Zwey-einiger Hymenaeus, oder, Oesterreich-Lüneburgischer frid- und freuden-voller Vermählungs-Gott : denen aller-durchleuchtigist-grossmächtigisten, nunmehro aller-erwüntscht- und Aller-Glück-Vergnügtist-Vermählten röm. und ungar. königl kö

발행: 1699년

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분류: 미분류

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TRATENIMENTO MUS lCALE.

da rapresentarsi

Nella grande Sala di Corte

In applauso dei felice arrivo

P AUGUSTISSIMA REGINA

II HELMINA

A MALIA

Duchessa di Brunsvvicti, Luneburg,

SPO SADHI AUGUSTISSIMO

GIUS EPPE I

per Commando

Composta in Musicaa Henrico Franc a Bibe n, Suae Celsitudinis

Dapiferoin Capellae Magistro

In Salisburgo ira di pebraro stanno 1699

Stampat appresso Giovanni Battista Mayti

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1NTERVENIENTI.

incomincia con una Salva di cinquanta Mortati,

de si replica tre attre volte.

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CANTATA PRIMA.

l OFq. tiat di nuovo splendore Luce improvisi e piis che mal serena Illustra it nostro telo

e di pompa si amena, disi vario colore di pinge r OnZonte, che distingue non a dat Ctesis it monte i Sembra discesso.

ch alto si ne rimbomba; il sussurro deli Aure, ii mormoriode' sciolii Ruscelletti delle schiere volantigi' intempestivi canti, mn erbetta, Ogni flore, chelai dispello deI elo, e della neve oggi vita riceves, a bastaneta non dice assa non splegata felice cagion ditio cheledi stem ancor non l' intendi, ancorda chiedipur con lingua di luce, d di floriogni plaggia ne dice cosi che spargendo Reali splendorila Reina de Tebro e giunt qui. o. Si, si ii vien, ii tenevien d'Hanovet i Sol, d Austria a gioia de gran Rὰ de Quiriti. laien degna Consorte i trions maggior di mi vittorie, illiu nobil Troseo delle mie glorie. Ogni guardo, Ogni mente igni cor,

corra inde a contemplari sed Nume 'Amor Sa et trioniar.

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quat si propieti stelladi iubilo improviso piove netr Alma nita iocondi influssi Θ

id dat pigro soporescuoti l Anima mia conde tue voci,che favella intesidella Realmonetella,ch e ali AustriacoErede ad unit vassi; Or mentre, ch ella passi,

chiivo mira di Deita si bellati festivo passaggio, seneta far liet applauso at suo viaggio ΘMiei spiriti vivacisorgete su fu, Dite, che qui

si fausto diquat o splende perdet iammai non Eche sara si privodi cor, di senso, che tacer mai possela si a tanti invidiata sorte, che goder ne permettenella sua vista la Real Consorte ρchi non dira ch ovunque co' l carro trioniale

preme it dorso acie gaide campagne, stam pa Marche di Riso,

Ricomail suold intempestive gemme, semina iote, e rendeati' acque liberta , vita alte piante anima ii mondo, e rasserena lxieto,ed in fiammela' Amor ne angia ingelo Gioiscet mondo,

o Gran Reina solo per ῆς per ὀ secondoil Ciel destina produrali' Austria Eroi degni di M. Si replica unafas in cinquanta Mortari.

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fortunato mille veste, e miliadi questa patria it suolo, che di tanto favor 'd te degno non gladi mirariolo, mad alberga sint i moi proprii tetula Germana Minervata Reina di Roma, dei regnante Latin I alta Consortero felice Destin beata Sorte Corrandunque de popoli fidite hel liche sciriere ii suo Regio lambiante a mirari e risuon in di Trombe uerriere

di stuolo ammirator , che ratio Correa venerar, is ad adorarda Diva, i replicato viva de gridi suo ascorto,ed ancor non, g i est' amato volto maci ancor non vegg ioil suo Real aspello, ben d rederio gia provo ii diletto. Gioir mi sento

ancor non lice

d esse felice , macla speme deI contenton laesiola prevenir. - od' inclita Citta ben degno affetij, ancor non ti beasti delia vista Real coet belroggetto,

scorrid' intorno e miradove d Erbe, edi fioriemuli delle stelle ingemmata literra esulta e ridet Doue raspide querces udano mel, e gonfiVanno di attest rivia a scolle douudi aesti ela' augelli

Concorde Melodia

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Te aisn oderit licelo splendor de suo bei Rai,

Riverente te dirat,

della grand Eroina, di cui l Eroe secondod Austria ben' a Ragion divenne amante, o di fausto, e iocondo lin cui vede mi liceu nuovo Sole in Terra,chealceleste piab far cd lumi guerra. Se sphantar Auroras ut resto Matindi Rose co' Crinchi non inna mora 'se Febo amarosonet telo appari, quartorbido di

man Alba ne ii Solcon tanta luce mai splender non suol. Dei gran GIUS EPPE aiiantis grandi, gloriosi ben questo ancoris aggiunge, che con Sposa si degna ei si congiunge. Ie Rose, che ne volto te sparge uia vivo Aprile, it Sol, che tu gentile insuperbisce ne suoslumi accoIto, non son suo solo fregio, eli 4 di sua gran virid maggiore it regio. chi non vede dipintanella Real sua Frontel Idea delia id verae saggia intelligema,

delitu notat desio delitu gran Core,

replica commra salva di inquanta Mortari.

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