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R Mi adon iere della Inclita Serassica cistia di Asisi .
Curtifica a chiunque Spelta per vera , e reale la firma dei No-biI' Uomo Sig. Cav. Frari cego' Antonio Frondini Nobile di questa Citta, attuale Consi gliere Comunitativo , ed Archeologodella me legima , ed ascrillo ali ' Accademia Archeologica di
In sede etc. Dato dalla solita Regi longa Μunicipale di Asisi
Noi soli critii a richiosta deli Illino Monsignor Gardellini AS- 4 esessore cle' Sacri Riti , Sotto Promolore debla Fede . e Menam Antiquitatumhro delia Congregagione speciale depcitata da N. S. SOPra Peritissimi Viri, Ia causa delle Reliquid di Assisi , essen loci portati in casa Carolus Fea, et det medesimo, ed aven loci Egli ricercati , come periti Ar- Alexander Vi-ebeologi , perche colla debita verita , e colla maggiore ac- conitu , Ju' CurateZZa tu NOStra opinione pale sata avessimo sopra alciane U 'gregat Qui3 QOSe pertinenti all' eta passatu, ob' Egli ci avrebbe mostrate. Pr 'pQ it v xui QAlla preseneta det Rilio P. Antonio Maria Latini Α Αigietito ς'R δ' : 'n'Vinum generale , vel P. MaeStro fi beroni MOHRVentUra , UU torie eiunt eum Assisi- uel Sagro Convento di Assisi , e dei P. Maestro Clemente natibus reliquiis Riggi Pro-Segretario Generale, it predello Ilimo ΜonS. TOtto ropstrios . De- sigillo, trasse mori da uno seMolino te Segiae rati COSe, Cloe, prasthendunt tem-υn' anello di argento con pietra rossa , ed undici moneti ne poribus Franciscicon patina Verdeggianto. NOi sottos critii prendemmo l'anel- congruere. Io d' argento con pietra rossa , ecl Osservat Olo attenta mente in tutic te sue parti con diligente consideramento , vellem- A mo che la pietra rossa incusto nata in quelio , era Una Corniola antica , di buora colore , di forma et littica anulare , iaciat ora incisa una Pallade stante armata , che in parota gre-chesca Nicelara si appellava , sostenendo colla destra la ii glarina di una Vittoria: questa incisione gii dicamino esseresiala elaborata Dei Se conclo se colo dat Latini, po iche offer-Vammo , che la tigura era maestosa , ii panneggiare salto con belle pleghe, Convenevole, e decoro Sa la mOSSI , mn Vimancava quel morbido dei primo se colo , quia dis egno cor-
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retto , e qDeli' arte lanio prolanda , che con locelli maestri si rei de uella natura perfeltissima imitatrice , I ' anello diargento pol , che chiud eva qVesta corni Ola , Con TagioneVO-li fondamenti, aggerimmo , essero stato satio at cadere delse colo do dicesimo , pel casione non ben garbato , ed in particolare modo convesso , che lega a nolle la Corniola , mancante di quella elegante corniceita , che abbella la Sia perficie delle pietre , per i 'indolia semplicita dei cerchio , Sen Zatrombe , O biforcamento presso la salilatiara dei casione , e finalmetale per avertie Iediati consimili di qUel tempo , Sic-COme Ogni Se colo Va catagiando forme , e diversifica si rael giasto , e net facimento degli ornati. Avendo pol noi solio scrilli prese ad una ad una te undici monetine, ed allentissima mente OSServatele, Vedemmo essertulle det lamedesima quali tad' argento , con molia lega , e det medesimo conio; ma dat-
dat contorni di alcone lettere semigoliche , e poste R Cro Ce , Opinammo che qUelle fossero state baltute Dei se colo
duodecimo o principio dei decimolei Zo , qUando ilignoran-Za , e la miseria intro tolle in Italia dat te civili guerre , efugioni animale da Una prata generale indipendenZa Si pro cura vano l' Utilita clalle Lecche colla leggei eZZa , e colla lega . Μa non solidissulti da qDesie superficiali indicagioni ,riflettendo , che se quelle si fossero dat vel deggiante os Sido spe gliale , manifestet ebbe ut Ioatito piu l 'impronia , ed i mo
dole poste in Ura pialtello con deli' ac ita a cla poche goecie δ' acido sol forico acet ita , immantinente spogitate clati' oggido lacero palese imbian cala , o pila visibile la figoragione uellelellere , e dei monogrammi ; aliora Delle quattro lettere se migoti che , e disposte a croce Dei campo , a Venti Un globet-to Uel meZZo , Vedemmo gli elementi della parota LUCAed intorno vi leggemino Linricus . Nel campo deProVescio osset vanimo te due Lellere I-T legate da lana linea ira-Versa , ed intortio P is erigione Myerator come apponto quella monetina cl'argento ut Lia cca riportata dat Carit. Delis m0nete , e clella Isti uetione delle Zecche dy Italia libro t.' I Dola f. F.' Crede it ΜDratori che duo T-T Iegale pos-Sano essere ii monogramma cli Ollone it grande inserito nulle monete Lucensi ad elerna memoria cli qUel principe , pera, er beneficata molto la cilla , eis ancora Giovanni villanitae alte bl a , che Ottone Primo privilegio i Lucchesi restituen-
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do loro la Zecca onde Ia loro moneta e improniata det suo Nome. Nol credi imo, che sia la lettera H gran Ae semigolica in igiale dei nome Henricus , ma questa qUeStione Donha lGOgo Dei nostro scritio . Accertati clella patria di qUeste
dicae , lino dat Longobardi ebbo ii diritto della Lecca; lom antenne Dei seginensi secoli solio i Franchi , o i Germani, e te monete pia celebri furono la Papiense , e la Lia cense ;scrive la medesima cosa io storico Tolo meo Lia cense Nesuoi brevi annali . Antiquis temporibus magiS cti curriSSe in Italia diatis monetas Papiensem , et Lucensem ubi EccleSia, magis dominabatiar . li Lannetti Della Nuoi a Raccolla delis Det 0riete; e Zecche d' Italia Tom. Ι. yag. l84. Scrive COSi. Doseo la mela det secolo duodecimo dii en ne questa la moneta Ia ylia comune , e yer fullo it medeSimo Secolo altra moneta non si nomina che Denarii Lucenses ODi ero de Luca. Vi ann erei col riserii Di qui te carie , che con late Soria dimoncla Osseri ai. DΟpo RVere riportata una quantita di queste carie ficio ut I 206, scrivd at aprii Si det secolo deci moleret a comincib a farsi USO nei contralli della moneta Nai -υennale α Il medesimo autore Dei Tomo II. pag. 40ο , e diaVviso . che si coniassero in Lucca te monete col nome di
Enrico lino ad Ollone IU nel 1I08. La similitudine pol di liaeste monet irae Del pego , e nella qUalita δ' Argento coi Bolognini , ed ii nome Stesso di Enrico , sono Una ragion Q con sermativa per testificare , che queste fiamo state contate clopor anno 1181. I Lucchesi disti alii , e resi poveri dat forti, e continuati attacchi dei Pisani, da qriali Deli' anno II 70 ω-rono sconfiiti presso ΜΟtrone , Seemarono a POCO , a POCO per mel a la loro moneta, tanto che Deli' anno II 67 a Vesse il valore di due Bologa ini, e Deli' anno II Oi Valesse Sol- tanto uri Bolognino. 1l Lannetli null' opera gia citata Tom. III. pag. 566 riporta Un Singolare dociamento duli' anno I solostratio dat piabblico Archivio cli Bologna, rael quale primieramente rit evasi, come abbiamo seritio di sopra , che ildenaro Lucchese , e Pisano Deli' anno II 67 ValeVa diae B3I0gnini, e pol diminuito si resu Deli' anno II Oi eguale per- sellamente ut Bolognino: cogi Baldadiana ritirando la sua dote consegnala ne li' anno II 67 in danari Lucchesi, e Pi-
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Sani. per decreto dul G adi eo di Bologian raeli' anno rnos neritii b il doppio det valore nominale per olletier ne ii Vniore
intrinseco , come da I in eclesimo dociamento sopi aciluto Si SCOrge. QtaeSla o una in contrastabile testimoniati Za , che lemorauline di Liaeca rinveniale siuno statu cor a te clopo I aDNO II 67 quando equi pondera vano i Bolognini. Final mente Per Ultimo dimostramento , alloga remo a corroboraZione di quanto abbi imo scrilto , la converagione salta Deli' anno Ia 8 I
ratore , cornu i Puoli da facto, i Giuli da Ginlio , i Carlini
h quanto possinino aggerire sopra Panello di argento, e te ora dici monetine di argento hasgo , se condo la nostra periZia , clx nga pratica; od essendo questo ii nostro Vero Sentimentolo abbiam0 espresso in carta , u siamo Pronti a coralesSario
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anche eoi nostro gruramento innanZi a qualunque pers0naod in qualsivoglia lΩΟgo. In fede etc. Roma questo di I. Febbrajo I 8 o. Αvvocato Cario Fea Commissario uelle Antichila . Donore Alessandro visconti Censore Deli' Accademia di Archeologia in Roma .
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IN FORMA BREVISA SANCTISSIMO D. N.
DIE V. SEPTEMBRIS ANNO ΜDCCCXX. IN QUIBUS EDICITUR AC DECLARATUR CORPUS
SUB ARA MAXIMA BASILICAE ASSISIENSIS
EX TYPOGRAPHIA REV. LAM. APOSTOLICAE
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riam Conventuali iam Ministro Generali perlatis , quibus de S. FRANCISCI Corporu inquirendo in Assisiensi Basilica facullas POScebat Ur , res cessit feliciter. Longo siquidem cluarum et qUin IV aginta noctium, atque incredibili labore clam , et occUlto in Siampto, seri UptiS JUe rops, aggere, muliS, COe' mentis , SI Xi S liae praegrandibus, lociam demum introspiceredalum fuit Arae Maximae recta prorsus Suppositiam, in quo
Arca lapidea jacebat, quam ferrei clathri validis virgis, inferiusque, ac staperius mirifice densis circiam cludebant, quin Sacras Reliquias ibidem adServatas invisere prohiberent. Aditu Proinde in cavum eum Sinum, Uti Cautum fuerat, illico ob Striacto, re tiae ad Nos Statim delata, primum Venerabili Fratri Francisco Episcopo Assisiensi mandat Um fuit, ut ea dumtaxat , quae usqUetiam acta proferebantur, Tite ipse cogaOsce rei, qnin tamen de sacris Reliquiis quaestionem institueret. Ad eam quippe pro summa negocii gravitate non ipsum solum Franciscum Episcopum, sed et alios praeterea Venerabiles F1atres Nucerinum, Spoletanum, feri Sintam, et Fulgina tensem
Episcopos , datis in forma Brevis Apostolicis litteris die VIII.
Jan Varii anno soperiori, adlegendos censuimus , ut insimul inmemoratum lociam convenirent, Te loe Universa accuratissime conspecta , viris artium peritis auditis, et in examen vocatis , cunctisque moniamentis diligenter conqUisitis , ac persensis , ea omnia in acta Solemnia referrent, ac juridicum super identilate Sacri Corporis processiam peragerent , obsignarent, et in Urbem mitterent, Nobisque ad veritatem signi-licarent , quid de re ipsa sentirent in D Omino . Nilide iidem, atque ea, qua praestant, deXteritate, et Prudentia imposito sibi monere Perfuncti Sunt. Quare omnibus ad praefinitam ex Sacrorum Rituum Congregationis institntis normam diligenter absolutis non abnuimias, acta haec ipsa iis , quorum intererat, patefieri, iat quaelibet ex Alinoriticis Familiis per suos Generales Procuratores libere hac in causa suam diceret sententiam, Ut exinde locupletissima animadversioniam , documentorumque congerie in disceptationem proposita, luculentius veritas, tiali usqiae dignosceretur. Haec porro omnia discutienda, et perpetadenda demandavimus juxta Trident hii Concilii Decreta Sessionis XXV. de m-U0Catione , Deneratione , et reliquiis Sanctorum , Selectae cuidam Congregationi, qnam in eam finem designavimus ex venerabilibus Fratribus Nostris S. R. E. Cardinalibus de Somalia Sacri Collegit Decano, ejusdemque S. R. E. Vice-Cancellario, et
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Congregationis Sacrorum Ritulam Prie secto, Naro Sacrae Congregationis Indulgentiarum, et Reliquiarum Praesecto , Qua- Tantotti , et Antonio ab Auria , nec non ex Dilectis Filiis Μagistris Francisco Ser lupi Romanae Rotae Decano , Iosepho Antonio Sala memoratae Rituum Congregationis Secretario Coadjutore , Alexandro B Ultaoni Fidei Promotore , et Aloysio Gar-dellini ejusdem Rittium Congregationis Assessore , ac demum ex tribus Sacrie Theologiae Doctoribus , atque Congregationis Bittium Consultoribus Vincentio Garo soli Abbate , et vicario Generali Canonicorum Regularium S Srrii Salvatoris, Aloysio Joanni Magistro Ordinis Eremitarum Sancti Augustio i , et Ara tonio uelaria Grandi Pro vicario , ac Procuratore Getaerali Congregationis Clericorum Regularium Sancti Pauli ; hi inc- habita. ea Congregatione in AEdibus Cancellariae Apostolicae ad diem XVI. Kal. Augusti , allatisque ad Nos per Secretari tam
staffragiis omnibus Scripto trauitis , Caussam univerSam Serio , diligenterque considerandam Ipsi suscepimus, atque peculiari Divinae Sapientiae praesidio multa, hiamilique prece ex Orato, decretorium tandem judicium X OStriam juxta ejusdem selectae Congregationis mentem memorato Sucrorum RitHUm Congregationis Assessori , qui Nos pro Secretario absente Kalendis Angusti adivit, aperuimus, illudque Per Apostolicas Litteras
explicare , ac Saneire decreVimus .
Benedicentes itaque Patri totius consolationis, optimaque Spe recreati, novum , atque illustre salutaris praesidii a Sancto Viro in lania temporum difficultate Nobis praebendi testimonium ex mira hae sui Corporis inventione praelalgere , de ei osdem Congregationis selectae consilio , et voto , Apostolica auctoritate , tenore praesentium edicimUS, ac declaram S, constare de identitate Corporis ni er sub Ara Maaeima inferio is basilicae Assisiensis in Denti, illudque reDera Corpus esse S. FRANCISCI Ordinis Minorum Fundatoris. DecernenteS , hasce praeSentuS Litteras etiam ex eo quod quicumque in praemissis intereSSe habentes, seu habere qΠΟ- modo libet praetendentes vocali , et auditi non scierint, de subreptionis , vel obreptionis Viti O, aut intentionis Nostrae , Volim pugnari nullateraris posse , sed Semper firmas , Validas , et
efficaces existere , et fore, SUOS que plenarios, et integros Enectus sortiri , et obtinere, sicque , et non aliter per quos eumque Indices Ordinarios, et Delegatos, etiam Causarum Palatii Apostolici Auditores , et ejusdem S. R. E. Cardinales etiam de Lalere Legatos, Sublata eis, et eorum cuilibet stria vis aliter
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indicandi , et interpretandi lacullate , et auctoritate , judicari ,
et definiri debere , ac irritum , et inane , Si se CUS SU per iis a quoquam qUaVi S alleloritate Scienter , Vel ignoranter contigerit attentari. QVibias omnibus, et singialis , etiam si pro sonicienti illorum dorogatione de illis , eorumque t Olis tenoribias specialis , specifica, eXpressa, et individua, ac de Verbo ad verbiam, non aulem per claUSUlas generales idem importantes mentio , seu qUaevis alia expressio habenda , aut aliqua alia exquisita forma ad hoc serVanda foret, tenores h Ujos modi, ac si de verbo ad Verbum, nihil penitus omisso , et forma in illis tra dila observata exprimerentur , et in Sererentiar praeδentibUS , Pro plene , et sufficienter expressis , et in Sertis habentes, illis alias
in Suo robore permansuris , ad praemiSSorum effectum hac vice diamtaxat specialiter , et Oxpresse derogamuS, caeterisque contrariis quil, HS cIam Iiae. Volumus autem , ne Venerabile Corpos ex SUbterraneo
LOCO , in quo sex fere speculis quievit , alio deferatur ; item
De Vel minimam qnidem Sacrorum ossium partem liceat inde extrahi, auferrique ; ac demum ne Arca , post Iriam cla I Sasia erit, et obsignata , ullo iam Iiaam tempore abSque Nostro , Vel pro tempore existentis Romani Pontificis permissu resere tiar. Sinimus tamen, ut, si qui sint ex Carnium, mollium- qiae corporearum partium intertrimento cineres , ae piatveres , colligator pro Reliquiis asservandi : illudque cumprimis etiam atqUe etiam commendamUS , ac praecipimus, ut Sacratissimias hic Thesaurias ab omni prorsus injuria , at Iiae Vi tutUS , in-Violatiasque conservetur, ejusque accDratiori custodiae , tuitioni , incolumitali apprime consulatur. Quae Ut Tite, a C pro rei sanctitate diligenter conficiantur, eurndem Episcopum Assisiensem , et Generalem Conventu alium Ministriam, eoqiae absente , Custodem Basilicae , pro tempore existentes, uti ab Apostolica Sede Delegatos , in id specialiter eligimias, ac deputamias. Facultatem porro facimus , nedum lapideam Arcam , qua Sa-Crae Exuviae clauduntur, opere eleganti, pretiosisque Ornatibus contegi , ac ditari, sed et integrum conditorium , quo ea pro βtat , Perpoliri, omnique cultu exornari, et commodi Orom adi- iam in ipsum aperiri, cujus quidem operis universi descriptionem , rationemque Nobis probandam reservamus, ac non nisi eX NOStro consensu executioni demandari permittimus. Nol mUS Vero, palero in illud ingressum, nisi certis dumtaxat s O- Iemnioribus diebus, statis icie conditionibus per Nos praesinien