Bullarum diplomatum et privilegiorum sanctorum romanorum pontificum taurinensis editio locupletior facta cura et studio Aloysii Tomassetti, poi Collegii adlecti Romae virorum s. theologiae et ss. canonum peritorum.. Clemens 11. ab an. 1700 ad Innocen

발행: 1871년

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principe presente, etc., ed a' loro successori d 'essere se inpres obbediente a signori super tori pro tempore is essa acetidemia ni lietose a quella spei latiti, osservatore de 'flaiuli e eapitoli della medesima, lanio saltiquanto sorse legit limamente da sarsi, vero amatore od os servatore delia paee o del. Ponora di tale eongrosso, non litigioso, lihdisturbatore de' signori se domiti, o d 'al- leuno di toro, o d' in torvenire si pro allendiananae di qu lla, quando non sta legi iii- mamonio impodito, ed Meorrondo dar voli, id os er seni pro loniano doli' interesse o dalla l. paretia lita, regolaio solo ualla propria em lselen ra, e cho non rixelera ad altri, chenon sia detrae eademia, se non it 'ordine diessu, te eoso tralia te pPr il di let Ilion s verno, onore ed utile delle adunanae e congregarioni do signori ae ea domici , . i. M. ix. Bovranno porsi in una horia i nomio cognomi di tulit li signori aeea domi ei, quale sara conservata nes Parmario dolia rosidoneta, como si dira; qualo imbo sartono per la prima uolla dox rh sarsi subito do pol approxarione de' profertili capituli da farsi.

come sopra, per paritio dei senato. o nΡilompi sueeessivi doura tinnovarii. quando sara finita, sem pro sarsi in pi na congregarione a talo essetio radunala. Ed il giorno

fine lip tuiti gl' imborsati saranno est ralli; convenendo poro li signori accadomici Hietat repola non s' osservi in questo primo principe, quale, p r la tenerarione esto ela-seheduno di loro professa at merito grande, at Pectollenaa dolia viriti e d troia a vanaata

Rou NEM A n. c. s lidet signor cario signani, eonciliadino epilloro colρborrimo, a pioni volt lo elepgono, in iondono e vostiolio che sia it loro primo principe in quosla ac eademia, da durare pstr un anno dopo la di tui accolla atono ditato ossicio. come sopra. M oceorrendo es-lrarsi uno do 'siguori accademici elio is stas sente da quesia citia, por si arci per quel- Pannia o inaggior parte di quello, dorctrinil rearsi ed est rarsene ian altro; ed oe- eorrendo la morie d 'ale uno, per cui douesse surrogarsi in di tui luogo uuovo ac demitonet modi e sorine sopra espressi, se ii d lanio noli ' imhorsarione corrente avri avulo

btima levarii ii di tui nonas e hsllei lino, eponorsi ii nonae a hol loli ino det surrogato, accio egit ancora resti ea pace di deito ossi-eio; se se morisso it principe net tempo didello osse io, polra compirio Pae eadem leoche sata aggregato uel di tui luno, e frat-

tanto supplira alle di tui ineombenae il

bitrio di eou voeare la congregarione per iraitare e risolvero tui se te cose elis peri, ea propria o istit caneolliore da tui insur- malo saranno pro post se ed es poste, di modo elio non dovrassi mal adunare congresso ale uno per trallare isti intes ressi seneta ladi tui presenra, o v vero dei viee-prinei pe indi tui assendi dalla ellia, come Ropra, ov-vsero por di tui ordino da darii in seritis Aeonservarsi presso it eaneolliere.' Auri ilprincipe la saeola di sare in sigma eoi d

post lario te riseossioni de ' quari ieri asM- gnati, e di lutis te altro rondite elio eoli enim potesse avere t 'aeeademia. e di sarieritanare at medesimo depositario, e non maiud altra persona; coinst aneora di trarregii ordini sem pre in isertito at dello depositaris per ii paramento di tuli e te spere

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necessarie the oceorreranno per reseretrio e mani enim senio di essa a te a dentia di tempoin iemps: quali ordini dux ranno o pro seri itidi mano det ea ne selliero . e sotiose rilli daemo prinei po e dcilli duo proxuedilori mag-riori; o go nol sno uel l 'ometo sopraxanetam

a dotio speso noe sarie quale ho reliquo lodeu' annuo assognamento, doura delio reliquato conservarsi nolla cassa dei do positario per suppli re a spe se ordinario o es ira ordinarie che potessero ac eadere a. li anni ven iuri, o per erugam in alii a cosa necessaria ox vero uillo atra eademia, da apprevarsi

per ii duo terri do ' voti di ius ii ii signori

as unii di miliata.

B.li. s. h. xi. Sara it vie principe uno de' siptioria ecademiet olei lo ad arbitrio deli istosso principe per sosienero te di tui veci. ove optinon potesse assistere ali in comben re del-l 'ae eademia, o per assen Za italla cilla. oper quale ho suo importatile hssare, o per

altro logii limo impedimento, ne ' quali ea si avr5 esso vice-principe lulla la laenis 5 eheavrehbe it prinei po so fosso presenio, e ladi tui eari ea rarii pari mente annual , come

o luto ossi sarii pari menti annualo. do vi anno oleppersi

per partito posio si a tulit gli aeeadomi ei daollenorsi per due lorat d0' voti . nominaiietio saranno dat principe, auxerieudo, clii .nel iompo do' se lint, ii nominali do votios lare suori della congregarione por magsior liboria do' voti . Qualiro dunquo di quos iidox ranno ossor piliori o se ultori di sputo, o ili altri quas ira pillori o disognatori d 'are hi tellura. di prospolii va, o proses ori dialeun 'altra dolle se tenete sopra es presse, elo ineo inhonro de ' primi garanno di ponoro in altitudine it in sello una se ili mana pore laseli uno, e t assis toro per quella se ili mana alia eorreatono de ' dispgni do' rio. vani elia studiano; per lo elio scire sara necessario elis it dire liore di quella solii mana. quando possa, intervenga personat. mente Ogni sera n et raeeadomia per dare stimulo asti stud stili, o contenere li gio. vani nil dovula risi pilo e savioreta. Sara

prosphiliva. deit' archil ei iura, massime mili laro, quale are hiloiiura do, ino insegnaroli professori di quolla a iliolo onorifico solamente, como eosi per loro eortesia die hiarano voler sare; come anco lse regole o lidi segni .lsella pillura de' paesi, degli animali, o di altri simili membri dὰlla pillurar qui i xio, aut ehe ii vorrantio apprendere,

e .ltivranno si are in una statara separata edis piutita da quella dolia se uola dei nudo di modo elio una di delle stanete non possa disturbaro o disii aere datio applicarioni l 'al

ira, e eo me ineptio si polranno a lallaro lieomodi della residerara. xiii ii depositario dourii proporat o per D. to, sea. elerione, o per conserina, quando sta con dic.

se tuto idoneo dat prencipe, e doura restare approxato per paritio secreto depli aeead ,- mi ei, da ollenorei per li duo torri cilino no dei volt, eon che pero si a uumo di sana rapione, e non si glio di famiglia, e dia sicureiae idonee da approx arsi come supra. Do-vra it depositario. duranio ii di tui osse io

quale durarione o remorione seni pro di- pendera dat partito come sopra di i ut larae dem ui), dourb. dicia ino, rii vero eeustodiro onora iamento in deposito formale e ropolare tulit li donari spolia nil als' ae- cadentia, che gli proveni ranno ianio dati as-

segna mento supra id elio. quatilo da qualsi-voglia altra causa , e non pagarne ne ri-

lasciarne mal menti minima quatililli ad ulcus a persona, se non ton li mandali seritii dat cancelliere, e come supra si rivali dat prencis se e da due proxu itori maggiori pro tempore: e tulit 3 te altro earlebe saranno animali, si Messe questa dei depositario. oquella dol eaneelli ero, cho sarcinno arbitrario dollae demia, o durabili, gecondo saruturo onorateria e abilita e puni uallia. xiv. Li due pro velli lori verranno elelii Disi fleam. e.

dat principe a proprio arbitrio. o la loro maia.' '

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An. c. 4M IN LARI essi elelli sta illi aeeadem iei per es ore da loro aluiali in ivlto quello clis avranno dihi sogno por servietio di essa a te a domici: edux ranno spmpre dom it principe solio- seri vero ii mandali da diri per i at deposita.

douranno assistere alii medemi, o suppli re in loro assenaa o adempimento 3 in quelae se et, e verranno loro imposia o indieale dat principe, o dat dolii pro uxodilori mag-ς tori, e polranno essere di loro sollieuo odi honestrio atrae cademia. iti. am xvi. Boura it cancelliere essere etello ne l

a ea cristare. . . . . . .

numero de signora accademici per paritio di i uita P aeeademia ollonitio per due ierat ile' voti, e eon altro simile partito solamen lopoirh rimoversi o lirenetia mi: e la di lui ineombonga sarii di se rixere nelle congregarioni desti aecademici tuito quello Oeeor. rer, terminarsi per il servigio e povernodi della aeeademia. Meondo pii ordini d/llamedema, o meondo ii comandi dei pretieipo o doura diligonit monte eustodire ne i loeoelie gli sarh preser illo dati' accademia lolaii ε re od ali re serit iure dolia eaneolloria elie gli saranno consognatρ, eonae anelie I poliare flam pale per invitare te congrega. rioni: quali non poirti mai consognare allit,idelli. se non per ordine serii in dat prin- ei o dat xie priueipe in di tui assen ra

d. raemi ima, ilhmia gia prox ista dun notaro eone ill ad inudi huona vita e fama. praueo delia sua professione, la di cui in eum honeta sarli di serale matriciae dogli aeeadomi et o is serii iuro ad ossa allinenti, eomst ancora d 'assistero alip congregarioni quando si saranno, spopli vi sta e hi amato, e possa intervenirvi, o di registrare li partiti in ian libro per talo essetis ritonulo in deita area demia. Sara quesii eletio per partito ollenuio perdue iserri, eo me sopra, ed amovi bile per altro partito simile . sieeonte sarti in di tui

gompro pero nel sine det Panno, quando ieri Forean impedimento lR. T. .

quel maestro a cui toechera por quhlla ' ' 'selli mana ii ponere in altitudine ii modello, e questo impiego sar ebdomadale, e d vranno assumerio la prima sera elie quelmae stro inter verr, ad assistere ait 'aeeademia : e sara ben salio che tale impleto cada sopra duo di quel gio ani the piustoque niano tu studio di ossa aeeademia. Illoro osset o sar, di bon eustodire in buonordine iuile to esse neeessarie eis Oeeorrenti per l'esaretrio di quella selli mana per lemniis ni d 'ambediae la se uole suddelle, di eomandare alii bidelli, e di eompi re a tuliele eme the saranno eonvenienti per il husnordine e deceneta di deii e se uolo o delle operarioni da sarsi in quelle. xix. Li hi selli douranno essere bolognesi D, i . olei ii da iraeeademia, sed ii loro ossieto sata ' di portare te poliare per radianare te eonis gregarioni, quando saranno loro eon Aegnate dat caneolliore. Dbvranno tenere in forma pullis a d epillo te glange deli' aeeademia. apririe o chiniserte alle ore debile. tenendo eura delle robe elie in dolie staneth si ri-troveranno e suranno eum messe alia loro

sedo. di approiilaro i lumi eis il laueo ne item pi eis ore ebe saranno loro . preseritie dat prinei pe o dat maestro assis lenie diquella selli mana.

xx. Si eustoditanno i libri, te serillure ius viis .ed ali re coso simili, come disegni. earle 'a μ'... , . si ampnte e simili spolianti atra eademia , IC Iaz.: in una dolio flaneta di de ita rosidonia, in-: z. sio in econ l invenlario, in un armarin chium a due chiaxi, una delle quali dox ra sompreeonservarsi presso it principe. e l' ali rapros o it eaneelliere; nel quale armario an-eora ilourassi conservare e custodire la borea per i 'ostrarione de 'principi, eonae sopra. xxi. Quant utique non si douesse dubitare, Misaelia Da gli Domini ei vili e morigerati, quali devono presumersi lulli gli accademici, eomeapplieati allo studio od ineam minati alia gloria delia viriti, possa trovarsi allauno che

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An. c. s il

si scordi de propiri do veri nella morigera- terra e net rispetio eon lusit, ne me nomanehevole net Posset saneta di quelle legriche avra promesso osservare eon formale

obhliparione net di tui ingresso, come sopi a

nol ea pilolo vii : per rabbonil ineta non li- motio di ea utela, si statuisee. che se alcia nudo signori aeeademici, Mordalo dolle sue obhligarioni predet te , mancasse di rispei toal priueipe detracta demia, o per litteresse deli 'aeeademia, o ingluriasse ii viedesimo, o, vero altri collophi nello congregarioni, perda ipso faelo it suo ossicio, se ne aura, e sta prixo di voce altiva e passJva nel-l 'aecademia medes ima, no pila possa essere rein legi alo, se non per partito legit- limo ollenulo per li duo leni de voli. Clio percio si vieta a ciaseli eduno do 'signori ae- eadem iei l' entraro eon l' arme n pilo congregarioni, dovendo quello prima dopositare.

sidenra, per togliere rini occasione di Monterio, e manlevere in iuili quella modestia che deve essere inseparabile dat te persone viriuose e civili. quelli psi Hie maneassero volontaria mente alle proprie in combenae nolle eari eliu che avranno a ginilirio delisl 'accademia, restino privi ipsa saero di de ilium et, se nra mai piu essere ea paci, se non per rein legragione da silene rei per partito, eo me so gra. Ε perelin la viriti non ha maisodi principi, quando non sta unita con lalerge di Dio e con in morale, percio si vieta, lanio a clascheduno de' signori accademici, quanto a elaschediano de ' festari e de ' glo-tani elie inierxerrantio a della aeeadentia, ii valersi della medesima e de' studi the inessa devono largi, per dipingere o disegnare ostentia, eonae lascive, o ea rica iure ingluriosa ad aleuna persona. o ali re simili, vis-iala d allii buona mora lita; sollo pena, in ea sodi conira vvenetione, ris petio at primi, di perdere u loro lom n et Patea demia, da non rein legrarii se non net modo sopraddollo; o rispello agit ultimi, d 'essere perpetua men ieeselusi d. is' ingresso ed uso della medes ima ac dentia ; e questo, olire te pene impostei vida quid ei quomodo legendum s R. T. 3. 2 videtur legendum coae pro eome o. 1 j.

ldalla lepge civile o eanonica elie si lascianoali' arbitrio de' signori superiori.

dare pii sit moli maggiori agit auaurai uanii 'R' η nde' studi Da la pioventu. si statuisee percio che, finito ii eorso detrae ademia, Ogni anno ii signor principe do ve propoliore a luili lisi uisenii delle predeite professioni ian 'ope risione di disogno it 'in venetione, tanto alliprofessori di siguristi, quanto uia altro simile alli professori d 'aretii leuura, d animali,

di si uri, di stulti, o di paesi, eonte piu alui placera, ed in quella speeio it 'essa professione elle egii seegliera, preseri endo illormino congruo a tulli li sui deiii gio vani studenti, lanio di spurissi quanto degli altris ud delii, ad axere perseri ala elaseli uno della operarione, o dato saggio dei proprio valore: a questa operarioni presentula chos aranno i ulle al dello signor principe daei aselieis uno de' pio vani, iunio det Puna quanio dei Palira prusessiune, dei bauo leuersi secrete e heia custodite net Parmario della

residenaa , si uelin dat me desimo prinei po eda due de ' signori maestri ace ademici, uti s

sione che sara fialo proposita at disegno , iuili ea vati a sorie, saranno te operarionidi ei a se heduus de ' pio vani state ben vedule, considerate, e sara sinio dat delii signori. prinei pe eslralli risoluto quale di deiii piovant disgiuulamonis in dolle operarionisi a prexalso a tuiti gli aliri noli ece lien radet operais : ed a quelli due che sara unustati cinose tuli e studicati ii in istiori . uus in delia seu uia det nudo, e t 'aliro in delia se uola d archi letiura o se ultura o d' altrimembri sopra espressi , si a Gnsegnalo ali loto illa nore una medat lia d oro, di valore e peso di quailro scudi d 'oro romani, pere lases eduno , quali inhdaglie douranno per quest 'esssello a spese detrassegna mento sud-delto largi gellare, o imprimere, o laudergeon Pimpressione da una parte di essa heala proteilrice, e tali altra deli 'impresa sud- de ita den 'ae cadentia , da sani come sopra. x xui. L perelin a eosi fausti prineipi si h vii l .ait a

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de' pro sessori di quo a nobil viri u unde in progresso di tempo polranno provenire a quesio conpresso donarioni, legali, lanio p cuniari quanto di specio, e massime di sta-iue , di carie o disegni speciosi, o is ali risimili, da conservarai per amiua iramento,uso ed cfercirio do ' signori accademici, edtilla stoxentii studente a percio si ordinae si statuiseo che tali legali o donationi delibano regularia secundo quello sara statur res eriliu dat testatori o dat donanti; e quando non avessero tali donarioni o legati an nessa Meuna logge particolare, M saranno

legali di specio simili, questi debbano conservaret in una dello si aure della residen a

anche chiuse in armari o Mansis, come saram estis pituli calo dat princi po eis ossietali diquet tempo; se sartinns eo pilati si ulliseri, questi debitano rite tersi seni pre investiti, e te loro reti sile eonservarsi presso it depositario collo tergi e nolli modi o fur me

di supra es pressi; e so sarmino annui redditi, questi pure dux rantiu eulare nella cassa di esso depositario, uello sotiue predesio, da erogarsi se iupro negli usi ed avanramentio nolle lanatoni di essa accademia, e Sem pre tot partilo segreto di tui ii ii signoriaecademici legit lima mente eo fi gregali.

l aet me eomposia di seolii ed intelligentissimi inaestri. da qualsivos lia persona a dare οsare studiato supra alcut 'opera o di pii iura o di Multura, o d 'alira operarione apparienente at ili segno. doura cadere tale osse ionella persona dei principe pra tempore e dilre altri aceademici professori deli 'opera chesara proposia, da estra orsi a sorte dat nu mero di quelii elie saranno in eisia: e elopure h/ non si irallasse di periria o eonir versia giudiciale , essendo che quosle spellano e deus no spei lare atrant leo consisti ode' pitiori si al eapo di quello.

atrare attre arme elie quelle de 'Summi Pol

teste i. de' signori superiori della ellia, e delsenato medemo.

resteranno aggregali ali' accademia . eomeptu quali Maii od ei eollenti in quosla virlu,

delibano suggiacoro at papamento deli 'ob dipnaa veris it configlio. a cui non Sog-giaee tu siesso consistio . ne ad altra gra-xerra, ehe per li statuti antichi uouesse sus. glacere late professione, per duxere massimeli signori ac eadem iei sussi ire molli in m- modi e salie he netroperaro in deita aeeademia, e netrinsegiuiro a fluxani, lanio principianii quanio proxeui, a titulo solo d'onore, e per vani apsio ed avan ranipulo della professione nella patria: percio s' ordina e statuisee, che nimio di ossi signori Meadem ieidopo it glorno della propria aggregarione

solio liltilo η'obbedieneta, iis δ' altro, versu dello consistio deli 'antica eompagnia de l-luri duxemio gli accademici restare solo a Lselli alle predestinate proprie in iubeneteod oblitarisui verso la lore aecademia, iis iosianie gli flatu ii vere hi fi reeeuriori didella compagnia de' pili uri. quesio pero si inienda, pumhe li signori aceademi et almenoden iro it termine di ian aiano da detorrerediano principio alle loro sun rioni a cadminiche, giusta la forma de' prec enii ea pi-ioli, e quelle pro guiseano si debili templ.

o purelth non tralase ino mai per un anno iii iero reseretrio dolle med est me; altrimentisaeemio, it presente ea pilolo s intenda abrogato , e non possa loro suffragare in modo

vertino.

riali alla sondarione e manlenimento diquesi 'aeta demia, ed ali regi siano state rav-visale te ei e conligibili elie polano axerbi gogno di pro Tedimento . e lutio si sta .a eomodato iret mistior modo possibile: pe elth non dimeno non possono mai pre Hersiluile te eontingenae elio poni o Beradere, pariteolarmpnte per la mulatione de ' impie de ' eostumi, e post non puo trox arsi temperamento adallabile per rogola di tui te latose, percio si statuisca elio sta riservato,

lanio a trillustrissimo repti inenlo per partito da ut leuersi ovanti rei uiuentissimo signor

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An. c. Ill CLEMLIs xi r P. 449 An. c. set si cardinale legato, quanto anche at signoriae ademici pro tempore, est consenso, aut ortia eis approxaaione doli illustrissimo senato,

per partita da olle nersi a xanti l eminentis-stino signor cardinale togato , eonae sopra, it levare, diminui re o risor mare qualuitque de ' sopraddelti ea piloli, o cose in essi coni nute, in lutis o in parte, secondo te contingetire ed ii hisosus per il felice avan χΙ-liten in e conservarione di essa aecademia ,ed an eo l'aggiungero , formariae eis aec seere dis' nuo vi tantu volte quante volle occurrera e sarci sit malo necessario ou vero opportuno, tot comenso pero sem pre eis ap- pro varione, es me sopra, e non altrimenti. Die xxix oelobris MDccix. congressatis ii-

stati, Lib. m. luastissimis dominis reforma oribus S astis Lia

et eleuatis Bononiae in camera emine nistissimi es rererendissimi domini ordinalis Dyali in numero Iriginta, in eius praesentis et de ipsius eonsensu eι roluntate, inter ipsos

io' eriplum puriuum mittim et lactis me oblenium suis, eideliser: D.9 4ii. . Paties conscripti per suffragia visi uti novem

amrmativa, tum ex auctoritale, luna ex senas the ni pro ius obsecundatione, specialem hae in civitate traiiatinua. Academiam instituere, qua, sicuti ex praecla

riorum artium splendore ei vitas ipsa alias inter excellentia quadam distinguitur, ita quoque invalescentibus magis picturae studiis, per quae maxime ex persectissimis ei magistris et operibus ab anteactis usque ad haeelempora saeculis eximia eidem perventi laus, in dies magis per gloriae et admirationis lucrementa ad sui praestantiam augeatur.

Ea lege, ut eidem sic insiliuiae Academipe, iuxta capitula a dominis magistra illius et picturae artis praesectis efformata, viri illi

lanium modo adscribantur, qui vere ex primis, seu picturae, seu statuariae, sive etiam ad militaria ot iam tormenia quam munimenta extruenda respective, ei res petii velandenda, ei seu ad te linograptii ea el tetragoni ea quaecumque lineamenia instructi, maiori sibi eomparata ineumbunt laude. Capitulis praedielis in senatu iam lectis praesentis senatusconsulti vigore ex eadem auctoritale approbatis, iuxta ea quae prae-

dieii domini magistratibus et picturae arti

Buli. Rom. - l. MI. 57 praesecli 3 senatui exposuere. Facultato iisdem dominis praesectis insuper socia, ut, supplici modianio libello, sane lissimum dominum nostrum Clementem xl humillime obtestentur. iii, siculi ex veneralissimis Sancillatis Silao ei nomine et patrocinio praedicta sie ut supra iussi tuta academia talia sibi auspica iissima sortitur in ilia. ita pariter ex apostolicatu sornui Broxis capitulorum praedictorum comprobations ad ipsius perennitalem pro maiori semper ei virtutis et famae amplitudine in consultissimam spem erigatur. Contrariis haud obstantibus quibuscumque. Ita est. - Ιχcosrs ΛΝromvs DE Brnca' niis illustrissimi senatus Bononiae secretarius. Loes ' a Uari. I 2. cum autem, sicut eadem exposi- eoa8-ltiatio subiungebat, dieii exponentes statuta eras uitiis.

huiusmodi, quo firmius subsistant et sese ventur exactius, apostolicae confirmatio. nis nostrae robore communiri plurimum desiderent: nos, specialem exponentibus gratiam sacere Aolentes, et eorum singulares personas a quibusvis excommunicationis , Suspensionis et interdicti, aliisque ecclesiasticis sententiis, censu ris et Poenis, a iure vel ab li omine , quavis occasione vel causa latis, si quibus quomodolibet innodatae existunt, ad enectum praesentium dumtaxat consequendum, harum serie absolventes et absolutas fore censentes , supplicationibus eorum nomine nobis super hoc

humiliter porrectis inclinati, omnia et

singula statuta praein seria, auctoritate apostolica, tenore praesentium, confirmamus et approbamus, illisque inviolabilis apostolicae firmitatis robur adiici intis, ae Omnes et singulos iuris et laeti

desectus, si qui desuper quomodolibet

intervenerint, Supplemus. ς 3. Decernentes, easdem praeSentes cum . litteras et statula prae inserta Remper

firma, valida et ellicacia existere eti Forsan legendum praedicii domini magistratus et risiuras artu praefecti R. T. .

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sore, suosque plenarios et integiis e D l clus sortiri et obtinere, ac illis, ad quos lspeciat et pro tempore quando eumque spectabit, in omnibus et per omnia plenissime suffragari, et ut, eis respective inviolabiliter observari, sicque et non aliter in praemissis per quoscumque iudices ordinarios et delegatos , etiam causurum palatii apostolici audi. iores, iudicari et definiri debere, ac irritum et inane si secus super his a quoquam, quavis auctoritate , scienter vel ignoranter, contigerit a tentari. uariesum S 4. Non obstantibus constitutionibus let ordinationibus apostoli eis. ae, quatenus opus sit, dictae civitatis, aliisque quibusvis, etiam iuramento , eonfirmatione apostolica, vel quavis firmitate alia roboratis, statutis et consuetudinibus, privilegiis quoque, indutiis et litteris apostolicis in contrarium praemissorum quomodolibet concessis, confirmatis et innovatis; quibus omnibus et singulis, illorum leno res praesentibus pro plene et sussicienter expressis ac de verbo ad verbum insertis habentes, illis ali lis in suo robore permanSuris, ad praemissorum esseetum, hae viee dum. taxat, specialiter et expresse derogamus: lceterisque contrariis quibuseumque.

V., triui. 8 5. Volumus autem ut earum dem

praesenltima litterariam transumptas, seu

exemplis, etiam impressis, manu alie u- lius nolarii publici subscriptis, et sigillo

personae in ecclesiasti et dignitate constitutae munitis, eadem prorsus sees tam lin iudicio quam extra illud habeatur, quae haberetur ipsis praeseulibus si so-rent exhibitae vel ostensae. Datum Romae, apud S. Mariam Ma. liorem, sub annulo Piscatoris, die xviii octobris Moc xl, pontificatus nostri anno xl. Dat. die 18 octobris 1 li, pontis. anno xl.

Declarantur nulla deerela. aliaque gesta a saeculari potestate in IIlxpaniis libertali , immunitati et iurisdictioniecclesiasticae praeiudicialia

clemens Papa XI. ad luturam rei memoriam.

tium uel alis us, quae non ita Pridem in ilispaniar-

regnis Hispanaaium . non minus adversus lates, eluti,di

saneliora quaevis Ecclesiae iura et Ii προ β 'bertates, quam adversus nostram et Apostoli eae Sed is dignitalem ac iurisdietione in per saeculi potestatem, non sine maximo totius christiani orbis scandalo , perpetrata fuerant; potissimum vero per nos aecepto, quod, e pulso ab eisdem regnis venerabili fratre Antonio Felice archiepiscopo Damasceno, nostro et dictae Sed is nuncio, simulque indoeieetis omnibus illius curiae ossicialibus, ac proinde abolito prorsus ponti seio tri. bunali. occupatisque labulariis ad illud pertinentibus, venerabiles fratres arcti i- episcopi et episeopi praedictorum regnorum ad causas, quae eis minime competebant, cognoseendas, aliaque iura ad ea indem Sedem ae illius nuncii impii tempore existentem unice spectantia exercenda, regii nominis auctoritate seu potius abusu, iniuste non minusquam nulli ter excitati fuerant; quocumque fidelibus illarum partium cum hac Romana curia, lihi nos universae Melesiae regimini, nullis licet meritis nostris.

praesidemus, velito commercio, omnique eorum ad illam pro gratia sive iustitia obtinenda recursu ita penitus in-l Innoeentii Il eonst. ed. MD xxviii, die ranovemhris, pontis. in , declarata fuere nulla gesta a tonsilio Castellae eontra nuntium apostolicum et in huius Pontilieis eonsi. ed Moccxvu, die leianuarii, ponti . xvi , eonceditur nuncio apostoli eo saeuitas ahsolvendi violatores iurium ecelesiaslieorum.

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terdicto, ut illis etiam, qui ea de causa

ex Ilispaniis huc advenerant, sub comminatione regiae indignationis iussum fuerit quatenus a coeptis desisterent, atque ad propria sine ut 1 mora reverterentur, nec sane minori ausu, inter ulla multa utrique elero earumdem par lium perperam iniuncta, regularibus universis velitum fuerat ne superioribus generalibus suorum 0rdinum in hac alma Urbe commorantibus, non secusae si apud h0stes degerent, ullum cultum. ullamve obedientiam, qua eis e teroqui solemnis voli religione obstricli reperiebantur, exhibere praesumerent ac demum ad nos allato, quod, ad con-llandam maiorem regio nomini invidiam inter celera antehac ibi inaudita, acerbissimum pontificiae nostrae auctoritati inflictum fuerat vulnus novis litterarum apostolicarum executioni interiectis tui. pedimentis, quibus illae contra fas omnelai eorum hominum censurae stibiicebantur, aliaque plura, quae longum nimis esset referre, in maximum ecclesiasticae potestalis contemptum et iniuriam patrari conligerat, perinde ac si inelytae IIispaniorum nationi, ob cultum pietatis ac singularem in Ilomanos Pontifices devotionem per Omnes aetates summopere commendatae, ignotum esset gravissimis per sacros canones irrogatis

poenis ac censuris illos irretiri, qui Aream Dei prophana manu sic allingere

saeraque Ecclesiae iiii a conterere non exhorrent: nos, praemissa omnia in moerore et amaritudine cordis nostri serio considerantes, tum paternis litteris. quas lacrymis potius, quam atramento conscripsimus, tum aliis adhibitis mediis arguimus, obsecravimus, increpavimus instantes opportune, importune, iuxta

Apostoli monitum, in omni patentia et doctrina, ut praenarrati excessus, debilia

ac lorum rescissione congrunque lanio. II N. 451 An. c. t Illi iam gravaminum reparatione, sarcirentur; charitali interea nostrae diuturniore longanimitate indulgentes. ut qui illa admiserant, in eam a qua tam longe aberraverant, iustitiae viam, agnitu tandem veritatis luce, redirent.

S Cum autem, sicut non sine in- Πεcutatio nul genii animi nostri molestia nuper ae- eo rei

cepimus, pravis illorum praevalentibus puta . 'ditaeonsillis qui ad tutelam ei ampliseatio- οπ... Inem regiae dignitatis pertinere arbitran-miinis.

tur ecclesiasticam auctoritatem modis omnibus impetere, 'lilaecumque nos hac in re, charitate suadente, et quasi ante-

actorum obliti, hucusque peregimus, parandae optatae tranquillitati adeo non profuerint, ut, iis penitus neglectis, nova potius in dies gravamina prioribus adiecta suisse audiverimus; cuiusmodi pro- laeto sunt deerela illa, quibus saecularem potestatem eo devenisse percepimus. ut non modo ad vacantes in dictis par-libus ecclesiarum fructus, iuxta veterem

ac immemorabilem consuetudinem, nec non notissimam tot apostolicarum constitutionum dispositionem, ad cameram

nostram apo Stolicam Spectantes, manus

opposuerini contemptis prorsus ecclesiasticis censuris , tam generatim per Concilium Tridentinum, Sess. XXI i, de

reformai., cap. XI, adver&us cuiusvis e

clesiae bonorum, rerum, iurium, fructuum ac reddituum occupatores talis quam speciatim per easdem apostolicas ac praesertim felicis recordalionis Pau

li lii. Iulii lil ei Pii V ae G rogorii XIll

Romanorum Pontificum praedecessorum nostrorum super ecclesiarum in Ili spaniis vacantium si uelibus illoriimque administratione editas constitutiones adversus illarum transgressores inlli elis , verum etiam novam quamdam ab Ilispanis in apostolicarum litterarum expeditione servandam formam, et hane quidem pontificiae iurisdictionis gummopere

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laesi, mi ae illius libertatis, qua fideli. bus omnibus in suis potissimum spiritualibus noeessitatibus, ad hanc Sanctam

Sedein, unde catholieae religionis oracula in universum or hem diffunduntur, recurrere fas est, penitus eversi Vam, Prae- scri here non erubuerit: hinc est quod nos, ne in lam aperta apostolicae auctoritatis atque ecclesiasticae immunitalis oppugnatione torpescere videamur, disertaeque lurpiter Dei causae rei ess-ciamur lamsttsi notorii et explorali iuris Sit, ea omnia, quae in praeiudicium

riclesiae eiusque iurium, praesertim alateis, quovis modo attentantur, nullius prorsus sisse roboris et momenti, quin imo recolendae memoriae Urbanus

I' P. VIII itidem praedecessor noster, diutae Apostolicae Sed is Romanaeque elatiorum insertoriam ecclesiarum ae personarum eccissiasticarum ima quaecumque a praeiudicialibus huiusmodi per

quamdam suam constitutionem die viunii u DcxLi editam amplissime prae Se vaverit, ac nos ipsi plura ex praemissis, quae tunc nobis in noluerant, quaeque in quibusdam litteris ante duos

annos episcopis, ecclesiis, universitatibus ac clero regulari uispaniarum a saeculari potestate conscriptis conlinebantur, nulla, irrita invalida, damnata et reprobala suisse et esse per alias nostras in simili forma Brevis littera die ii oclohris uncclx expeditas, quarum tenorem praesentibus pro plene et sussicienter expresso ac inserto haberi volumus, deelaraverimus 3 nunc tamen

Melesiae et dictae Sed is iurium indemnitali peramplius consulere, necnon animarum periculis, quantum nobis ex alto conceditur, uberius oecurrere cupientes, ae omnium et singulorum, quae in praemissis, seu eorum occasione, quovis modo decreta, ordinatu, acla et gesta suerunt, seriem, causas et circumstantias, etiam aggravantes, aliave quaecumque etiam speciscam et individuam mentionem et expressionem requirentia praesentibus pro plene et sussicienter expressis et exacte specificati δ habentes, motu proprio, ac ex eerta scientia et matura deliberatione nostris, deque apostolicae potestatis plenitudine, omnia et singula decreta, ordinationes, litteras, inlimaliones . mandata, edicta ei alia quaelibet in praemissis, seu eorum occasione. in praeiudicium libertatis, immunitalis et iurisdictionis e celesiasti eae atque auctoritatis apostoli eae respective quovis modo emanata, edita, acta, gesta et Perpetrata, cum omnibus et singulis inde secutis, et forsan quandocumque secuturis, penitus et omnino nulla, irrita, invalida, iniusta, damnata, re pro hala, inania, et a non habentibus potestalem damnabiliter allent ala, ac desacto praesumpla, nulliusque roboris et momenti vel esseaeiae esse, et ah initio fuisse, ei perpetuo fore, neminemque ad illorum observantiam leneri; imo nec ea a quopiam observari posse vel potuisse, nec ex illis cuiquam aliquod ius vel actionem aut litulum, etiam coloratum, aut possidendi vel praeseribendi causam nequisitam vel aequi ilum suisse vel esse, aut quandocumque acquiri vel competere posse. neque illa ullum statum sacere vel secisse, sed, perindeae si nunquam emanassent nec lacla suissent, pro non extantibus et non sactis perpetuo itidem haberi dei re, lo-nore praesentium dentio declaramus. Elnihilominus, ad maiorona et abundantiorem autelam, et qualenus opus sit, illa omnia et singula, motu, scientia, deliberalione et potestalis plenitudine pari.

hus, harem serie damnamus et reprobamus, revocamus, cassamus, irritamus, annullamus et abolemus, viribusque et essectu penitus et omnino vacuamus. ac

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satis, irritis, nullis, invalidis et abolitis,

viribusque et essectu penitus et omnino vacuis, semper haberi volumus et mandamus, et contra illa deque eorum nulli tale coram Deo proles lamur. Firmas praeterea ac salvas esse similiter volumus atque decernimus quascumque censuras et poenas ecclesiasticas, quas ii omnes, qui praemissa perpetrarunt, mandarunt vel rata habuerunt, seu in eis auxilium. conSilium vel favorem quomodolibet praestiterunt, cuiuscumque praeemin sentiae et dignitatis fuerint, propter eadem praemissa quovis modo ineurrerunt, a quibus, post condignam clesiae praestitam satisfactionem, nonnisi a nobis seu Romano Pontifice pro tempore existente praeterquam in moriis articulo, et tunc cum reineidentia in

easdem censuras eo ipso quo convaluerint, absolvi et liberari valeant. Facultate insuper nobis et eidem Sanctae Sedi

expresse reservata, quatenus illi minime redierint ad cor, ad alia canonica ei severiora remedia quandocumque procem Mao. dendi. Decernentes etiam, easdem praesentes litteras ei in eis contenta quae-

Cumque, etiam ex eo quod praelati ei alii quicumque in praemissis seu eorum aliquo ius vel interesse habenies, seu habere quomodolibet praetendentes, cuiusvis status, gradus, ordinis, praeeminentiae et dignitalis existant, seu alias speei sita et individua mentione et expressione digni. illis non consenserint, nec ad ea vocali, citati et auditi, cau-Saeque, propter quas Praesentes emanarint, sufficienter adductae, veri scalae et iusti scalae non fuerint, aut ex alia qualibet etiam quantumvis iuridica et privilegiata causa. colore. praetextu et ea pile , etiam in corpore iuris. elauso, etiam enormis, enormissimae et totalis

laesionis, nullo unquam tempore de subreptionis vel obreplidnis aut nulli tulis vilio, seu intentionis nostrae, aut interesse habentium consensus, aliove quolibet Iram quamlumvis magno et substantialiae incogitato et inexcogitabili desectu notari, impugnari, infringi, retraetari, in controversiam vocari, aut ad terminos iuris reduci, seu adversus illas aperitionis oris, restitutionis in integrum, aliud

ve quodcumque iuris, laeti vel graii .e

remedium intentari vel impetrari, aut impetrato , seu etiam motu, seienti: i et potestatis plenitudine paribus concesso vel emanalis, quempiam in iudicio vel extra illud uti seu se iuvare ullo modo posse; sed ipsas praesentes litteras semper firmas, validas et esseaees existere et fore, suosque plenarios et integros essectus sortiri et oblinere, ae illis, ad quos spectat et pro tempore quandocum que spectabit, inviolabiliter et inconcusse observari, sicque et non aliter in praemissis per quoscumque iudices si dinarios ei delegatos, etiam eausarum palatii apostolici auditores, ac S. R. E. cardinales, etiam de latere legatos eleiusdem Sedis nuneios, aliosve quoslibet quacumque praee minentia et potestatemn gentes et functuros, sublatia eis eleorum cuilibet quavis aliter iudieandi et interpretandi facultate ei auctoritate,

iudicari et definiri debere; ae irritum et

inane si secus super his a quoquam, quavis auctoritate . scienter vel ignoran- aer, contigerit altentari.

3. Non obstantibus praemi Ssis, ae, Contra toriam

quatenus opus sit, nostra et Cancellariae apostolicae regula de iure quaesito non tollendo, aliisque apostolicis, ac in universalibus provincialibusque et synodalibus conciliis edius, generalibus vel specialibus, constitutionibus et ordinationibus, nec non quibusvis, etiam iuramen-lo, confirmatione apostolica, vel quavis

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