Appendice ai due tomi dell'opera dell'abate Anton Filippo Giachi intitolata Saggio di ricerche sopra lo stato antico e moderno di Volterra dalla sua prima origine fino ai nostri tempi per facilitare ai giovani lo studio della storia patria parte prim

발행: 1798년

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et r

eo dieebatur Israelita, quia Iudae de Gente erat ad

fidem Christi eonversus; vir probus, et Religionis integerrimus . Ueggonsi di suo, Ila Libreria di Lem. ceto te seguenti Opere m Expositio Evangeliorum is et

Tomus alter Dominicarum ac festorum; item Prae fiat. et similitud. quadragesimales ed altra Tomi

dolia nella sua Biblioteca Scriptor. Augustini an 29. Severo da Volterra Monaco Camaldolense Vomo dotio e Poeta non ingrato. Fa amicissimo cli Louo vico Ariosto, ed ebbe assai dolce, e delicata vena di POesia , per Ia quat prerogativa su anche di pregio presso tuiti i dotii di suo tempo . Tenuto in veneraEio ne da tuite la Αccademi e cl' Italia . Leggonsi molle Oraetioni recitate netl' Λccademia di Perugia. e altro Ve. Componimenti molio vaghi artifiriosi si in ve SO COme in prosa. che Sona Manoseritii presso it PMdre Don Bartolom meo Bagna cavallo Procurator Gene l. rate dei rordine Camaldolense in Roma; come anco

ra molli altri presso D. Gregorio Macigni delici stesso ordine con ale uni Sonetti in pro posta e riSPostἀa Messer Lodo vico Arios loco me attesta it Porcacchi. ao. Simone Franciosi detio di. ciati Paolo di questo nella Parte I. pay iso. compose la Ri forma deit' Uo- . mo zz Scrutinio Spirituale m Disciplina Claustrale me rore pomeridiane dedicate ali' Eminentissimo Bene

.. I 86. della Parte L- Se ne sono ripient due fiasthi, e tutioche quese qua si a stata attinta dat lo fhocco delle polle, che na ace dat fondo det recipiente o Lavacro, e compRr Rrurbidaccia n alba, ea appena che sono stati ripioni i

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fias hi ha mostrato molio moto, e sollevamento di hollicelle d'aria dat Ando ali alto, ossia collo di detio fia-scho, ed tui ha formato ua' alteEEa di me EEO pollicedi spuma molto permanente. L' odore di essa at solo Presentarsi in vicinan Ea delia polia si manifestava Eulfureo assai, ossi a dei sito deli' Uova sode ed assai cot-

te. It sapore di essa corris pondeua ait 'odore, e tale re-Stava molto permanente in hoc ca. Delta aequa agitata

forte dopo il lasso di mera' ra in una Bottiglia fecedella spuma, ma subito si dilegu. . Mescolata vi pol latin tura di viole non volto nε a color rosso ne a bleausensibit mente. Mescolata pure coli' infusione di rose dinove volte non fece muta Eione d'alcuua sorte. Tenta

ta pure cotrolio di Tartaro per deliquio si fece molio Iattea , onde pare che it torbido ri levato in principiodi deite acque nascesse dat te particelle terrestri e di natura calcarie ad essa unite. Unita pol allo spirito di Vetriolo volto pure un tantino it colore perlato, e sifice pilichiara. Mescolata colla galla spol veri EEata nul-Ia . Mescolata col sublimato corrus ivo si fece lattea dia- Lana , ossi a color di perla. Rimesso insieme di pol ii sa-hlimato corrosi vo colla galla si fece piu lattea e tor bida. In un vasci di deita aequa subitamente attinta fuPosta una moneta d' argento, la quale in breve diven- Ne nera, e nera poco di piu fu est ratra la sera medes ima dopo dieci ore ch'era stata immersat est ratia quel la ne fu posta un 'altra in suo luogo, e rivedula la Seguente mattina nessu no anne rimento ave va Sosserto on

de si deduce facit mente che te particelle Euliaree cheaVe vano annerito la prima moneta erano molio sottili.

e facit mente dissipabili, ossia molto volatili, e che tui te fossero dissipate, e avolate allorache su immersa la econda . Furon prese indi libb. a. d' acqua e posta fi sua nare a lento suoco in v n Uaso di Vetro resib insondo dram. ij. e gr. xviij. di sedimento, ii quale assa POrfito compar ve malia satio a si puo dire amari canto. Diuitiaco by Corale

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Questo sondo o sedimento nuova mente sciolio in una dose d 'acqua pura di poZZo di pol decantato diede di ter-Ya e di sale. Sulla fino delia Prima evaporaaione, e al-lorache com incio alle. Pareti 2 reStar depositata qualcosa di cio cha l 'ac qua contene va di fisso, comineio talresiduo d'urnido che Poteva giudicat si da V. d'acqua, eo mineio a Crepitare , e Si perde t 'Odore Σulsureo o d'Uova sode, che fin aliora Si era Sentito, e cib che po- leva per te narici perciperat era un Silo orinoso, ii qua tu pure si perde aifatio 2nch'esso aliora che it fondo resto astatio a Sciatio e riseec . Dei sedimento si cavo due danari , IS. grani di Sale, ed ii resto di Terra . . Questo Sale asso mi glia Va at Sapore dei sale Ammoniaco. La sua figura non Si pote riCOnoscere. Tentata una porsione di esso sale con to spirito acido di Vetriolomostris unae leggerissima ebulli Zione netratio di satu- rarsi di esso senaa manifesta efferVesCenea o contra sto. Tentata inolire coli' ac qua forte sece un' ebulligione ui poco piu manifesta.ma non pub dirSi' neypure csn essata grande. Tentata altra Porsione cotrolio di Tartaro per deliquio su Osservata nessu nissima ait ZZione o moto.

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- doveva registrare la Stima dan. a. ra Statui. deI r 368.

a pag. 89. α chi pes ava ii sorino doveva anche pe-sare ii Zasterano e lucrare dan. per Libbra ποῦ Scat. deli'Anno I 363. Pag. 6O a pag. 9o. I mattoni dovevano esser lunghi meED ao bracci , ampli un quarro . e alti meZEo quarr . ., Condotti ai luogo dei compratore importa vano Sc. is 4. at mi gliato. Le pianelle sold. so. Le Tegole Lir. M 5. Io. Una Staio di calcina dan. 3o. ed un m Og- ,, gio sol. U. ed ii pesci di questa era libbr. 25. sena is rasura; ed una Salma Lih h. 3oo. Statui. det ilicio. Neli'Anno ia56. I' opera dei Legna joli dan 'oti , , bre at MarEo era di sol. a. pisanit sicco me de gli Scalis pellini. Negli altri tempi sol. 2. dan. 6. - Nel III 8. A l 'opera dei Μuratori danar. ra. α Stat. det Ida I 8.ea Aa. alia pag. 93. per mancanaa aliora degli opportuni Uacumenti non credet g iustificato quanto scrive ii Sig. Bandini uella sua opera Specimen Oe, , che in Uinermes iste se una Universita: ma posteriormente facti mi-gliori riscontri ho trovato che vera mente si stipendia vano datIa Comunith di Vol terra diversi Leitori di varie Scien Ze , e che per conseguen ea vi es istesse una Spe

pie di Universita di Studj, datu quale si conseriva ilgrado di Dotiore, di che se ne trova it riscontro ancheneli'Anno i6ia. In conserina di cib unisco gli appres ιο Documenti estratii dat Libri della cosi deita Fraternita, di cui ho pariato net Tom. II. pag. 85Libro di Debitori e Creditori delia Fraternita di tittera A

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o se tales eiusdem Fraternitatis omnibus et singulis patentes has nostras Literas inspecturis fidem facimus ae testamur D. Pera umG eoueinium Ioannis Baptistae filium in utraque Censuta candi datum currenti Antio innesimo. sexcentesimo decimo tertio publi 4 eum Iustiniani Institutiones interprerandi munus in Academia Urbis no trae honestissimis sutisagiis cooptatum solito stipendi obiisse, summaqae diligentia, claritate , facilitate , subtilitate , doctrina, atque Auditorum frequentia sub tentasse. In quorum fio dem et testimonium has pr esentes subscripsimus, sigilloque parvulo Publi et Volaterrani per Cancellarium Comunitatis curavimus muniendas δce. Seraphiis flava

ta a ierra dati' alto vi si legge non CO . . . . in a GO . . . alia pag. Iur. dati'Anno I 68 o. al i693. stet te net Ma- schio un certo Grenetini enercsmpo se una vastissima opera mare antica, come reserisce it Targioni

net Tomo III. de' suoi Haggi pag. At Cap. VII. pag. Is a. su omesso di notarsi nella serie dei Letterati Vol terrani Ottauiano di Ugo di Ser D

eopo intuleri da Volterra stato replicata mente Let tore deli' Universit, di Bologna , come apparisco dat seguente Documento tras critio diale Deliberarioni dei Consi glio Generale di Volterra esistentunei Pubblico Arch. Tom. 6. Lib. 2. pag. 4o. dat

IA 29. al I333. Tet super Literis trasmissis Dominis XII. per Reci. Cons. et Scholares Universitatis Seientie

Medicine et Artium Studii Ciuit. Bononie, in quibus Literis inter alia continetur, quod placeat dd. Dominis XII. et Consiliis opportunis Ciuit. Uult. Magni o Octaviano

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olano Ser Ugonis de Vult. eleeto noviter pectori dista Universitatis Scholarίum in Medisina in Bon. Civit. s&ι

dentium non solum dictum officium acceptandi concedere verum etiam Stat. Vult. Communi, non obstantibus rogare ad dictum omium acceptandum .

- rmative deliberatum fuit in Anno i 3 29. IndXII. t 4 Maii.' Magister Octavianus Magnifici Ugonis Ser Jacobi

Contr. S. Angeli unus ex XII. defensoribus de men- 'se Febr. et Mart. I 33o. m. 6. Lib. 6. pag. I. Parisnente e da notarsi Giusto di Vinceneto fluonamidi da iterra che insegnava in Firen Ze Greco e l. at in Otrovandosi quant' appresso in deito Archivio in uia Libro intito lato non ehiariti dat Isi . alia pag. IIS. t. Giusto di Vincenetio fluonamici da Volterra che insegna Greco e Latino in Firenete prende nis-glie la seconda volta e domanda di non pagar altra

Siccome deve collocarsi ne ita serie di delii Leiterati Vol terrant ii celebre Pad. 'rdinando helli Autore delia Voluminosa opera deli'Italia Sacra, at Se- colo Giuseppe Franeeseo di Gius pe det D Frances co, come si dimostra dati' atto della re nunetia fatia da esso a favore dei Genitore e dei Fratelli nel passare allo Stato Religioso, rog. Ser Barnaba Baccelli soleo di ar. Aprile i ista. , documento esistent ne i Generale Archivio Florentino, in cui si leggetra Ie attre cose α Ven. D. Ferdinandus in Sueculo

Joseph Franciseus filius Ioseph quond. Franeisei de mguellis Volaterranus Florenuae degens aetatis anno rum XVI. completorwm ingressus f r is Conventu Cistelli, e volendo far Prosessione renuntiat cosmo Thomae alias Fratri Christiano nune eum habitu S. Mariae Carminia Florent. a , e a Gius pe suo Pa

dre, e a Gio vanni, e ciorgio O fratelli e a sua

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a Nel Libro di ricordanete veeehie uel Convento det Carmine di Firenae segnato A si legge a pag. 39. A di 8. Giugno I 6i . Rieordo come questo di deito

ee la sua professione nes nostro Convento di Floren-Σa in mano dei R P M. Ambivio Ambrogi Pratese. In altro Libro pari mente di Ricord3nZe segnato F. apag. i 28. A d. I i. Nov. I 632. Ricordo come otiod i 27. Ottob. Pros s. pass. essendo passato a m lior

sita it M. R. P. M. Meeolb Gagii la teretu volla Priore di que,to Con. ento , sotto di ii. detro la ε ra innandi Cena si pubblicb eon patenta det Pad. Rev. Straecio Vieario Generale Am,tolio it M. R. P. M. Cristiano UDelli Renente per Priore di questa Casa. Final mente net Nec rologio alla pag. 6 .m Eodem die i9. Septemb. i 634ὶ obiit Adm. Rev. Par. Mai Christianus rihellius Florentinus Consultor RODii , Examinator SInodalis, ae Theologus Illustriss. et Reve endissimi DD. Nuneii Apostolici. Fuit vir optimi ingenii. et in variis virtutibus versatus, poSt Regentias Pirarum et Florentiae habitas, Plior huius

Conventus creatur, et interim a Reverendis. Theodoro Stutio ad componendas nonnullas controversias Gmmissurius Nostri Conventus Bibonae mittitur, in redeundo vero Pisis morbo gravi aggressus trigesimo septimo aetatis suae Anno molitur , ibique sepultus est Anno Domini millesimo sexrentesima trigesimo

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mata tra saltura. tela eolari ed oro. tanto ne ite Cornici eome net Padisione Seudi ventisei. ma ii detio . Sy. Glargio si contento di nudi quindici, volendo agraria dei sud deito P. M. Priore suo faetello donatae undisi liberamente senz'agravis alaunodet Convento aIla pag. i53. Fra Mariano fiori net i 32. anno in cui si vede compilata la sua opera MS. esistente nella

Pubbliea Libreria di Vol terra. alia detra pagina. Di Jaeopodi Nie l. Gherardi veda- si l' Ughelli in Episcopis Aquinatibus Ital. Sacr. Tom. I. PM. 399. - Niccol. Padre di Iacopo ebbe per Moglie Margherita di Namo di Michele Tinucci

parisce dat Libro deue collaetioni nella Curia Vese. di

un Prete per fletiore at semplice Benefigio di SanBartolammeo delia Cattedrale da Albiera di Nanni di Taulano de Bessorti Mulis di Meeois de Gerardi. pag. i54. Rassaello di Gherardo Masset e illustrato da Mon-sig. Fenedetto Falconcini colla vita che ne pubblicanet iras. Fag. 355. Gaspero Zacchi h pari mente encomtato nella suddelta Vita di Rassaello alia pag. 348., ove si ac

cenna cho su sepolio in Roma in S. Maria Mag-giore morio cola nel 3473.

Pog. 356. Tommaso Fedra Inghirami. Vedasi la citata Vita di Russaello alia pag. aio. Bra Fedra Canonicodi S. Pietro di doma. comesi ba dati' infrascritia Lettera che uti mederimo acri ve a Mario Masset. at quale in appresso scri vendo Raffaelio da Roman l' Elogio di ricta gia morio, ri levandosi dati'altra Lettera phe ne sieguo, copiate ambedire dat loro originus, Leggansi pertUro. T. Phaedrus Mario Massico Volateri ano nomine cupitu ti, et

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li. et Canon. Basilieae Prineipis Apastolorum de Ur-bὸ S. P. D. Rev. Pater et Frater Noster honorande. Quia quotidie nobis de Morialibus nostris apud Treviuni ea numiantur quae minime vellemus , quaeque praesentia unius nostrum exposcunt considerantes auctoritatem P. V., et earum rerumquae illic sunt necessaria , cognitionem enixe requirendam , ea decrevimus ut si commodo suo facere poteriit, cum ad Urbem

redeumdum illi erit, illae iter faciat; vel si id sibi

aut per crus nondum sorte firmatum recte, aut per. justam causam facere non lioeat Reu. P. D. A,eanium Rufinum Concanonicum nosti um horiatur nosιro nomine eam ipse Provinciam suscipiat, quem instruendum , et edocendum, admonendumque eidem Par V relinquimus, cum omnia illi sint cognitissima. Reeens nunc, illud occurris, quod eum vesIro, Si recta meminimus, suasu Don Brunealo Burii illarum curam commisserinius, is nunc apud nos malae tractotionis aecusatur, veremurque ne oves Lupo. PetiIur et magnis preeibus Gadiutrix Abbatissa, timemusque ne quid lateat insidiarum. P. V. Rev. Praesens Omnia cognoscet eι eum ad nos redierit, quod optimum factum erit exequentur. CollegiS nostris salutem. Bene valeat P.

y Romae die prima Ianuarii i5i6.

Raphael Volaterranus Mario Fratri S. P. D. Phaedri obitus , ut par est, communis hie dolor fuit. Hic

enim evenire solet ut defunctorum pia memoria vel inimicorum temperet acerbitatem et quae in vivo bona sunt extimata, in extincto longe majoria videantur. Patria namque magno tamen laudatoque cive , nec mi nus Meadentia Romana suo fere Antistite orbata est. Eo namque desinentibus Maseis illis atque Cortesiis Oncursus sinat. Vir profecto cui naturae dotes quan ras nemini hoc tempore viderim , aut audiverim cu mulate conueneyanι Praeter enim pronunciationem ,

quae

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