I sontvosi fvnerali fatti fare dall'illvstriss. et eccellent. s. dvca d'Alborqverqve, governatore dello stato di Milano, et capitan generale per Sva Maesta Catholica in Italia, in Milano : nella morte del serenissimo principe Carlo, principe di Spagn

발행: 1568년

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Nel quarto re ultimo ne i me desimi las menti di colonne.

O tre a queste inseriti ioni, ne erano due attre molio belle, una de quali in una tauoletia informa di breue depinta a ne o, che era

nei me o della porta de sicalmi uerso b organi nuoui, pendense in aere, a littere d oro te humansi que leparole.

AETERNI ΤΑΤΙ. CAROLO HIS P AVI PRINCIPI ALTISSIMO PHILIPPI MAGNI REGIS PACATORIS EUROPAE FI L. DIUORUNCA' DLI V. ET FER DI NAH, I. IMP. MAX. VEP. DIVI NAXIMILIA I A B . DIVI FED FRICI III. A D ALIORUM REGUM , ET CAESS. AUG. OB PV B LI CAM TANTI P 'INC IN IS MOESTITIAM. ET SPEM POPV LORVM CONST E KAT AN DUX ALBU RQUE T.

In I altris porta ali incontro di quela che riguarda it Campanile di n Gottardo, ouero Q ciuescouato,in An altra simile tauoletia pendente net mezo, in littere d oro, sisto eua ques auro breue.

ANIMAE SERENIS S.CAROLI H IS PAN IARVM PRINCIPIS PRO CVIVS PIETATE ET S AL UT E ECCLESIA N E D IO LA V. ATRATIS A RI S CONDITORI SVO SVPPHEL EX SACRIFICIA PUBLICA EDIXIT.

I meet o dii detio catafalco in dentro era ungran b mento de panni d oro alto, boura tre gradi couerti di ueluto carmos oroso con armi di Spadn a di rica mo d oro per Uni intorno, epoura luiun letto di rich μ mo brocato riccio seurariccio con un costino deis ste nesta testa, Jura quale era una corona d oro ,e dat latii il

flocco, o cetro Reale, sit resto delpiano da basse tutio couerto

de panni neri intorno dei detio letto in xxiiij. grandi candelieri di otione, ardetiano torchi d cera hIanca con una armereale net me o H ciasi uno, sin oltre ne' balaustra det Cata alio in giro flava medesiimamente grande quantita de torchi allumati con te medes me armi ni t mezbo, e net cieto in Jura it letto dibrocato, che era depam ueri con Iarmi dei Principe in Eni an-

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golo dei quadro,che erano viii. molio siverbe,era attacato in a re tin bontuso baldacchino di brocato confrangie d oro, e disetanera intorno, ii quale cuyriua tutio i litto.

Mura l'Altare mauiore,oue era illel Tabernacob fatio fare da Papa Pavolo Quarto,di bronco per construamento de antissimo Sacrameto, Moi da Papa Pio Uuarto mandato da Toma a donare at Domo, ua fabricata una ait sima sicalera de xiiij. gradi tuita couerta dipanni neri e plena distes fimi candesinid cera hianca ardenti, Nagii loro piedi molli candelieri grandid argento della Chiesa, congli istest lumsura, Sendo i Altarem giore tutio guarnito de paramenti di uellulo nero con sive hsime armi dei Principe de ricami d oro, scosi me desiimame- te tuiti gli altri paramenti coni quali si doueano celebrare conia Adesa Pontificale, i funerat che erano stati tuiti fatii di nuo No,e no piu se non in quel torno usati, con te istes armi, Obliri

ornamenti d oro intorno,che ciasiuno d esse si paratamente flava in punio accomodato astellandosi la uenula dest Eccellentia delS. Duca d Alborcherche. Hora essendo cosi tulta la Chiesia di nero adoblata, S, accest luminari per Eni ro di iei, ob det Catafalco, D in tanta albondamiaa, che parea ch ella ardesse tuita, incomminciarono a compa-rire t entii Momini prouigionati Ostruitori delia casa in sua Eccellentia, parte congramale tu he, e parte cou cane tu heseo a pleri di sint mi panni neri, e Hetro si uita no a dui adui gh altri Signori, egentitissmini di Milano che non eranos eudatarij con tesomi gliariti gramale, sappresso nelns sagulsa tuiti i Baroni, e Feudatari j villo flato di Milano, che erano appresso at numero de mille quattrocento in circa con tu hisia me gramale mesolati congli officiali di siua Issaesta Catholica come 6ono Gouernatori, desie Citta illo flato, Castellani, Veerire, e Cont adore, e The orero generali dein effer cito Tegio in Lo- barda, pitani digente a 'armi,tu otenenti, e capitani defuteria, s altri, che sinca ordine di precedenca, be mutaroUo ἀdui a dui uerso la Chissa , Imperochesiua Eccellentia come pru '

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dentissma, proue dendo a queste dis colla che per causa di questa

preceden apoleuan trasignora nascere, bauea ordinato, che clascuno 'ori di questa emolatione, comesitrouasse, douese accomo-dar si usandosii uno, e lustro quella piu cortem chepoleua, dyὰ de quali ueneua ii Sig. Don Bestram de la Geua nepote Aestua Eccellentia, s oco longi se uitaua flua Eccellentia inuolta iutina luit agram lia piti longa d En auras uitato dasii Amia βiatori de Principi d Italia come sono, de Sauoia, Ferrara, Mantua, sappresse da tutio ii Senato de Milano, datu Magistrati ordinar j mestraordinaris desse entrate de ollato, VLICollegio de Dotiori medemamente dat Vicario, sdasti Doricidi Prouisione, dat Capitano di Giustitia, dat Podesta de Milano, Nda tuiti si loro Giudici s Curiali, sdalli Ambasi latoride e Cittas et te alga Corona Ducale de Milano,chesono,Cremona Paula, tra quali ue erano grandi infereniae depreceden-ka, silua Eccellentiastce un Decreto, che tiras la horte a chiloccasse ii primo Logo, t non uenendo quesso a chi toccasse ii μ- coueri fust psopregione Scondennato in cinquecento Scudi, liquali essequirno i ordine di siua Eccellentia, sappresse se uiuano que i d Alesandria, Lodi, Ter tona, Como, Nouara, Vtge' uano, s Bobbio, tuiti uectiti congramque L he durando il

pabsare di tante genti piu in una gro ima hora prima che siua

Ecce si si muouesse in Corte, sarriuata alia porta maggiore delDomo uide net mers di esse una tauoletia nera alaccata i n aere con questa insirittione d littere d oro in ebla.

D. o. M.

Et in tanto chesiua Ecce gentias approsemaua at a Chies,entrauata iiij

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Cardinale Alciato a paro, accompagnati da tutio it clero Catheὰrale sordinare ueBiti in si no di mectitia di more Lo, si comeerano ancora i detii Reuerendi si mi quali si condusero alle loro satuite sedie solio un Baldacchino di vestuto moresso carmosino con risuo Inrinocchtatore coverto det mede simo, e co ni congros

s flocchi di feta moresta oura, ouamete tuiti fatii fare da siua Ecce si per pi ontuositὰ di questi funerali, e ob altri Canonic ,epreti asseuoi politi sco ueti tu hi, parte alia destra, sparteat asinistra dest Altare maggiore, giungendo non molio ripo siua

Ecce entia accompagnata come dis ra, ch era pagata per med ii Catafalco che industriosamente era accomodato che da tutiati i lati poteua iij polo commodamente uerire tapparato d oro, ch era nei tui meco, sandato a uo Logo dasia parte oue erano uritti Reuerendomi Cardinali otio te sue cortine di uellatonero , t edi, i inocchiatori couerti dest Besso uesitito con subiconueneuoli costini, fatio pur similmente di nuouo per ii seuritio esset to,e Dite is siue orationi, si puse a sedere, in comminciando si1ubit Ogli diuini o cij parte in Agusica, o arte in canto plano, quali finiti it Reueren . Cardinale Borromeo partendo si dat suo iugo ando a seedere ne a sedia Episcopalea ueniis per direla messeae cosi Pῖt calmente vestito sacco agnato da Diaconi Subdiaconi Leuiti, far j,et altri graduati di deita chiest,ri torno a sedere appresso det Reuerend si Alciato hoco dσὰ leuandosie conducendosi ast altare,incomincio a cantare la me Ja da morti,ristondendo si alternamente E choro delia musica cheera in alto,e quesio che flava Sicino ast altare maggiore. Nelme- ο desia quale facendo it deito Reueren pausa,e conducendose con L A Dira in capo aperire appresso ii Cardinale Alciato, ilS. Giercnimo Montio Regio Senatore in Milano alendo in unpulpito,ouero pergo, tutio conuerto di nero con suo baldacch no Ioura, e uel corpo di tui untii me reale dei Principe, fece una bella, e dotta Oratione in laude in Sua Ahe a, che fu molio dacisuno lodata Scommendata, it cui tenore era questo. HI G

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chepol appressost 'ira. uale inita i Cardinale Borromeo ania in continente a si uitarelasiua I fessa sino at sine con tes lite ciri monte, o mustiche, quale

terminata, deponendo i paramenti da mesa,'usendosi d uni Piuiale in uestuto nero, satio silmilmete come di boura uuouo, ania con tutio ii sevo ciero uer o ii Catafalco, Syrendendo la proce none de preti in giro ii litto ae oro egii fermato si ast incontro, fece cantare iuerse orationi per i anima disiua iste a, s δε-po un Assisiere in musica da tre chori co compassoneuole melodia

Ganresse se inanie nest i l se modo, che finite Dite i ultime

oratIoni, e benedetto il litto in uece dei corpo, e data per tutio I ac

qua beneritia, e laseolita siua uniuersa te bene ditione, torno sit ad uestire det manto es degli auri panni sacri. an a ripsa mp a nanto appresso it 'uerendisi imo Alciato, ne molio ferma- is essendo quasi passate te xix. bore delitorno, prest co l Alciatola ut a uer o ii sivo Palatia o, V siua Eccessentia sim Mente neg'Messo tempo uer o la corte con il me desiimὰ ordine de Baroni, es guori accompagnata, suo agesue ian e, aMLado poscia clasciso a degi clare oue piugii piasque.

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INSCIUTTIONE CHE ET A POSTA

D. O. M.

CADENTIS HOMINUM FORTUNAE SAEVITIA CAROLO HISPANIARUM PRINCIPI CHRISTIANISSIMO. UICTORIOSISS. ET CATHOL. PHILIPPI REG. Fa. DIV. CAROLI ET FERDINAN. CAESS. NE P. DIVI PHILIPPI HISPAN. REG. PRONEP. DIVI MAXIMI L. CAES. ADNE P. IMMATURE IN MEDIO SUI ORIENTIS LIMi NE EX TiNCTO. GABRIEL AC VEVA ALBUR Q. DUX INSUBRICAE PROVINCIAE PRAEFECTUS AD MORTIS MOESTITIAM TANTI SVI PII PRINCIPIS DECLARANDAM SPEM AUREI FUTURI SACVLI EVERsAM NON SINE LACHRIMIS MOERENS POSVIT.

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