Iacobi Gaddij Adlocutiones, et elogia exemplaria, cabalistica, oratoria, mixta, sepulcralia

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EXEMI LARIA. tanto necessaria lingua latina, delia quale pol si

valse nello studiar 'istorie Romane, lamatematic est a morale Filosofia, per quanto se di in meri ad vii Caualtero di spada,liauendo fatio mirabit progresso ne caualcare, nello schermire, in altri esserciti Caualereschi, per ii quali si accrescelidestreaera, Mi vigore de Corpo, e deli 'Animo, che jurato fratello in questa vita segiae comun mente la disposthion, it temperamento di quel

nemici della gioventua 'OZio el'Amor Osceno, ri- belli delia Virtude, corruitele de' buoni costumi, edes vigio produci tori. Non se nb 'Amor hono sto, despiti dotii celebrato , da migliori abbracci to, i quale in genti cuore eccita desiderio ardente di perseZionassi, edi iure generose operarioni perrendersi demo deli amata belleZZa, la ques raggio det Sol diuino innalia''honesto vagheggi, tora contemplar libellerta deale. Anab Ruggiero una Donrella bellissima, e castissma in graria desta quale non solamente seces Nne , e Giostre ma allidi te vista auualorato lata disese contro la violetara di tre ignobili nobili chedat furioso Amor lasciuo accecati, e rapiti, rapiria

Voleuano, mentre ne prato non lontano alla vil-Ja materna ctaua cogitendo fori per orna una sua cappella Le brutte aerioni sortiscoo brutto, S

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I IAc OBI GAT DII infelicesne quelli che voletiano i corpo , filfiore virginale iniquamente surpare persero alia fine a Vita propria dopo molle ferite date, ericeu utedait 'unico Ruggier . Questi dimos resin altra occasione a medesino valore, malit ammirabile Accorgendosi d'essere stato insidiosamente , messis in me11o da iniqui nemici eguai mente armati che diuisitaueuano prefoci capi di una iunga strada, quasi leone da feroci cani, e cacciatori assi salito , infaminando di generoso sidegno e desio divendetia si auuent,alli tresvicini, e colla prima soccata ii pili ardito laetitior ferendo a terra gel- tb, ed incontanente corpugnate riparando it ferocolpo Sun altro , per uni cchio lacies a di questo passib concla spada , escansando coliti inarsi una mortale ferita a ferro auuersario minacciata siritirbalquanto indietro, perche,idiedeuasi addoLsolidua freschi emici, non per mancament,d'animo, ma per supera con arte quello auanti quelli rassalissem l tergo precipitos amente, e inconsis deratamente seguendo lo stracco Ruggiero veniae

artifiZiosii mente ottenne consorme aldisegno''im tento. Ne sermandos purein momento si rimet-

te in guai dissonaministrando vigore a corpo gia languido per niserita riceuuta, 'animo inuitio, e

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ntrotii salitori coni nil uestreZZa,sichie 'altroauuilito perveder sanguinar quello, egii alici treserati vilmente fugge. , in asto de pari 'impareg-giabit Ruggiero quasi Aquila si lancia inuerso it ferit , solo dicinque rimasto nella battagha maiu- miliandos questo, echi edendo perdono deli'iniquo assalto 'olliene a magnanimo, che ritiene i ferro vibrato, liquale non limen arriubia pelle nemicaci Chi neglier maggior lade douersi a Rumiero per

tro fugato ξ mirabile senZa diibbio Eslatata sortet-1a dimostrata ne supera tanti, ma non enomemorabit stimo rhaue ne feruor ella gussa , e delul'ira iustissima mentre noleua vendicam di tanto assassinamento, frenato l'impeto, usato clemenZasingolare, quasi sidegnando superarchis'humilia , est consessa inferior, e perdente Queste furono e priuate, benche gloriose proderte di Ruggiem, liquale inita virile conoscendosi nato per a Patria, consor me ardebito diluon Caualtero volendola beneficare , questa es se-guito de' partegiani della sua Famiglia, e coibracacio detrimperador liber dalia Tirannide dii . Forestiero e barbaro dominatore es Clelo nemico, e dati a Terra detestato Alla pieta mostrata inu

soria Patri agglutas la Religione conabattendo

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con eroica viri perla Romana Chiesa, di cui eletio Gonsaloniero, e Generale debeti uni tente Tiranno Capita eccellentissimo , e fattoloprigione insieme con cento Condottieri, mille settecento Lance, e quattromita Fant con m morabit litoria per auer per luto solamente cento de propri Soldati, e via solo Condottiero e per ii contrario agitato a pegri dua milesnemici. Laonde ritornarono a sonetiars a Romano Pon-tefice se Citta , e molle Castelligia rhellate, lata

grata liberalita de quale rimunerbi Vincitore con donarii in perpetuo Vicariat una delle Ci ta cuperate , cd iliouerno delia Romagna contitolo di Conte, itolo in que tempo stimatissimo. Contentauasi Ruggiem della la gloria diliauer vinio, e percid non si erilitentito, se non duaottimi destricti, et spada e 'clino de nemico Prencipe, distribuendo con iusto riguardo de meriti dicias cianona prediricchissima, e notabile allisoldati, de' quali rispiarmatia con insolita carita ilsangue, Volendo sempre,chesia Vittoria susse delnemico, e non detramico sangue colorata Co- mandaua, chelasse lasciat in tutio l'honore delle

Vergini, in particola di quelle consecrate a Dio, di chiunque violasse queste seuero astigatore. Ringraetid c publiche dimostrationi o Rὰ delua uniuerso donator delia Vittoria Ieria quale o

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EXEMPLARIA. Is tenere saceu deuote preci, quello innanri allata battaglia impetrando it fauor diuino col purga lata,

CoscienZa, e illumina la mente con interni attidi virili subli me Laonde meno ci douiam maraul-giare elle Vittorie, che di pol ottenne comandando alii Eserciti des potente Signore di Padoua , squale non, he Citta famose signoreggiatia, e dei Marchesediterrara e che net medcsimo tem-

edella Republica Vene1iana con patii honoratissimi offerto ii Generalato Accelth prudentemente ii Ueneziano sependo cheli Rhi come auuenne a questo di Napoli te minando la gloria, e potene propria colla Vita ,spesso mancando di succestari, e quasi sempre dieguali idoue peril contrario te Republiche ben costituite, non dependendo dalla vita diis solo

dominatore a moltissimi casi, e pericoli imposta,ma reggendosi dat vigore d'vn Senato immortale si perpetuano per molli secoli emule deit Eternita. Fornita lacuerra Veneriana, alia quale succedEvna stabit pace,licenZiato, e honorato sommamente dat Senato, si ritir,in Milano instantissimamente pregatone dat Duca a Calearro Visconte, che in

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IACOBI GADχII primendo, e debellando i vicini Principi di colam to imperio inuidiosi, ingelositi. a finalmentevarcatil'Eta virile conoscendosi Ruggiero conforme alla dottrina dei Filoso tella diuina operas litica id habile ad sercitare ii consigito che lad stra, rinunZiando it militare sceltro P dat Duca,

che si era grauemente malato con straordinaria prouisione e honoreuoleZZa dichiarato Senator, e

Consigii ero primario, e poco opolasciato Tutor, e Couernatore de figliuolo Filippo , liquale data, Ruggiero appreseis disciplina che riusci Principe in guerra ed in pace famosissimo, dimostrando alla posterita, che tali sat anno i Principi, quali si

rono i loro Gouernatori.

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CABALISTICA

PQuxρ praecesten praeconium para Posteritas Praeclara poemata pangitperpetuitati, Prose Plaudenta Pharbo, plaudente Parnaso:

Par Priscis proceres praeteritos percelebrat 3 Patriam Pulcherrimam perornat, perennitati prospiciens Praesudat. Prosperum principum, procerum patrocinium Praeterit;

Perdiligens peracute perquirit peracta

Perelegans

Praestantibuspraeceptis praescribit peragenda

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ae Ludovico XIII. Loria regnatori vel E Christianissimo, Iusto, victor, veteres militari virtute adaequat Clementia,liberalitate,sapientia diuinitate Rcdolet orbi adorandus, laudis aeternitatem Asequitur vivet ista innutritus ambrosa: Respice Xenos licia, eae implar Regis

Caesar Strauit Othocarii Regsi,venerabundumospexit: Libertatem haud vendidit Reipublicae Errore Scriptores tribuunt auaritiae dedecus Augusto. Aduersum rumorem superet Veritas

Zegatu Uincentius Boethinus in Di paui titulus se Firenete ricomproa liberta da Ridolfo Imperatore , qui de medio tollit, ac delet hunc insem huius causas Uerens optimis isse rationetb

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Italiam inuisit insignis Extensa vita,togata virtute, Maximiliano Filio Romae, Italiae amabilis, Reipublicae Christianae salutaris multus sustulit, Religionem extulit, Rediuiuo refulgeat Encomio.

Fririri ur Tertius R. m. Dp V. spirans in Neporibui superstes in Fama ODEFrancisci a Gaddis Florentini, e Sosi Iesu.

gli extremos Arabum calentum

Pervolat fines avis, & seueri Nescius fati duodena Phoenix Secta salutat. Tum renascendi studio, nouoque Imminens aeuo nemus ad Sabaeum Excitat moles, ubi concidentes Obruat annoS.

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Ebibit flammas, quibus obsoletas Objjcit pennas, seniumque morte Condit odora. Alei hinc puro recreatus igne Splendidam vitam trahit, autosque Concipit cursus, sine labe cimas

Nactus ad Urnam .

Talis Arctoi Fridericus orbis Sidus augustum, generisque magni

Inscium vinci decus irruentes Increpat annos.

Ille sectorum rabiem, grauemque Temporis dentem domat efferati, Arduas quamuis facili labore Fregerit Vrbes. Nec metu frustra caret Austriorum Caesarum stella pater, perennes Victor Astrea duce pollicetur Integer annOS: Nemph dum terras bonus ad Latinas Exulem pacis reuocat quadrigam, Et serenatas iubet excitari Pulchrius VrbeS. Regi, aut dum monitis in omne Instruit natum decus Austrijsque Regna Belgarum thalami secundo Foedere neci it Dum