De gymnasio Romano et de eius professoribus ab urbe condita usque ad hæc tempora libri duo quibus accedunt Catalogus advocatorum sacri concistorii, & bullae ad ipsum gymnasium spectantes. Auctore Josepho Carafa c. r

발행: 1751년

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avere , ne possiano mai pretendere alcun fisso Stipendio . nondimeno permettiamo a voi, ed agit altri Rettori pro tempore col precedente nostro Oracolo, e de' noliri Succelliori, secondo te circostanete de' casi , e de' tempi di anche dar loro qual-ehe ricognietione dclli denari delPUniversita , che come in appresso avvanzaranno, qualora debbano supplire per una Ter-zaria intera, O per altro Piu lungo tempo te veci di qualcheta Leitore di numero , che sia legitimamente impedito per motivo, e causa d 'infermia; Μa qualora debba un Dpranumero supplir te veci d 'un Leitor impedito per qualunque altra causa, che d 'infermiti; vogliamo, che allora ii denaro si prenda dat salario di quel Leitore, a cui doura supplire. Perche pol a provedere l'Universita per ogni tempo avvenire di Uomini veramente idonei, e di merito distinio , o necessario , che non si ammella alcun Leitore, che per via di concorso; Percio noi inerendo alia nostra Costiiugione : Inter eoag-Dicuor, dei a 9. Agosto i M. Vogliamo, ed ordiniamo , che per

Ogni futuro tempo non si ammella nella Sapieneta alcun Leitore,

ehe per solo concorso da tenersi net modo , e forma, che si e pratticato ultimamente per la lettura di Logica, e pcr l 'altradi Notomia , it che servira anche per animare sem pre pili Iagioventu allo studio, mediante la sicureZeta di potersi in tal modo aequistare un giusto, ed onesto premio delle proprie fati-ehe . Riservando a Nol, ed a' nostri Successori, esclusivamente ad Ogn'altro, i 'arbitrio di elegger qualche Leitore senZa concoris , quando vi sia un soggetto eos i noto , speciat mente perte opere gia da lui pubblicate, che non vi sa bisogno fare altra prova delia sua abilita . Ε perche at presente si ritrovano neIPUniversia i suddelti tre sopranumerarii ammessi seneta con-eorso nella classe Medica, perciti ordiniamo a voi, ed ai Ret- tori pro tempore vostri Successori, che dopo ridotio it numero de' Leitori come sopra , venendo la vacaneta di qualcuna delle Letture poc'anai fissate , e stabilite , dobbiate citi non ostante chlamare ii concorso, e colla nostra approvaZione con feris la Leitura, e spedirne Ia Patente a quello, che dopo it 1 lito rigoroso elame , avera riportato net segreto Scrutinio mag-gior quantita di voti . Solamente net easo, che alcuno de' Letiori gia ammessi per sopranumero ottenta eguai numero di voti,dobbiate preferirio, come fu ordinato negli accennati ultimi Nnnn due

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due eoneorsi; Ε ehe lo stello si osservi sem pre in avvenire , a che rispello ai due sopra numerarj, che dour anno tener si tantonella classe Legale , che nella Medica per supplire te veci degI'

impediti r quando non si ano stati fin da principio ammessi per

concorso,

Per lo stellis fine ordiniamo in olire , e comandiamo a tenore delia Constitvgione 4. di Leone X. nostro Predecessore .che 4ssumendo in avvenire alcun Leitore altro impie go , O cariea , per eui resti impedito di esercitare per se me desimo lata. sua lettura, questa vachi ipso iacto , di ipso jure a B che quante volte un Leitore lasei ara di leggere, O non sara pronio a salire in Cattedra ait 'ora destinata , dObbiate Voi, e vostri Successori pro tempore assolutamente , e senZR riguardo aleuno, ritenergii quella parte di Salario , che corri sponde alia lettura di quel gior no , e cosi puniario tante Volte, quante mancarfidi leggere, o di esser pronio a temere , eccetiuato it solo casad 'infermit , net quale , come anche riguardo ali applicazione di tali puniature vogliamo, che si osservi l 'Editio da voi pub-hlicato a' i 8. Ottobre I 47. da noi Vedulo, cd interament

Ed est iendo un punio di gravissima importaneta per il buonregolamento dello studio, e profitto della Gio ventu , che cibehe s 'insegna da un Leitore in una secolli, si a di stra da , e preri

paramento ali altra is colla superiore, e che ait 'incontro non

si consumi ii tempo in materie voco utili, o poco ad altate alI esiggen Ea de' tempi noliri: Percio vogliamo, che si a cura vostra principale, e de' Rettori pro tempore lo stabilire in cla-scun ' anno prima deu' apertura de' nuovi stud j non solo it Calendario delPUniversita con li giorni, ed ore, ne ite quaIi douraleggersi , dandovi anche la lacolia , ed arbitrio di ridurre a due te ire ore dei dopo prango, se cOsi stimarete piu opportu

pure inearichiamo a voi, ed agit altri Rettori pro tempore dinon tralasciare te visite delle Seuole , o per uoi stello , o permeetao di altri Colleghi aImeno una volta la Attimana r Lodando not a tal essetto, ed approvando , che fin dat prinoi pio delvostro Rettorato abbiale alsianto per consiglio , e per a juto nes te cose , che appartengono alia buona diretione deli 'Universit,

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li sopra nominati due vostri Colleghi, e sim timente per te visite delle Seuole sparse per ii Rioni di Roma , ta bucina diregione odelle quali a voi, ed a' vostri Successori inter amente apparite ne , PAvvocato Giuseppe Ascevolini, incaricando agit altri vostri Successori nel Re at orato di fare ancor egi ii medesimo anche in esecuetione det Decreto fatione attre volte dat pleno Collegio. Accioche pero i Leitori di eia se una delle tre Classi restino iam pre pila animati a servire con attengione , e punt ualita, UO gliamo , che non ost ante che , secondo l 'antico Instituto , di cui si is memoria Ogn'anno nolla solenne apertura de Ili studi, non sono ii medesimi condotti, che per determinato tempo di due anni, nondimeno dopo lungo , e putatuat servigio, e dopo avermo strato it loro zelo per i utile , e per i 'onore della Universia, possano sperare dati a Beneficenga Nostra , ede' nostri Successoriit beneficio delia glubilaetione. Μa perche anche in questa par

te e Occorso alcune volte qualche di sordino , ed abuso; Volendo pertanto noi proved ervi con opportuno rego lamento , di chia ramo in primo, che niun Leitore per lungo tempO , Cheabbia servito, posta pretendere in rigor di giustigia di elsere glu-hilato , attesa la condolia temporaria di clascun di essi , in conformita di det to antico stabilimento dei P Universita , quale noli asciamo net suo vigore . Da pol , ed in se condo luogo dichia- ramo , ed ordinamo. che chi edendosi da taluno di essi Ic,

gragia delia glubilagione, posta questa darglisi colla seguente

diversita , cloe, che quelli, che averanno servito, e letto at tu almente nella Sapiena a per ii tempo continuo di qua ranta anni,computato nella stella mani era che poc'aneti si e deito per Pamet ianita, postano essehe glubilati seneta alcuna diminuigione, oritengione dello stipendio , che inquet tempo goderanno secondo la loro an Zianita. Quelli pol, che avranno servito sopra irrent anni, ma non averanno compi ut O i quaranta , essendo am-

messi da Not, o da nostri Successori al beneficio della gi ubi laetione, douranno lasciare dei salario, di cui aliora goderanno, annui studi sessanta , e quelli final mente , che averanno servitoso pra i veni'anni, se mal occorreri, che per i special gragiasiano glubilati, douranno lasciare la meta dei sor salario , perdoversi assegnare in tutio , o in parte, secondo che si credera

Giubilato . Ilche pero, quanto alte due Classi di Legge, e di

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Medicina dour1 intender si per te glubi laetioni, ehe si Drannodopo ridotii i Leitori at numero come inpra stabilito . Volendonoi, e decretando e rellia mente , che se alcuno non avra compluto venti anni almen o di elatio, e punt ual servigio , non de

ha mai sperare di esser g iubilato , assinche sotto ii colore di giu-hil agione , it pubblico denaro destinato per lo studio , ed almante nimento necessario de Leitori, non si converta in ali re cause disparate, come pur troppo qualche voltae avvenuto cone vidente pregiudietio deli 'Universita . In que to modo es, endoli data da Noi l 'opportuna providenga da e seguirsi e sat tamente ne lPaoenire per lo buon regolamento deli 'Universita , e per evitar i disordini, che si erano introdotii ; perche pol e anche necessario di dar prove dimento per te spe se , che bisognano per I 'Universita sudetta; tanto maggior mente per aver not gil cominciato ne ita detia Universitaristituto colle Machine liberal mente donate at medesimo ; e per emergit per nostro comando messo in miglior ordine, e coitura Porto Μedico , at quale abbiamo simit mente donato attre dueoncie delia vicina acqua Paola . percio ascendendo ii denaro,

che bisognara per ii salari come sopra stabiliti per Ia Classe Legale alia somma di studi mille ollocento annui . Per I a ClatseMedica ad altri studi mille novecento venti, coi quali salaridd. due Classi, e speciat mente la Legale reste ranno pili abbon- dantemente provedule, attesoli numero ii numero pila ristretto dei Leitori, di quel che erano per lo passato. F per Ia terZaClalle delle Arti ad altri studi mille, e ottoeento , quali desti-niamo , ed applichiamo alia medesima li rellanti qua tirocento ,e Ottanta , che avan Zaranno fino at Pintera somma di laudi seim illa assegnati da tempo antichissimo ali 'Universita anet id etia,c se a perb comprenderet 'annuo Reddito di Avignone da notultima mente donato , e re spatiiva mente deliinato per ii salar Idelle due Nuove Cattedre , e per te spe se deglie sperimenti Fisci dome in deita nostra Bolla J Vogliamo, ed ordinamo , de hano ogia'anno depositarsi ne i nostro Monte di Pieta di Roma in conto a parte, e con ordini sotioseritii da Uoi, e Voltri Suce se sorte rogarsi, ed implegarsi per te spese necessarie delia mede-sima , cloe, per quelle delPIncisore , ed a Itre , che occorrononelle ollensioni Anatomiche , per quelle dei Machin ista, ed al-tre , che bissignano nelle dimostra Eioni, che si fanno ogni quin- diei

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ehine delPIstituto, che Vol avete latio gia diporre eon buon Or dine negli armari fabbricati a tal esset to in una delle Stanete su periori della Sapien2a , e per l'annuo accrescimento delle me desime per quelle spese, che occorrono per la miglior cultura sed accrescimento det Porto Medico, perdar, quando si credaconvenevole , qualche Qvveni mento a qtrei Leitori, che publi- Caranno in au venire alle stam pe qualche opera da ess composta, per accresccre la libraria, e final mente per Ogni altra cola,che Uoi, e Vostri Successori coli approva Zione degli altri Vostri sudetii Colleghi credere te necessaria , utile, ed Opportuna ali 'Universita sudelia, perche cosi e noltra precisa , e determina ta volonta , derogando a tal esset to a qualunque cosa ordinata in contrario da Nostri Prodece libri. Sopra tutio vOgliamo , ordiniam o , e comandiam O , cheVOi, e qua lunque altro Rettore pro tempore dobblato vegliare, ed insistere , che i Let tori, e Professori, come sono stati perto pallato ; sieno per i 'avvenire di clam pio alia Scolaresca tantonella sana dot trina , quanto nel buon costume, o che gli Sc lari, Bidelli, ed altri qualsivogliano Μinistri , Servienti, Subalterni, edi pendenti dei P Universita oller vino la do vula mo- delita, e vivano col tanto timor di Dio , tanto dentro la Sapien-ra , e net tempo delle LeZioni, quanto anche mori, per ii qualesset to i Nostri Predecellori , e speciat mente ii det to Leone X. han concedulo at Rettore sopra di essi, o cia uno di loro amplagiurisdietione Civile , Criminale , e Μ illa ; come appartice datia Collit uetione dei nominato Pontesce fra Is mes la quarta, alia quale non e stato giam mai d rogato , e che Not quando, ne fac-cia bisogno ri novi amo , e confer mi amo . Uolendo Not, che si a-no puniualmeiare e seguite te ordinaZioni, e pro ibi Zioni, che so glio no Ogn' anno pubblicarsi con Editti det Rettore pro tempore ne ita nu ova apertura degli studj, come aucte voi satio col vostro pubblicato a' i 8. Ottobre deIllauno scorso I 7. anche colNostro procedente Oracolo , ed approva Zione . Ordiniam o olire a cib, e comandi amo si a Vol, che at vostri Succelsori di attendere , e ed invigilare , che t Universita non resti in verun conto pregῖudicatae ne' suoi beni, dritti , e ra-gioni di quallivoglia forta , o nella libera , e proni a esiggen Zadelle sue rendite , dando vi perciti tui te te fac olla nocellarie, cd N n n n 2 OPPO

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opportune ad effetio di castringere sommariamente , Ac more ei. merali tuiti. e singuli Inquilini, e Debitori della Medesima, eo- me pure dobbiate attendere , ed invigilare , che i Leitori, Molari, Bidelli, ed altri come sopra non si ano defraudati dei Pr, vilegio det Foro , e degi 'altri privilegj, che sono stati lor comeed uti dat Nostri Predecet ri, e speciat mente dat piu volte nominato Leone X. Anai per sempre piu animar i medesimi Leitori , e Scolari olire gli altri privilegi concedutigii da Nostri Prdi decessori, quali tuiti confermiamo, approvi amo, e quando ne faecia bisogno, concediam o di nuovo. Uogliamo di pili, ed ordiniam o , che in parit 1 di merito , e requisiti i sudet ti Leitori. e Scolari siano praseriti ad Ogii altro ne i conseguimonio de' Beneficj , e Dignita Ecclesiastiche , che si danno per concorso, oche sono di libera colla Eione della Santa Sede , e re spei tiva me te nelle Cariche , governi . ed Impleghi pubblici, anche degliospedali di quella Noltra Citta di Roma, clascuno secondo lasua professione, e capacita: Al quat essetto, perche sempreapparisca quali sono quei, che debbono godere de sudetti privilegi , vogliamo , che in Ogni principio deli 'anno Scolastico si faccia Ia matricola , ed elenco di essi Scolari nulla mani era , chevoi, e Vostri Successori crederete pila facile, ed opportuna. In ultimo aisnche questi Noliri Regolamenti abbiano in ogni tempo it loro pleno , e douuto esset to , vogliamo , che ii Nostro Collegio degli Avvoeati Consistoriali congregandos speciat mente a tal effetio in fine di ogni Terataria rico nosca se Ii me- desimi sono punt ualmente e seguiti, e che it Decano, o altro d Seniori assieme con it Rettore pro tempore riserascano sedet men to a Noi, e Noltri Successori lo stato preeiso della Universita , esuoibi gni. Per Io che incarichiamo a Uoi, ed agi altri Ret- tori Pro tempore , che almeno nelle cose piu gravi, e rilevantidi est a Universita, ancorche rimesse at Rettore seeondo it coRM-

me con special rescritto; non lasciate mai di prenderne prima ilparere, e consigito det medes mo Collegio. In e secuZione ad unque di quanto si dispone in questo nonris Chirografo, di amo a Vot,ed a Vostri Successori pro tempore ampla , cd amplissima tacotta di dar Ordini, far Decreti, speclic Patenti, pubblicar Notificaetioni, et Edilti ea landio penati, aesar tuti altro, che crederete necessario, ed opportuno, Pol CrimcOSi e mente, e volonta nostra espresia, volendo, e deeruta

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do , ehe at presente Nostro Chirografo dopo ehe sara firmato di

Nostra Mano , benche non ammesso, ne registrato In Camera. non possa mai darsi ne di orreetione, ne di sorregione, ne possamat opporsi disetto di nostra volonta, ma debba sempre aver ilsuo pleno effetio, esecuZione , e vigore non ostanti la Costitu-etione di Pio IV. Nostro Predecessore de registrandis , la Reg la delia nostra Cancellaria de Iur. quaes. non tollen. te sud deite. . equat sivoglia altra CostituZione , ed ordinaetione Apostolica. Statui. della nostra Citta di Roma, Stili, Usi , e Consuetudini della Universita, ed ogni altra cosa , che faceste in contrario, alle quali tuite, e singule cose avendone qui ii tenore per e spre G so, ed inserto , ampla mente deroghiamo, e cosi sem pre debbat iudicarsi, definirsi ,ed interpretarsi da qualsivoglia Giudice ordinario , e Delegato , dat Tribunal della plena Camera, e della Rota , dat Illustrissimo Cardinal Camertengo, e da quat si v glia Congrega gione anche di Illustrissimi Cardinati,togliendo adesii, ed a cia seu no di loro , ed a quat sivOglia altro ancorche de-gno di speciat menetione Ogni lacolla di giudicare, o interpretare altrimenti, e dichiarando adesso, per aliora irrito , nullo e di ni uno effetto , tutiocio che si attentasse in contrario , ancoxche circa Ie eo se contentite net presenteChirografo non siano staticitati, chlamati , ne intesili Conservatori di Roma, i moderni Leitori della Universita, ed Ogni altro , che vi avesic , o pretendesse di a vervi interesse . Dato dat Nostro PalaZZo Sc. I 4. Ottobre I 48.

BENEDICTUS PP. X I U. Die a . Auxusi i so. Dii exhibitum in Aesis P apparo Nox. A. C

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BENEDICTUS ΡΑ ΡΛ XIV.

Motu Proprio oec.

Uamvis a tempore antiquissimo, quo Collegium S. N.C. Aula: Advocatorum inititutum fuit, nulla extet satis

certa memoria , quod eorum aliquis Habitu Laicali incedens, & more Nobilium Laicorum militari Ense praecinctus , Ossicium retinuerit Advocationis Consistori lis, pro quo, inter caetera, etiam qualitas Clericalis indubitate exigitur; eoque minus postquam fel . rec. Alexander PP. VII. Praedecessor Noster Togam peculiarem, atque distinctam tam in privatis, quam in publicis Functionibus eisdem privative indulsit: Quia tamesi nuper a nonnullis in dubium revocatum fuerat , utrum Habitus Laicalis per se esset cum dicto Ossicio incompatibilis, propterea quod Advocati Consilioriales haud raro fuerint Urbis nostrae Conservatores, aliquando Senatores, &quandoque etiam Civitatis Nostrae Bononiensis apud S. Sedem

oratores . Idcirco d lecti Filii Decanus, oc moderni Advocati Consistoriales in Aula Magna Romani Nostri Archigymnasii, quod vulgo Sapientia nuncupatur, more solito Collegialiter, dc

legitime congregati, ut omnem praeciderent super hoc dubitandi occasionem , post maturum rei , ac totius negocii examen , S praevia speciali nostra permissione , praefatae antiquissimae consuetudini merito inhaerentes, atque utendo facultatibus jam pridem ipsis competentibus, & per Ncis etiam nuperrime Cori- firmatis , decernendi , & lta tuendi unanimi voto , & nemine a Prorsus ex decem , qui Collegio interfuerunt , distbntiente aut discrepante, sequens decretum per modum declarationis , di quatenus opus sit, ctiam novi Statuti ediderunt, ab unoquoque ipsorum propria manu firmatum , atque subscriptum et DictΜercuri' a I. Aprilis I s. Nos infra scripti Decanus , di Collegium S. C. A. Advocatorum in Aula magna nostri Archygii nasii Romanae Sapientiae more solito Collegialiter congregati inhaerendo antiquae consuetudini, & quatenus opus sit , Pecviam novi statuti, Ac utendo facultatibus nobis clementissime , attributis , di confirmatis a Sanctissimo Domino Nostro Pa PaBENEDICTO XIV. in ejus Constitutione nuper edita suo D '

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tum quarto halen. Septembris 3 44. statuimus, deeernimus S declaramus , Habitum Laicalem elle incompatibilem eum offi-eio Advocationis Nostrae Consistorialis , atque ideo per assumptionem ejusdem Habitus Laicalis intelligi ipso facto renuncia- tum eidem officio; Sita Sc. non solum&c. sed, & omni &e. Thomas Antamorus Decanus: Ludovicus de Valentibus: Ioannes Ascevolinus: Nicolaus Maria de Ueechis: Gabriel de Serianis: Iulius Caesar Fagnanus r Virgilius Montecatinus: Clemens Argen villieres e Philippus Maria Pirellius et Alexandet Litta et Nos igitur, qui Collegium praedictum pro nostra in ipsum sincera affectione, ac benevolentia pluribus aliis beneficiis

dudum ornavimus, ct cumulavimus, serio considerantes, Το-gam Consistorialem non ita esse cum Toga Senatoria incompa tibilem , ut pro diversitate actuum, di functionum promiscuus utriusque usus conciliari nequeat et Contra vero neque statui

Clericali, neque officio, Se functionibus Advocati Consistorialis , neque demum decori ipsius Collegii congruere ullo pacto,

aut convenire, quod aliquis ipsorum Habitu Laicali, atque ense praecinctus in publicum prodeat, atque incedat. Ac de caetero attendentes, Habitus Clericalis usum , Togaeque Consistorialis insignem quidem , paucisque admodum, de electis Viris concellam praerogativam nullo unquam tempore impedimento , vel morae futile, quominus ipsi Advocati Consistoriales, qui

in Sacris constituti non erant, Nobiles uxores duxerint ex Familiis etiam primariis, S magnalitiis tam Urbis, quam reliquarum status nostri Ecclesiastici Civitatum : Motu proprio non ad dicti Collegii Advocatorum , seu illius particularium personarum instantiam, sed ex nostra mera liberalitate, & ex certa scientia, ac matura deliberatione praehabita, deque Apostolicae Potestatis plenitudine Decretum Collegii praeinsertum non mOdo approbamus , ct confirmamus, eique tenore praesentium inviolabilis firmitatis robur adjicimus; verum insuper pro maiori cautela eidem Decreto addentes Motu, S potestate pari-hus volumus, constituimus, decernimus, & ordinamus, quod statim ac aliquis ex Advocatis Consistorialibus tam praesentibus, quam futuris, tam de numero duodenario , seu Titularibus , quam etiam Coadiutoribus sub quacumque forma datis, S constitutis, etiam cum futura successione , praedictum Habitum Laicalem quandocumque assumpserit, di militari ense accinctus in

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in publicum prodierit, ipso jure, de ipso facto, absque ullia

praecedente monitione, declaratione, vel sententia, ab Os. eio Advocationis Consistorialis; oc respective Coadiutoria per. petuo decidi ite censeatur ἔ ita ut ossicium praedictum vaeet, de respective Coadiutoria cesset eo ipso,non obstantibus Legibus, di Statutis, etiam ipsius Collegii, ordinationibus, dc Constitutionibus Apostolicis, Cancellariae nostrae Regula de jure qua sito

non tollendo , caeterisque contrariis quibuscumque . Ut autem, quae superius constituimuS , perpetuis futuris temporibus inviolata serventur , eorum exequutionem committimus Ven. Fratri.

hiis Nostris Thomae S. R. E. Cardinati Russo nuncupat. spiseopo ostiensi, dc Veliternensi , ac ejusdem S. R. E. Vice-Caneellario, ac Annibali S. Clementis nuncupat. Episcopo Portuensis. R. E. Camerario, aliisque ejusdem S. R. E. Cardinalibus Camerario , de Vice-Caneellario pro tempore existentibus cum . ampla, & libera facultate statuendi, S decernendi quidquid pro aceurata , dc omnimoda hujusmodi Decreti, & ordinationis , & voluntatis exequutione decernendum, oc statuendum elleduxerint. Sublata in praemissis quibuscumque Iudicibus ordinariis , dc Delegatis etiam Causarum Palatii Apostolici Auditoribus , de Romanae Ecclesiae Cardinalibus aliter judieandi facultate . Nos enim ex nune irritum , dc inane decernimus, si secus super his a quoquam quavis auctoritate, scienter, vel ignoranter contigerit attentari,

Datum Romae ex Palatio Nostro Quirinali , hae die Maji i s. BENEDICTUS P P. XIV.

Cum Decanus , dc moderni Sae. Consistorialis Aulae Act- vocati ad conservandam antiquissimam consuetudinem, quo iriter mox dictos Advocatos floruit , a Laicali videlicet Habita abstinendi, sub die et r. proximi elapsi Mensis Aprilis Collegialiter congregati Decretum ediderint, per quod declarariarit. Habitum Laicalem esse incompatibilem cum Osfieio AdvoCationis Consistorialis , adeo ut per alliimptionem ejusdem Habilia SLaicalis intelligatur ipso facto renunciatum eidem officio is sanctitas Vestra pro sua erga Collegium Advocatorum PTMa

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