Orazione di Domenico Ventimiglia da Messina : per la solenne inaugurazione della ripristinata Universitá degli studi di Messina

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DELLA

DI MESSINA.

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DI MESSINA

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Dignitoso e sincero, e Verampnte uniseersale ogiusto o I' esultare di questa maraxigliosa iusp rata felice mutaetione.

1 che la Maesili di Francesco L si piacque divolgere in meglio te es treme e di messe condietioni dei nostri studi fiorendo di nuove e molle cat te ire la meSSinese Accademia Carolina sino at nostri gloriat quanto non abbiam nolprogredito 2 Si son v edule di salti messe in onore cd ardente mente studia te te scierige esatte ; la chimica non pili si a lema ui di pochi porgere largo aiulo alle arti industriati ; in Scienge naturali ris alite a nuo vo lustro arricchii si di belle edutili scoverte ; te morali e filosos che discipline volgersi amigliora re te condigioni dei popolo nostro, la medicina tollanovella diregione, iungi di perdet si in astrat te Ze tener si s ulla via dei satri irradian doli di una luce sissosica ; la poesiadi venire sim bulo o legione di politica ; te arti hclle sol cvar-

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si dat te misere condigioni in che giace vano sul dechinare delpassato , e net primi anni det secolo nostro contςmporaneo; te arti industriali prosperare, e nuove sabbriche tutio di sor-gere riuove macchi ne introd ursi ; e l' agricoltura ultima mente dimetiere in alcula modo i vecchi suoi pregi uiligi *. E so- spingendo lo fguardo pili olli e vedremo sat si universale ildesiderio di leggere sin Delle classi pili basse ; te scia Ole elemoniari popolai si di sanciuili , e non pili capaci di conte-

Dei ne ii numero doversi au me uiare e la letteratura non

patrimo uio di pochi e letti volgersi at populo divenendo piuna aionale e complendo Pallo usticio di giovare alia vita edalia scuola. M a se r amore dei sapere sa presti gli animi ditulli a bella meta, a quale prosperita a vvenire non dolibi aninoi apri re P animo P Ricordiam oci perb, Accademici prestaniissimi , delle memoraude parole di Axi Steo , che con voce citi adina tuonando at suoi Locre si ii ammoniva a non dimenti care te morali parole di ian Zeleuco , ii quale volevaraocomasi data at costumi la patria loro , seneta dei quali ladorti tua si dii ebbe uia dono satale dat Superni ai mortali

largito per punirii dei loro orgogli 0. E gr insegna menti di

Aris leo sono sanit principi al ben vivere dei populo nostro: popolo pili che altro mai de gno di esser mostrato ad esempio, devoto alia sede dei padri, viconoscente at benefigi , non in chinevole a turpi opere di sangue , non rotio at deli ii ; col dive uire pili isti ullo divi e ne tutio di pili morale,

e la sapietiza in compagiae vole nodo si avvince ad Ogui bella virili. Id. In uno stato di tanto mi gli oramento intellet tu ale emorale beta era degua ad unque la patria nostra deli' alto otiore a cui veniae chia mala ; Ε voi pili che altri , voi chesacerdoti della sapie riga ne alimentate cori intenta cura it sa- 'cro suoco , voi dico , o Accademici , apriste r animo allagiola quando ud: sic, che la Maesta di I En DINANDO IJ. conatio pater uale e piissimo decre id alia citia nostra P Univer-