Statutorum magnificae civitatis Belluni libri quatuor. Quibus nunc primum accessère decreta, partes, ac terminationes pro bono regimine civitatis numquam ante hac impressæ. Unà cum indicibus locupletissimis

발행: 1747년

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PARTES, ET DECRETA. 443

resti pereth espressamente prohibito at Cameriere , per levare questo abuso, di dare dinaro a gli officiali delle Tanie loro, ma stalamente col tratio, che segulis della pegnora levata doppo , chesaranno spirati, e venduti li pruni per credito, e spese , che do.

vranno effer venduti in un mecesimo tempo, accio che ali' ora , enon prima, abbiano a contribuitii ad essi Officiali te loro Tanse a propontione di quello s'aver, ricavato dalla vendita de Pegni perii Credito, cori che, se sata inti eramente pagato ii debito, abbi no a consesui re anco l' intiera loro Tansa , e se in parte sara P. gato ii debito a proporetione di quella parte, sta anco data a' Ministri parte delia loro Tania, e non altrimenti E contraiscendo il

meriere sta percio tenuio a pagar il credito inti eramente colproprio. Che dat Μamiot Conseglio sano ren' anno ereati due Depuistati , quali abbiano da riveam it Libro della Camera tenuio dat Cameriere , e trovando tras ressioni commesse da esse contro alliprenarrati ordini , e a tuite l' attre regole delia Camera debbano riserim net Conseglio, per quelle provisioni, che pareranno proprie at medesimo Gnsertio, perchὶ abbiano ad effer corrette Glla Giustitia, anco Criminal mente, in autorii, de quali Deputati , ecommissione sta di sar esequire, durante la loro Deputinione , conpontualita tuiti essi ordini della Camera, e presenta.

8 Che avendo ii Offetali l' esecuetioni contro Debitori, se prima delia loro parteneta dalla Citta, per farie, avessero li loro deditori pagato il laro debito, debbano se are te medesime es uetioni, M ssano pretender spese di Tania' Ed essendo in Campagna per faresecuiaoni, capitando ricevula dat Creditore, prima che sine fatista resia ione, abbiano a conligulae lamea dena Tania selamente. st E perchh sono stati introdotii quanto Commantidori per stallavo de poveri Distrittuali dalle speis, che sacriano si Mirri conis predetis esecurioni, eiM Intiminioni, Citinioni , e commissioni per serra, sano, e restino regolate te Ose dei medesmi Cominam dori, che per te commissioni per foreta di quaIunque summa di Credito, non possa ecceder la speia loro di istes trinis, ripartiti,

come segue Dalle L. Dalle L. Dalle L. Dalle L.

Dalle L. I sino a L. 3o . I. sino a L. Ita sino a L. 23. sino a L. so. sno a L.

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Non potendo mai essi Commandadori dar a gli Omeiali elicu-Σione delle loro Tanse, ma debbano em per esse Tanse levar Pegni a debitori, senEa altra thesa, e consignarii al Giurato per po tarti alla Camera. io Che ii Commandadori debbano Ogni Reggimento esser cambiati, eos, che uno, che sesse stato in una Pleve non possa essere condotio is a la medesima Pleue ii Retaimento sesuente. II Che tuiti li prenarrati ordini, e tuiti li altri della Camera, Obbano esser esequiti, e ob diti, tanto dat Cameriere, per quello

rigua a te sue Abligaetioni , Etro pena di privaetione delia Cari.

ea , da incorretii ipso facto, per qualunqne uia tra ressione olire it procederit criminalmente 4alla Giuslizia Criminale, per te man canete sue net proprio Ossicio di tanta importanta, quanto debba no pure esser obbediti , ed esequiti dalli ossiciali, e Giurati delle Ville in tutio quello, che riguarda te loro obligaEioni prenarrate , ito pena a Sbirri della privaxione det loro ossicio da in eorrensi ipso facto, per qua lunque loro tras ressione, e di effer anco soli posti a quei castighi, che pareranno alla Giuslizia Criminale meri. tare te tras ressioni, e a Giurati, ehe tras redissero te loro obliga-χioni ingtonieli dalli prenarrati ordini, in pena d' effer puniti dallamedesma Giuslizia. Ix Che gli Esatori delle Graverte partic dari della Citta , Scri-

vani di Legne , e Μercato , non possino mandar essecuZione , se prima non averanno satio sesui re un' intimaetione senἱ alcuna spesa

deli'Esatore, o Creditori sudetti, alia Casa dei particolar debitores,dovendo conseguire ii Commandatam per tali intimaetioni un sobdo per cadaun debitore. Che acciti siano veduli da miti tanto li prenarrati ordini , quanto ali altri coneernenti la materia d'eseeuzioni; e desta Camera, debbano esser stampati, ed assissi nei luoco della Camera , ad intelligenza d'osnuno, perchb abbiano ad eger eon pontualita es quiti. si Capitoli siano, e s' intendino per Citta , 'Borghi , e Ter oritoris.

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-s PARTES, ET DECRETA.

i Bue euienti des Territoris .

DOMINIUΜ VENETUΜ.&e. Nobili, & Sapienti V. Leonata Diedo de suo mandato Potestati, δε Capitaneo Civitatis Bestini , . fideli dilecto s alutem, & dilectionis affectum. UNiti alle vostre Lettere 26. dei passato si sono ficevuli i m. pitoli stabili ti da colesto Conseglio con gi' ordini da osse varsi nella Camera de Pinni a solisvo de' Territoriali, e altri de. bitori della Citta, per es merii dagli aggravj, e vessaetioni de Μinistri nel ri flesso perti , che mirano Ii Capitoli stem at benefitio de poveri Sudditi , e al buon govemo della Camera de Pegni preis

deita, concorre ii Senato ad approvarii, onde abbino a riportarne pontuale la loro essecuZione, e a restar la Citta, e Territorio - meis desimo nel possibile sollevato, e contento. Datum in Nostro Ducali Palatio die I 3. Ianuarii Ind. x I. I 688.

, , dilectiones affectum. Signifieamus vobis hodie in Constio nostro riuatarum e tam sui L .i' se partem tenoris .ins ascripti. Videlicet i . . .

ESsendo in posse la Citta di Belluno di diversi Dinii , e tri, questi quelli deli' os arte, e Meearie di detin Cittri, e diquet

Territorio sino dalla prima volontaria dedi Eione I o. ed approota I 24. con l'annua contribuEione di Dueati mille. du cento V.Ciε riceuta con sita supplicatione, perchh si sia preservato doppo tanto tempo A libero posses. , , non ostante. la vendi . decretata del us delle Osterte , e restando dat Μagistrato de' Pressidenti siurar Esiarione det Denaro pubblico, e dia Podesta, e Capitaneo dimi

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luno consermata la valida sussistema de uoi Privilingi, e d' avere seddissatio sin ora presente con pontuatit, at proprio obbligo ; Ri- solvemo anco d' es audire Pinstanne delia medesima Ciu pero randara parte , che per te sopradette magioni resti incaricato 1l m. sistrato de Pressidenti sopra ress Eione dei denaro pubblico di faeeuar dalia Tavolella delle vendite l'Ostarie , e Beccarie della meis desima Citta di Belluno , eos, ehe abbia a continuare ii sodimento delle predette marte , e Beccarie , in ordine alli suo, antichi Privileggi, non dovendo pem esser in quelli comeres ii nuovi Da-αj imposti. Has autem resistratas praesentanti restitui te . Datum in Ducali Matio die Io. Aprilis Ind. x I. 1688. . Gis: Francesto Marebesni Segr. me nesse pubbline sumsent, oe accompagnamento de' Pubblita Rappre.' sentirnii , si C soli delia Citia precedam etsi auri Cinadiui .

ΜINIUΜ VENETIARUΜ , &e. Nobili , & Sapienti Viro Iacopo de Rippa de suo mandato Potestati , & Capitaneo Beli ni fideli dilecto salutem, & dilectionis ineaum. V Enendo per Privileggio , ehe gode questa fidelissima Citta di

tempo in temo destinati dat loro Consistio qua tiro Coniblidet corpo det medelamo, che rappresentano la stessa Citta , ed assistono alte Giudieature Criminali , quali in ordine ad antique consuetudini nelle Pubbliche sontioni , e accompagnamento de Pubbliaci Rapresentanti, o suoi Vice-gerenti precedono agi' altri Cittadini tuiti ; Percio a umilissimo ricorse dei Nontio delia Cittit stessa , eon la presema di Viceneto Benetti Deputato: essendo nostra inten. etione , ehe ii detio Privilemio , eon antique consiletudini sudettesimo conservate, e final mente essequite. Ut commetiemo con li C pi det Consglio Nostro di X. ehe quelli sacciate osservare , edes uire earine essi Consoli nelle fundioni predetin , e accompa mamento de' Pubblici Rappresentanti, o suoi Vic gerenti, coti nei Sindicati di Agordo , e taldo , come in qua lunque altra pubblica fit Ione, che potesse occoerere , Huna eccetiuata in quella Citta, e Territorio , abbino la precedeneta dei luom da cadun suo , c me ε justo , e conveniente , e se vi lasse uso , e scum cola in

contrario, restri Verete. ti b

oatum in Nostro Ducali Palatio die I . Iulii Ind. I. Exeris Const. x. Ioseph Cavagnis S gr. - . Che

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io da desinarsem des Conjegiis delia Cilis. sv mTER VALVIO DEI GRATIA DIn V metiarum 8ce. . Nobilibus , lentibus Viris Iacobo . Ripa de sito Μandato . . Potestati, 3c pixando Civiratis Lllunt, &Successoribus fidelibus

dilectis salutem, & dilectimus iasinum. l. ' . . . ESsendo coaveniente, e giusto, che sano preservati 1 e sotietis. ne di eotesta sedetissima Citta si Statuti confimatigii al tes podella sua dedietione. venio alla Virtu vostra notificare tale. Puriblica vostrata , i perche quanto sia particolamente villa Visita deteraminata nes Sinditato d' ordo , e Mido habbia questa a praticarsines tempo prefita, e perium sol volta nes corio di cadaun Reggis mento , o sia perionalmenta dat Publico Rappresentante . Ovve mandandovi ii proprio Uicatio, e con i' accompagnamento da destianari egu dat Conlegito delia Citta giusta Ia forma dei Statuti mede. simi , e havera pure inhorno Ia precedeneta dei Consoli della Cittastella ad Gervarsi inti eram in il preseritio delle Durali di questo Conseglio di M. Μaggio I 637., e 27. Luglio 157s., di che tutiodovera la vostra pontualita far seguir dove occorresse te note neceLsarie, perchε ancne da Succetari possa in consormita elequirsi. Datum in nostro Due. Palatio die a I. Aprilis Ind. 2. Iis . Mari s Augetas de Nigris Sec. Adi as . Givno ID Reff. Francesco Bisato V. Fante haver intimato te presenti Ducali. 1 D. Minnan Samnan Apollonio Console d' ordo personalmente . per nome anco da Floravante Costa suo Collega, nec non a Dom. . Manne da Campo Sindico d'Mnes per nome aneo de suoi Collega. Tratia da altra simile esistente net Libro Registro delle Dueali es, stente Mil' Archivio Pretorio per mano di me sottoscritto.

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se non in Camera; e te pene non receisano is disci per ceuto .

sv mTER VALERIO DEI GRATIA DUX Venetiarum &e. Nobili , & Sapienti Uim Thomae Μareello de sim Μandato P . testati, & Capitaneo Civitatis Bellunt o & Succe tibiis fidelibus

ditems salutem, & dilectionis affectum. . γ- . t ' Ilo LN Ella materia molin importante deli' magione de debiti in m. gione di Tanse , Campatici . e DaEj della T. F., ehei do it cori, limitato possano eon l' ordine, e tempo stabili trali dalle Caamere dei Μagistrati di questa Dominante, si sono ricevute dilige ei insemiationi dali' attenetione dei inputati alia Provision delmnam , e con dalla virtu dei Rettori di Padova erat zelo dei Proveditori sopra te Camere , eol motivo anco delle supplicitEionid' essa sedetissima Citta , e Territorio per esier giustamente sellevate dali' indebite vinationi , di aggravi de Minittri , e hau est ad

rem punio te conside Eloni, e rinem necessari, dovemo dirui inere di nostra fissoluta intenEione, e volonta, cne pur a cotesta par te verea pontualmente esequita la Terminaetione de Sindici, e Imquistori in T. F. de g. Zugno I 57 . come parimente li Decretide di et . Febram Isyo., e et . Μaggio Iogl. che vi rimetiemo,

presi sbpra l' instanete di ali' hora nel proposito stesso delia Citta, e Territorio di Verona , eost che non debliano setis quai si sa im. maginabile pretesto esser salti es ta per conto di Graverae, e Da-Σj , come ispra , se non in cotesta Camera con i 1bliti giri per lamedesima , dat Μinistri delia quale , e non da altri in modo alc no habbiano ad essere proniamente ritileiate te cauEioni de pagamemti agi' interessati ; volendo pure , che quanto cadauno intend esse raddurre a proprio sollieuo Da esposto a voi, e Successori vostri peresselli amministrata Giustitia, sempre con 'l' assistenta degli Avvoeati Fiscali , e dei Ministro che si trovase cost, spedito da Μagistrati . Quanto alle pene dalle Leggi prescritte , Overere ordinare, che te medesime non debbano in qualunque caso, e tempo, ne per quat s sia motivo ecceder in tutio, e per tutio le X. per cem eo, e che maniore raborso sotto aleun immasinabile pretesto non habbiano a soccombere i debitori, da esser il dinam, cosi delle pene stesse, come det Capitale , se l' esagione segua negi' anni ii Masistri spetianti esser con pontualita, e con te necessarie note trafiraesio respetitvamente a Magistrati miaesimi , onde se ne sacci a la ri

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De mulieribus sede libus ex opposito alterius mulieris in 'tiribus. Cap. CXLVULI Tem, quod nulla mulier per stratam publicam a poteta de Rudo usque ad portam mjoni non possit, vel debeat sedere sub poni. cu alicuo , tenendo spallas versus stratam ex apposito stetius milieris sedentis sub eadem porticu, & tenentis spallas versus domos . Et in poena de banno sol. Viginti parvorum pro qualibet , & qua. libet vice. Et quilibet possit accurare, & habeat medietatem banni. De alianis , vel aedi sis extra domos non faciendis verses Iratam publicam eminentibus. Cap. CXLIX. STatuimus, quod nullus homo, vel persona civitatis Bellunt m

do aliquo vel insenio audeat, vel praesumat habere, sacere, vel tenere extra domos suas versus stratam publicam extra murum, vel parietem directum , quo constructa erit ipsa domus aliquam altanam , vel aliquod aliud aedificium , vel aliquod appensum constructum ad formam alicujus aedificii. Poena , & banno cuilibet contra. facienti sol. centum parvorum pro quolibet , & qualibet vice . Et nihilciminus ipsam altanam , seu quodlibet aliud aedificium removere toneatur . Et quilibet possit accusare, vel denuntiare , & habeat medietatem hanni. Et ille, qui eleinis fuerit de decena caussa manifestandi , sive denuntiandi aquas , sive immundities projectas de domo alicujus in stratas publicas, praedicta similiter teneatur & deis beat denuntiare mena sol. quinquaginta, dc vinculo sacramenti. Et nullus beccarius , vel alia persona audeat projicere , vel dimittere in foro civitatis Bellunt , nec alibi in aliqua via publica caldumi. na, seu aliqua alia interiora , vel sanguinem alicuius animalis , seu bestiae mortuae , vel occisae , nec cornua , nec stoiras , seu scolaturas, foveas, nec aliquos agnos, Vuulos, seu catellos mortuos, nec Vivos , nec aliquam aliam turpitudinem sub dictis banno & pcena . Et ille preenominatus de decena ad hoc etiam electus , denuntiare teneatur sub dictis banno & poena, modo & forma, prout continetur in proxima praecedenti Rubrica: Dominus Miles teneatur inqui. rere: & ei credatur.

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2.6s

HAEC SUNT STATUTA SUPER OPERARIIS , ET CASSIA. TORIBUS VINI.

Quia δε quis locaveris operas suas alicui ad laborandum, perseveret in

laboreris, usque ad complementum. Cap. CL.

SI quis fuerit in servitio alterius , seu alicui operas suas locave.

rit ad laborandum & serviendum pro praetio eidem operas suas praestare, seu servire in laborerio , & perseverare usque ad comple-imentum laborerii secundum conventionem inter eos habitam debeat & cogatur' & ipsum laboretium nullo modo imperfectum relinquat sine verbo, & consensu illius , cui operas suas ad serviendum loca. verit . Excepto , quod si ille , qui operas suas conduxerit ad se viendum sive laborandum non satisfecerit secundum conventionemqnter eos habitam , & excepto , s justissimum haberet impedimentum, arbitrio Rectoris & Vicarii. st qui contrasecerit, sol. viginti parvorum pro banno componat communi, dc nihilominus labore-rium perficiat , & operas suas praestet secundum conventionem &formam, usque ad finem . Tertia pars cujus banni sit domini laborerii, sive conductoris, & duae communis Bellunt. De parna proponentis in consito communis Bellunt de dando plausera , vel operarios alicui sngulari Persome. p. CLLITem, quod si aliquis Rector, vel Consul, vel ossicialis commmnis Bellunt non possit vel debeat proponere in consilio communis Bellunt de dando plaustra , vel operarios aliquos alicui singulari personae; quod si proposuerit aliquod contra praedicta, perdat libras viginti quinque parvorum pro quolibet , & qualibet vice . Et si quis castaldio praeceperit plaustrum aut plaustra alicui habitatori Bellunt , vel aliquas operas in servitio alicujus personae snsularis , vel commiserit alicui, quod praecipiat plaustra, seu operas In servitio alicujus singularis personae , condemnetur castaldio qualibet vice in libris vigintiquinque den. Et ille , qui praeceperit plaustra vel

operas ex commissione alicujus castaldionis , pro qualibet vice con. demnetur in sol. centum den. communi Bellunt. Et ille, .cui praeceptum fuerit plaustrum vel operam, & dederit, seu secerit plaustrum Vel operam tibi praeceptum , vel praeceptam , condemnetur in sold. quadraginta parvorum pro quolibet . & qualibet vice . Et hoc statutum servetur praecise .

Infra Disiligod by Coo ale

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LIBER TERTIUS.

fra quantum tempus Mercatores curare debeant recipere solutionem , praetium rei venditae p GILSTatuimus ad obviandum fraudibus & malitiis aliquorum , quod quilibet stationarius, mercenarius, & artifex in ei vitate iussunt& dili rictu teneatur & debeat instare & curare cum dant , &

dunt etiam alicui de rebus suae merzariae vel stationis , seu suae artis habere & recipere solutionem sibi promissam debitam , & praetium rerum per ipsbs de eorum stationibus venditarum , & traditarum insea biennium postquam eas dederint & vendiderint . Alias autem elapso biennio a die traditionis per eos factae de rebus quibuscumque suae mereariae, stationis, Vel artis non audiantur , nec eis jus aliquod reddi debeat: sed omnino per lapsum biennii sit o ni suae actioni & petitioni praeclusa via , quam haberent contra talem cui dedissent, aut ejus fide Gres, & promitares , vel mandatores , vel constitutores . Quoά etiam locum habeat in quibuscumque artificibus vel magistris, seu operariis, qui aliquid habere deberent ab aliquo ratione mercedis, vel laborerii, seu magisterii cujuscumque per ipsos praestiti , quod eorum ac ionibus & petitionibus causis suprascriptis praescribatur spatio sive per lapsum biennii :Salvo , quod si iuprascripti haberent inmetimenta publica vel privata , seu judicis praecepta de eo , quod sibi aliquid teneretar aliqua occasione ex suprascriptis ' tunc non obstet ei praescriptio aliqua , nisi solummodo , ut obstat aliis instrumentis , & chartis publicis &privatis , ut continetur sub Rubrica de praescriptionibus & chartis inefficacibus &c. Salvo, quod hoc locum non habeat si sae a fuerit interruptio , quo casu a die interruptionis innata iterum currat biennium : & sic successive de anno in annum . Eo etiam salvo , Tuod si stare , etiam biennici elapso , voluerit creditor sacramento ebitoris de eo. quod sibi tenetur, teneatu iurare, vel referre, ut in alio statuto continetur . Et praedicta vendicent sibi locum etiam in famulis & famulabus pedissequis: salvo si haberetur consessio debiti ' tune a die consessionis praedictae incipiat currere biennium aedictum . Declarantes ad cautelam , quod hoc statutum non ha- eat locum in advocatis, procuratoribus, & notariis. De Cariatoribus de sautibus Vinum, de eo accipientibus iaCap. CUILNUllus Cariator vini debeat devastare vinum, quod conduxerit aliquo modo vel ingenio per se, vel interpositam petaonam , vel de eo accipere sine verbo &. licentia domini vini. Et qui con- Ll x tra-

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trafecerit , qualibet Vice condemnetur in sold. centum denari Cujus banni tertia pars sit accusatoris , & emendet damnum sacramento

patientis damnum . Et de praedictas cognoscatur summarie sine strepitu iudiciarii ordinis.

De me tibus consignandis per Cariatores siue laestate bullae ia

ctu in vegetibus aet civitatem Bellunt , si vegetes vini sucii consignatae plenae vino , & bullatae super coc bonum eariatori sive cariatoribus , qui conduxerint ipsam vegetem vini per cannale ita quod bulla, HI aeta , vel charta per se non possit removeri , quod tuue talis cariator teneatur ipsam vegetem sic plenam , & sic Dublatam domino vini consignare ad ejus habitationem , vel ubi sis Tint in concordia conducendi . Quod si non seceuit , 3c bulla se remota , vel aliter destructa ita quod cochonum potuerit removeri , quia tune in tali casu si domnus vini reperitur habere damnum de dicto vino propter missionem aquae vel alterius deterioris vini , vel propter diminutionem vini, dolus , & fraus praesumatur contra eariatorem , intantum quod cogatur ad satisfactitonem damni& interesse, sacramento patientis damnum : salvo , quod si cariator probare posset , quod suasset praeter dolum & culpam per honos te.

sies, quia tunc non teneatur. Quod Cariat, ctim quo se iam Deris mercatum, teneatur pro famula, fraudem faciente in cosducendo. vinum

p. CIVMITem si Cariator cum quo dominus vini secerit mercatum de mea nando vinum ad civitatem Bellunt vel districtum, mitteret suum

famulum, vel aliam persbnam extraneam , & ipsa talis periona veniret , Vel faceret contra statuta loquentia de cariatoribus , & non liaberet unde ibi vere damnum & interesse, & condemnaretur, quod tunc ille cum quo est factum mercatum , teneatur ad omnia praedicta solvenda. De poena essumisHium vinum culpa, O negligentia.. Cap. CIVI.

STaluimus, quod s dolo culpa vel negligentia aut imperitia cariatoris, vel non boni plaustri vinum veniendo per cannale eL fundatur , vel effusum fuerit , quod tunc cariator , sive domi splaustri teneatur ad emendationem damni interesse vini effusi domino

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