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loro ordinaria, si ii Casino predetto, comena Casa grande erono sula piaZZa, evicini alta pia1ga detiadi Madonnane Quartiere di S. Maria Nouella, doue per molt'anni hanno habitato lisi iantenati, e sempreson andati perque Quartiere
Era questa Capella delia Famigliad. Falconi, ediaicunt diem, de quali non restando descendenti tu concedula abdetto M. Niccolo, da S. A. S renissima ottenne dileuari arme de Falconi pr detti, e la fabricb intieramente di nuouo empen- dola di pietre, e marini nobilissimi tuiti inestremo grado di belle .r a e net megro 'essat' unatauola, nella quale in pittura si ras presentii Miracolo fatio da iesu Christo nostro Saluatore in resuscitare a figliuola morta det Archisinagogo, liqualiauolai di mano delironZino pittore Eccellentissimo de temptiuoi, dalli lat vi sono bassirili eui di marino , e sotiori essi quadrivi sono due casson solio, doue si riposanoa ossa de due Card. di Monsig. Gio Gaddi Chierico di Camera, Mi Sinibaldo Padi edi deito Cati con Epitassi, chedistiniamente narranoli tempi delia loro morte, Maccennano te buone qualita desii. Ese bene questa Capella non e tantoricca, tanto
grande, ne fatia con quella spe sis, che dipo fu fatia da Salutati litoro in S Marco,e di presente, et 1 9, si labbrica ancora ii Marco altra di Francesco Frances chi, ein S.Croce una dat Si Gio. Nicolini, questa dei Gaddi nondimen in ciascuna sua
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na sua parte meritara' esse agguagitata, e sors epreserit a tuti quest attre per a belleZZa, epulite ZZa de marini, per la delicateZEa e diligenχὶ con a quale sono latio rati, e perlararita de
miselli,e delle piet re,che sono inissa, molle delle quali messe con bellissimo ordine net fregio, e panca deli Altare mentano esse piuchiamate io-ie , che pietre, euiole veramente postan hi amarsi, polche vi sono de Lapisiarali, Agate, Granati, Carcidonj, Amisti, e moli attre simili di granualore et benissimo scompartite concit disiegno epresen1id'esta Caualiere, ii quale era intelligentissimo di tuite larte dei dissegno e come e det-to, hauendoui diletto, e faculta di poterne hauere ridus enella sua Galleria infinite os rare. Ammiratus in Familia Llsenem sVn libro chlamato Registro de Ministri, de Fratidi Penitenha, fatioci edere dat diligentissimo
Conseruadore di uitala reuerenda Antiquitati Caualter Gaddi. V in Diu, qua narrat situ Irss. Viro actronem, velut historicam , in qua praecipuisuere apbius Venierus mchiepiscopus. 9 Poeta, lac Sa Aratus, It=que proceres.
uer a V. S. di questo Centili uomo alauna cosa permostrare come inquesta immobi pace dialia siposia vivere con splendore , lire ii Caualcare perta Cicia, de non mi vcnutomat fatio, talali ora che
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che me ne viene i ta io non voglio perde questa occasione. Questo Caualiere deuehauere da quattro, b c inque miliscud Asentrata, intorno a o. b O. mila di danari, liene a Casa suase-
condo lo stato suo fornitidi Caualli,& di servidori, talche in questa parte secondolvso ordinario degraltri Cauali eryotalia egit harebbe sedisset-to interamente aesti humori degli liuomini δε aula fortuna sua: ma odiit resto, ha fatio una Cappella in una delle Chiese principalidi questa Citta per se, ser i suoi maggiori, de quali sono due Cardinali det Ceppo suo , che si mostri, restieri per una delia belle delia Citti & se dicessi , chenon e inferiore alia vostra di S. Gio Carbonara cognominata da Marchesi di Vico non mi discoste rei dat vero . sella ha anche via altra qualita, che ad emulatione di testa partorito delle attre Cappelle, che perco sede priuati Gentillivomini,sar anno delle tu riguardeuoli dItalia, secedo au- uertita V. S. che quando ioso questi accrescimenti parto per dire ii vero, & non secondo via uso volgare de glihilomini, che sono natural mente au-ue11i ad accrescere te cose Mura in villa, accresce via PalaZZopiis ad sedi Citta chedi Villa Nella Citta venti braccia discosto dalla sua habitarione, halnaltra Casa conorio, i quali luoghi tenuit da grandi Cittadini per loro deli hies nochiamati Casini Neli Orto sono semplici
eccellentissimi rarissimi, non solo con spella, e
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trata agito, condotii da molle parti deli Europa ma anched'Egitto , da attre parti remotissime dinoi,ne con tutiocitavi mancano de scedri de ilinioni, e detralire cos di Napoli , tanto piu commemorabili, quanto che per liminore dolcerra detraria, hanno continuamente di molia diligen-ga , angi di molia accurategra bisogno. Nell,-nadelleiaccie dies Orto evna Galleria lunaa parecchie braccia, da clastu lato delia quale
sono soprii loro tedistalli poste nobilissime Statue di marino, soprile statue collocati quadridi pittura di buoni maestri con tanto ordine, Mintanto numero, che veramente dico a V S essere
cosa molto marauigliosa e molio degna dinode, non solo in uncaualiere priuato, main quaisitio-glia gran Principe Io se non perlecosecheliovisto,almen per quelle cose cheld letto non so-glio troppo stupirmi delle cose, malauendo,none molio edulo a Galleria, la quale Sal plano deli Orto , condotio che sui negli appartanaeti dis pra rimasi confuso affatio considerando quelche pubis relamoreo assiduita , confingegn0 de gli liuomini, perchesio non verrei a fine di cibperuente ZZO , e molio mi diiungliere di quelchelio proposto disci iuerte, bastera dicte, che questa e uda salicon due camere, & due studioli , conatim iudioletti piccolit con alcune fossiit te pie- ne di tanti ornamenti di marini, digetti, di bronaei, di dii in tui con tanti ripost dicos antiche
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ratissime, 'Arme, di missure, di pesi e d attreparticularita che certo certo te dico, come sonocose di grandissimo diletto alederie, cosi sonodi grandissima marauiglia, cheluomo priuato,benche racchissimo, che e ancor molio giouanel habbia poluto accorrare,& mettere insemes,ma se questo volessi anco agglugneret boti ghin che lienemella parte superiore delia Casa didiuersi Artefici, ma sopratuito di segatori, &dipulitori di pietae nobilissime, &digiole, Io nons se sors incominciassi ator sede allecos chelio detio ma unaltro di sors,sera questa miim
tem particolare, polche fraue attre cose, omde per a cognietione deli cose antichespuo imparare assai .Esiendo dunque cos ragunati,&trat tenui in dolcissimi ragio namenti, venne in- torno alte due hore Mons . Veniero, scusando che rattentito lalla Serenissima Graia Duchesia advdire una certa Musica, non era potui ventire prima, pareua 'hora atquanto tardetia, ches. hauesse a tenere a Tragedia. Nota 3 Dominatu Riani. Constat publicis tabulis N cotium obtinuissifer dimidium a Di e territori, Riani sed vigore tectamenti Alysi Dominu uise totius Id Cardinali Casio cessit sic iubentes.Pont Pio k cer
Extat instruHentum cessionis iurium in fauorem Cardinalia Cessi criptum a Curtio Sacocci Not Capitolidi, cuius
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Mirantur plerique cur Gaddorum familia, quae iam multos annos in Urbe maximis copijs ornata, &tot clarissimis viris,&in rerum publicarum administratione praestantissimis ac Summis Pontificiabus acceptissimis, praeterea amplissima duorum Cardinaltu dignitate illustris fuerit, hoc tempore Castro Riani, in quo uniuersum illius patrimonium & maiorum suorum sedes C sita fuerat, repente priuata videatur,Prssertim cum in ea nobilissimus vir Nicolaus Eques superiit, in cuius virtute,&animi praestantia totius familia dignitas elucescit. Verum, ut omnes mirari desinant de tota re ipse,N cur in hunc statum redacta sit,paucis explicandum videtur Aloisius Gaddius, &c.
Nopiget excriberes spissotim Lucia Ursinae. ΙLustrissimo Sig come Fratello E' portator diquesta sera Iacopo di Fiano mio Vasallo, i quale me dice hauer ritrouato una sua vachiche perseranno passato ne territorio dirui an terra di V. S. mi dice anco deita vaccha esse mercata dei suo merco di suoco lanco alla orecchia eperche cognosco etto Iacouoche non dirria una cosa per via altra te raccomado ad V. S. . conpregaria che verificandosi ii satio voglia ordinarie si restituta che certo me ne sera singola placere offerendomital contracambio, Min ogni ma-
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AlrIllustriss Sig. come statello et Sig. Caualter Gadi.
Not q. Sacellum Hoe celebrauispraeter Scriptorcs, iatos εν Itiner. Italia, Bocchius in lib. infor BelleZ e dii irenZe. Et inius cap. de Flor Magnis Bibliothecam. Hanc honorisce nominant Minius, Ammiratus, Pona in Eloglys, at f ipt Flor in qu multoties ad Bibl. citatura no emeldicitur Lib. I taurissimi Nicolai. P. Sortuerius in libello infe Re . Rom. Hi loria orinae, sci Nella tanto Illustre, e rara libreria M. Hanc , δ' Hermath celebrant summe Baccius Bandineia lus in Descriptione Herm. quam edidit. Gualterottus in Elogio Nic. quod lege in Corona Poetica Bononiae ita , ibi agitur de Gaddia Hermathenapag. 6Ο. Inib inscr. Descrigione delle Pompe, edelle sestenella ventita det Sereniss.D Vinc.Gon Zaga Prim
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2.6 scipe di Mantova edet Mon serrato e della Serenis S. D. Leonora de Medici id habetur Inomi de Gentilliti omini suor della Corte di S. Alt. chelon'andati a Mantovia queste felicissime nor.ete ad accompagna sua Selenita con grandissi numero di servidor vestiti tuiti diricchissimi vestimenti a iurea sono i sottos critii Il Sig. io de Bardi de Conticii Uerni, i Sig. Filippo de Nerii Cati Il Sig. Cati Niccolo Gaddi, It Sig. Gio Niccolini , c. Epigramma Zm puragextilis regnantumgratia clarat Hunc , , quaeges se, munera partus honos. N Egregia tabulas, libro signa parauit
dinalis ex st Plurima virtutis tot monumenta suae.
neptis Pe so Assumpsit thalamo Rodulpha egente puellam, ni Pras Ca patruo nituit Principe Purpureo sytan i , Laurens .cis Petrus auunculus ardens utrim a Mois Insteminant patrium luce Drore iubar.
Galliae fuit. Illa erat . nis Regum , atharana Nerendis
non ignobili, Regina tulit celsi imperi s.ciab meus Equiti, iriusq; excelsa creauit Inuidiam, tam vias clarior, micat Scilicet vidiam superat mors famaqi uomeu Vocab egregium concinitare viri.
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Viseueritas mea in his carminibus bHIorkγ, scilicet eam dide achuer criptis magis elucescat, referam*misest alijs aliorum Nic. celebrantium xcarmina excussa Petri Gberardi lib. 2. Carm. Form sui Nireus,expers terroris Achilles Cordatus NeHor , dicendi ictor hosti
Mansuetus Caesar clemens, animoque benigno AEternum scriptis veterum celebrantur in aeuum . sed quae priuatim dedit his natura, videmus Illa tibi cuncta auspicio concessa Deorum. Iuctat Creta Iouem , Thaebanaque moenia Bacchum, Alcidenque vagum, Delos Latonia Phoebum: At tumet hocfelix tanto Florentia alumno.
Di virtu , disper .aei ego raro Degno distatue si , archi , e rosei. Duolmi che versi depoemi miei Non silan Altarchi, Mole, Munibal Caro Persarua Mondopia celebr , e chiaro, D'Achille, fisse ebi altri Semidei. Ben sipuogloriar hi Fidia e pelle
Ha concludis,stica arte imitato, EJArchitello et Ascultore ancora.
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Pittiorum toga insignium Elogia&Carmina historica notis illustrata.
tam Albitia. Poggius hilt. lib. Bonaccursus ipse in s min cuius authoritatem roborant publica tabulete a me diligenterco lituitae, ac pensitatae.
Elogium XXXI. Bonaccursus, cui pater Nerius iterum supremo Magistratu Priorum ornatus , avitum decus antecessit. Altero Iustitue ex illiserati, caeteris is Magistratibus urbanis, ac Pinuris urbium, ®ionum Flor imperiistinctus Legationes amplisi gessit apud Pontifices, Reges, Rem p. Venetam, Regulos orbis Christiani praecipuos magnam non semel afferens patriae utilitatem , ac ornamentum. Siquidem Regem Galliae an. 1396 faedere iunxit Florentinis. Robertum Romanorum Regem certis conditionibus in Italiam deduxit cum exercitu in Ducem Mediolani Io.Galeacium Vicecomitem pro Rep. auctus
a Roberto, si res prospere succederent in Insubria, ingentibus promissis, at irritis, Fortuna sternente tanti Pi incipis apparatus, inane perin bello suprems dignitatis nomen, nisi debita vi nitatur,hostis ludibrium obtinuerat tamen a Roberto Bonaccur
sus nobile, ilii legium , quo supra alia beneficia ipsi:;
Petrus, Aloysius iranciscus, ac Bartholomaeus fratres, posteriq; Omnes regio donantur Insigne, scilicet Leone aureo rapiente cum diademate rubro, quo stemma genti litium exornent. Pra