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A tione iacienda Monasterio reformato , sed de observantia in mais is nibus Abbatissae, aut Priorissae ud. Monasteriorum, non autem si in aliis non reformatis, neque de observantia , cum tali casu
si solutio decprnenda sit induc. 8 o. eisdem Monialibus, prout deis crevit idem Peri Hrs , quapropter cum in confesso M , Liveluis deberi nostris Monialibus directe 34 , S nostrum Monaste-
rium non esse amplius de reformatis, Neque de observantia m
is rito versamur in prima dispositione Capituli dicti Montis solis vendi annuos duc. 8 o. eisdem Monialibus. 39 In nihilo relevante vis ima Relatione exa erso clandestineis extorta 3 a moderno Uicario Generali Neapolis reserente sis audivisse a Priorissa. & Monialibus nostri Monasterii, quod ex si Livellis solum penes se retinent Carolenos Tres , & id, quod ,, superest,reponitur in quadam Arca, ut in q. Io. Quia insi. II. seq. ejusdem Relationis legitur ibi -Verum Ilibiunxerunt,quod is hi sunt actus mere caeremoniaὶ r cs ex quo Priorissa parum M id advertat, quinimo tolerat, quod omnis Monialis impendat se Vitalitia juxta suas Religiosas necessitates, petita ab ipsa dum, , taxat licentia, seu, ut i a dixerunt, benedictione, quod pas se sim practicatur in omnibus Monasteriis , quae non sunt obser- 'antia, & hoc ratione voti paupertatis, posthabita etiam Bullais Clementina . Data igitur facultate Moniali impendendi sua Vi- M talitia juxta suas Religiosas necessitates , & quod dicta Vitali-- tia solvantur eisdem Monialibus necessario sequitur, quod restri-- ctiva dicti Capituli tertii operatur tantummodo , quoad Mo- nalteria reformata, seu de observantia, quae inducit incapacita- ,, tem Moniali utendi suis Vitalitiis; Igitur cum nostrum Mon se sterium non fit de illis, nec amplius comprehensum in Decreto se Domini Perisii, procul dubio Mons Magnus Adverserius ten ,, tur ad solutionem annuorum duc. 8 o. ut dixi. Quare &c.
o It Procuratore dei Venerabile Monastero di s. Gio: Batti sta,, deIPordine de Predicatori fiapplicando e spone a U. S. Ulustrita ,, sma,come a tuite te R R. Monache di detto Monastero in tem-- podella loro professione, olire delia dote h heneficio di det tosi Monasterio, se l'aflegna da loro Padri, Fratelli, o d'altri, chiis spetis,il loro Vitalitio, quale vitalitio resta ad arbitrio. e libera dispin
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- dispositione delle mede me RR. Monache per tuiti li loro hi -- gni. & occore Te, senZa chedi esso Uitalitio, ne sia parteci pesi in cosa alc una it deito Venerabile Monasterio . Eperche hais presentito, che anni sono dat quondam D.Gio: Giacomo Cioc-- cia, olim Mastro d Atti cille Monache,s havesse fatio sede, che- stati Monasterii R i sermati . seu dei Posservanga che li Vitali-- tii delle Monache Vanno a beneficio di detti Monasterii vi era- si sudetto Monasterio di S. Gio: Battista, it che ex errore vi suia posto sta detti Monasterii; Percio supplica V. S. Illustrissima ,
, ordinare at ReUerendo D. Gaetano Buonhomo attuale Mastro
, d alti di deite Monache , che faces sede delia verita deli estposto, is accio quella salta , la supplica dichiarare, che iI Iudetto Monasterio non es er compreMo fra li Mona seris Riformati, su dex,, of ervaneta, stante che te suddelte R R. Monache godono liuo se ro Vitalitii, non Vanno in beneficio det sudetto Monasterio M ut Deus &c.
, Fiat fides Veritatis. Joannes Andreas Siliqvinus Vicar. Generalis. 1 Per obedire ait Ordini di Mon signor illustrissimo Vicario Ge-- nerale di Napoli, so sede io sottoscritto Mailro d'Attidelle M
., nache delia Corte Arci Vescovale delia med ema Citta, come es. - sen domi plenamente infbrmato, cosi dalia Revetenda Madre se Priora , come dat Palire Monache vecchie dei Monasterio di
S. Gio 1 anni Battista di questa stessa Citta, circa il possedersi iri Vitalitii dalle Monache, mi hanno detto , che prima di prose D,, sare se ii assegna da loro Padri , Fratelli, O altria chi spe ita, ilia Vitalitio, ii quale resta a loro libera disposirione. dopo choia se lyhanno esatto di spenderio secondo i loro hi segni, e neces. ,, sita, non essendo ne tenute farne parte at Monasterio si come , Enno alii Monastersi Risiormati J ma solainente per obedienZa, se e per il voto di poVerta, che tengono , quando s 'esiggono delia Vitalitio , ne fanno avisata la Madre Priora, e quella si dii ib,, cenZa di poterio ritenere, & spenderio , ct in sede &e. Napoli 4. Settembre IT 2. Io Gaetano Buonhomo Mastro d Atti delle Monache . a Si ta sede per me solio scritto Notaro Giovaani di Florio divi Napoli Notaro, e Rationale dei Venerab. Monasterio di S.Cio:
- Battista delle Signore Monache di questa Citta di Napoli, ancose con giuramento a chi la presente spetiera Vedere, e sera in qualis svoglia modo presentata, cosi ingluditio, come suora,qualis mente tuiti quelli pagamenti, che si fanno alle Signore Mona-- che di detto Monasterio per meZZo de Banehi. coe per causa
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- di loro Vitalitii , eome per altra quat si Oglia causa, dalle mede- me Signore Monache fi girano per altri tanti, o per causa a per- ne da loro dependenti, e nella sermatione, che so de libri diis detio Venerabile Monasterio, cos, d 'introito, come ii 'esito, nou. nessu na mentione delli seddelti pagamenti stante che di quel- ,, ii deito Venerabile Monasterio non ne partecipa Cosa alcuna; ma quelli vanno in hensscio di dette Signore Monache, & in sede si delia verita ho fatia la presente . Napoli li 2I. NOUemb. i o Io Notaro Gio: de Florio di Napoli so sede ut supra .r o I. a primo Luglio. 43 Al signor Giacomo Rocco docati 8 o. e per esse alla signora ,, Suor Maria Geronima Spinelli 'per un annata di suo Uitalitio maturatanelmesedi Giugno i o I. ch e G li paga in nome, eis parte det Signor Marchese di Foscaldi, e per conto di sua admi-- nistratione, come erano nello Stato di Caivano, e S. Arcangeri io, e per esso a Gaetano Galotio per altri tanti. duc. 8
44 Noi Governatori det Banco della Santissima Annunciata facisse clamo sede , la sudelia partita essere esti atta dat giornate di detis to nostro Banco,meliori revisione semper salva, sermata, e stagis gellata horai li s. di Ottobre I Tol. Galdieri Rationale .
m maturato a I o. di Maraio prossimo passato per causa della me ,, ta deli 'annui ducati ioo. lasciati h deite Sor Maria Angelica
e Sor Maria Angela dat spetiabile Signor Reggente D. Ignatio se Provengale loro Padre loro vita durante, atteso I altra metari spetia pagarsi alii legitimi Eredi della quondam D. Luisa Pro-- vengale Duchessa di Collevivo in virtud' initrumento didicvisione delli heni Ereditarii di detio quondam Regente, tra det-- ta Duchesia D. Luisa, e la quondam D. Giovanna ProvenZaleis fila Moglie, anco figlie di dulto quondam Regente per mano divi Notar Virgilio Cardinale di Napoli, at quale a habhia relatione, se e fa det to pagamento come Padre, e legitimo amministratore di,. D. Ottavio, e Gio: ProvenZale, fgli eredi di deria quondam .,, D. Giovanna sua Moglie,dichiarando esser dissatio dei passato, se e per esse a Giacomo Micheroli per altri tanti, e per esso a Pi ., tro DieZ per altri tanti, e per elso ad Andrea Ru olo per altriri vinu duc. 52.2. IO- 46 Not
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6 Noi Governatori det Banco delio Spirito 'santo sacciamo se-- de, la sudelia partita esser estratis dat Giornate di nostro Baneo se meliori revisione semper salva, sermata, e suggellata . Napoli li
Aversa Rationale. Locus Sigilli. I oo. 1 38. Agosto. 47 Al signor Franeesco d Anna docati 3 s. tar. I. s. e per lui a se Suor Maria Gaetana d 'Anna sua figlia Monaca professa net M ,, nasterio di S. Gio: Battista di questa Citta per la terga maturata se net passato me si di Luglio per causa dei Pannui ducati cento,se li , Corri spondono per suo Uitalitio : dichiarando effere stata sciis dissatia dei passato, e peressa a Nicola Pastona per altri tanti, is e per essa ad Andrea Molinaro per altri tanti ducati Sy. I. II, A di cletio 48 A D. Giuseppe Moccia docati 4o. e perlui a Suor Maria R is si Capece Latro, Monaca profest a ne i Monasterio di S. Gi ciris Ballista di questa Citta,in nome , e di propri denarἱ det Signor ,, Ducadi Diano suo Fratello,, compli mento di docati cinquam se ta, atteso I altri docati dieci l 'ha riceu uti per nostro Banco, ,, sono per i 'annata maturata a et s. Luglio prosimo passato det suo,, vitalitio se ii corri ponde da deito Signor Duca sua vita duranisse te, S e stata sodisfatta per tutio ii deito di, & per tutio ii pas se sato , e per essa a Nicola Pastena per altri tanti, e per esso ad A
49 Noi Go vernatori det Banco dello spirito Santo sicciamo se ,, de la sudetis partita essere e stratia dat Giornate di detio nostro M Banco . meliori revisione semper salva. firmata, e suggellata . , Napoli ii as. Giugno ITO I. COIangelo.
Loeo sigilli . . IEustrissimo, e Reverendissimo Signore .so It Procurator dei Venerabile Monasterio di S. Gio: Batti stase deli Ordine di S. Domenico di questa Citta di Napoli,espone a
se V.S. Illustrissima. come tuite te R R. Monachc di detto Mona-- sterio in tempo delia loro pro sessione olire delia dote a beneficiosi di detto Monasterio, se Passegna da Ioro Padri, Fratelli, o di al- ,, tri a chi spetia dei loro vitalitio, resta ad arbitrio, e dispositi se ne delle medeme Monache per tuiti si loro bisogni , & occoris renZe, senZa che di quello ne partecipa in cola alcuna es det tois Monasterio, dei che chiaramente costa non solo dalla sede detis Rationale di d. I uogo, ma anco dalli pagamenti, che si fanno di
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se detii vitaIitii, come dalle partite di publici Banchi di detii paga-- gamenti. Percio supplica V. S. Jllustrissima restar servita dichi se rare con decreto, detto Mma serio non esser compressea B M se nasterii Reformati hineis deia' Ο ermaneta, che si vitalitii delleia Monache cedono in beneficio delia Communita , a dispositione , delPAbbadessa , o Priora di detti Monasterii Reformati, sed deru, l 'OsservanZa . ut Deus &c.. Die 9. menin Septembris IIo 2. Neap. si Per Illustrissimum , & Reverendissimum Dominum Gener se lem Vicarium Neapolitanum . Visis Justificationibus, ex qui-- hus constat, quod vitalitia Monialium Venerabilis Monasterii , Sanm Ioannis Baptistae ordinis S. Dominici hujus Ciυitatis is solvuntur Monialibus ejusdem Monasterii ad earum dispositio-- num, suit provisum,Sc decretum, Monasterium praedictum San- , cti Ioannis Baptistae fore. Scesse declarandum , prout praesenti se decreto declaratur , ποπ esu comprehensum inter Monasteria se Reformata , seis de Ob mantia , quarum vitalitia Monialium si cedunt in beneficium Communitatis, ad dispositionem earum , Abbatissae, & Priorissae respective , & ita hoc suum &c. Ioannes Andreas Sili quinus Vic. Generalis. D. Caietanus Buon' homo Actorum Mag. Monialium.
Ressondetur eisdem Rationibus, s m
LIcet ex hucusque animadversis frivola,&nullius emcaciae a pareant Omnia ea, quae deducta fuerunt in contrarium . ni hialominus , ut illorum in subsistentia ictu oculi palpetur manthuS, congruum existimavimus, mediantihus hrevibus responsioni-hus, indicatis a numeris abacalibus, ad oculum ostendere omnia aequiUoca, quibus abundant contrarie Scripturae. et Inauditis Monialybus. In promulgatione hujus Decreti non poterant, nec debebant citari Moniales S. Ioannis Baptistae, sicuti citatae non fuerunt Moniales aliorum Monasteriorum reformatorum,& de observantia Civitatis Neapolis,quia nihil petitum fuit a Uicario Neapol. contra ipsas , seu solum in genere in statiim fuit pro declaratione, quae, & qualia essent Monasteria Resormata ejusdem Civita Aut probavimus agro si. I. n.4.s duobursequen. Ac Disiligo Coos e
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a Actis errorem. Propositio haec, quod per errorem emanaverit Decretum Uicarii Perisiij, annumerans Monasterium S. Ioannis Baptistae inter alia Monasteria Resormata, &de observantia Civitatis Neapolis , est de illarum numero,quae responsionem non merentur, ne credatur verisimilis, juxta animadversionem D. Athana j. relati a P. Sebastian. 4 S.Paulo Carmelita in Append. ad mo-tiu.jur. q. I I. num. 86. in .soLmihi a I. ibi - Nimis fama noniunt restranda, ne habita fuisse credibitia videantur. Fulcitur enim d. Decretum tot aliis demonstrationibus, de quibus supra, ut illud gratis ubique, atque inaudita liberalitate, redarguere de errore, sit velle caecutire in meridie . Asserunt praeterea Moniales, supplicem illum Libellum, aliasque scripturas, quibus iunititur distum Decretum , erroneas esse.Eκ alia parte omnihus palam facit Paulus Garbinatus Apostolicus Delegatus. Ex Testium depositionibur, praevio juramento coram nobis receptorum M. N ex ripturis coram nobis
productis exparte Monialium M. constat, omnia in supplici LibeEo exposita fuisse, I esse vera , veritateque fulciri q. I . in me. Cui igitur in hac parte credendum est 2 Nonnε dicto
qualificato Iudici, loquenti cum sundamento depositionis Testium, & seripturarum, coram ipso productarum, & Concor danti cum tot aliis demonstrationibusZ postpositis frigiditatibus hujusmodi chimerici erroris. 3 Moniales exegissent sua annua Livetu . Exegerunt quidem, sed uti reformatae, tam respectu summarduc. SO. quam resi emi recipientis . hoc est per manus AbbatiΩsae q. I o.per totum. Non enim eidem Monasterio S. Ioannis Ba--.ptistae,eX parte Montis Maritaggiorum impugnatur Livellorum solutio, sed dicitur solum , illa eidem deberi, uti Monasterio - Resormato, & de Observantia. Pro emendatione dicti erroris. Curiosa nimis est unica probatio hujus chimerici erroris,cum qua instatum fuit pro illius emendatione, quia scilicet quatuor Moniales anno IIo I .Decretum Vicarii Perisita non observabant q. I . in principio. Tanta est hujus argumenti infirmitas, ut illud simpliciter repetere, sit abunde re sellere. Quatuor Moniales anno IIo I. non observarunt DecretumVicarii Perisii, promulgatum anno I 69 I. Jgitur illud est erroneum . Jn Topica legali Everardi modua iste arguendi nullatenus reperitur.
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Coram primo Iudice causa expedita fuit post unicum contradictorium & cum brevissimo Memoriali,quatuor dumtaxat poragraphorum, eX parte Monialium coram eodem exhibito, &perextensum registrato in q. II. num. I. Sseo . An modus iste expediendi Causas, talis naturae, qualis est praesens , dic tur plenus , alij dijudicent, observentque etiam quali, & qua to facilitate revocata suerit sententia illa veri magni Regii Consilii Neapolitani maturata per spatium annorum decem,circa articulum quantitatis Livellorum , pro cujus decisione, nec etiam instabant Moniales h. 2. Num. 8.6 Mnasterium minime fuisse reformatum . Vicarius Neapolitanus nec etiam somniavit asserere, quod Monasteriu in s. Ioannis Baptistae non fuerit in praeteritum Re formatum, Sed dixit solum , tempore ejus Decreti, hoc est die Q. Septembris I Oa. non esse comprehensum inter Monasteri Reformata , sed de observantia, ut videre est in si . I . num. s I. cohaerenter ad restrictam replicatam petitionem Montalium, de qua in dicto si. II. num. o. in me, s num. 49. pariter in e . Verba illa minime fuisse reformatum gratis ubique , addita fuerunt in sententiis obtentis in Curia, absque ulla prorsus facti assistentia, sed contra rei evidentiam I . Contra Voluntatem Montalium, quae nec etiam id petierunt , dum insteterunt solum pro confirmatione Decreti Vicarii Neapolitani, in quo M. verba nullatenus adsunt, ut Uidere est in k. IT. num. s I. Et demum contra Textu in I. t fundus f.Commvn.divid.ib1-Ruia
ultra id, quod in D uciam deductum es, excedere potesas Iaditis non potes. Motivum vero talis, gratuitae quidem, sed nimis praejudicialis additionis, illud Brsan fuit, quia declarando, dictum Monasterium fuisse in praeteritum,& de praesenti non esse reformatum, Oportebat eXprimere annum , in quo tale esse desiit, ut in Scripturis, & inter insermandum semper exclamaVimuS coram omnibus Judicibus,visumque suit nimis improprium eisdem Judici-hus indicare annum IIo I. antecedens ad Decretum, actusque
illos, qui causam dederunt liti, & in quibus nullum fieri poterat sundamentum,juXta regulam , de qua Rot. coram Bire . de . ID. num. 2I. N coram PrisI. dec . i 28. num. 8. es decig. 377. num. l8. S inpari. Irideo. 3 3 i. num. 12. S apud Antoneia. de Lurib. Corio. dec. I, Num. 7. A qua sententia appeuavit Mons Maritaniorum, non autem Mons 29. Faminarum.
Appellavit etiam Mona iste 29. Familiarum, ut testatur Re
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verendissimvs Vitarius de Rubeis in eius Informatioue,data iπq. II. num. I s. in medio ibi - A quo decreto appeIZantibus, ta, Monte Magno Maritagnorum , quam d.atio 29. Familiarum ad A.C. Sc.Hud i se confirmavit. Quare autem eX parte ejusdem Montis eo. Familiarum ampellatio non fuerit prosequia,nostrum non est divinare. Nisi dicere velimus, id processisse ex motivo b. m. Tarquinii Urbani, qui volens exprimere motivum non prosequutionis causae , si-hi commissae, in Mol. 7. num.9. post decis. Remhoui, modesthquidem , sed nimis significativi dixit: Ruia Principa is amplius nιn fuit inCuriaJInde ortum habuit communeCurialium dicterium, quibus non subministrantur necessaria pro causarum propositionibus, Principatis non es in Curia, quando sollicis tantur pro earundem propositione , dc discussione.
Uerum est,quod cor. secundo Iudice causa haec acrithr agitata
fuit , sed huic acri agitationi sundamentum dederunt series operationes Mosaialium, directae ad impediendam Cauta expeditionem contra ipsas, dum idem Judex in octo Contradictorijs,coram ipso habitis,apertE semper se declaravita abuitque terminum pro servato favore Montis ; Imo in ultimo ex eisdem DD. D sensores Montalium ingenue fassi fuerunt, illas malum severeolus.danteS proinde manus pro Causae expeditione favoreMontis Maritaggiorum, sibique solum reservantes confirmationem sententiae contra Montem 29. Familiarum, pro quo nemo comparebat, & bis appellantes a lententia. cum supposito, quod idem Judex ad tenorem illorum confusionis pronunciasset ibi. Die . Martis IIo . Bronard.6Lῖ69. Pro V. Monasterio, S Monialibus S. Ioannis Baptistae Ordinis Praedicatorum Neapolis. contra H. Montem Magnum Maritaggiorum ejusdem Civitatis. Coram Domino, meque Sc. comparuit Sc. Procurator, Nin termino Pros ruato habito, S, quatenus contra, appellavit,s appetrat, prout in Cedula, quam facto dedit tenoris Sc. perens se. omni c. Die is . Martii I o4. Brobard.DI. ψῖO. a terX. Pro Men. Monasterio, S MontaIibus S. Ioannis Bapti e Ordinis Praedicatorum Neapolis, contra V. Montem Magnum Maritaggiorum ,seis ut dicitur de 29. d. Civitatis . Coram Domino, meque &c. comparuit Ic. Procurator, SD fio repetiit appetiationem in termino Proservato interpo ta ab die T. curreotir, quatenus opus, denud appeua μι-L ur
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at in Cedula in Actis mei Sc. petens Sc. omri Dantes igitur gloriam Deo , a quo omne bonum descendIt , dicimus, non posse , quibuscumque etiam strenuissimis De emsoribus aliud praetendi, quam obligare contrarios ad fatendam veritatem contra se ipsbs coram illo Judice, qui sententiam se re debet. Quod enim postea Judex uno, vel alici modo pronunciet, attribuendum est illis accidentibus . infortuniisqu
Luc. de Tesam. di . at . in . concludendo ibi - Iridque admittitur ineu versecatur vulgare dicterium, quod habentinua Ddera liter .seis dantur fata Causarum Licitum autem mihi sit in hac parte uti verbis insignis Co cionatoris Verbi Dei P. Semeri ne IIa Predica 3 s. num. II . ad alium disparatissimum quidem finem ab eo prolatis, sed casui praesenti mirabiliter accomodatis ibi Averebise supple Mons
Demosteni dat a Grecia, Me non che Uriare con tale evidenZapas e Iesue ragioni, obe nerustimo Contraditioria fos ro aptena borea confessate daIGiudice, damAνvocato , e Procu-νatore dei e Monacte Z c. e non diis. no con esumpto inaudito cid nou e basaro ἀIndeque solitus erat dicere cl. mam. Card. Taurullus eo tempore, quo summa laude Advocati minus in Curia exercuit, quod potest Ad uocatus dicere Clienti Avete ramone, sed non , Ghevincerete a Caus . innixus sorsan propriae experientiae, & cohaerenthr ad animaduersionem Bariosi in L. Per imprudentiamst de Eviction. aequiparantis ludicum sententias casui somtuito , & Bariolum sequitur Scanuar. de Disit. Carcer. DI. Io .uum.26. In quo loco idem Bariolus non suit obscurε loquutus
seu Theutonice, ut in simili per joeum lepide scripsit. Aox. in I. ger 6 q. Decems, uui. 3. F. de Re iudicat. ihi EI
Bart oparsa Todsco, sed rotu is verbiil afferendo quam enim euoam habet empto syudex ruati puduit Dico ero brevi-ιὸ qaod is c=u legis nostrae,quando res evincitur per ignorantiam , veI per culpam, veI dotam Ludicis , res videtur depem dita casu fortuito ias Masiditas riquet ex amr . Ex actis palpatur manibus nullitas ex animaduersis iaprasi.
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Repetenda sunt hic, quae diximus supra nam S. Non .ahet hanc refrictivam. Haec restrictiva est literatis , illaque refertur Reverendis,
simo de Rubeis in Insermatione, data in si . II. uam. 2. ante finem. Per extensum registrata fuit fu q. I 6. uum. I s. Producta fuit in prima productione durium coram z. Judice. & in omnibus Summariis semper exhibita, signanter in impresso n.4. it.LLOmissis igitur congruis responsionibus, quae dari posshnthuia inaudit facilitati negandi selem in meridie,dicimus- Blum cum Peltigrin. lin Prax. uar. DL 438. sub num. 29. Sed certe
excussista meretur Dominus meus, quia baec negas e noscitur. non votant arte . sed potiis extrema nece Date . ob defectum ris, s inopiam ration m. Io De ahera OBIigations Montis Magni non es quaesto.
Si cum dicto Monte non erat quaestio, ad quid Desenseribus ejusdem solemniter intimare Monitorium coram A. C. expeditum pro confirmatione Decreti Vicarsi Neapolitani Revera tamen suisse, Sc esse cum ipse quaestionem, ex parte
Monialium intentatam usque ah anno I 698. coram clar. mem Card. Canielmo cum voto ejus Congregationis demonstravimus supra β. a. n. N q. II A quo: Decreto micarii non fuit exadverso appetrarum. Hoc Decretum extortum Rit inaudito Monte . ni testatus Successor Vicarius in I n formatione,data in q. II. om. 6. in μue . Ab illo igitur non , nisi Prophetae appellare poterant. Non sellim autem post notitiam , seu intimationem d. Monitorii, ab
eo appellatum suit ; sed coram omnibus Judicibus manifeste ostensa illius palpabilis nullitas, & evidens inju stitia .ia Monaserium S. annis cum non Ar, πeque Capsuccinorem , neque Minorum S. Francisci . sed sub invocatione S. Dominici, ve sub regula S. Augusini, tale prissumi debet , qualia sunt iIIa, Iub dd. Insilutis viventia . Omissis hujusmodi generalitatibus,quas pannos calidos Uocat Card.de Luc. de LM.di .6i .n. . strictilis dicendu est,quod potius praesumi debet tale,qualia sunt illa i quo suit fundatum, & quod fundarunt Moniales ejusdem ex animadversi Ura q. 3. per tot.
Ex eo autem , quod Monasterium S.Joannis Baptistae non sit Cappuccinorum , neque S. Francisci de observantia, nihil inscrtur circa Livella , quia in Civitate Neapolis adsunt mult i alia Monasteria, quae non sunt Cappuccinorum, neque S.Frast cisci de observantia, Sc tamen sunt reser mata . Sc debentur eis