Cronache della città di Fermo pubblicate per la prima volta ed illustrate da Gaetano De Minicis vice presidente della R. Deputazione di Storia Patria per le Provincie della Toscana, dell'Umbria e delle Marche

발행: 1870년

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al dominio clericale, che si sece in Ogni tempo pertinaeo monto avverso ad Ogni pubblicitii che potesse darsi a documenti, i quali moglio testificassem dolia sua mala signoria in quelle modest me citia. Quando it Muratori colla sua grande pubblicagione dogli seritiori delle coso d'Italia ri acceso ramoro degli studi storici, naeque da per tutio, colla emulagione dei dotii, ii desiderio d' illustraro la storia paratale d ognim unicipio; o sumno ali Ora ricercho con gran cura, e con pili o meno oritica pubblicato lo cario, i documenti, o lo cronacho, olio inegito valessero atruom. Una volta impresso it movimento per quella via nucho nello citu. marchigiane vi si secero rapidi progredimenti, o pili sarobbero stati, so lecondigioni politicho, como accennamino, non gli avessero ustogginii o impediti. Per quanto pocliissimo at confronto dolio altro provineio italiano si a ii saltorispatio a quello che rimano u sero, nondi ineno it lavoro comine lato a quel tempo non si stato songa buoni o flatii per la storia di osso , non fosso chepor lo moltiplici informisioni prese di documenti i quali sarobbo di grandissimo prcfitto tirar suori dat loro silongio. E noi vellendo piii cho mai la necessi in cho nollo soli comonte mutato sorti d'Italia si distendano te notigio storicho di quella parti dot regno chomeno potarono ossam illustrate fin qui, avendo riconosci uto la grande impo tanga delia Cronaca di Fermo seri ita dat notato Antonio di Niecold, abbiamo voluto che prima di Ogui altra cosa, corrodata di noto illustrative ovunqueno sia bisogno, con addigioni ne'luoghi mancanti, o opportuni rasDouti, venisso alla luco nulla nostra collogiono. Talo studio, assidato alia cura dolsocio ordinario dolia nostra Deputagiono, it chistriss. cavaliors Gasiano DoMinicis di Ferino, cho della storia dolia sua patria su it pili solerte o sicuro illustralaro, si vodry condolis con quella diligenaa ed esattogga elio formano

ii progio di tulit i suoi precedenti lavori.

Ed ora ritornando alta Cronnca sobbene seritia in roggo latino non cossa

di avero un singolare valoro, specialmento pol salti di tutio quot tempo, i quali ebbaro tostimonio lo seritiore, cho in molli di essi obbo si in parte .nolla qualifica da lui tenuia di pubblico notato o cancelliore delia citili di

La nostra Cronaca pertanto com incia dati anno 1lta, e accenna solo disgiuntamento ad alcuno notigio dei secoli XII s XIII ; ma quando pol ontranel xiv abbraecia quasi intera la storia di Formo, dagli ultimi treni'anni di

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VIII PREFAZIONE

esso socolo ui primi quarant otio det sussegitento, cho h certo it poriodo, pili notevolo per importanga di quot Municipio. Sebbene i Autoro non si proponesse cho di scri vere dei casi avvenutinella sua patria, nondimeno assai spesso nota quelli che tui vivento Mead-dero in altro citti, d'Italia, o forni particolareggiato memorio di quo'pe sonaggi cho nullo coso di Formo obbero parte o ingerenga. Quolio cho pilio commendevolo nol cronista sermano, olire ii suo umore Vivamento espresso

per la liberta delia sua patria. δ la sua grando precisione noli' indicam non solo gli anni, ma i gioini, o ale una volta te ore persino in cui si passarono i casi da lui deseritii; tanto cho certamento questi annali avrebbero meritato di sar parto della grande collegiono dol Muratori, se osso gli avesso

conosci uti.

Como abbiamo gili detto , quantunquo I'Autora po' secoli procedenti non raeeogliesso della sola tradigiona, como appar corto dat modo det narrario, cho brevi, disgiunto o incerte notiato, ancho quando evira uel secolo xi IIe xiv, in cui comincia a serviret di pili sicuri documenti, lascia vivo desiderio di osattogga o di critica migitore. Ed ancho in duo punii molis importanti della storia si scontrano due lacu ne. La prima, certamento per deliberato animo doli Autoro, qualunqua no

easo , dat 1401 al 1407 essendo rautografo maneante di tutio quello caris in cui orano registrati i salti occorsi enim quel tempo. Noi coimeremo queste lacuna riportando nollo noto , tirati da altri Cr nisti formani, i salti che si riseriscono a quot tempo ; o completeremo lanostra pubblieaziono, ondo ossa abbia per la storia non solo di Formo, maper quolla di tutio te provincio marchigiano una incontestata utilita, conaltro notiate, cho preciso dei pari ci os rono is memorio puro inedito di Luca Costantini o di Giampaolo Montani, gli scritti dei quali porremo come eontinuagione det maggior cronis in di Fermo. Entrambi hauno con esso comuneta quatilli di contemporanei, o la sinceri in nel narrare lo cosa siccoma avven-noro. Il primo, Luca Costantini, ripigliando la eronaea di Antonio di Nireolo dat 1448 non olimpassa l'anno l502. Il se condo Giampaolo Montani dat 20 ottobrs 1445 prosegua fino at 2l margo 151 T. Pubblichiamo ancora una continum tono d'altra mano dogli annali di quest' ultimo scritiora , condotticosi brevissimamento fino at 15ST.

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Pili importanti pol si tmvoriaino gli Annali di Fermo d'autore mollimo, eho dali'anno 1 145 vanno ugualmento lino at 155T, in cui pili amplamento narrati si leggono gli stessi avveni menti contonuit nollo due precedontici onacho, e cho tuiti insieme costitui scono vn corpo importanto di documenti per la storia di Formo: o ii qualo forat lo notigio pili certo at successivi sortitori dolio cose di quella citta, o primo di tulti si avvantaggio ii can nico Francesco Adami.. Questo net ital pubbli ob in Roma un'opo retia intitolata De rebus in cicitato Firmana gestis Fragmentorum, Lib. II, laquato su pol risia mpata dat Gravio nolla sua ricea collegione. Costui per verita non altro soco olio dosumero dagii acconnati Cronisti lo notigio una per una; o riducondole pol in mi glior latino, non seppo aggiuagervi di suo no buona critica no pili giudigiose OsserVMioni. L'abate Domenico Maggiori puli anch' egii essero iscritito tra gli storicidi Formo, avondo nol 179T, pubblicato un poemetio in vorsi olegiaci collitoto De Firmanae Urbis origitur atque ornamentis, ovo qu, o Ili Vengono ancora registrati avveni menti di qualia CitiL. Peris it pili ominanto storico di Fermo δ songa dubbio it canonico

Michelo Catalani, clis per dottrina, prosondita di critica, diligeneta ed altivitanelle pagienti ricerebe, rivaleggio solo cogit uomini piu insigni det suo tempon secondo di eruditi, come su la seeonda melli det secolo xvIII. La sua opera Delia Origini e antiehita fermane parvo una rive laetione alla storia di quella Citta; come per essa o per quella dolio contermini provincis to era sinia innangi la sua dotia dissertagiono Della Origine dei Plemi, lavori elio suronoentrambi ripubblicati nolla collegiono detrabato Colucci. Illustrὼ quindistoricamente la Zecea Frennana, o susseguentemento pubblicd I'opera sua

di maggior lona cho su De Firmana Getesia eiusque Discopis et Archiepia scopis; o l 'altra da ultimo De eita et seriptis Dominici Caprunicae Cardinalis et antistitis 'mani. E mentro egii and ava preparando noto o documonti ascrivere intera la storia dolia sua citia natalo, cho certamenta sarebberiuscito lavom degnissimo di si prolando autore, su da morte rapito immaturamento nol Ι 805.

So miglior gusto lo avesse diretio nolla scella, pili eritica noi glu-digi, o pili ordino nolin distribueti ono dolia materio, la collogi ouo delis Antichita Picone avrobbe pili si curamonto posto ii nome doli Abato Giusoppo Colucci, scho con incredibili sauciis, con suo grava dispendio s

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immeritati disgusti la condusse) tra i pili bene meriti illustratori delle Marehi-gians provincio, come la sua dotia o bella dissertaZiono in torno ali antiso nuruledi Fermo lo sa iseri vero con riconosconga tra gli storici speciali di quella citili. Pili recentemente ii Canonico Giusoppe Porti, raecogitendo quanto notigiosi trovavano sparso in futti quosli diversi seritiori gia manetionati, pubtiliolito Tanote sinottiche delis coso pili notabili delia cista di Fermo, non sacendo poraltro prositio degli studi pili avangati dolia storia, col coordinare i rap- porti dolia vita det Comune con quella dolia nagione, come la speciali iti delsuo lavoro sombrava chiaramento indicarii. Nol l 84l il ehiarissimo avvoeato Glii seppe Fracassetti, il cui nomo sarii dat suo ultimo gminiis lavoro sulle lettere dei Petrarca raccomandato degnamento alia ricOnoscenZa nagionale), con facile ospostgione e in botrordino disposti publili cava compendiati i Cenni storici della citia di Formo, corr dandoli di buono noti te topografichs e statisticho delia Citui e suoi contorni. Questa operetis, che contieno con brevissimo sunto tutia la storia civile odooelesiastica di quella citia datio suo origini sino a tutio it secolo xvIII, erogistra i nomi di quavit in essa fiorirono cittndini distinii nollo lettere, nolle scienZe e nolle armi, si rendo progeuotissima par rordine, la diligonga o lasana critica colla qualo venno detiata. Fra tuiti i reconii sortitori pera pili bonomerito delia sua patria e certo it cavalioro Gaetano De Minicis, i cui dotti o moltoplici studi hanno sparso una nuova luco sullo antiche monete, Sui monumenti, ed in complesso sututia la storia Formana. Nella sua illustragione dei a ranunienti di Fermo osuoi dintorni, prese abiimento opportunita a discorrore dolia storia di quot inditia des pili antichi tompi ai modorni con molia erudigione o savio giuiligio. Lo quali doti ancho moglio appariscono no' Cenni storici e numismatici di Fermo, cho δ it pili completo compondio dolia di iei storia civile sno allamelli det secolo XVI. Si consorvano inedito altro memorio ancora dolia citti, di Fermo, mada esse non potrobbo per veriti, venire alla storia altro vantaggio che di qualcho notigia tirata suori da una sarragino di cose inutilissime. Autori diesse sono vn Brancadoro, uti Raccamudoro, uu Cacciaconti, un Gontieri,un Morici, un Francolini, un Martello, allo quali memorio pud anche riu-nirsi d'un fascio Ia copiosa raceolta di notigio satia dat Porti, da oui desunsolo Tmolo si notticho, dolle quali abbiamo pariato.

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Ma sonte e origine vera da cui tutio attinfero gli storici posteriori dellaeitt1 di Fermo, su appunto la Cronaca di Antonio di Niccoth cho noi ora pubblieli iamo in capo agit altri documenti. Di essa si conoscono varie copi enella patria cho su la sua, a tra cui una di mi glior legions conservata nolla bibliolaea Do Minicis, scrilla nolla molli det socolo xvi, dolia quale sacci amo profitto alla presente edigione.

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DI ANTONIO DI NIC COLO

NOTARO E CANCELLIERE DELLA UITTA DI PERMO

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In nomino Omai potentis Dei ot Boatissime Mario. Hee est memoria omnium et singulorum novorum, novitatum . ev quamplurimarum rerum occurrentium iainst criptis temporibus. adnotatarum et scriptarum per me Antonium dileolai de Firmo notarium publicum, videliost in primis: In millesimo oti xxvi, in sesto boati Matthei, do menso Sρptembris, civitas Fi mana luit in vasa. occupata ac destructa ab Archiepiscopo Maguntio, dicto alias

Cancellario christiano ilὶ.Mccxxilia, fuit obscuratus Sol, die tertia mensis junii. Mccxxxx I, dia martis, de men3o septembris, suerunt conflicti Eseulani post Firmanos in Capito Montis. Mccxvix, suit tactus conflictuε Firmanorum, in plano de Rivo Cellorum, do menso

octobris.

MCCLXX. do menso octobris, in sesto beati Franci sol, luit debellatus Roggerius Luppi. in plano Tenue, tune potestas civitatis Firmano 2 .uccLxxvI. de mense octobris. in sos o beati Francisci, fuit ignis magnus in con. irata Campilρtii, ut comburit usque ad portam Sancti Zenonis O . MCcLxxx, suerunt debellati Esculani per Firmanos apud eastrum Sancti Bened cii. do mensa novembris, die luno tu sosto beati Martini Uὶ.MccxcI. tempor. domini Nicolui pape IV. die x IIII montis mali, civitas Adriosuit invasa, occupata ot capta por Saracenoa; et eam totaliter destruxeraut, et ad nihilum reduxo uot civit atem ipsam. ucccxxvII, eo monso dulii, in insto boato Mario Magdaleno, sitoriint debellati Esculaui, prope ianuas Esculi, per Firmanos. tompore Metratu de Lauditorio, tuno potestatis et capitanei guerre civitatis Firmane. ιcccxti, tempore Benedicti pape XII, dio dominico. xx mensis februarii, eo tempore Mercennarius do Monto Viridi regnaverat tirannus ot dominus in eivitato Firmi per novem anuos, et multas i Mustitias, adultoria et scolora multa in dicto tempore commi-rat ot committi sucorat; et domum, dicis dio, ut Deo placuit Altis. Simo qui est iustus iud , dum ipso tirannus equitaret spatiatum, una cum sepium equitibus extra portam Sancti Petri vetoris, exivorunt de monasterio Sancti Petri Giraminus domini Ioannis do Sancto Lupidio et Firmus frater prioris Sancti Petri, et interfuit Matieus do Fano, cum tribus vel quatuor aliis equitibus et eum duo s

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Vol tribus famulis, et supervonorunt in eum et eum oeciderunt; et sopultus fuit a Datribus Sancti Francisci, nomino ipsum ploranto nequo exsistento, et nudustamen in civitato Firmi fuit magnus rumor ot tumultus i*. Secunda vero die lune, suit in platea Saneti Martini, ante palatium populi, magnus tumultus per populum vociferantam et dicontem: α Vivat populus et moria tur gabello . . Et tunc in perpetuo suerunt cassato gabello et omnia ordinam nla. condemnationes ot statuta facta tempora dicti tiranni. Tortia vero diu inartis, ibi an in palatium populi, quin totus populus Firmanus conventus et coadunatus armatus; ubi fuit multitudo populi ultra de m millia virorum vociferantium et dicentium: . PaX , Pax, Pax, at moriantur omnes volentosesso tiranni, si quod Oxpellantur do civitato omnes conladini . : si ita factum est, et

coram ipso populo electus suit in potostalom populi Firmani Massius domini Thomodo Monto Ulmi. at suorunt eloeti Prioras populi ibi. st etiam, cum Dat gratia et populi , ibi pubblico si palam eoram ipso populo, fuit pax saeta, et pacis osculo , inter multos inimicos rapitales, inter quos homicidia non modica et percussiones intem

venerunt.

MoccxLvul, tempora domini Clementis papa VI. de mense aprilis , magnificus vir Gentilis do Moliano, honorabilis guhornator honoris ot boni status communis ot populi et oius districtus . tompore nobilis viri domini Marchesii honorabilis potestiatis eivitatis prodicto, hostiliter ivit. cum magna copia squitum armatorum et cum toto populo Firmano, in obsidione contra Esculanos supor editicia Portus prope . . . . quam dicti Esculani eonstruxerunt in tribus annis ot quinque mensibus; quo edis cia ha bant duas turres maximas et septem turriones, in quibus erant soptua

McccLxxIIII, temporo domini Gregorii papo XI, do monso junii, mit maxima e restia per universum , vidolicol in civitato et comitatu Firmi, adeo quod salma grani valuit floronis oeto auri, novem et decem; salma hordei valuit ducatis sex auri; salma spetis valuit quinquo; et generalitor omnes alio res fuerunt care. uccc Lxxv, temporo domini Gregorii papo XI, et dio ultima decembris, civitas Fi mana rebellavit so contra Pastorom Ecclesio. et socii populum, et interfecit Gregorium do Miris tune potestaium Firmi, et filium fer Cecchini de Ripa Transonum. Mccc Lxxvi et die xxVII mensis februarii. eivitas Esculana secit populum et rebel- lavit so contra dominum Gomestum: ot vero civitas ipsa erat in totum destructa, nisi fuisset civitas Firmana, quo pro in tu ot compations sibi, sequenti die post novitatem ipsorum, accessorunt homines de civitato Firmi et comitatu, in uno ictu bono docem millia hominos intor pedites et equestres armati, et tunc accassorunt; tamen in hora non bona. Dio pessimus dominus Mynaldus de Monto Viridi, qui de proximo fuerat revorsus propior novitatem Firmi contra Pastores Ecclesie . Duravitque campum supra civitatoliam dicto civitatis Eseuli, in quo erant dominus Gomesius 8Jot eius uxor si filius et alii stipendiarii, docom mensibus. Eodem anno et menso docembris, dicta civitatolia Esculi pervonit ad manus

Esculanorum cum pactis. Moco LXXm, eo men- maii. do dis non bono roeordor. civitas Firmana insurgiteontra Ripam Transonum et posuit exercitum supra dictam torram; et fuit eaptus Sanctas Massuecti do Podasio; si nilui potuit obtinero, nisi quod ibidem fecit mastum

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unum, et, postmodum per aliquot dies, suorunt sacta certa pacta cum eadem terra et cum ser Carusino de dicta torra; qui tunc regebat, et misit in civitate Firmi in una Vics LXII pallios. Ε om millesimo et die xIIII mensis septembris, civitas Firmana cum gentibus suis fuit in exercitum contra dictam Ripam, et suit capitaneus Thomas Iambuetii I 'oliti de Firmo, indignus ot malus homo, et in dicis exercitu omnes nobiles comitativi. videlicet dominus Ludovicus de Moliano, Bosius de Massa 9ὶ, dominus Mynaluus do Monto Viridi. Adamus domini Mynaldi supr&dictus Thomas cum suta bonis oporibus: in dicto exercitu domitius Mattheus magistri Philippi Patri Roso, et Angelus Coluetii do Firmo, boni civos, suorunt intersecti ad rumorem populi Firmani, et in dicto campo relicti, videlicet die XIIII Septembris Eodem millesimo et dis, exercitus predictus redivit Firmum; et die xu septembris predicti, dis vonoris do mane, dominus Raynaldus, equoStor armatus eum aliquibus suis sequacibus, tu platea, secti de pilaro Andreutium et Colaum Androo calumini, Paulum Puctii et Vannem Matthei, cives honorabiles; et tunc erat potestas Iohannes Bartolini clo Paganellis de Arectio, missus per commune et populum Firmanum et pro Populo. ucccLxxVI, die XXII mensis decembris, populus Firmanus invitus se submisit d minationi domini Raynaldi do Monto Viridi cum novum capitaneis populi ot consal norio justitie ; et ni it factus sindicus in consilio dominus Vanuos Vannuctius es Firmo ad assignandum baculum Capitaneo, et Vexillisero justitie; et sic presentialiter in dicto consilio assignavit dictus dominus Vannos sinclicus eidem domino Mynaldo; et dominus Vannos Androoli suit consultor, et arrengavit pro dicta causa in arrong ria: si illa clio fuit mortuus ser Antonius Mara uotarius do Firmo per quemdam Fratellaccium et socios, et suit percussus Cicchus eo Montesortino, et vix evasit. I icto millesimo et clio iiii mensis Junii, dominus Raynaldus do Monte Viridicum multis socii cavaleatam in territorium Sancti Elpidii ad Maro, et cepit multos

Dis viii dicti monsis, ivit in exorcitum cum multis civibus ot comitatinis ; tamen paucis, quia non ibant animo et cordo contra dictam torram Sancti Elpidii. Die vitii, dictus dominus recessit ab exercitu predicto. NCCcLXxVII, die vi monsis junii, in dio sancti Barnabo apostoli, Britones, qui erant ad petitionem Ecclesio in civitate Auximi, Recaneti, Montis Fani et aliis locis in Marchia, secerunt congregationem in terra Sancti Elpidii, et cucurrorunt in territorio Firmi, et ruperunt nos Firmanos in Monto Sancti Savini et per planum Tenne, et ceperunt inter cives sit forensos sero trecentos capti os et secum dux runt; et fuerunt redempti; et interfecerunt octo hominos ; et suit captus tune dominus Perius do Laverido thoutonicus. Dicto millesimo, dis VIII mensis septombris, in sesto Nativitatis Virginis Mario, dominus Mynaleus, una cum populo Firmano ot cum comito Lutio, qui Marchiam ingressus fuerat cum sexcentis lanceis, domino Bartholomeo de Sancto Savorino, e mino Francisco do Matolica, iverunt ad supradictam torram Sancti Elpidii, et pr-liando ceperunt et intraverunt dictam torram, si eam totaliter dorobaverunt, et ultra modiotalem dicto torro deguastaverunt et combuserunt. uccc LxxvIII ot dio XVII mensis mali, mandato domini Raynaldi, therunt decapi tali Maximus Casivani et Vagnoetius Bloetii do metiis do Firmo. MCCCLX xviii et dio quarta mensis augusti, dominus Raynaldus duxit uxores prosiliis, videlicet filiam domini Bartholomoi si filiam Honosrii de Sancto Severino.

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