Del modo di conoscer et sanare i maleficiati. Et dell'antichissimo, & ottimo vso del benedire. Trattati due a' quali sono aggionte varie congiurationi, & essorcismi contro la tempesta, e cattiui tempi mossi da maligni spiriti. Opera di nuouo estratta

발행: 1674년

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분류: 미분류

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han aiarrato Narai oppi esti MotcunI quali in dormiendo, in signo Sparso chei demoni corressero tetro loro, ETLIC-gliati banno ciatici segni infra critii deli' hsegress de spiriti maligni ne'loro cc i, conismo si priuansi ionites tamente . Ad a cum sono entrat percolendoli it collo, Quς- altri membri, inalmente entrario n Rasue attre maniere, conforme alla dispositi u delirigetis o quali per brevita dii rinio tralaticio. -

I tunici malefici senipre concorre il

gillo 'el malefico ii qua quasi emprea

una cosa vana Fatiori maleficio subito 'dia j d preseutiatinerite ' potestativa' mente 'tra in quella persona sopra liquale e fano ii maleficio,vi ci,sque qual-chc occulto iudicio 'Iddio, maseirmaleficiato fosse persona sarita, iura comesi legula Santa Giastina. nielix potreb bono i malefici,contra cli essa A questo ag-giongo, che quelle ossa, cient e infitetate,

chesii trouano ne'letti, ali vengono por tate dat demonio si deuom abbruggiare re' citando it Salmo Exurgat Deus,essc comeribi auuerelamo nes noni o libro delle bene diti ioni, ne si gettino altrimenti neli'ac qua coirent come mesti ian .Et di nas

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color lal cedro b gli Occhi costretti, tuti te oro carni legare, dic diffeccati gli humori, son'anche segm notabili ii sentim si costretia a bocca ello stomaco, cilcuore, aequando par checi'habbivnhe cone sui stoniaco. Sentorio aletlni certe spontiire ne cuore astatis id 'ag chie . Parad altri clie ' diuorato Dio laeuore. Vieri ad escunt alari tanto dolor nes collo, o neste reni, che pare cheicam glistraccino te carni; o d'hauerim boccon inelia gola, ou

Donat oppo che ascenda , vi discendae;

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che per vomito niandario sumi vito alia, axiceuiuo Ad altri corre per inito it corpou vento redissimo tal'hora, ctat hora, comessammidi fumo hi ucunt u segnol' indigestion de'cibi, Tinutilita delle medicine applicate. Altri patis no a collinvia continuo tremore. In somma questi se-

nosce. . .

ne nuper T. q. a. clae clii: non pu per renta

orni coli tui inangia carnedica preriou deue giudicar indomoniaxo. In altrii se-gno rhauer gli occhi terribili,& ii conmissi lamento delle membra di tutio incorpo , ehe i demonisAnno in largutia, che t s- uolt scos permetiendo Iridio limangono imorti,se non e loro socco . Alcum*ngono 'Ger paeteti,4 clanciano asses, misi scoprono quando ricusano di recitar il Salano Miserere ,uerbii Qus habitarib 'Eualis gelio dici Giouanni,vi simili Danno an- Uie segnod'esse indeminuati quando pa lano in lingua seras iera, non escndo statim Hermes quando pariano in lingua. latina essendo persone idiote, ouero can-

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eheda se non haurebbono potum sapere. Aliti indemoniatimo muti e tuiridi laspaqenti subiti, che accadono alla prisona oppressa bruche si partano tosto sonos gni importanti, si come euidente segniti

quando a vessato si contii assa congia- rarione,& sente alaune cominiscarissa. um

nessesto Capitolo.

te,dc deuono prima confessarsi. UElorcisti, e .hene chesis acerdote, dedi buonavita, contrito, dc consessato, disopra atto Mimile atu ibuendo quest'oln a all'minip Nnteac sortissima mano det id lo Eubriam in ancora it patiente, se Gradi fana mente. che aspelli tutio ratulo da sua Diuina Ma usta,& da sein poco di fatica,ta quartara a wra mediautea gratia et Signore. Non aspelli, n&chieda percio premio temporate, perche perdere ii dono dilano gratia pud ben4'egli: pouero rice uer quellantemosina che gli sata spontaneamente fa

tralasti de celebris laesama Messa che cost demoni temeranno piuti sua presema, ωlliinpositioii deae si

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Deita a Messa, seti persona maleficia

viri ista persuli Gn Obole, de infero

grauem me lituo congiurar in casa sua in questo modo I abhia a cotta,. lait la d ponga una parte detri stola a collo de patiente, isti ponga te reliquie dei Samia citore, uero alla bocca deito st-maco. Dopo cominci ' efforcismo quando sera arriuato assa comminaticiae replichi quella sin'a dieci volte, caricen

doli seniprela pena, de tautae , che operi comessa, continui sempre replicandola sintanto che' patiente sa liberato, e se gli uelle che temessem pii ressorcasmo solegga, perche alcuni 1auoli temon pluma cosa chein'alltra, de non manchi di fe-de, sappi che bissigna perseuerare duetre, o tumax et horriac pistancora, lamav cne habbia vittorii; perche i demonii no cosi ostinati, dessen re pensam distam carrEOrcista, heglio e la prima voira, chela seconda perche si reputandid'hauervini quando si lasciano dis ongiurar per sui heκα- dc pensano ancora di fariis tesse solatire voste, o replichi dumire 'esta cismo pila volte, da commnatione inse-- .a me,

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liberato si tornicit secondo, .i teret, tanto chedet tutis si liberato Evedra 1 EGrcista che ogni torno piui de munij perderanno te sue forae Melitreciosis procuris, che non vi sian presenti ariladeli, o genre,che si parti contro quest' era, pes

chel demonii prendono massior soraa, MIesaria cheiri maleficiat opaium , mra I 'oppres tenendo la sum mente rivos.

s rure panno diseta per riverenga ali receuero allo stoniaco, coine i s'ὸ det toet pol faccia inferino segno consa trianoe ognivollachesentita mouersi quaiche co- sanet suocorpo Q aero pongere et accibquesto non conturbita mente det Sacerdote,et a sine infesso Sacerdote sappia a quat parole si cotvxbrno i demonia, finita quesinimconglutatione dimandi ilSacerdote oricto ali oppresso de gli accidenti checli sono uenuti. Soglion per toti questi segni

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to illam. A molli vieniost retio illa rutato,b diuore, in λω, che loro par cheda'- coitelli si seruo Adaicinat s uafiamma ilis ino, dila faccia, Maloena volta tutis lais Persona, comesse sinein vapor di suoco Ad astri dolera it capo subito, dessentis snaabre grande, dcvn horrore per tutio il corpo ma questi accidenti durano poco,perchecla congiuratione inglie a foreta aidlautilo. Ad escuntὰ costretia in tal modola Eola, .che parie loro 'esser strangola' Aa alcumiella boccidet lotonaaco inou i una cosa simile ad una palla, in parcii siano vermi, o formiche, uero Vna Mna Ad alcuni vim vomito grande,altri en to ara preisura nelle viscere i ad altri sit Gaal ventre. Si manifesta anche illa monio inquella parte de corpo doue Saseu Mulitudine daevmpesce, ouero in modo di sormicher alcuna volt . passa dat cam, .sin'alle dita de ita corne vento, Mal contrario ancora . Oltra questi segni se nev dono altri innumerabili, perche diuersi de litoni latino diuersi segyi, im cluara em

- e sciolio in cra in queli'hora nella quale sit battinato Et perche dela

monitalcuni sono mini, lauaricio, quelli

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pendo fin chetiuori. I a melli demoniimicheiulano, si deue far dare ii segno delia partita, cita resti mila candela. A civit diaucii hin tanto in odiola pin

cista Aliti, pc, si famum a minin i pei a quanti ligni, ascondono, uastiano ii corpo libero diogni fastidis , si che νl'hisermo pensa 'esse liberato, quantumque nonina, percio 'Efforcista non deue cessare mi che non si ede isegni delia li- heratione Certi dialioli mettono tuni guimpedimenti che possinio all'ininnio, a sin chregii non si faccia scongiurare,cisoretana

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detro maleficio. Perilche deue esseriamo Imrcisti, accio non si faccia far qua cho. superstitione. Ne titiarauigliar se is deminatio tibis crem it mali io, ecul in i ioco . quare inratio, te non si turba ne iliceaers Mati sinio Sacramento, percite Hilrmio con gran militia AEdoph ch'eglix intratio sprevita a poco; poco,iae rei de cost sacre, ansa K - elye non a pex uico ensem al

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li amertimenti in gemrale, ne ci.' sono parsi necessaris per sanare li imaliat ὀ bene portealcum rimediisti DP ii Ulam prima spirituali polin corporali, perche anco te indispositirini dilicum iam,ine meno,iouinosii ess cisiiii, de gli alui rimedij,quali potxcino prima, come pror ru am exorcismi ad experundos damnones . Exorcismus terribili s et sortis s. Zenonis. Exoreieto te immunde spiritus, tentator diabole,nuncansensate,salse, haeretice, ebriose luxuriose, superbe, Dide, sallax, mala lascha; insipiens Conium te per Deum vivunt,et verum et per gratiam ini t per ipsum te exorcii, adi uoq. ei ς eum, qui in an Galileae aquam O Wrtit in vinum. Ireti consumte q. per i suin o risium Des filium, qui subponuo Pilato crucifixus est, et cui Longiniis cuna

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