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33 peto eo moderaetione et rispondo, he non attulatore colui , che lod i bene, etia-
si In il male , la qua eos appunt si e danae praticata ne mi epigrammarim final mente stomacat ii nostro cor
ridore alia inet teget de mi epigramma ne potendo sollii res, hecia qua si sotto post agi occhi de Leggitori con aria Magistrale dando di pigii agi oechiali exi a penna passa a far ne a coiregione ne ita mani ἡra che siegue I mi epigramma didi
,, Iura Sacerdota dum prima ab oririne ducis iis Et era illius munia quemque docen se in ioni commonem cieri jamjene labanti Causam aris, in proprio quem vis e F l. HHinc eua, insenti, redocta e MIena nitoria
lice di inuit , si cloacit totaello Prec . denti
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Ne primo verso it mi Corret tore non hamutato niente Dunque egi consessa contiae , he Vol avete dedotii dat Ioro veri
gio fila con quest primo verso Ome ac cor clara se condo, in cui tolla sua correetione
aegna che e dotirine dedot te dat loro veri Principj non possono essere che vere Mactinieri possibile, he a memoria de nato corretiore, a quale em pre hariatii prodi-J, in questa occasione siet dimoitrata costebole Dunque che debbo io dire Ne deduc egit stes s la conseguen Za, se pure lS sua Logica , non si una Logica singolare diversa a uella di tuiti gli altri uoimini. Passiam adrisam Inare it secondo distico. Io ne mi epigranam asseri vc, che Volnella vostra opere ita altro non fate, clie di findere lari ausa domune de Ciero in questi nostri tempi , in eu non foris 4 Nane Prima potet, e plerando quali stano i suo id ritti e ussij, dimostrate ii ostro im-Pegno in sos tenerio ne proprio grado. Eglia contrario it mi Corret tores dice , chevo dat un urto a Ciero , he gi e percrOssa res e sacendo lo de cadere da proprio trado , o mundate a precipieti M. Non dico Dente delia falsiili di una tale asseretione Ucime a Puo laci iniente conoscere cori clarς
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tina sola onhiat aua vostra non ti, ε .iicien 2 lodata opere ita sol tanto prego Inio Corret tore, ehe mi saceia i favore si
spiegarini a fora delle parole dejicere,
prio radu . Credo , che non o errato prendendole ne senso di a decadere da proprio grado mentre dejicio his verbo com-mst da eorsum eoaeso. Dunque aisne ossa ei incursi, he da voi dej ctasCIerus proprι eradu, dourebbe dimos trami, xhe ella vostra operetia gli avete assegnat unci rado interiore quello, he realmentegi spe ita in gli nella sua correri altro non a che deelamare alta mente eontra divo dicendo, he avete innat Eaiori cruro id un grado mi ut superiore a uello, chesi Ompete che per v intacta di Aerianismo, e dimianwnismo. Dunque non ha eglii mi Corretiore en intes la foret del
verbo dejιcere , e conseguentemente si di mostra Latii sermonis venum . Non dico
niente pol di quella pezaentissima peZZen-teria utrisquε appeZZato tra 'ante penes itinia, s ultima parota de pentametro . suu eor regione de ter Eo distico Ooc corre diiungarini molio , mich in sinit mi Corretiore non vi porte altro delsus , he a parota fucati . la quale quanto
in giusta mente si stata da lui scambiata perta parot perdocta sar Obbligato a conie s:illo hi unque avr Iet tara suddetis vostra L Ottissima opere ita Ne quarto distico mi
a te Particelle disgiuiuive aut i aut i in io
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Corretiore snstituise te negatave avd, haud. Si questo distico debbe esse corretio, manon ei illa sortituatone elle particelle nega tive Mad haud come a fati it mi Corret tore Piutiosto alle particelle disgiuntive aut , auro debbono sostitu ire te eongi unistive et . r. almente he i suddetto distico si una proposiZione congiunt tua ,
non tibi disgiunt tua . imperctoech , comelnsegnano i Logici de quali it mi Corretiore si vant di essere ii Cori se trale condiatoni, che si ieercano ais ach laproposigione disgiuntiva si legit tima , una ehe elle sue parti una sol tanto si veri schi or della sud ita mi proposigi
ne si h erificata una, e P altra parte elo la prima it mi Corretiore 'haberi fleata ella eorreetione et Pepigramma , si e- come poc 'angi ho dimostrato e la secondar habetificata ella sua correrι . siccomethiara mente si ricava alia vostra eruditis. sima risposta . Dunque quella mi proposi, cone oveva essere congiunt tua , e non
disgiunt tua . Che perli, lasciandos in latro tutio uello , he precede . he come odi mostrato non merita cor regione , si Or-
, Se certes Latii prodet aermons ere' um, , Et proprii tuarum juris, edi .
Credo, he questa correzione non piae erit ne uoto , b Oeo vi mi Corretiore Dunque lasei statera epigramma siccome si
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tro vava, e non vasti inquietando lih ecco , ignor anonico , he o brbidito a vostra comanni . o procurato diri battere que colpi , he i nostro corri.
dore ave va rati anche ci iuro di me, non Per auro icti iv , se non zrch ave Ua in data a vostra operetia. Ι non tem Punt ole minaece , che tui D Mi virgilio. Folch se egit si aut dira ver desse simi che si riscono di puniara o gli is pondo , he n. ehe o ne lio, ne seriscono di unt , edicia glio tale quali suranno teli ut ingua nate alia Curit cristiana sino a tanto che latii ustigia e ' diriit , he ognunona per a prcpria dilas , non mi obbliphe. Tanno ad ina pugnarie . In tanto finisco conringra larvi di Dux vo de pre/iosissimo regan o e iacendo vi mili rixerenae mi dico
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duo temere exeurris fraenos innecte furenti Ingenio, incautos Metto siste gradus. L psus probrosos passum male te esse memento