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continitare a pili di pa in a it vocabulario, Senga acerescere di troppo la mole dei volunte: si1pplir, ad esso alcutio dei lanii vocabularii, in uso, e segnalam et te
Sopra aecennati, perche in generale non vi lia sorse altro
lettalo che per seinplicita di pensi eri e lacilita di sine
avangi te sacre scrillure, e per questo rispello Si a Pili acconcio ait 'istrugione giovanile, e percli 3 in particolare,
a giu ligio dei critici pili autorevoli, la floria di Giusepped uno dei pili commoventi drainini detranti clina, sicco mela floria di Rut e uno dei pili grariosi e lenem iditu cliein alcunI lingua si possa ritrovare . E quanto alle parabole let Vangelo, quali sublimi verilli non ascondono esSe sottola sorina piu seniplice e popolare, opportunissinae a Scolpire negli aninai giovanili te nugioni dei bello morale piu
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profittevoli alia vita ' Verissi ima cosa h, che la gyecita alessandrina dei Set tanta e pili ancora quella dei Vangelisti, non h la se ecita dei secoli di Oinero e di Pericle, come generalinente nella storia delia greca letteratura te epocheale Ssandrina, romana e bigantina soll0glanno non poco alle epoche eroica ed aleniese. Ma era e vero attresi che loSpeciale carattere delia digione di cluegii scri tori consi-
s dicendi n, questo pud essere tui lavia vi qualche van-taggio, Og i massina amente clie la grauiniatica cona parata si rivendica tanta partenello fluidio ragio nato delle lingue perocelid te forme senti licite seontrate in que' lesti possono venire assai acconcie per ale uni paragoni colle forme grammaticali delle lingue indoeuropest, alle quali la gre ea apparitene. SenZachh alchini iratii dei Giugeppe e det Rutpolranno anche per avventura servire net cursi ret lorici
per non inutili paragoni es letici con altri passi sintili de 'classici greci e latini, on te apprergarne ii relativo valore Ielterario, siccoine sece bellaniente in pr0p0sito Cliale au-briand net suo Genie du Christianis no - . Ε il'altra parte radoetionedo' testi di grecita inferiore, uia per attre ragioni commendevoli, nello studio elennentare delia lin a , susempre raceuuta in lutti i tenapi ed in tutii i luo esti; e cib
sulla lessi grassa e sulle somne graininaticali che sulla sin- lassi e sui gusto, a cui pili laesi s corrono testi classi ni piu puri ed opportuni. Lo comprova il libro delle F
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vole di Esopo, recensione, coin'h noto, di Plan uile monaco di Νicomedia nella melli det secolo XIV, e di greeilli inferiore a quessa stes sit dei Sellania ; te quali eid non pertanto per la senapiicilli desso sine, per la ctiarerga ei'interesse dei piccoli dramini che r presentano, per la
materia di studio in lulti i ginnasii pili cuspicui di Europa.
Platone. La sola scella che a me rini an eva da sare era Daquesio o cluet dialogo. Ma la natura dei s0ggello, e la mi
bilissimi senti paenii sui doveri det citia lino, et Inostra come Socrate passasse ii tempo nel earcere dura rete ilrenia giorni che vi su sos tenuio d0po riniqua sua con- lanna, e collae Si preparasse alla morte ii pili sapiente
Qui cade in acconcio dire. una parota in torno atropportunita dello studio dei greco nelle nostre Scu0le secondarie , t introdugione det quale ordinata dati a legge ollobre l8 8 veggo essere molio diversamente appre gala. Alcunt trovando preserilla nel corso filosofico dei
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Collegit naetionali rinterpretarione di Senoscille o di Platone si sollevano alla speraneta che i nostri studenti di silosofia polranno quinc' innangi, almeno in parte, abbe-veraret alle vive sonti delia greca sapienga, e lodano clielo studio dei greco possa ornat nei Collegii nostri spingersi tanto innaneti da albilitare i giovani assa plena intelligenradet divino Platone. Altri ali 'inc0ntro considerando resperien ga dei passalo. e t 'opinione elle non pure Da n volgo te'pariatori, ni a fra i publicisti, gli statisti e gli uomini politici pili ratauar levoli ora sembra prevalere intorno
at veri landamenti della pubi lica educagione, ed ass'0rdinamento deli 'istrugione secoiularia pili consacente albisogni sociali detreta nostra, disperano assatio elie lostudio det g reo possa mai alte echire nelle scuole pie montest come sa in Germania, e large Onche in Francia, negano la convenieneta d'averio riclitat nato in uso nei nostri Collegii, d si avulsano che ii tempo ivi consactato adesso molio pili uti limente sarebbe rivollo ad altri oggelli. Fra pare echie gravi persone che sos tengono lii est ultima opinione posis citarne una, la cui autori lii su seinpre stanoidi gran peso in tali questioni, vo Elio dire restinio no- Stro caV. A. PEYRON, ii quale per la sua eccelleneta n elleσrectae conie nelle omentali lettere avendo ineri lamen leot tenuio quella sania europea chc lo cireonda, pare do-vrebbe essere appunto it pili caldo amico della distasione dei grem nelle nostre scuole secondarie, ed ali' in contro Se ne professa aperto avversario M, e solo neir Universitan e branterebi e mante nuto lo studio. Se in mergo a questi contrarii pareri h a me te cito sprimere ii nato, io sono dei pari loniano dalla magnanima fiducia dei primi e ilalla fovere ita disperagione dei
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secondi, e penso che sin tanto cith lo studio delia sngua latina fornierti presso nui it sonitamento deir is triarione
ulento almeno delio fluidio delia lingua latina, la quale solo nel raggua glio colla greca per lacere dolio alire llingue assi nil trova la spie gaetione di molle sue sorine, e liper age volare la cogniZione deli 'etii nologia dei termini, di cui ablion lano thitte te scien Ze e te arti,. ed e glandio
per aprire la via di progredire da se flessi in questa l lolla lingua a coloro , clie per genio o per debito vi ld0vranno dar man0. I na maggior estensione e pili lana pli risui tali non fallaci ci vieta pur troppo di spe- l
si ine i giovanili, quanto pili guadagnano I superficieailrellanto per lano di pro soli illi . Ma qualuitque Sia per Pssere restensione sutura dello studio dei greco ne i Col-
Gli ossibili tollo avore i nostri vieini troppo allargalo u programina
studia, ora s incoininciano a riconoscere e consessare pubblicamente. iova ricor lare conio intorno a maesto non ita guari si espra naeva uno
dei pili granili si alisti od instento de' pili illustri scrutori delia Francia. l. On fait bien de sotmeries 6ludos streoques et latines; te prefere
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legii subalpini, la presente Aniologia, spero, non falli raallo scopo prop0St0Si. 0ra non ini riniane che a dar ian cenno sulla legione dei testi adollati in questriniologia. Io lio seguitalo perci ascun autore te edigioni pili accreditate, o quelle alsae notra esse di cui io poleva dis porre. Tali sono redigione di Sialbaum n et Platone, di Sclinei der e di L. Din dors net Seno lante, di Guglielmo Dindors nel Luciano, si Iager negli squaret biblici dei Sellanta. I Τisehendors nesse parabole dei Nuovo Testamento, e simili. Quando polei
phano eo isti ictus, ed. Bulos, sono invece Segnate coli'aecento grave. Ma quest' ultimo modo di accent vagi uno
giusta i conlatini principii desti stessi anticlii grani mali eigreci e di lulli i pili autorevoli et lenisti moderni, si assolutamen te orroneo, glaeche se gli oxiloni inclinano Pae- cenio net meggo delia Dase , suoci di essae ripigliano ilprinii litvo loro accento naturale, e quin ii segnar delibongicon ac Genl0 acuto, e non coit accento inelinato, ossi agraVe come ineno propria inenle questo si dello. It D
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loim per i Scusa di non aver cangialo rantico sistem ad 'accentuagione deli Tnrico Stesano ad luce come niolivo principale it limore, che nulla nuova Sua e ligione non large lassero correlli tulti que gli erronei accenti, e mal- grado rat tenetione posta nella tellura delle prove mollidi essi restas sero toti an lica orto grasia. Si fallo timore non loveva trallener nie dat sarto, essendo infinilaniente pili tenue ii coni pilo nito a fronte li quello deli Editore pari gino. Esso parimente non nai trallerra dat continuarionella Mora Grani mallea freta, che spero di potere stapoco presentare agit studiosi dessa lingua greca nelle nostre
Cosi possa questa quaistasi salica tornare loro utile od
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IV. Ἐ μάχαιρα τεμνει ἡδε διαβολη χωρίζει φίλους. V. IJOAλάκις βραχεῖα ἐῖον ἡ μακρὰν λύπην τίκτει ι