Delle istorie fiorentine

발행: 1838년

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la sua masnada, o gli comprato ave dat soldati cosv dati di avarigia e di crudeli non men verso i suo che verso i ne mici molti csempit, udendo come per questo ora dissamato a suo icitiadini, e con innidicenκ e. villani Ia moltitudine I, lacera vas senZa licenκ della ignori dat campo partissi II inueci dicesoliant che, siccome Storre, e reggendo con gran se nno Iaguerra, alia citi che me attendeva ''esito e i fine pro metieva presto into ii emico i Medici, i quid della Iorin potenχa aliavevan geltate I sondamenta, che per te agioni damo supra poste sapexa di certo diuturne guerre poteria consermare, Zi e pace

distruggere , secer si che dat Dieci perocche ra quest a 'evano sempre alle loro voglie pili d uno comprato coi larghi oro doni'sosse Ietto subito, per succedere a Gianni, lamstnno Salviati. eos tui pol si dato in collega eri Capponi, che valeva molto pili di tui nella iratica degli assari e elix scienZa P guerras egli su dato da gli avversarii, ille, vendo in sospello a sedelladi lamanno, dice vano non oversicia somma delle os pubbli-ebe in empi eos dissicili fidare ad un solo molto p ii chem par-figiani do Medici, i quali volevan a guerra, i avea data a reg-gere a tale che di sua virili, specialmente eli armi, non aveva osserio a suoi littadini largomento Venuti Munque ambedue alcampo, axendo annodato te Sebiere, si postaron es Capannole, borgo quasi a are miglia a Lucca. Veri, piate te inten Elon ei disegni dei collega, Io teneva a overe conri'autorii sua quanto pote a frenandolo da prendere qualunque uoVa r SoluZione e l-lorch seppero esse vicino Io sorZa, i quale dice vas venire perta unigiana at soccors di Lucca, s di parere si uiuo vesse cilcampo, e occupatici passi, gli si andasse incontro ma di mandare ad esseti divisamento si salutare cd opportuno ulla repubblieu tanto

per i prospero successo Meil' impres sarebbe presso 4 popolo cresciuio troppo it Capponi in ripulaZione e in savore. I is fesso Tinucci aggiunge ancora Ieri rispello ab Capponi: hae questi uomo 'anima libera e pronio a metiere in non cale ogni ultra

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M DELLE ISTORIE FIORENTINE

magistratisi obtemperaret, cui itidem pecunia empto avaritiam et sordes exprobraret, contumeliosis liferis et minacibus ab exercitu bstractum eas literas ab Averarii scriptas, suarum diaterarurn exemplar in actis publicis extaret, et a se quidem et a multis saepe visas lectasque esse. Hinc iam pulso a Lucensibus tyranno, cum malo consilio Florentini arbitrarentur Lucenses

per Auseris fluminis susionem, quod prope urbis moenia alluit, posse ad deditionem impelli, Meditibus id suadentibus per eun

dem Martinum unum ex decemviris, quem participem consilio iam auctoremque omnium quae eo bello agebantur habebant, quicquid Nerius ' contra adniteretur, ceterique qui rei mili aris peritiores habebantur, Derem qua amnis cursu secundo ferebatur, in altitudinem cingentem extruendum, fossamque per dueendam pari fere altitudine, in quam derivatum amnem ad urbem averterent, curasse. Quorum consilio cognito, Lucenses adverso huic aggere extructo, ac per noctem eruptione facta, nihil huiusmodi Florentinis expectabantibus, aggerem inter Scidisse. Ita amnem qua agger interruptus aditum aperiebat, cum veheret in aquarum ingentem, in subiectos campos qua Florentini castra habebant, ususum retro eos magna illas clade , cum perterritis Lucenses equitatu instarent, castra ponere coesisS 7.

Non essendo scopo et Paulore sare un)esalla e trita descrietione degli avvenirnentidella guerra contro Lucca, gli non ci di pinge te cose, avveniat sotio questa citi. Per modo da acquisla di quelle una chiara dea E sera a stare a Commentario di Neridi Gino apponi obe o allegato duli' Autore, e che si publilicato dat Muratori Rerum Bal. Scriptores T. XVIII. Pag. 166. ii qua Commentario merita ulta a sede per-ch scri H da persona spertissima Deil arte militare ripulata per virili, trovatas pra- sente a falli angi mandata a overna quella guerra par che te cos andasser diversa mente damuello che dice ii nostro is lorico Non apparisce che agione delia dissalla de Florentini osse u subito ulla gamento de Serchio , onde si rovasse soli aequa illor campo ma che, essendo prima divisi in due schiere, per queli accidente overoni iunirsi, o lascia gli alloggia menti che parte di loro aveva post in pili asso sito Larolla per altro non 'ebbero aliora, ma hensi mollo opo quando, menire ceroavano distrignere Pili viva mente 'assedio suron eost relli a comballere contro orge superiori e in luogo difficile e pericoloso. Troppo Iungo furebbe riserire ullo it raeconio de Cupponi: ehaster riportarn alc uni rara che possa far capi re comerando la cosa Espone egi quaI- mente, avendo it Fortebraccio invaso improvvisa mente i conlado di Lucca. Florentini, he lene vano gravi Agioni di ram marico controistolo Guinigi, preser quest 'opportunii, Per muOVer contro Lucca e serive mi lite queste cose, et essendo Tommas Barbadori

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LIBRO PRIMO 69

medesime per te qualios torre su ostretio a inungiare ii Commissariato agi a versarii, a cui non basi di vergi co su-vore e credit in che crano sati capire come invano era stato oppost adi collega cupido exambiZiOSO ebe siccome non SapEva inchinara animo ad Obbedire a n magistrato, ni quale Or-rotto ali oro insuccia poteva a pili porca avariZin con ettere villane e minaccevoli strappato su a campo che reverardola crisse, ne sisteva copia negli alti pubblici, I istosso ita nudet o altri molli edule te ave an e lette che, accinio dat Lueehesi i liranno, i Florentini si avulsaron con pernicios consisti di pote costringere i nemici alla resa, sacendo allagare Iaciti dat Serchio ii qua presso alle mura Ie corre : heri Medici a questa prova ne consoria an mediant ii sui deito Martino uno dei iee ii quale a parte dei consigit e consigi iere ave vano in qua-Iunque bisοgna di quella guerra che, quaniunque ii Capponi sacesse Ogni possa per Dastornare ii disegno, e con ut tuiti gli altri pili riputati neli arte militare; pur si volt sar cosiruire u ar gine di grande alteZZa, ove pili favorevole a quest 'esperienZacorreva i sume e cavare una ossa di eguale prosondith, per a quale derivato it Serebio contro Ia litis si voltasse: be i Luc-chesi, conosciuta queli' intenZione, algaron di sotto u altro ar

Gon faloniere di Giustitia, e Nastagio Guiducci Proposto, mandarono Per molti citia-dini loro amici, che desidera an la 'myresa, et ordinaron si sonasse a tuiti a re Consigit, cloὰ Popolo, Comune e Dugento si ginale ultimo Consigito da nostro istorico stato impropriamente chlamato dei Trecento). Trooossi ella sala raunati uomini e duo molli consigit, tu rῬοSto, he hi olesse a ' res di Lucca, desse laeso nera, e chi no ianca Trooato essere letaoemere 399. et blanche 99. oedata a oolontis inta, si rocedette alla alia e tuitici Consigia secondo P ordine

delia Terra et a dici 4 di Nouembre 429. di nolle furono fatii i ieci di alta, quali furono questi: Neri di Gino Canoni. Lionardo de Bardi. V Santo Spirito. Corso ' Arrigo Caletol o.

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Iam altera ex parte Albi timui , cum praesidio dele et Pontem

expugnasset, utque impune excurrere ad portas ausus, una Oppidanorum trepidatione tormentis moenia verberaret ne ira cerrimus ex occasione victoriae sublatis animis, eorum Onutus

T quali entrat deliberarono, a guerra si rompesse conrro a Signore di Lucca S Praddetto E mandossi Commissar a Signor iocolo , he iurono Messer inal degli Albiaai, et Astore di incolo. Seguit it Capponi ad sporre i Principi della guerra, presso a Poco quali gli a spost ii nostro torico E dopo, passando a savellare deli assedi di Lucca dice, come a tui Neri Cupponi parve bene essendo Commissario

instem con lamanno Salviali, venire in Firenhe per edere se si mutasse consigito, invece di seguitur un assedi iungo e pericoloso pol esse ottenersi di balter ed spugna Prima Ie pili sortii importanti castella dii uoca. Alamanno consenti, e di comune olere Nerigi arti, e penne er abi di voti, e i di egnente allea ore di notte δε co compagni in Palagio e deito loro a agione delia sua enuta, non ortu modo, Si O-ΩSSino rimuO ere, allegando che non 'arebbe Lucca e o loror ero area Ior meglio attendere alla Cilla, che cos si olea stare a camρ qui come , COLIOdi e non considera ano che stando a Collodi, si ρoteoano tenere i ca alii a Pescia. Et SSegnate a loro queste et aure agioni, ero no i di egnente enire a loro Fi

e si ioiussin partito Mandossi in campo it deit, Filino perchyis edesse con

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oine in verso quella parte Onde sacevans veniera aeque , e salta di notio una sortita, quando i Florentini men se to spei taVan ,

tagliaron 'argine dei ne mici che quindi i sume, per over argine era ratio, retrocedendo a cogione de riscontro alto che

insieme, em gnao mettersi a ca lato a Prato di Lucca incere ii rato, dimenderio. o i Lucchesi uastaoano intrata de acqua e a Pescalidi Serchio, e I argine ounque oleano II erch Fili 'ρo dilibero oenire 'irenet a con- ferire co Dieci de guastatori che si in ca o enserenam di dare rimedio trilire cose, Per edere a russea, a quale Per Ogni Castitano, se qualunque intendeoa, Sigiudica a nulla. E che veranet si oleo Porre in nello, heri emici poteano guastare a loro ostes in Si parta quindi delia venula ello foret e pol di quella deIPiccinino e deli avulso mandalo da irenge a Capilano che, quando osse iunio ni Lucchesi l ajulo de Piccinino non si venisse con grave ischio a giornata. a Pare Chequesto provVedimento osse res troppo tardi perch Neri, che era uno dei depulati nsu queli imbasciata, eguit a scri vere in Ilivitano rivose, che noi fossim i benVenuti e che comems era amo enuti Maoer ebbe aput caro h e noriossim Oeniati Ioo., acciocche si edesse tu ede, et i disagis elles nostre genti. e che egit raci distatii su rati di Lucca, come astea Messem Giooanni, e Iacuo con tuti i nostri Conduttieri. E res uritamente ricis Partito, che a mallina eguente gni uomososse armato in sul Prato et e se I erchio si potesse assare, essere di a dalloggiare alia adia a San uiricor e che quipi era I rimedio da fare, che Lucca non si fornisse di oelio agita, altro . e schisare gni ericolor e che la αἰ- Iina Seguente O sarem in gi a Serchio e se si otesse assare, in uon 'ora es no che o sarebbono gli altri condultieri, o consolio de 'quali iglieremino ilpartito. a mattina innanai di sono a eoare it amyo e ooiatici tu iungemmo leuata de Sole sul Serchio in su rati, e ancora non Der 5 Io Ca alli, hessi idon apparire i nimici dat altra rioa Iliaρitano comando, he ogn 'uno audasse alle sue quadre, et re dicendo On uo animo : e certo che no ci asseremo si stando Osi, andando Felice, Alessandro a Neri insieme, riscontrarono i Signor Niccolo, e saίutatoto, e occolicia mano ci disse: it Zuccher vostro, o lardiu questo in sermo Andandoli nisi tetro, domandandolo se ci era nessu et rimedior nessiano altro disse cli esse re agitardi imperoccho no stam condolli in uogo, ches no ce ne ogliam ire, egi ci erranti addosso tetro, e iam rotti pures mette in dubhio E standosi Osi, ecco Tereta, Nona, muro, e Seu re de Per Dieci e Noo asserma an che V erchio non si olea assare e Vivitano, e Commissario diceoano Qui albergheremo sta noti e che Pochi rima o 'erano Ibem gati ian 'altra Otte, dicendosi, che oeni a Conosceoasi , he stand9ois nolle, Si Porta a Pericola, anti certamente e oam rotii. E 'ntrauasi in pratica di igitare partito. le Mentidue re Carvello coa circa Io. Caualli asso i Serchi , et assalto i nimici, e Perd tre casealli, e ridiassest Ficcolo Piccinino edulo, che nemici assaoans, fece mettere gli elmetti, e colle lance basse te lassare tre quadredelle sue genti AlP incontro era rima a nostra quadra, che era Gottardo, e Cara ello. Rimboccaronomella seconda, che era Niccolo Fortebraccio, e cominciaronsia αα fare Niccolis iccinino stando di is a Serchio, per edere, che faceseanocuus , eSgendosii funire, e uouere, i Signore di Faenaa delibero di parti, si

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di DELLE ISTORID FIORENTINE

maioribus viribit inritaeus retardaret surrogato illi , ut diximus, Veradanio, frustra querentem atque indignantem, minime dubiam sibi vietoriam de Lucensibus non ab hostibus victis , sed a suis civibus multo illis Reipub infestioribus ereptam, tradere exercitum iussum esse. Idem iam Cosmo Medice partium priueipe, ac Puti inter decemviros realis quae inimici adversus Ioannis Guietardini existimationem confinxerant, cum eum publicam pecuniam in risuto usus avertisse, quo tempore legatione ad exercitum fungebatur, arffuissent: omnium Medices auctores impulsoresque fucit nulla alia de rausa, quam quod hominis ingenium et auctoritatent, de cuius in se animo minus sibi exploratum esset, vererentur ut id plane existimari velit, unam semper eorum curant, et studium fuisse , per varias criminationes principibus civitatis de dignitatis gradu deiectis, quorum potentia studenti bus rebus novis esset impedimento , per insimorum hominum sufffragia, utque eorum quos sibi muneribus obstrinxissent, rerum in civitute potiundi. Eodem consilio ab iis excogitatum novum in Rempub magistratum affirmat cuius muniis csset quaerere de iis qui maiestatis convicti, cum poena usticiendi viderentur, in eos per magistratuum ambitionem ad quos ea tantii speetur et moribus ac leyibus civisatis minus esset severe animadver

Cosiis issaron te cos solio Lucca. E qui voglio osservare che ali allegato Commenlario non appariscon luti gli intrigh de' Medici, de quali ta n si iungo ire o storico e neppure gli irronii ci orti alii a Gianni, ali Albiri e ali istesso apponi, ilquale o da credere che almen dei suo avrebbe ullo qualche purola. Augi pare che

queSta malaugurata guerra fosse intrapres per Comune consentimento, e con comune

consevlimento condolla solo vendos qualch opposietione alle risolugioni che Via Via. Preudevan De governaria, Io che vole in gni impresa vvenire. Sicch te accus che d i Bruto ut Medici, se si appoggiano sui commentario de CapPoni, noubembrauo bastantemerite vere Miglior solida mento hanno ulla coiisession et in iacet mu

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