La Napoleonide

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XXXIII.

L Consul est assis surcia chais curule I donne sesordres. Un sinsira est devant tui, et ait sermen de ui Φtre sdhle Des enseignes symboles dera'arnasie, i accom-

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mande.

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ODE XXXIII.

L'eroico spirio investe :

Surgedo Zelo in torno a tui, di candida 14j

Strigne lara reta concla destra intrepida; Sostienda manca ardente Face conosci or tu gli sciam fervido, Chi malui sta presente Γ vo che stabit sempre e Sempre ProVvido

Al vario de te cos ordin politico Uutili e belle forme :

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E vo che 'Lvigio tu sperda inflessibile A pro de gallo Imperos Che det nimico reo la sorga indomita Flacchi est' orgoglio altero. Odelli accenti tuoi Zelo magnanimo

Ch gi ragunade falangi impavide

Lieto e Securo in Viso

Cho di Bortier at formidabit genio 15o , At genio bellicoso, De la atria cosi fida la gloria

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XXXIV.

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L prodige 'Annibal se renouvelle Les Alpes

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o DE XXXIV.

Dod'itale ruine, Intrepido, instancabile, Desinerte halge alpine Varea, seguit da te sue virtudi,

Iliembifero orror, gli scogit glaudi. Ilii temulo Annibales 152)Dacla bilinia tomba Surge ad squillo bellico

De la gallica tromba Fendo gli teret campi e in s gran giorno Speltro h non isto ad'orrid alpe intorno.

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Chii mai questo magnanimo, Dicoa, cli os emularmi, Dira per calle nospite Schiere novelle ed armipEsse deon sacri a me questi ermi gioghi ol nessuno i dritti iei4'arroii. S'arrest intanto, e attonito Or statuatando it Duce, Che in strane guis e Varie L'osercito conduces Orion interni moti ei fassi innanti Unovi a contemplar brongi tonanti.

Rupi de novi algenti Dei novo Ero si mostrino Alientio ubbidienti; Di 'irto genio de recessi alpini Mentre cli ei passa te ginocchia inchini.

Crede che sol questo dissici callo Fosse di gloria aliunico Anniballe.

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Dunque la bella Italia Calca conlisi fortuna Veggo quat nobil serie Di palmo it cie t adunal Τacque e dest' odio in segno, odio infinito Roma quel fero gli accenno collito 154).