La Napoleonide

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LX IL

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OD LXII.

Cangia emi sue leggi, o in parte almen Vuot con utili esempi, Ch non aggian qualiriad' ordine erit freti. L'uomo Dei iro alterno De l' et, chera' incalgano trador, Novo estge goVerno Ch altra spleghi dolceZZa, altro rigor. Deci gravi sensi ii vero Mirabilmente intes e la agionDei Franco-Italo impero Ι 'invitio Augusto ii GRAN NAPOLEON.

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Il suo quinci tesseo Codice illustre, ovest 'antico stil 258)Τalor piti nobil seo, E sdegnodo talor est 'ebbe a vii

Dori viri a norma era norma

Sar che applaudam glorno it mondo intier. Chi distingue i costUmi, Di chera de antarda nostra eth, Comeri novelli lumi, Che si spandono ovunque, degnera λBalga dad'urna suore Giustiniano sui bisanetio suoi 259 , Ch et puris eccet Somnore Dei grand Emulo suo contemplar Uol. Dopo secoli tanti, Sciama hieti cli altri me tenti segia ir; si sors ancoliti innanti Con fortuna miglior spingacit destr. Vieni, Augusto, at mi Seno Guardi l'opra immortale it iusto ciet, Drimuneri appleno Quel che si 'animo servido gel.

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LXIII.

OBDRE L ORDINE DE L COURONNE DE FER DELLA CORONA DI FERRO.

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ODE XIII.

D'Italia esiliet terreno, Ein provvido cultore industrioso orti planta immortaliti adornarii seno. Come crescendo abbraccia Il suot con sue radici Comed'onor de te ramos braccia Stende at fossio gentil d' aure felicii Ve' mille poma e mille Ρende qua est matures Ma fissa non vi ponito te pupille Quei che nutron vulgari alme ediSCure.

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Saggio ii cultore e destro, Fatine 'l grati dono solo A chira dato splegar genio maeStro, Dinassiario sudor il serti suolo. Oh quantici Veggo e quanti Colmi di merto raro Α 'arbor sacro milemente innanti Starsi pel pomo pregios e caro I 'almo Cultor li Uata, si gli appaga CorteSe, La mercede accordando destata,Emulatrice de te belle imprese. Ne qui S'arresta in torno Et scorre a parte a parte Doliobit orto lilacido Soggiorno, E applaude vitiaque at pronio in gegno e a Parte. Leggi proscriVe e norme, Che splendere per tutio Faccian a sem pre in giuste eguali sorme Il sinor nonii visio utile fruito. S1RE,'' italo regno 261)nt' orto, od o Iallanta L' ordiniel ferre serto, e tu sei l degno Cultor che spande tanta gloria e tanta.