Beispielsammlung zur Theorie und Literatur der Schönen Wissenschaften

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oscano Re dite, Pria in io parsi di te Re saggio e sorte Lavo la borea inis con quest umore, Umor, i dato arseeol nostro in sorte

Spira gentit soavita 'odore. Gran Cosmo aseolia. lue Irtudi ii Melo Quaggi promette eternit di gloria, gli Oxaeoli, iei, senet alcun ve o Seriti nil soni ella immortale Istoria. Saetio pol 'anni e di grandi opre onusto,

Volo endo it tergo a questa basia mole Per torna colassa, donde scendesti,

Splenderat luminoso intorno a Giove . . Traue edice stelle astro novello Giove stesso des tuo lum adomo sisera pia lucente in Etr intorno. --

.questo nappo, he lambra una ppetetangliera, Colmo ara'un in si forte e si possente, e per Veheret bald netosamentesbarbieci denti, de mastella gangliera,

Quasi hen onfio e rapido torrente Uriaci palato erit orgoetetuli inondo; precipita in gia tanto fremente, Ch appen ii cape luna e l'altra sponda Μadre glia quella scosces ineta,

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verso 4' chio dei sole it fianeo innatet Fiesole viva esse eo ius ii nomeDelauoi Salviati ed ii suo bel aJado, Egli fovente con devota manci iti diadem alle mi 1 aere chiomes: Eduo lui sano preservo Da ogni mal crudo e protervo Ed in tant Per mi gioj tengo aecanto

Que grand onor di sis rea Cantina, Vin di Vallai Marina Ma dei in di Valla Boue Vogito berne forno e notis; Percherio che in pregio rhanno Ane i maestii di color, ches no. Et da - eoimo biectiere e trinoceaniqIn si dole coni gno ii euor mi oeca me per ridiri non satis bastante est mi Salvin, eli ha tante lingue in boeea. Se per sorte avorra, cherun dicio assaggi Dentro . lombardi es grassi Cenaeoli

Colla Cloiola in mandara miracoli, Lo splendor di Milano ii savio Magsi. I savio Maggi 'Ippoerene at fonte Menetognero liquore unqua nonaebhei'N sul Painas lusingliter egit ebbς

Sexti profani ali norata fronte. Alire stra de egi eorse e una et sensero Rad o non mala attulo apri ver i Etra, Solo 4 imum e agi Eroti ess aurea Cetra

Ostiirali piaeque u suo gran canto altero,

. De buo Chianti ii vin decrepito

Maestola Imperioso mi passerata denuo ii cote, E ne foecia seneta strepito

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ua semiaraclo prendo in manci Diatillante Carmignano, Cosi grato in sen in piove 'Ch Ambrosia emetiar non invidio st Giove: Ο questo che stillhci'ail uve brune Di vigne lassosiisi me os eane ' ' Devi, Arianna erile daqui lontane Le chiomaeteturre Naja' importune; Che saria Gran follis Ei utissimo peceato

Mai non Heeve Graiae da me: Si pur 'aequa otianea, o resea

O ne Toniani sichruna: Ne suci amor me non in vesca, Questa scio ecce in Ortuna Quella elocca, he se vente Fatia alitera e capriceiosa Riotiosa ed insolente Con furor perfida e adro Terra e Ciel mette des aqquadro.

Ella rompe i ponti erili argini E coniue nembos aspergini, Sutrio iti e verdi margini Porta ostramio Di fio pii vergini; E Pondose seaturigini Alle moli stabilisvine e saria perpetuisme DProvina son origini Loditur Paeque des Nilo

Ch io per me non e se vago.

E se a sorte aleun de miei Fesse mes eoianis arduo

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Di mu ian lairoeteterei . Vadantur,adano a uellereri Georice Raperonetoli Certi magri Mediconetoli, Cheseolr aequa gni mal pensa di espellert.

Io dicio non mi do, NDeo est in affanno, Aneti diuor mi rido, Ch eo tanta lor acqua io se eli egit hinno Un cer vel co si duro e cos rondo, Ch quadrariolio tria ita men in prati ea De Vi nici gran aper protondo nautis quanta la sua matematica.

Quali strant eapogiri D improvis mi an guerrat

Parini proprio checla terra solio iii mi si aggiri in se la terra comines a tremare, F traballando minuces disistri, Lascio a terra, mi salvo nes mare. Vara vara quella Gondola Pia opace' ben sernita, la nostra es orita,

. De mar eruccioso i ballo, Io gi me voglio Per mi genti di porto, Conforme io I glio Di Brindisi ne porto; Furche a carea Di brindisevo meme

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Oh belr andare ,

Periar a in mare Versoria ter

Di primavera Ventieelli e refelle aureite Displegando ali d rgentosuit inurro pavimento Tinondanete amorosetis, E si in morio de tremuli eristalli.

Sulla Mandolita caecaruch, Passa q. Passa vis Passa voga arranea, arranea, Cheria taurina non si stane AnGalam si rinstanea Quando arranea Quando arranea inverso Brindisi. Arianna, B incis, Andisi. se a te i

Perche a me Perche a me Perehe st me saecla lituo pro II huo Pr d. Axiannuccia leggia i belluceia, Cantam iis po Cantami, po

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Sulla Violaua euceumesi

Colmane in Tonsano e porgilo a melquesto siquore, ehe sdrupeiola es corrio comesi'ugolsis haeiam e mordemito come in lacrime gli oechi disclogitenti. Menerar secolo, mene sti abillo E fatis estatim vo in visibilio. onde ognun tae diateo Riverente i nome adora Aseolii questo altissimo deereto, Che Bassareo pronunetia e gli dia ἡ Montepuleiano d'ogni in Dilaed eo si liet aecenti D edere e di eorimbi it crine adorne

Alterna vano ibanti Le festos Baccanti.

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Carne vale,

Che ogni tristo umor disecta, Sessi volt alta iove cca Ariar corte alia ccanale. Sulla strada arcireale

1 Girar de Baccanale. Elia merce colui cheloi governa, Merca colui che impera ecco deli anno L aureo einum i lieti giores alterua,.

Eieta prime ritas si anno, Gla solio ' vel lobblivione eternasta te memoria dei biserto danno, Winaui, he racirena ovunque 'mira La gran donna det poclieta respira.

Eec la datae hoschetto Ombrosetto Vago ostello Di Lilargo pastoresso, Spurita suo in ordinineta

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La graii hirta pampinitiis Ederisera Baechisera

Delle gente Moperata Strabiliata

Incautata

Come hisci a negro mante

sui largo alia bella brigata Par elie gridi te rombe oriere; ν Giglia silento desistere: Largo largo una gran imballata, Che sui saballaceo alla mores Batte la nota en popol tutis inesca. Di Satini 1 Barbatu Porecinistellites,

D'ogni peto e Comi forma segue pol iaspida torma,

Battendo nMisere, Grando it rotato, Seotendo ii embalo Toccando illimero, si stringit e flauti e limpani, Cornamus sistri ausoli: Chisoma, hi gontia, Chi balte chi, Ormora Urimbom ha quella via Di confula melodia Di stragrande salineria. D'edera into e di pampinea fronda Eeeo utarappello Leggi adro e bello Delle Baccanti Lussurianti,

me rapi intomo es re, Alternando in es orimnian segua Baceo h

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Baeeo Baceo evoδ, Viva Baeco nostro re.

Largo largo alle Baslaridi Mimallonidi Tria tetidi Alle raeie Menadi Eleide,

L man scio ita erilii succinte, Di bei pampini stret iocinte,

Co vicini

Porporini Scarlattini Mattacini

Che di volo situ pia selo spicon alti Carole e salti; Ule braecla divin eolando,

Saltellando ballando guietetando,

Percotendo leo tendo agitando L'ederocorinthitera corona

Pure 'ardir, hi scelii se Una almen plena sera; me di Baec reqvi paggio seneta vi non a in Haggio. Alla Vista di queli anseram si Degli untietiacore

Un ardore Sulla lingua e denuo Leore, Ch m'abbrucio, come caesora, Wgrido subito Come frenetico :

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B albi per me sectisi sola una goeciolam Febbuon netrare, Di queli ambrosia Phelibatissima

Ch per custodia Deli' urne vigila, Bisponde in collera Col tirso in aria Che non de intingere Alio vile e fago Umor si nobiles:

Almio det vino ii riserba te vime, le stelle benigne. E in coia dire alto ni accentia, exolid1 vidi atror preme gli argentei velli Dei celeste euron barbuto ed Upido Un Dio, non mira untio

Delia plebe seloggia degit Dei, a mali iuribones uti indomabili

alitu fiero e formidabile: Vidi I num Bassiseo

Euchione Dirce Melleo Semele Cadmeo Bristo Nitileo ,

Agenoreo

II feroce rindomito Lieo . . Dionilio acripotente Domator deu Uriente Bace etern roiseggiante, E spumante Pineve trons e pet toruio.

Cherun saluto Torriso a lieto viso Non dimostra e non dispensa

Alla turba folia e immensi, che