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adunar uno altro exercito per venir a trouar et dito
venisse' a irova P et in magior numero d. quello era chela prima volta. Se levo com gran surie dei dito lochoacelerando et Cainin suo per et paeso Suo ebe' danj grandissimi si per la vi tuario'. Come ch. surono assaliadj
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Volci ce qui so lii dans io manuscrit 10 encore insidii do la Bibliothsique municipale it 'Angers. au stri et de Gentile Bellini, peinire , Constantino ple. Camillus Bar- gellinius), 1606 M' u Breve Compendio delle vite de' Piliori, da Giov. Cimabiae 1240, 1ino Michel agnoto, 1474, sol. 119-123, dans tu chapitre in titulo u Vita Di Jacopo bellini, Giovanni et Gentile suoi figli Pittori Vonet'f. h
su Gio dulla Signoria remunerato, et merito Perpetua provisione. Di pol face una Pittura con moliessuro di liuomini ri traiti ai staturale, molio bella et da uno Ambasci adore su portata in Cosi. al Gr. Τ. Mao melio. Et se bene, iat cosa era proibita loro per lalugge maumetiana, ella su di tanto stupore, net pre Sentaria, che non essendo it Gr. Turco Uso a veilerne gli parve grandisS' magisterio, non Solo preSe la piiiura, ma chiel se iero impresio, it maestro che l'haveva satio. Tornatosene a Venilia, eSPOSe at senato qualmente al
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- 226Gr. Τ. dovessino mandare Gio. Bellini, ina essi comequelli che molio l'ama vano, essendo egit ieia. che mal 'poteva Sopportare i di Sagi, Si risolvorno mandare G suo
fratello, ii quale harebbo satio ii modi simo che Gio.
et in olira assicuiqvano di non perderio inieramy, cheancora sequi lava per il PalaZZo rim prese cominciale, per la Sigi' in d' Sala dei GP' Configlio. La onde me SSOSi Gentile in ordine, et montulo in su una Galera infra lealire con honorata provisione, et compagnia pervenne in COSi. , Salvamento, et presentato dat' Balio della Sigm' alGr. T. Maia melio su vedulo volontieri et come cosa DUOVa molio accareZZalo, et pol' che egli appresenio liquet' prencipe una piliura vanissima, sit ammirato daquel Signore, dicando che ian 'huomo moriale habbia in se tanta divinita che egli esprima et succia si viva mente et si naturale, lo cose delia natura. Non vidimo molio, cheriirasse di naturale it Gr. Τ. che paruva viviSSimo, ilquale come cosa inuSilaia, et non pila vi Sia Parevali mira colo, piu losio che ario et in ultimo havendo veliviodi molle sperientio di queli' arte, gli domando se glihava ii quore di dipigner' se stesso, non paSSO molligiorni che riiratiosi si una spera, che somigilava perseii 1- mente, to presenio at Gr. S ', ii quale vedendo quel' che Gentile, Sapeva sare nolla pii iura ne rima se piu ammirato et stupefatio che prima, per la quat' coSa non poteVammaginarsi che di per se flesso potesse far quello, non havendo qualche spirito divino adosso, et, Se non suSSe Stato che per legge tale eSercilio, et virili era prohibitio,
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- 227 ei andovane la morie, si chi adorava statue, non harebbemai licentiato Gentilo angi lo harebbe honorato grande- mente et lenulo a sarti sare opere li presso di sis. Ungiorno lo sece venire a se, et satio ringrati are delle cor-
teste salieli, et usaieli, et datoli lode infinite, per i 'opere salie da tui gli seco dire che ei domandassi quello cheei Volesse, ehe ogni gratia gli sarebbe concedula ma
dassa. Per cio Maomelio li sece sare una loliora di s. molio amorevole et calda, ut olire si quella gli die demolii honori et doni, ei li presso lo sece Cavaliere conmolli privilegi et ii pose di suo mano at collo una Catenad 'bro lavorata alia ivrchesca, di v 250 d La quale sitrova a presso alli Heredi suoi in Venetia, oi di piu gliconcesse l'immunita per is tuos hi det suo imperio. Pariissi Gentile di Cost' con grandissima allegregZa et bebbo felicissimo ritorino p. ii mare, et arrivato a Venitia su da Gio. suo sP., et da quasi tu ita quella Citiacon molia allegregga det suo ritorno et da molli fuvisitato. Raccontando loro dello honore che gli haveva satio Maometio, seco si vo dere alia Ss', la quale haveVagia obligo per li honori che Giov. saceva con te SVeopere si quat senato et molio piti h Gentile che haveva recato tanti et ianit honori di levante alia Sua patria, et presaniata tu lettera alia SigR su consolato di quaniochiedeva p. quella, che su una provisione di v 200 l'anno, durante la sua vita fece G. doppo it suo riiorno molie
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esso Evangelista, et in quella fece lo edificio dei Duomodi Costantinopoli, che o Santa Somia, oggi h Moschea deiurchi, et tirato in prospetiiva molto dissicile et bella p. molle parti che si veggono, che gli ha fatii sco prire inquello e deficio, olire , che egli riirasse di naturale diquelle seminine lurche, con gli habiti, con te acconciaturo set in deita storia te misse, et acconcia iure di capo, che son lenia te molio belle, ei cossi Seguitando sece peria Clii, di pol molie opere, te quali oltra alle richeZZe, che egit have va requi state gli donorno fama immoriale per i buoni costumi suoi, et la vita lo devole, che ogli
Auiori da Quali si sono iratio parie delle cose che Si contengono in questi Annali.
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- 229Νidolo Sagundino. Christosoro Riccheri O. Giov-Baii. Egnatio. Marin Bechichomo. Paolo Giovio. Laonico Calcondite. Gianti' antonio Menavino. Giov. - Luigi da Parma. Gion. -Maria Vicentino II Coriolano Dei Mocenigo. Marc-Antonio Sabellico. Pietro Bumbo nulla Historia. Bernardo Iustiniano. Pietro Justiniano uella Historia. Pioiro Marcello nullo suo Vite. Pio Papa Secondo.
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- 230ihographo do i 'original si uno u Elena de Baγ is qu'il appelle si eleganti SSima Giovane, i. II, 1 p. 20 et 21 :u Sue dulcissimo Elono do Ray juveni Hlegantissime, Et o do fior de gigio et vago volio
Cercondando lo asto aspeio in me ricolio. La Siason che svelgia li ozeli I uti cantando vano de rama in rama Con disserenio voce tuti bram a Porgendo sol versi a chi doleo e a chi soli. Et govenit amore ennel chiam a Reverti' questa ligadra dona Dei soprano Ciel colona Con lieta Voce porger de Soa sama. Non dico de helia perchh corona Vov portar me viso si a te salo Νon so se Cleopatreo Elena per cui qui Se rasona. Apparecchiar Si possa ne anche nate De Bassi a) neniit progenie ne de Sangue Dove et mio tristo cor se langue Per te propinque dolgie aloniana te. Μ
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De ces Piches carre aiax dout i 'enduit transparent, En sa couleur change ante et son restet errant,
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Ces beaux vers rappellent ceux de Victor Hugo Ιslam, dans laLestende des sieelesin, Malio mei A si criant avant de molarir :