Orazione di Domenico Ventimiglia da Messina : per la solenne inaugurazione della ripristinata Universitá degli studi di Messina

발행: 1839년

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3o Gennam et J39. Non da van la volta ancora tre mesi da che eransi disclitu se Ie porte della risior ita Universilli nostra, ed ii 5o Gennaro 3859trent a Sette giovani ottene vano laurea doli orale Delle diverse sa colla. Nh vorra alcutio usci r nelle mera vigile Seniendo come in Si corto tempo Stasi messa in es erctgio delle sa colth sue la Mes- sinese Universita ponendo mente at Decreto per me riportaton ella nota 26 pag. 68 ) , mercis dei quale pote vano quelli chei loro studi Deli' Accademia Carolina di Messina ave an duratiottenere laurea in una delle due Universi id di Paternao o di Catania. Con che mod; solenni si fosse tra noi r in novellata quella nobile costum anga io il seci aperto in una lettera in divitia al-I' ollimo e culto Placi clo Tardi, a) non mancando aliora di rendere grandissima lode at ch. Ρros. Gaetuno Caracciolo , ii quale levato Prox visoria mente a Rettore delia Messi ne se Utii versita a pri quella cerimonia con una breve e sorbita prosa latina; mo-

fosse i 'onore di che arida vano ornati in quel gloria O , C comedo vessero ricordario per tutio ii volgere di lor vita : o l' incitava a correre animosi quella via che loro si disclitu leva d' intianti , non restandosi nh per triboli o male et be che vi aves Sero Poluto in contrare, Dh Venendo in ardimento d' orgo glio oves ortuna avesse arriso at loro primi passi , ma che acceSamente

proseguissero caldi cli amore pel giusto e per l' onesto ; ed aquei giovani tanto pili cara glutis e la voce deli' ottimo Prosessore quanto che ad essi era egii spe cchiatissimo e sempio di virili. E qui mi corre ii debito di ricordare pure i nomi di quei bene meriti componenti la nostra Deputagione di Pubblica Istru Zione , i quali reggono te cose delia Messi ne se Universith congrandissimo se nno e sermo Volere. E eerto che aurei giu Sto richiamo di repro vata e sco noscente dimenticanga se mi tace S Sidelle solerti e paternali loro cure per chh la nobile planta desse

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iti breve ora si ulti rigo gliosi ed utilissimi a questa sorrisa editi vidiata terra. Perenne lode e gratitudine si a d utique alla Eccet leuga deli 'onorando nostro Mons ignor Arci vesco vo D. Frandeseo di Paola Villa sicani e c. ec. Presidente perpetuo: Perennetode e gratitudine ut Marche se di Cassibile D. Silvestro Lost redo Siud aco uella cilla : perenne lode e gratitudine at he ne merentissimo Barone D. Gio acchino Calcagno, e D. Giuseppe Fal letti Lamberti , Depulati ; questi Domi ricorderemo no i con tenera rico noscenZa , ed e Ssi alle caldissime cure spes e , at loro amore Verso queSta terra dile ita avi anno compenso nelle loros te se opere onorate. E perenne lode e gratitudine si a pure a volottimo Commendatore De Liguoro , che di tutio che giovar possa questa tirrena perla grande mente vi placete, ed ogni in autera di bene alia provincia nostra , voi Padre e tutore di es Sa , procurate , e che cosa intentu non lascias te perchis veni Sse presto in si ore la nostra Universilli. Ah dov.o iacer mi di alcuni altri ai quali Vari pure eterna mente alligati i sensi dei nostro grato aut mo rico uoscente ; intendo it Messines e Commendatore D. Francesco Porco Capita nocli vascello nulla Reat Marina , ii si g. Barone di Tomacelli D. Gia domo Olivo ed it si g. Gius eppi Antovio Masseo. Eran esSiche da Messiua rico noscente Veni vano deputati ad tin alto soleti

De di rivgragia mento , e che pol , composti come Souo ad Ogni mani era di cortesia , tot sero su cli essi ii carico di agi re tutioche alia citili nostra rius cir potessse decoroso ed utile , onde in argumento di grato animo it Senato volle gli ultimi due ascritii uel libro dei Messi nesi Patrigi : povero si , ma Sincero Segno

deli' asset to nostro e delia nostra rico noScen Za.

Ora Don mi resta che racco glier te vel e volgendo mi a quelli si a ' mi ei concitia lini , che intenderanno benevolo l' occhio a queste P0 Vere carte , pregandoli a perdonare i mi et trascorsi ele nate de bole2ge ; si persuaderanuo essi che non altro ho tollo a se guo in questa mi a dimessa Scrit tura , che mettere in chiara luce una pagina gloriosa della uostra storia letteraria in uia tem po , Dei quale it sarto era ussicio cli citia ditio amantissimo diquella terra ove nacque, ed ove apri it citore at primi santi ai selli. Clie se pol at volere son venia te me no te sorge deit' intel- letto certo che essi guardando ali' intongion mia mi saranno sem pro licto di uti sorriso.

FINE.

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ERRATA

fieri asone μοεω δulla gran Sala, nolla quale rvis naxasi la Pelori lana Aocademia, detlasa dat Dalentissimo P. Paiquison Da leua cori

HINIFICENTIAM COMUII . CELEBRAT . VOTO

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