Poeti epici latini del secolo X [microform]

발행: 1920년

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Poeti epici latini Ungari a pontificato di Silvestro II. a pili che i attiparticolari segnati a questi limiti it laudatismo aeeOmuna non solo ordinamento i popoli ' Europa, eon Pirigloeragia laudate Qui lato, dominante per meZZOdelle Vari categori dei assalli, e la plebe dei sudditidam altro On e uri categori de Servi COS aVviene che la ei illi, centro delia vita anti ea, deeade, SOStituita dat eastello e da monustero meolari di vita nuOVA, preminente per te armi it primo, per a religione e perta Ottrina it secondo. Pertant Ogni persona' legata allaei RSSe, nil quale appartiene, songa distingione di stirpe di popolo angi i popoli, abitanti uti SteSSO ReSe, Si consondono in sieme sotio laserarchia dei seudatari e attraverso i parturi dialeti neolatini e teutonici, Si Sentono uniti dat in colo delia lingua letteraria comune R Utti, i latino, he m a veste consueta delia cultura. Tanto nolle arti figurate quanto et ' arte delia parolacia culturas manifesta simile et V spiragione e Belle forme, derivate dat periodo carolin preeedente, da he a corte degVimperatori assoni ebbe a modello a eorte e 'ae- eademia di Carlomagno. 'leonograssa, a miniatura,

Deschi, gli avori, i legii lavorati pili che tu cultura inpietra e V architettura, rivolano ne numeros libri litur-gici 'Aquisgrana, di Treviri, di eleheliau, di Reimse di orbi e sella decoragione dei palaZZ e delle hi sese

earatteri Simili, he hanno vn' evidente analogia eo quellidelle opere letterari di composiZione fantasti e 1). Questa

cultura 'apprendeVa lentamente, Salendo dati' umile gram- mattea alia retorica, alia poeti ea, lin dialettien, nil mu-Si ea e alla teologia, o non Oltanto dat hieriei, a dat

giovani late e dulle donnse Basti rieordare maestri insigni quali origone, Stesano, Gualti ero, Wilgardo ISOne, Oengali, BrunOne, Eugenio Vulgario, Gerberto, Erebambaldo

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de maestri o a volonta dei vescovi e 0gli a batio). Sebbene oporalis verno P Carlo III, mel Moeadere de dominio earolino te numerose sevole, gili isti tui te nolle

cattedrali ii merito doli' emutagione. et territorio del-l 'antica Gallia era ancora famosa la seuola di Salii Denis:),la emendaria fondagione di re agoberto, a quale mel

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P edificio gi devastato dat Normanni, i animo tardi a Sua perosita letteraria. Non minori di fama flori vanoquelle di an Pietro di Corbia 1), ultimo asilo di re Desiderio, Vera 'ini Ziava nitora a grande biblioteea, di an Richario di Centula ), pur in ieeardia, che go Capet RVeVa ieOStruit Sulle Ovine dei barbari, di an Martinodi our 3 , illustrata gili alta di mora di Aleu in o di San Germano de Prbs ), fondata a Chil deberto alleporte di Parigi, OV Abbone a Veva eantnto la vittoria delle Armi Cristiane contro gi' invasori Pili lontane ait 'Isolad Francia antavano storie e poeti te attre seu ole di San iotro di Lux euil ), visitata prima da Olombano epol, opo gli SSalti de Saraceni, restaurata a CarlO-

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selitera di discepoli, tram quali anno segnalati Ortis Salomones in quello di an Valerio Visunt ense di Aguiars' attende alle arti e in quelli di Santiago di Penalva di

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Poeti epici latini Santa uela dei tergo, di an Martino di Castali odio del

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i stipienti discepol delia euola inchesteriana Lantsred, Wulla tan o Aelfrie attestano nolle traduZioni, elle erOnaehe, ne poemi, elle meli e elle triche i nu vo fervor degli studi latini. Anelio inclis lia non mane ne seeolo deeim latuitura I maestri pili in fama erano aseolluti a numerosi di See- poli, poteti StudioSi, Soprattulto di grammatica e di dia- letti ea furon non solamente i clerici delle hiese atte-drati e i pueri e gli oblati se monasteri, mari figlioli dei nobili, i pili lotti traci latet secondo et, ne anno sed ole ei note parole di ateri e di ippone, ehe serisse

vat 3 eho a cultura di que tempo su volt pluitOStoa prositio dei singoli se ad uso pratie delia ita, he nona antaggio della SelenZa e deli 'arte, e per non produSSO grandi per letterarie, si pereli ebbe arattere rigidi mente formali Stie e grammaticale, Si pereti te vieendetumultuose, Speeial mente de pontificato, turbarono di eontinuo quella paeifiea Serenita, he o propigia gli studi Si pu anche notare eli in questo, Ome in altri eaSi non Siam in grado di iudicare eo plena cogniZione dei salti, pereli fors una parte non Sigua di quella letteratura latina, in partieolare Olemie e agiograflea, per rapina

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per ineendi and portula nolle fiere loti di sagione, che Seguiron alia morte de papa Formoso emelle guerre

di Ugo di Provenga erat Berengario II Ad gni modo d

eerto che neor prima degli Ottoni, e pol durante i lorogOVerno in Ombardia, in temonte, ella Marea di re-Vi SO, Bella Omagna, in TOSeana in Romam in Campaniasino a Capua e a Napoli si prono sevole e si manifeSin Ovunque u riSvegii di latinita letteraria. Seuole gia celebri e allor in onore eran quelle di

Pavia ), Onde se Liuiprando e dove insegno i prete Stesano di Ravennata), veri maestri disputavan innanZiali 'imperatore di Verona ), alia quale ei proviene ileurme di conged che invoca idoliιm Veneris i i Milan 4), OV Oeeori evano Ialettiei stranter di Romul), nota per i eunti aerostiei, i orte e te feste seolastiche, alle quali parteeip eo versi iovanni monide, o di Napoli ), che allevo ali' erudigione Eugeni Vulgario. Anche te euole dei grandi monasteri, Sebbene funeSin te Spesso alle armi, alia rapina eduearon i iovani lielettere, e la continuita deli in Segnamento, salvo brevi interruZioni, pu ageVOlmente supporsi ne eenobi di Bobbio di Novalesa, di Nonantola, e Orse di ars e di BeneVento, quando i Saraceni depredavan i monasteri de Volturno edi Montecassino. Otigi d 'insegnanti e di discepol le tro-viamo purmelle ei ita minori, di conSiderevole importanZa; ma deve distinguersi tra seuole di fanetulli, he pro vano

quam dulces sunt litterae, e evole di grammatici, di retori, di filosofi, he vanZano eli'iStruZione emella Selen Za 1).L' Italia meridionale, da Sile in id, non appartiene veramente ulla latinita letteraria, a quale Si volge e si contione ei rea ne eonfini politie de regno italieo se del-l' impero si al eontrari una Vasta regione bi Zantina, hecomprendera duo tem di Calabria e Longobardi elisei que tempo, op te spedigi otii militari di Basilio es,

che ave vano liberat quelle terre alia ferocia dei Saraceni, era Stata pili intensamente et leni ZZata. per opera fors dei numerosi monaei e mereanti, ehe duit 'Asia Minore, alia tria, alia Cirenate e tali 'Εgitto vi eranoeOBVenuti fuggendo te perseeugioni de Persiani o dogli Arabi. Da prima quest 'immigraZione si diresse in Sicilia, in quando I 'isola fu invasa i reei ripararono in Calabria e elle valli de Basent e de Bradan tuti, ilterritori reSer gree di lingua, di tradigione, mi eulto di Ostume. 'Agiograssa, 'astronomia, L diritto e dumedicina, tenui in regi di QOro ultraggono Q 'atten-gione de dotii latini, e cos questa cultura greea 'insinuanei hiostri e elle evole esterne e iunge no in Roma Olire eon 'anti papa Giovanni ilagat e On i monaei Saba e Nilo. In tuti queSte evole, eduentrie degi ingegni pili vivi gagii ardi, prima he elle Orti dei castelliis 'aeeoglies- Sero a gara i poeti delle letterature vove, Si eOlli Uaronone Seeolo decimo la toriograssa, he ebbe i suo grandi

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i 'arguto spirito d'Adalberone di Laon, eri 'epi est, he meritatra tuti te spressioni letterarie ui luOg Segnalnto. Nella grande variet elle ei iri se a poeSi narrativa de seeolo decimo ho preseello que poemi che Annosaggio selle fonti diverse 'i spira Zione, a Volte ViVa Originale, e elle forme parti eolari, in eui 'atteggi Ri- lora la poesia dei atti Furono portant ni gomento del-

Qui vici maestri, pili colli che non si reda e in Onfidente familiarit con i poeti elaSsiei, a quali attinge-

Pili raro si ii aso 'un poeta che narri di Se e delle suevieende O 'un hierieo, he frequentando a corte delprincipe si pronio ella gioia dei banehetti ora it fragore elle battagii a celebrarne la gloria. a qualunquesta a condigione di hi serive egli 'at liene ad una ti-listiea e ad una Daseologia, hera comune a tuti te euole

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de tempos si ech la diversita che Si nota da uno ad unaltro seritior cleriva ait 'ingegno e alia ultura di ei a Seuno, et ob nil'neeOrt USO di quegii elementi letterari, eho sono Oi patrimoni di tuiti. Perei queSta poeSin epica, Ome in generale a letteratura latina de medio evo, a mattere 'universutita e mal si distinguon gli eritiori 'una regione d quelli

nio dolia agione e delia stirpe, tra gli eriti ho stimatomegii di uecogiterne leuni delia Germani renun e meridionale, altri della Flandra, sella Lorena, della Seiani-pagna o et V Italia, in modo he noli 'ampi eZZarael serri

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Poeti pie latinitie e che egli rendessero testimonianga deli 'ingegno deli stile di iaseuno serittoro . Utra it letior faeit mente conoSeere a quatiunt de posem quullo parti s 'in-nestino correndo e pagine 'introdugione che Sono prem esse ad gni est e che riguurduno tu vita deli' autore, la euola cui apparienno, 'sinomonto O il iudi glo do 'suo Seritti, quanto insomnia oeeorro alia plena intelli-gengu de document letterario. I testo di insculi poema ubblieat S condo a legione pili eorretia, eio consorine 'autogram o 'unico manOseritio originario, omo per i armi spiei di Hrois vit consorine a comparagione di pili manos ritti eomo per Ecbas/s. Quando a collagione de variis dici non se stata possibile, mi embro megli attenerint a piti antico e auto

riva vidente Se pol il est avova gili avulo un 'odigi nocritica, come per i est Berengarii. questa hi Seguito con una certa liberta, rivedendo aesturatamente la logi noe accogliendo uelle tra e Varianti, che Si pote vano glu- dicare pili prossim allo stile doli' autor o ali 'uso doltem PD. In qualelie rer caSo, eo me per i Carmen i Unfing, de quale non ei rimane ch una opia errata doltest primitivo, o interpretato eo cautela applagandomi una eZione prouulsoria Condigioris partioolar hin uolla in cui ei perveniae it malinarius, perch i man0seriti ei opprono e divest so vi conde se tost in ano se masestri corretiori equi, ecertat iles ungo lavor eriti eo a pre-

oscuri e d ardua interprotagiono. olol, si dou rieordaroelio questi odio carini e poemi, he per la maggior parte Si pubblican ora a prima volt in Italia, sebbene di specie diversa, son per tuti di carattere narrativo, peretili 'espo- sigione dei atti vi predomina, incho quando forma sesterna Sembra inelinure ait 'elegia e ait 'silegoria. Oltro

termine, ma ad gni modo da omini oli attin sero lacultura e la disciplina elle evole de tempo e che perb

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Si poSSOn eon Siderare apparienenti ad una sola famiglia

letteraria. Per a gralia, O Vut cura he rimaneSSe in Uuriata,

quale se ne eodiei, Onde a legione deriva, tanto he inun est pub Otarsi a Volte a Stessa parota seritia in duo u ghi in forma diversa e ei se neceSSRri OSSerVare, a RuS della muteVOle pronunZia, alia quale la serittura dipende Soliant per quel he riguardari 'us deli maiu-

la punte latura de periodo ii Seguit u unico eriterio per rende pili agevole tu lettura e ii sens de testo. questo fine giovera ancte uso de glossario, ne quale SODO aeeuratumente registrate Oe o de tuti nuOVe, derivate a partari popolari e specialinente dat teutonismo, voci, i adoperate ne latin antleo, he ne poemi

In fine ' grato dedicare alia memoria 'Ernesto Monaei de maestro ineomparabile, quest Volume eo euis 'inigia a collegione puris tui dedicata, degli eritiori de medio evo, eh'egli apprOV e PromOSSe, ri Prometiendos da Asa non earsa utilita per gli studi di quollo letterature neolatine, di ut fu neli 'Operosa sua vita Si nobile o sagae indagatore.

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Sonia, regalis proles, clarissimae utimis, illustris moribus et ludiis,

apografo de Aecondo che apparieneVa alia biblioteo diruannovser, sono ora perduii Dalla dimenticanZa, in cui era eaduta a persona sci opera diraroisvit, a rilevo di uovo in fama Corrado Cottos si 1501 pubblicando per primori suo Vorsi talo lam0ravigii fra gli studiosi che ' Aschbae non dubito ' a r- mares essere ' opera climrotSVit una tarda falsifieagione manistic do C lissa macit oephe confut queSt opinione, restituendo alla monae dimanderSheim i merito artistico sella sua.

Tulli i versi, come risulta a codice OnaeenSe furonoraecolli alia tessa autrice in re libri o sillogi dispost secondo it criterio oronologico della omposiZione. I primo contisne in sesamotri se distici leonini te narraZioni agiografiche o leggende, che Ono otio, io Imrita, Ascensio, Gongolfus, Pelagius, Theophilus, Basilius, Dionysius e syneas it eoondo in prosa rismica lose commodis, da fitoli Gallicanus, Dulcitius, inlimachus, Abraham, amulius se Sapientia, e i tergo i poemi epici, in e sametri, oio i est Ottonis se i Primordi coenobii GandeshemEnsis. Innangi a primo libro, in una prefaZione pro Satea ΗrotSVit si seusa degli errori commessi in dinoscendis syllabarum naturis e in dictionibus componendis ed Sprime in Sua gratitudine alle mae Stre, chel' hanno ui data sit 'ardua disciplina elle letteres scinon altra. prefagione in Versi offre a Gerberga, ita dominatriae, i suo carmiperch li corregga, purgando fer carminula . Anche I secondo libro h pro sedulo da una prptagione, in ovi dichiara aver imitato Terpngio per purifiearne eo pia intengione i umenta, oh moltileggevano dulcedine sermonis, se da uri epistola d quO8dam apientes huius libri fautores Finalmente pure alia Sua Gerberga, heinvoca me domata, raedicato it tergo libro, comem quella Oh ne ha oonSigliata e quasi imposta a compoSigione alia poetΘSSa. De-gli altri sortiti, quali te ita Anastasii et Innocentii de Sequenge, non mane traecia 1). Leggende e poemi pioi. I versi ompres ne libro Drimo se tergo Son narragioni piehe, io otio leggendo agiografiche e due poemetti torioi. Maria o istoria nativitatis au bilisque conversationis in- tacitae dei genitricis, quam cristam repperi sub nomine sancti Iacobi fratris domini, in 1 dist. e 59 sam. storia tolla alia prima parte de Vangelo apocris di . Giaeomo o de Pseudo-Matteo. l Ι ood Monacens lat. n. 4485 δ della lino et is de principio

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ta quale da Augusto chlamato in Roma se vi oblisnuto duo anni come reo di lecta maesth. sottrarsi a pericolo, Maria Giusoppe fuggono col divino anciullo in Egitto, voci serpsentiora leoni veneratio Dio, una palma abbassa i rami or laseiaro Miser i alteri a Maria e Zampilla improVVisa una orgente per dissetare ivseppe Giungono cos alla citi di Sonites qui i simulacri se num cadon infranti e i conis Afrodisio ri- oonose Cristo, a quale a poeteSS Si riVolge eo un cantico

Ascensio o De ascensione domini, in 150 sam Doriva da untesto reo tradotio in latino a Veseovo Giovanni Venuto iltompo ne quale Cristo oveva abbandonare ii mondo e risalire alcipio, i discepoli 'adunano intorno a tui sui monte Oliveto peraseoltarne se ultime parole. I redentor riVela ad efficia missions apostolica di prsedicare Vunque ii angelo, ieorda a Sua passione e li assi ura che dat telo I assister eon a sua gragia. Mentro pol si rivolge alia Vergine per assidaria alle cur di Gio- Vanni, ede Venir innanzion Oro ' angseli sannanti conossi i prolati e David che ooea a cetra, quando ' aseensiones' inigia. Infine rompe i silengi deli aria a Voce di Dio adro, ohs invita it divino Figliolo a riprendere ii suo post ne oleto.

Gonoolfus o Passio sancti Gongol martyris, in 18, 564 distici, compilata Au a trama 'una narragione prosaica, he non forsequella pubblicata negli cui anctorum, maj. II, 643-47. Gongo ogran raudatario di Varenne in Borgogna contemporaneo di Pipino, pastro di arto Magno, gode molt favore in corte e Sebbense ioco potonio h umilo, liberale se temo Dio, he nolla sua vita dicaceia o di guerra glirali manifesti segni della sua protegione. Ungiorno, mentre TitornRVa da una impres Vittoriosa eo suo armigeri, 'indugio ad osservare 'aspello 'in campo fiorito, cheaVQVa ne meZZo una fontana 'aequa hiara Gli sembro i luogos deligioso, he Op uti brseve colloquio Volle acquiStare it eampo e a fonte non OVero uomo, oh n 'era proprietario, Per Cento soldi 'argento. Di io improverato agi amici, invia Asi ad ammirar la bella fonte, a questa disseccata taee. Dolente delia perdita, Gongolfo gge i suo aston in terra se ii di appresso eoo di nuovo gampillare 'aequa, cui Dio a ConcesS una virtusalutare per i infermi, ohe in brQVe 'aeeorrono da gni parte. Intanto a fama de pio signor his grande che molli lo consi-gliano a contrare matrimonio pereti l 'illuStre sua Stirpe proSegua ne Seeoli. Conssent egii alle preghiere de suo vassalli SpOS una laneiulla restalem genere et nitidam facie. a questa silaSeia Sedure da un clericus audax e i marito, dubitando sella sua radelth, 'induce ad imm0rgsere lamano Deli' aequa prodigioSa,che a viri di att0starne 'innocenga. Vendola Pitratia bruciata, Gongolso, oh potrebbe mettere a morte ii Seduliorct, 'appaga di andiri dat laudo. antion tultavia it miserabilo pla-gione concla donna, iochh tornato di nascosto uocide ii Suo signore fugge pol con et Sulla tomba de santo si eguono i prodigis i radsit 'inchinano se baciano ii sepolorori tanto he leuni commoSSi ingluriano a donna pervsersa, heri CauS della morte di tui. Ma Asa crede cos poeo a prodigi, che asserma farne illumulo dimongolso, como a sua extrema particula dorsi. Ostopero RVViene, a Sua unigione, ehe ad Ogni parota che pronunZia, appunt quella particula mandi mori, suono turpi nodulamine, onus h ohsernit se vilipes da tuiti. La leggenda ha n vago fondamento storico com Si riteVRdalla momoria di Gongolfo sella hies di Varennes, e che ri-trOVa una be nota analogia di pietre ed acque fatale, he TiVelano te colpemelle leggsende brotoni, hances e Della nostra noVellistica, di Oh o ancho contio si eant XLII dsit Ortando furios 1 . Pelagius o Passio sancti Pelagii, pretiosissimi martyris, in 14l Ilisomo a forma diversa Genuulsus e Ganuultus. l. L. SURIUS,mStoriae Seu vitae sanctorum, Augustae aurin. Marietti, 880 V, 322-26.

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