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Ch delle neui intati hanno contento D esse pilabelle. Ite sorelle . Viva vexdeggia Selua chiomata Et crin te ondeggia Sotio Dirland di meraldi inteste Anco che Borea la sua chioma ornata S gliassilia con rorride tempeste, Ladro dei crin che inse alle foreste Zessit Apelle. Ite serello.
Turba loquace, D'auget volanti, Ch allatauoua Stagion riporta nore,
Ch allat uoua Stagio nunχia e dilacer conanni di mel musico ardore Molae deli onderit gelido rigore, Bacia te stelle. Ite sorelle. Eccoli vitii De campo altero Scherχa lasciui La nubit Agna e t maritat capretio, E'l gregge delle elue e' bel Destriero Percli'arde ascoso Amor colitio diletto Deli liuomollisenno, e delle sere it petio Disas ancelle. Ite siselle.
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CUI conso tiardo inuidioso ammira Ebri 'ostro superbori Regi mantita
Estupido rimira Le coronate 'or tes ei nanti et Sechius in nobi Corte Troua beata sorte aulaien che speri, Stancher sempre in vanitiardi, e penseri. Trail agi ella non vitae, e non asconde Di mpe amica alle riccheaere in senos Per dilatara sponde D impero, e porre a cento Regni lieno. Per cogiter palme altere Tra debellat Schiere, in campo armato Non fana Gloriari vincitoricato Fulmini, tremendo, e mille opprima tanti non, se a sollieri Tiranni,
Ricco di spoglia opima Tingat oliro rapitori Regi panni,
Ma pace hau er non pensi Se non rassi e nata sensi re non correg L Alma rubella alia superna erumge. Quei ch allo Sceltro, alia rea sua sede
Quasi a Num consacra Ogni pensiero, Scher
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vn nome vani immaginato Impero, ta liuom dei volgo, vile Perde forma gentile e dei protervo Desio rimans incatenato, e seruo. Para rasi de Sio Dottore Frances Rouai fura vis Regis lubrica limina.
Alle lubrichei lielmai t inuoIa, Non plua Aura , che vola Di fallaci speranZe empla tue veteri SpreZZ il cadente, iter fulgore
Dibalen, che nascendo auuampari moret Qual suole Sico acerbo Suo fiat armar contro ali auuero fluito,
E sepra i lido ascitatio Flagellar piei di spumeri mar superbo, Talis de Crandi a flagellara mpero
Austro 'invidia in sellonito, emero: Iunge a morta confine Nasce tra nubi it fulmine tonante, Ruotasi fam meggiante
Mentre non tocco in ima valle adulto Suo fragor non pauentarimit virgulto. Rad
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Radon il laeso amico Le spreErat Capanne, e nian percote Seions Austro letote, O di nembi, ammant i Cleliemico ;S'alta Edistio aliter, macto dissolue Suo pondo ego in frumuina e polue. Paris rasi de Sio Girolamo artolomet prat Odein side de S. Fontes c Urbano OLFEbo cultor detritonorata fronde
Alcrin regio immortal, degna corona Da gioghi d Elicona Deli'Arno scendi sua amen sponde, Guida 'Aonio Coro, Dei manto adorno i seno, Deli'industre Minerua aureo lavom;
Dono gia di illeno Prendi i Pleitro che'l cor rende sereno.Posa lametra humit, che gia loquace Festi scheri ando, e garrula de belli Amiclei gemelli, Horreolgoranti in Ciel gemina saces: Ii man sublimi canti, Sotira quella ne stanapi, Che conti a Mondo edomi i Giganti, All'hor cli arsi a lampi
Dialegra senesta gli horrendire:
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co ROLLAR TOST. IosAttamente temprato iliuono arguto, Quindicto porgi, e reggi a me la manos
Oncio doni a laurano Prence Quirin sacro 'honor tributo; Tempri armonia gioconda Pari a quella, cheriende Dei nobi Arno mormorante ronda, Mentreta argento fendellarembo a Flora, e Ggni at canto accende, ieggi,d Attico mele ondante fume, Qua versa quegii fio de sacri Eroi, Ch la vece fra notDegnamente sos te det sommo Numer
Mentre i sonori carmiSpos a Plettro latino Atto sonante altro ch amori, Mirmi, Musico pellegrino Egliri vaniore inuola at Venusino.
Testa corona de piu degni pregi Di viri bella ali immortali chiome, Udi Ciampoliri nonae Nouo Pindar de Ciel di nonae fregi, volator sublime Al Ciel leui it Chiabrera, Che scuras Etra alto te Tosche me, rodi di boni vera Speglicio tristi, e d Arno gloria altera.
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IosDi cristiana virtu sonte secondo
Esto lei gran uigi ali aure stelle Della franc Cibelle Augusto proteitor, norma dei Mondouo pur quat Chiron pio
Struisca illiouinetis Deli amato frate germe natio Onde schiui it diletto, Fata Sirena solio vago aspello. Precorre a ui mentre con aureo piede Segnando orme beate inclito duce
Allel giogo conduceuoue 'ostro virtu dona in mercede, O qua selua di lode, E di preclari honori ae's'accresceo, ch in ben urar soliode. Ricca di sacri humori Febo a renda, onde 'in frondine in fori. Di sue tondi illel verde ogia hor ridente, Qua testor ne conseruiti vero Giotae, Fra boschi infausti altrove Trisulco fulminando ii dardo ardente, Contro 'infido Trace Con generoso degno
Di Roma i genitor guerreggi audace, E quindi regio degno Di Lauro intest a fra it gemmato Regno.
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Scorto dat telo, si egi pio guerriero I seco suo di bianca gemma segni, Mentre racquisti Regni Deli Oriente a suo, nano Impero
It carro trion tale Segua homai catenato Que tiranno crudet ostro fatale Che dati In serno armato
Turba a Mondo la pace, 'rdoice stato Vaneggio, o miro lo stellato polo, cui lampo improuiso it grembo frange,
Scende aurata Falange D'vsbergo armata in blanche penne a m , Guida 'Empire squad te si lGon lonier elemo 'alto Michel .che 'em pie schiere,, adre Rubelle alvi superno Fra 'ombre inabis, deli imo Auerno.Lirmi invitie,e'l valor cui gia vincesti Tartareo arcte di iam iri si rio Dragone volgi, sommo Campione Contro a ne mici ai vero Culto infesti Mira coim di Zelo Conae sue stelles aduna, O. rande UR AN per qua mitifia it telo Diuien sanguigna, ehi una
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varis rasi de Sigbytero Stauetti fura rodelam renascentis vice veri horiens.
I A dei verno neuota Fugana orrido piede aure dictiori Di Nettunn or glioso Fansi calmeri furori, E porgendo alio liter fidi sestegni Spumano at lco de gli armati legni. alii alberghi abbandona, e in leti balli Correrit gregge lasciuo ad noui campi: Fosche, deserte valli Cia semesa vagite ali appari de vetae; Gia mentre ithiacci perde Della chioma canutari glogo altero, Dilatarii colle it suo fiorito impero, mili sterili rami Spunta te fronde ad articchir e seluere Par che ait 'ombra i chlami Di mille Augelli armonios choros Rimiri uri canti loro
Errar coniiccio rio tacita 'onda, accresce fori au'ci beneste alia sponda . Di hirlande odorate orari a dorni illari schere deli aura, Ora
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vibra Febo te fiamme, si cor restaurauor, cheli dolce et I impeto arres a Ditemboue di tempesta. Nonitu lacrime albiglio, o tema at seno, Diasi bando allacior nube de volto, Da senibiante sereno Fuggan, lasciando alti ut liberi gli anni Cure tenaci, at fi mortali aflanni. Attritur cin tota ostro grandi reperi Cotilogo affreni, e con a man regnante Dispensi honori alteri Mostram ali ambieton ch in van non claede S unisce a preghi humili alta mercede. Altri, laver inci inguibiliete Spegne credendo aurati monti accogitas Folle che scema vita, e cresce voglia Quanto piu colinata ora arche secrete,
O degno di cade dat pondo oppresso Dei metallo Signori anime auare, Chestentali hauria concesso, Pari ali aureo des prodiga sorte,
Prem altricii dorso a fervido destriero, da a spada inebriarii sangue, Calpini pur di sue vittorie altero, Chialaceres into, e chi morendo langue, Fin
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I OBI, AT DII Fin che satio di strage i cor guerriero Dali animico es ingue Tragga te spoglie, e in trion fati nori vada la fronte a coronari allori Me solo appaga quanto it Cici cortese
Concesse a nate natali, Onde a Templi deuoti Non ardo incensi e non appendo voti Per impetra titoli e pompe rati Piu non chieggio e sprerZando in aura vana Dei volgo errant , Porpore Corone, Scetiri non curo onde altri appa possente, est dominarii crini serue a mente.
Qua fra te vene serpe eis ardetilieno Con incendio sereno Possente si ch il contrasti non vale ;Forse illoc, im nporta e Scende da Febo domator de cori, Ched si i sacri ardori, Menti hi sensita accende Sueglia al, intola mente e pMnta rende.