Eseqvie d'Anna Maria Mavrizia d'Avstria cristianissima regina di Francia : celebrate in Firenze dal serenissimo Ferdinando II. gran dvca di Toscana

발행: 1666년

분량: 82페이지

출처: archive.org

분류: 미분류

11쪽

noli senet alto naistero per quanto i' m'auulse inc6ii saggia men Zogna Jo splendentissimo lumevelando dclla veriti , e delle dotirine , che letroppo deboli pupille abba gliano degi 'indotti, e degli stolli , sinsero i viventi dat seno della

Terra esser di malao in mano prodotti, e diuersi temperamenti ne ibloro nasci mento sertire. Perla quat cosa i temperamenti traiti dat te miniere det ranae , e dei ferro , si come delia piu infima condiZione, e nella cui. ruggine, quasi Ogni fauilla pili lucida della mente rimaner debba j polia, alia gente petu oscura, ed alia feccia dei volgo appropiarono. I 'abilitade pol,e t 'altitudine alial opere pia eccellenti , e pili chiare degli vom L ni egregi , ed illustri ri potero iaci temperamento deli argento, ma loro, che qua lunque altro m talio vince di nobiliade, o di pregio voltero es ser proporetionato a gili eroi, e si a coloro, che asourastare , e regger gli altr' vomini atti fossero. Ragioneuole in vero ellendo, che quel rasegio diuino infuso in classetino da queli'alto fati imagine qua neli 'anime crea , in colui piu chiaramente si rati uis siὸ , ii quale per ab to ministero piu ad esto rassona igliandosi, animato simulacro di Dio su detto'. Ada quando pia giustaemente dir si ptiore esser cid auuenulo chein Anna Maria Maurizia d 'Austria Regina di

12쪽

η Francia 3 Imperocclia se si ri varda Porigine . et lx fu figliuola di Filippo III. si eccelso, e religiosis

Monarca delle Spagiae, e di Massiliarita nata di Caris Arciduca d'Austria, che ἡ a dire, che ella seneta mistura di veritu'altro metallo trassὸ suo nascimento da luella miniera ines austa loro p rissimo da nitina lega men chiara imbrattato,della Austriaca prosapia, dichiarissimi Eroi mais pro madre seconda; se siris Darda la fortuna , e la grandeZZa, ella risplendetie ne' piis sir-blimi sogli , che ammiri ii mondo Cristiano, moglie di quel glorioso Luigi XIII. , in cui essendo proprii non meno che ereditari gli celsi titoli, di Pio , d 'Inuitio , di Forte , di Magnanimo , c di Grande , con piu lumin se, e particolar fregio ii cognome Burano se

gli agglunsi di Giusto , E se in sine te doli , ele virtu riguardiamo , che in let tutis in sem-mo grado di perseetione evnimno , niuno fiache infra te anime grandi non te conceda lam gloranZa. Qual maxauiglia dunque se quanto su pisi ammirata , e luminosa la vita , sa abirettanto pisi deplorata , c tenebros, ta morte, talicente Che tramontando quella, di mestiZia imconiblabile , e di duolo , e d'affanno acerbissimo it mondo tutio xtempla Z Ma perclia quan- tunque agit occhi di classeuno la virtude ris ei

13쪽

yda, quinti non limeno piu l'am mira negli altri, che ne vagh ggia, e contempla in se medesimoni tera belle ZZa, imperis ad avulso si funesto, et agrim.euole troppo piis altamente che a gli altrine increbbe la perdita at Serenissimo Granduca Fcrdinando II. Principe, la di cui rara, e singulari rude laeta appressis de gJi altri sisnam a venera Eione, e da i magni ori poten rati s uraniitima gli par. torisce la stima . Egli dunque ne se subito appari re que' segni di cordoglio , che foret a d'via' cccessitio dolore tramanda net volto anche a' pili forti, e costanti: ma ben tollo ricordeuote di quel degno inlegnamento dato nella morte d'Agricola, che la perdita de' grandi dat pianto don-nesco dee richiamare altrui ai contemplare te lor virtu , e in vece di plangere adornargii di m rauiglie, e di laudi, che durino, riuolsὸ ogn' intendimento a renderie la douuta onoranZa. Econciossiacos achὸ nitana operaZione si vide giammai vicire da tui, che dat zelo d'via' ardentis sima pleri scompagnata λει, piis olire trapas So a considerare , che quanto pio dei corpo fra-le , e caduco degna si ὀ l'anima immortale, tan . to piu giusta cosi essere innanai porgere a questa secondo i 'ordinamento di nostra religione i do-uuti suffragi, acciocchὸ da ogni minimo neo della terrena caligine la purghino , e quat fu nol-B l'illaim

14쪽

l'istante di sua pura creanione bella la rifac ciano , Egli con pensiero pio in sieme , e magnanimo, per soddisfare in via tempo ad am mendue questi laudetioli ossici , di celebrarie selennemente i 'est quie si misi in animo. E per chὸ contrario non segulik al generoso desideriol 'effetio, diede di ci6 la conmmissione a quattro Senatori, i quali si ne i cimi gouerno de' Magistrati, si in quat si roglia altro pubblico affare, manifesto segnate dierono di se nno, e di perficito giudicio, eii essi furono ii Prior Donato deli'An

roiche virtudi, ed i fatii piu egregi di questa si alta Regina, i quali nel medesimo tempo, Che ren-deskro a quella il gitisto tributo di lode pungentissimis limoli d 'imita et ione . e di gloria risucglias

sero in altrui, furono e letti Matteo StroZZi Canonico Florentino, Andrea Caualcanti, Cario Dati,

Valerio Chimentelli,Vince lago da Filicata, e Lui gi Rucellai: E questi adunarisi tuiti insieme confine uniforme di corri spondere, ed at pianto comune,e alia singolare splendidezza dei Granduca, ii quale non accella per buono cio, che da se pro-

15쪽

cede, se ottimo, e perseito non fia, con ognis id sellectio studio intefero a far si, che tuite lepar i riuscisi ro non meno nobili, e grandi cliedogliosis , e lugubri, it che ottima mente loro

adiuenne con l'aluto , e col disegno di Ferdunando Tacca architello di celebre valore. E futanta di clascheduno la vigilanaa, cha in pochi gloriai furono con seniuoli pompa in ordine te reali essequie neti 'Ambrosiana Basilica di S. Loren ZO, diuentita campi log lio di morte, non so lo per ii superbi trionfi, che seuente di sue funeste vittorie v'innaleta questa inuincibit guerrie-ra , ma pexchὰ di continuo ricchissime spoglie vi si conseruano delle gloriose ceneri de' TOscani Regnanti . Il giorno adunque de' Σα. di Maggio 1 ccc. fu stabilito a questa pia, e lagri- metiole funZione,e perciocchὸ a niuno fosse ignoto, con pubblico bando fu sblenne mente fatio feriato . Concorse da ogni parte delia Citra in granmoltitudine ii popolo, e la mattina auanti chel 'ingresse concedulo gli iusse , erano la pia ZZa, e te vicine contrade calcate di gente sbspinta uiatianti l ora dest i nata, dat grido in Ogni luogo siparso det magnifico apparato. Ne per quest

ii tempo perderono, men tr' ebbero campo d'appagar la vista negli adornamenti , che nella facciata via vago teatro idi funebre mest j etia

16쪽

Componeuan sopra quattro imbasamenti sinti di pietra serena, e sui plano locati dei pauimento ergeuansi attrettanti pilastii scanalaticon gentii lauoro , duo de' quali nelle cantonate, o gli altri due tra porta, e porta erano dis . posti, e clascheduno di essi da nobil capitello ric Camente intagitato a segliami riceuetia suo finimento : l'architraue andante tuiti gli ventua a conglugnem , sepra di cui ricorseua ii se gio con ben' itatesa composia ione di sipauento, e diletio per la regolata mischian et a di scetiri, e d 'osia incrocicchiate , di reali diademi, e diteschi incoronati, Onde con cista puc troppo

intelligibile vi les mili clascuno , non si tro-uare potenZa, O felicita de veriana, sepra di cui questa ines abii tiranna sua astatuta autorita-de esercitare non vaglia . Spingeva atquanto

in mori it cornicione a formare it plano ad viaballatoio , che con balaustri fatii a gigii maestosa ghirtanda faceua at prim'ordine. Due piulastri simili a gli altri, ma proporZiOnatamente minori, chiudeuano quella parte, che colsito dorse soprasti ali'ali delle bande , e nella sem mira di questi con Ia cornice via' alto giglio

17쪽

ua ad essi simigliante. Auerebbesi grande adornamento recato molia diletiaZione negli animi degit spetiatori, se l'orrore, e 'l lutio de' neri panni ii varco aperto non auessero at dolore, edat pianto . Essi non Elamente distes tuite ri-COpriuano te pareti, ma in vari modi , e ben' acconce guisse incresipati, ed auuolti con striscebianche, e intorno intorno ad Ogni parte rigi- rati la vagheaza at terrore innestauano, ii quale aliora diueniua maggiore , che quasi ne ita pia alta parte per entro ad amplo, e douietiolo scudo di lugubri, e dogliose rica lute dilatornato, rimirauansi te ins gne reali, te quali contanta maggiore ammira Zlone, e mesta curiosi

rade fra quelle tenebre gli occhi a se traeua node' riguardanti, con quanto stupore pia si riguarda it sole, aliora che torbida eclissi l'oscura. Apponiauasi alia porta maggiore Vna graucartella, la quale pareua anch'ella sestenersi davna ligatura di rasce nere, che graZios amente distendendosi a gutia di festoni te cicadeuanodalle tande : Esponeua questa pisi apertamente, Ia Regina esctre l'alta cagione di tanta me siletia , mentre vi sit legraua quel glorioso no- me, che ad onta di morte in bocca delia fama viuri mal sempre immortale. Le parole erano

18쪽

le seguenti.

ANNAE MARIAE MAURITIAE GALLIAE ET NAVARRAE REGINAE

CHRISTIANISSIMAE PHILIPPI III. ET MARGAR. AVSTRIACAE HISPANIARUM REGUM F. LUDOVICI IUSTI CONIUGI ET LUDOV. ADEO DATI MATRIPIAE FOELICI PRUDENTI INVICTAE HEROINAE INCERTUM AN PACE AUT BELLO VIRTUTIBUS SEU TRIVMPHIS CLARIORI RELIGIONIS CULTU ATQUE AMORE IN DEUM PRAECLARISSIMAE AFFINI INCOMPARABILI AC DE SE OPTIME MERITAE FERDINANDVS ΙΙ. MAG. DUX ETRUR. MOESTISSIMUS ATQUE OBSEQUENTISSIMUS

PARENTAT. Trosei di morte diuelagono in fine te geste pili scgnata e , e si l'imprese pili grandi. Clis a

19쪽

la quale sitio metasora di trionset carro via breue ristretio della forma , e dei concerto di tu to l'intero apparato sit propolaeua . Accompagnalia ili intenZione l'attegniamento di due scheletri orgogliosi in vista, ed alteri, che meZZi agiacere su la porta a mala ritta PQuato Tegge-

uano.

MORTIS CAPITOLIUM INGREDERE. VBI MORS IPSA NON CURRU , SED REGINAE TUMULO VEHiTUR: ADOLESCENTIA, IUVENTUS, FiRMA AETAS, SENECTUS TAΝQUAM DUCES DEVINCTl FERETRO ADPLEREN P. TROPHAEI SPECIMEN EXHlBENT VIRTUTUM, ET GESTORUM SIMULACRA UNDIQUE FIXA PLAUSUS, ET EPINICIA COMPONVΝT SACRORUM PRECES . VICTORI A, ET PAX APUD ARAM VERE OPIMA HEROINAE REGΝANTIS SPOLIA 2 INSTAR HABENT DONARIORUM. INGREDERE, ET VIAM VITAE IN ARCA MORTIS EDISCE. Nella porta a maia manca con diuerse concello l'istesia compendiosa descriZione vi silesegeua. Le morti nella medes ima positura, mapiis maninconiche paretia, che ali uniuersat pia

to impletosite si fossero.

20쪽

AD MAUSOLA EUM ACCEDIS . REGIO IN FUNERE REGlUM STATUENTIS ΑωιMUM ADMIRARE: TUMULUS IN TEMPLI FORMAM ERIGITUR TANTO CINERI PAR . QUATUOR PARENTANTUR APUD FERETRUM AETATES, AETATUM OMNIUM REGINAM DEFLENTES. VNDEQUAVE PENDENT AD POMPAE SACRATIORIS ORNAMENTUM DISCRETAE GESTORUM INSIGNlBVS VIRTUTUM LAUDES. BELLl SIMULACRUM , ET PACIS POMPAM CLAUDUNT AD ARAM, ET APPARATUM OBSIGNANT . INGREDERE, ET LUCTUM ADMIRATIONE COMPE.

Sei simulacri di morte di gigantesca statura, te quali non saprei ben dire te piu di dolore

producessero, odi spauento, melleuano in meZZo te porte, e cosi restaua finito Pesteriore ap

parato.

Da mostra colanto magnifica la gii conceptita es peltaZione delia pompa interna dellachiesa , ancorchὸ grandissima fossὸ , diuenivam ggiore , ne per questo scppero tanto immaginarsi , che pisi olim non agglugnesct l'efitto, onde it tem pio via'albergo rassembraua inste- memente di planto, edi stupore. E sopra tutio

SEARCH

MENU NAVIGATION