La Napoleonide

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E tu bentius tollaUSO, Prode donelio, merti 28 o), Avvegeto at crin di accrescere Novi di lauro Serti, Benchynimico intrepido Τ ancida e 11'abbia uti generoso duolt AI Cedi, sciam ii pallido

Timor celere eranSante,

Ch con singulti e lacrime Fassi a colui innante Cedi cli tarda ii Sarmata, E fgombra d'Ulma, o duce, it sorte svol. Bello 'Lveder Vittoria Starsi d'Augusto at si anco; Bello 'Lvoder te inutili Depor con volto hiatico Armide schiere austriache; Dded'Eroe bello gli accentPudiri Dari campi suevi e bavari 281)Fugammo in brevi istanti Chilo de l'Ιstro tumido I 'onda,ihi che innanti Bieda adorda ded' aquila Spennata iliostro codo stesso ardir.

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Me avrk quai dardo partico

Batto sua Istro ancora,

E di suo fossi inglurie

Vergognerassi alior :Dicea ... a 'l salvo principe Graio Sen Corse ΑUgusto ad abbracciar. Ei quat verace laude Non merti, o magno Augusto lΡer te scevro h l mi solio Da 'aggressore inglUsto Lascia che questo popolo Vengad' invitia Spada a Venerar.

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LXX.

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L' INGRESSO IN VIENNA . 11 apparso it sero pugnator det norte 282 .

Odylo squillo decla russa tromba Mathe gli appresta la volubit sorte λΤrions o tombi Partin te pugne Sanguinos e dire, Che stragio di tui sanno miserando, OVunque obbiotio de te servid iro Dei Franco brando. Chid'oroica non saraclierma e tenZone Di ortier saldo at non previsto inciampo 283), Chelli offre innangi e niter quasi gli oppone L'aVVerso campo λ

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Il suo Valore. S'arretransi inimici spaventati; Apre Vienna te porte, e accogite in grembo Dopo il lungo alternarii Vari etati Bellico nembo.

I u principe Muratte, e tu Lanneso 284 , Scorri primier te dignitose vie Gili intortio in torno illo me tuora' inteso In si gran die. Donna austriaca regat, non olimano 285 , Non Mustas, 'assalse oggi ti preme De la terra it novel Giove SoVrano, Dol monito SPeme. Gli acconti ascolla deliolono invitio, Cho sembra dira Se te di si aliora, o noliotrei cli in ciet tuti altro h sortito, E inutii fora. Fors il pote col vasto ingogno est' artes 286 Il magnanimo Carlo A stento ei frena De la Vittoriarii figlio, emulo a Marte, It pro aSSena.

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Ma tu perche, 'Donna regat, si tremi 3 O mentre stasSi it tuo monarCa iunge,

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LXXI.