Rerum italicarum scriptores : raccolta degli storici italiani dal cinquecento al millecinquecento

발행: 1900년

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ULLA vita e sulle opere dimichol Savonarola pubblica or non molto

uti libretto perci qui E sussiciente diri lui poche parole Michele

nacque a Padova sorSe prima el 1 385 e, datos presto allo studio, di- veniae promotore, almen ne 14l2, indi prosessore di medicina in quella tessa Universita di Padova ella quale aveva gi conseguit ii dottorato elle arti e dove consegul, ne l4l3, quello della medicina Nel 14 40, invitato da Niccol d'Este, lasciti Padova e si rasser a Ferrara, inigiando os i ramo errares delia famiglia chedoVeva acquiStare, meZZo Se colo pili tardi, lustro ancora aggiore dat nipote dello Nostro, ira irolamo Anche a Ferrara Michele esse ello Studio pol vi rimase medico di corte sempre amato da successori di Niccolli, Leonello e Borso, he gliconcessero onori e doni sino alla morte avvenula el 464. E privilegi aveva gligili ottenuit da papa Niccol V quando su creato cavatiere gerosolimitano. In pili campi i Savonarola splic la propria altivith. Medico, i lasci dicias-l sette opere medicite 'ognun delle quali pariat et mi citato studio, mentre conben altra competenga SpreSser i proprio iudigio sul valore de nostro medico arabista lo prenget, sors troppo entustasta, i Pucinotti, che certo su troppo Severo, e altri pili moderni De Rengi, Hirschel, Haeser, errari, che, pur ilevandone idisetti comuni alta scuola d a temptra Michele, non ne nascoseroci meriti' Devest 2 pol annoverare ii Savonarola ira gli critiori ascetici per due ratiatelli ulla Consessione, e Da gli seritiori morali per re opereite: De laudibus Iohannis Baptistae, De cura an uoris animi, De u liis Hausebecco et Serrabocca. Alentre egit ingrossa

la schiera degli scritiori politici per i felici progressu II. Borsi Euensis ad marchionatam errarias, Mutinae et sit ducasum comitatamque Nodi ii e pen

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Hibus a citi. In fine pure i verso tento Michele, come anno sede que pochi epoco belli da lui deitati per a morte di Niccolb 'Este Ma non incresca cheriporti qui a conclusione e mi lavoro. Michelo, Se non fece pi Og redire a sua arte su per uno de pili odati medici

de suo tempo, credo it tu te condo. Uom Caritate Ole, auStero, pio anche quando scriVeva te prime opere mediche, diverane severo Sceta eli' ultimo decenni di suavita, quando si fece ranco consigliere de principi, dissensore ella virili, persecutore de vigio Amante di errara, Sua seconda patria, non cord Padova, amelle Sue Mopere corda con fietto e 'una e 'altra. Cert non Obbiam cercare ne suoiscritii latini e volgari eleganga di stile, purith di lingua, prosondit o novitii di pen- fieri; obbiam bens adattarci a leggere troppo frequenti ripetigioni elle medesinaeide e pagine scure plene di facile ma inutile retorica Bench passi abbastanga frequenti da lui citati di Livio Cichrone Plinio e versi di Ovidio, Virgilio, iovenale 5

ci attestino la sua familiarit coi classici latini, pure egi non ita n vero manista,ma uno Scie lato che adava alia SosianZa pili che alla forma, ian moralista chevoleva rendersi accessibile ad ian numero quant maggiore poSSibile di persone Senga, dunque esagerare i Suo meriti, he non poteva aver aggiori di quelli 'un medico e d uno scrittore secondario de quattrocento, d da odare in ut 'attivit exi retto 20 fine cui mira va, tanto pili notevole questo in queli'eth. Ed ora che conosci amo u po' 'autore, cerchiam di Onoscerne anche 'operetia che qui te pubblicata. Prest si Senti l bisogno, O per ver amore di patria semplice sogo retorico o per 'una cosa e 'altra insieme, di saltare a propriacitth, antandone te origini, te opere dclla natura e deli'arte, i personaggi illustri per 5dottrina, valore, antith. E a lova trou i suo panegirista prima in iovanni a Naone , o ancor egit ne Savonarola, a cui operato magnisci ornamenti regie cisi alis aduo' appartiene anque ad n genere di produZioni storico-letterarie, cui primi sempi riscontriam ne secondo secolo ne panegirici de retore Aristide, genere antentato in Onore attraverso tutio it medio evo e orente ne secolo XU, 30 quando ubi uia notevole mutamento rispondente alla uova cultura, e et SecolosucceSSivo, quando Ominci a tralignare, dando uogo a libri ne quali μ trovano ssogo te misere ori municipali e nobiliari, che sole sopravvivono alla decadenga

μ delle libere istiiugioni, degli antichi costumi . ma in ulti per la preoccupaZione μ degli autori di far sonio 'eloquenga, 'ax vicinarsi a tipo iella declamaZione e 35

Della Vision cli Giovanni da Naon ct p. 21 con pari ausoris e con fedelta; cosicch se o uno in a pubblico qualch frammento i GLOMA, oro, no I 'altro ci ostre una notigia attendibile, subito dopo cade Ions s a Ua, Padova, 1879, p. 53 gg. in una adornate inefattegeta e 1 luogo alle favole che Tale fitolo vero deli)operotta dimichele, correvano a suo tempo. Comunque non chi, occupiit conosciuia con quello afole clat uratori et Com pandos ei cose pado ne possa eslmersi dat consultarit. mentariotam Ee audibus arassi Allo fesso genere ui ualch altro criti di a genere troviam a Padova. produetioni si ossono avvicini re te due opere volu La Descriuione di a va e suo ferritorio, de Isios, at-minose dello SCARDEONE, De antiquitas urbis Paravit, tribuit ad n Cittadella, cui Si lconosce una certa Basileae, Isso, e dei PORTENARI, DOIIa felicua di Padosa, autorita nas de Museo iv d Padova . . a ): gliradova, 633, i ci uali di tutio partano, a non di turio Anticat o moderni rem conori deIIa mina citffri Io

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PRE ZIONE VU

μ de panegirico finir sempre per lasciami intravvedere, draS rmando pili in menΟ prosondamente i documento storico in una stilistica sercitagione . N i Savo-narota immune a tale disetto, ch in suo ussici, di panegirista si manifesta mel-l' intiero cors deli' opera colle odi ille a tutio e a tuiti prosonde, se a Mai Har luogo a blasimo con alcuni errori che da id derivano col ostenere ne casi dubbi Sempre uello che maggiormente idonda ad onore di adova, stimata inferiore sol- tanto a Roma e a Uenegia, e per larit a Firenge. uitavia, come si polrh ederedalle note illustrative, te uone notigie consermates da attre Sicures sonti non Solobilanciano te erronee, hi di grai iungi de superanos perci, 4'operi dei mostrol merita encomio e spogliata alle evidenti sageragioni, perSino sede quando in essa Soliant troviam testimoniange su omini e cos de tempo Heli' Autore. IL quale per egii soddisiare te nostre estgenge avrebbe poluto tralasciare Aualches digres-Sione, atta in maggio alla retorica, i arci invece notigie pili abbondanti su gni argomento. Infatii, se di parecchi cose, specialmente di velle odate ne secondol libro, i presenta una descrigione presso che compluta, non cost ove parta degliuomini celebri, de quali non occa che poclii arati e emmenoe sempre 4 illi ca-ratteristici, bens quasi sempre di volo. qualch altro elogio avrebbe potui ag-giungere, non ossyaltro quello di Marsilio a Padova, qualor anche non ne avesse conosciuio ii luogo di sepoltura che ma dimentica. 20 Dissi sopra che non obbiam cercare negli critii de Savonarota n elega ad stile, n purit di lingua: i' operetia che qui ubblico mira plena agione Molti

PasSi Sono oscuri, perch vi si deve sottintendere i soggetto Oxu complemento che Stanno a troppo grande distanga vi si abusa della Ostrugione ad SenSum speSSo laconcordanZa e la consecusio vi sono rascurate La sintasSi ira almenata, quando

25 ad sempio troviam pili 'una volt Pti consecutivo coli' indicativo, o scambio di Suus e eius, 'uso incostante deli ablativo di luogo ed altro. Cos ii essico non clavvero quello tanto curato da altri manisti, ch i Nostro accogite largamente vocide basso latino. Μ quando it avonarola crisse a sua operetia Ne citato mi studio errai aDa sermando assolutamente che essa su scritia ne l445 macia differengam h leve. Gihtulti morti appalono i personaggi di cui Michol tesse 'elogio anche Antonio Cer-miSone e Paolo De Castro che morirono et 44 cf. p. 39, . , e p. 35 n. l). Ed altri dati per a ronologia trovianio: a fondagione de monastero di Bellemmede l44 cs. p. 2 n. ), i reliquiario regalato alla basilica de Santo da Antonio

35 vetario, ii quale ne l443 legava alia stessa basilica una Omma per la comerVaZione

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VIII PREFAZIONE

mento equestre dei attametata, Ominciat vari anni prima , ci Savonarola pare ne discorra come di cos appulato compluta Is Galla molam enim neu configuratus eSt super neum equum Sua cum magnitudine decorum apud angulum templi Antonii gnostri occidentalem veluti Cesar triumphans non parva cum magnificentia Sedet . Saremmo unque tentati di collocares la composigione deli' opera opo tale anno, mala notigia qui data polrebbe essere un'aggiunta posteriore bem piae facilinentes it i Savonarola Otrebbe aver qui pariato come di una Osa compluta quando SSa nonera che a suo inigio. Ancora clue volt Michel ci arterh di monumenti thoe sidovrebbe credere ili Ominciat quando egit ScriVeva, mentre non eran che roget-tati certo uno non fu Ostruito choe molli anni topo e 'altro probabilmente hal. Questa potest Ono ostretio a proporre, perch un' informontabile dissicoli non per Ibmette di accellare 'anno 1453 n come termine a quom come termine ante fucm. I Nostro ella dedicatoria mostras dubbios di dedicare a sua fatica a frate minorita a vescovo di Padova, Pietro Donato, per i quale Sicuramente rancor Vivo. haparole di ode anche quando descrive it palaggo vescoviles e noL sappiam ches ilDonato mori cil P ottobres l447 cf. p. 47 n. 1) 'altra parte velliam che i 20 Savonarola parta de convento di s Bernardo abitato ancora alle Benedettine chevi stetiero sino alia loro dispersione invuenuta et Q 448 p. I 2 n. l) Certo dunque complci suo lavor prima della morte de Donato e delia dispersione delle Benedettines a non molio prima, perchb edemmo i parecchi fati successi poco innangi persino et Q 446 Cosicch in questo anno o ne principio de seguente si 25

tempo a Savonarola, at da parecchi lanni amoroso cultores deli AEOS Iad OVane, come ileviamo alia lettera a lui diretia dat olentos infirma questa opinionela data che lemesi in fine a codice, perch scritia da mano diversa : essa in Origine era l44 ,' ἡ, indicit 3 su corretio in D chi copi per i uratori, credendo an 30 zellata questa cistra, prese per uon it iccolo o in alto e fece in I 440 quale Silene eli'edigione muratoriann. Pariando a p. 4 n. l de plano deli opera, non resta qui a dire che delcodice che a conserv e de melodo eguit ne pubblicaria. I codice ut quale Conduco a presente digione pervenne almuseo Civico di Padova colla accoli de 35 benemerito accoglitore di coge padovane Piagga e tutio a credere che Si quello SteSSO che n tempo apparieneva alia famiglia adovana abarella, indi alia famiglia Orsato. Infattici Tomasini cos descrive ii codice ab arella: Michaelis Savona-

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PREFAZIONE IN

Wriolae Lib. III. sic de ornamentis Urbis Patavinae, manu auctoris forsitan con-μ scripti cum gloSsis. Ol. h. pure i nostro h uia in-f. cartaceo ed a numerose glOSSe, che Sembrerebber appunt autograse, e ancora alcunc aggiunt di

una mano de secolo XVII ella quale si polrebbe edere a mano 'uno Zaba- rella, percii tuite riguardano personaggi di tale famiglia . obhiam pol credere che questo codice ih ella seconda et deli stesso secolo XVII si passato in casa Orsato , percli quello che pili tardi i fac Adamo Pivati vi troud e tra-scrisse per ii uratori non E altro che i nostro, come uti accertarsi hi confrontit' edigione muratoriana o codice adOvano passi pili recenti di questo codice sonol appunt citati come tali dat uratori, ii quale ne egue a legione, tranne ih ove chiar che i Pivati non esse saltamente. E id Vuenne parecchie Volte, iache abbia senZ altro messo una parola ' si cheri abbi Corretia o male intesa. Co- Siceli questa digione condolia con sedelth maggiore sui codice rende pili intelligibiliaicunt passi scuri o addirittura errone deli'edigione muratoriana Il codice . comel dissi, appartiene almuseo Civico di Padova, porta a Segnatura . P. 22. XVI, ed formato a 29 ogli cartacei di m. 340 240. La c. 26 lanea, mentre leCC. 27-29 sono occupate a rogete figure colorate, solio gnuna delle quali sta ilnome, critio da altra mano, di ottanta personaggi Odati eli' opera. a sortitura uniforme manistica meth de sec. XV e manistica tu quella elle corregioni 20 d aggiunt marginali, interlineari e talora criti sui fondo abras da una mano Sola, a non eli stesso tempo e collo tesso inchiostro, certo diversa a uellache scrisse 'intiero codice, come ne a sede, olire a forma delle lettere, ancheri' or- tografia. Non tenendo conto elle gi citate aggiunt de secolo XVII, di pochissime attre pili tarde e delle tarde corregioni oriografiche, necessario invVertire ancora 2 che te aggiunt e corregioni de secolo XV talor sono richieste dati' imperigi del-l'amanuenSe, che omise parole e proposigioni intiere richieste dat senso od err nello Scrivere qualche parola, a che pili pesso 'opera deli amanuense per nulla 'entra. Iniati vi sono state cancellate parole e proposigioni per ostituiri e con attre non per riguard alia sostaneta a alia sorma, attre volt voviam aggiunt non richieste dat 30 SenSO, a che pure o rendono pili chlaro, attre aggiunt infine sono elogi intieri abbastaneta iungite digressioni. E quindi naturale a domanda chi ne se colo Vebbe tanto amore per questo codice a supplire alle mancange de menante non Solo, ma da introdurvi anche uelle modificagioni exaggiunt chera suo occhi rendevanol'opera pili perseita ella ostanga e ella formi Non altri chera' autore parrebbe, 35 io en volentieri 'accorderet co Tomasini ne ritenere autografe te aggiunt e lecorregioni, che anno veramente i caratteri di a genere di autografi, se non miripugnasse ii credere che i Savonarola avesse os poca familiarit colla grammatica latina da tollerare non semplare da lui rive duto 'una Sua opera troppo numeroSi

Cf. c. s r. 6 r. Io r. a in I t. 2 r.es omis Sertorio e rara libri de paci appare p. 31 il Ll- queste agglunte. bellus de Magnificis ornamentis regie Civitatis Padue, B eod. . . 7 7 elluae Civico LPadovara michaelis Savonarolla, s fol. . n. die deui Libri posti a me Sertorio Antonio de Co. La sola iunga omissione a c. 8 . - t. fu probas Orsari C. ne syeDIo rudi stabiIEt in Viata in Casara timente voluta aliuratorI, L quale cos fece anche in incomtucia anno Iops. Mindieari continuato dat figlio attre cronache contrant che stimava inutili per laratoria.

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X PREPAZIONE

e grOSSolani errori. Sue devono pur essere e modificagioni, che egi per polrebbeave fati su altro semplare e CSSe ouebbero pol esse state introdoti ne nostro codice allyantico possessore 'eSSo. Comunque si ne pubblicare quest operetia rispellat Ia legione deli unico codice conoscitato, permetiendomi solo di modificare 'interpungione e di introdurre uelles Icorregioni che Stima pili necessarie, non senga relegares la legione errata de codicenelle note, elle quali non mi parve opportuno 'indicare te disserenae deit' edigione muratoriana, perch derivanti da capriccio e non da in codice diverso ab nostro. Nelle note illustrative pol, per te quali mi orse valido tuto it h. pros LazZarini, non feci u compluto assunt di quanto si a sui vari argomenti accennati dat avo I 0narola: lo pagi non mi permetteva e 'altra parte nessuna utilit ne Sarebbe Venuta. Tenni ovratuito di mira te notigi date a Michele sui singoli argomenti e non gliargomenti stessi in tu ita a loro stensione facendo risaltare secondo i casi la veridici tho la falsit di tali notigie e dando su gni argomento una bibliografia quanto pili cella potet Alcune volt sottanto mi lascia indurre a costam da questo plano e mi fer cibina torse troppo su alcuni personaggi per dare qualch nu OV QOtidia.

ARNALDO SEGARIZZI.

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COMMENTARIOLUM DE LAUDIBUS PATAVII

PRAEFATIO LUDOVICI ANTONI MURATORII

PosaequΑΜ tot Histortos ad Patavinam Urbem spe rantes In hane Rerum taliearum CollectIonem

intuli, dubitatio milii oborta est, an opusculuia hoc e Laudibus Patavii adjiciendum iei foret.

eritus quippe sum, ne Lector uni Saturitas citium, quamquam novum, aversari tamdem 1ncIperet.

Verum vicit sententia pro editione Libelli, tunc quod exiguae molis oetus nemini fastidium creare merito potest, tum etiam quod multa complectitur, e quibus ad iterariam Historiam celeberrimae Civitatis tua aliqua accedere possit. Neque enim fabulosa pauca, quae is habet de Antenoris, Dardani, sive Iani, et Marci Regum atque Henrici IV Augusti tumulis, Patavina in Urbe positis, pretium erudito foetui detrahere possunt. Auctor opusculi fuit Michae SavonaroIa, Patavii natus ex nobili familia, et Scardeonio teste equeseris ordinis Hierosobmitani insignibus ornatus, quibus tamen depositis, impetrata, ut Alexander Guarinus putat, a Romano Pontisice venia, uxorem duxit, et filios procreavit. Physicae a medicinae operam dedit tanta cum celebritate nominis, utilium Nicolaus III. archio Estensis, errariae, utinae etc. Dominus, ingentibus allectum praemiis Ferrariam deduxerit, ubi is reliquum vitae emensus, filiis quoque et nepotibus stabile ibi domicilium paravit. Vir profecto non minus Artis edicae peritia, quam piis moribus, aetate sua commendatissimus, utpote qui inter alia Christianae Caritatis opera, pauperibus nulla mercede mederi solitus fuit, uti scribit Iohannes Franciscus Picus in Vita Fratris Hieronymi Savonarolae. Neque reticendum, e Nicolao ejusdem Michaelis filio natum fuisse Ferrariae eumdem Fratrem Hieronymum, illum videlices, quem sanctitas morum. Libri pii editi, et genua mortis Anno Christi CCCCXCVIII ei a Populo Florentino inlatae, non suo tantum Saeculo, sed et futuris memorandum effecere. Si fides Bernardino cardeonio de Antiquitat Patavin Lib. a Class. 9 et Angelo Portenario de Felicitat. Patavii Michael Savonarola Anno Christi MCCCCXXXI. Ferrariae annos septuaginta et unum natus, diem suum obiit, cuius corpus tumulatum in Aede Sanctae ariae in Vado postea in Sancti Georgii ranspadani fuit translatum Sed error Typographi incuria in hunc Annum irrepserit oportet; nam ichael noster Cap. 3. Opusculi hujus, mentionem facit Anni CCCCXLV quo Turcae magnam Christisidelibus cladem intulere. Ad haec longe serius praestantissimum hunc virum e vivis ereptum fuisse, persuasit mihi supra memoratus Picum, dum scribit, Asum Michaelem, me arre Grammarici Assi uoretur Hieroumus, quoad Ase, is eram dedisse. Exploratum autem habemus, Fratrem Hieronymum Anno CCCCLII editum fuisse in lucem terrariae, ita ut Michael ejus Avus aetatem produxisse videatur usque ad Annum MCCCCLX aut a MCCCCLXVI quo ipsum decessisse auctor est supra laudatus Guarinus in Libro deue Chias di errara. Recenset Scardeonius Libros de remedica amichael elucubratos, et jamdiu typis vulgatos, videlicet AI ductionem Practicae medendi, et inus ad comsonendas Medicinas minime idoneum. Praeterea Canonicam de febribus, de fuisibus etc. Item de usu irasis aquae, et quomodo conscissur. Edidit insuper Fbssonomiae secutam, quod Theodorus Gaza Graecum fecit, ut dono eiusmodi suorum contribulum gratiam iniret. Haec Scardeonius, qui et addit, Savonarolam ante omnes edocuisse, quibus potissimum salubres forent tepefactae Aponi fontis aquae epotae. Sed et in Bibliotheca stens ejusdem Savonarolae haec opuscula manu tantum exarata adservantur, scilicet inus Aseeticum item Confera nati item De qua ardente item Dialogus oratis cum hoc titulo, da Uriis Luce quoque actenus caruit opusculum hoc de audibus Patavii sed ejus tamdem vulgandi copiam mihi fecit amantissimus mei Adamus ivatus, sacrae Theologiae Doctor, et later Patavinos Parochos tum doctrina sum suavitate morum eximius vir. Quum enim in Manuscriorum Codicem, in quo Commentariolus iste legebatur, deprehendisset

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XII PREFAZIONE DI L. A MURATORI

apud nobilem et ornatissimum Comitem Sertorium Ursatum afavinum, Clarissimi inter Literatos Sertori Ursati Equisitis Nepotem, nihil cunctatus, ab humanisalmo viro Ilium mihi, immo, ut nequius loquar, Reipublicae Literariae Impetravit. Neque leve ornamentum nobilissimae Urbi ex hocce pu8culo accedas, quae nunc studio Serenissimae Venetorum Reipublicae insigne doctissimorum hominum Lyceum esse pergit, et gloriam Literarum in Italia tuetur. Eodem Saeculo laudes Florentia Leonardua Arretinus, Mediolani Petrus Candidus Dece tribrius Bononiae Iohannes Gargonius celebrarunt. Iabeat unc et Patavium uaso Savonarota circiter Annum Christi

MCCCCXLV digesina

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