장음표시 사용
211쪽
d fimistici que i, che consciocco ero tendindo ad alto, etsi hono cons sciola co far o grandi, conia et i tam nisi arsit con D; meria arris risi, coula misi, i, 2blima si courinfrmi, a qui parem, orrimo Hai di sanita on a penuria far si beati, ef hci in et mommio. uindi , te fra ambicchi, ampolle et ano distillan lambiccandosiilce, tibi Io do continuo a che modopo sino tra si datis mi eri diu uir in v tratio fortunati. N partendo da iam in mo, hiile, oggiarion fati di Dedalo, in upunt si, at telo. Von a talor promettersi foro Hoese, et te ricche e di Crasse,che alti ancorp/wauidi anno cercando una certa torptetra liquale communemente dimandano lapictra de Fit da lit, abi aut ori Achia nata Anx r, a cim anno attri-ίtiis da Filosis antichi diuersi imi nom, diciolo
ci in Dei empienti uniuerso , come a Democrito ' O, eo, elit ori in diu in algetamenti, Comeda Zo mahora. roa iro, Sine iis, e Plotino jocculte feminari rogio ni per uitigii elementi sparse, comeda spirit interno, comedat Tocta Mantoano, di mi secra uila o
212쪽
'ain sido sectiantialea tuti come data onia Lolpo di quin i ta feno, me da Aristotile;digran secreto, comitatuita lascuola alchim; pica. Ou magni Pano tanto conquesti nomigraui es rori,ia uiri Pist Elis, o delia flos capietra, se non solopromettono onda et iri aee laurea metamorfo si noua ottega diceber, di Ralmondo ma unpro ioso infida , he occando e Agorino se te conuerta in oro, comepromise L Osimo Augu- i. re si nuterx libro dolias Christopeia, descriuendosa iri Ad que lapierea, oue dice Ohegratandone in mar pisciola parte, uando it mar tutio argento uis osse,
. , mepromesse hanno in ante lor pere, Herme chimissi te, fio, Denna,Hortulano, Rosino, Aerto, Amnatio, Morieno, gibde,Christoforo Parisiense saltri infiniti quali hanno ripienti coicidi enim Osecreti securissimi intorno a ques antasia, da tuitis curiosamente desiiderata. Horda uenia curiosita mosta hora,et anno congregando infiteme, Νcchi, polus ri, et rine, liquor incalce minerat in asi di uetro, insoccis, in lambichi in croysen in olle, in fornelii, in bagni arena in agni Maria passando perfeltro preparando, cementando Fandosoluendosublimando, fondendo potuerietando, lauando incorporando ec
cando gellando in verga incanaletio,in acqua te mi
213쪽
'erien .prouano na ricreta Ad album , con hiara aeuou o,alta me, te, Lalli, ars con stagno Inghil terra a gemma sal armoniaco risa aro,calcina etiva verro pso. Usi trita silpestas macina impasta, si pone afoc lento afoco Pasteratio ne a foro di reuerbero, id e cauasi focia brutti ima, o carbonisi negri, che non son quelli afucina Prouasi oggidi congela Mercurio con minerati Vitriolo. Marche sita alnitro Verirame consecuidherbe Na- peto, Se pentaria e rissologia, Polliomontano, Sasonaria Centaurea, ha a conpotueri di Euforbio, di Uetro, ae Mimonio ton medicine pro ette, δὴ roppo in Papauero succo ae pio Agarico, Arsinico, Reubarbaro oegetlansi te materie, denari,ilmercurio in sumo, in schioni, in salti, insccisti nure henon Aia caligine de camini. Holai si fariun perieno ad solam ethssima, , prouata hauuta da et Flamidio da n Frances, damn Teisio, da Thoma s Filologo, a France coirerella, da risin 'an-
eois compongo in si eme Venere purgato, pro ut scis curcumapesta laci, i andrina preparata, prout scisci due altili feschi, Garano, Faua ne-
214쪽
ne ridico se , he non riesce alia plura de ar ove, mancia a cape a Ua quo L . ancopi leta δε v trire quando che tu accompagni in seme fame mi Ei Sole, e d Luna, pensando di trouare et uor finissimoda venti quattro carati,che opo fungas ione u rotat, che quia, Vera da odici, cematopa a otio, o diecia eno te te suo di, ita te ques ut d Esaia Argentum tu urnici sumis in coriam cheirό desie pe- , de odorii, de crusci, et ire deuoti, de iuramen
meno Iros, desieproue, ch gnici fauno ab Or fici diqueuer se dis de pensieri, ego intenti, de de siri,
215쪽
me altri, o non . menosi rithoua in Cn Logo . Cou quanta latransea, Di immortale odi cos oro nominare ioca oli, sinoui mi de metalli che, fanno dard Icapo ne muro ola mente a sentarii nominaudor argento, tu i chlamario Luna; l argento itio, Mercurio inimico, insipido lubrico, pulto saltante Giom- maiiauci, Chiara duouo Menstruo perma Occia ute veschie a e Notte ili ame, enere, i erro, . Marte los agno, Gioue i tombo Saturno for9,S9D, Oriente, Formi huomo, Falcone, Gallo,pictra degi Indi, I seu oliuaterpetua, vena lustrante i contanti altri nomi,ch. na cosa ut hi ima da accoutare, da tenere a mente. Io non dir quata an Ahia
216쪽
dono pol carico di fumo, pleno di caldo uni di fere, fotido disos re,congli occhi molli, cossudore a uolto, con D colatura atraso, conde mani, se coletis tinti, o pannis orchi, οἱ dolor di colo, colir mordeiae membra pra tutio con a bor a uuoti qui lanno mo-frato I magno lor secreto a conuertire, transmi tare,
Cacochimico,in medico mendico, aeterίolario carionario,con risa e foco, solata di mite se perfne. Insemma, o inpresentito ire, che mitigii Alchimis nouseno,iochidastro h di re se infumo disserande
e dipouerta O a lasopra tuti leparoe faῆυa che non la modo nello 'endere, non a regula nel comperare, nonia ordine net in porre, nonia mi sitira nen operare aonia scrienta,etri turre, nota 'ondamento nel cominciare, non a per stitione ne mi e olida principio ali arte in se illico si in colore, chi in ama ama hi in congelare, hi in trouare fanteitto lapis mira colose cli con ogli, hi coninguenti, hi cons coli, chi con ueleni, chi con minerali hi fili acco da tante proue inutili, induces almentet come fece ummio amico siliciolare a congelar. fercurio cos luttiro, col Cau;aro. cosa, raser cirio, di tra pullo non hoc alia senti l cim agnia , clepersola eo alii ora ill pse . intele Io non dirogia tanto contra quesiam te ouilc e curiosa ch 'io non uoglia in molle se chia- mar a Dera, e com Vendaria con tultique titoli di -- ruione d cle a seisn riphratidobili,e contioniciati . Platone diutu
217쪽
ehaumena, et archadumia spei vera facedo uti suppositio, pochi noto; che fiendo tuti, metallid erentifra loro non dis ecie ma flament econdo imis, e Imeno; uno si pumira nutare, Faltro biducendolodali imperfertione alta perfertione colligor deli arte des con lapi attica inuentata da veri reali spersevi ichiminii. Ostra dici Solino Strabone, Plinio, e Vἰ.... Giouanni ico Mirandolano come bene alliga il limo. Pantheo uella sua boarchadumia I hanno hiama ' ta naci sciplina electe, diuina Ballio da eru-gia aucor lui famo o Litora bige, ne commentari,
chesece seoprago si feodali misellisolo, qualis eno
n purche non es interuenga arte magica, altra o
opposita alle te egi addi cendo a L. Vnica eii C. de Theseuris chiunque si diserta di et edere te friuoleragioni che addui res ιροβon contragis Alchimisit,aeci sieno tenui per falsi e bivia di da iocheauno, consiliri quanto ne fauesta 'Angelica oue notando me Ari dati altra parte, come fa Somma Labiena consura Σ Τ' Lmutinproue di essesau amente giustamente medea e moliopi di ode che di bi imo igni sileno da esse riputat appresso almondo sua non saraita Leuno , he non odi ' Ichimia in 1 est icta 'ellis su
218쪽
ia serouato que bet temperam cti de 'Acti ro dei Cinabro,d Minio desia Porpora des risiasio, et di quello, che chlamauo , o musico; cosea eccellente, nobilissima. Ostra chesei sti ha it ouato satirica es, uesisve in tantis gni, te misuriae compo sitioni, i ar- timenti gli si si, sinuentioni des, bonisa, de is potueri delibrisfieri secui artificiali, mi Uastrecoste eramentesignatate. 6otestas quesia, charitro-Ilin o. uato que vetri, e accouta Plinio a tempo di Tiberio Frsi et isti, molli, pigheuoli a Tn gus , coudanno de roprio auitore, quas narra Issidoro mersiato perci alto mori re acci che I oro non auis se insem coni argento per a beste a deletetro non situli pro premi' metalli os nobili, epr grati Coresa sua ente. quella ha ritrouato facque vite, quelli 'triti essentiali quelle quinte essentie, che purgano con tanta marauralia i catarri delia tecta, Ringono Dcolere,reprimon leue me cacciano i dolori, zam- Iahie,ann hilano it humori trilii, danno ita a finfirmi, fauno quas is citare i morti Lionde Fndo per ante particolarita , plena di meriti, se ben inquat e partes a arente, Iche negano conio uita costauq igni simi ultor uoida porrem nel Theatrono tro in meo delia lori, uel bios imo per non irritarc contra tutio, uolgo , per non essi contraria ut in ulte persone uolt sentetquenti, e pu
219쪽
Del Carponi. Ioue Decem et a ZZ cs Asstrologo. Discorso L.
taesi mo armente adimandati suo Cemella i d irologo cle anno lapii parte dei tempo seci, silura pensis
ro .maginando fantasticando, iroogando que tanto, chano dentro, 'ICon etto,
G, Ea m nte purchelhuom consideri, he nonsi aqualchfriuola cos 'a di consideratione, mimportau a come suo te cose, che propriamente e troώ-
logi cosida tuiti communemente cono tuti tome τμ- rari , che tutio di auu actrologando a che modo nosuto posia collempo buttare cento uno salo di fomento si conuerta tu et i granato;et acco in farina diuenti una Usa Ipataci innamorati e anno cercando
I filii, opia in Calde, inobo a pietra lis per audare Diuisibile. secreti, Cipriano per trahormar si in affere laclauicola di Salomone per auerta Calamita ch gli empla pi di calamita chedali re et , Eu si che Hanno su quisliouare, Vog, hora anno imaginandosi con che arte, con che i anno cou chestra lassem,i nimico si post corre a dormire se, bais Iriani et eron si si an atri se e scatio, Aesodonesii faraus f tto se si pol e fauer at quella potuere . he non Iobppii e cosi vadi correndo in infinito. - . h pr se astrologanti, a quali que1lo nome tua bitamente DL a con
220쪽
conmenesen quesit he conde fere in manes con castrolabio auati, si inpingonosor id ij se arte de acuini, degit Almanach fargiudici inforrere Iop a te co eventure comede giorni, demessi ille si ioni defZanno, di sereno,iu mal tempo, morte dis te,diguerre, di terremoti d nondationi aestioni, e cattiui accolithisve quanto 'ingaunino, e quante ancie fingon quanti errori fa ciano isterienda, maenra elli cole i inrigna flagiornata. Ionon diro . hequalch co se per L prattica lungi, o seruata d, δε-ro maestri, nonpossa persi. come eccli si ella L na , e et Sole, te conglantioni te oppositioni, i domia nanti, gli ascendenti alcun attre Fruationi di non molio momento, 'qualore oeta que giud cij, che fauno ille mo=ti de Signori delis guerre indusit te ches anno, desiepessi ille careste, defelicis ccessi, de fortunati, et far delia natiuita di quesio, edi queli altro oue iacio afouente aliouo sito, bucontra , dico ches vim rastoc eo di questi clur