Synodus Severopolitana a Joanne Camillo Rossi episcopo an. 1823 celebrata atque SS. Domino Leoni 12. inscripta

발행: 1826년

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CONCORDA ΤΟ

Sua Santii, ii Sommo Pontesce Pio VII, e ma Ita si, Ferdinamio I Re det Regno deri Duo Sicilie , animati da un eguai desiderio di riparare i disordini , clie neli 3 materie ecclesiasticho si sono iiitrodotii uel regno , hanno determinato di eomune accordo di stabilire sea loro uria miova

Qii indi Sua Santith d Sommo Pontesce Pio VII ha nominato suo plenipotentiario I' Eminentissimo signore Ercole Cousalvi, Carditiale della S. R. C. , Diacono di S. Maria ad Mar res, suo Secretario di Stato: Egua Maesta Ferdinando I Be dei regno dello due Sicilio, l'Eccellentissimo signor D. Luigido' Mediet , eavaliorse dei reat oretine di S. Gennaro, Gran-Croee de reali ordini di S. Ferdinando e det mortio , e Constantiniano di S. Giorgio , e dest' i inperiat ordine di S. Stesano di Ungheria,

suo Con,igliere e Segrelario di Stato Ministro delle sinanete. I quati , clopo avere mutuamente cambiate te rispe tiVe pleni potenete, hanno convenuto ne's guenti strii coli: ART. i. La religione cnttiaica postoliea romana h la sola religione dei regno deIIo Duo Sicilio; e vi sara se in pre conscrVata con tiilli i dritti e prerogative che te compelono, secondol' ordinasione di Dio , e te sanetioni carioniche. An T. a In consorinita deli' articolo precedente, Ι'insegnamento nolle regie Universit, , eollegie sevole , se piibbliche , che private , doura in tutio essere conforme alla dottrina dolia medesima religione eat loli a. ART. 3. Bicon oscultast nella conventione dei i necessith di venire alia unione di pa- recchi piccolissilui vescovali , dove i vcseovi non possono mantenerat colla decenta dovum ;e illiesia unione che nil ora non sit esegi ita , essendo ora diventita ancor Pili necessaria per Iamasgior doeaden χα delle suddcite ed olire Mense ; si sar, ne' domini di qna dat Faro nol modo debito , e vicercato prima it consenso desses parti che vi avranno interesse , una nuova circosmieti D . di diocesi. Nel determinaria si nur, riguardo at eomodo desse teli, ed in particolar modo at loro Spirituale vantapoo. Tra te Sedi , rhe o per troppa searse2ga di relidite, o per I'oscuritv de' Iurelia, o per nitri ragionevoli molivi noti potranno conservarsi, te pili antiche , e te piu insigni si eo

Xo' domi iij pol li Ia dat Faro si eonserveranno tulte te Sedi aretvescovili , e vesco illi, cheoiti almente vi esistono ; e di pili , assinse di provveder meglio at comodo ed aI vantanto spirituale te' se teli , ne sarci accrescinto ii nn moro. I tetritor j di aleuiae abbadie nullius dioeeesis, si a per la loro picciolereta, sia γῆ la tenuissidelle loro venditε,' sia per la perdita che ne hanno fatia , verranno di concerto uniti a guelle di est enuo i' cui Gnlim si noveranno nella nuova ch cosmietione. Le abbadie concisioriali , te quali si ritrovano colla rendita at di ili di einqneeento domi annui , rimarranno senta essere aggregate. I sondi delle alue minori delia vendita suddetia , quando non sieno di fus-patronato, o si aggregheranno ad alue abbadie ecclesiastiche sino alia iussi-

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cata somma di ducati cinqueeento , o ne sis, d osto in favore des sopitoli , e delis parrocchie. Questa disposigione nou riguarda te coinmoeide degli ordini militet . . IAR T. 4 Ciascuna Mensa vescovile det regno non Potra avere una rendita minore di annuidueati tremita in beni stabili, libera da' pubtilici pest . . t La Santit, Sua di concerto eon Sua Maesia i Megnera it piἰi presto possibile taIi dotazioni in favore di quei vescovati, a' luali sara applicabile Ia presente disposiαioue.

ΛRT. 5 Ciascuna chiesa , sia arci vescovile , sia vcscovile, avis it suo capitolo , e seminario, a quali sar, conservata , se sussciente , o accrescivia , s nancante in parte , e se Sse necessario, anche Per intero assegnata tina susscionis dote in beni stabili. VCiase una dignita det Capitolo in tropolitano di Napoli non avra mono di dueati cinqnecentodi annua rendita; e gli altri canonicali non nictio di iliacas quailrocento. Le dignit, des Capitoli delle altro citiose circi vescovili o v scovili , che nolla nuriva circ scrigione verranuo stabilite nella parte dei regno di qua ital Faro, non donanno avere meno diducati centottanta di annua retidita , i canonicati non meno iii ducati cento. Questa dispositione non comprende i canonicati di pudronato regio , ecclesiastico, e latrale , i quali si conserveranno nelio stato , in cui sono , a meno che da' rispelli vi padroni Don se nevogliano neue debite forme aumentare te rendite. I seminari saratino rogolati , e te loro recidite amministrate ii tenore deI Concilio di Trento. Λ aT. 6 Le rendite delle chiese da unirsi si applie herantio a queste chiese , che nella Duo vaeircoscriZione si conserverantio , meno sitie altri casi urgenti delle suddet te chiese da riviairsi richie-dessero altra applicazione ecclesiastica, da s,rsi coli' intervento delPautorii, della Satita Sede. I Capitoli di quelle chiese, ehe nella nuova circoscriaione non saranno conservate, ri Ceroto prima it consenso deo' interessati, saranno couvertiti in Capitoli collegiati; e Ia Ioro rendita rimarratat quale si trova nello stato presente. ART. 7 Le parroechie te M li nou hanno una sufficiente congrua , avranno vn sirpplimentodi dote in tale proportione , che Ie cure at di sotto di dueinita aut me non utibiano meno di dueati cento annui ; quelle ai di solio di ein litem ita anime, ducati ciuieinquanta; te est re siuat mente dictuquemda anime .in sopra , non meno di ducati ducento. annui. Sar, a carico dei rispelli vi comuni it mantenti nenio della chiosa parocchiale , e det fouοparoco, quaIora simo rendite adde ite a questo sine; e per Ia sicureteta se ne assegnerauuo a soridi, o lassa privilegiata net pagamento. Questo articolo non comprende te elitese parrocchiali di giu padronato regio ecclesiastico elaicale canonicamente acquislato , te quali saranno a carico de' rispeltivi patroni. Nd pure vi restano comprese te chi e riceitiale, sieno numerate, statio innumerate , i Capitolie Ie collegiate con eura di anima, aveudo la loro congrua uella massa Cornune. ART. 8 La collatione delle abbaille coneistoriali, che non sono di regio Patronato , FPetter, sempre alia Santa Sede , ohe te conserit, ad ecclesiastici sudditi di sua Maesib. I benesiti semphei di libera eollaetiove con laudatione ed ere1ioue in litoto ecclesiastico saranno conseriti dalia Santa Sede , e da' vescovi , secolido la distingione de' mesi ne' quali la vacaneta sue-

da ι clod da genuajobal .giugno dalla Santa Selle , e da iuglio at dicembre cia' Vescovi. La prov-Vista sarh se re in persone di sudditi di Sua Maest,. ART. 9 Si r Megnerli soneeitamente at Sarito Padre la nota delle abbadie , come si vitrova uella Curia deI. Cappellai maggiore , che sono di nomiua di Sua Maestv , e la nota di quelleche non sono. di regi viis onato. Queste nole potrantio tu seguito di concerto reicisi arsi. Mi T. I si I cano Otii cli libera collaetione , tanto de' Capitoli catteddidi , che de' collegiali , si e nrisam o rispellinamente dati a Santa Sudo, e da' vescovi; cioh ne primi sei meti deII anno

I. a prim dignita sarii sena pro di libera costagione della Santa Sedo. I a Santita Stia accorda a' vescovi dei regno it dritto di conserire is parrocchie . t --.a vacare in optii iesinpo. Previo i I concorso nelle parrocchie di libera collisione , vestavi te Anseriranno a'so gi iii lia gli approvati cli' eglino giudiciteranno i pili de ni. Nellemi di gius-patro ii reio ecclesiastico , preme o pure it concorso , daranno 1' istitutione aeve 31 patrono ecclesicistico presenter, coine i piu degni sta gli approvati dagii maminatori. amente velle h. ccbi' di Fivs-pat rouato regio, e laicale, ii vescovo instituo iI presentato,

. . . si ii: ehi, ira iiii Ie parrocci Me clic unctioranno in curia , o per promoetione a Dalae dignit, . iesiastica, Ο canonica io consei lio dolia Santa Sede , te quali saranno di collatione pontificia.' A et. c. Tutii i beni ecclesiastici non alienati da governo militare , e ine at ritorno di

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r i Sua Maesili si sono trovati noli' aniministratione dei cosa deuo demanio, sono restituiti alia Segulia Ia ratifica dei prosi ille concordato , la massa degli anzidetii beni sar, nitorii tamenteamininistrata da quatiro scellissi iiii soggelii , duo de' quali verranno nominati da Sua Suti ita , odite dalia IIIaesi i Sila ; E qilesii dourantio sedetinui te uin ministrarii, siticlth non sieno net modo dobito ilostitiali ed applicati. ART. i 3. Essendo stata alienata solio ii govemo militare ne' domini di qu, dat Faro non pom parte de' l,eni apparienenti alia Clitesa , e ra Maesta Sua per opporsi con tulit gli florat ossibili alia incursione nemica , essendo si ala anuli' essa , tanto in Napoli , prima che seguit: iusse la invasiono de' delii domini , quanto in quolli di la dat Faro , onde impedire clie sossoroin Vasi , ad alienare una piccola quantita di solisti ecclesiastici , coli avere assegnato a' possessorieecimiasilet ne sit idolii domini di La dat Faro per la d vuta' in leoni Egagione ait retiante retidi ieci vili ; quindi ad istan Ea dolia Maesta Sua , ed auuio riguardo asta pubblica tranquillii, , chedua religion somnia mentes importa di conservare , Sua Salit illi dichiara , che i possessori ut tuitisti an Zidciti Mui non avranno alci ilia molestia ne da'Roinani Pontefici suoi successori ; e vite in cons 'guetua la propriet, degli stessi heni , te reia lite e i diritti a quelli annessi , saranno immu- Laistit presso i medesimi , e quelli che hantio causa da loro. ART. I I. Le attuali ristret te circosi aliae economicile dei patrimonio regolare non alienatoe trovato da Sua Maesia at suo ri torno neli' amministrarione dei cois detio Demanio , non Der- metiendo di ripi istinare tui te Ie case religiose deit' uno e duit 'altro sesso, te m desime verrannor, Pristinato in quel maggior numero elie sara coii Patibile co' inegeti di dolationi , e speciat mente e case cli quegi Instituti, che sono addetii alia istrugione delia gio ventu nelia reliuione o noli ,

iς κγ , alid cura dogi' inoemi, ed cilla peridieaesonj. . yvi Sinone e uella I beni de' Regolari possidenti , non alienati, Saraiano con debita proporgione rioartiti sca iconventa da maprirsi, seia Ea avere nici in riguardo u'titoli dulle antiche proprietv . este in vigoro JH Preserite articolo tutii restano est inii. V P, eeeeituati quelli interamente addetii ad usi nubblici, se Der

Mendom l utilit. 1 dei delici patrimonio, po tr. imo ariesie alienarsi colla condi Zione che it pretio Urie ne ritiaria, debba surrogarsi iii Vati laggio dei Patrimouio medesimo.

egolari Possidemi e delle monache , iii ProporZione de meZZi di sussistenaa r como aio siesso modo Sara libera la vestigione do novi ei pu religiosi mendicanti. monaesieranno, sarantio implegate in savore deI monis toro , econdo 1e uisposetioni canorii che. 'Tutti i religiosi, δε monilimnii, che possidenti, che saranno ripristinati , e ualmente chequelli clie esistono, dipenderantio da loro rispelli vi superi ri getiorali. 'A'religiosi di quopli ordini resolari possidenti che si riam metieranno ne domini di Θ, da Faro, ottenendo I Indulto apostolico di secolariZetatio no , e non ossendo provved uti di hevesigio ecclesiastico , ii Go verno per conio deli' erario coiit iii aera a litoto di patrimonio la pensioue di cui ora Eodono, singlie sieno pro uved uti di un Corrisponderile benesiaio , o cappellania Α'religiosi pol di quest Instituti, che non Potrantio ri Pristitiarsi, ii Go verno continuer, in Indistinin mente it Pa amento delle loro alitiali P nMGul. Aa r. i . La Chiosa aut, it dritto di acqui stare liuo vi possedimenti : e qualunaue acciuisio

desse legat di ammorti χχaetione , che sono state in vigore sinora , ed alla esecurita delle fudit uoleggi anche in muro Pe casi non ancora cor sumati, e Per te condi Eioni non ancora veri siea in 'Non potra sarsi suppressione alcuna , o unione doue ianda κi mi ecclesiastiche senaa 1' iis

sati temPl Introdotio , per cui gli ecclesiastici e a Ioro beni veni vano pili gravati de' laici stessi:

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elio vitai a' inoinenti si lici di inaggiori risorse dolio Siato dat religioso Sovrmo si supplir. - eont largiat otii iii valitasgio dot clero. ΛRT. i . nostri a Soppresso it cosi deuo Monte seu meithario eretto in Napoli , o sia Ia regia animi nisi ratione d gli spogli e tielle rendite dclle Mense vescovili, abbaille ed utri henosigj vacanti. At p 'na esegii ita in nit ova circoscii Zione delle diocesi , si . stabilira uno in vecu, in clascuna di osso, dolle animi iii stragioni dic sane compos te da due canonici , clie ii Capitolo , sia metr Polliatio , sia Calledrale, cloggrra o riti novera di tre in ire nunt per pluralita di voti , e da uuiosio procuratore che Verra Dominato da Sua Maesta.

A cinsenna a nnii nisi raetiolic preseder, ii vesco vo , o ii di tui vicario generale, e uel tempo di sede vacante , ii vicario capitolare. L' ordinario, e sua Maesi, per instato ili4 suo regio Ministro , eroglieranno di concerto ils. iiiii percepiti ila' sopradiicili vacanti a beneficio delle cliti se, ilegii ospedali , de' s uni nari , in sussi ij earitativi i ii in aliri usi pii. Sar, pero riservula tu inelli delle reudite delle Metisu vesco vili

vacanii in favore dol suturo vos ovo. La risolii et tono tutiora vix rite di depogitare net sopraddeilo Monte frumentario Ia terra parte dolio rondite de' veseovadi e Iuuioligi , solio ii nome di teιuo pensionabile , iri foreta dei pros ulto articolo resta abrogata , Seu Za che lier questo gli attuali pensionati rimangano Privi delle pelisiouidelio quali sono in possesso. Al P oecasione dolle provvisio de vescovati e Milesiti di nomina rygia, cout iuuer i ad nnamet-l in si la risorva es illo p risioni, secondo te forme canoniche. I Dominati da Sua Maesta a tali pon- smili otierranno dati a S. Sede te corri spondenti holle apostolicite , colle lyiali sarativo abilitati al3 Te piri', vita loro naturale durante ; ri inane o dopo Ia loro morte libero da tui puso u vesco-vato e bene igio , a carico les quale erano state riservatP. An r. iri. S. Salalii i Sopra alciani vescova li ed abhadie dei regno che verranno stabilite, si

riserva in P 'ettium dodicimila dii cati annui di pensioni, delle quali it Boinano Pontes iee protomρore dispori a suo piaclinonio in Milesietio des suoi sintditi dullo Stato ecclesia tico. ART. is. I belleti ai cel abbi die sit uate nol regno deste Diae Sicilie , i di cui si viii , o in pari , o in tutio, si irovano applicati a persono ecclesiastigiae , cd a varie chiese , collogi , Inoiiastori, o pie case di Bonia, e ili aliri postsi ilollo Stato ecclesiastico, dourauno conti uitare ad e,si re applicati.per lo si so riso. Q ucsta disposiκione non comprende i benesietj ed abbadie di regio padrolinio, qui di , i di cui lairni sono alienati. ART. uo. Gli arctv 'scovi ed i vescovi saranno liberi noli escrciaio dci loro pastorale ministero ,

sucondo i sacri curioni. Bicoii osci ramio uol l ,ro Foro te caii se ecclesiasticite, e principalmonio lo causo matrimoniali, che riusia it caliciue I a Foss. 2 4 cli I sacro Concilio Tridotii itio spellano a'giti dici occlesiastici,st porterani: su di esse sentcnra. Non sono compi 'M: in questa dispostglorie te cavse civili do ch

aici , come per es inpio , quello di coli trulli , debili, eredita , te quali saranno couoscitate, e desinite da' siti lici laici.

Casii glicranno collo pense stabilite dat saero Concilio ili Tronto , o ait in cho studi latratin opportuno, i i heriei degini ili ripi onsione , o otio non l ori in rabilo chericale convoniciate alta L,rcidipnit., c ni loro ordine, salvo il .ri orso canonico, o li rili titude: Britto ne seminari, e nolle casedo' resolari. Procederatino calcitidio colle censure coiitro filialutique tra' se icti, che sia trasgressorodi:ue loggi occIesiasticlio , o de' sacri canoni.

Noti sartinno impoditi dat sarn ti sacro visite dolle rispellivo loro diocesi, e ad limina apostolom- , o Mal convocarct i sinodi diocesarii. Λ' modosi mi arcis clivi e vescovi sata libero di comunicare col clero , o col popolo illocesano per dovere dei Possicio pastorale; piibblicare liberamente te loro istruZioni sulte cose ecclesiasticiae;

Le cause maςgiori spellera lino ut Somnio Ponlefico. ART. ai. Gli urciv covi e vescovi promuoveranno a sacri ordini, previo it preserillo mamo, o quando sieno prouu dii ii dot debito patrimonio , o di altro titolo canonico , quoi ellerici , chegiudici,cramio necessarj , o utili alle loro diocesi , .colle cautele pero e prescrigioni contenuis noli luerelo det i Luglio i623 della Sa. Me. di Gregorio XV, e net Concordato Benedettino, capitolo 4, olle ha per tiiolo Requisiti de' promouendi : quali caulete, o preseritioni non sono derogiae col presente Concordato. .

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sudelia, espresso collo sing in ii 13, 61 ' 'r' giuramento di

danno dello Stato, lo manifestero a

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isua se ili la dat Faro satio ora uia regno solo, eouViene si Sare una regola uniforme, da osservarateguainiente nolle chiese di alueudue i suddulti domini 3 resta convenuto , che si presente Coneor

tacito c sostituito at Precederite.

Ahi. 33. Ogni a delle alte Parti contraenti prome Ne in suo nome, ed in quel Io de suoi

succsessori, di osservore esallam utile tutiocio che si e convenuto in questi articoli.

Ακτ. 34. Lo rati stelio dei presente Concordato sara lino cambiate in Boma , non olire Iospaxio di quindici gii iiii dalla data dei presente. Astae. 35. Seguila la ratilica dei presente Concordato , Si commetieta 1' eseeutione deI me- destitio a due scellissi ini soggetti, uno da nominarsi da Sua Saulith, e l'altro dalla Maesia Sua, i quali sarasmo nautitii dalle rispe iiive Parti contraenti delle opportune sacoliv. In sedo di che i suddelti Plenipotenetiari hanno sottoscrit lo it Presente Concordato, e viliantio opposto i Ioio sigilli. Fatio in Terrae ina , ii si orno sedici di Febbrajo deli' anno mille ollocento dieiotio.

I d essendo nostra fovrana voloni, , ebe it soprascrilio Concordato si, ratificato per parte nostra it d 1 25 deI passato. mese di Febbrajo , e per parte dolia Santith Sua net Si primo deIcorrente ni arZo, e Pubblicato dalla medesima Santii. Sua nes concistoro deI di i 6 dello siessoni ese , abbia it pleno essetto ;Sulla propositione det nostro Consi gliere e Segretario di Stato Ministro degli assari esteri ; dito ii nostro Consigito di Stato;

Abbiurno risoluto di san Monare , e sanatoniamo Ia seguente legge. ART. I. Tulit gli arii coli deI soprinserito Concordato saranno puniualmente e religiosamente di pa in rota in parota osservati ed eseguiti in tulto it nostro regno deue Due Sicilie , MI di della pub-hlieatione deIIa presente lesse. ΑRT. II. Nella plenezeta dei nostro fourano potere dictitariamo, che it presente Concordato h sostituito a tutio te leggi , ordinaetioni e decreti emanati sinora tiel nostro regno desse Due Sicilie sopraematerie di religione. Vogi iunio e comandi amo che questa nostra legge da noi sottos ritia , riconosciuia dat nostro Consigliere e Segretario di Stato Ministro di gragia e giusti etia, munita dei nostro gran sigillo , ct contrassognata dat nostro Consi glicre e segretario di stato Ministro Cancelliere , e registrata o lepositata Delia Cancelleria generale dei regno delle Due Sicilie , si pubblichi eolle ordinario solennii, per tutio ii deito regno , Per meteto delle corri spondenti autorit, , te quali donanno

Prenderne particolar registro , ed assicurarne I' ad pimento.

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RE DEL REGNO DELLE DUE SICILI E

Ρee togliersi qualsivoglia dubbio sui met o deue proseiste delle partecipationi stabilita veste eoia delio Gleae ricellitia, numerate, ed innumerate, de nostri Reali Domini H di qu, da Faro; ha it Santo Padre, di concerto eou monos , emanato uri Breve Apostolico , ii tenore dei quale . u seMente

Ad perpetuam Rei memoriam p. ad num. 238 et seqq. Impensa , qua premimur sollicitudo de Dominiei Gregis Nobis eonerediti salute, ad ea p--

curanda Nos impellit, quae in minorum etiam Ecclesiarum utilitatem, feliciusque regimen ri Verimus redundare : Lubenti proinde animo preces excepimus, quas Carissimus in Christo Filius noster Ferdinandus Primus Regni utriusque Siciliae Bex perserendas ad Nos curavit , ut Prouissiori Ecclesiarum, quas dicunt Receptιιί- , aua in Ditione citra Pharum extanti uin , Proc ratione opportuna consuleremus. Exponi siquidem Nobis secit, eas receptilias Ecclesias, quarum aliae Numeratae nunetipantur, aliae ιnnumeratae , prout nimirum vel designatus Ministorum numerus, vel universi generatim Iocorum Presbyteri ad sacra peragenda ibidem recipiantur, a pietate Fidelium congruis redditibus esse auctas, qui pro rata portione virili in inter eos distribuuntur, aut ad illarum servitium , ac praesertim ad curam animarum , iisdem ut plurimum adnexam addicuntur : normam tamen aliquam necessario Praescribendam esse , qua omni Personam rum acceptione sublata, receptitiis id genus ecclesiis tales Presbyteri aggregentur; praesinitos portioues, sive meustruas, sive annales recepturi, qui Pietate, doctrina, ae prudelitia commendati, delatis muneribus in fidelium utilitatem praeclare perfungantur: Nostram idcirco Apostolicam Auctoritatem de avi , ut eiusmodi normam pracsniremus , eamque ordinariis Locorum accurate servandam committeremias. Cum itaque hoc pientissimi Regis desiderium iu summam animarum utilitatem, et in yanctiorem earumdem Ecclesiarum cultum cessurum esse dignoverimus , annuendum eidem.

ine hae itatione censuimus. qumque nulla de roeeptitiis Eeclesiis peeuliaris dispositio sum mi constituta in Conventione superiori anno cum Majestate sua inita, Apostolica Auctoritate Praedictariam Ecelesiarum utiliori procurationi providere duximus eo modo quo magis in Domino conspeximus expedire. mare ex ceria scientia , et matura deliberatione Nostris , deque Apostoli e Potestatis plenitudine, tenore praesentium decernimus, et mandamus, ut in Posterum ad portiones suscipiendas in Ecclesiis receptitiis illi tantum admittantur Sacerdotes, et Clerici rui a Vener bilibus Fratribus Archiepiscopis , et Episcopis , aut ordinariis locorum , pietato , au 'ocuina somniendatiores fuerint inventi. Iubemus proinde , ut quoties aliquis in possessionem iuris praerit,utae porti nia assequendae in receptitiis Ecclesiis fuerit immittendus, specimen an Ma ingeni, , ae morum de iis habeatur, qui in illam ad militi desiderant, et examen de ipsis institua ι--Ordinariis ipsis , vel eorum Vicariis Generalibus , et itibus saltem' ex Synodalibus

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saa verit, eos eligat, atqua in mMessionem imm=- imis praestitutae portionis assequendae. Eos

vero sic electos , literisse Orcinariorum I commendatos , veluti certae eiadam Ecclesiae ree utitiae aggregatos, et adscriptos , ac in possessionem juris praestitutae portionis assequendae immissos agnosci volumus, adempta cuilibet. Iad praesortini competitoribus non electis, facultate interponendi appellationem ad Metropolitanum , seu ad Episcopum Provinciae antiquiorem , pro quibus dumtaxae e u is usum appellatio In intjo unodi inter victum dedi itamus. Confidimus vero summopere , Venerabiles Fratres Arctii episcopos, et Episcopos , ac ordinari Loeorum nedum Nostris hisce praeceptis, quae pro meliori Ecclesiarum hujusmodi ministerio Protillimus , magna semper voluntate , studiosoque obsequuturos , imo vero P o Tei gravitate studium omne adhibituros. ut Ministri euiusque Ecelesiae rationibus accommodati Bdsciscantur, qui et sui muneris partes diligenter sera ut, et instituendis populis o iisque in Coeli semita dirigenudi ope a , eonsilio, sol- Iicitudine praesto Sint. Decerit Dios has praesentes I iteras semper fidiras s validas et offences existere , et sore, suosque plenarios , et in legi os est ectus sortiri , et obtinere , ac ab omnibus ud quos spectat, et spectabit quomodolibet in futurum, in iolabili tur observari, sicciue in Praemissis per quoscuntque eos ordinarios, et delegatos, etiam Causarum Palatii Apostolici Auditores, Sedri Apostolieae Nuntios , ac Sanctae Romanae Ecclesiae Cardi uales, etiam do latere Iaegatos, sublata eis, et eorum euilibet quavis aliter judicandi, et interpretandi tacuitnte , et mictoritate , judicari , et deia finiri debere , ac irritum et inane , si secus sit per his a quoquam quavis auctoritate scienter, vel ignoranter contigerit a tentari. Non obstantibus, qua te uus opus sit, sel. ree. Benedicti Papae XIV. Praedecessoris Nostri super divisione materiarum , oliisque Apostolicis , ae in Universalibus , Provinciali bnsque, et Synodalibus Conciliis editis generalibus, vel specialibus Constitu tionibus et ordinationibus, nee lion dictaruns Ecelesiarum etiam furament', confirmation Apostolica , vel quavis firmitate alia roboratis statu iis, et consuetudinibus, Privilegiis quoque indutiis, et literis Apostolicis in contrarium praemissorum quonio lolibet concessis, constrinatis, et innovalis, ruibus omnibus, et singulis, illorum teuores praesentibus pro Plene, et susscienter expressis, et e verbo, ad verbum insertis ha bouies , illis alias in suo robore Perui 'Suris , ad praemissorum emetum hae viee dumtaxat specialiter , et expresse derog mu . . . , Volumus tandem, ut praesertim literarum transun.mis, Ssto memplis. etiam impressis , manu Hic usi Notarii publici subscriptis, et sigillo Per sonao in Ecclesiastica Dignitate consillulae munitis, eadem prorsus fides adhibeatur , quae adhiberetur ipsis praesentibus , si s ent exhibit' in ostri ae. . - ' Λ. ... i. ' Datum Romae ad apud S. Mariam Majorem sub Annullo Piscatoris die Alri. Augusta

MDCCCXIX. Pontiscatus Nostri Anno XX. ).

Ed essendo nostra Sovrana volonta , ehe it soprascritto Breve abbia it suo pimo Sulla proposietione dei nostro Consi gliere e Segretario di Stato Ministro degit auara

Abhiamo risoluto di decretare , e decretiamo quanto Siegue ζ

f Ouid ad de prseisione Ioeorum ortiemationis edietum in Synodo est,' Et Rum. , ad insist hujus Apostolicae Constitutionis erit, moderandum. . Π

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It no tro Con istiero , e Segretario di stato Ministro degit Assari .e Iesiastiei h ine euo

II Segretario di Stato Ministro aegii Vari Sees fiantei

PIUS EPISCOPUS

SERUUS 3 ERVORUM DEI

P γetuam rei memoriam. p. ad num. 24. Ecclesiam a Iesu Cliristo servatore nostro supra smara potram fundatam, et adver us o quernet Christus promisit nunciua in portas itisseri praevalilii eas, tot sappe, ac tam sormidolosi hostea ης essi sunt, ut nisi divina illa, et quast transire non potest promissio, intercessisset, metuendviri findretur, ne Ipsa illorum aut vi, qui artihus, aut calliditato cireumvolata , penitus interiret. Quod V ' superiori litis' temporibus evenit, Id etiam et pra cipue quidem luctuosa hac nostra aetate factum est quae novissimum illud tempus ossa videtur tanto ante ab Apostolis praΡnuntiatum, quo venient illusores secundum desideria sua ambulantes in linpieuntihus. Noe pnim quemquam 1aist ciliniit a scelesiorum hominum multitudo dissicillimis hisce temporibus convenerit tu unum adve aiis Dominum, Pt adversus Cli risuim ejus, qui id praecipue curant . ut deceptis per Philoεophiam in inanem sallaciam sa) fidelibus , et ab Eeelesiae doctrina avulsis , ipsam Ecclesiam , irrito liceterivatu , labefactent, et evertant. Quod ut sucilius assequere utur eorum plerique occultos coetu. .eshndestinas lite sectas coeger unt, ex quibus laturuim sperabant, ut plurimos in suae conjurali uis

i Iampridem Saneta baec Sedes his sedili dei sitis , magna liberaque voee contra ni it, et consilia . quae clam ab iis' /ssent inita dontra religionem imo et eontra ei nem M eietatem, Patefecit. Iampridem omnium excitavit diligeuti in ut cavereat ne his secus id cocari

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llam et mi tirie meditabantur. Verum dolendum his Sedis Apostolicae studiis non eum

exitum respondisse, MIem ipsa spectabat, et scelestos homines numquam a suscepto consilio deinstitisse , unde Gonsequuta tandem ea mala sunt, quae Nosmetipsi perspeximus. Imo homines, quorum superbia ascendit semper , novas etiam secretas societates iniri ausi sunt. - . Commemorari hoc loco debet societas nuper oris , et Ionge Ιateque in Italia, aliisque in regionibus propagata, quae licet in plures sectas divisa sit, ac pro earum varietate diversa, aedistincta inter se nomina aliquando assumat, re tamen ,.seotentiarum Di facinorum Communione,

et laedere quodam inito una est, et Carbonariorum plerumque solet appellari. Si micta ut illi quidem singularem obsecvantiam, et mirificum quoddam studium in Catholicam Religionein , et in Iesu Christi Servatoris Nostri personam, et doctrinam, quem etiam societatis suae Rectorem , et . Μagnum Magistrum nefarie aliquando audent appellare. verum sermoves hi , qui super oleum molliti videntur, nihil aliud sutit, quam iacula ad tutius vulnerandos minus cautos a calΙidis hominibus adhibita , qui veniunt in vestimentis ovium, intrinsecus ani cm sunt lupi raPaces. Sane severissimum illud iusiurandum , quo veletes Priscillianistas maona ex parte imitantes pollicentur se nullo unquam tempore, nullove casu vel patefacturos hominibus in societatem non adseriptis quidquam quod eam societatem respiciat, vel communicaturos cum iis qui in gradibus inferioribus versantur aliquid quod ad gradus pertineat superiores : clandestina tua praeterea, et illegitima conventicula, quae more a pluribus haereticis usurpato ipsi habent, et cooptatio hominum cujuscumque Religionis , et secta in suam societatem , etsi cetera deessent, satis Persuadent nullam memoratis eoum dictis fideme haberi opori re. Verum conjecturis et argumentis opus non est, ut ita de eorum dictis iudicetur quemadmodum superius indicatum esti Libri ab ipsis typis odit i , quibus ratio adscribitur quae in conventibua superiorum praesertim graduum adhiberi solet, eorum catecliis mi , et statuta, aliaque authentica et ad fidem faciendam gravissima documenta , nec non eorum testimonia , qui cum eam societatem deseruissent, cui antea adhaeserant, oius errores et fraudes legitimis iudicibus atefecerunt , aperte declarant Carbonarios id Praecipuo spectare . ut magnam licentiam cuiqueent Boligionem , quam colat proprio ingenio, et ex suis opinionibus sibi singondi, indifferentia in Boligionem inducta, qua vix quidquam excogitari potest porniciosius ; ut Iesu Christi P sionem per nefarias quasdam suas caeremonias prisanent ac polluant; ut Ecclesiae sacramentas quibus nova alia a se Per summum scelus invenia substituero videntur γ , et ipsa Religionis Calliolicae Μvsteria contemnant, utque Sedem lianc a postolicam evertant, in quam quoniam

in in Apostolicae Cathedrae semper viguit principatus ), singulari quodam odio assiciuntur, et

Pestifera quaeque, ac perniciosa moliuntur. Nec minus, ut ex iisdem constat monumentis , scelesta sunt quae Carbonariorum societas tradit de moribus praecepta , quamvis confidenter iactet se a suis sectatoribus exiger. ut Ch ritatem , ac omne Virtutum genus excolant et exerceant, ac diligentissime ab omtii vilio a

Mineant. Itaque libidinoais voluptatibus impudentissime ea lavet, docet licere eos interficere qui datam de secreto, quod superius memoratum est , fidem non servaverint; et liceL Apostolorum Princeps Petrus praecipiat, ut Christiani ci omni humanae creaturae propter Deum subjecti sint sive regi quasi praecellenii , si vo ducibus tanquam ab eo missis etc. iubeatque Paulus Apostolus a ut omnis anima potest tibus sublimioribus subdita sit, ea tamen societas docet integrum esse seditiovibus excitatis reges , cetero ite imperantea, quos per summam injuriam. rannos passim appellare audet , εu P0iestate e puli re . '- . V. i. Haec aliaque hujus societatis dogmata et, praecepta sunt. Ex quibus ea extiterunt in Italia Leinora nuper a Carbonariis commissa, quae adeo Mavem honestis , piisque hominibu, moer xem attulerunt. Nos igitur, qui εpeculatores Domus IsraeI, quae est Sancta Ecclesia, constitnullum et qui pro pastorali nostro munere, cavere debemus, ne domi uicus grex Nobis divinitus et libus ullum damnum patiatur existimamus in causa tam gravi non posse ab impuris horum h conatibus cohibendis abstinere. Exomplo etiam commovemur felicis recordationis Cimmmitis XII , et Benedicti XIV. Praedecessorum nostrorum, quorum alter IV. Kalendas Maias. anni 1 38 constitutione bin eminenti, alter XV Kal. Iun. anui a Si Constitutione Providas.

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