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per qualch gragia ottenuia attre a ricordarci te onorificen e go luteda Senato di una volta attre a servarci memoria deli 'epoca e degliautori di ante pubbliche opere attre infine a render perpetuamente nota qualche est e municipale ESSe quindi possono dividet si in acres
numero di esse tendono a far te odi egi individui che anno in
tanti anni tenuio it overno municipale di alermo non ancheremo di avulsas vi anche mi Sto uia quinto genere che gli epigrassii dicono ego , o di modo che ad eccegione dei soli pilami tuitii generi ne quali ' epigratia uole divideres Si trox ano applicatinelle nostre tabelle municipali. Riguardo pol a merito letterario
delle scri ioni. dico solo uello che di necessita mi occorre dire traitandosi di pro lugioni di tanti in egni e in epoche diverse educati ne Sono di gni orta malle semplici e concise alle gon fie ridicolosamente ampollose Nella forma la tessa variet uellecli uno stile grave e di una pura latinith ad alti e barbare e mac cheroniche , ptio asserire che tuti te fas subite alia letteratura in generale trovino elle nostre epigra perseita corri sponden a. Ad ecce tone di quella de Veneriano te posteriori dat 16o fin verso it 17oo sono degne dei tempi quando 'artificio e i manieris modominarono ne campo letterario e i barocchismo regno SoVranoneli 'arte Pero adula a scolastica risorti i sani studii e ravviatat'arte alia imitagione de puro e semplice bello anche te nostre epigra risentono de Comune mi lioramento perche quasi emi re et tale da ingegni alle uone discipline cresci ut elati'aurea forma dei
classici assues Atti . Dalla et dello scors secolo numerosa si in Sicilia a schi eradi coloro che anno con uon successo collivato 'epigratia latina. Bellissime per concisione ne crisse Mons Ur Testa talune elle
Voli in generale per classica eleganga ne composero lo Stesso Villabianca it Torremugga i messines Gaet Grano i fac Nic. Lipari
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Do m. Vella, it an . . . Castigii a Mariano ossi ii can. Ni- colo De Carlo it P. Gaetano Noto delle schiole pie it P. Alessio Narbone . . . . it Pros Gaet Dalta sac. ius. Vasclica: fra vix enti Vincengo Mortillaro marches di illarena professori ac Giu Seppe Montalbano e SAC. Vito Vaccaro. M a questi gloria la moda che tutio uo Sembra Ver dan- nato a bando 'epigrasia latina e i dotii 'Italia disputano Ancora vivamente circa alia lingua ella quale te scri gioni debbano ergarsi. At cuni pres delia cultura Classica trovano solo convenevole alle epigrasi almen a uelle di pili alto illevo e di importanga universale la nobile lingua dei vincitori de mondo altri non me noamanti de toScario parm celeSD, non Vedon agione per iustificare 'us di una lingua morta invece di una viva e fra te belle bellissima La lotta non uoVa macii sale a tempo quando ut decreto
della repubblica cisalpina e 1798 annaV a pena capitale a lingua de Lagio e quando hin voto de Partamento di Sicilia e 18o6seguito alla angione reale proscrix eva agit alti notariti a lingua de Romani. Uu da indi in pol che parecchi letterati 'Italia si die dero a scrivere e loro epigras specie te epol crati in taliano Nes-
memori dei desint quanto ii popolo tesso a quali i desunt appariennero e Che Ora ne conserva religiosamente gli Vangi. inquesto caso perche compilare te scri gioni in una lingua heri po- polo ignora Gli antichi non composero sem pre e loro scri gioni sepolcrali ella lingua tessa de popolo H a lingua de popolo italiano si fors insufficiente a quest'ufficio La agione hi credula validissima, sicci, in breve ebbe a pro turre quella schiola alia testadella quale furono i Uerrari ii iovio erit Muggi sequiti ei presto dat Perticari dat Misserini dat Manu gi dat tordani . dat Nic-
colint i quali, non solo per e sepol crati e monumentali ma anche per ut te te norarie in generale fecero sem pre uso deli italiano. Ali'autorita deli 'esempio si aggilans quella ella teoria. Urancescoorioli professore di Sica perimentale Cli universit bologiae e
pubblico ne i 826 in Roma una accolla di epigra italiane alla
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quale premis uia DiscorS Suί 'arse i compore se scrisioni fa- Iiaue, a miglio cosa a iudigio det ornaciari che si osse maive luta in questo genere. I canonico AgoStino Peruggi da Ancona a quanti erano fautori elle latine epigras ri Spondex a esser ano
tutio non trox ax an uona Che a lingua morta et agio. uesta Chiola, Omlera da attendersi non manco di avere i suo ioppositori. Ondax anS COStor Precipuamente Ut nome e stili 'auto
rita di arto Hotta Questo storico insigne ella resagione alia sua SD ia 'Da a continuata CC. enumerando te agioni per Cui a Suo credere gli torici moderni iano rimasti inferiori agi antichi ne trovo una eli 'indole delle lingue moderne e particolarmente et disetto in ueste elle inversioni tanto comuni alia latina Le noSfretan uere motaeκne dice gli coi oro verbi ausi ars o foro artico con ausi frani ammini ob he en ono fui Me res fisco so che pure necessari Sono per arSi uten Ere, seu OSSouo arriet area uelo forsa; a que D preciSioue a que m brevi ques a pro-ion ilia che nego scrivere i Tacito si ammirauo D romana tu nasola d capaces Hi pro urre simili miracoli. E pili otio pariando speciat mente delia lingua taliana ammi Se Che questa camminari Sempre o nominabo aetans, ac Safivo Hesro possie a laqualita che conduce tanto alla hiarerga ne Soggetti pinni: a so- Stenne esset clo isello rara , Ssimo qua/tio si rassa 'funus arsia patetico Sublime, i vovere Ii aselli, i inare a forare a virlse Hi in Hefessa e I visio, i inare aborrire a franui e cos chesormano quasi uite o scopo nobilissimo deli 'epigratia si sepol-
crate in specie si monumentale in genere Sorretia da Una Vocedi tanto credito la schiola epigrafica latina a contato senipre in
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I talia numerosi proseliti che an tenui sermo ad attribuire a latinoi posto 'onore ovulogii anteponendolo a tuti te lingue igenti. Dei molli letterati della penisola che poti ebbonsi sui proposito citare nominero soli due arto Eoucheron professore di manit ne liceodi Torino morio et 1838 Vivente Tommas Vallauri delle lettere latine tanto bene merito 1 . Cosi per quasi hin inter secolol 'Italia A visio sonam epigrafisti deitare in ambe te lingue te loroiscrigioni e ne edra Di Sa per quant tem p ancora non SSendola lite tuti via risoluta e non embrando pros Sima ad ASerio.
In Sicilia non altrimente che ne resto 'Italia la tessa disputa in eo ria e la tessa diversit ne fatio Henoli quest' i sola Vesse
sin a secolo XIV offerto sempii di epigra sepol crati in Olgare,
pure queste non furono a te nute in regio e Vennero Sempreescius da tuti te accolle epigrafiche Siciliane. I primo a leva stano la Voce a favore deli uso ia introdotio ne continente diram mentare in taliano te viriti dei desunt fu Uerdinando al-Vica che ne suo discors Dei Sesosiri e taetra si ras preme S Soa suo volume di scri gioni taliane pubblicato in Palerna ne 183o mostro suli' sempio delle antiche agioni e sulla intrinseca agi oneVolerga della cosa la convenien a di ad otiare a lingua vivente di uia popolo per te scri gioni destinate a perpetuare a ricordangadi coloro che non sono iii ammis pero per tuti te alti e chenon traggono a loro importanga da alchina circostanga locale mache possono tu scire di qualch momento gli omini di uita laterra 'opportunii di comporte ella lingua che pella sua genera
lita e in te a da tuti i dotii di gni tempo e di gni regione. At al-
1 Le Scrigioni et BouCALRo sono state ultimamente ripubblicate in Torino, ei ipidi A. Fina, 188o colla tradugione in taliano di FRANC PASQUALIGO, e con prefaZione e note cli . . PEROSINO. Quelle dei VALLAURI anno visio a luce per a terga volt anche in Torino, per e stampe deli 'Oratorio di S. Francesco di Sales, ne I 865 e con uia appendicedi Osualdo errini, De stilo inscripsionum, cavata alle opere de Morcelli In uesti ultimi tempi sono state assai odate te scrigioni latine di STERANO Rosso, pubblicate in elegante
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vica sece co ' I ZENG4 Pompeo che in alcia ne osservagioni premesse ad tin' scrigione la tui composta e inserit ne N. 43 Novembre 1835 de Gio age i Sciense, effere V arsi favori caldamente e senga alcun limite a taliana epigrasia, Si perche, secondo lui la lingua taliana non dis ita dei me gi per a composigione di tin' eccellente epigras perche ' uso di una lingua morta in questo genere di componimenti non e motivato da altro che lalla mania di alunt i in si seu P officii cosa che o hi anno. questi due e a qualch altro che ebbe a seguirne a sentengas oppos queli'illustre letterat che se Vincengo Mortillar, marches di illarena. In una lettera diretia a pros Gaetano alta colla quale inviaVagii alchane scri gioni da lui deitates e inseritane UOl. I delle sue opere a p. 59 confessa 'a Chiettamente dilrovare ineluitabili te agioni de Botta sui proposito e Oggiungeva ni pare ne is ero motivo per cui si aures, e pomm aYquasi mi asSofuso an o a m asina si rasu riuuus, an uno
eri rassu A questa contrarieth di opinioni corrisi Ose a contrariet dei atti it alvi a d altri composero te oro Scrigioni non tuti sepolcrali in taliano i Mortillaro te a senas re deitate in latino
sino ait 'ultima ei funerali di tu eppe De puches principe di Galati e aliari di ut tuiti que letterati si iliani a me pili sopra citati ij.
Se fra questi dotii non se presume troppo di me tesso manifestando Anch 'io uel che ne pensi non esito a dichiarare che embram bens 1 is rigioni de MALV1C sono contentate et citato volume edito a Palermo et 183o. II MORT1LLAR ha qua e si pubblicate te sue in varii volumi elle proprie opere intende ora iunire e gili pubblicate ad altre Composte in questi ultimi anni, e clari alle stampe in unico volume , umentando Cosi a materia a uella reputagione e a uel rispello chel unglii anni di studii indefessi gli anno procacciato alia parte culta ed intelligente del
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ragioneVole 'opinione di quanti Vorrebbero te scri gioni sepolcralisci ille ella lingua tessa de popolo fra cui te lapidi si tro vano. la per te attre monumentali ii norarie destinate a perpetuarela virili di quanti anno col loro ingegno spinto 'imanita ella Via de progresso o a far conoscere a mondo a fondagione e ilfine di tanti pubblici e utili istituti non circoscritii agit omini diui solo aes e ma diretii a iovar tuiti senga alcuna limitagione di luogo o di tempo non dubito di asserire che embrami prefe-ribile a lingua de Lagi a sola che per a sua indole mae-StOS e et Suo carattere di universalith si resti egii di gni altra alia riuscita di una nobile scri gione e a rendere intelligibile tuiti di gni aes it contentii di una lapide. Ed ora non mi resta che render conto de modo a me dotiato ella compilagione de presente lax oro. Manifesto innangi Utto, che quando mi Vi accinsi era in me 'idea di illustrare soliant le
dotio amico Cambia proposito e oltrepassando i limiti appost da principio ait 'opera nita delibera di Stendere a illustragione a littele lapidi che si trox ano presentemerate ne palaggo tanto stille Ura interne che stille acciat esterne. V oiche mi parve che uelle della grande sala non poteano colle attre consondersi per averte losteSSO Municipio segregate e formatone notitio distinio e separa- tamente collocato mi determina a dividere ii corpo elle scrigioni che vien primo ella distribugione de lax oro in due parti l a primache comprendesse uelle della grande aula consiliares la secondache contenesse uelle par Se et rimanente de palaggo civico si leune Che te alti e Cronologicamente ordinate. At esto delle scrigionilio satio Seguire Anche in separato corpo te illustragioni divise in
tanti capitoli quante sono te lapidi alle quali si apportano mediante uri numero ordinale . HO O premesso ad gni capitolo a traiiugione italiana deli'originale latino percia agione che parte principale dellamia impres mi e pars quella di far comprendere quo era Ἀρ- monstran una prima di dat ne a illuStragione. Or per quanto Og isi studii elle ubbliche scitote a lingua latina e necessit con-
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sessare che poclii a posse gono a punio da intendere ageVol mente UeSto genere di componimento ii quale a pure te sue di coli si per te abbre lagioni che senas re si riseriscon a formul antichepiti O meno comuni nulla epigra fia ei ignote certo a chi non visi osse speciat mente addetio si ancora per a forma propria a sis salte composigioni. o curato nolire riportare per Ogni avola ocitare solamente la disposigione che ne ordino a saltura e mi sono pari mente in egnato a intracciare i nomi degli autori elle scri ioni. Ma quest'ultima prox a non mi e sem pre itiscita non apprestandonet' archivio de Maestro Notaro de Senato alcula indigio AVUe nache li alti senatorii per a costi tigione elle tabelle portino solo it nomedello carpellino che sequi a incisione e non acciano ricordoalchino deli 'individuo alla penna et quale 'epigras si ovut alcheson Stato ostretio ricorrere ni Volumi di ceremonia ii aut storici sincroni o ni mano critii e alle accolle epigrafiche de Mongitore de Villabianca e spesso senga uon risultato. Nello illustrare potun 'intera lapide o te diverse parti di una lapide non mi sono limitato a indicare solamente quale osse ii monumento accennato ii satio at quale e parole si riserissero; a lio cercato e Per Uantolio potulo dire dei monumenti e dei salti a storia particolare, ca-Vandola a documenti deli'Archivio comunale e rarre tal Volta occasione da ualch semplice accenno per es porro Un Ordine intero di os concernente a storia amministrati, a di questa citi edelle quali si cerchei ebbe in ano una metagione ne nostri Crittori. In questa uisa o credulo crescere importanga alia fatica e accumulare Otigi che se uove hanno certo it regio aggiore segi deite non anno inutii mente ripetute qualor corre late di qualch nuoVa circostanga o se a uox i documenti Appog late V Oi-ch sin ali 'inigio di questo lavoro mi prefissi di mostrare a per- fetia corri spondenga tra te arte deli'Archivio comunale e i armide pala go di citia in enti ambi i quali non pure i salti Accennatima fovente anche a forma e te parole si accordano, o Stimato opportuno ubblicare que documenti che in editi nora Vale sero a conserma dei salti e a pro Ua vi me lio eli' accordo sud letto
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Infine a crescere 'utilita pratica deli 'opera e percli tante noti te poteSSero pedita mente in Veni 1 si ho corre lato alia fine i lavorodi uia indice alfabetico dei nomi meligio nati elle lapidi ellematerie nelle a 'ole e ella mi illustragione Contentite. Conchitido come incomi iaciat altri cogit tessi me gi a rebbe si- curamente Atto assa piti di uel chli ho fati, ma certo nessu no lo dico con si anche ga avrebbe pii di me voluto. questa minbuona volonici mi affida a sperare che se Oragio mi CondannaSSepella intrapresa di uia opera non aequam viribus mi assolverebbe Propergio colla sua Sentenga