Constitutiones et decreta aedita in synodo diaecesana Auximana. Anno post Christum natum 1593. ..

발행: 1594년

분량: 600페이지

출처: archive.org

분류: 그리스도교

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Constitutiones

non loto procura con force humane res pere a gi' mimici comuni, ma molto plura

instaneta, conia comune oratione defled

b, s conis emendationi delia vita, placare I ra H Dio, accio sidegni con o bis pietoso riguardare ii popolosiso ,e Zirpare heresiis, s tuberis forceat Turco, crinon aggiunga nuoui tanni a tanti, che perit pastato ba falsi alga povera Cristianita; finalmente, che dia spirito di pace allinencipi Chrisiani, asti peccatori β,r to di resipissentia. Eccori amati limi Aboli alia si ιadragesima, tempo cos celebre, s selenne ς tempo come dice is sti rito sanio accellabile; giorni di salute, di

pace, di riconciliatione, pregate Dioadesto, sempre con viva sede, co puro cuore, io υ assicuro, che Prete es Iauditi considerate Ῥi prego la infinita misericordia sua, che non solo ossa tanto volte da noi, non ci punisse, s non ci ann chila, conforme assi meriti nostri, ma cos

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patienda degna di Dio cisopporta, de Me

ra per donarci , ci prega, n. Un cerIO'mo. do, a pregaris; a dimandaris lasalute, rela conuersione nosra; cossi ci dice horai peril pro feta, Conuertiteui a me, s io miconuertivo a ori. Piacciaul dunque carissimi aprire: υ ita gli occhi alia iace, ebem que si nomi senti vi si offerisce, non perseuerare pin ne de tenebre, di cosa voluntarIa Ignoranea, asai hauete delirato , pur troppo hauete s uitele opere della carne, desie quali aι sine non vene eram o astro, che periit enetia, oe erubesce tia, risolueteui una tosta ad ser chriss --

nidi nome, re di essetii; Disponet eui, spreparateut a celebrare di tale manter a lamemoria de a pastone, s resiurettione di Christo, che positate riseuere i. doni, sgratie spirituali, parecchiatea quesit, checonii debito modo i anno,Vparticiparr

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H Constitutiones

Ilum quadragesimare consecrato da Chri-μNEignore commandato da gli Apsoli, perpetuamente osseruato in tutia la Chio se ae Idio, essendo come una Decima dilutior anno, checon m Pore diligenet di opere sentesideue aseua diuina Maesa, onde non sinetba retione ne tempi antichi,

si popolo curistiano cosi studiosementesi pre paraua alia religiosa osseruanetis di questa sacro tempo, s non come si fa adesse, si

precerivano tante paetorve, tante vanita, ς delitie, quante urisque., Conueni ei cuno una 'timana auanti, che comin

classe la si)adragesima nesse Chise froquentemente a confessas, re riseuere poniten salutare da sacerdotis communicauano pol nesta si sadragesima alm no uni Domenica. In ostre, molli di questi antichi christi ni osseruaua quem digium in pane, sacqua, altri in herbesole , s legumi, seram aliunt, che auam silamente cibi

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Synodales. 264.

lecisi, s questi in poca quantita. Attem de ua riasiuno in questi santi orni piudiligentemente a cor regere Uuoi costumi, adeponere guoris, re inimicitis, a reprimere la carne,'ga ficaria con Hiij, sdiscipline ; a fare orationi, s elemosime piis frequenti, ab ondanti, che ne gli astrigiorni deranno. O elli pol, che per i publi, ei peccati loro, haueuano bis no di piu graue penitenca, net principio di si adret sima vestiti di sacco, con li pie udi, scon i QOsti in clinati in terra, compartuam

publicamente in Claesa, presente tutio ilClera, s popolo, auanti ai Vesouo, ii qua is esseminate is colpe loro, gli assignaua publica peniten , dopo molle orationi, slacrime ,gellandoli ceneresopra it capo, seoprendou di cultio ,-di psisti denunci sa, che si come Adamo era stat acci

is rando

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Constitiit1ones

rando cob tutio it tempo desta si uadret sma, sino al Giouedi sanio, pol che az hora selennementesiriconciliauano, di

nusuos introduceuano in Claesa.

Questi erano gli esserciiij, I'occupationi deda antica Chima Christiana in quem temps dasta Settuagesima sino a Passu cise di pianti , di lagrime i penitenetia, diraconciliatione, re opere simili, in tu odeste quali tanto e preva o it Demonio inque ii nostri miseri tempi , chesipo in ir dotte risse , imm citie , giochi, bassi, Come- die, stellacoli , conuiti, crapuis, s Uni

sorte di dissolutione, s usi di Dio. ID

gboli meramente ingrati versiti loro Ida, e , esse duo la Settuagesima non hasatio Miro che plangere, per u peccati loro, eskanno Gy, s trionsato con is oettacob, coli quali trionsa di lora iiDiauolo; lamie-sa ha alte oleccitamente a placare lira di Dio; s loros sono a cordati con ogniFrte δε peccati a prouocaria maggiormente ς la

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chis sacere a con uni sudio in leuare tuitele profanita, re gentilita, s loro rinouano

nasso, sino dat principio dei Mondo quandomasiberandosi in forma diserpente ingan-noi primi nostri Padri come con quella maschera cutono la caduta miserabile di tuito il genere humano , cs in quein no-pri tempi si aforet,a conia vanita, γ μι sita desie maschere precipitare it mondo ne,ia mede sima ruina. Mi duns o Hlertia

re desderando per ι' obligo dest' intio no siro . N per it neo, che tenemo desta vo-pra salute , che non te net numero H que- , che tengano cosi poco conto de θ' anime loro , rico rate con it sangue di Christo, ma in quem sacro temo , che ci rappressenta ij digiuno delsignore nostro, col quale salsis e per uoi nei' deserto, ciasiuno procurι con maiore sudio , di placere a uiooe fare prositio ne e vir tu iam'ane, tam L Xxx patendo

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Constitutiones

patendo alia ce cita de peccatori, re progando Id dio, che B dia byritodi compunti ne, ce pars3 in essecutione det Sacro Concilio di vento ricordare, oe comandareis cose in prastriste, per la retia, s sania os eruanna dei di uno quadragesimale. In prima vi seortiamo a non dispreti. Roarela penitenetin, alia quale hora vinus inta Iddio, ne andaria piu disserendo, potcbe egran pericolo, che questi, che abusanota diuina misericordia, quando pol vom uno pentιrsi, non lisia concessio statio di

Si prohibiscepche nessiuno di quassivulia stato, ordine, b conditione sim, duranteit tempo desta Quadragesima, dat glomno dede ceneri sim a Pasiqua, mangr casene diserte aliuna, ne meno oua, butiro,

latici formauio, ὀ altri cibi H qualunque sorte ano vietati net tempo si adrage- ale, senet,a licen:a nostra in scriptis, ὀdelnsro Uicario gene rate, la quale nom

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: Synodales a s b

sconeedera maι ,se non per causa digraue infirmita conia sede det medico. Ricordiamo pol a s Infer mi , ebe hau ranno licencia ae mansare cibi prohibitinest a Quadragesima, che r usino mode

rat amente con pieta christiana, ne mam

gino simili cibi in publico , alia presennadi tuiti li suoi di casa, ma in Logo retirato, os con dolore intimo prendam cosi falli cibi,

stiano ha da tenere mauiore cura de Ea late deae anima , che deicovo, pero Ue no bene conia loro facilita di non participare desti peccati d' altri, in questo ne aggravano pur assai la loro conscientia. Ciasiuno conforme ast'obligo, e liene , fotto pena H peccato mortale, digium in tuiti li

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me nou sita lectato a nes no vendere camne, ua, o attraci prolabiuneno uade

comodare

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comodare in modo alium, cibi prohibiti, chesostero portati da altri; nemem cotti, spreparati altroue,gu lascino mangiare necle remseris. Tune te coste sopradetis noi ordiniamsfotto te pene contenute ne Sacri Canoni, conistra la violatione desta sacra QMdragesi

ma, astre a nostro arbitrio riseruau,

da applicas a tu lapis. Et per che Alioli diutissimi , desiderimmo, che da τοι non solosi ese quissano ii pro celli, masi osseruino ancoralisanti consigit, s si faccino ure di stupererogatione, cepars ricordarui, s eortarui alte cose in

Et prima ci risoriamo at nostro Clerodesta Citta, s. Dioces , dat quale princia palmente depende lasalute dei populo, sis essertiamo neste visicere det Signore, a corri ondere eon santi costumi asia digniata, s Santita dello flato clericale. si uesti,cbe hanno cura d'anime, μῶ.

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