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messe molle orazioni vocali, e mentali, e recitando δε ei almente I ette Salmi Penirenetiali, colle Uranie de' San-
is erano ineis queste parole i ear attere Gotico antico et Hie jacet Leonis Corpus Beati Consetaris, Nos prece sua purget a criminis culpa et auale lapide Θ s ta uisimamente diffatta in oceaIione di quesa Santa a Aetione in minutissimi petat per eoneorso de' Popoli, ehesi hanno presso per dipoetione eon disius o dei nostro μα- signor Hesovo , ebe volava conservare a perpeIsa me
die sue porte della Chima , peneta ebe ei seoprissimo a
Monsignore Resovo e e eos= D eontinuato sino alle ore
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DE S. LEONE CONrEsso RE II 3U. La mattina Metuente per3 ia. detio ritornoto per D med me diligenae u nostro Mons nor Vesovo , come sopra , mentre celebrandosi is tanta Messe , cte losesso oscolcava si proferivano te parole della o agro aione , fu gis a cupi di Piecone rotia ι' Urna vi marmo rustico , in cui si consertasa it Corso , e Reliquis δει nostro Santo et non polle hensi detio nostro Hesopo darmano in esse Sagro Deposito , senes Ia nostro ossi cn as , summo percio di suo ordine ebiamati , clod Ist , come Agente, iI Masrogiurato , ed auuni ce' piu Principali , cho erano aceorsi, re sati gli altri in cinodi adelis porte chius con altui Ecclesiastet, per for orgin si Popolo , che potera tiolentaris per pedere Ie Ossa dei suo Compatriolta , Santo , e Protettore ὁ e coli do so seces molle Toreis , e Candele , per il buco fotio in delia Urna , fu sedulo , e pres con proprie, movidi Monsignor Vescopo .un Ossa , fu dat me desimo bacia-
e lagrime : e pol risso , fu ebius, ed inchiodatala porta delia Catacomba , e con ess anche queri adella Chima , Iasiate te solite lampade acces , ordine σι Masrogiurato a far res ire is porte de Ia Chima da' pili fedeli , ed onorati Cittaini , periimpedire u stolanga dei Popolo , che a vipa foras a soleta sedere ii Sagro Deposito : e F quieto alle persua
e dei Prelato, promettendulielo subito , ehe gli uere bo saco permesso , almeno in una Cassa vi legno , nelu forma pili propria in quella pretieaza di tempo, e quam
VI. Conforme in esse Io D satia una Cassa di Ierigno , e la sera I 3. drato ritor nato it Prelato in Chima , e propriamente in e a Cataeomba pessito eon Sottana , Rocchetto, e MolaoIIa , e con esso gras porte dei Gero ,
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logia , e Canoni, doso molle oraetioni, μυθησnscopo Grasse quello colle se proprie mani, ehe riρο- se in esse Cassa eon tuita diligenas , attenetione , e di- poetione , DIIane la solita ricognitione eolis legale an notaetione deue parit , e ehiusa la desta Cassa con ebia-
signor Vescoso si consisse in quesia Chima Mahice , edo centomente visitata Ia Medesima, ordin) il totale ob- belli
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VIII. Stabilita addangue la Sagra Fanetione , perti a. di quesio sante mes di ψgio , giorno per auro flenne festiso per D prima Sacra Traslazione di effomedesimo Sagro Deposito, ancorche noπ glangese a tem upo P Altare di Mormo , ela nobilissima Casa di erisollifatia eon eura, ed o Meneta di κ. Ecc. pure per non perdere te molli me ipse, e preparamenti fatii a tare fetio, ei flamo res importuni at detio Monsignor Hescoso per D celebrazione di deita Sagra Aetione , ed in efferto conferus egit qua sies, ς diverse volte , per ord nare , e disporre lo che oecorrese, tanto in Chima, quanto per il rIemimento de' Prelati , e PersonaggI, che.dope-va saporire . Stabilimente si eanduse qua colla sua a
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dolo unitamente, e con eso it suo Popola , e eosὸ continuorono in oppreso o nuno datis sua parte , cloὸ Mon gnor Mari conda a man dritta , e Monsignor Battilaro a manca Uenendosne Monsignor nostro eomunicata loroiulta tu sua autori d , per tutio it Iempo della di loro direora in questo Logo. IX. E la mattina primo A Mugio giunto tutio ii Capitolo illa Cattedrale di Larino , ii Seminario di e fa , e gran sorte degis Arei eri, ii quat tuiti pol or-
isarono D semo glorno per i primi Hespri , quasi contuiti gli auri Ecclesiastici delia Diores , rimasi i piunecesserj per serpiato ille loro tales , e dissa Let
C a vi legno colle Sagre Reliquie , e Corso det nos, o
Gloriose S. Leo , riccamente coperta in una bara benfelta , e vesito ru ι' Altare Moratore della Chima AS. Maria in Pensulis, Drono in ela eantati Pontifica mente I primi Vesperi da Monsignor Aurieonda Hesopodi Trisento, con Musica delis Cattedrale, vello quale intervenuero molle Dame , e Capalieri delis Dioes, e suori deus medesimae quali terminati, uniti tuiti trὸi Prelati vestit con Capsa in deita cites, eloὸ Mon Agnor Mariconda Hesovo di Tripento, Monsignor Ea illoro , Heso di Guardiassera, e Monsignor Tria, no-sro Mesopo, eon eisicaaiose di Vnuno, principiarono per la loro ora Salmeratando inglaocchioni adorare apauit te Iure Reliquie esse come Ropra , con quantitari cerei aces . : X. La
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ia Guardia era in quesa Chima Matrice, per non raser possuto penetrare in Chima L Santa Maria per celebrare neli' Altare dei Sagro deposito per D multitudine det Popolo , fu ordinata la Solenne Trasianione , come siegue. XI. In Sala dei Palazzo Dueale , net quale Mon- signor nostro servisa i sedetti Prelati, raι collo tutio ilReserendissimo Capitolo di Larino, gli Arei reti deILL a Dioes at numero di venti, tutio ii Seminario Atanni, e Conpittori , eome pure ii ciero Meolare, e Regolare ,ed ununo colla sua Infigna , eirea D tred et ore delis mattina su ordinata la Solenne Processione eon Croce , precedendo ii Clero Regolare , pol it clero Meolare , Areipreti, Seminario , Canonici, e Dignitd , e sina mente li furitti tre Prelati , sotio tre Ombreue , cou Caspe, rimase ser i ada da per tutio schierate lρ , Confraternite , non solo det Duo , ina di aure Terre
deus Diores, e suori esset e fu gran foras penetrare, ebe entro e in Chima di S. Maria in Pensus per i gran calca det Popolo , dove sinamente giunti li sedetii ire Prelati s etesirono Pontificamente sito D suo Tro-no , e te DigniId, e Canonici con Pipiali , hanete , e Dalmatiche ogvuno secondo it suo ordine , resando gu
s prendere la Bara colla Cossa det Sagro Des ta , Δωera sata quella rinserrata la fera antecedente datPAL
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so Sagro Deposito rin ferrato in Sagresia , ed a viva foras tenuia chiusa la Chima eon Guardie per Iutta Ianotte, e cori quelis prefa da deui Prelati Bajuli, comedieevamo , colla sua Bara, D eouocata sopra r Altare die a Chima Δ S. Maria in Pensulis. XII. Indi eantando P Inno , Iste Consessor et eo uoversetto , Resonsorio, ed Oraaione , e permesse te solite Doensagioni, precedenti te Apule reeunialani det Compo det Santo, si diὸ prineipio alia Solenne Trasuetione, eolla Proeessione det Claro Meolare , e Regolare , resando per te citrade is Confraternite schierate , cM Non a poterono entrare in Chima per u gran mollitudine et soriando is Bara , so a Ia quale era collocata la Casili det Corpo , e Reliquie dei nosro Santo B due Prelati Esuli, eloὸ Monsignor di Guardia era, come forosi ro , V no o Mansignor Hescoso , benehe piὼ anzianonesi' ordine au' ultimo Logo , in enata Ia Bara da quat-
Montagano, suo Zio , e Fratelli, e dalli Signori Fratelli di S. Eee. Signor Due a di S. filia, ed in oppressos gaisa Monsignor di Trivento , ehe con Mitra , e Pa- sorale andapa benedicendo it 'solo , Deendo da stio Caudatario S. Ece. ii Signor Duca di Ca calenda , edio suo Agente in tuo o di H. E. serpendo it Prelato coli' Ombrella , e tuiti gli altri eantando Inni, e Salmi coneerei aces alia mano, e due AeolitI, ehe anovano in censendo asanti te Sacre Reliquie, girando per D s
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de piis prineipali deus Terra, ebe non basὸ : ma pure
per soli fore alla risorione del Popola, che anelava ve-dere, e venerare quel Sagro Deposito, ed au' ineontronon potesa fodisfarsi in tales , nὸ per te Strade peressere molio numeros, fu lo se o colloeato in un' Auare fatio preparare in una pubblica Haraa, filo it Pa- Iazzo Ducale , ed rei senato esso per un peetao per ι' effetu sedulo . Finalmente entrata in Chima Madrefotio ii iii olo di S. Retro Apostolo la Proees ne det CD-ro Secolare solo, non avendo pos to gι' auri, perebe la ima era plena , fu si cantata Teras , e la Messa, eos scella Musica delia Caleedrale , e trd esse prima adeu' offertorio furono fatie eonsiderabili obblaaiani al San to , spectamente da' Presonarat , e Dame, che erano ivi Pontificando Monsignor Marieonda Heseovo di Trivento, reu' os teneta de' Distri dae auri Pretati , esposa la Cassa deue Reliquie , e Corso dei Santo solio is sua Statua de Argento ; in una Nobile Credenas , polo stia Cornu Evangelii deia' Auar mugiore. XIII. fi non 8 da tralasias riferire a Z Eee. eome cantandos la gloria giume eon truta fretiaespresse eon lettera vi sua Auezaa ii Signor D. Cesaredi Aetolos di Aragona Marchese dei raso diretia et a Monsignor nostro eon ordine di presentas at medesimo,
anche eelebrando Pontificamente, com egui: e perche sit salto D pubblico , e mosse tuiti ad una particolare euri id, it Prelato per non tenere u PUOD disratio dopo letta , ehe era tutia seritia di proprio pugno dat medesimo Signore dieri quella a laggere ae
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an femplare falloei dare dat medes mo Monsignor nostro Mesopo e det tenore, che FQue . XIV. Fin a quesi' ora lio credulo di poter esse redi persona a venerare la divota sungione in S. Martino promossa dati a gran Carita di V. S. Illustrissima in magior gloria di Dio, e dei suo S. Leone Consessorer
Ma vedendo mi delu Q da diversi in toppi se a posti dat ladebo te Zeta deli'umanita , supplico U. S. Illustrissima diun benigno compatimento ; ed in se me perinet tere chesi riceva dat Signore Procuratore delia Cappella lata picciola offerta, che so at Santo di cento ducati,de' quali si degnara V. S. Illustrissima far ne la disposietione in qualch e Sagro utensilio ; In olocausto ait resi pre- sento ii mio Cuore a quel P Anima beata, e gloriose , implorando dalla sua perseita carita l' accellare me, e la mi a Casa in sua proteχione, per intercederint dat-la divina misericordia la gragia di saper purgare laiamia anima da i peccati in questa vita per veneraria
perenne mente ne li' altra, ed a U. S. Illustri T. con rata segnarie la vera offer vaneta, che te professo in alto diringratiaria di nuovo della memoria gentili stia avuta di me in si speciosa congiuntura, resto baciandole af set tuosa mente te inani:
Ualto a. Maggio I 728. XU. Innumerabile ροὶ fu il eoncors de' Popoli, eda varie parti : e baserd o Z. Eee. per farne qualebe idea sapere, ebe non osante la mollitudine de' Sacerdoti , e diversitd dego Altari, e delle Chies, e che D , Messe principiassero au' alba di detio giorno , per che tui
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Hazza un' Altor , anche ad isanaa, ed insinuagione di auri , doue per tutia quella mattina fu eelebraia Let S. Messe, e te persone per oscollaris , ed aper lavo chesed Fero la Processione , ovevano a somma grazia , chesti ero ricesute anche sopra i Tetti delis C e , che te- nevano pleni per quanto su possibile , olire te Finestre, Strade , e piatae : e fummo nec Pati porre te Guardieaiae Forte delia Terra per fare entrare , ed usire it gente senas disturbo : E per altro riusi la fagra Fun-xione con ισι quiete tanto ne' primi Vesri , ehe la mali na della Sagra Daslaetione, che non solo non si fu in- eonveniente veruno , ma di Pantauio ferat con una som-ma tenereaza di iusti, e con tali lagrime, ehe forsi non ancora universamentesi son sedule spargere dat Gore in
in una vera compunetione di dipoetione.pers il 5anto,
raeeomandandosi tuiti ali' interressione di e o. XVI. Principiarono pol le fese di giubilo, eon βο- κο di Campaneuumi datus nefre deue Case , sparo de' mortaletli , e maschi, ed auri Dochi sis da Domentea delia fettimana precedente, e cori F ὸ continuato no a questa fera glorno felicissimo deus sua ottava, guadunandosi is Indulgenae di o. giorni concedule dat nosro Monsignor Vesopo , ebi in ginochioni recitasse at sono delis Campane is sera cinque polle it Pater noster , & Ave Maiaria , & Gloria Patri , pregando prima dena fungione per il felice Decesso G sa , e doso della me desima in suo rivraaiamento . E fu superbo e artificio di Doeo , ebe ars la sera delia feso a. sanie , olare tin' altropid piceolo , ma curios , e di inpengione farto da' particolari , ehe brugio Ia fera de' 6. di quem mede momes. in XVII. Di