장음표시 사용
121쪽
Duranis la vaeanaa della Sedia ammtoli ea per morte dei ponteneo Nireolo IV, si soceuna Ioga da durar cimius anni tra Fermo, Iesi, Ancona e Recanati. merce la quale si ob-bligaerono Io citia a mante ners un certo numero di triippa a cavallo per areorrere a disesae uno. Di questa lega si ha l' istria mento di mandato di procura in data P maggio con eui it comune e gli uomini di Ferino elegono Gentile Bonandaneta a eone ludere conte citia sopradoti la Iega di disesa reciproca. Archirio Priorale. num. 35. vi Instrumentum mandati procurae tactum per commune et homines civitatis Firmi in iis monam Gentilis Bouxndantias ait dicti eomunis nostri promittendum sindicis civitatis Maeonae et Ito anati. quod commune Firmi habebit et retinebit continuo per quinquo annos sexeentos equos valori quemlibet quinquaginta librarum nec non recipiendam a predietis sindicis ei vitatis Ancona promissionem per dictum tempus de retinendo clueentos o luos. ot civitatis Ree anati contum vigintiquinque quemlibet valoris ut supra. nec non ad Dacis pndum ac ad alia saetendum. pro ut in saet. sub anno Domini P 32 inditione v dio 7 mai, apostolica sede vaeante. 'Ogato Maereo Marcellini. I oecasione di quosta toga su a motivo det I orto. cho it pubblico di Civit an uova ave vanella spiania Adriatica: per cui i Formani si credo item progiudicati no i loro diritii elioton vano I er concessions imperiale e pontificia. E eon talo union o posero in si mμ un pser- cito ivideroso ei iniurio a pio sed a cavallo. Q lo spodirono verso Civitan uova eon animodi domolirs ii s bricato di quot Porto. It eomando no su dato a Gentile da Moguano od a Giaeomo cla Massa. i quaeli non solo attorrarono la saltoria det Porto. ma vario ehiese an eora. torre e casa de Ila Pleve di S. Marone, se misero a Dpm a suoco abit Mioni, mulini.
alberi. bjado; durando per Oito glomi it desolamonio di quoi torritorio. Gentilo da M viliano eradi quel tempo soniplice condottiero deli Esercito sermano. la movi documonti e manifesto clio egii apparton se alla inmiglia dei Nobili di Formo. iovi discondenti si sono pereio etii amati Q Do Nobilibus do Moleano Ff O v. Ebbo Gentile in moglis. Onestina figlia di Franeoseo Ordolam signoro di Forti di aut lea e eospicua P Sapia. ml egii prode neti arini ora consultato dat suoi propinqui se iit adini sui metri da adol erami per salvaro la patria in si di melli tompi: e soppo si Ninti ameato insinuarsi ne i loro animi ebo porvo uir polo a dominara liboram nise la citia di
a diremo dolia sazione diretia da Gentilo net Porto di S. Bene letto, di cui parIa la Tonaca. L' Imperatore Ottone IV Por privilegio risu uant dia diploma dato it primo dicombro Inil eoneello alia citia di Formo plena murisdirume sui littorale dou Adriatim daI sium μTronto a Potonra, vi tando a chi unquΘ cos tria irvi sabbricho i onta lieoneta di detin ei tui Gli stessi privilogi sumno conservati da Foderico II. s da Rodolso di Casii gliono suo vicario. non elio dat eardinale Raniem Logato nella Marea per ii Papa net i 245. Gli Ascolant ontrolo spatio conceditio at Fermani sabbricarono a mea distanga da San Bonodotio. un castolloo Meea the thiatii a no Porto di Aseoli, fornito di duo grandi torri di altri Retto minori. ornate di sottanta penno sal presen in detii merii ; ii elio mal so endo i Formani, con grAneopia di tanteria e cavalloria si mossero ali assedio det sabbricato castello. eon a cam ilprodo Gentilo da Mogliano, in quel tempO signore di Fermo come sopra si is cletio. Durol assodio piu di quarenta giorni. nnalmenta ii 29 aprilo 1318 riuseirono ad imposso arsens. o trovatolo custo lito da prosso 75 soldati . trediet ne sumno appiccati. o tra esst pol primo ii Caepilanin Lo torri. per Ia cui cost rugione avo vano impiogato tre anni B einque mes i. iumno quasi per intero demolito. e. tornati i Formani in ei tua. portaronti quasi in tri meoino spc glie opimo duo pietro tolio dat demolito castello. lo quali a perpotua momoria colloearemo ne II esterno dolia torro di S. Mostino Ove tu itora rimangono . eon la iseri rion μaceonnanto ii satis, ed si la Seguente che su pubblicata la prima volta dat Pavv. RAFFAELEDRMisicis nolla Oi,era: M Isrefricturi Fem inno antiche e morie ct mn te: Fermo. Tip. Pace Massi, 1857. . Sub I.348 tempore Gentilis de Moliano Eseulei portus lapis hic in sabbrica tomplimanoi firmatus plus quomdam honore dotatus.
122쪽
Dopo tia satio Gentilo comineio ad osercitare la Fermo ii suo governo, od ebbo assai elio tam eon Malalesta di Rimino generale della Chiosa; ii quata eon gran massa di gentia odiava la Citta et Formo ed era sui punio di averta per sorra d' armi. quando Fra MO reale cavaliore di S. Gio vanni, ed uno dei Capilani deI Re d' Ungliaria, a proglitera di osso Gontilo, corso in aluto degli assediati e dissipo I' armata di Malxt sista. Roggeva nol 1348la Cattodra di S. Dietro, Glemonio VI: e Gentile era aliora governatore dolia ei tin e stat Formano; ma, succedulo ad esso Inn eneto VI, Gentile tirannicamonis si di portava volgendo Panno 1352. It cardiniae Alboimor, legato generale det Papa per tuti a P Italia, avexa intrapreis in quel tempo a scacciare o sottometuere i tiranni the si erano stabiliti negit Statidella Chiosau Conosciuio cio da Gentile, it quale trovavasi per lo sessoris guerro col Mala-lesta. povom d a veri e di muto, I, reio i Inpotente adi sonuersi dat Legato, eho por riaverela Marea a' apparecelli ava a ventro contro Formo, cred si bene venim a patii col Cardinale Albornor, sacendogli ritenero Ia r ea di Fermo nno alla sua venula . treandolo attre si Gon saloniero di Santa Chiosae M a Gentile non sorbando la data sedo, intri, nolla loga coiMalatosti di Rimino. cogit Ordolam di Forti co' Mansrodi di Faenaa, o eaeeio da Formiis truppe della Chiesa. li Legato I oro tro avasi abbastanga sorte per ista are la ima : ΘRidolis Varano Signoro di Camerino chieso peris it comando, cui Gentilo da Mogliano axeva gia rinuntiato. I Malatesti sumno dissatti, ed abbandonarono la lega sottometiendosial legator e cio produsse la rOVina ui Gentilo: p rei clili dolio la seonstita dei Malal est idoliboro ii Legato di spartim resorcito per essem in un punio sopra a Plu limani. Fumno portanto te genti suo stiviso in tre eorpi, uno dei quali su dato a enpilanare a Fornando Blasco per is pingerat eontro Gentilo cla Mogliano. Si rota tostamento vorso la castolla di Fermo; ed assaliato Falerous. Pobbe espumala sol loci tamento, come altrosi Santangelo: μ dom avor dato it guasto at conlado di Formo. incomineio ad assedi ars la eiust si ossa Rotio indi it muro in una banda, o caeci ato di cola It presidio, ordino at soldati adeo lorasso por qui vi I' Mesalto. Λ questo punio i Fermani eorsi atrami, si secero a combat toro controi gentileschi, i quali eaeelati a suria per Ogni banda si rine tollarono: psero sostonnero Perdodici glorni simitissimo assedio. nno a clis Gentilo disporando vittoria od diluto, ne vedendo Pure se ampo alla fuga, si arroge eon tutia la sua militia alia diseregiona dot Blaseo. ilquale non lanio it rice vo a salvamento, ma ton umiose proclii pro gl' impetro dat Cardinal il perdono. Questi avuto Pan nuncio delia vitiori a s resa di Fermo. vi si reco tantosto; Polem sentissimo com era inverso quelli cho gli si rende vano, hastogli solo cho Gonti Is partissa subitamento datio Stato eccistriastico, onoraudolo pom d alcuni prosenti, e delia sposa pel vi aggio. Incontanento Ordiuo si risiurassem te mura delia ei ita od ii eastollo rovinato assai dalle mactain guerreMhe; a composisvi un mverno, vi laseio ii Blasco. movendo eon parto delis genti per Ameona Ma nel mentre elie resercito ecclesiastico si flava eosi occupato, Gentilo da Mogliano abusando non mono dolla impuni in the de Ilo riportata ben -sscenete si clio nuovamento alia mala vita, o unito eon Rumiero suo tali uolo mi un tal Guxllario. suomiscito in quei tempi samosissimo, e ad altri proseliti . comineto a molestam in Marea con sar molis seorrerio, e latrocinii. Della quia nuova si turbo non meo P Albomors mando eontro di loro parte uelle suo genti, datis quali sumno prosi e eondorti ai Legato iii qualo avendo satis os aminare dat Vicario a retiora di Formo it delitis det Gentili e loro complici, sumno condannati alla pena capitale. Di cio si ha prova con la saniena a di dotio Vieario. Pietro d' Enrieo, esistento ne II Archivio Priorale at num. 1723: sed a tal uom riportlaino ii sunto di ossa Rentenra: et Γιγ. 9 aprilis: Nob. D. Pistro D. Herichi es la Porta cli S. Miniato Vic. et R etor Civ. Firmi et Comitatus pro Card. Egidio eondomnat mens capitis. Gentilom de Moliano de Clu. Firmi habit. olim eontrade Castelli. Rogeri eius filium Nicolui. et Cicearelius Diures Dius coni. Morieonum Cicearellicolam de Comparo de Firmo eom. Dil
123쪽
7ὶ L'Annalista, o Cronista si laeo per quel tempo in cho Giovanni d'Ologgio tonno il verno di Fermo, ciosi dat Panno 1360 lino at 1366 in cui egii mori. Ondecho noi credi modi riemptero questa laeuna, narrando i fatii prinei pati di questo Signore, ehe si riseriseono
a Formo. Questa ei ita lario Per natura per arta somi acque net quarto decimo secolo. eomo pressochh tulte te euia italiane, sed in t speZialita ict pigene a sanguinoso lotio, ed in continui tumulti per Pimi,orversare delis sarioni. Giovanni Visconti da Ologgio la tirannegno dati anno I360 al I360. Si tenne da vari Storici, eho l'OIoraio fossa naturale di Giovanni Visconti Arciveseovo di Milano; od ii dedussoro dat ressera stato gran protet toro di tui, odalr aveno innalgato a molii onori. a che cosi si appollasse Per essor nato in un piceolo e stello det medes imo nomo i,osto sulla eosti sera dei Lago Manior . Due sono 1 castelli postinet Nova reso i quali hanno it nomo di Olemio, I' uno chlamasi Olemio grande, detio ancha Gaiulso. o P altro Olemio castello. Giovanni pero sembra nato in quescuuimo noli anno ita o in quot toruo. Vedi la Moria gella Cittis e Dio si αι Norara seri ita dat Ch - C valier CAM.o Monitio: Milano. I 84I: OIovi in Lo rite dei Gaici Viscontio Vinegia, IAM, lib. VI, pag. 150 . V'ha tuti avia seritiori e documenti cho elitari Mono la vera paternua di tui. II. rario, eronista contemporaneo, et narra che ii padro suo si thiam asse Filippo, o fosso ucciso da Mansredo Bova da Gallico, citi Mino novare so di inmiglia Guella e Bero ne mico dei Visconti. AzAnii. Chronicon cle Geritilis principum Vicecomition ab anno MccL us meau an uitan uccci xx miliolani. ITTI, lib. LXV. pag. 12ι. Ved. MORBIO, ωαcα, Pag. II 8. Alti et tanto lotaesi nol diploma d' investitura di Rettore delia Marca concedula ali Ologgio dat eard. Albornog. elio nol ivissedi amo in eopia sine rona autontica e di amo insine delia presentis nota, sli,cumento A . ed anche net suo testamento si dichiam egit susso linio di Fili pii , Viseonti cla Olorato dolia Diocesi di Novara. La qualo testimonianeta deli Arario. clis concorila con documenti cosi solenni, si Parct degna di tutia la sede, moglio cho assertionidi Ogni prova maneant Q. E poicho I Arcives o a' avulso cha I'Olemio avsva sortito da natura Pronto e sum gliato ingegno, ii nomino ei miliarea de I Duomo di Milano; ustigio in eui continuo sino al-ranno trentestino secondo di sua eta; quindi elavato it Visconti da Papa Gio vanni XXIIa Veseovo di Novara, ii destino suo vicario gonorat . II MORmo nolla storia cit . . pag. lis riseri se e che it Cotta. in prova dei vicariato det Poletato. allega te sexuenti letiere. conservato neli Archivio capitolaro di S. Giuliano d'Orta a Ioannes as Olmoso nscursus oeneralis vener abilis in Christo P. et uet. 50 Lysi etc. a. MOstrandosi pero poco inclinato alia vita clericale, Ilia si bene a ei vili negoZi, dolis avero. eo'huoni Oillei di esso Viseonti me nato in moglio Antonia Bonnoni gentildonna di Crema. su eletio a Podesta di Novara, ct poscia rael 13 10 in Asti a questa medes ima eari ea. Si dedico aliora at mestio rodelle armi, e raceolso uomini e ribaldi avvent ieci quali clava ii easo. con cui mal m8no B lognesi e Flore utini; o a grado a grado giu se a capitanar Io armato di Luchino Visconii per i ullo it Die monto in uinato di suo Luo tenente generale. Lo Storie molio partano di tui innanEi cho venisso a Fsermo. o varie surono is ax- venturo guerresesie, di cui paria M. Villani lib. II, eap. xxxiii. Ma in quat tempo essendia venuia Dologna sotto la dominario no dei Visconti, tu dati Arei vescovo di Milano vili dato aI-r Olenio it invernodi quella citia; o ne i di m aprilo I 355 su rieon cluto Signora di Bol gna M. VILLANI, lib. IV, cap. XI e XII . Ma egii circondato dat lo armi di Bernabo. eui erat cata Boloma, non avendo trovato soccorso stagii alleati, si elii uso ne i suo Castello, ovo si dispone va a resistere eon ogni potere ali assodio cho coinincio sui primi dei decembre l359. Vellex a Polerato la trista situ agione, in cui ei st trovava; cono ela ali resi ii Legato pon-
124쪽
iisse io, u quale uod eva ridouo Polemio at solo goxorno della ellis; percio proposo di ouenernela cessiono pel Ponteneo, o endo a lui paui e eondidioni assat onorat . Vennero adun ius eo stante agit aecordi a sumno: clis it Legato pagasse interamente soldati e provisioni sinoa quel ui: eho ii eapit aeno rimeti se nolle mani cli tui it dominio di Bologna: ed in cambio diquesto godesso in suo vivento la signoria dolia cilla di Fermo e dei suo contado e distrettoeol iliolo di Vicario generato uella Chiesa Romana. ed una rondita di mille storini monsili GORIO, Hist. αι Milano: MURATORI . An lι. an. 1260 : lo quali convenetioni mandato alPontessee in Avignone surono da essO o dat Cardinali consormalo. Vistrumento contenento questi patii rogo it notaro. Rodolis di Guido Pice tot passi. Noli Archivio segreto di Formoal num. 266 si eonserva una copia pubblica detr istrumento di eone sione di essa ei ita ebo noi di amo unito alia lettera B. Composio in ita modo is coso it nuυvo Signor di Fermo mando subitamento a questa ei a M. Raro degit Alidosi da I mola eon gonti armato, a Prenderne it formalo possesso. Falto certo dapprima I 'Olerato, the liboramgnis avava in sua potestati Glrsaleo e te altro sorterae dello Stato Fermano, e come presa era per tui Ia Signoria, si disposo a partire M. VILLAM, lib. I x, cap. LxXV . e giunse presso a Cesana ove tro vavasi ii Pontineto Logato; ed in lal guis a riuscito a permutare la vacillanis Signoria con altra quieta B legitti Ina. si ridusse, coma narra M. Villani l . citi, cap. LXMI con sira istinas mobile sti m eis, e M olofelli nella elua di Fermo: ed is trutio uallo Passat B vicissitudini, ummo o benignomostrossi ne i nuovo ottenuto remi mento: o tutio si dedico alla prosperita do' Formani. non ale uno de provvedimenti trascurando cho la ei ita sorbassero tranquilla in merro alleperenni agitarioni de circostanti paesi. Pronta ed imparetials la giustigia, ordinata I a Pu bliea amministraaione; non solo eonsorino tuiti i privilegie diritii eli ella godeva ma altrino concedo: rese pili grando Ia citia eon la e trutione di pubbliei e privati odistri, o la
Tranquillo ed amato dati' universalo do' citi adini restavasi I'Olenio; ma essendo omai giunto in gravo eta, stimo convenevolo di disporro dolio suo sost Eo con testamento dei di 8 labbrato 1364, it quale conservasi nelr Archivio segreto. num. 429 elio eguai mento Siunisce alla presente nota alia lettera c. In esso ordino elio ii suo corpo fosso deposto ne ita Clitesa inaggiore di S. Maria in castello, ed isti tui oredo universale la sua eonsorio knna Bengoni di Crema; la quale gli SOpravvisse per alcuni anni, ed esegui la volonta dei In rito, erigendo it marmoreo monumento che ancor si v ede nella Gaitedrata di Formo. o danoi pubblitatis con analoga stam pa n i nostri lavori storici, ct cha Innangi ora statis gia da Pornpeo Litta recato nolla illustrarions della inmigii a Viseonti. In esso I'Oleggio o Papy Sentato glacente, rivestito den abito di Ret toro della Marea eon eappureio intorno la testa secondo P uso di quo' templ. Lo scultore era Tv aecoresativo di Bonaventura DE IMOLA. Ne duole elie ni una noti Zia si potesso rinvenire intorno a questo artista, tacendosi di esso da tuui gli serit tori dello arti, e vagii artisti italiani. La i scri gione in earat teri te utonicio gotici suona come appressor Incliti. magnificiq. d. d. Ioannis D. Olegi O. q. rectoris. Mar
Egidius miseratione divina Epus Sabinem Apostolica Sedis Legatus ac terrarum et provinciarum Roman. Mel. in partibus Itali e consistentium vicarius generalis. Venerabilibus in Christo Patribus universis et singulis episcopis et dileetis in Domino electis abb tibus prioribus decanis prepositis plebanis archipresbiteris et aliis Me Iosiarum sti monasteriorum ac aliorum locorum oeclesiasticorum prelatis et rectoribus ste personis eeelesiasticis Necularibus. et regularibus, nee non nobilibus viris eomitibus baronibus militibus et aliis nobilibus, et eommunitatibus universis et populis singularibusque saersonis civitatum ea-
125쪽
strorum terrarum villarum, et aliorum loeorum Der provinciam Marchis Aneonitaue sit aliai um terrarum demaniorum distrie tuum bonorum jurisdictionum et virium per rectoremo iusdem provincia gubernari Bolitorum constituti, salutem in Donilno. Sadula erediti nobis otillii eura prompto excitat mentem nostram ut inter sollicitudines varias quibus assidus premimur super provincia ad Om nam Ecclesiam nullo modo portinentes nostroque eum eo inmissas ac fideles ipsius ecclesio degentes in eis, vigilis sp eulatoris omitum exemeentes, circa ea potissima nostrum dirigamus animum et euram sollicitam impendamus per quo provinciis ac fidelibus ipsis quietis salutis et pacis comoda valeant pro euiro, quod tunc maxime fit eum provineis ac sideles iidem, gubernationi re torum talium committuntur quorum salutari regimine commissi sibi I Opuli gubernentur salubriter, ste laudabiliter dirigantur. Sane dudum Sanctissimum in Gliristo pater et dominus noststr dominus Iunoeentius divina providentia i p. VI ad Lombardio Tusci e Marcilia Aneonitane predicto nonnullas qua alias partes et pri vincias in litteris SuIMI inde tonsectis expressas pro magnis et arisduis in clesiasticis negotiis cum pleno legationis ossitio nos remittens nobis, ut suis, et di et Melesto subditis fidelibus eo possemus salubrius providore quo ab eo maiori essemus auet ritata muniti, suas nobis concessit litteras aI Ostolicas in hec vorba Innocentius Epus servus servorum Dei venerabili Datri Egidio episcopo Sabinon. ai, ,- stolies sedis legato salutem et aiiostolicam ben. cum te ad Lon bardio ac Tuscis ac nonnullarum terrarum Romane Ecclesie mediate et immediato temporaliter stibisclarum otcertas alias provincias atquo partes in litteris tuae legationis expressas coni misso tibi inois pleno legationis Ostitio pro magnis ot arduis no i iis destinemus. Nos ut in commissis tibi negotiis εο possis prospicere felicius quo maiori per nos sueris auel oritato munitus. Daeternitati lue quoscumqua rectores et Thesaurarios ae alios omelales in iisdem terris prosato Romane Eceleste temporaliter subiretis inina torminos iust legationis ponsistentes in quibus etiam te Vicarium fecimus generalem pxceptis generali Thesaurario guoiYamam aceollectoribus et succolletioribus inutivum beneflciorum vacantium Camero Aliostolice debitorum, a commissis vilitiis romovendi et alios eorum loco in illis ivino nili constituendi et deputandi prout ei reumspectioni tuo videbitur plenam et liberam eoncedimus tenoro presentium facultatem. Dat. Minio D. VI cal. Octobr. Pontis nostri anno sexto. Cupientes igitur quod dicta Provincia Marehie Anconit. ad Romanam Eeci fiam pl8no i ut o lierlinens ae inim leo homino favonio exacto nuper tempore gii errarum frequentibus hostiumque insultibus propulsata. in cultu servetur iustitie, in devotionis, et iidei lini se versi into itate ac ea tranquillo quietis et pacis dulcedine gratuletur que preterita dampna temporis valeat ro-xtaurare ei provinciam ipsam offerro multimodis inere mentis ae si gularem eximiam tu prudentiam et commendabilo admodum probitatem et aliarum multiplicum virtutum elara mortia dilocti in Christo nobilis viri Iohannis de Vicecomitibus do Ologio nati quondam Philippi militis Novarien. ducis provincis Marcilio Anconitano tiro sancta Romana Ecclesiareetoris quibus celebris fame preconio et famoso testimonio experi sentie suum numen extollitur ne necoptabiles magneque laudis dignos laucius qui ex Suis virtuosis ac in magnis et arduis eomprobatis operibus provenerunt diligentius attendentes nee oblivioni vel ingraii iudini committonios, quin tutius consideration debita recensentes multa magna et ac- eo piabilia quin Potius plurimum acceptanda servitia que ipse velut Ecclesie prelate status gelator seximius et eam colens reverentia illi ali ipsi ecclesio novissimis temporibus impendit. ad ipsum Ioanne in direximus Oculos nostro mentis et Suggerento stiei probabilis argumento quod pretati desidorii nostri seu eius debeat ex suis laudabilibus cleribus provenire te non tes . dignumque ac laudabile reputantos ut illa pereonam suam gratia prosequamur lier quam pro dieiis s serviliis dignus retributionis premium consequatur, auctoritate Apostolica qua Specialiter sungimur in hac pario eumdem Johannem rociorem predicto pro vineio Mare hie- Anconitane pro sancta Romana Ecclesia ac omnium terrarum eastrorum villarum locorum domaniorum bonorum, et virum Per rectores eiusdem provincie qui suerunt pro tempor mlitorum Mibe mari, nobile viro Blasco Femando milite ab ossitio rectoris ipsius provincio tuou aliquandiu exercuit certis ex causis rationabilibus atque iustis ad id nostrum animum
126쪽
per vel alium seu alios in Malchio Au uitaues provincia Prelibata totum et quodcumque honori Ecclesia et clovotorum prodi torum nec non utilitati et Prospero, pacifico ac tra quillo statui eiusdem provincis sidelium viderit ot cognoverit expediro . ac omnia alia et singula quo ad huiusmodi reetoris ossitium spoctant cla eons uotulino vel de lum; nec non contradietores set rebelles quoslibst, quotiens expadierit. temporali districtimo qua convenit compescondi. sibi por easdsm alias nostras licteras Potestatem plenariam et liberam cones dent s. Quocirca discretioni vestro supradicta apostolica auctoritato qua, ut premittitur. sungimur in hae parte, presentium tenore mandamus, quatenus Bumdem Iohannom predicta provincie Marellia rεctorem devoto suscipientes et honorifieontia lobita, pertractantes. sibi. tamquam rectori aiusdem provincis, pareatis in omnibus quo ad huiusmodi rectoris ossitium portinoni et smeacitor intendatis; alioquin processus et sententias atque penas, et quos ipserito laestrit, tulerit ot statuerit in rebelles. ratos habebimus, et faciemus usquo satis saeti nem condignam, auctora Domino, inviolabilitor obsorvari. DRtum ι ante, III nonas aprilis, pontineatus dieti domini Innocentii papo sexti anno octavo. D LMENTO B. In Dei nomine, amen. Hec est copia quorundam paetorum habitorum et factorum intorrctverendissimum in christo patrem, Et dominum dominum Egidium episeopum Sabinensem Apostolico Sedis Legatum in partibus Italia eitra regnum Sicilio, et civitatis Bononis, vila rium goneralem in torris Ecclesio ac provinciis aiusdsm sex lina paris, et magni steum Θt egregium militem dominum Iohannem vicere mitem de Olegio Marchio Aneonltano rectorem ac civitatis Firmi et sui districtus . vicarium per sanctam Roman Lm Ecelesiam generalem ex alictra part . publicatorum et scriptorum manu Femandi Gometii da P trana elerici Toneetani, et subscriptorum manu Iacobini silii Iohannis do Vaprio notariorum publieorum intraseriptorum: quorum quidem pactorum tonor talis ost. In Christi nomino. amen. Ιnsrascripta sunt capitula tractata et strmata Inter roVer n- dissimum in Christo patrem et dominum nostrum . dominum Midium divina providentia opiscopum sabinensom Apostolico Sedis Logatum vieo et nomina sacrosancto Romanis Meleste. domini nostri Palis ot sacri collogii dominorum nostrorum dominorum Cardinalium, seu nobilem militem dominum Petrum do Farnosio nuntium seu amhaxiatorem domini nostri domini Legati, nominibus quibus supra ox parto una, et magnisscum et P. tantom militem dominum Iohannom da Vicecomitibus do Ologio et magistrum Nicolaum Spinollum de Neapoli legum doetorem, magno Rogis set Reginalis curio regni Jerusalem et Sicilis magistrum rationat m, nuntium seu mbaxiatorem . pro uratorem, factorem, Seugosiorem, ac nuntium prelati domlai Iohannis ad infrascripta specialitor deputatum . prout es eiuR procuratione ac mandato constat publico instrumento scripto manu Ist bini de Va-prio notarii rogato, diis primo presentis mensis martii, sub anno Domini nostri Iesu Gliristi Moco soragosimo. indicti XIII. regnanto domino nostro Innocentio papa VI. ad honorem
et laudem omnipotentis Dol domini nostri Papo ac Saeri Collegii dominorum Cardinalium dominorum nostrorum. ad exaltationem et augumentum honoris domini nostri domini Legati ac pro pacifico statu ot tranquillo totius Italia. sit specialitor civitatis B nonie , spectantis pleno iure ad sacrosanctam Romanam Ecclesiam et dominum nostrum defensionem, et honorem magnifiei si potentis militis domini Iohannis da Vieocomitibus de Olegio fidelissimi servitoris sacrosancto Romano Ecclesie prelibato. Primo, prosatus dominus nostor dominus Logatus vice st nomina Eeelesie Romano, ex potestato sibi concessa in hac parto per dominum nostrum , concedit vicariatum civitatis Firmanotum suo torritorio et districtu ad vitam domini Iohannis pretati eum mero et mixto imperio et omnimoda iurisdictions et cum omnibus redditibus. proventibus Reu obventionibus quia buscumque, prout et sicut nunc receptavit vico et nomina Et quod dominus Iohannes debeat et possit porcipora et habere tessas quo tangunt civitatom Firmanam olumus torritorium seu districtum. st de illis disponero ad sui libitum voluntatis e L quod
127쪽
N4 ANNOTAZIONI E GIENTE litem vicariatus stant plene. sicut steri Poterunt. Et visis vicariat Romanam Ecclesiam. Et quod dictus dominus Iollannes, Pro dicta civitate Firmana eiusquo territorio et districtu, dictaque civitas, eius territorium et districtus . vivento prolato domino Iohanne per Ecclesiam Romanam seu per eius ostitiales, qui nunc sunt vel pro temtiore suerint .... vel personaliter, vel aggravari tomporaliter vel spiritualiter, nisi solum ad censum et ad exercitum et cavaleatam si partamentum; et quod api,ellationes es curiis ossitialium d mini Iohannis possint interponi mor solito ad curiam domini Rectoris Marthie, set quod tamquam Vicario Ecclesie Romane; et quod omnes redditus, proventus seu obventiones quocumquo nomino Eeelesis Romana nunc exiguntur, seu exigi POSMut . . . dominum Iohannem et de eis libitum Et quod dictus dominus Iohannes.seu illo vel illi quibus comiserit, xoreoant merum et mistum imporium et omnimodam iurisdictionem tamquam Vicarius Melesie . sicut nunc exercetur nomine Ecclesie prediete; et de hoc per dictam Ecclesiam Romanam ipsiusque ossitiales, qui nune sunt aut suerint .... a qualibet persona cuiusvis ordinis prominenti vel Collegio. qui predictum dominum Ioha nem in promissorum aliquo molestarent in iuditio vel extra. Item, consentit dominus Logatus, quod omnia bona rebellium seu condemnatorum, que in civitate predicta eius lue territorio et districtu spectant et pertinent ad Ecclesiam Romanam, seu tenentur eius nomino, debeant in vita domini Iohannis silectare ad dominum Iohannem prelatum, exceptuatis illis quo iam donata essent per dominum Legatum prefatum. Et quod dictus dominus Legatus, seu cui ipse comiserit eum in possessionem vel quasi I Ossessionem omnium contentorum in presenti capitulo. Securi . contentus est ei promittit dominus Logatus, quod vicariatus castrorum, quo sunt in territorio seu districtu Firmano, licet sint manualia Melosio Romana cum olus rodditibus. proventibus seu Obventionibus pleno iure, prout eon. tinetur in preeodenti capitulo de eivitate Firmana ei eius districtu, portineant ad prolibatum dominum Iohannem in vita sua. Terim, contentus est et promittit dominus Legatus quod munitiones Girsalelii et aliorum castrorum fou mecharum dicti torritorii seu distrietus ei vitatis Firmana remaneant prosato domino Iohanni cum inventario. ita quod manutenean-tar semper in ea forma qua dantur; da frumento vero, vino et aliis victualibus tontentus
est dominus Legatus, quod remaneant in Girsalcho; et saeta extimatione istorum in civitato Firmana, dominus Iohannes det tantum quod equivaleat illis in ei vitate Bononi , saeta ibi extimations. Et contentus est dominus Legatus quod omnes habitationes qus sunt inter Girsalehum sint ad dispositionem domini Iohannis, sicud nunc sunt ad dispositionem ostitialium Meleste. Ouarto, contentus est dominus Legatus et promittit dicto domino Iohanni provisionem duodecim millium noronorum in anno toto tempore vite dieti domini Iohannis: et quod dicta provisio debeatur sibi do camera sino aliqua detractione super redditibus Ecclesio Romano, in quibus videbitur commodius eidem domino Iohanni; et in hoc Thesau. rarius nomino Ecclosi teneatur t adstrictus sit sicud oportunum videbitur: et quod redditus civitatis Firmane et dicta provisio incipiant deberi domino Iohanni precato a die qua dominus Iohannes exibit civitatem Bononis; et quod dicta provisio solvatur sibi demense in mensem. Ouinto . eontantus est dominus Legatus et promittit quod dietus dominus Iohannes h sat roetoratum provinei' Marchis ad beneplacitum domini nostri Papa et successorum suorum. et domini nostri Legati et successorum suorum; et quod pro exercitio dieti ossitii habeat unam banderiam equitum triginta harbutarum. eui de stipendio per Ecelestam satisnat; et stet di et1 banderia ubi voluerit dominus Iohannes pro exercitio omeli elibati. Malo, contentus est et promittit dominus Legatus quod do debito ad quod tenetur eommune Firmi Ecelesto Romano pro residuo &nnorum preteritorum; quod potest ascendera ad quantitatem viginti sex millium noranorum vel elrelia, usqua ad quadriennium proximoventurum computandum a die vicariatus concessionis stenda eidem domino Iohanni, dictum commvno Firmi, seu dictus dominus Iohannes eorum nomine, non possit aggravari vel molestari temporaliter vel spiritualiter, realiter vel personaliter. Elapso vero dicto quadriennio. possit di tum debitum exigi, dividondo taliter per tempora quod dictum commvnct poterit congrue supportari. Vult tamen dominus Legatus pretatus, quod si singulares persona diei
128쪽
civitatis Firmane, si ut exactores Vol dispositarii. aliquid Pen s se haberoni pro tempore proterito, quod istud exigatur ab eis nomine Ecclesis Romana et ad utilitatem Camere. Septimo . contentus est dominus Legatus et promittit vico et nomino Eceleste solvere eidem domino Ioli anni, Bononia seu Imolo vel Faventis, ubi eidem domino Iohanni placuerit, octuaginta millia ducatorum, et quod dominus Iohannes concordet se taem eum Atipendiariis quam eum provisionatis seu salariatis, et aliis quibuscumqu8. quibus ipso tenetur; et hoe usque ad iliem. quo dominus Iohannes exibit do civitato Bononio. Et quia pro mensibus februarii et martii ultra redditus civibus civitatis Bononie. Et ad hoc nobilis miles dominus P trus de Farnesio seu alii qui erunt vico et nomine Ecelesio Prestahunt auxilium, eonsilium ot savorem prout et sicut dominus Iohannes Possit exigero a dicto pr satus seu alii quicumque eonsilium et favorem, et si forsan illud opus non posset exeut quod ossitiales domin saetant illud ex utero Nono, eontentus est dominus Logatus usquo dictus dominus civitatis Bononia. omnos et singuli. qui iverunt vel ibunt nomino MN losis prolibato iurent eidem domino Iohanni. seu eui time eomiserit, sicut iurant eius provisionati, seu stipendiarii dieti domini Iohannis, et quod ipsum debeant defendere et tueri contra cim Decimo. eontonius est dominus Logatus quod sit in eloetions domini Iohannis vel haboraeivitatem Firmanam cum eius territorio et districtu. ut supcrius in primo se eundo et tertio capitulis continetur . et provisionem duodecim millium storenorum quolibet anno ut in quarto eapitulo continetur, Marchis prout et sicut in quinto capitulo continetur . vel habere civitatem viterbii cum eius territorio et distrietu eum mero et mixto imperio et omnimoda iurisdictione, et cum omnibus rμdditibus, proventibus, seu obventionibus quibbuscumque Sye tantibus ad die tam civitatem et eum dominio prout si sicut habet Ecclesia Romana; et castrum Gorneli cum eius torritorio et districtu et cum omnibus redditibus proventibus seu obventionibus quibuscumquo, que exiguntur, vel exigi possent nomino Eecies te Romano et cum mero et mixto imporio Et omnimo la iurisdictions et quatuor millianorenorum quolibet anno pro provisiona usque ad vitam domini Iohannis, et quod dicta provisio debeat solvi domino Iohanni. prout eommodius sibi vidobitur. do redditibus mel sis prelibate, sine aliqua detractione; et capitanoatum Patrimonii ad honopia itum domini nostri Papo et successorum suorum, set domini Legati et succomorum suorum, eum duabus bandoriis multum pro exercitio Omii ad exi, ensas talee Patrimonii. Vn cimo , contentus ost dominus Legatus quod do redditibus si provontibus soli obventionibus quibuscumquodatiis, gabellis, impositionibus, quoeumquo nomina suerint nuncupate, seu exationi hus quibuscumquo saetis por dictum dominum Iohannem vel alios Ossitiales suos, seu alios quoseumquo seu quibuscumque aliis saetis. gestis vel actis, quovis modo, via, colore vel titulo qualitercumquct sacta suerint, sive tompore quo dominus Iohannes gubernaverit civitatom Bononio nomina domini Archippiscopi sive suetossorum suorum, sive t mIraro quo gubernavit ei vitatem suo nomin ; et do condemnationibus personalibus vel poeuniariis, ba nis, multis, procossibus civilibus seu criminalibus, sententiis distinitivis vel intortocutoriis comminationibus, dictus dominus Iohannos saeiat se absolvi a communi si a singularibus perisonis, prout si sieud videbitur sibi expedisens et ossitiales suos et alios quoscumqua suo nomine saeientos: et paratus est dominus Legatus dictam absolutionem eo nrmar . GO lentus est etiam et promittit quod si dominus Iohannos vel ossiciales sui, seu alii quicumque suo nomina facientes supor hoc molestarontur in iudieio vel oxtra. realiter vel person litor, quod omitatos Melesie denegabunt molestantibus super hoc sum iurisdictionem; et quod in predictis speetantibus ad Ecclesiam Romanam dictus dominus Legatus absolvet Et absolvi plone saei ei dictum dominum Iohannem seu offitiat a suos, Rou alios quoscumquis suo nomine facientes. Item . contonius sest dominus Legatus absolvere a vinculis μxcomunicationum et ab omnibus et singulis ponis temporalibus et spiritualibus quas Incurrissent pr dictus dominus Iohannes, ossitiales vel familiares sui, amici vel adherentes ex oecupations ei vitatis Bononis set ex aliis saetis vel gostis in ea seu in eius torritorio vel districtu. per prodictos seu altorum predictorum. Duo ramo, contentus est dominus Logatus quod Dumentum
129쪽
ANNOTAZIONI E GiUNTE quod dilatus dominus I Oli annes et ivitestas liabet in civitate territorio et di Strictu Bono ille, quod Potest ascendero usquo ait quantitatem corbium triginta millium, limssint quandocumque sis Plae uerit incors vendi, vel sacoro as Imrtari extra districtum Bononis, quocumque voluerint absquo impedimento aliquo et sine solutione alleuius datii vel gabello. Et contentus est quod alii consanguinei et familiares domini Iohannis Ivissint stumentum quod habent Prosenti liter sacere vendi absque impedimento quocumque. Item, eo utentus est Ealis quam dominus Iohannes hahot in civitato Bononie recipero Pro eo pretio, quo dominus Iohannes habuit a domino Guidono do Polenta, computatis expensis que nunt in conducendo. et do hoc statim dare peeuniam domino Iohanni. Tertiodecimo, contentus est dominus Leg tus concedere nobili domine domine Antonio uxori dicti domini Iohannis eastrum Gruptarum ad mare, ad vitam dicto domine, si contingat eam super i vero ultra dominum Iohannem pres tum, cum Omnibus redditibus, fructibus. Proventibus seu obventionibus quibuscumque eiusque territorii ot distrietus et cum nomino et vice Romano Ecclosis, vel castrum Maranicum eius territorio et distri tu . redditibus, proventibus seu obventionibus ut supra. Et quod sit in electione sua quod istorum voluerit; et aliud istorum eastrorum . quod remanebit post olectionem dicto domine, contonius est eone edere, cum Omnibus redditibus. proventibus.
obventionibus ut supra et iurisdictionibus, nobili viro domino Antonio do captaneis do Scona nolviti dicti domini Iohannis ad vitam suam. Item . domino Rotlando Vicecomiti de Olegio militi bandoriam viginti barbutarum, ad pacta que habet Bononio ei provisionem pro persona sua scilicet sexaginta noronor uin in insense. Et nobilibus militibus domino Hemmanno desprio sic de Placentia. domino Atheriolo de Mari iano de Mediolano et dominis Guillelmo et Tassino de Donatis do Florentia militibus handoriam et provision in , quam habent Bononie, intelligendo handoriam viginti harbutamini , et nobili viro Machino do Ubaldinis bandoriam et Provisionem quam habet Bononie; et nobili viro Iohannino de Aionanelioti dicti domini Iohannis provisionsem triginta florenorum in mense pro persona sua, Sinudo cum domino Iohanno predicto. Dieti autom alii superius nominati, quibus dat baendorias et provisiones. vult quod sint ad sorvitia Ecclesio ubi eum suo mandaverit dominus I natu vel alii ossitiales Melesio. Item, domino Iohannolo Vicecomiti do Olegio. Comino eius filiodo ossit iis honorabilibus socundum condecentiam status eorum, ut possint honorifice viverct: et Spasolo eius filio contentus ost daro banderiam si Stephano Vicecomiti do Olegio contentus est dare bandoriam; et Omnibus aliis do gonoro domini Ioli annis contonius est dare ban deriam vel ossulum socundum conditiones porsonarum, prout si sicud dicto domino Iohanni videbitur. Aliis autem amicis si familiaribus domini Iohannis providebitur secundum condecentiam status eorum, Secundum quod prodieti dominus noster dominus Legatus ei dominu RIohannes deliberabunt. Et spoei alitor eontentus est dominus L gatus habere recommendatos illos stipendiarios qui nominabuntur sibi per dictum dominum Iohannem. Item, ex gratias eiali facta eidem domino Iohanni. die ius dominus noster dominus Legatus contonius est cone sim nobili militi domino Antonio de Galliatiis do Bononia bona omnia, que luerent tonstscata Ecclesie Romano, quo fuerunt condam Archiprosistori da Gallutiis. Quart Od c O. contentus est dominus Legatus quod si illi vel ipsorum altor quibus saeta fuit donatio per dictum Iohannem do bonis rebellium, bannitorum seu extrinsecorum civitatis Bononis do redditibus, proventibus fou obvontionibus quibuseumque seu deteriorationibus dictarum rerum . seu de bonis mobilibus dictorum bannitorum seu rebellium vel pxtrinseeorum. inquietarentur Vel molestarentur quovis modo. coloro vel titulo; quod initiales Ecclesie denegoni iurisdietionem . nec dobeant dictos molestantes vel inquietantes aliquo modo audire: de proprietato vero dominus Logatus disponat ad sui libitum voluntatis. Ouinto cimo, contentus ost dominus Legatus quod de promissions consus dominus Iohannes non possit vel debeat molestari aliquo tempore, set pro tempora ante pacem. inllam inter dominum Ba n O em Qx parto una et dominum Iohannem ex alia, horodes domini Archiepiscopi debent Sati sincere; pro eo vero, quod restat solvendum post pacem initam. dominus Iohannes non Possit modo aliquo molestari realiter vel personaliter . set eommvno Bononie obliget se ad illud residuum solvendum, quia dominus Legatus non posset illud remittere, cum spectet
130쪽
ad dominum nostrum et Cardinales. Sexto lectimo, contentus est dominus Legatus quod si dominus Barnabos vol dominus Galeatius seu ipsorum hortam et successores vellent ni testaro dominum Iohannem Seu amicos vel adli rentes suos in curia Romana seu coram
aliis ossitialibus Eeclesio do facto civitatis Bononie seu de aliis saetis. gestis vel actis intersos, quod dominus Legatus. eonstituto uno procuratore per dominum Iollannem, incisi eumdsisendi suis expensis. Et Promittit dominus Legatus quod si aliqua concordia stat inter Ecelos iam ot dominos do Mediolano, quod dictus dominus Logatus laetet posso suum bonando, quod dictus dominus Iohannes includatur in ea et quod restituatur in integrum ad omnia qua tonobat et possidebat in Vita domini Archiopiscopi Mediolanensis; et idem. bonando at suo posse, proe urabit quod consanguinei, familiares. amici, smuaees 8t adherent os domini Iohannis restitu Antur et cancellentur a bannis Di condemnationibus quas incurrissent rations guerro et quoil restituantur in integrum. Et promittit sa curaturum et laeturum quod dominus noster Papa mei et posse suum bona nde super predictis; sed ubi non esset possibile seri, quod per hee concordia Ecclesis non amittatur, si videbitur esse utile. Mut mo clino, quod beneficia et eoncessiones factis Lliquibus consanguineis et familiai ilius domini Iohannis et si inei aliter de concessione saeta per commune Bononis. ssu ipsius om-tiales seu alios quoscumque de Ponte lieto et hospitali Saneti Larrari comino do Vireremitibus de Olegio. eonsanguineo domini Iohannis prelati, remaneant eis absque molestia: ot quod destossessionibus emptis iusto titulo non molestentur, Sed manuteneratur per dictum Legatum set oditiales suos. Oetansuecl/no, quod do munitionibus castrorum contonius est dominus Legatus quod extim statur arbitrio duorum bonorum virorum; et quod do Extimations dieiarum munitionum satis stat incontinenti castollanis; munitiones vero quo sunt eommunis Bononis illi libero resignentur, absque aliqua Solutione. NOHO cimo, quod dominus Legatus promittat cum toto suo posso ei terrarum Ecclesia dolandore prelibatum dominum Iohannoni et loca qua sibi dabantur contra omnem personam do mundo, et recipere ipsum et dici aloea sub protectione et defensione Ecclesie Romanis ac domini nostri Papo et sua. quia proprietas dictarum terrarum plono iure spectat et Imrtinet ad Ecclesiam Romanam. Vio simo, quod si aliqui consanguinei Vol familiares, qui ibunt cum domino Iohanne prolato. emerent aliquas possessiones in terris Ecclesie, quod in vita oorum, in quantum spectat ad Romanam Ecclesiam, sint immunes a muneribus Pe Sonalibus, realibus et mixtis, set ad onera, quo imponerentur per communia illarum terrarum ubi essent scite possessiones, teneri debeant sicud alii liabentes possessiones ibidem. risto moresmo. promittit idem dominus Legatus se curaturum et saeturum quod, do concessio 8 civitatum predietarum et locorum superius nominatorum et de provisione superius expressa et de omnibus et singulis sup rius expressis et contentis, veniat ratiste aiio domini nostri Pape, solemniter tacta quantum
stori poterit. Ex adverso, promittit idem dominus Iohannes ρt dominus magister Nieolaus nune ius et procurator pro sati domini Iohannis. Proeuratorio nomine quo supra, quod dictus dominus Iohannes relassilit in manibus dicti domini sui domini Legati. seu alteri vol aliis. cui vel quibus dictus dominus Legatus mandaverit, civitatem predictam Bononis eum eius territorio vel districtu; quo tempore dicis relassationis tonseatur per dictum dominum Iohannem seu eius nomine; et quod ad arbitrium et volu tatem dicit domini Logati. tompore ipso dimittot eivitatam Bononis et veniet ad presentiam dicti domini sui . facta sibi provisione de securo conducto; et istud, utrum possit tuto exire vel non. dimittit in deliberations dieii sui domini Legati super anima et eo eientia sua, si ubi domino Legato non videretur quod posset tute sxlde. quod tunc remaneat Bononis in so statu in quo est, ad honorem tamen et statum sancto Matris Melasio et dicit sui domini Legati. donoo de securo conductu itoterit provideri iudicio domini Legati predicti. Item, promittit idem dominus Iohannes et magister Nicolaus. nomine quo supra, sacere quod taliter provideatur, quod stipendiarii, sal riati si provisionati et alii quicumque, quibus dietum communi tenetur, prout tuit seriptum in qu Rismo misso per dictum Iohannem domino Legato, sint contenti et eis tallier satisfiat. usque ad diem recessus domini Iohannis: Et quod por omelales Ecclesio. super istis veli Riorum aliquo non valeant inquiplari vol molestari. Et De. nisi reeossus suus propter ali-