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72 Nel tempo elio tanti danni reeavansi dat Malalesta at conlado di Fermo, Rodolis Varant laee assapore da Camerino a Lodovico Migli orati ebe Sarebbe venulo eriso Stesin in persona a somministra tali aluto opportuno. Venne di satio. o prest i concerti con Lodovi eo. tanto si adoi ero presso it Malalesta cito uel breve sparto di quattro glomi su stabilita una tregua ea durare a beneplacito dei re Ladis lao. ii quata su et et lo arbitro di tomun eo senso per comitorre te controversia insorte. Parii i oscia it Malalesta da Monte Giorgio. , o lascio con cenis lanco Angelo uella Pei Gla. LIMI, me. est. 7 ιὶ Sulla morte di Ladislao narra it Muratori, che, mentre era a campo presso Narni, , inferino per male attaecat Ogli da una bagaseia perugina. Wrmon tuto OSso re da at mei dolori, in portato sopra una baret Ia a S. Ρaolo suori di Roma; o venuis duo galeo di .aeia, s imbarco in una di esse. O s' invio per andare a Napoli: ma crese tuto ii suo maloro . satiosi portare at Iido, oppuro In Castol Nuovo, quivi ne I di 0 agosis obbo sine la
Il nostro Cronista dico. cito mori it 3 agosto. od ii Muraiori accennacho altri dicono prima ed altri dopo it sesto giorno di quel mese Naput i dat solitati, clio eranti rimasti a Spoletis. la mortis det loro Re Ss ne Partii ono. od anesio Berardo Varani cO'suoi CamerineSi. e Gentile fratello di Lodovico Migliorati eo Formani si ricondussero alle Patrie loro. 74ὶ Megnato Malalesta delia perdita uella meca di Monte Rubbiano, o deli arresto delsuo c tollano per opera dei Fermani, venno nolla Marca con mille cavalli. e prima mento si porto a Monte deli Olmo, e a Monte Giorgio, net quali iurelii avsva it suo presidio. eui si agglunsoro i soldaii lasciati in custodia a Mogliano, ed ineomineto a molesta ro lostato di Fermo, tacendo la prima seorroria net torritorio di Loro . da cui pol δ asportari soli venti bovi. Ma penso it Malate Sta clis sarebbe si alo miglior partito d'impadron irai di Fermo per sorpres a. a lino di logii ero at Migli orati it pia valido aptinnio: s i freto eoi sa-vore di Antonio di Vanne Androoli notio tempo su sotto te mura di Formo, sorse, comedi evasi , eon I 500 cavalli ed ait rettanti tanti: o mi in il muro ne Ila contrada Pescaria solio it macello, seco ogni flargo per entrare in ei ita: ma udito it minore aecors sero ineontanente i Fermani a si improvvisa Sorpresa o valorosamento combattendo, e trinsem ii nomico a retroeedero con gran disonore di tui. S'ignora ove lasso la casa dei nostro Cri nisi a a pio deli orto, ove s est dat ne mi eo ua' apertura o foro. 75ὶ Nel principio di quesi anno Illi continuo Piu elie innangi ad lucrudelire la guerrarii erasi accesa tra Lodovi eo e Malalesta: ii qualo a eam dello suo genti devasto od incendio una porrions de molini della citia. Rimnesiis potesso validamente Opporsi. Press L in vico at suo stipendio Bernardino Ubaldini, cherubino da Perugia, o Lodovi eo da Bases rello eon dugento lance, Io quali ven nero a Fermo it glorno innanai stila pres a d si molini. Non ostanto continuava ii Malatosta ad avaazarsi nello stalo Fermano avondo aequistato altro duo castolla Monte Verde Monte Leono dopu duo giorni d assedio; o dappol ne Oecum vari altri. Comineio postia a baltero con bombarde te mura de I eastello di Torchiam, o so i soldati dei Migliorati sotto la scorta di Andrea Campano O per Dodo, ο per ignoranaa. non avossero permesso ui soldati dot Malalesta Pingresso, certamento niun danno mrobborieovuis it castello, elio in tale incontro sosm saceli emi od incendi. Dopo cio si traito una tingua, ehe venne Recordata Per due inest. Cf. . AMI . Oν. cit. DE MINIcis, Conns Morfcf. 76ὶ La trogua tra Malaiesta e Lodovico su rinnovata cogit stessi patii o condietioni detranioeodente, duratura pero a tutio ii mese di agosio; s percio 1'Ubaldini sopra nominais eoi consenso di LOdovico parti da Formo. Il MURATO Ri, An n. MI 5, ei narra quelloelia accaddo ira ii Migli orati e it Malatesta. Per attestato det Bom NCONTRt, tom. x xl. Rer. Ital. . in quest anno Malatesta signor di Cesena seeo viva guerra a Lodovico Migitorali Signore di Fermo, e lo εγglio di molio castella. Di perato sarobbe intervenuto a Lodovico se non lasso giunto avulso a Malalesta che Braecio da Montone, capitano insigne di questi
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tempi, moti ova a ferro e suoco ii emtado di Cesona. Rer. Ral. xlx e xxII. Percio salta lρgasra loro . eorso alla disos a della propria easa. Guerra egiandio mosso in quest anno ii mo- los imo Malatosta a Rido Iso Varano signoro di Camorino; ma non gli ando satia, seeondo ilsuo desiderio. Con la variarione di ale uno ei reostanao PAMIAM. Stor. ut Fano, pari. I, pag. 338.espono la guerra suddelta, od aggiungo the Braccio era competitore dei Migliorati, perelis aspirava alia Signoria di Fermo. CL LILII, Oν. cu. . Part. II, lib. V. Π E pοicbh la resistoneta dei Migliorati e deI Varani ora diretis a protomoro lactilesa, pereio Lodovico avula notigia clie nolla citin di Gubbio erano i Commissari del. r imperatore Sigismondo o det Concilio di Costaneta. spedi colu due ambasciatori per presentar loro i Suoi ossequi. LIMI, ON. Qit., Pare I. lib. V. Devest correnero la nostra tronaea, ova si nomina rArctvos vo Mutinense tra i Commissari o Nun et det Concilio; potelio it conto Monaldo Leopardi, diligento seritiora, nolla Smetes Rectorum Anconstanae Mar chma Reeanati. I 82ιὶ na da la indicariona distinia ineui non v'o ii dotio Arei veseovo e sono: Bartliolomeus Capra archiepiscopus Modiolansensis, AntoniuA archio p. Ragugensis, Bem trandus Episcop. S. Flori. Nieolaus abbas Florentinensis, Ioannes Usex praepositus quinque Eeclesiarum, Ioannes Stabin Anglus. Questi eommissari orano stati spedui dat Concilio. perche essondo stati de posti Benedotio e Giovanni. o satiosi merito ii Corrario, o si a Gregorio XII colla rinungia volontaria trasmossa per mergo di Cario Malatesta, su a luilas lata la porpora, e eoneedulo sua vita duranis it governo dolia Marea Aneonitana. Cf. Litai, O . cit. . Part. II. lib. V: COMPAGNONI. ω. est. Pari. I, lib. VI. 78 L'asspnga dei Malalesta dati a Marea produsse elio I eommissari agissem con inag-gior liberia: quindi Parciveseovo di Milano Capra, o Giovanni Esex pro post o di cinquo chioso si trasserimno da Aneona a Roemati, ove rised eva ii Cardinal corrario nuovo Legato delia Marea LEOPARDO MONALDi. Sema 'Vesconi as m nati. pag. 14Iὶ, e da Reeanati si e dussero a Fermo. ineui coneli iugero una sorio allem Ea tra gli Antonitani, i Camerine si edi Fermani per opporsi at Malalesta, qualora tentasse novamento di ritomarct nella Marea: dolia quale lega su dielii arato Capitano Generato it nostro Lodovico . o la terra volta Ret toro della Marea. So ne conserva ne i nostro Archivio ii documento, an . 1416, n. 490, 13. 2. 70, Faeova Braceio Passedio a Perugia, e sapova cho i Perugini avevano cluesto tauto a Cario Malalesta saeeudogli prollaris in danaro: e la Signoria della lom eitta sapeva attresielio Cario con Galeaggo. Guido di Biordo, Giecolino da Porugia ed Angelo delia Pergola. v niva a gran giornata per soceorem gli amici, eondueendo seeo lo genti d'arme si pedo i trieomo terrestri, registrat dat Cronista. Ma Braccio solio cui militava ii Tartaglia, famoso rapitano ancti egit, non post tempo in merro ad impediro the seguisse la unione di quoi capi. e net torritorio d Assisi presso it Tovero. ando incontro a bandiora spiegato. o divisol'esorcito in Piu squadro die de una notabili sconstita a Cario che vi resto Prigioni ero e nGalearro telio qui dicosi nglio a poma ni poto . essendosi solo salvato Angsto della Ρem cola eon Poelii de suoi. Por una tal vitioria, eho motu, giovava at consederati. seeo IA d vi eo grandi allegreZZo e si accesero molli salo tomo ora uso di quel tempo. Il satio Φ r
i ortato dat MURATORI. an. 14lo, e dat Lita I. - . cit. . pari. It, lib. V, sebbene non sieno concordi sui giorno in eui ae adda la Monstita. Si leno nolla Cronaca: et fuerunt mutiet ι hotianum. It Bottiuo, a praeda ν Crontea Veronese ed an. 1333 appresso MERATORI. tom. viii, col. 698. a In Bottino ultra duo millia a equitum consignati fuerunt. st plurima alia spolia infinita vendita in Bottino ultra qua-α tuordecim millia noronorum. sexceptis donis saetis pluribus nobilibus de communitat a Bottini P.
80 Per la vitiori a diangi indicata essendo crescivia la gloria e la reputariona di Brae- et O. ΓΑ rei vescovo di Ragusi stimo assai prosleuo di prenderio agit stipendi dolia chiesa eo lis
xtosse condirioni. eon cui erasi di portato con Paulo Orsini; o eo mo tale. instomo at nostro Lodovieo. soti erisse aleunt patui a favore delia ei ita di Maeerata. COMPAGNO Ni, OP. cit.
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ANNOTAZiONI E OrUNTE parte I, lib. vi. Innanai pero the I Iovi eo Si associasse con Biaee io, vone prosit lare delise lisgrario avvenu te a Malatest a. ed in breve tempo ebbo la sorte di veller tornato alia sua obhedienta tutio it contado: perci chb I Fermani ri presero vari eastelli ira quali quellodi San Giusto nominato dat Cronista. 8Iὶ Fra i vii toriosi avveni menti obbo Lodovico l' infortunio di perdere Bellastora sua moglio; morta nel palaZEo dei Girone; onde spaeci Mosi diale militari incombenae se notorno a Fermo. e quivi late sare gli onori su nebri con assai magnifice nra, como accennali Croni sta L'RI Di I, Op. GL, lib. H. eap. xxxix, ei dies elle maneo di vita it m sol tembre dei MIG. o elis rosequie sumno celebrato it primo dei novembre a uocessivo. 823 Aninche si desse ripam Gl' insulti det Malatesta su da Rodolis o da Lodovico ricii iam ato Draceio da Perugia, che subitamente si condusse a Camerino, ovo vennero atrovario gli Ambaseiatori di Venegia mossi non me no dati amicinia dei Malatest a. cho datis premuro doli Arci vescovo di Ragusi, che desiderava la liberarione di Cario a Galeagro Malaiesta. Non conchiusero ulcunelth, essi ambaseialori Veneli. nel primo congresso: ma e nos ova Pandolso cho per mitigare gli animi dei eonsederati nella Marea ora convenient di saro qualcho sospensione d armi, tanto pii, ch era pro ima la Stagione in vernale, Dereio trauasse con Lodovieo; e su conchi uso, che durar doves se sino a che non si desse avvis dolia cossarione delia trogva quatim gi Orni innan Zi. CL LIMi. . cu. o loci cit. 83ὶ Si ossorvi cho Galearao di Malalesta is chlamato ni pote, Inentre mehe riglie sopra ora detio siguo. Il Cronista dice cho surono essi ri lasciati as mense apaulis, o ne ignoravail giorno preciso. Ita questo e indie aio nella Cronica di Guernier delii Berni. Chrent . Euot b. . Dii, t. EM. Ral. . tom. XXI, col. - , o su ii di due di aprile. Duro ad unquo Ia prigioni asino at 14IT. Per opera degli ambaseiatori Florentini, e dei Veneti in final mento stabilito la tanto desideratata pace a fra li Malalesti o i collegati. per la liberarions di Cario a Galearao:
cilio . Angelo Pandolsini, e Ρieiro de Guieci ardini, ambasciatori della Repubbliea Florentina μ Guidanionio Conto ili Nonis Feltro da Urbitio, con rassenso dei cardinal Legato delia Marea per parte di Carlo, Pandolso o Malalesta, ou vero di Cario de Lapis da Cesona, o di Piersanii do Zitelli dat Ia Rocea contretula . procuratori di detti Malatesti. o sudditi; e peri altra parto in Berardo cone procuratore di Rodolso suo padre, Salustio di Guglielmo da y Peregia, o Bl indaccio de Brindae ei de R ea disti di Floreno procuratori di Braee io, Gi vanni di Tommaso da Fallemne da Fermo procuratore di Lodovico, o di Gentilo Migliorati suo statello, gli stessi Berardo. Salustio, Brindaceio e Giovanni procuratori della citia
eon Taddoa figlia di Pandolso Malaiesta di Pesaro: it matrimonio su conchiuso colla media-xione di un Dandolis dot toro tu letae. quai procuratore di Tad dea. II diligento seritiore Annibalo Oliviori nelle notiato di Bait ista da Monteseltro moglie di Ostiearao Malaiesta Signordi Pesam spag. 11ὶ ci dice, cho questa Taddea era seconda figliuola di Malalesta, eho sumaritata ne i I 4 IS a Lodovico Migliorati Signora di Fermo. o mori di pesta ne I I 42T, e cliedi essa si in monrione in un testamento rogato PH dicombre I 42s dat notato Giaconio Fantinoaeti di Pesaro. 8M Braceio sem pro intento a dilatare, e porre in alio te suo ambiriose idee. mos soalla volta di Roma, ove giunto, colla intelligenta di alcunt Romani entro trion sal ment in Roma, e prese solamente ii nome di Di sensors delia ei tri; vi emo un nuovo Senatore essendosi ritirato ii Cardinal togato da Castet Sant Angelo. Questi pero spodi a Nai oli. prestando di soccorso la Regina Giovanna MURATORi , an. 1417ὶ Ia quale assunse la di insadi Roma, e scol se por tale improsa it gran contostabile Ssoria Aliendolo. che mo se colle
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sve genti per tale disesa. Ma ossi a per una malatii a che erasi manifestata fra i soldati. Ovvero per non volersi mis urare eoi suo potento avvsersario. Braecio non sidandosi dei Romani, prese ii partito di riti rarsi. dirigendosi a Perugia. Cf. CAMPAN s. Tua Brachii ira MD TORI, Mati Rai. . tom. xix o FADRETTI A., BiOm'asiti iri Braccio Fortebraeos.
86ὶ Il Coue illo ut Costaneta. deposti i tro rivali Benedetio XIII o Giovanni XXIII. Mu 11 novombro di quos Panno I 417 passo ali elegione dei cardinale Oddono delia nobilissima tami glia Colonna, elio ricorrendo in quot gior no la festa di S. Martino Veseovo, as- sunso it nomo ei Martino V. Questo avveni mento su annunciato a Fermo con lettera alnostro Lodovico indiri Malagii da Pandolis Malalesta di Pesam. ehe Poscia su consermatocon un Breve de Ilo stesso Pontes leo, a Vicario di Ferino e Rettore delia Marea. La Sign ria di Firente stolis in sorse se ni douesse mandare una solenne ambaseiata n no a co-Si anga, o MI, et tare la sua venula in Italia: sinat mente Κm di gennato dol I4I8 eommet-t ova a Frato Iaeolio da Rieti, clio si conducesse alla presen ra dei de ito sanio Padro. Vedi Commissioni res Rinvido uomi AlbIaal Der ii Comune as Firenae l l 390 M UM . vol. l. Ivi. IMT. 87ὶ Furono satio molle seste in Fermo Per talo elegione a su handito elio in segno uiat legregra clio tuiti douessero celebrarie con salo ne i primi giorni det I 418. Il di 6 aprile ilnostro Lodovico, moria gia BellassOra Sua moglie, meno a noras Tad dea sigila et Malalesta con raecompagnamento di molli parenti di iei nobili signori; ed ii glorno appresso sutatia una gran glostra o torneo ne triati plano det Oirons. Vostremo in appresso elio ne i 144 altro torneo su satio nello stesso iureo quando naeque a Francosco Ssoreta dalia moglie Biant a Visconti, un nglio maschio nominato Galearro. 88, Ritomato Braceto, ne li' aprila dei I 418. nella Marea, a impadroni di Meune eastella. E Lodovico multato. sorse inglustamsente, da Braecio di quattromita ducati, gliii egava iI pagainento; questi pero volta agit subitamento te armi. occupava e pone va a saccomanno la terra di Falerone, tacea Prigions tui medesimo. e gli di manda va il doppio dolia laglia che dovi, tantosis pagare Iaer esser libero. Nel BoN IN ONTRl in MURATORl. tom. xxi, pag. II3 si legge: et Braccius, Perusio capto, plures Ecclesiae civitates occupavit.. maximo circa Firmum diripuit. et Ludovicum Firmanum eepit, qui multa pecunia se et . suos redemit v. Qui h d uopo por mente elis ii Croni sta non sece parota di tale pri gioni a. sorso per riguardi at suo signora Migliorati. 89ὶ Essendo tali coso a vvenula nol tempo in cui vivova it Croni sta e da tui vellule . nulla puo a iungeret at suo raceonio. II motivo pero della conglura pars si fosso che ieiit adini e gli abitanti dei contatio. Deo orano amanti stella dominaZione dei Migliorati per te sorti graverre e balaelli imposti, aiunctio potesse soppori re alle continue merre mite
per solo suo interesse se capriccio.
λὶ Si riserisea a mnaldo da Monte Verde decapitato ne ita piateta di San Martino, rome tiranno. neli anno 1380. como si disso alla nota fl0ὶ.s9lὶ II Migliorati coma cho potesse da sis stesso nudicare su questa tau Sa, pure porun alsettata delicategra, et imparatallia, rimi Se Ia decisione intorno alla relin dei ciereno at vescovo Fermano Giovanni Da Firmonibus . ii quale it condanno a perpetua reclusione. se vie pii, alia confisea dei beni ea devolversi ali' erario di Lodovico. CATALAM. De Molossa Firmana, pag. 240. 9n Il di I5 d otiobro I 419 Ouid Antonio duca di Urbino. di notio temIM antro in Assisicon Io suo genti venendogli aperta da un prete di San Franeeseo un' angusta porta presso at suo convento; e sorprosi i Braeesselii, sumno questi cacciati con gravi perditor dat elis Braccio dolentissimo si dio a radunare nuove armi. ed alutato dat Trinei e calle genti di Spello o di Perugia. oludendo ton inganni te mosse dei eontestabile Ssorra, si condussen uoxamento sopra Assisi ii 18 di quel mese stesso; e dopo avero ambo te parti per linque oro combattuto valorosamento, i Feli refelli sumno mossi in rotta, reflandono morti durento, o circa quati meento Prigioni. La soldatesca di Braceio pose a ruba te easo dei citi ad in i , o rapi i saeri arrodi alio rhisso: a otiant a Poriagini o Assisiani laee moretare il
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04ὶ Il Croni sta si sa a narrarct in quesi' anno I 421 un satio dei piu at mei cho si potessero immaginare; e benelie non abbia esso relaZione con in storia Fermana. liure nol eon laseorta degli flori ei di Fuligno. di Perugia. di Camerino o degli altri viciniori luoviii. a hi amo eredulo opportuno di ri assumere te circosiango piu importanti, o eio per vis piud imostrare elio in quoi tempi medie vali ai delitii tenos sor dietro non solo es urioni eapitali, ina carnulei ne indicanti ferocia. La inmiglia dot Trinei di Fuligno, di cui estos amento nam, rorigine e la genealogia Donio DL NTE nolla sua Moria pubblieata in Fuligno nel I638. ne da i pariteolari pore hi viro i salii quivi esposti. Nieeolo do' Trinci su proso d amore delia nimiis di sor Dieir a di sor Pasquale di Ba-gnoto da Rasi glia castellano di Nocera, gio vane bellissima e ricea con cui piu volto avo va ad ullgrato. Il castellano dissimulando lo silegno penso vendi arsene eon la uecisione di Niceolo a dot due suoi Datelli corrado e Bartolommo . o eosi procurar di rimetters in libert1 Puligno s Noeora. Λi 10 di gen nato I 42l invito ad una eaceia, elis volova saro nello μelvo di Noeera. i detii tre fratelli. Berardo Varani cognato di Niceolo e di Braceio da Montone, sed altri Signori ili Mateliea. Fabriano. Camorino e Foligno. i quali aecellaronor invito suo relio Corrado clsera a Trevi. Fumno essi la sera albergati nolla rorea di Noe 0ra. o a gran notio, m ntre tuiti dormi vano, it eastellanu o Nanni suo fratello, uestifero Niceola snariolo meo ed un loro paggio. o rite lino prigiono Bera o Varani. II castellano ucciso ait resila moglio sua o ne mito it cadavere ualla meca. Sapulosi questo da corrado, deliber i sarne crudelissima vende ita contro it castellano e suoi fautori, alutato dat lo largo di Braecio: e riu- ito net erudelo intento, henche morti . li s e straxi aro; s posci a latii peream. il padre. Nanni altro suo figlio. li nimii ed altri paronti e saltili lagitare a Petri . t loro eorpi su-rono dati cibo at eant. Molli altri ne seco appiecaro in diversi castelli od nitri sol toporro adat mei tormonii; a talelio sumno ei rea treeento te persono uocis , eoinhiesivi e inquanta litat-tro parenti di esso Castellano: i cadaveri dei quali. posti su trent ei somari. sece Corrado portare in giro nello vi e di Fuligno a terrore dei popido. Ad ale uno donne, parenti eguaimento di osso Pietro eastellano, i Vate gravido. satio aspellare u parto, vennem euual mento ueelso in sieme coi ngli. Cf. CAMPANO. Vita sti Braccio, lib. V: Dc ΝTR Rio.
reani o di Napoli spe limno a Braecio ambaseiatori. pregandolo a volet tosto reearsi eon lymio gonti in loro a tuto, piromettendone largo compenso. Braecio annui alia domanda. e postiat rodilino quanti eavalli e tanti pote. mosse verso la Marea. . uto ne i assenso dat Signore
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li Permo pose i suoi alloiniamenti presso Santa Maria a Mare daedous posci a se no partii or la Pugila. CL CAMPANO, OP. cit , lib. V. Noppuro dastli Storiei Aseolani si conosco it glorno preciso dolia moris usti eonis di Carrara Signore di Aseoli figlio naturale di Franees o VI, set timo prinei po di Pado va s dio iustina Maeonia nobilo PMovana. Tonno ogii ii Govomo di Aseoli per dieci anni elio po
9M Arridendo sem pro la fortuna allΘ armi di Franceseo Maria Viseonti due a di Milano. i eui mareiori ave vano tenuis ii possedimento di Gonova. Uno tentarne di nuovo raequi- sto. Spedi pertanto festo ii comando det Carmagnoia it suo esertito contro i Gonovosi. montre it mare ora guardato da seitct galeo Catalane. Il Duea cami Usrogoso reo per dilandoro Genova o suo Stato avsva vendulo at Florontini Livorno, non Omiso di iure ogni asse prouulgionamen in guerresco; ma venuli a battaglia navato, i Genovesi guidati da Battista Datello di osso Due a no rimasero seonniti. In se iis di eio venuis questi a patii eoi Camin agnota ii di 2 novembro di esso anno I 2I, dolentissimo usei di Oenova. AMMIRATO, Ist. Florentino. lib. xvi II; MURATORI, An. 14ll. 99, Allo Smreta cho ora nol re amo di Napoli insteme eoi Tartaglia, vanno sospelio che tuosti MI insidiasse la vita d'aecordo con Niceolo Orsino; ondo initoto pigliare in Aversa ovo stanet lava. senga dargii comodita di disendero in causa sua, gli seco moretam ii eat, .ll Gi Ovio pero nella vita di Ssorra, ed an tia it collenuecto vogitono elis tale ueeisionoavvenisso per ordine ui papa Martino V. CAMPANO, OP. cu. . lib. VI; SIMONETTA, Morzia . lib. I; Gio ali Napoletant, tom. XXI. Pag. 1083. 100ὶ Merco is pro muro di Braee io, io Asoreta eonchius la paco eon Ia regina Giovannae it ro Alsonso, rimanendo li reame di Napoli in loro Possesso. Dalla regina su lo Ssoreta nominato suo contostabile o ne ricovh il basiona det eomando. Cossata cosi la puerra di Napoli. Braceio da Montona rieondusso lo suo mappe in Toseana. passando per lo Stato
i0l II Migliorati seco e trutro una colonna di pietra eon sopravi un gallo di hi onzo ad ali aperto. girante secondo it soni ars dei venti O eho tuae ora si vedo sopra rabside dolDuomo, michis at tro lati della baso h Molpito lo stemma di tui eolla seguente iseri xions non inti era. ossondo rotta la pietra per la sol goro eadutavi. eomo dies ii eroni sta.
METEN . SCA SPONTANE HONORE . DEO . ET PATRIE . LIBERATIONEM . MCCCCXXIII . TDR . MAGNI ICI . DOMINI DNI . LODOVICI . D. MELIORATIS. φ
I 02ὶ La Regina Giovanna, non piu in lega ton Alsonso di tot figlio Motiivo. in ii lio luna abitava net Castello Capuano. o i altro in Castel Nuovo, Ambedue eran sena pro apparocchiati allo armi. Avendo mi Alsonso ealandio tentato di Prondero la regina pormandaria primoni era in Catalogna, o trovandosi assediata n et Camtollo Capuano, spodi a
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initam ars lo Ssorra in suo Soceorso. Questi venulo immantinente dati a Campania per liberare la Regina. tosto a ingagglo la pugna, e volti gli Aragonesi, Alsonso si clitii so in Castel Nuovo. Gli II di giugno pero giunse in Muto di Alsonso nello aequo et Napoli una notiada catalogna ton truppe da Abareo. Lo Sinrta non pora impediro la disees a dei soldati ores pinio da Napoli eon la Regina si rora ad Aversa. Si MONETTA, O . cti. si minis Napodstant
103 Desiderando la regina Giovanna apprestam soceorso agit Aquilani elis erano da un- liet mesi assediati da Braecio, ordino allo Smma Attendolo tho con te gul genti d armi recassolum a luto; e questi subito mosse con il nglio Franceseo verso It num e Pescara is eui rivsserano stato occupato dat Bracceschi. o disess con pali o barcho stilandato ondo impedirno i guado. Il valoroso Duco pero, non punio Smmentato da tali impedimenti, eon porgions dello suo genti si proposo guadare ii numo in sulla destra verso it maret; il elio seca senga molta salica, seguito dat suo nglio France meo o da 400 corargieri; e rieoperto di serime con laneia in pugno, madagno Popposta ri a fugando i nomici. Fratianis sorio linvento impetuoso dalla parte det mare, te aeque dei stumo si xonssarono talmonis elio it ad no divenno assai perteoloso. Lo Ssorga con Parolo o con conni, chiam ava ii rimanento de suoi .ma questi non muovendosi. per dar loro animo a passare, spinso di nuovo ii destri ero inmerio allo aequo per condurre egii ste O i suoi soldati; ma prima elio arrivasso atrali rariva, ve dendo un suo vallet in cho an negava, egii ii volova alutare: mancando poro in quoli unto at suo cavallo i Piedi di die tro, caedo dalla sella, o aggravato dalla roraria o dati ultre armi ando a sondo. Duo volto in v eduis it mi Sem Capitano ergere suor acqua te mani in alto suppliche volo, ma ni uno potu dargit aluto, e ronda io travolse, nis si ivito timvarsit suo eadavero, benelio con molia diligenta ne lasso satia ricerea. cosi mori in ota die inquantaeinque anni uno dei piu arditi ed intrepidi uomini, uno do piu valorosi capit anio dei piu esperti politiei elio axesso nno aliora pria lotti l' Italia. BoNiN CONTRI , MURATO Ri . tona. xx I. pag. Ial; Giornali 'έν-laui, tom. XXI, pag. Ioeo.
I 04ὶ Per la morte di Attendolo Ssoreta, Francoseo suo nglio ebbe ualla regina Gio vannail comando d0lla genti eapit anate dat padro. Ε mielth dat Duea di Milano erasi spodita una stolia nello aequo di Napoli Per uiuio di deua Giovanna, ondo potesso ri aequi stare questaeitta, it novano Smma rassedi ava dalla parte di terra. Bernardino delia Carda dogli Ubal dini elio era enim Napoli ai serviri di Don Pedro di Aragona. rabbandono per se uirε ni aceto: o Paltro eat itano di ventura Giaeomo di caldora, non potendo piti resistere alladi sa di Napoli, scose a patii eoi nemici sed apri is Porto a Francesco Sis a. Per questo ei inineio a si an dorsi per Italia it nonae di tui, o Specialmento appresso it Duca Fili pilo Maria. I nonnisi CRi BELLII. De rita Montine. pag. 720. Sl MONETTA , SDraiade. lib. i. i05ὶ Morirono in quost anno i due piu grandi capitant italiani Smrra a Braeeio. In is uolseeolo quasi tuiti gli uomini illustri presta vano sedo agit astrologi ed indovini, a sta questiunctis i mentinuati Duci; Perelo κhδ al primo avovano Predetto cho si mardasso dat numi. o di avero il lunedi eo me giorno infausto; M at secondo Cis ecli non sarebhe Soprax is uto at suo emulo; Pavvoramento stella loro prima divinagione clava maggior peso alla s .eonda. Qual unque pero si lasse la sedo di Braccio su talo presagio, non si risietto. iste lino dat eontinuare t assedio di Aquila. It Morno 2 giugno si attaceamno i eombattonii: ii et primo seontro arrisero te armi a Braccio; ma poscia per avaro Niecolo Pice inino controcli ordini da Iut avult lasciato Aquila per prender parte Et eombattimento, i citi adini di questa, rimasti liberi di u scire dalia ei ita, si secero sopra at nomico in numero di sei mila. Braecio vedondo Io scorii piguo det suo i, Morreva io stlo per rineorare i soldati; s laneiandosinoi piu sorte dolia misellia, tu serito nolla pol a. e nolla colloitola. o balgo da cavallo. I suoi glieri ieri velluto et o si pongono in fuga. ed esso alutato dat nem iei venno condotio at Caluora. I altoro CaPitano non mai risposo alle generoso osserto ed ai consorti dei suo inomi ei nδ di quelli dei suoi commilitoni, mai poterono indurio a prender cibo . Milopo tro glorni nol 5 giugno 1424 netreia di e inquantasei anni maneo di vita. Il suo corrio i in viato a Roma ni Ponte sies o su sol otio presso S. I ,rolixo litori dolio mura. Ni uno. a
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quanto noi sappiamo, degli storici elio abbiano seritio sulla vita di Braccio. ci dicono choesie in obbrobrio delia sua memoria lasse docapitato; ma noi non possi amo acconelaret inquesto a eio che ns dice u nostro cronista. pereloecthin il Campano Vitia Brae ιι, lib. vi γiI Cri bellim altri moderni ne ii anno satis parola; u perclia e da rii nersi elio ii Croni stasi fosso ad agi ais alis voci dei partito contrario ai Braeeeschi. 1063 I Florentini respinti dat Bolomesi dalla loro ei ita, eaddem in tiorum dei ducadi Milano ii quale ad istanra dei Legato, spedi alcuno bandis a Bologna per assaltare Castet Bolognoso ovo si erano rinaggiti gli eredi deI Bentivoglio. Comanentaria af NERi i, i
I07ὶ Provo papa Martino vivissimo plaesero ne Il' intctndem Ia morte di Braecio, como si apprende dalia letiora seritia at re ei Castiglia: percio lili tuita P Umbria saro e ritomata at dominio papale. Si fecero pereio seste in Roma, in Bolo a et in altro citia soggotio alladiatono pontisset a. ed anelie in quolio Oecupato da Braccio, cito ridi ventamno libere. Perugi ait Isi iuglio apri Io porto alio miliato delia Clitesa; Capua vari altri laudi conceduli a
l08ὶ Εssondosi riareosa con marinore ardors la guerra fra it duca Filippo Maria ed i Florentini. quegii spedi in Romagna Agnolo delia Pergola con poderosa armata, la quale prose Imola d assalto ii I 0 sobbraio I 424. Cario Malalesta signoro di Rimini su assoldato dat Florentini, i quali ave vano Munato solis i suoi ordini molle genti d'arma a valenti eonia dottieri, este posero ii campo presso Forii. Myeitando favore vol8 Occasione di combattere. Na it Malatosta avendo voluto portar soccorso ad Alberico da Barbiano, alleato dolia Repubblica forentina cho tro vavasi assodiato dat Della Pergola ne i suo eastello di Zagonara. impegno la russa col generale mi lanose it 27 Iuglio, eon truppe stancho o malo ordinato si per Io lunglis maree como per lo pessimo strado sangoso per la dimita plorata eaduta. e Percio posto in rotta eon grave danno e vergogna di osso Malatosta. restandoprigioni ero eon molli de suoi . su mandato at duea in Milano. Golo, Op. cit. . lib. v ;
109) Memore it duea Filippo Maria Viseonti detramiciria elio per Cario Malatosta ave vaamto i I suo genitoro ii quale lo ave va nominato di tui tutors, angi chb ricoverto quat pri-gioniero, io tenna come padre, o lo seca tosto metiore in liberta usando verso di Iui gentilegasod onori pel tempo in cui vollo si trationesso a Milano: o carie o di donativi se ne torno libero alia sua casa instome cogit altri prigioniori. Riebbo attre si tuiti l e tolli perduit. It Malalesta, commosso datio eortosio dei Duca, abban dono i Florentini por daret at Visconti.
II 0ὶ Dopo P bandono dei Malalesta, i Florentini avavano prem at Iom soldo Oddo 1lglio di Braccio O Niceolo Piee inino, i quali eon te disperso milietie hraece Seho, ave vano messo insieme i,oelio genti. Intanto la Repubbliea ordino al eonto chldo ed vi Piceinlno eheandassem in Romagna, e posci a nella Vallo di Lamone; ma ivl munii, dalla gonti dei Dueas dat paesani di Marradi, posti cola in agguato, sumno assaliti sconsiti od in maggior parto inui primoni eri, dia i quali it Piecinino. Oddo valorosamonio combattondo per non eadem in mano dei vincitori . laseio la vita sui campo. MATTHAEUA DE ORI PomnUs , lam. XVIII. Rctri Ral. Sori .: Cronam anon a us Faenaa, riportata dat MORBIO net u volumo delle Moris uel Municus Raltans. IH Il 1 glio di Astorro Manis i signoro di Faeneta Giud atro, it m marra det I 425rissutata ramiciria dei duca et Milano, od otio nuto vant aggioso condietioni, entro in legaeo Florenti nil elie mandarono tosto a tui cluemila armati. MURATORI. an. I 425. 1 In Una notia di vontiquatim galeo eatulane condolis dat maello deI Ro Alsonso ada Tommam di campo regoso, gi, clogo di Genova, si presento in saccia at porto di questa citra, sperando di prenderia. Ma clo non gli venne satis, pote lih i Genovesi alutati dat lo armi dei duca et Milano respinsem l Catalani; e Parmata florentina cha si era avan rata
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IIa Una dello euro eli obbe net suo vicariato ii Migliorati si su quolla di coniar m ne i a. di cui u nostro Croni sta ei ha eonservata la memoria. E Iehh I' anno 1425 eraseameet2 a grande et argento per l' italia, Lodovico Volendo inmminetare a sar improntare monete di argento, su largato a cerearne in Epidauro det Peloponneso, per io cho spedi inquella parte eris tomo Piermarini. Fu questa la prima moneta di argento conlata nella tecta di Fermo. Ritrae, ia bolostnim, net diritto lo stemma dei Migliorati eloo la eometanei margino o D. L. DE MELIOR ed ATIS net eampo; nel roveseio evri la cometa neli' apice sed UB. FIRMAN eon A sui eampo rea quatuo stelle. Fu satia contare dat Mixtiorati altra moneta di rame con tu ea mistura di argento con la I semenda ne i diritto: D: LUDOVICUS. stemma nella sommita. nel mearo te tro ultimo lettore. Il rovescio ha net margine la emmota od air intomo di una eroee gigliata lemesi DE FlRMΟ. Ambedue queste monete si co servano ne Ita nostra colletione numismati ea. CL CATALAM in ZANETTI . Monete e X cohet 'Italia. tom. m; DE Mi Nicis, Cenni Morici o 'tam is, iotici sti Femno. II Il satis aceennato dat Cronista e da osso messo in dubbio, non sembra che av-ionisse, pores elid gli storici di quel terram, per quante ricerclis siensi cla no1 salte, nonne secero Inotio.
II 5ὶ Por ordine di Martino V ii rettore delia Marca. Asto io Agne e napolitano, con-dusse lo genti armato della Chiesa a Sanseverino. di cui aliora avsa la Signoria Antonio Onorei, per riduria atrobi di onga dot Ponteneo. Comandava te miliaio oeelesiastimo it Cal. dorio o Geniito Migliorati statello di Lodovico, dat quale sumno spedito aleu ne eompagnio die avalloria o santeria in alutis. Fu ospugnata la ei tui Κ 30 di piumo e data a saeeo vi soldati. Antonio Onolai mn due figli rimaso prigioni ero. Il Rettore doIU dato sestis allo eose rin azioi Fermani, i quali torna no alle loro case; ε Gentile passando linr Mogliano si restitui a
II Q Desiderando Papa Martino V ri aequi stare Ascoli col suo contaclo, introduSse pra-tielio eon la regina Gi anna I ercho sella inducesse Miggo Carram a rendore la titia; peroricusandono egit Ia restituetione . di ede omline at rettoro della Marca o ut capitano gonerato Giaeoburao caldorio alla testa di tremita tanti e utili inqueeontis invalli cho movessero Per Ascoli. Assediata Ia elua, i suoi abitatori si di edero at Pontestest . e dopo pochi di ebbero laroeea da cui appena pote uscire Obi ago. e a briglia sciolia se nando vereo Milano a rah iungore Ardiagono suo Datello. Cosi s ni in Aseoli it dominio dei Carrares i. tornando s0ito it dominio pontineto. Anuali Ascolant, pag MI: DE Mi Nicis G. , ut Ascol P cono ovo si deseri vono te einque monete conlato dat Carrarest in delia citia. IIT Pioim colonna rettore delia Marca era nii, ite di Martino V. Mori in Macoratali Io set tembro: suxvi pubblico o privato lutio. od i Priori uella citia si vestirono a eomaeeio eon sopravvesti e caPpucci di panno nom. COMPAGNON . ω. est . lib. Vi; LEOPARm. Sorie stes Rottori acua Marca. II 8) Λltro utile provi edimento dei Migliorati su ii decreto ine ematio in torno ut 'ri-hunalo dei Consoli, proibendo ei οὐ la rappressent anga dei procuratori, amnelio la parti litigantiavessero a comparim laersonat monto. olt re di che s isti tui una procedura sona maria la quale si conservo in Fermo a tutio it secolo xviii. IIb) It traitato di paco, di eui parta ii Cronista. non su conculuso nel in gio, mahonsi ii 28 aprile. Il Principale articolo contione la cossione det Bergam eo at Vonoaiani: illi altri consederati non ottennero alcun parti lare Vantaggio. Ρ GIO BRACClor i M. lib. vi: digni in GiNO CAP M. Couim. . tom. XVIII, Rer'. Ral. M Vpt. 120 Il nostro Migitorali, doli 3 aver avuυ in mano per venti tris uiani un verno dii potico e capriecioso. mori in questo siOrno ne i nostro castello cl0l Oiritaleo: o perebo illvit olo non si moverae per ri acquistare la sua liberta. ed anche perciid ii Legato i tilicio nolla Marca credova elie lo stato Formanu si devolvesse alla sedia romana. da i sentiis Datollo di osso Lodovico si tenno iter tredi ei piorni colata la morte di tui. pioe nno ut
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12I Appona semita la morta di Lodovico, Gentilo fratello di tui spodi a Milano letterea Firmano figlio di detto Lodovico, percho venisse immantinente a Fermo a prendernela Signoria qualo eredo det desunto genitoro. Venno di satio sollecitamentis o nascostamente, e contro la volonin dei Fermani so ne proclamo signore. Iri) Gentilo e Firmano Migliorati avendo it possesso dei Girualeo, oran sicuri, se non lac timento potovansi di colassu distaeciam. Oltro a cio, che oglino avessero degli aderenti nolla ei ita si eosa hen naturais, per il lungo dominio elio ne ave va avulo Lodovico; e questo anelio apparisco ualla Cronaca perchh il eonfiglio Fermano avea in una cernita prolvisto disii edim at Papa ambaseiatori. Ondo incesso continuare ii vicariato di Fermo a Gentilo se Firmano. Male pereio riusci ait Abato di S. Savino e ad altri uomini del eontado Fermano iltentativo di ridonare a Fermo la perduta liberta. 1233 A proglitora dei Fermani Astorgio Agnense Legato della Marea, si diresse da Mae prata alia volta di Formo eon una comitiva d uomini d armo prosa da quella citia oda altri turelii vicinii ed enim in Femio per porta San Mareo. I soldati dei Nigliorati non lasei amno mai di lanetare dat Giritaleo contro ii Legato suoi spguaei, pietre e Palle. eon balestra o mara amaste, it percho ἡ da rite nersΙ, ii nostro castello fosso munito o diseso anelio da mura di circonvallagioni a doppi giri; altrimenti lo milietis dol Legato a Tebberi, rieexuta ostisa da quelle dei Migliorati. COMPAGNONI. ω. cit. . lib. VI. i 24ὶ Gli ambaseiatori spoditi dalia ei ita di Ferino at pontoneo Martino V por otionem ladis trugions della rocca, continuo Milo di tiranni, nulla poterono conseguiro; potetili si rite neva Fermo quale punis strategieo δ' importaneta pol quel tempo. Promiso pero ii Papad' inviare un suo Legato. u quale avrebbe procurato la resa dei Girlinteo tenuia da Gentilo e Firmano uigliorati, eomo si lia da un Brovo di esso Pontenes elio conservasi inquesto Arellivio Priorale es n. 985 deli anno 1428, ei cor a Brevo Smi D. N. Martini P P. V. . direct Prioribus et Coi. Civitatis Firmi quo eos hortatur ut ad aliquos dies prorogentc tregum cum illis do Giro aleo, cum presentialiter trae totur reductio illorum de Oir . taleo, ad Obedientiam Sancta Matris Meleste. Dati anno Dui . . . . Ponti eiusdem anno
125ὶ Per euiona dello stretto assedio alla roeea posto dat Fermani, fio non lasse stato ii tradimento di un tal Marinuecto Mosiaeei di Ostida, eho notis tompo v' introducava viverie genti d armi, i Migliorati avrebbero incominciato a sentirus penuria, o si sarebbero arresi: ma seoperto it tranello det Mos tacet o formatona un sommario procedimento, su con altrisuoi compagni impieeato. Consueta sns do' traditori speetat monte di quo' tempi l I26ὶ Amuchδ ivitessero metro dalia raeea lo due figlis di Lodovico elis and avano a nora . una eoi signore di Ravenna, o l'altra eon Giosia Aequaviva, eho avsva noma Caterina Gentile. su sbarrata Ia pirara di S. Martino. a posta una bandiera con stemma pontificio sulla inmmitadella chiesa det eastello, iter eontentamento tanto dei Legato papalo quanto dot Priori se dei Muli orati. Il LirTA Famfolio celebri Rallans, Aequaviva non designa a moglie di Giosiala Migliorati, tua si libens tre diverso, ciosi una da Carrara, altra dei Caldora, ruitima delictquali CostanEa di Francesco Riceardi signore ae Ortona moria nel 1462 in Cellino. 127 Ritorno Firmano Migliorati da Roma ovo era stato chlamato dat Papa per trauarela cessione delia raeca di Fermo. s no stipulo la capito laetione: in sequiis di cho it retiora della Marca, Astomio, o it tofori ero dolia Clitosa in deita Marea, non nominato dat Croni-Sta. elispero sappiamo essero stato un Giovanni vesco o di Alatri. seeero solenna ingresso in deita iraeea. ed inalbe rarono i I vessilio papale nolla Chiesa di S. Maria. Fo ἐμDienses; ANONINO . Auct. . tom. xxu; mr. Ral. Scr 't. . LEOPARDI, Serios Hectorum Mainchlae. l2M Il 14 set tembro e so di vivero in Laneiano Cario Malalesta signoro di Rimini. stato se inpre caldo partognatore, o vassallo della Chiesa. Fu valento condotii ero di milietis,