Cronache della città di Fermo pubblicate per la prima volta ed illustrate da Gaetano De Minicis vice presidente della R. Deputazione di Storia Patria per le Provincie della Toscana, dell'Umbria e delle Marche

발행: 1870년

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ANNOTAZIONI E GiENTEFermani. Dico PMqoΝIMo aseolano che la paee Per 38 giorni mantenuia tra Permo edAseoli s' intorbidasso per ale uno seorroris dei Fermani sui torritorio Aseolano. Quot Broglio Arandolini preso a stipendio dat Permani su alli evo dei eelebro Alberi eo Conto di Cunio die ut Eno a Silviis, dimi Pio ΙΙ. nel lib. ii dello suo Storio eost laseio seritio: a Bromius B an lintre estressius Siti temporis copiarum Duar v. 3Iὶ Gli Anconitani s' interimini O, Iper e agi ono delia toga satia fra la elua di Ancona slo altro di Fermo, Fabriam, Matellea e Camerino perelio venisso conelii usa la pace fra gli Aseolani od i Formani, servendo da lunglii anni fra loro la guerra. CL CARD. TUScu. CO L. Firmana Civitas habuit colligationem cum communi Ancona . et Dominis Camerini, 4 Fabriani. Mailiolicao et Montis Bodit ora Montalbod do . 32ὶ I cardinali in Roma et sero per successors it cardiniae Pietro Tomacelli napolitano. clio assian se it nomo di Bonifacio IX. Mori Urbano ii 15 Ottobro I.380 per osseruli stato dato un potento veleno s dei qualol 'ave va gia avulsato S. Catorina da Siena, astinctio so no guardaisso doma venti giomi digravo in alauia, ne i quali. come V uolo PANvINIO. non gli sumno apprestati i Sacramenti. Glisu data sepol tura net Vaticano, non essendori persona ale una clio per lui potesso spargore neppuro una lacrima SANDlNI Tit. ROm. Pont . . MOROM . Mz. sti Emmuz. . Vol. LXXII , ad Urbano VI, Pag. 35.

ἰGὶ Di questa toga salta per premara di Pietro Gambaeorti signore di Ρis a. si ha copianeli Arellivio Fermano ali anno las0. n. 73ι, ii tui sunto h il soguentis: a Insta umentum aetepta. - tionis omologationis. rati Mationis et confirmationis ligas seu consederationis init. et sact. αἰ inter Iacobum Cois sindicum et procuratorem eo munis Firmi ex una et D. Ioann pina Galeazrum vico comitem ac nonnullos alios D. D et Gomunia Florentiae Bononias et alia a Communia Italiae prout de dicta liga latius eonstat manu Ser Joannis q. Bartholom ei do. Arerm sub anno D. Iam s.

Dei satii avxonuti nol triennio la89 al I392 riseriremo brevemento i principali. La piuanti ea moneta riseri bile alia nostra Zoeca si o quella apparienente a Boni lacio IL Piliortata uallo SciLLA. dat FiOR vANTI . edat Mu Tolli e quindi dat CATALANI. nelis Mem Fe, mana o da noi nei Cenus Moriei e Ni naumatici ut Fermo . p. 31. IIa nol diritio it tri regno collo insulo, d in torno B. D. P. Non uso nei meaEo dei rovoseio ved si una Croco ungitiata con intortio De Fimus: δ di ramo eon ivica mistura di argento e pes al8 grani. Nel a giugno Iasi Andrea Tomaeolli spatello det Pontesteo Bonifacio IX s da osso ereatomat hose delia Marea, invito a banehottam in Macerata Boldrino da Panitate; ma peromen tro lieto gomovigilava ne i hanehetto, aleunt fgherri dei Tomaeelli lo accere hiano, florendo no cadavere. Il ngli uolo di Boldrino eonose tuta la tristo nno dei padre eon gl' inser citi soldati di esso Boldrino piombo addosso at Maeoratost con due mila e einquecento alii e gran numero di pedoni comanitati da Areto da Castello Modonoso , e da Biordo Mi-i helotti da Perugia. minacriando di mei toro a larro e a suoco tutio it contado o la citia, tessa di Macerata. se non veni va loro dato in potero ii marchose, autore della morte diuoldrino. Bonifacio IX a ripararo poro si gravi danni, spedi ale uni Florentini com ambasciatori per negoriare una paee Da deui Capitani di Guerra, la et tia flessa di Maeerata e it marehese. I Mae oratest osti navano elio per salvara Ia loro patria da tale strage eruberio . si desso rei nem iei it inare lipse; so non elis per ii nometiati dei Florentini, mediante lo Aborso di dieci o dodiei mila Florini d oro, o la restitutions det eadavero di Bol-drino, i dolii λχχo o Biordo si ristot toro dat piu molestare i Maeerat est. CL CONPAGNONI. . cu. . pag. 251; FARRETTI . Vita ut Bior .

η guerre, vix ea divisa in saetioni o nimietzie; adorando iatri al partito degu Aneonitani. α do Fermani od Aseolani. od altri do Ree anatosi, uae eratest ed mimani, come citi, Danelio a o libero dat te signoris o vi pariati di quei templ. Fecesi non dimeno tregua generale per α uia anno inti oro, formarsene te rapitolagioni tra ii nominati in Daseriti, o eo'sigilli di

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ALLE CRONACHE FERMANE

α Gentile, e ili Di ordo. In Dei nomino amon. Questi palli o eonvenetioni quali si sanno in Daα li magnifici comuni di Ancona, Fermo e Aseoli con tutio loro Terro raecomandate, o subditi. qualunquo. o lo magnifieo, o IUtento signore meser Gontilo da Camerino, e Rodolsu suo ngli uolo per loro, o per tutio loro clita, torro. castelli, sorteago. o lenule, ed eZianilio 4 raec Omandati subditi qualunque, e Ii magnitiei signori messor Guido da Fabriano, On a Dio da S. Severino, mossor Guido da Mateliea, messor Sei arra, e Ii nepoti da Exie. Θα Bonutino da Cingoli, e tui te loro terro, tenuis, lochi, subditi e raceomandati qualun-- que dat Puna parte: e li magnisset comuni di Recanati, Maeerata, Osemo, Monte Fano,. Monto Filaptrano, lo Stassulo. stagna, Castet Ficardo, Monto Luti mo, San Giusto eα Monte Granaro, eon tuite loro lenule, o lochi dati altra parto. In prima clie tuiti li pre-α sati sopi anominati saccino instomo Puno eolr altro, o l' ultro coli' uno tregua per nno ad ἀ un anno Prossimo che devenire, in omine iando, at nomo di Dio a di 11 dei presento mese

. di novembre 13M. Inditione Prima se. Item promette alΓuno ali altro non ricet lare nello 4 loro ei ita, ieri s. eastelli, Ioelii e sorteare veru no signoro, genia da pei de cavallo da qua-α liinquo condigiono sussero, elio offendessem ad ultimo dissi salvo ec. ii Ret toro di Sania α Ecclesia e sua gente. con quale ei cuno doggia operaro, cho ce. lu d. Rei toro deggia consor-4 maro li dii. patii o capitoli oc. uem che Ii dii. Comuni di Ree anati, Macerata e Osemo M. a i minet tono di dare o pagaro at nobile e strenuo uomo Biordo dolii Micholotti .... porα se, e per tuiti suoi caporali, compagni o famigii mille o dueeento dueati ee. Itom este 4 easo aec adesse per nno a quattro mesi prossimi cho demono venire te prodeito citia.. Recauate, Maeerata e Osimo. volesso venire alla conducta. la qualo o xtata dei d. Biordo ec. a se debbiano contaro cc. nolla sorte la quati in sopradetia se. Item me se messor Gentile α μ sopradeiti suoi collegati operasse, o sacesso operara tanto, cho messer tu conte da Ca 4 rara liberasso contro forma da ragione Valida, the li dd. tomuni di Recanati ec. non so-α rano tonuit a dare recepto, vettovaglio at d. messor tu Conto no a sua gente per vigore α delli patii dolia sua conducta, per potore sare novi in aΙ d. messer Gentile, ne ali dii. eol- 4 logati per ragiono dello pagho. lo quali dou esse havero per la sua conducta, the aliora li4 dstiti Comuni di Reeanate, Macerata O OSemo eo. non si O te nuti di daro at d. messora tu Conte, n , a sua brigata altro recepto eo. Item che te terro det Prosi dato tulte e laα Rocca Contrada se resI Onile elis sono .... contento di venire uela detin treghua ec. Fatti. o firmati sumno li dotti eapitoli o patii in Da Io dotio parti nolli anni di insisser Mm

a n-dio biccc Lxxxxii l. lndietione prima , die uoua mensis novombris eomineiando la dotia 4 trogua a di undi ei deI d. me se di novembro 3- Signum I . Gentilis. Signum I . Bioedi. a Una similo Loga inaspri non meo it marcii se, tutioelisi contenesso la riserba det suo Q assenso. e Papprovagione de apitoli. Dimostrollo apertamento in oecupando una dello α Fortereto di Gentilo, da eui unito con Biordo su rieup rata ben tosto, con prigioni a dolἀ marchese, e strago grande de suoi, l'autors det Diario di Gubbio lo riserisco nolvontrar dela novantatre, se puro non eomputa anch egli Panno, secondo si usava da Torseani. Di Genna a I ss 3 su satio prigione it maretioso dolia Marea ni pote di Papa Bonifatio eis. Martitio Gomκ manus Papae s disso S. Antonino.

35ὶ Dalrinsiemo det narrato dat croni sta si apprendo elio gli es iliati Formani uniti a quotlidi Monto Granaro eis altri handiti o suoru sciti dei contado Vennero a Fermo per uetidem Antonio Aeeti, ma pero respinti o bait uti dat citi adini a priori . sumno per la manior pario salti prigioni: od invitato ii vi eo Rellor della Marea, eh'era Pietro Matapani mei esco o di Zara, a ventro a Fermo aceto lacesso giudieare tuiti gli arrosiati, ale uni di essisurono impiceati. I e Uliani di ventura pol, Argo di Castello. o Biordo da Porugia venutiron to loro squadro in aluto delia in talo emergonga si secero pagare ben eam questo favors estgondo cinquo mila dueati, o per pagarii indilatanionis i Formant sumno sol inposita bal relli casset lau a diversi gradi; ed l priori prosero an ora ad improstaneta da un tali

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ANNOTAE IONI E GiLNTA Gengarello Marchini di S. severino una somma di denaro . eome si lia da un mandato di pr rura esistento ne it Archivio I riorale deli anno 1394 n. I 2I0. 26ὶ Lee o nuovamento Biordo da Perugia a sae hemiaro la Marea Anconitana, la qua Ieaveva preso at suo sorvigio it eunte di Carram sit altri Capitani: ma quegli eredendo salsa la notigia ς ineain mino per an dare in Pugna. Vorineata pol la venula di Biordo. il nio retrocedis o si Meampo nello vicitianete dei sume Tenna. Vennem essi Capitani ineoneordia fra di loro a si diressero verso Aseoli, dalia quale volt ero tre mila ducati, o quindipereorsero attre terro. Luca di cauala. esto ora dati a parte di Biordo su serito nolla golao satis prigioniero, venne condolio a Formo. 37 Qui credi amo aceoncio di accennare rorigino dolia famosa guerra Atriana. Sulla mota dol seeolo xiv r Italia comineio ad offer feeonda di expilani venturieri, o pressocho ni una ei ita, ni un PaeSe n ora privo. Dail' Umbria massim amentst usti nouomini eli'ebbero fama di assai valorosi, fra quali h da noveram Biordo Micheloili Iinrugino. Costui si trasseri a guerro lare nella Marea. dove ruppe legonti della Chiesa; seco prigione Andrea Tomaeolli fratello di papa Bonifatio IX in Maeeraia, Ia quale ad allonianar ni ordo dat lo suo mura gli die de mille dii eati. ML TORI, Rer. Itat. serist xvI, 115ι. Poscia eontinuando te suo seorrerio, giunso sotio te mura di Aseoli eon tro mila euxalli obuona quantita di tanti, o vi si pose improvviso ad assedio. La citia ira pol valoro eo it ladini, o Por ossor munita o solle, si libero da questo capitano di ventura tot pagamentodi tro mila dueati. Ma cio non valso a rappaeiam Io duo laetioni clio bolli vano in quella: eho an hi vio pili si rosero baldo sed avide di bottino e di saliguo. I eapi dei partito glii Nlino insorsero con dii gento uomini nol novombro di dotio anno, per rendet si I adivni non solo do i sortiliati urbani. ma di lutta quanta la ei ita Si mosso aliora it Impolo ascolano. e eon la dirogiono do' eapi guolst si proparo a disendere la patria. Si eombatio sanguinosamonio o suron respinti i glii bollini o eaeriait. A tale condiZicino trovandosi i suo sciti, si riparamno negli stati di Androa Matim di Λequaviva, successors ad Antonio suo padronei dueato d'Αtri, nella signoria di Teramo e nella eontea di S. Flaviano, osserendogli ditario Signore d'Asrolla improsa ossi ilicovano. non ardua. alutata datio loro armi o da iustilo di tui. Egli elio mire ambirioso volgeva in mento . o appetiva di ampliare la sua potohaa. di buon grado areotio la osserta, o SenZa sortempo in Inezzo, si mosso per questa ei ita con soleonto laneo eli exti te neva at suo soldo, o con iuui quo suorusciti glii bellini aseolani. Portanto la mite del 20 novembre I 395 in il duca solio lo mura delia citia. seonio pratici dei luogo i moria sciti, si are insero a Malaro te mura. Il rho ese ito, apri-ron si ad emo o alla sua genio lo i orta di S. Diotro in Castello; ed entratevi o eolii al-r impensata gli abitanti. Meadde un irambusto o una lotta eosi sanguinosa, eho xi rim soro sponti duo eapi do' guet n. Il dura ere leva lviter impadronimi di Aseoli songa coli in lori ro . venendo i' strauita deli impresa per Ia resisteneta che incontra a. o sumite lopromosso do glii bellini, si fori inco sui collo Pelasgi eo, tacendo assat e re agit Arseolani eli'eglirie reando sieuroaeta in quel tuom. rivolte a rebbo lo suo armi eouim i suorusciti: ii cito ossendo avvenuto, si ripararono essi in Arquata, ovo battuli datio armi unito degli Ακο- lani o Atriani, torno ii Duca ad Aseoli Viitorioso . e so no sece Padrone. rimanendovi comotato per atquanti mes i. sno eicis alla meta di sebbraio det Ia . M a stanetii omai gli Ase lani di tui. si posero nova inente in armi. lo discaeci amno con to truppe a sis addetio. o la citia nitorno solio ii dominio di Bonifario lx, cho la soco subito con sorio nerho dimiliti prosidiare da Mos tarda da Forti. It Duea bene liδ lontano. non cessava di manifestami suoi diritui sulla et tua: dappotelisi in un diploma di privilegio dato in Toramo it 24 apri lo lassi o spodito a favors Vi ι nobilis Ouom ut Cicchi ue Eaculo amfes nostr1 earissimi. si phimava coli nostra ciritas et curia. Ora nol tempo elio corso dat novembre dei IS95 at sebbraio, o poco pia olire doI lassi. il duea. reso padrono di Ascoli. Olendo Vie piu mostrare ii aver aequislato do diri iti sullacitia. soco roni ars una moneta cho eoi suo nome o eon quello di S. Emidio sugmllasso lasua dominapione. Ques ι' uni ea monotina importantissima sperche conserma it salto sopi a

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38ὶ Questa sed trione su diretia eontro λntonio Aeeti elio avexa usurpato ii dominis dolia citia, o molli estiadi ni avsva satio uecidero od aleunt mandati tu esilio; e perelisi siritim ne ita sortostra, eli iam ato in suo aluto it conto di Carrara fautore dei glii bellini. CL ADAMi.

γγ Deducesi da tal raeeontis este ale uni esuli dei contado entrarono in elita notis tomiis. sollevando it Iopolo contro gli ottiinati s in Asidenti: eho Antonio Meti riparatos in t castello eoi Priori vi seco enuaro it conto di Garrara eoi auoi compagni d'armi, i qualidiscesi dalia r ea dei Giritalco. son refero i suriosi in piarra, ueciden dona varii o molli imprigionandone; elio partito pol ii conto restarono in Permo i soldati dol contado o dolia citra. i quali uniti ad altri dei popolo face hereia no it Ghetto degli Ebi et o vario altro case dei piu ricesii della citra. st questa la piu antica uotiata dogli Ebrei stabiliti a Fermonella contrada S. Bartolomeo; suada elie tia ritenuto linr Iungo tempo it nomo di Gheuo: ova per ordine det Pontence Paolo IV si disposo clio gli Ebrei sossero ristrotti o elii usi inde ita contrada separata uallo altro; tu percio cho i Priori di Formo di concoris eoi luingotonente dei cardinal Carassa Goveruatore, fissarono la strada suddelta ove riuniti abitardo vessero gli Ebroi. v edendosi tutiora uno degli archi cha limitavano det to Ghetis elii usoron porta, como si letae negli Atti deli Arellivio Priorata detranno I 506 n. 1348 il cui sunto qui re asi: Alclum per insonsticum clomini in Sobastianum Rutflomonae Tolentino Lumo Cara. Carassae Gubernatoris Mao. eluitatis Firmi ad rostrinoendum et claui naum λίθω eos prousetao civitatis eae mmua Bi lias S. D. N. Pauli pape IIII ast anno Domini l50o prout iu d. instrum. Nella nostra collerione es iste una iserietione incisa in marmo in lingua ebraic rabbinica cho su, non ita molis, travata in de tua contrada abitata dagii Israeliti. 4M Lo duo bollo di Bonitae in IX diratio at Priori di Fermo con una dello quali Meusa esli riee vimento di esse letters, o u rin Mia di avor soli ratis it paese dat nemici, ei doGorusciti si Formant eome dei contado; e loro partecipa che mandera a Feranti it suo Datello marcheso Andrea, o potendo, egit stesso sareb qui venuis a decoraro la citia. Coni'altra dico che alia venula det detis suo fratollo sarii conceduis alia citis eio che lo sarad'uupo. Vedi Archirto Priorata, anno I 396, n. II 48 I 288. 41 Ii Viceretiore delia Marea mandato da Boni saetio IX, ora Pietro Malapani arci vos ovo Iam ensis di Zara, di eui si parto an he nella nota G, o como si seorgo dat Ia Bollaesistente ne Ir chivio Priorale di Formo at n. 1157 eon la data xx eat . augusti I 396. 42ὶ Si conserva neli Archivio Priorato di Formo questa risoluatono consiliare in cui uno delia Cernita consulto elio fosso ammessa la dimanda dei Viceret toro, eon che perre, papa Bonifacio osservasso is eost da lui promesso, e fra te altro elia egri alasso, siccome per lo suo bollo pili votis ave va satis speraro, si conducesse a di morari per alem tempoa Fermo, tome si leno ne li' istrumento dol l 306 passato Da it Potesta di Fermo a it Vie rei toro della Marea esistento noli Arctivio Priorato at n. 516. 43 Essendosi interposto it comuno di Formo a favore di Antonio Aeeti, su sorso qu sto ii tempo, in cui. rit ornato in graria dei pontoneo Bonifario IX gli di e la eattedradi GiurisprudenZa in questa Universita. eome no aecenna ii Giureconsulto Beriacellini dicendo : Et tenet uominus Antonius Aeet ι Fίrmo. μι per triennsum fuiι clominus e vitatis Firmaniae. coetanus unt Balas vir sin Iuris in leost. etc. 44ὶ I xoscovi ei questa ei ita non piu abitavano net Patarro contiguo alla cauedrale, main quello sabbricato nolla Plagra di San Martino. I Priori ali rest abbandona no Ia residenta det veeehio Palaeteto dei Girone cedendo lo at Vicerei tore; ed essi presem stana a

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ANNOTAE IONI E GIUNTE

insist me ad Antonio e Ludovico Acoii ne Ilo case det vescovo, poteste non era meor compluto ii nuovo lori, paluaro nulla deita piareta di San Martino. 45 Iniorno a eio the riguarda 1 a ri bellione di Mont Ottono veggasi eio elio da nolsu deito ne i Cenni storici cli Femuo; e eio che nct serisse II doti. Acui M.E MARiΝi nolla Moria ili Montotione nelle Marche oc., cap. ix, o Stiaramnulta desta at Montottoneriam Tomu Plu. 46 Gli ambaseiatori inviati at Ponteneo dat Ia citia riportarono Brevi con cui si consermo la residena a dolia Curia generale delia Marca in Formo. con nuo a Promessa dolPontestes che avrebbo mandato qui it suo fratello marestes o Andrea: ii quale qui venuis suin contrato con molio gaudio ed onore da militi e et it adini a cavallo eon rami di olivo inmano o dagli artiori ed operat, vestiti eou abiti nuovi, tuiti coI Ioro gon salono . od ac-eompagnato inno at Palaetro della Rocca det Giritaleo. Ιl Marcheso rappresentis at Magistrat Oo agit otii maii ii dosiderio dot Pontence elie si rappacisse sero tutis to ei ita det Pieeno: oche, So cio succedeva, sarebbe venulo a Fermo it Ponte nee medesimo. Ordinarono i Priori. elio la Itoeea di Monte Giorglo, the si tenova dat Fermani, si conspgnasse ut marche se, o eos i ego i Ludovico di Antonio Aeeti mandatovi os pressamento. Al eonte di Carrara minon in troppo gradito quanto satio ave vano i Fermani, di riee vero eloo it Marchsso: μν0reio so ne parti roeando in merro it prolesto elio avsva penetrati ale uni divisamonti delDuca di Milano; e benelio aliora dissimulasso, at ri torno satio a Fermo si manifesto. Vedi Archrefo Pretorasso, n. 3IT, 384 o G26. 47 Si conoseo da quollo elio ne dice ii Cronista, la ragiona o pretesto det disgusto ι lio it conto di Carrara provo at sontuoso ride vimento dei marchos Tomacelli satio dat Fermani; it pomin se no vendico Seoreazetando Pel conlado sermano od altri tuo glii dolia Marea, con recaro da per tutio gravissimi danni. Fu percio cho la ei ita por liberarsi di sit neomodo signoro delibero ac tu istare tutio eio the apparte nova ni Carrare so por vie pia impedirno it ri torno. Da una Bolla di Bonifacio Ix diretia at comune di Civitanova. si prova elio it Conto eome tautore dei Ghi bellini esuriasso la Marca ad opporsi viril monteiron te armi at medesimo, e gu si negasse eriandio Gni vetiovagua. Vodi la detia Bollarii tortata dat MARANGONI , Storia vi Ciritariora. lib. HI, caν. IX, Pug. . sim. 483 In quest anno si mrmarono quelle . duuanete o Conisaiora iis detis dei Blanchi. loquali non solo procedevano eon capim blanche e cappueci per Fermo, ma da una citiani Paltra ivano in pro ossione incappueetati uomini e donno. cantando a cori Pinno Ma tMalor torosa elio aliora usei ulla luce, o con Somma devotione an dando ali cattodrali. intonavano di tanto in tanto Pare e misericorum. seeondo si leno in MuRATORI . NOVRat. Script. . tom. xvia; si ammisero questo confraternite in quasi tu ita is citi a d Italia. meno Vonoaia o Milano. QuΗsta isti turions su ri evula non solo per placars il elelo e li-laerarii dat contagio. ma ancho per prepararat ad aequi stare Ii Giubi leo coli'useire delsocolo XIV. M RATORI . an. 1399; COMPAGNONi . O . cu. . Parte I, lib. VI, Pag. 273. Ecco I ercho, como accenna it Muratori, quin diei o venti mila Modenesi vestiti di bianeo andarono a Boloma, o susseguonte mente i Bolo est si irasse Pirimo a I mola MATrimvs DEGRirro'ivis, Cronic. in ML RATORI. Rer. Ital. Sorit . tium. xviai; ed altrosi eirca ventimila Florentini, avendo per guida ii veseovo di Fiesole. processional mente mossem ad Yr02ZO. AMMIRATO, ISt. αι Ffronte. lib. xvii I; MORATORi. an. I 399. Il Flagello della peste

instori piu volto in quosis socolo nella citia di Fermo, e speciat mente negli anni 1318. I 363. 82. 83 o M; di cui sono specialmento da notarai la prima, portlili doseritia dat B eaceio, o I ultima colebro in Italia por in Compagnio dei ponitenti bi mihi. Cf. FRAe As- AETII, 'χtram Horichs αι Formo. 493 La chiosa a Santa Maria dolia Misericorilia in piareta. di cui paria it cronis tu. tu odisse ala in quo si anno 1399 eomo dati Archirio Priorato n. 2 ri e M 3. ADAMI. l. c. lib. II, eap. v m. In Epguito su ampliata s data agit Apostoliti, e quindi est molita solio ilΡontineat o di Clemento VII per ivi sabbricare it patraro di governo. Il LEONI , Ancoris illust stra . pag. I93 riserisce tho ne tranno Imi ossendosi introdotta la ps Ato in ampliata una

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ALLE CRONACIIE PERMANE IMClites uola solio P invocaaione di S. Maria dflla Misericordia: o cho it morbo sogitiva ancoransi 1399. 50ὶ Ιl nuovo imperatore. di eui in cenno ii Croni sta. su Roberto conte Palatino dolReno, a dii ea di Baviera, Prine ipe Taloroso B ben degno di quel P alto onore como si leg in Mc TORI. an. 1100. 5lὶ A ri empiro la laeuna della molto cario maneanti ne i testo delia Cronaea, nol xedromo di supplirvi eon quelle notiate elio negli altri stori ei e eronisti si lenono riguardoal tempo deeorso dat 10 decembra 140 I sino at 23 mugio I 407. Abbiamo dianai discorso in torno it Capitano Nobile Mos tarda sortive se, valente captiano venuto nella Marca per essere stato assoldato colle sus squadre dalia ei ita di Formo, daeui ebbe egli millo dueati v oro come residuo de tronorario do vulogii iis suoi servigili delquat riuovimento secesi rogolara istrumento, et mo si Ierae es n. 8l3 den anno Ido I dsit Pa chinio Priorate. E poicho gli os imani ave vano adorito at Mostarda, it quale con guine endi, rapine, omicidi ed altri eccessi si ora portato da ri bello di S. Clitosa, Papa Bonifacio IX inearico Antonio De Vetulis veseovo di Formo a seiretiorii dagi' interdotii. eui sumno sol totvisti per aver dato rieetto alle Sue genti, o somministrata loro vellovagite. eomo si prava da una Bolla diretia at det to esco O, la quale si loggo nolle mmo i stoi scho αι Fano dei MARTOREI M. lib. III, cap. X, an . I 40 IIl det to vescovo obbe attrest Ia commissione dat Papa di condursi ad Aseoli per eona porro lo gravissimo discordie insorio tra Matteo d'Aequaviva duc a d Atri o Ia ei ita d Ascoli. di cui volevasi impadron ire ii conto di Carrara eomo eam dei glii bellini. Morio Bonisaeio ΙX nel 1404, su elotio alla fodia Romana Cosimo Miniorati cardinato Arei veseovo di Bologna cho assunso it nome di Innoceneto VII, cui dopo non guari tempo. Iovis it marcheso Tommaso Tomacelli dare in possesso la Marea; dolia qualo it nuovo Papa dicitiare Mareliese e Signore di Formo Lodovico do' Migli orali suo ni pote, eho dat Muratori o dat Ciaeconio appellasi uomo beStiale per aver commesso in Roma alii erudelidi uccisioni. ML Tosti, An. 1405; Cl Accodilo, Vltast. P t. Rom. . tom. II, pag. I 03T. Venuto ii Migli orati ai possesso di Permo it 18 otiobro det I 05. emano due giorni approsso in ordine dato in si Vulco cinitatis Firmι riportalo dat COMPAGNOM Noo. Pio. parto I. lib. Vt, pag. 2ν per cui h manifesto elio in quo sto anno ora egit at govomo dolia estifidi Formo. Ε nel vero ii Migliorati nol 1 405 corso in aluto nol constitio do' Florentini controi Pisani, o ne rimaso vinei toro con mulerosa armata. Conoseluto mi per moago degu esplο-ratori elio Angiolo delia Porgola trovavast con Io suo genti nolla eam pagna di Vol terra iinrcongiungeret con is altro elie veni vano condolis da Gasparo Ubaldini, impodi a tomi, o elisavvenisse tala riunione: pol elisi. assa lito nei irinceramenti it Dolla Pergola, io sconsisso interamenta; o con la spada ancor tinta di sangue illedo addosso ali Ubaldini, ii qualon ulla di cio sospei tando, sebbene sorte di 1500 cavalli, e molli tanti . su debellai ο aliresi. e cavato mori dagii alloggiamenti: a tal cho i Fermani in ii hi di contribuirono con illoro valore ad Ottonser vii torie in Vantaggio dei Florentini; ondecho puo afformarsi, eho ilMigli orati ora nel 1 405 signoro di Fermo ; altrimenii non avrebbe potulo esser condolii sim deir armata dei Formani. A tala opinione o consormo it parere dei BoROIA nello sus M

Maneato at vivi Innocongo VII, ne tranno I 406 il nuovo Papa Gregorio XII privo dolcoverno dolia Marea it Migliorati, it quale poro non abbandono ii dominio dolia eit tu dii sermo o dei Giritalco, o tonna anelia Ia rocea della cuta di Ascoli a molto altro terro nolla Marca, andando eon to suo gonti per quei luorei; s quelli prosi per so, seces ono Signore.

In questa cronaea dei Minorbet ii cap. v. pag. 569 si narra como Lodovico do' Migli oratia rubo prima la citia di Ascoli. pol la diodo al Ro Ladisi aus, da cui tu satio conto di Ma-a nopollo ct sece eoncordia con tui e patii, ehe ii delio Ludovico d6sso at Re Ladisi aus la

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I3 1 ANNOTAZioΝι E GIENTE . citia di Ascoli o piu altro castella e sorterae, e ancora rimanosso ii dolis Lodovico raω. eomandato dat dolio Re Per la cilia di Fermo o IFer altro eastella che te nova γ. Per lain laudarione concessa da Inii eneto VII con Bolla dei I3 gonnato tam a Ladis lao di NaiQli dolia ei ita di Aseoli, questi duraulo it suo reggimento trale est re cure obbo quelladi eoni aro moneta sche su da noi pubblieata nella Memoria delle monete di Ascoli ne Piceno eol nomo di REx LADisinus da un lato, o dati alim DE Escuis. Vedi Ia Mustra a sono di tale moneta pubblicata la prima volta, o di cui si diis it disegno: Roma, tip. delis Bollo Arti, ISM, soconua Graione, pag. 28 e seg. Si disse elie Lodovico nonost ante lamorte det suo Zio papa Innoconro, seguitava ne Ila Reuoria dolla Marea o nella Signoriadi Fermo : ma o elio i Piceni mal solis issem it m verno di Iut o clio avessero presentitodi douerno egii essera privato, gia ineomine iamno a largit optiosi Zione, sta cui quoi di Macerata si rieusamno a rice vero un citi ino Formano per Potesta designato da Lodox leo: o quoi di Monto Santo negarongli I ingresso nella loro terra. bessandolo con parolo inglurioso e laneiando dello Deecie contro i Suoi inmigliari, net transit ars clis egri meo sottolo loro mura. Vedi coMΡAGNOM , O . cit., Parie I, lib. VI, pag. 280. Contro questa terra preparavasi Lodovico a vendiearsi, quando da papa Gregorio su privato dolia Rettoria delia Marea avendogli surrogato Bene det tO Veseovo di Monte Feltro. MERATORI, Anniali, an . UM. 52ὶ Narrati nella precedente nota I salii piu imi rianti elis si riseri vano alla storia Feri uana iter un sessennio, ei οὐ dat Ii01 al P07, Ora noto remo elis gli armati tae volevansi iturodurro in Monte Giorgio, erano como un antiguardo det famoso captiano Braccio Fortebraeeio da Montone, che mos travasi or amico, or nemico dei Migliorati; o eost det Papa, aderendo a quot partito elie era piu infausto at nostro eontado ed alia provincia tutia. Cf. FABRETTI, Blo GD uot Capitaui ill Ventura a V n o M. Vol. I, pag. 118. 53 Nol seeolo ix i Monaei Benedettini dalia Abbagia di Farsa vennero a stabili rei nol contatio Fermano at Monto Matenano, detio Terra di Santa Vittoria, stanto la granditionarioni sat te ai Monaci ne i territori Ascolano O Formano: o questo loro possedimento prese ii nonis di m Mato. Vodi te Memoris Storiche steli antica Baasa αι Fartu O il Coclico diplomatico ut Stinta Vittoria in Mettona iro Pubblicato dat Colucet non iniera An

5ι Non si tosto Braccio parti dati a Marca. Lodovico iratio o conchiuso eoi Vieeretiore la Pace, che non ebbo Pol esset to; non volendo Lodo vico cedere Ia nostra sorterra, prima di vicevere ii denaro convenulo, come volevasi dat nomito det Papa; si echo it man- tenero la pace net Ia Marea dipende va dat ii sesso det nostro Girone. Da cio s' insorises cho it Migli orati tonna seni pro custodita la citia nostra; o cho te armi di Ladis lao nonia occupa ano ancora, sobbone Passermino it MURATORI, Annali 1 06 ed ii BORGIA, Mean. ill Asneconio Vol. I, parte iii. Roua perelo la Paco incomlnei amno te ostilita fra it Retiora della Marea o Lodovico. 55ὶ Conobbe Lodovi eo elio da solo non ivit ova bastarct per a vero Ia ricupera deipae si salti occuparo dat Rotiore delia Marca, imploro soccomi da Ladis lao Rodi Nai,oli, ilqualo gli mando in aluto il eonio di cari ara; o nello stosso giorno ven negli ait resi Martino Signoro di Faenaa, to eui squadre giungovano a seimila uomini. somitigii parta a Ladis IM, o parto dat Signoro di Faenra Braecio Fortebraeci: Teduis te soldatesche di L dovico o dei suo i alleati in ordinanaa di combat limento, usei da Montecos aro e battis e vinsenet pian dei Chienti, peresili su obbligato eo suo i alleati a chie dere un abboceamento es Fomtebracei in Cingoli per venire colla mediagione dei Varant alia pace tra loro; la quale sutone hiusa: ed in lal modo poterono riaequislaro Ascoli. Vedi AM1AM . Storia αι Fano, pag. 320; FABRETTI, Biostrasse sis Cayitani sti Ventura. sit marem F te acci. I, . 12I. Sebbene it nostro Cronista non saecia motio di questa battulia, pure eon Ia scorta dies, i siori ei is manifesto clis au venisse real mente.

56ὶ In tes modo sni Antonio Aeeti di eui piu volto si h satio discorso. Non sem-hra essor egii stato tiranno di Fermor elio se egit si reso oppositore a Lodovico su persostonem I patrii statuti, contro i quali Lodovico voleva sar prevalere li suo arbitrio.

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AI. LE CRONA II E PERMANK laci Vedi s ulla geste di Antonio Aeeti cio elio da noi si serisse ne i Cenias storici sti Fornito. pag. 52 alia M. 57ὶ Il Migli orati, eos ne signoro di Formo. tralto a lauti pranat i primari nobjli s eiii adini dellaei ita ali ustiro den' anno 1107. e ad ent raro dei nuovo; o dati indicaaiona degliinvitati elio sa it eroni sta, si eonoseo esser essi Signori de'llimiai dei conlado, tra' qualitatuni erano Priori delia e illa. E qui fit accenni elis eosi si appellavano quei Formani choda lungo te mina oransi quasi tramutati dati a cilla nello castella, ove avevano pora ultimontida douq in appresso ril Ornamno in ciit 1 stabit monte; ed eero ii perelisi quasi tu ito lo tam plio patrietis di Formo possedovRno beni Stabili ne i vari Iuualii dei coniado. 58ὶ La paeo salta fra it Re Ladislao, ii Rei toro, Lodovieo ed i Fornaani su pubblicataeon grando leti aia e solennita in tutio ii Piceno eol meago di handitori e di muste ali con-eerii. Da quanto noi sappiamo niun Marchigiano no indico te eonditioni: si eonoseo sol tanto elio Lodovico eol eonsenso dei Senato Formano impose una contribu χlono in danaro ripartita seeondo i gradi o te eo nutrioni diverso dei contribuenti; o ser Andrea per averotin figlio elio attendeva agri studi noli Universit 1 di Bologna oitenno una minormione dolia quota imi QStagii. 50ὶ Avendo divisato Lodoxi eo di partire, ra no net Patarao dei Giritalco i Priori odaliri otii mali delia ei ita, at quali me eomando i suoi si alelli Gentile e Giannoaro. ordinando a questi cho ous in sua assen Za avVeni SS qualelie sinistro, rogolassero la bisogno dollacitiae eontado eoi parero ed i consigii dei Priori. Dopo cio. ri unita la sua brigata composta di oltro sessanta seelli ed egregi ciit adini Fermani, lascio la citra, o mosse verso Napoli. 60 In questo tompo ardeva lo scisma in quasi tu ita la cristianua rior i duo Papi Gregorio XIl o Bened lis XIII eho si contendo vano io stato. Ito Ladislao proni lando di tali diseordie, non senZa sospetio di essere d' intesa eon Grogorio, si avanao eo nim Roma. ovi si miso a campo con dodiei mila uomini di eavalloria o con ait rei tanti di santeria: oecupato te laei det Te vero col potio di Ostia, per tradimonio di Paolo Orsini a euiora assidata la disesa delia ei ita, dopo hrovo assedio so no res padrono: od i citi ad inivolinem a capitolaetione. Occupata cosi Palma citia, Lad istas usi irpo Pambirioso litoto di

ut in Aeeone latest lo bis reno tra Ladislao pel governo di Roma, o dato te strategielio disposietioni por la sicureZZa dei Patrimonio e dei Dueato di Roma, spe di egii altri suo ieapitani nella Marea con miliato, allo quali di edo per comandante superioro ii Migliorati: a cui prima operarione su di togliero a Bractio la ei ita di Iosi, porchis da alleato era di

venulo nimico. Sistitio deliberaaioni sumno prese da Ladis lao, perelio vo leva lo coso dolia Chiesa andaro a dimito pel tradimento dei Cardinal Di Luni Vicerottore delia Marca. . BAROMO. AnuaL. Mel. an. I 08. 62ὶ Erasi stretia una lega fra i Florentini. o i Bolognesi e i Malaiesta signori di Rimino e Posam. A quosis Si uni LOdovico, abbandonando Ladis lao che soste neva ii Ροniesteo Gregorio XII, allore he la Lega non riconoseeva nh questo no l anti papa Benedetio. I, oletili essendosi ragunato il eoncilio di Pisa. cui convennero i Cardinali di ambo te parii. onde venisso dato sine at iungo e dannoso seisma dolia Ubiosa. su et ello nuovo papa AleΝ- sandro V. ωὶ Viens Panno I 409, eho h pili ricto di noli Zio laseiate seritte dat nostro Cronista. rho Vive va in questo tempo; mictili si conoses dan' Archivio Notarite di Formo eli' eg Ii e In inelasse a rissiare net I 40l gristrumenti e durasso sino ali anno 1439. Nel 144T pero si rogo dei patii della res a dei Girone eomo si vedra in appresso. ichli Lodovico eon bo tho net Concilio di Pisa, in cui era presente Leona o DoFisieis di Sulmona vescovo Fermano CATAi.ANt. De Eccl. Ffr. , orasi dato termine allu

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scisma, indugio a pubblicare te lettere dei Cardinali tui radunati . vellendo elio vers vano male te cose det Pontence Gregorio; e cio turr aver modo di stabilirsi piu sodamenis nolla Signoria di Fermo. 6 ij I l re di Apulia esciva da Roma eo Suoi armati. ed ebbo in suo Potero Perugia. Terni, Todi. Rieti ed attre terre; s' inolim n et Seneso, e prosa Cortona, divisava di o cupare la Toscana e dominare iuua r Italia. DEMNA, Nirot a Ralla. lib. XVI, cap. v . Pro- eurava non os tanto di sar credoro at Florentini che veni va in disesa di papa Gi orio. μνε reio saeexa loro invito a stringer eon tui alle anaa. Ma i Florentini non volt ero accon sentire allo proposto di lui, eonoscendo te mire det Re: e percio iuguardavano lo provi cio oecupato da lui como sormanti parte det Patrimonio di S. Ρistro. Meravi gliato Ladis laodella ricusa, disse agit Ambaseiatori Forentini: Quali truppo aveto voi dumiuo da opporini Bartoloin meo Valori uno degli ambasciatori. gli risi Ose elle it popolo di Fironte sino aquei di avel a dises a la liberia sua contro ali appetito di molli imperatori e tiranni chorauevano procurata di ridurre in servitu: no solo diseso. ma at continuo a restiuio loStato e la potenZa, si cho pigliasse quel Partito crede va gli fosso utile. Storia ui M. Ρω-

65 Slaxa Gi annuoago nepoto di Lodovico alla custodia detis mcche di Motito rubbiano

e Marano; avea concertato con i capitani di Ladisim, clio ii suo aio sarebbe tornato alpartito dei ro; che se non fosse questo avxonuto, avrubbe Gian norm rieeuuto in Formole tru Pi, 3 reali, se dato ad esse la citia. λ lal uopo seco russat ero at conte di Carrara, eho, tangi ava ne lPAbruetao, percho si avvicinasso con it mugior nerbo di militi elie potesse; o pronia munio si conduces Se net territorio di I ermo, inentro o avrebbe eSpugnata la et ita.

o syogliato Lodo vico di iiiiii i castelli deI Contado, promet tendo di cons gnaro at Conio lar ea di Montorii bbiano. Di questo concerio si sece consape volo Rol doso di Camerino. rendendolo corto elie Ogni e a sareb andata consormo at suo desidoris. M a ginnta Ia tr ma a notigia di Lodovi eo, rimosse ii nituito dat possesso dello duo meche; o subita mente seceron durro Gi annoZIo nel palaggo dei Girono, o quivi innanZi ai Ilaiori, Pro toro, giudiei uoi maleficii, ol altri ei ita lini. gli su letio ratio di accusa. o consesso senZa tormenti iluo litto; ondoelio gli su moaeto ii eapo nolla Pubblica piraxa di S. Martino. 663 Tostoelio I ad talao con bo nolla Toscana ovo stanet lava. cho it cardinals Bald - οῦς arro Cossa Legato di Bologna, o braccis uritio . eomo dico it ML TORi, An. I 409 dei novello Papa, avea spodito gente d armi por la Marea alia volt a dogii Abrurit, dovὐ retrocedere lier sos tenere i suoi propri diritti ne i regno nas olitano: od a cio tam to e stringeva resserno stato osciuso per lavoro iam ii due a Luigi d Angio, cho avexa it tuo odi ro di Sicilia, gia venulo a Pisa per rient raro in Napoli. od abbati ero la potena a di Ladislao. Da Perugi a portanto it re spinse i suoi eapitani nella Marea. In tanto Lodovi eo si condusse eo suoi militi Formani si assoldati come volontari verso i luoglii Meu pati nei pressi dei castello di Loro, da do vo si Manio eontro te regio truppe eon quel sortunato osito dat eroni sta indicato. CL DEMINicis G. Cennι storici ut Femis, pag. 60 s sem. 67ὶ Il Cone illo di Pisa in tuom di sar eossare lo seisma eon Ia nomina di Alossandroni papalo, stltro non proclusis cho vi fossoro tro Papi invece di duo, coma dice S. ANT MXo, Pars Ill, titi xxi I, cap. V, g II. In Udino, ove Gregorio avea lentato di ri unire unConeilio per anatem irrare o Benedet to o Alessandro, su si infelice da non trox arsi P0 sonat mento sicuro dat Veneriani. Costretto Percio a di mandaro asilo a Ladis lao, gli suda questo spodita una galea a lovario, a four' essa travestito si pose in si urerta ne lapiarga di Peseara ne ir Abrurro. RAINA . , Annal. Eccl. an. I 409; MURATORI, an . stetis. 68ὶ It valente storico, sed archeologo ANNIBALE DEGLI A BATIAELIVIERI IORDANI neli se Notiato ili Ballista cli Mont est . momio ui GaIoarao Malatosta si ore αι P aro. ivi 1782. Gavelli, pag. lo riporta questo brano dei Cmnista Fermano. e dico elis it satio h registrato ali re si dati ADAMi. ἰω. αι. , lib. II, cap. XXV. Il COMPAGNONI, OP. ML. Parte I. lib. vi. narra clis ii Rettoro della Marea giunto in qu sto tuom, ordino elie LodovieornuOvesse colla sua truppa verso it suma Chienti lier incontrario; ed ii Cronista indiea

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λLLE CRONACHE PERMANE IMn sito doli' ineontro, elio su neu Abbarria di S. claudio, avendo secu Galearis Malalesta e Antonio deli Aquila es perti capitani. Tornato a Fermo Lodovi eo mantio editti in tu ue letorro delia Vallo dei Chienti accio ritomassem atrobbedienta della Chiosa. ma indarno: percio η' impadroni dei porto di Roeanati. 69ὶ Avendo doliberato ii Ret toro di condursi a Fermo, si seeero ad incontrario il ligliorati con deita comitiva di patriai, oure la sua ardia e ii tui I olo eon rami di olivo in mano, od ii elem eantando inni di graZie. Fu ii Retiore ae eompagnato at palarro delGirono preparati, gli da Lodovico. II COMPAGNONI, Op. cst. Part. I, lib. VI, pag. 285. narrache ii Reitore quivi avesse una consereneta eon Galeagro Malatesta, eon Lodovi eo Migli rati. ed altri capi di guerra sopra gli avvonimenti della Marea, tra' quali quello di daro qualcho ordino at partito elis regnava a Macerata in favoro di Papa Gregorio deposio. ae- ei chis non nascessero in appresso discordie speciat mente eon i vicini Formani, i quali sequi vano Ia parte di Alessandro quinto. Venno a Ferino it sindaeo di Maeerata, o cones so si sermarono vari Palli da temersi ne li' istrui non to stipulato in Fermo Panno seguente; eioli ne i Ial0 nello erae episcopali, riserito dat det to compagnoni. Nolla eronaea maneano Meune cario. o quindi lo storico si tace at tulto dat meso diotiobro det Iim sino at giorno II di oti re dei 14I 2 per ei rea tre anni. credi amo pereio opportuno di Meennare at salti pia importanti avvenuti in questo intervallo. Anno 1iccccx. Si dolso Gregorio eoi Maeerat est deu'aceordo satio eon it Rettore ali 0 gonnato dei I l0: il pere lili mamio un breve riportato dat ridet to COMPAGNON i, loci cit in cui si ordinava clio si obbedisso solamento at cardinale Angelo det titolo di S. Stesano in Monte Celio suo legato nella Marea. S' ignora pero se lasse Venuto in Formo, e non pud eio supporsi, potetili ne reggova it govereo Lodovico investito da Alossandro. Tova la ei ita di Roma datis armi di Ladis lao, o ridotta atrobbedionga di papa Ale sandro, questi mentre si preparava ad andarvi, in se malosi mori ii di a di mare io: ritu Alexa utri V in ML RATORl, Rer. Ral. . tom. m; o sedi et eardinali the si trovavano aliora in Bologna, riuniti in eonclave, et essem in suecessore it earili nato Baldas sarro Cossa e hoiissunso it nomo di Giovanni XXIII. Questo improvviso a vveni mento non seco mutare allaei ita di Maeo rata ii partito a savoro di Gregorio, si sa comprend pro come volesse unirsi in allean Za con Lodovieo Signoro di Ferino, eho segitiva il partito di papa Giovanni. Anno Mccccxi. II novello Ponte nee giunso in Roma ton ii Re Lodovi eo d'Angio, e saliii preparativi detrarmata si dirosso vorso it regno di Napoli eontro Ladisi avova it rotra' suoi ea pilani Franceseo Ssorza Attendolo di Cot ignota , cui di odo una gran rotta a R enseeea; it Percli4 vedendo che papa Gio vanni si rasso lava vis pili nol pontineato si imo meglio conchiudero la pace con tui a patii vant aggiosi. o si obbligo di non pili a le-rire a papa Gregorio. RAINALD. . an. 1442; MCRATORI. an. I 4II. Il Migliorati satis nuo va- mente Rettora Generali della Marea da papa Giovanni di si notiata a Macera a delia pace conelii usa eon lettera data in str alm Y uano clist mi ivlu, v I vveL COMPAGNOM. Rart. I. lib. VI, pag. 290. 70ὶ Da cio si apprendo. percitis P lo orsino douesso abbandonare in fretia Passe illo di Monto Rubhiano: imielio gu giunge va ravulso, ehe ii Ro Lad istam . mila Ia pace con papa Giovanni XXIII. aveVa ri preso per Particolari suoi interessi Ia parte di Gregorio xl I. μου pedito truppe verso la Marca, comandato da Ssorra, ne inteo dicitiarato deli' orsino, mentreche Io siesso re con alim esercito mare lava Ula volta di Romα L' Orsino ad unque Imr non tarsi impedim it passaggio, volendo Meorrem a Roma in disesa det Ponteneo sciolso subi- lamente Passedio di Monto Rubhiano. E per vie piu solleritam la sua partenZa dat Piceno. o disendere in qualelio modo la provineia diala infestariona stelle armi regie, consegno a Lodovi eo la roecii di Monis Giorgio. o lasei 3 200 eavalli per presidiars Maesraia; ma guabitanti di questa citia. aderenti alla paris di Gregorio XII, non avendori voluti rico vore. Lodovico It sees porra in eampo ne i territori di Naeerata e di Petriolo. Tiὶ La ei ita di Maeo rata vgduto cha Paoli, Orsino, per timore dello Ssorra era fumi tollatia Marea, erodi, di commot tersi nil ova monto agit aluti si eomandi dei Varani ai patiit R

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