장음표시 사용
1쪽
2쪽
3쪽
idea servita piutioin serebis ad a
terrirmi , di quello che animato mi avel a cigent armi a tri impres ;s endo molio bene quanto di graulaeta V mio farso talento M ali' in ite obbligationi, che vi debbo, inferiore, se uv piis potente , ed escacrsimois , a cio non dico iussitto , maquosi fortato non m' ave . h MI.
ost A sono .diltivage, e protrite te belle
Arri, e te Sciente piis sublimi, Θ di
4쪽
tratii delia mia penna pretendesi di vis piis farsi palest. Accenneris fio , cte te flesse mura delia Vostra Nobili f
cerauis positivo a tutii quelli, cheu tempo, e ii talento loro AdevoL meme implegando , son sicuri di trο-
promtorvi questo piccolo Libretto,nei quale se per avventura mi saristatvolta diluetato dat. retto sentiero ,
5쪽
averὸ almeno D contente a di non alere errato in quella AP indiri o. Ma Dddove da una parte riuuam dando te vostre qualitis, po rei teme
re di perdere ii merito des seseia , qualora mi ne scopris, i d et-ti , la vostra benignissima e cortes
natura dati altra m' assolve ancora
da questo dubbis, ben sependo is , cheis ni is armi deI Sapere Dranno per me t usticis solamente di sudo . Animato da si bella fidama , e vis piis da quella di far conoscere a
Προρ , di cui sento D povertis, mater D men i ossequio, che a Vol porto, e di cui mi do vanio ae abboniar sopra
6쪽
Sono per universat 'e sensa di tuita la ve nerabile Alitici, ita te Commedie 'di Pl utoit fonte pili purgato , e pia limpido delia
Romana favella . Varrone , Cicerone e tuiti
uiar. volessero non d' estro certamente, che di
Mello di Plauto, servite sarebbonii So che a
Laudavere fales : nimium patienter utrumque, Ne dicam sulte , mirati Cib per altro risguirda soleanto o aleunt schereti bassi, e incivili, ed alcunt molli insi-.pidi , che conviene, sinceramente consessare tr
7쪽
AVVERTIMENTO.det metro ae alcuni versi, che non ha lascistodi tormenrareὶ rurii quelli., che' si sono rusuntir inutii fatica di rintracciarne la vera misera. Questo non e perli quello, che costituisce principalmente ii merito singolare, e quasi unico di
pascuis mica per tuuiii devii coeat utile, e quat prositio per la Gioveaturgia matura, se in vece di perdere ii rena po
lassero ; nelle quali olt re it proprio solli evo, edivertimento, sarebbono attresi sicuri di aequi stare una plenissima cogntaione per ben intendere Ogni qhalunque altro Latino Scritiore, sedi Plauto pera ventura ve n' ha alc uno Pisidissicitet . '
'La Lapidaria stessa, Scieneta a' giorni nostri
8쪽
'sione alcune vocali, che in molle Lapidi it pili delle volte non si trovano, e la mancan Zaa alcune consonanti, che alla laggia di seriue re di quel P et 1 veggiamo spesse volte tralasciate in queste stesse Comme die λ Sonovi inoli re al- cune frati , alcuni modi spe ZZati , e rotti di Partare , alcune parole omesse a bella posta, cheo sono det tutio simili a quelle, che ne triscri-zioni si Ieggono, o sono realinente te stelse . Sarebbe attrest molio giovevole it farsene uno studio particolare col volgerte , e trasportarie con maggior fortuna di quella, che a menella presente versione non E accadulo , nella nostra Toscana favella , e cost pol riscontrare
come questa ed in molle espressioni, e maniere di dire , ed in alcuni Provetbj, da quella lasta intera origine riconosca.
Animati da cosὶ nobil pensiero due dei
nostri chiarissimi Tos cani hanno nel .corrente secolo cib felicemente eseguito; it celebre Bali Gregorio Redi con la versione det Rudente r uno, ed ii non mai abbastanea lodato Sig. Cav. Lorendo Guazzs l' altro , con quella deli' Aulularia. A questo eruditissimo Sugetto , Pur eroppo noto per molle attre sue dot te fatiche, Ist quali con tanto plauso godono ora della pubblica luce, e pili ancor se ne sperano dat-
9쪽
mi di molle erudigioni , delle quali ii suo raro talento E fornito ; senga riandae quegli obblighi
particolari, che la nata riconoscenZa per altri
infiniti titoli eterna mente gli debbe, e che egliper sua rara modestia vvole che io raccia. Elso per una troppo parZiale condiscendenZa in versola mia persona mi ha animato a pubblicare lapresente Tradu gione . deli Epidico di Plauto , at di cui . parere linendosi quello deli' eruditi iasimo Mon signor Filippo Venuti degnissinio Prin
posto di Livorno , Soggetto, ii di cui solo nomeforma di per se stesso ii di tui gi ullo encomto ,ed in sieme dei celebre Signor Dottor Lodovico Cultellini , ii quaje con somma gentile ZEa S' Edegnato comunicarmi alcune sue dot te rillessioniat renenti a queae opera, io sotio la scorta dicosi accreditate Persone lio credulo di poterpid facit mente vincere la giusta timideZZa , che aveva di comparite a gli occhi det Pub-blico o. Che perli qualora questa mia Paccola , debole fatica incontri in qualche parte, Donr approvaaione, ma per lo meno it comparimento dei te laggie persone, io porrb aliora stafraneamente cimentarmi alia pubblicagione d' al-suno attre , che avrei quasi ali' ordime , ed in
10쪽
- Mi sono altre si indotio a stegliere in pre- serenga d' ogni altra pili tosto questa Favola di Plauto , prima perchε in essa non s incontra no que' passi put troppo pericolosi , che non si
Possono cosi agevolarente Ssuggire ne ite attre , ax riserva di due, o tre , cloe delle oscenita , edegit scherat troppo lascivi , quali E pur troppogiovevole , che restino sepolii .neli oscurita del' suo primo Autore in secondo luogo , perche wsembra , che Plauto stesta Abia avula per questa sua. COm media una particolare predilegione , e l abbial distinta da tui te te attre , giacche apertamentes protesta nel P altra Commedia intitolata lei Bisochidi alr Atto secondo, Scena seconda , conte seguenti patote se Etiam Epidicum, quam ego Fabulam aeque ac me ipsum amo Mi, FIo credulo non poco utile in questa mia versione l' ast ilignere ii Testo Latino , non pee: sar coiifronto d' esso con la Tradu Zione , pol chE cib sara pili acconcio in altra parte a seo prime i dititii ; ma a solo motivo che quelli , che si troveranno annotati dei mio roZZo voli ' gare, palsano in un tempo stellis rieorrere allo, schietto , e purgato linguaggio di chi si bella