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n seprann , sibiano , o avranno notiua, che siano Eretici, spetii, o distamati a ' Eresia, o credenti, o fautori, o riceitatori, o di sensori lam , o che abbiano aderito , o che aderis chino a ' Riti ' Gentili, Giudet, o de Maometiani, o de' Saraceni , o abbiano. apostatato talia S. Fede Cristiana, o in qualunque modo espresb- mente , o tacitamente abbiano invocato, O invochino it Demonio,' oui abbiano prestato, o prestino Onore, vvero abbiano auuta parae, o si ilano ingeriti , o ingerischinsi in sus unque e erimento si lia di Magia, o di Negromaraia, Incantesimi, o stre simili.superstiZ1ole Minni, e massime con abulo di cole Sacre . ime essendo Giudet, inducessero, O aves Iero indotio Cristiani F. vivere conforme a ' Riti loro , o si servino , o servissero di essit inquella cois. ω ationi, che sono proibite di Sacri Canoni, e Costi- Zioni Pontificie . e che impedischino altri Giudet a battegrarii, o insegnassero Ereite, o Incantesimi, ed stre cose contro gli Arti- coli della Santa Fede, che sono comuni a noi, e a loro. e con sacrilego ardire, non essendo Sacerdoti .s 'abbiano usurispato , o s' usurpino di celebris Messa, o abbiano presunto, o Pres inino ae amministrare ii Sagramento delia Penitenga a' rideli di Cristo, o che I' abbiano abusato, o abusino, o sollecitati i Penitenti, contro i Decreti, e Costiturioni Apostolache , e singolarmente della S. Mem. di Gregorio XU. me abbiano celebrato, o celebrino occulte conventicole in m teria di Religione. e contro Dio , e suoi Santi, e particoIarmente contro Ia Bevtissima Vergine Maria, proseris cono hestemmie ereticali. Che abhiano impedito, o impediichino per se, o per altri in qual- svoglia modo I 'Oligio della S. Inquisigione, ovvero suoi Ofigialineil' esequire alcun' Atto, Cattura, Processis, o SentenZa, pertinentea questo, o abbiano ostulo, o Oiscndino, o minaccino d' os cndeIenella roba , nella persona , o neli' onore alcun Testimonio, o De-numiatore , o Ministro di esso S. Olitio ; o gli abbiano chlamati, o chlamino col nome di Spia, o altri nomi oui Oli, infami, o choconlisino, o esOrtino, O inbiano consistiato, o esertato alcuna Persona a non confessare, a tacere, O a nascondere in qualitvrilia altro
modo la verita at S. OfiZio. rChe n gloriat proibiti desti S. Chiesa abbiano mangiato, o num gino , o abbiano dato , o diano a mangiare, langa la debita licen , cibi interdeui dassa deita S. Chiesia. e tabiano muto, o che abbino Libri, o stritti, che contem
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Mino Desie, o Libri d' Eretici, che traitano di Religione , sengar autorita della S. Sede Apostolica, che gli a iano letti, O tenura, o 1lampati, o salti stampare, o disesi, o gli legghino , o tenglimo. o stampino, lacciano stampare, odi fendino ibito qualitvrelia pretecto, o colore ; Ovvero tenghino Libri di NegromanZia , Magia , o contenenti Incantesimi, Sortilegj, e simili superuigioni, massime conabuso di cose Sacre , ed altri conten uti nominatamente, o Virtus- mente, esplicitamente, o implicitamente , cou nes Sacro Indice R mano , come in altri Editti det S. Ofigio , e quegli , i quali simil- mente abbiano introdotio, introductino, o facciano introdurre nella noltra Giurisdigione, o cstrarre da ella i predetu , o alui simistanti Libri . ιDichiarando, che per Ia predetia espressione de' Casi da mi spe. cificati, da rivolarii, coine di sopra, non escludiamo gli altri Casispellanti ai S. Osigio , che per altro nes Sacri Canoni, Decreti, G-stiiugioni, e Bolle des Somnii Pontefici sono compreti. Avvertendo, che a questi Nostri Precelli non sodditiaranno , nes' intendono soddisfare quinti, che con Bullettini, o Leitcre senZanomi, e cognomi degli Autori, o in altra maniera incerta , desse quali niun conto si liene net S. Οagio, pretendessero rivelare i d linquenti . E dalla detin Scomunica, e Pene, nulle quali i dilabbidienti in.
PER Oolare ad Ogni inconveniente, che potesse accadere a causad' introduZione , estragione, o retenZione di Libri, revochiamcituite Ie Licenu, che potessero essere state date da ' Nostri Predeces.sori, di tener Libri proibiti, e vo iamo, che tuiti quegli, Che me ranno si fatii Libri , si portino esteitivamente M S. OfiZio, serio pena di Scomunica, se spirato it sopraddetto termine di i a. giorni. non si averanno consegnati . dalla quale non possino essere alioluti. se non da Not, o dat Supremo Tribunale det S. Ofigio di Roma. includendo anco nely istella pena gli Stampatori, e Librat. Ordiniamo i Doganteri, e Guardiani desie Porte , Librai, Mercanti, e a qualunque stra sorte di persone, che non ardi schino d' in.
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e massime in Balle, o in Fagorii, o introdotii, non gli iustino , ne negino, senga nostra licenZa , o de' noliti Deputati, solio pena della perdita di essi Libri, ed attre a Noltro beneplacito; e comandi amo..che non L cstragghino Libri scunt da quella ad altre Citt i , Turre, e Luoghi di queita Nostra Giurisdigione . O i uota di ella. iunga Nostra liceno, o de' Nostri Deputati in is critio . Consermiamo, ed inno iamo tuiti gli ordini fatii da' Nostri Antecessori per i Librat, Stampatori, Intagitatori, Pittori , Eredi, edEsecutori dely ultime Volonta, circa gli Studj , o Librerie de ' D
funti, consorme alia regola decima de 'Libri pro :biti; ordinando, che nessiuno polia vendere, o far vendere solio Portici con banchetti, o in panieri, o in celle, o nes Mercati, o nelle PiaZZe. Oper te Ut a modo di Rivendu gliolo , o in qualu naue altro modo' in questa Nos ra Giurisdigione, Libri, Storie, Figure, Carte, e qualitvoglia altra Cosa stampata, heiache minima, seliga Nothra licenga, o de' De- putati da Not, solio pena delia perdita de' Libri, Storie, M. ed abire a mi arbitrarie. A'Ciarlatani, Cantimbanchi, ed attre Persone vagabonde, coma diamo solio pena delia perdita desse Robe. ed attre da imporsi a Nostro arbitrio, che non ardi schino vendere , donare, o prostar Libri, Scritture, o Carte stampate , o stritte a manO , Ovgero Fi ure, tria questa Nostra Giurisdigione, langa Nostra licenea, O de' Nostri De- putati in iscritto. mandiamo , che niuno sotio te pene dovute a ' fautori d' Erstici respetitvamente , ardisca traitare, ragionare , scrivere, O mandar lettere, poligge. bullettini, mulli, ambasciate, instruZioni; nesar Cenni, ne Con voce, ne COn Zusoli, ne in qualunque modo ae Car-
Cerati det S. Oligio , ne procurar di sapere da esst qualitvoglia cosa in pregiudigio delle Caule di deito S. Oligio. Simo avvertiti tuitii Superiori di qualitvoglia ordine, Religione, CongregaZione, o Gmpagnia, &c. di pubblicare ogni Anno it Decreto d'Urbano Ulu. di. M. de publicandis Constitutionibus sepectantibus ad S. O cium nes giorno prefilio in esse , itato poscia prolungato per tutio it Metao' Agosto, e l' altro SΛlelsandro Ull. pure di F. M , che cominciar Leet alias, Oe. da pubblicarii ogni primo glorno di Marao, e presentino in quello S. Otigio . o mandino at Supremo Tribunale delS. Ofigio di Roma, ride autentica della pubblicarione di essi, e non soddissecendo puniusmente alle loro obbligarioni, si procedera alle
. E que i, i quali sinno . hanno arata, o hamo notitia di qualsia
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E pero avulsiam , e net Signore ammoniamo miti i Fedeli a Nolsoggetti , che avendo cogniZione di quessivostia caso , spereante alS. Ofigio, per gelo deli' onor Divino, per dilasa della S. Fede, emel' estirpatione deli' Eresie, delle quali non π' e cola peg ore . e peri' obbligo delle Censure , e Scomuniche me di sopra voglino caritatis amente denumiassili, deponendo si vano timore d'esser chiamati Accusatori, Spie , O con altri titoli injuriosi introdotii des Demonio, e da' suoi s uaci, nemici della S. Fede, ad effetio, chenon simo gastigati i profanatori delI' istessa, e si vadia sempreeiu radicando , ed estendendo la pelle deli'Eresia , considerando, cne si come a chi avulsasse ii suo Principe, quando nella Citta vi sosses . spetio di peste, non si deve altro litoto , che di bucin Suddito, e . di Quadino disensore dei ben pubblico; cosi chi avulsa it S. Ofigio, ne casi sedderet, non merita stro citolo, che di buon Cristiano, dufensore della S. Fede Cattolica , per la quale it vero Cristiano e obiahligato a spargere it sangue, e cooperatore alla salute deli'Anime r dente col Sangue pretioso dei Nostro Signor Giesu Cristo; oltrecheposIono asscurarsit, che i Ioro nomi non 1aranno mai pubblicati heia denunZiato , ne ad altra persona.
E perche dati' opera de' Consessori in questi particolari dependea
grandet nente ii servigio di Dio, ed ii bene privato, e pubblico; c mandiamo a tuiti i Reverendi Consultori , che netl ' amministrare ilSaframento delia Penitenga , utino con i loro Penitenti diligengad' interrogare sopra quei capi, che stimeranno respettiva mente necessari alle persone, cosa de' principali delinquenti, come partecipi, e consapevoli in quessivoglia modo di essi delitii , avulsandosi, che. non denunZiandogli, come sopra, non gli pollono ailolvere.
E finalmente con asscito paterno , e caritativamente e reiamo
miti quegli, che per fragilita umana, o per suggestione dei Dum
niΟ , O Per altra causa avestero errato , o di fellato in qualitvoglia deIle seddelte cose spereanti ai S. Ofigio, a volere quanto prima spontaneamente comparire avanti questo S. Tribunale . denungiando loro
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Puta , e traitati con pieta . e misericordia. e saranno tenuit segretinsimi, ed in queita maniera fiaggitaniaci quese pene , te quali iare bero loro inevitabili, quando cla altri sollero diniungiati. Ed Mnche questi ordini nostri vcnghino a noti Eladi tuiti, e nes-suno Polla pretendere ignoranZa, comandiaino in virtu dello Spicit Santo, e di santa ObbedienZa. e lotio pena delia sos mulione a Dbvinis , a tuiti l RR. Propolii , Arci preti, Plevant, Priori. Rettori. o Economi di Chiele soliopolii alla noltra Giuraldigione, che devino pubblicam tre volte l' Anno it pie lenta Editto , cloe nulla Fella det Santissimo Sagramento, in una Doluenica dest' Avvento, ed in un'stra della Quaresima, in dempo, che lia in Chiesa nuggior con-LOris . e numero di popolo: Ie quali colu Comandiamo ancora soria
Pena della privagione de ' loro UllaZj a tuiti l RR. Abati. Priori. Guardiani, Preposti, Rettori, Corretiori, Prelidenti, o Vicarj , edestri Superiori de'Regolari, o Conselibra di Monache, che respetii-Vamente esequisichino con i Sudditi loro nei luogo solito a pubbli. carsi simili ordini. E miti i predetii , solio Ie seddelte pene re eitivamente. termi. ne quindici glorni dentro Firenete, douranno dar Fede in iscritto a veito S. Onetici S aver salta tal pubblicatione. e termine un Meseuori di Hrenge , e di seu fare attaccare alia Porta principale dellelam Chiete una copia di queae Editto , in modo , che non si polia Limuovere , ne distaccarsi facilinente , ed via' stra nega Sagrestia. D stro pubblico luogo loro. in olire tuiti i Predicatori, istis pena della privagione des loro Uilaio . donanno Ogni Anno sere r accennata pubblicatione in una Dominica dely vento, ed in una della Quaresima. Εd in fide, &c. Dato net S. Uligio di Fireme, Iuogo delia nostra Residenga net Convento di S. Croce Ii i 8. Giugno 1693.
De Sanctorum invocatione, veneratione, Reliquiis, & Imaginibus. Decretum Generiae de Reliquiis ivsignibus. Cum Sae. Rituum Congregationi innotuerit, quamplures abui sus irrepsitIlle circa retitationem ossicii, sub praetextu Decreti ab eadem Congregatione evulgati de anno i 63α, & ta Brevia
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Romano impressi, in quo permittitur poste in Ecclesia recitari onficia, & Millas celebrari de illis Sanctas, quorum Corpora , aut M. liquiae inlisnes in ea aiservantur : Emicentissimi Patres eidem Sac. Congregationi Praepositi, iisdem abutibus evellendis praecipue intenti. inhaerendo Decretis alias in limitibus editis , declararunt praedicta Ossicia Sanctorum , ratione Corporis, seu in lignis Reliquiae recitam da, intelligi debere de Sanctas dumtaxat in AIartyrologio Romanoe descriptis , & dummodo conitet de identitate Corporis , seu Reliquiae insignis illiusmet Sancti, qui reperitur in Martyrologio Romano descriptus. De ceteris autem Sanctis in praedicto Martyrol gio non descriptis, aut quibus a Sancta Sede non fuit spetialiter concessiim, ossicia recitari, & Misus celebrari vetuerunt, non obis stante quod ipsorum Corpora , vel inlignes Reliquiae in Ecclesiis asis serventur: Quibus tamen ab Ordinariis Locorum approbatis , debi eam Fidelium venerationem , sprout hactenus servatum est ex hi hendam esse censuerunt, sed absque ossicio, & Missa , sub poenis de non satisfaciendo praecepto recitandi ossicium , aluique in Comititutione B. Pii V. contentis die ri. Augusti I 69 I. Et facta de praedietis Sanctissimo per me Secretarium relatione . Sanetitas Sua hujusmodi Decretum approbavit, ac ut debitae ex Mutioni demandetur, Locorum ordinariis injungendum tae praece pit die i9. Octobris ejusdem anni r69r. Declaratio ejusdem Sac. Congregatioris. ΡΕtitum fuit a Sac. Rituum Congregatione declarari, an Epissic pus possit statuere diem Dominicam ad celebrandum Feitimi alicujus Sancti Martyris , de quo asservetur Reliquia inlignis in Linciesia. Et an Tibia iit Reliquia insignis P Et Sac. Congr. rei pondit quoad primum negative, imo neque posse de eo celebrari Oilicium.& Missam in die ipsa Martyrii, vel obitus, nisi Reliqua a lit de Sancta descripto in Martyrologio Roma' o , & constet de identitate Reliis quis eiusdem Sancti. Ad secundum pariter negative, juxta Rubricas in Missali, & Breviario Romano iniprellas. Die 3. Junii i662Ita reperitur in Registris Congregationis Sac. Rituum, in quoruni fidem. &c. Hac die 3 i. Maii i68i. Bernarinus Gyalias Sec.
Constitutis Urbani VIII. circa formam, habitum
SAcroancta dentina Synodus,optime agnoscens non, Ime sicanis desum afferre posse, ii quid mordinarium auL Expiast aias
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eommodatum, vel profanum in Eccleliis appareat, statuit nemini licere ullo in loco, vel Ecclesia, etiam qiomodolibet eXempta ullam insolitam Imaginem ponere. vel ponendam curare, nisi ab Episcopo approbata fuerit. g. r. Cum autem sicut accepimus ex praedicti Decreti inobservantia varii abusus irreplerint, Idcirco Nos abusus hujus inodi toIlere pro debito Pastoralis ossicii Nostri volentes , re etiam cum Ven. Fratribus Nostris S. R. E. Cardinalibus Sacris Ritibus Praepositis communicata, & mature conliderata, Sc disculta, inhqrendo dieiqdispositioni Sacro linctae Tridentinae Synodi, motu proprio,& eX Ceris. ta scientia Nostris, deque Apostolicae potestatis plenitudine, ne quis cujuscumque gradus, qualitatas, ordinas , status . vel Conditionis, ac dignitatis, & praeeminentiae, etiam Ecclesiastieae, etiam individua, ac
speciali exprestione dignae existat. Imagines Domini Nostri Jesu Christi, & Deipatae Virginis Mariae, ac Angelorum. Apostolorum , Evam gelistarum, aliorumque Sanctorum , & Sanctarum quorumcunque aiculpere , aut pingere, vel sculpi, aut Pingi facere, aut ante hac lculis Ptas , aut pietas, aut alita quomodolibet essicias tenere. seu publico aspectui exponere, aut vestire cum alio habitu, & forma , quam in Catholica, & Apostolica Ecclesia ab antiquo tempore Consuevit. nec etiam cum habitu peculiari alicuius ordinis Regularis tenore presentium prohibemus , ac ut Imagines aliter pictae, vel sculptae ab Ecclesijs, & alijs locis quibuslibet amoveantur, vel deleantur , vel reducantur , & reformentur ad habitum , & formam in Ecclesia Caiatholica, & Apostolica ab aliquo tempore consuetam , ut veneratio,& cultus sic dieiis Imaginibus augeatur, & quae oculis fidelium s biiciuntur, non inordinata, nec insolita appareant, sed devotionem pariant, & pietatem. Et ne exponantur in Ecclesiis quibuslibet, aequomodolibet qualificatis , & earum Frontispiciis, & Atriis imagines profanae , vel alias indecentiam , & inhonestatem praeleferentes. cum Domum Dei deceat sanctitudo,praecipimus. Quocirca quibuscumque Venerabilibus Fratribus Patriarchis, Primatibus , Archiepiscopis, Episcopis , & aliis Locorum ordinariis, ac Nostris, &
stolicae Sessis Nunciis, ac Legatis etiam de Latere sub ostentatione Divini judicii mandamus, ut praedicta inviolabiliter , & exacte observent. Mandantes insuper Omnibus Capitulis Ecclesiarum etiam Cathedralium, & maiorum, ae Universitatibus , etiam Studiorum.
Monasteriis, ac Collegiis, & personis quibuscumque, etiam Ecclesiis . Secularibus, & Regularibus cujuscunque ordinis etiam Cistereten. Initituti. Congregationis. α Societatis etiam Jesu, etiam Militibus,
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TITULUS L 'etiam Holpitalis S. Joannis Jero soli lani, aliarumque Militiarum,& ceteris quibuscumque quomodolibet qualificatis , ac eadem induvidua expresIione, & speciali nota dignis, ac Monialibus etiam Regularium gubernio subiectis, & ctiam Sc di Apollolicae immediate suppositis . ut in eorum Ecclesiis, & locis omnia, & singula praemula observent, & observari faciant. . . g. a. Quatenus vero ipsi, pnesertim Regulares, & Moniales praesentibus literis ., ac omnibus in eis contentis Parere neglexerint, fossint, & debeant Episcopi, & Locorum ordinarii, Metropolitani, 'rimates, Patriarchae, Nuncii, & Legati Apostolici de Latere missi, tamquam in hoc a Sede Apostolica specialiter delegati, contra omnes,&iingulos praedictos, & quotcumque alios quomodolibet inobedientes, & tranigret res procedere , & quacumque appellatione, recursu, reclamatione, aliisque Iuris , & facti rem ediis ordinariis, & extraordinariis penitus, & omnino remotis, ad omnimodam observantiam illos praevia unic1 monitione, censuris Ecclesiasticis, & aliis co-Tum arbitrio, & p sertim quoad loci Superiores , etiam privationis ossicii, & vocis activae, & passivae poenis compellere, &c. Non b- . stantibuS, &c. Datum, &c. hac die is Martii anno i6Fr. Pontificatus Nostri r p.
De Indulgentiis . Decretum Sacrae Cougregationis circa validitatem Indulgentiarum. CUM a Sac. Congr. Indulgentiis , Sacrisque Reliquiis praeposita Cameracentis Archiepiscopus quaelivisset, quae vis, & Sencentiaciausulae , quae hodie Brevibus Indulgentiarum apponi solet volumus autem, ut si alias Christi Fidelibus dictam Ecclesiam qualibet anni die visitantibus aliqua alia Indulgentia perpetua, vel ad tempus Nondum elabum duratura, conresia suerit, praesientes nulte sint θ S. Coi gr. re diligentius examinata , clausulam sic explicandam censuit, si videbitur Sanctiss. D. N. es minime contineri Altaria Ρrivile ara pro Defunctis, neque Indu entias. aut certo Personarum generI ΠCe sas, ut Constatemitati, Regularibus, & Capitulo, aut certum Pium opus in ipsa Ecclesia peragentibus , ut Litanias , aliasive hujusmodi Preces recitantibus , ac iis, qui Christiana Doctrina erudiuiamr , requi Sanctissimi Eucharistite Sacramenti expositioni , cum orationi quadraginta horarum intersunt, neque Stationum Urbis , & septem Altarium Indulgentias, insta: septem Altarium Basilicae Vaticanae com
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cessas , neque demum quae pro unica vice conceduntur . Ceterum di alia Indulgentia, sive Plenaria , sive non Plenaria , in Perpetuum, vel ad tempus, tum ab eodem. tum ab alio Romano Pontifice gen ratim Christi fidelibus Ecclesiam , vel aliquod ejus Altare , seu Capellam visitantibus eodem anni die, vel diverso conculta fuerit, de qua non fiat in Litteris Apostolicis mentio , has literas ob adiec)am clausulam esse prorsus irritas, ac nullas. Datum die a 3. Junij i676. De bis autem sis relatione ad Sanctis. D. N die i8. Martu i 677. Centemiam Congregationis approbavit.
Loco Φ Sigilli. Michael Angelus Riscius Sem. Decretum Sae. Cougreg. super Indulgentiis quoad ingressum in Clautira Regularium. 'PRoposito Dubio: verba Pontificii Brevis concedentis Indubgentiam omnibus utriusque sexus Christifidelibus, Capellam I, tra Claustra Regularium sitam visitantibus, sic accipi possint, ut comoprehendant Capellam in ipso Dormitorio constructam, Sac. Conge. respondit minime illam comprehendere . nullamque tribui fasuutatem Mulieribus ingrediendi Claustra. Dat. Romae die 2. Maii I 679.
A. Card. Homo de . Michael angelus Riccius Secr. Constitutio i 6. Alex. PP. VII. quoad Missas de Requiem celebrandis in Astari Privilegrato. C Reditae Nobis coelitus dispensationis ossicium salubriter exeqes
adjuvante Domino jugiter satagentes, quaniplurima dubia i diversiis Mundi partibus orta , Sc in Congregatione Venerabilium Fratrum Nostrorum Sanctae Romanae Eccletiae Cardinalium Sacris Ritibus Praepositorum deduEla, occasione Decreti ejusdem Congregationis, die s. Augusti i66 a. editi, ac a Nobis approbati, de non celebrandis Missis de Requiem in duplicibus, tollere, atque dirim ge cupientes. εβ. a. De memoratorum Cardinalium consilio, auctoritate Apo- solica tenore praesentium approbamus in Primis aliud Decretum pra diectae Congregationis editum in una Novariens, die ra. NovembrisI664. quo declaratum suit, Anniversaria, & Missas cantatas de Requiem . relictas ex dispositione Testatorum quotannis in die ipsorum obitus . etiam in duplici majori contingentis . non comprehendiis dicto Decreto. g. a.
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-' a. Uterius quoad Altaria perpetuo privilegiata, & in quibus proinde quotidie, etiam in duplicibus celebrandae lini Mista cie R
quiem ex obligatione, auctoritate , & tenore pmdictiS declaramus, per celebrationem Millarum de Festo currenti satisfieri dictis obli
gationibus , & suffragari cum ejsdem Indulgentiis , perinde ac si essent celebratae Mistae de Requiein, ad sormam privilegiorum: salva tamen semper in premissis auctoritate supradicite Congregationis.
. f. 3. Decernentes easdem praesenteS literas, &C. .
Datum Romae apud Sanctam Alariam Majorem, sub Annulo Piscatoris, die a a. Januar. t 667. Pontificatus Nostri An. duodecimo. Connittitio 39. Clemen. IX. qud extenditur
supradicta Constitutio Alex. VII. CVm selic. rec. Alexander Papa VII. Predecessor Noster dubia
in diversiis mundi partibus, oceasione Decreti Congregationis tunc existentium S. R. E. Cardinalium Sacris Ritibus Pnepositorum die s. Augusti r66 a. emanati , & ab ipso Alexandi Praedecestore approbati, de non celebrandis Missis Defunctorum in Festis ritus Gusicis , exorta dirimere cupiens , aliud ejusdem Congregationis
Decretum in una Novariensi, die ra. Novembris i 664. editum a Probaverit, quo declaratum fuerat, Anniversaria , & Missas Defunctorum cum cantu ex dispositione Testatorum quotannis recurrenis te sorum obitus die celebrandas, tamctii dies obitus hujusmodi in Festum ritus duplicis majoris incideret , non Comprehendi i primodicio Decreto.
. r. Ac ulterius quoad Altaria privilegio Apostolico pro Animatius Fidelium Defunctorum in perpetuum decorata, & in quibus proinde quotidie , etiam in Festis ritus duplicis, celebrandae essenti Millae Defunctorum ex Ohligatione, declaraverit per celebrationem Missarum de Festo currenti satisfieri injunctis obligationibus, & Indulgentias per ejusmodi privilegia Apostolica concessas Animabus Fidelium Defunctorum in Purgatorio existentibus susti agari, perindeae si celebrare futilant Missae Defunctorum ad sermam dictorum si privilegiorum , & alias , prout in ejusdem Alexandri Praedecesibiis Literis desuper in simili serma Brevis, die ar. Januarii 1667. CXPeditis , quarum tenorem prassentibus pro plene, & sufficienter expresso, & inserto haberi volumus, uberius continetur. g. a. Cumque, sent ad aures nostras pervenit ) etiam dubitetur, utrum dictarum hierarum dispositio quoad Altaria pariter quidem privilegiata, sed non in perpetuum , nec pro Omaibus hebdo-