Decreta Synodi diœcesanæ Florentinæ celebratæ in Ecclesia Metropolitana die 10. Septembris 1710

발행: 1711년

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출처: archive.org

분류: 그리스도교

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della pena , eontro miti quelli, che e abusastero dulla dovum stantiis E at me delle Feste, intimiam ii Divino gluditio, eo it fulmine dest' ira Divina, ed a questi, che si facessero rei desi'inosservanga dellamedesime.riste, e contumaci, inobbedienti, e tra restori di quanto abbiamo loroidi sopra insegnato , e preseritis , aisegniamO trovariche siano in fragranti: la pena per Ia prima volta di laudi due , perta seconda volta di studi cinque, e per la terra, e stre volte di si didieci di nostra moneta, da incorrersi ipso facto, senae stra dichiara Eione, e da applicarii , sic me ora per aliora quella applichiamo, per la terra parte a gli Esecutori, e per restre due terra partia' O-gbi, e usi pii, i conclo gli ordini, ed in olire des Nostro Arbitrio,

da regolarii, se oondo Ia graveraa delia trasgressione, e conrumacia,e da estenderi. secondo la qualita di queste , anco alla perdita dellamba, e stre pene . Dichiarando di piu , che Branno per tali pene tenuit i Padri per i Figlivoli, e i Padroni per i laro Garaoni. Ministri. Dichiariamo ancora compresa neli' antedella prothitione quellarita. che per te Terre , Castella, e Luoghi della Nostra Diocesi si iacesse in onore di qualche Santo, ii quale fuste stato legissimamente

elatis , e si tenesse per Patmno, o Proteitore particolare di quella Terra, Castello, o Luogo , an orche non cadesse in glomo Festivcidi precetto ; volando Nes, che sis ancor questa olIervata come tale solis ridisse pene, inteis perb sempre, che, dove non ita uae antiam consuetudine in contrario, hasti os Iervare is Fina , quando Ela

non sta per altro di positivo Precello della Chiesa) fino a che sia te minato it secondo Uespro di deita Festa , in consormita delia Bolladella sel. mem. d'Urbano PP. VIII. emanata l' anno I 6 2. alia quale.

Per te medesime Terre, Castella, Borghi, Uillaggi, e Moghi, e per

moli, e Bottegat di cose commestibili lo stare a sportello sino a due ore dopo I' Ave Maria di Merao giorno, e la sera dopo Ia Vent,

quatae ore , mn dichiaraZione, che, dove sono piti d'uno, desideriamo, che facciano tra loro a vicenda una Festa per uno, ed incas di contravemione, siano sonetti alle medelime pene, sic me aprea

do nesse Solennita principali, te quali anco ad esti eccetiuiamo. Nel concernente ancora gi' Istrumenti. Contraret, Atti giudiciali, Consigit, e Congressi, che si fanno in Citta, e per si altri Goges sudderi della Nostra Diocesi, intendiamo , rispello ae primi, Ch non simo leciti Contrarii , se non di Sponsali, Pmcure , Test luenu, Codicilli, O d altae cola, che coacernano la pieta, e la reli siones

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gione, e que i Atti, e Istrumenti , ne ' quia non si richiede Gi

ramento , Diananamente proibito ne' gloriai di Festa, socio pena ciNotai, che se ne rogalfero di studi dieci; sic me, rispello me ondi, quinii Atti soli, de ' quali gia ne sia l' uso per comodo de' poveri Contadini, che concorrono alle Potesterte di essi Lurihi, per nota. deviarsi da' loro lavori negli altri glomi non Festivi. E quanto a Contigit, e Congressi , particolarmente di Campagna , eccetiuiam selamente quelli, che si fanno nelle Chiele vacanti, te quali sono diJuspadronato de' Popolani, ove ne sia I' uso inveterato di farsi in deiti giorni Festivi , purche non simo i pio Solenta. e non singuano in tempo de ' Divini UfiZZj, e fi facciano con quella modes ita , quiete, e risperio, che si deve alti Casa di Dio, nella quale. per quanto dura ii delici Congresso, vogliamo, che non si tenga it Santissimo, collocandoIo, ove ne ita la comodita. in qualine Graio

rio. o Cappella contigua. ma risiratδ.

A quei Bottegat pol di quessivosia sorte, che me mirare in C

si non avessero che in soli, ingressi, est ei tratura , come meo alta

ttega, o pure che da quello si potesIe enuare in questa, vosia mo, che in deni glomi Festivi non post ano essi, ne aloeno della tuoro famiglia tenere aperto ly uscio di tale ingraelo, ma is devano apri re solamento per la precisa loro occorrenZa 4'entrare, e utar dici. D. Con riserrario su Diso che saranno usciti , ed entrati, senZa vemder cola alauna. Obbligando di piu i medesimi a tener serram a chia ve ogni altro u scio, per ii quale si potesse entrare di Casa in Boit ga , sottoponendosi in cata contrario ait ' isteste molestie , pene,

in arbitrio .La quale proibiZione , e MeremEa di Feste cada aneo in quelli, the in onore di quescia tanto Titolare di loro Arte, o Compagniris sossero pex Scrittura . o per Commetione, o Capitoli approvaci da Not . o des Nostri Antecenori, Obbligati di sentificare. e non istarea Bollega, ancorche non sessero giora, di precetto, ibimponendo gli in caso di contravenaione alle pene determinatesi da loro mede simi, o prcscritie da detri Capitoli, e Costi gioni; non gia restinoibbligati in cosci enaa per quei gloria . che non iussero comanda da Santa Chi a.

Proibiamo ancora it farsi i Mercati in detri glomi Festivi in qua Iunque Luogo della Nostra Diocesii, potendosi, quem anticipare. posticipare . secondo che pili parra Κ Rettori di Giustirim, e S Printendenti de Luoghi,dove quelli simo soliti di praticarfi. Ammet timo beau la continuatione diale Flere , secondo obe in tiano in uis.

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Divina Maesta, e Noi ne daremo ben volentieri la mano'. Adimettiamo final mente, che siauo esenti dasse suddelte pro ibitioni quelli , che venendo di Campagna in Citta, portat O , e ven- dono, tanto net Mercato, che per te pubbliche PiaZZe , e Stradedella Citta Emaggi, Frutte, Latcicini, hunglii, Vecellami, Capretii, Agnelli, Vova, e Salvaggiunae, e similmente questi, che dopo avem gla oo rati, gli volestero nulla slesia sorma rivendere., E a quelli, che mutano te abitagioni ne ' Mesi di Maggio , e di ovembre , secondo r uis di questa Citta, concediamo, che pol Jatho tomberare te loro Robe , e Mallertile , e queste direttamentetrasportare da un tuom est' altro, anco nelle Fella comandate de' primi giorni di Masgio, e di Novembre, non gia nes giorno d'Ognillanti,

latici te medelime Pene . Ci resta anco Saoertire, che a nessuno si a lacito di Iavorare in detri giorni, anco istio pretesto di poverta, o S altis motivo , hen-che per altro giusto , ragionevole i e tollerabile , se prima non ne avera Preso c*nliglio. e approvagione in coscienZa dat suo Curato, o Confessore, che tauto gli basti per licti regZa della medesima. Pura

che il lavoro si sacci a privatameiue in Casa, in tuom ritarato. udita prima Ia Santa Messa, e suggita Ogni oecatione , e maniera di putasticies, o Sessero osservato da Chi palla .: Eperche desideriamo , che suori delle Feste comandate da Santa Madre Chiesa, non abbiano i Nostri amatissimi Sudditi spirituali A

prestatio, e comandato da essa Santa Chiesa, ordiniamo perh espres.struente a tuiti i Predicatori det Santo Vangelo di Giesii Cristo N sto Signore , che saranno per i te pi in questa Citta ,. e Dioculi', che in niun modo s' introducano a pubblicare Feste, e Digiunt nucivi, ed alieni da' detii Comandi di Santa Chiesa, solio quella pen8, in cari di contravenZione, che parra piu adeguata at Nostro arbitrio, considerata la qualita delia tras ressione, e circostange . Preghiamo bensi i medesimi , ed espressamente si comandiam stimprimere con tale occasione, accesi di servore Zelo, net. uorede' deii questo Divino Precotto dest ' osservanda , e santificaZione delle Feste , e che te permissioni di praticarsi in privato qualche lavom nesse Feste medesime, s' intende solamente in caso di necessio,

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neIr istessa maniera ordinando a tuiti i Parochi Semlati, e Regolari, particolarmente di Campagna, che insinuino a' loro Popoli sequente mente dati' Altare at prccietto obbligo, e ricordino loro ne' glomidi Domenica . net tempo della Messa, mite te Feste. e Digiunt deliala Settimana ventura, accio abbiano essi maggiormente tuo go di rendere at Signore , ed a ' suoi senti Comandamenti. anco in questa parte, lyossequio dovulo , ed evitar te pene di sopra comminateli. Avvertendo essi contemporaneamente tuiti, siccome mi per ultimo , con l'istelso merao dei presente Nostro Editio, gli avvertia. mo, Che contro gl' inobbedienti, e tras ressori ii procedera alle pene di sopra respetitvamente promulgate con Ogni rigore. e quandos troveranno ostinatamente perseveranti nes' abuso , e inosservangadelle sente Leggi, e di quanto sopra vien prestritto , dichiarato. e comandato loro, si passera ad altae pene arbitrarie; e tutio a chiara notigia di cia uno; Mandantes, &c. Dato in Firenge dat Nostro Palargo Archiepiscopale questo es 9. Lusio i r t.

CAPUT XVI. De Jejunio. Constitutio is . Urbani VIII. quod non sit JGuvandum in Vigilia

SD M. Bapti quando contiust in die Solemnitatis Corporis Christi. CVm evenire quandoque misi, ut Vigilia S. Joannis Baptistae in diem Festum Solemnitatis Sanctissimi Corporis Domini Nostri Jesu Christi incidat.

f. i. Nos attendentes diem Festum huiusmodi, quo tanti Sacramenti institutio summa totius populi Christiani laetitia recolitur, e principalibus anni festivitatibus existere, propterea de Venerabilium Fratrum nostrorum S. R. E. Cardinalium Sacris Ritibus Pr positorum consilio deinceps perpetuis futuris temporibus . quoties Uigiliam

Redictam in dictum diem Festum Solemnitatis Sanctissimi Corporis omini Nosti Jesu Christi incidere contigerit, non esse jejunandum, neque a carnibus abstinendum in die Festo hujusmodi , sed antecedenti , nempe seria quarta , prout jejunaretur in ipsa Uigilia , Apostolica auctoritate tenore praesentium statuimus , & ordinamus. In contrarium facientibus non obstantibus quibuscumque. Volumus autem, Sc. Dat. Romae apud S. Mariam Majorem sub

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as 3 ADDIT AD SYNOD.

Decretum de non anticipanda Vbilia S. Massis . ratione Carni spiri est. O insitum fuit a Sacrorum Rituum Congregatione declarari. an Uigilia S. Mathiae Apostoli, occurrens hoc anno in Feria tertia post Dominicam Quinquagesimae , polsit ratione carnisprivilanticipari cum jejunio. Et eadem Sac. Congregatio respondit negative , & jejunium praedicta Feria tertia omnino servandum Die 21. Ianuarii r69 .

co Φ Sigilli. B Iubiramius Sac. Rit GK. Sec. Numerus, o Tempora jejuniorum , quae tam ex iure communi, quam particulari in Nostia Dioecesi Horenti signi observanda. DIes Quadrageliniae omnes s Dominicis exceptis . in quibus t men, etiam a vetitis nedum carnibus, ita ovis. & lacticiniis abstinendum est amatum Anni I empora per tres in hebdomada dies . seria scilicet quarta, sexta, & Sabbato in ιingulas vices Uigiliarum dies Solemnitatibus praecedentes , nisi Solemnitas itia feriam secundam cadat, tunc enim jejunium. ne incidat in DO-minicam. Sabbato antecedenti Observandum est Solemnitates autem sunt . Nativitas Domini, qnae si seria sexta. vel Sabbato celebretur, non est servanda prohibitio comedendae talibus diebus carnis, ted i here eis vesci datur ob tanti heneficii exultacionem, ex Decr . to Honorii Tertii. Festum. Omnium Sanctorum

S. Laurentius .

Sancti Apostoli, praeter Philippum, & Iacobum, & Ioannem Evam

gelistam . Aslumptio B. Mariae Virginis . Conceptio ejusdem B. M. in Civitate tantum , Primum ex vot - deinde ex Mecepto.

Natalis S. Joannis Baptiste : Quod tamen jejunium die praecedentσNativitati, scilicet die a 3. Mensis Junii in tota taceceii, prout in reliquo Christiano Orbe . servatur et In Civitate verb Nostra dumtaxat die a. a. ejusdem Mensis. ex Decreto Urbani VIILO. Iunii i63r.

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TITULUS L, ammando autem eadem Vigilia S. Jo: Baptistae in diem Testum Solemnitatis Corporis Domini Nostri Jesu Christi inciderat, in eodem Festo non est jejunandum , neque a Camibus abstinendum, sed in omnibus anticipandum jejunium die a a. immediate anteia denti , scilicet seria quarta , prout jejunaretur in ipsa Vigilia. Sic decrevit S. R. Congr. die 24. Sept. 1618., & Confirmavit Urbanus VIII. die i3. Octobris i 638. Nota, quod principium jejuniorum Omnium est a media noete antecedente , adimplemcntum vero ad mediam subsequentem peta

ducitur . .

Item, quod ex receptissima consuetudine , ex iure communi proveniente, per totam Nostram Diae celim in omnibus jejuniis , se cepto Quadragesimali) licet omnibus ovis. & lacticiniis vesci.

CAPUT XVIL

De Legatis Pila adimplendis . Constitutio moderatoria Facultatum Rev. Fabrieae S. Retride Urbe, circa Legata Pauperibus in genere facta.

ALEXANDER PAPA VIL

Ad perpetuam rei remoriam.

S emi dispositione consilii vices illius gerentes in terris, qui pa

Perum curam Fidelibus suis praecipiens, quod uni ex illis fieret sibi factum alteruit, in his Pastoralis onacti Nostri partes aflectu paterno libenter interponimus, per quae eorumdem pauperum. & pn sertim per vicos, & plateas mendicantium, necessitatibus opportuna Consuli arbitramur. Cum itaque retroactis temporibus sel. rec. J Ilus II., Leo X., Clemens VII., Paulus III., & alii Brsan Romani Pontifices Praedecessores Nostri, ut in honorem Principis Apostolorum Basilica, opere supra ceteras magnifico. & eleganti, in hac alma Urbe Nostra construeretur, perpendentes suas , & Apostolicae Sedis facultates ad id minime suffecturas, Fabricae dictae Balili . seu ejus Collegio inter alias plures gratias . facultates, & privilegia, applicaverint legata pauperibus in genere, sine speciali determinatione, &Propriis nominibus personarum non expressis, relicta; cumque, hujus Velieationis ratione, pauperes, & potinimum mendicantes , legatis sibi relictis privati remaneant, multique pii Fideles retrahi, vel lautem tepidiores reddi possint ad relinquendum legata pia , quae alias in eorumdem pauperum commodum relicturi essent, dubitantes ita

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3oo, ADDIT AD RI NOD. Fabricae utilitatem ob privilegia praeiata ce luras: Nos, liere ad absolutam Fabricie dicta Balilicae terminationem, illiusque ornatum a die Nolim ad Summum Apoliolatum allumpcionis mentem direxerimus , considerantes nihilominus ejus admirabilem structuram ad optatum sere finem elle perductam , ac proinde longe minorem peduniarum quantitatem nunc pro ejus periectione, & conservatione, quam de tempore concessionis antedicti, & aliorum ejus privilegiorum esse necellariam . aequum , dc rationi consentaneum cile cense

mus, ut, sublato privilegii hujusmodi impedimento, Christi pauperes

in posterum legata sibi relicta , & pro tempore relinquenda Plenu,& libere capiant, &consequantur. Motu itaque Proprio, ac Ex Ce in scientia, & matura deliberatione Nostris, deque Apollolicae potestatis plenitudine, hac Nostra perpetuo valitura constitutione statuimus , decernimus, dc declaramus legata pauperibus in genere ubicumque Locorum relicta , & pro tempore quandocumque, & quomodocumque relinquenda non amplius iub legatorum incertorum

nomine in beneficium diris Fabricae, juxta predicta ejus privilegia,Lonverti, neque sub ejus facultatibus comprehendi, s ed illa omni veluti alia Certa pia legata, in commodum,& beneficium pauperum, qui sub tali nomine , secundum juris interpretationem, comprChCnduntur, pleno, & integre, juxta pias legantium dii politioneS, Cedere, ac iisdein pauperibus ab haeredibus , aliisque obligatis , seu a test mentariis Exequutoribus, vel aliis, quibus legatorum predinorum solutio, seu exequutio commista fuit, Sc erit pro tempore, eadem ligata, sive in pecunia , sive in frumento, pane , vino , aliisque ad humanum usum necessariis conii stant, modis , temporibus , ac die-hus a Testatoribus . seu Legantibus p lcriptis , t olvi, de contignari debere. Quod si ob moram, seu negligentiam haeredum, aut Ex

mutorum, seu aliorum Obligatorum, vel etiam ob mortem eoru

. quibus pauperum nominatio, Sc electio , seu alias legatorum ex Iulio commilia fuerit, eorumdem legatorum solutionem, seu conis gnationem ultra debitum tempus disterri, vel impediri contingat, Nolamus , & mandamus, ut Locorum ordinarii, & illis deficientibus, Coministarii , & Ministri pradictae Fabricae in casibus, in quibus

alias praemissorum exequutio de iure , Sc lecundum facultates ejusdem Fabricae ad eos devolvitur . voluntatem Testatorum , & relin. quentium legata hujusmodi ad commodum. 8c beneficium eorum. dem pauperum dumtaxat, prout servatur in aliis legatis certis, ex quantur. Porro, quoad legata pro piis operibus m genere , etiar mad arbitrium, nominationem, electionem, seu declarauunem certorum.

Exedi

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Exequutorum, seu aliorum specificandis, Sc declarandis relicta, nutilam praesenti Noltra Constitutione eidem Fabricae praejudicium imferre . nihilque super iis de novo statuere intendimus , quinimo 0mnia . & singula ejus jura , dc privilegia per Summos Pontifices Praedecessores Ndstros hactenus in praemisiis concessa prae eruamus, in calibus tamen, in quibus Exequutores , seu alii praefati, quibus competit facultas, quam per hujusmodi privilegia Fabricae nullat

nus impediri volumus) illam exercere, Sc ad nominationem, electio nem, leu declarationem devenire nolint , vel nulla facia declarati ne decesserint. Hanc vero Constitutionem, tam in calibus futuris.& deinceps contingentibus, quan1 in praesentibus, & preteritis, prae terquam in ijs legatis , & reliciis , quae hactenus a praefata Fabrica, seu cjus Ministris agnita, acceptata, bc incorporata fuerunt, etiam si super illis in quacumque instantia tis pendeat indecisa, servari, dc locum habere volumus , & declaramus . Ceteris autem ejusdem Fabricae, seu illius Collegii privilegiis , gratiis . & facultatibus in iis,

quae praesentibus non adversantur . nullum ne minimum quidems

praejudicium per praesentes illatum, aut illis derogatum esse, seu in telligi, dici, vel censeri posse, sed illas, Se illa in. suo robore. & fir

mitate remanere debere decernimus itidem, δc declaramuς. Decernentes etiam praesentes literas , dc in illis contenta nullo unquam stzmpore, etiam ex eo, quod oeconomus. & alii ossiciales praefatae F hricae , ceterique in praemissis interesse habentes , seu habere quo. modolibet praetendentes, ad ea vocati, vel auditi, cauilaeque, propter quaS eedem praesentes emanarunt, adductae, vel sussicienter, aut etiana

ullatenus jultificatae non fuerint, de subreptionis, obreptionis, seu nullitatis vitio, aut intentionis nostrae, vel quovis alio, quantumvis substantiali defectu, notari , vel ex quocumque alio capite , etiam in corpore juris clauso, impugnari, rescindi, invalidari, ad terminos j ris reduci, in jus, vel controversiam vocari , seu adversus illas aperitionis oris, restitutionis in integrum, vel aliud quodcumque juris, facti, vel gratiae remedium impetrari, seu etiam motu simili conis cesso , quempiam judicio, vel extra illud uti posΙe, sed ealdem prae- scntes sempcr firmas, validas, & effcaces existere, & sore, tuosque plenarios, & integros essestus sortiri , & obtinere , neque sub ii- anilium , vel disi milium constitutionum revocationibus , suspentio, nibus, limitationibus, derogationibus, aut aliis contrariis dispositionibus ccmprehendi, sed temper ab illis exceptas , & quoties illae emanabunt, toties in pristinum statum restitutas esse , & censuri.

sicque, dc non aliter in praemissis per quoscumque Judices Urdina-

309쪽

3ox ADDIT AD SYNOD.

nos . Ac Deligatos, ac etiam quoslibet S. R. H. & Collegii Fabricie

prefatae Cardinales, necnon caullarum Palatii Apostolici Auditores, R quosvis alios quacumque auctoritate . & potestate fungentes, &functuros. sublata eis , dc eorum cuilibet quavis aliter ludicandi,& interpretandi facultate, dc auctaritate, judicari, & deianiri debere, ac irritum , dc inane, si secus super his a quoquam quavis auctoriis late scienter, vel ignoranter contigerit attentari. Non obitan. praeis

missis, ac quibusvis Constitutionibus, & Ordinationibus Apostolicis, necnon Collegii praefati, etiam juramento, confirmatione Apostolica , vel quavis alia firmitate roboratis, statu in , Sc Consuetudinibus,arivilegiis quoque, indultis, gratiis, facultatibus, dc literis Aposto-ieis per praedictos , dc quoivis alios Romanos Pontifices etiam , raedecetiores Nostros, in favorem ejusdem Fabricae, ac illius GLegii, etiam per viam Contractus jurati, Jc sub quibusvis Verborum tenoribus , & formis, ae etiam I tu proprio , dc ex certa scientia, deque Apostolicae potestatis plenitudine, etiam Consistorialiter, & cum quibu2umque etiam derogatoriarum derogatoriis , aliisque fortioribus, Sc insolitis clausulis, Sc decretis, etiam irritantibus, in genere, vel in specie, Sc alias quomodolibet emanatis, concessis, ac etiam pluries approbatis , dc confirmatis . Quibus omnibus, Sc singulis. etiamsi pro sulficienti illorum derogatione, de illis, eorumque totis tenoribus specialis , lpecifica , expretia , individua , ac de verbo ad verbum, non autem per clausulas generales idem importantes, memtio , seu quaevis alia expresso facienda, aut quaevis alia exquisita.& insolita sorma ad hoc servanda ellet, illorum Omnium, Sc sing lorum tenores praesentibus pro plene, & suilicienter exprestis, dc insertis , Qrmamque in illis traditam pro servata habentes , illis alias in suo robore permansuris, hac vice ad effectum praemissorum dumtaxat specialiter, δc expresse, motu, scientia, deliberatione, Sc p testatis plenitudine paribus derogamus, ceterisque contrariis quibuscumque . Volumus autem, ut presentium transumptis , etiam impressis, manu Notarii publici subscriptis, δc Sigillo personae in Ecclesiastica dignitate constitutae munitis , eadem prorsus fides in judicio,ia extra illud adhibeatur, quae cisdem praesentibus adhiberetur, si so-rent exhibitae, vel ostenta. Dat. Romae apud S. Λlariam Majorem, sub Annulo Piscatoris , die 3 o. Augusti i6ss. Pontificatus Nostri Anno Primo.

G. GualteriuS.

310쪽

TITULUS L sos

nrmula Testamenti pro Paroesis in ab ha Notariorum. IN Nomine Domini. Ameu vo Nativitatis eis em ---ἀ

Die . . . Meu Is

Dom. , seu Honestus μr N. N. habitator Terrae , seu Oppi AE 'i

Communis corpore aeratus , animo vero , menteque

svus , ne intestatus ab hac vita migraret, in desiectu Publici G-tarii, ne tu rasicriptum sevum Parochum obuixὰ rogaωι, ut. T flamentum, O ultima siuae voluntatis mani satiouem teribere via Iem, quod cor feci. ut infra, vervacuia ramen tingua, cte. Primi ramente raecomaudo I Anima Da az Ounipotente Dio, alia B V., ea tutia la Curia Celse, e Dolle, ebe LI seuo Corpo, quan

do P Anima ne sara separata , sia seposto, Oc. Qui si ui prima lata Chiesia, di quat luogo, e con che accompagnamento,Mesle,e Cera. Bem per risione di legato Iam, alT Opera di S. Maria des Flore Aelia Cistia di Hrenae Ia solita risogmetiove d una mezza piastradi sire Dite Florentine Qui si segesti a serivere quello,che nTestatore vorra, con chiareraae distingione. Dopo d'avere sortito mite Ie volanta delpInsermo nes modo . e ser naa. che avera egit deitato. χggiungera A questa disse sistra Ia Da ultima volonta . ebe vasse Guer' avere vigore, β non per ramone di Testamenta, atinens per retione di Codicillo , o di Donadione inter vivos, e is ogni milior modo, e forma, colla quale valer posiouo P ultime volonia uae Desisti . Tanto hoscristo dentro is Casia alla presienaa det rufrumseristi Testimonii specialmente ebiamati. In fede di ebe Io N. MParore della Chisa di ho scritis di mia propria mano iae alsermo essere tutIs Uero. Qui avvertati , che smeno due Testimoni si sottosctivano . se s pranno scrivere, e asseriscam S essere stati presenti, e aver sentio, tutio, e se non sepranno scrivere , procuri che almeno ognun diloro saccia con Ia penna una Croce, e it Paroco dirimpello a citi seuna Croce scriva:- ore di N. N. Testimoveis Eubito pol , che vi iam comodita di Notato pubblico . deponga ilParoco in primo luogo d' aver tutio cio scritio e ne mconoscala mano, edepongano parimente I Testimoni d'aver lentitoque te cose dest ' Insermo, e vita scrivere dat Paroco se e etaicunt. diem riconosea, O la sua sotiose igione , o la tua Croce , e di ci se ne sera Rogito per maggior validita detratio is i

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