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s. La Fude dei servigio prestato alta Chiusa , d' avere esurcitato gliordini gia preli, d' aver' P. ito sempre Ι'Abito Clericale, e andato in Tonsura, nulla forma ordinata iret Nostro Editio. 6. La Fede giurata dei Paroco de Vita, & Moribus, quale, comesopra, si dovera dare sigillata. . La Fede delia frequenga i Santi Sagramenti delia PenitenZa,e deTEucaristia.' 8. La Fede di aver frequentato, per quelli di Campagna, Terre, Castelli, e Moghi, la Dottrina Cristiana, ed avere ajutato it Paroconeli' insegnaria ; e per quelli della Citta, te Congregagioni di spirito, come sopra, at Rcquisito susio degli Ordini Minori. 9. La Fede dei Maethro sopra l' at tuale applicagione agit Stui, ed ilprofitto in esii. Per P Ordine Sacro det Diaconato. r. La Testimoniale deli' ordine det Suddiaconato gia ricemto . a. La Fede delle Denungie falle nolla Parrocchia. 3. La Fede det Battet imo, perche consti delycta d' anni a 3. in-
r. La Fede dei Maestro sopra lyattuale applicagione agit Studj, ed ii prolitio in essi 8. La Fede di aver frequentato, per queri di Campagna , e de 'Castelli, Terre, e Luoghi, la Dottrina Crittiana, ed a talo it Paro 'neffinsegnaria; cper quelli della Citta, te Congresagioni di spirito, come sopra, at Requilito sesto degli Ordini Minori
Per P Ordine Sacro dei Prestaterato . a. La Testimoniale deli' indine Sacro des Diaconato giaricevato. a. La Fede det Battesimo, perche consti detreta di anni a s. incominetati .
3. Tulli si altri requilici notati sopra per u Sacro ordine des Diae
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Formula della Fede di aver frequentato la Dottrina Crittiana per quelli di Campagna . Io infra cristo attesto , come N N. ba frequentato in quesu mia GD a D Dotirina Criniana , ellendo nest' ordine Sacro , dica 3 cd ba futato me medesimo nem insignaria ae Fauci ulli. In fede diche ve bo alta , e sit critia di mia propria mavo D presente AI-
Zuzione questi vi . . . Me e . . . Anuo D N. N.
Formula della Fede dei Maestro detraituale applicarione agit Studj. Di ras isto Moestro ... qui siesprima dido ve) attecto che N. M u topromio ba frequentato, e MIualmente frequenta D mia Scuoia, anneundo allo ridio, o di belle Lettere, o υ vero delia Filinosia, ovvero Milia Teologia Sola hca, o Mγrale, cte. ed attesto pari mente riseredi Dona iudole, e di buova euperlaetione. In sede di ebe ne bo fatia. e sotioseritia di mia propria mauo D presente Attestarione questo vi . Mese . . . Anus Io N NFormula della Fede delia frequenga alle Congregagionidi spirito per quelli della Citta. Io instasiritio Superiore. Padre, si egro . Dinetrare, o Correx
e modetita te Tornate deua Congregazione. In fede di Ge ve bo satia. e sottosiritia di mia propria mauo D presente Atresaetione quesiod ... Mese . . . Anno Io N. M
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doli una volta H M6e ameno. Ed iustae det vero mi sono sotiosicrittodi propria mauo quem di ... M. D. . . Anno Io N. N. Formida della Fede di aver' esercitato l' ordine,
Io insi asci isto attesto odere ii Cherico Ν. N. quale des Alera esser romo tio illi' ordine aver dico Vercitato in qu sta mia Chimar Ordine gia tres. In fede di tae ne bo satia, e DItoferitia
Formula delle Deminale dei Patrimonio, da farsi per quelli,a' quali verra permoto di ordinalli a Patrimonio . mendoue ii Coerico A. N di questa Parracesia desideri d' esser promosio at Sacro Ord ne dies S uia varo, e do veniasi quem I desiderio misufestare a tuiti, percio, se alauno Iapesie, tae deito N. N. non possedes legistio neute iI Patrimonio , a cui litoto intende di' ordinarsi, eo idente deito Patrimouio in , o Ge uoufose Tav-nua re ita libera di Audi so moueta corrente per Ilia congrua δε- sevianione , o gure, cbe iI DIIo Patrimonio sis fottoposto africommisio, obbligato, Uaeculo , o 'to , simulato , e fiduciario, e che cti ho est tuito ii deito Patrimonio sis talmente gravato di debiti, ops perDnali, obe nou gli restiuo astri Beui suscienti per it fouentamento proprio, e della d amissa, per caritia si prega, ed in viruis Hyanta bidienta see eli comanda, cis D des, in termine di glorui ... --ntstilare a me, accio posia risoriris a Monst. Inustriff. e Reυerendos. Nostro Arciet 1 vo , om vero at di tui Vicario Generale, acciocchp. non trovandosi alauno det Opra detri impedimenti, posia ii desto
Cherico N. N. eonyegoire ii Siscro Ordine deI Sudbiaconato. Γ Paroco, net fare la predella Denungia, o pubblicagione, signi ficti. at suo Popolo robbligo, quale, satia la DenunZia, gli corre, cloe d' enser tenuio clascheduno, solio pena di peccato mortale, a ri velare quetrimpedimento, o impςdimenti, che c, O sono a sua notitia , in Vigore della Uaulula tu virris di Iunia tabidieBaa , e cite, sapendo,
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e non rivelando, pecca mortes mento. Clarii perli claschcdum a famio a solo riguarao dei pubblico bene, e non per soddissere a 1 degni particolari, o privati rancori. Prima di fare la predurca pubblicarione, o Denunata, asperet it Paroco, che dat Segretario delia Congregagione so li mandi Ia Nota de' Beni da sottoporti ai Patrimonio, quale doeeraelibi re it Promo - .vendo at Suddiaconato in mano dei Scgretario, nessatio di presen tare it Memoriale per esser promotis. Formula della Fede della Denungia, o pubblicaZione fana dei Patrimonio per qtielli, a' quali verra permessodi Ordinarsi a litoto di Patrimonio . Io infrascritto attem, come, avendo inter Missarum Solemnia pub inculo iaI mio Popolo, qualineute ii Cherico N. N. Da nava di essersrom o at Saιro Orine des Suddiaconato a litoto des tho Patrimo nio, con pente in ..... d' an a renita libera vi seudi cinquanta,ed Vortato tubtacamente ria no a ri ferire a me, se alcuva eos vitiose , quisle poterae impedire es deito Coerico l' esser promos alsi L
intcndere alge Carιιu Osre , qualinente vesta pro sima ordinaetione , che si terra it di ... N. V Alto di. . . abitante in quem Parrocchia.d sidera ori 'aruto di Dis eser promoso at Saero Ordine del. . . a tiatoso di Pero, se auuna pe= Iona Iopes, e avese votietia di quaAche impedimento, per cogione deI quale non posa, coutorine ae Sacri Voni, quer Iromoso a Duritio Ordine, si υ Ia a volerio dentin-ziare, e manis sare a me, Iecondo la propria coicienas, e per triressetto seni tiranno ora turti, quali favo i Iaddetii impedimenti
Si proisse da' Meri Cationi, e Gneid e fremetires agit ordinis et ori . Chi manea dess uso della ratione. Chi non is P et a Deficiente , Actserit diaconato bada sere drauni 1 1., per u Diac Malo s anni a 3., e per
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cultuario. Gudenuato per caWa dispersuro. Contumace delia Cone. Iusame. Commediame. Bussone. Staia . Omicida, e Mutilante, e eo- loro , ebe alia mutilazione de ' membri, o au' Omicidio hanno dato
causa. Solisti di guerra, do vesta se ha morte di persone. Ussicia
Criminale vel Foro Secolare, e quelli, Aesi sono sottoscristi, e tro vati presenti asti Atti Criminali, da' quali ne sis Iguita Sententa Capitale. Muei,che honostio penitenza p -ica . uuegis, ebe nou beυovo Vivo. Bigami, cloe quegii, Ge banvo avulo due Mogli, o uva solando . Conjugati. Spiritati. Soraetti a Mal caduco. uuegli,cte banno qualebe diserto notabile nes Corpo. I promos per salto, e sevzs legit tima et 'o senta licen de' loro ordinarj. Gli obbligati a render conto di qua obe Amminifrazioue. I Debitori di somme considerabili. Gli S municati, hospesi, o interritti . . Prima di fare queste DenunZie, aspelli si Paroc l' ordine det S
metatio delia CongregaZione,e ii Nome,e Cognome det DenunZiando. Dopo te Denungie, quali per il Suddiaconato doveranno et ser tre, e per gli altri ordini Sacri balia una volta ibi amente per clascheduno, it Paroco ς informera plenamente delia Nascita, Vita , e Costumidest' ordinando , e trovando qualche impedimento, loriferir ,secondo la sua coscienZa, a Sua Signoria Illustrii sina, e Reverendisi. prima deli' ordinagione, e non trovando impedimento scum, ne sara IAt- testagione nella sequente forma.
Formula dclla Fede dei Curato per Ie Denungie. D N. N. Curato desta Giesa di S. . . . . di .... atteso di avere, ineseeunione de ordine deli nisi Miss. e Reversio. Monst. Arriissovo Nostro, in giorvi festivi di pretexto, cloefotio si . . . . inter Missarum Solemnia deuuvetiato neva mia missa pusilicamente al Popο-D , ebe N. N. figlio di Ν Ν. di questa Parroechia, desiderava esserpremosso vella prosima ordinariove al Sacro ordine des .... a litora di e di avere Gortato tuiti a voler mavisi are ,se avestro avulo notigia, e cognivione di quotcbe cauovico impedimento, per D quale
non potesse esier promoso au'Ordine Diaeito, e vov essendos scoperto impedimento , e fluvie i suoi legitimi Natali, oua Vita, e G- sumi , efrequenta delis Cous one, e Comunione, de' quasi bo presiligente in Ormatione , ho furto D presente sede sotioseritia di mia
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Quando oceorra sarsi dat meden mo Paroco, ostra persona ι'At testarione di piu requiliti , porrasti sare in un medelimo se io, e sotio una sola soscriZione, purche, contenendo la ride de Vita,& Moribus, questa sta giurata, e si mandi sigillara. In cilire ricordiamo, ed a6ertianio a tuiti quelli , s quali appa terra it fare te Fedi , c Attes agioni de' sopradiatii requisiti, come Parochi, Maestri, ed altri,Scc. l' Obbligo di usare in coia di tanto, m mento, e conteguenZa , tu ita quella attenrione, e fedella, che si richi ede, postponendo Ogni ibrte di allatio, o di passione, non dando tu go a racc amandratoni, o accellaZione di perlone, e denegandoloan: mos amente agi' animeri levoli : che se pol alcuno di cui ij laiςς trasportare,o da palliouc,o da qualche umano risipetto,a non effer sedete. e sincero nelyclecugione degli Ordini Nostri, ne sara da Not ad arbitrio Nostro sevcramente punito,e potra aspetiarne uia piu pes ante galligo da. Dio. Dat. dat Nostro Palagro Archiepisc. questodi 3 o. Aprile I7io.
Lettera della S Congregarione sopi a D Riforma de Ni EPorcismi. Moli' illustre, e Reverendi A. Sig. come Fratello. ESsendo stati rappresentati alia Santita di N. Sig. i gravi di sordini, che seguono desta moltiplicita degli Esorcismi , che quasi
universalinente S' inventano, e si praticano dalle persone destinat ad os orci Zare ; e volendo la medelima con la sua Pastoral sollecitudine dare a tali inconvenienti it necellario provvedimento, uditi
prima i pareri di questi in iei Eminentiis. Colleghi Signori Cardinali Generali Inquisitorio ha stabilito, che, per meZZo di questa S.Con gregaZione, s' ordini a tuiti gli Arcivescovi, Vescovi, cd altri ordinari d'ltalia, e deli'Isble adiacenti , sicco me colla presente ii ordinga U. S., che in avvenire non permetia , che alcun Sacerdote, tantq&colare, quanto Regolare, si a ammtiso ait' esurci γio d' Esdrcista, siniza che prima te conlii della di lui pieta. itiaegrita di vita, o pruden-Za , e senZa che abbia tuitu te qualita ricercatu per tal ' inmi distraretione dat Rituale Romano. Vuole in Oltro S. Beatitudine, clie illa insista con tu ita la .cia attenZlor ne, e vigilanZa, acciocche te perlone, che dateilaranno stimare capaci ditat minastero, si vagitano desta diregione det sopraddereo Rituale Rom no, e che non preteri scano te xegole,che in quello si prescrivcno. Tarito V. S. doura elaguire per ubbidire clattamentu a'santi, e supremi ordinidi S. Beatitudine; e te auguro vere prosperita. Roma a I. Giu ITIO. Di V. S. . f . Come fratriis asserimat/ys.
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4is ADDIT AD SYNOD. c APUT IX.
De Sacramento Matrimonii. Instructio Sae. Congreg. Univers. Inquisitionis pro namine Testium, qui inducuntur pro contrabendis Matrimoniis. Ferit s. die a I. Augusti 167o. CVm alias per Sacram Congregationem S. Ossicii iteratis Instru-monibus ab eadem emanaris de anno l663. , LOCorumqui ordinariis transmissis, provisum fuerit, ut praescriptis Interrogatoriis faciendis Testibus, qui ad probandum statum liberum contrahentium Matrimonium inducuntur, omnis prorsus secluderetur aditus iis, qui adhuc vivente altero conjuge, aut aliis impediti, ad secunda illicita vota trantire satagebant. Videns nihilominus SS. D. N. quamplures Locorum ordinarios , vel eorum Uicarios , & Deputatos ad excipiendas Testium Depolitiones, necnon Parochos, & Notarios in vilibus cxpressis, aut omittere , aut non observare earumdem instructionum tenorem, Sc, licet aliquando plene observent, non tamen interrogare Testes super aliis impedimentis dirimentibus. Ideo volens Sancti ras Sua praedictis malis occurrere, re mature eo siderat. cum Eminen tiss. & Reverendisse. DD. Cardinalibus Gen ratibus Inquili oribus, pr senti Decreto perpetuis futuris temporibus duraturo, iterinti injungit omnibus Vicariis, seu Deputatis pro examinandis Testibus ad probandum statum liberum contrahentium Matrimonium, necno a Parochis . Notariis , Sc quibuscumque aliis respectivὸ , sub poenis etiam gravibus corporalibus , arbitrio Sacrae Congregationis, ut Instructionem infinscriptam ad unguem observent. Ut autem praesens Decretum, bc instructio ad omnium notitiam faci.
Eiis deveniant, decrevit illa ad valvas Basilicae Principis Apostolorum,& Cancellariae Apostolice, ac in acie Campi Florae de Urbe, ac Palatio 'S. Ossicii ejusdem Urbis, per aliquem ex Cursoribus Sanctitatis Suete publicari , ac eorum exempla ibidem affixa relinqui; illaque lic publicata' omnes, S singulos . quos concernunt, post duos Menses, a die publicationis in Urbe faciendae numerandos, perinde asticere ,& amare, aes illorum unicuique personaliter notincata, & intimata fuissent. Instructio pro namive illarum Testum,qui indutatur pro contrabendis Matrimoviis, tam in Curia Eminentiis. θ' Reverendi β. D Cara Urbis mearii, quam in atiis Cumis ceterorum ordinariorum. IN primis Testis moneatur de gravitate juramenti, in hoc praeis soriam negotis pertimustendi. in quo Divina rimul, & humanam je.
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maiestis heditui, ob rei, de qua traelatur, importantiam, & gravi- ratem , & quod imminet poena triremium , dc fustigationis clepta.
nenti falsum . a. Interrogetur de nomine, cognomine, patria, aetate, exercitio.& habitatione. 3. An sit civis, vel exterus; &, quatenus sit exterus, quanto tempore est in Loco, in quo Testis ipse deponit. I4. An ad Examen accesserit sponte, vel requi litus ; si dixerit ac Celtille sponte a nemine requisitum, dimittatur . quia praesumitur mendax; si vero dixerit accessis Ie requilitum , interrogetur a quo. vel a quibus , ubi, quando , quomodo, coram quibus . & quotiet fuerit requisitus , & an sciat adeste aliquod impedimentum inter
s. interrogetur, an sibi, pro hoc Testimoni: serendo, laeth alia quid datum , pronussum , remisium , vel oblatum a contrahere vo lentibus . vel ab alio, ipsorum nomine. i6. Interrogetur , an cognoscat ipsos contrahere volentes, & 1 quanto tempore , in quo Loco, qua occasione, & cujus qualitatis. vel conditionis existant. Si responderit negative, Testis dimittatur; si vero assimative; . T. Interrogetur, an contrahere volentes sint cives, vel exteri; si re sponderit esse exteros, supersedeatur in licentia contrahendi, dones per literas ordinarii ipsorum contrahere volentium , doceatur de eorum libero statu, de eo tempore, quo permanserunt in sua Civitate, vel Dioecesi. Ad probandum verb eorumdem contrahere volentium statum liberum pro i cliquo temporis spatio , scilicet usque ad temPus, quo volunt cCntiali ere, admittantur Testes idonei, qui legitime , & concludenter deponant statum liberum contrahere volentium , & reddant suillo eratem rationem causJae eorum scientiae, absque eo quod teneantur deferre Attestationes ordinariorum Loiscorum , in quibus contrahere volentes moram traxerunt. , Si vero responderit contrahere volentes esse cives.
8. Interrogetur , sub qua Parochia hactenus contrahere volentes habitarunt, vel hahitent de praesenti. v. item, an ipse Testis sciat aliquem ex praediciis contrahere volentibus quandoque habu ille Uxorem, vel Maritum , aut Prosessum fuisse in aliqua Religione approbata , vel suscepisse aliquem ex ordinibus Sacris , Subdiaconatum scilicet, Diaconatum , vel Presbyteratum, vel habere aliud impedimentum, ex quo non possucontrahi Matrimonium.
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- Si Pestis responderit non lubuit se Uxorem, vel Miritum,n eque aliud impedimentum , ut supra. Io. In .errogetur de Catilia scientiae , Sc an sit possibile, qu bd aliquis ex illis habuerit Uxorem, vel Maritum, aut allat impedimentum, &c. & quod ipse I estis nesciat. Si responderit assirmative. supersedeatur, nili ex aliis Testibus probetur concludenter non habuit se Uxorem, vel Maritum, neque ullum aliud impedimentum, &c. . Si vero respondetur nogative.
t. Interrogetur de caussa scientiae; ex qua deind) Judex colligere poterit, an d citi sit danda fides. Si responderit contrahere volentes habuisse Uxorem , vel Maritum, sed ella mortuoS.I 2. Interrogetur de Loco, & tempore, quo sunt mortui, & quomodo ipse Tettis sc sat fa ille co ij ages, Sc nunc esse mortuos. Et, ii resposidcat mortuos fui se in aliquo Hospitali, vel vidi: le tepeliri incerta Ecclalia, vel occalione Militiae sepultos fuiste a Militibus, non detur licentia contrahendi, nili prius recepto Testimonio authentico a Rectore Hospitalis, in quo pridieti decesserunt, vel a Reet re Ecclesiae, in qua humata sueruiit eorum cadavera, vel, si fieri potest. a Duce illius Cohortis, in qua descriptus crat Miles. Si tamen hujusmodi testimonia haberi non poliunt, Sacra Congregatio non interi-dit cxcludere alias probationes , quae de jure communi pollunt admitti, dummodo lint legitime, & iussici rates.
II. Interrogetur, an, Post mortem dicit Conjugis defuncti, aliquis ex pr. edictis contraliure volentibus traulierit ad secunda vota. Si responderit negative. I . interrogetur, an e se possit, quod aliquis ex illis transierit ad secunda vota , absque eo quoi ipsie Pestis sciat. Si responderit affirmatice , supersedeatur in licentia , donec producantur Testes, per quos negativa coarctetur concludenter . Si velli negatiWe. s. Interrogetur de caussa scientiae; qua perpensa, Iudex poterit
iudicare, an iit concedenda licentia, necne. Si contrahentes sunt Vagr, non procedatur ad licentiam contrahendi, nili doceant, per Fides ordinariorum suorum, esse liberos; Sc maliis, servata sorma Concilii Tridentini in Cap. Multi sessi 14.
Fides, aliaque documenta, quae producuntur de partibus, non admittantur , niti sint munita Sigillo, & legalitate Episcopi ordinarii, di recognita saltem per Testes . Qui habeant notam manum. & SD' - gillum,
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gillum: M attentὶ consideretur , quod Fidus , sed Testimonia bea3.& concludenter identificent perlonas, de quibuS agitur. Pro Testibus in hac materia recipiantur magis conlanguinei, quam extranei, quia priesumuntur melluS insormata; dc ci vcs magis, quam exteri, nec admittantur homineS vagi , & milites, nisi data caussa, S. maturo conlilio . & Notarius cXacle describat personam Testis.
quem li cognoscit , utatur claulula: MiHI BENE COGNITUS:
sin minus, Examen non recipiat, nisi una cum persona Testis, aliqua alia compareat cognita Notario , & quae attestetur de nomine , &cognomine ipsius 1 estis, necnon de idoneitate ejus Mna ad Testumonium ferendum . Et hujusmodi Examinibus debet intercile in Urbe, ultra Notarium, Ollicialis specialiter deputandus ab Eminentiis. Vicario, Sc extra Urbem, vel Vicarius Episcopi, vel aliqua alia persona insignis, & idonea, ab Episcopo specialiter deputanda; alias puniatur Notarius arbitrio Sac. Congregationis , & Ordinarius notia perniittat fieri publicationes . a Ordinarii pr.ecipiant omnibus, & singulis Paroeliis in eorum Dice-cesibus existentibus, ut pro Matrimoniis cum exteris contrahendis non faciant publicationes in corum Eccleliis, niti certiorato ordinario. a quo, vel ejus Generali Vicario prius teneantur Fidem authenticam reportare,quod pro tali Matrimonio fuerunt examinati Testes in eorum Tribunali, qui probent i latum liberam contrahere volentium, &c.
Contravenientes autem levere Punientur
Francisus Rie cardus S. Rom. θη ni vers. Inquis. Non
cum Rem Diribus S. Congregationis. ORdines ultimo loco ab Urbe emanati circa Matrimonia cum
exteris contrahenda, inter alia disponunt , quod Ordinarii praecipiant omnibus, Sc singulis Parochis ire eorum Dioecesibus, exiit tibus, ut pro Matrimoniis cum exteris e trahendis non faciant ει-hlicationes in coram Eccleliis, nilis certiorato ordinario, a quo, vel ejus Generali Uicario prius teneantur Fidem authenticam reposture , quod pro tali Matrimonio fuerint examinati Testes in eoru Tribunali, qui probent limam liberum contrahere volentium .is r. Quaeritur, an illi ex Dicecelibus circumvicinis, R ipsi teneantur tales probationes secere , an vero sussiciat Fides denunciationum in eorum Dioecesibus factarunx, cum legalitate Ordinarii, dc proha