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eorrispondono assa sentita dello stato, e quando, poste per l'altrui edificaZione, o emenda , essenipli dantio piu tollo di delirugione , o al-meno di relatIMione; cosi e anche manifesto, che, non essendo clieesenti dassa misera condigione de Ir Umanita nostra, che rende sempressa declinagione, fa di bisogno, che da chi preliede netr Ufigio Apostolico at governo deli' Anime, sieno di tempo in tempo risu egi late alia consideragione deli' obbligo loro, e incalZate gagii ardanaeiare conques merat, che prestrivono i Sacri Canoni, i Concilj . e te Dispo- sigioni Apostolicne, acciocche, camminando esse conforme alla lantita della Ioro Prosellione, reintegrata ii vegga la Santa Chiala di queidanni, che te apporta Ia loro dissoluteZZa. Quindl u, che, Conoscendo Noi esser decaduta non poco inquesta Nostra Diozeli la Disciplina Ecclesiastica, per la tras gressione delle ordina ioni fatre in varitempi des Nostri Antecessori, e te mendo, che, di isterendoli piu lun-gamente un' effcace Risorma, si a per aggravarii vieptu supra di Noi, e sopra it Ditellissimo Popolo la mano vendi eatrice deli ' Altissimo, ci siamo risoluti d'Ordinare, e conrandare col presente Edilto quanto appresso, cloe: Che niun Sacerdote, o Cherico, di qualunque grado, stato, e conditione, ardisca nutrir Chioma, o Capi gliatura, che copra la fronte. restremita inferiore degli orecchi, e la parte di dietro dei collare, neposta uiar Ricci artifigiati , e Polvere di Cipri, o altra di qualunque serte, anche sopra Zaraere posticce, o Parrucche , sorto pena es Sacerdoti, e Ordinati in Sacris di scudi cinque per Ogni volta , e per ni trasgressione, e asi altri di scudi tre, da applicarii per una met1 'Opere, e Luoghi Pij, e per I'altra est' Accusatore, Esecutori, o ad altri, secando lo stile della Nostra Curia: it che e intenda repetito iaogni altra parte dei presente Edilto, cave e impongono Pene pecuniarie. E miti suelli, che essendo Tonsurati, non anderanno con tamerica, o ita corona, apparente, e della grandegra conveniente alpocilb' n e, e grado di clatcuno, incorrano nella pena di scudi uno per Ogni vosta ordiniatno Parimente, e comandiamo, che nessim Cherico Bene- ifigiato. Sacerdote, o Ordinato in Saeris, che abbia Domicilio . O continua abirmione nella Citta di Firenge, sicco me nessim Cherico di prima Tonsura , o ct indini minori . che ita destinato aΙ servietio delia nostra Metropolitana, o Saltre Chiese Collegiate, o che u figiano ad uis di Collegiate, polia andare di giorno per la Citta con Abito. Velle corra. ma sia tenuio , e obbbgato vestir ei iungo . Me cor, Veste, e Mantelio . che scendano es collo dei sede, solio pena c&cerdoti. Urdinati in Sacris . e Benei irini di scuti otio. east stridiscussi due per Oges volta, edatae a nostra arbitrio. Si
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si permetre non dinieno a' predetti l'Abito, e Veste corta, quatis do lieno realinunte in procinto d' an dare, o tornare di Campagna, e ne' tempi piovoli, a quelli pero, che non lieno di Scuole, ove staspectat proibiZione, o consuetuditae in contrario, alia quale per que Noltro Editio non intendiamo di derogare ; purche alauno de' mea detii non posta usario nelle Funaioni Sacre , ed Ecclesiastiche, totis pena di schidi dieci, edestrea Nostro arbitrio ; c nest' init penai
corrano tuiti i Sacerdoti, che hanno Domicilio, o continua abitari
ne nelle Terre, Callelli, e altri Luoghi piu in ligni della Nostra Diocesi,
o specialinente cive sono Collegiate, che uleranno dentro alIe detis Terre, Callelli, e Luomi r Abito corto in giorni Festivi di precet e nelle Fungioni Saere, ed Ecelesialtiche; e turti si estri Piovani, Rettori di Chiese Parroeehiali Rurali, che non sieno notoria mente pueri, inemeano Ia pena di laudi due per reni volta, clie non userannini'Abito iungo nelle Ioto Cimese, ne ' Giomi pia soIenni dei Anno, e quando celebrenanno Ie Feste Titolari delle loro iese. e Compa-giue; ese con ristino Abito Iungo interverranno MIe Processioni des corpus Domini alle Pievi, e alia Benedirione deI Fonte, incontrera no ii Nostro gradimento . e r edifica Ziono, e s distagione des Popolio Non'lia pari mente lacito , ne Permesso a' Sacerdoti Domiciliari, tanto ne ita deita Citta di Firenge, quanto nesse detre Terre, Castilli, e Luomi' pili inligni, di celebrare la Santa Messa nege Chleis, e Oratori pubblici di cletia Citta, Terro, Castelli, e Luoghi, cora Abito, e Velle corta, ibito pena di laudi dieci per Ogni vorta; ct neli' istina pena incorranoquel Sagrestani, Cappellani, Rettori, Custodi, e stlati, solio quali ivoglia nome deputati atram ministrarione, cura, o sisp--
E perche vosiamo, che nella deita Citta, Terre, Castelli, e Lu mi, si celebri da tutis, per quanto fia possibilo, cori Abito, e ueste,
che arrivi at colla deIFede, comandiamo aquatunque Amminiis tore di qnallivogIia Sagrestia, che , ammetiendo allaCelebrari additae MesIa qualiyia Forestiero, tanto Dio sano, che non Dio ano es enon abbia, o non polia avere factimente inbito iungo gli imminutri
Avertendo in olire t prederi, Sagrestani , e stri di cha sopra .e tanto desIa Citta, che di tui a Ia Diocesi, di non permetiere inenelle loro Sagrestie si sacciano Cicale T. e Crocchi, k introducano Femmine sotio qualanque pretesto, o si mescolino Laici con Sacerdoti, e Chesici, tollati necessita , e conveniet Maai a ilicuo vigilanti, che
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clie te uesse nons celebrino prima dest 'Aurora, de dopo Memosiorno. lalvo clur in occatione di Feste , alle quali concorra granis pol ψ, non oliante qualitvoglia consuetudine, o Privilegio in contrario , che non lia itato et ibito nella Noltra inculteria ; c se ve-dranno, che alcula Sacerdote celebri con Parrucca , serrettino, o Anc
Io, spngu te opportanu Licetue, che strapaZZi tu Cercitioniei, e i Riti prescrini nelio Rubritae dei Mellille Romano , e che celebri conis
Iroppa stetia , o con altra irrevereo i, per la prima vqlia l'amnio ni scano caritativamente, e, non emendando ii, ne dieno parte a Noi,
o al Noltro Uicacio G aetate, accioli pol l . procedere contro it Tra- reilbre ade pene prescrit te da ' Sacri Canoni , dalle Costi iugioni opoltoliche, clad attrea Nostro arbitrio, alle quali pure doveranno alter set topolii tuiti quei Sagrestam , u altri da che sopra is che in . alcunst delle sopria luttu NoItie Oidinapioni saranno uovati negligenti, o conniventi, o che in esse mancallero iciro medeli mi. Pregandu in olire i Sagrestani delle Chiuie Regolari d'ollervare in tutio cis i Decreti della Santa Sede, e questa Notira Dispoligione. -i L Lbito pol, tanto iungo, che corio, ita decente, o Ecclesialtico.ci , ne iordido, ne lacero, ne d' altro colore che nero, e sema a . bigitamenti lucolareschi; cliendo troppo sconvenevole, che i Ministri dei bantuario, i quali do verebbero ellere gli et emplari della mod . sia, della compotheZZa, ii mostrino in oggi per modello della tm- dura , e della galanteria; che paro chiunquo i dira d' ulsae Mantellidi colore. lyori che in viaggio, Lorene, e Liberali, Trine, Nastri, C Ni cmulo Sotio vesti, o Corpetii di quallivoglia colore, scoperti, - e apparenti, Stringite colla punte, Balgane, Calge, e Calgoni di co- nidore allegro , con Galloni d' Oro, O d'Argento, Fibbie, e Ciniurini, tanto alle Calge, che at Cappello, Bottona con Pietre, e Giote es a M. nichini, species mente con l'Abito corto quale deva onninamente .. pallare it ginocchio, esser tutiochiuib d' auanti, con Maniche sircite, .. con Bottoni meraani, senZa Tasche, e Faldeco' gheroni; se sara Sa- f., Cerdote, ordinato in SacriS, O BenquZiato, incorra per Ogni volta, ni e per Ogni tra relIione la pena di laetidi dicci, u altro a Noltro arbitrio , secondo la maggiore , o minor contumacia , e reincidenZaia ged essendo in Tonsura , o in Minoribus , la pena di schidi cinque ;e se ne pigliera Ricordo per teneristi indietro agit ordini Maggiori;
Concedendo nondimeno , quanto ait 'Abito solamente , tre Meli dirempo, dat di della pubblicarione Mi prosente Edilto, a provveder- sene, o riformario, secondo it prelaritio di sopia . Si proibisce ancora a tuiti i Sacerdoti, ordinati in Sacris, e Che-
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tanto di giorno, che di nolle, e tanto iii Uitta, che in campagni,
senta l'Abito Clericala; sotto te pene idipoibe di Sacri Canoni, dia Nacto Concilio di I rento . e Coetiturioni Apostoliche , e in olire solio quella delia Circere per gloriat quindici; e chiunque de ' pr
detis olera an dare ne' tu ghi pabblici, e di concorso, knga tamare. o con Ρe Euole at collo, e Sculliotti, incorra per Ogni volta nella pena di studi sei. . . zz I. .. 3Non ita pari mente lectio , ' e permesso a qualunque Sacerdote , o Cherico, I accellas Tutele, e Cure, pateocinare, avvocare, diffiis de re, milecitare, e fare alcuc altro atto nulle Causo Civili, e Miste, per Persone Larche net Foro Laicale , anco sotio ptetesto di mera carita, eccetio che nelle Cause permesse da' Sacri Canoni; e aliora d bbano impetrar da Not, o dat Noltro Vicario Generale, la Lice ra in i ictitio, da coli derii gratis considerata la qualita delia in sa, e dulle Persone, solio te pene imposse da' Sacri Canoni i re sgressori, e attre a Noltro arbitrio. E quanto alle Causu Criminali. su alcano de' sopraddetii ardira querelare , o elaminarsi a omela neIForo Laicale, olire la resegione de' danni patiti dati a Parte queret ta, sara i ice . sivamente punito , coma dispongono i Sacri Canoni τed essenda richi esti d' e sam inarsi , o fare Atteitagioni per disela es Rei nel Foro Secolare, non ardiscano serie, oesporii ad alcuno ΕΩ-ma d'avanti a Giudice Laico, se prinis non averanno elibito a Nol. o al NI. tro Uicario Grnerale, te Fedi, e AttestaZioni , che saranno riclitelli di fare, e gli Articoli, sopra de' quali doveranno essere es minati , e ne averanno Ottenuia da Not la Licenga in iscritto, sottola p na, in cata di contravendione, di scudi dieci, e attre a Nostro arbitrio. E percho ni Grnerali Concili, e ulti immente per Lettera Citia colare d 'ordine es resto det Sommo Ponterice InnocenZio XII. Mglor. mem. , e proibito a qualunque Clierico implegarii , e inger illi in usiχgj servili, e di Laici, o specialiarente di Donne, impropria' Ministri deli ' Altare, e dii diccvoli at decoro , e Dignita Eccles m-sfica; c avendo lo gelo de'Nostri A nrecei lori Opportunaniente prov- villo, clie da' loro Subordinati fosso in tutio vhbidito alle sante Dispoliatoni, e Leggi, Not pure , inerendo a Felle, ordiniamo,' ch-niandi amo, che niuia Sacerdote, o Cherico, sotto qualunque prem- sto, ne sotto nome d' altri, s' intercis per qualunque quota m trai5chi. e nego lagioni laicali, tanto pubbliche, che private; pisi i astitio per Madagno Campi, Possessioni. Tenute, o stri Beni, e Eflenti,
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eanto di Persone Laiche, che di Chiele, e Luoghi Pii; c esserciti in Ministero di Fatiore, Agente, Maestro di Casa, Sensate, Rilquotitore di Persione Latine , e tanto Per carita , e gratitudine , quanto Per mercede Patmita, o salario, si in denari, che in alimenti , abi-sarione, O altro temporale pagamento; e contravenendo, olim alle
pene imposte dae Sacri Canoni, e CollituZioni Apostoliche, incorra' a pena di laudi venticinque , alia quale si procedera anche per inquiligione; proibendo in olire a' predetii di fare, o tenere Usteria, o Betitae, tanto nelle proprie Cale, che altrove a siccome di con- traitare da loro stesii, e perlonalinunte ne' pubblici Mercati, e Flere Bestiami di qualitvrilia 1orte, o d' implegarii in altri simili nego ;vili, solio l' istes e penς, e nelpistesto modo. Si proibisce 4ncora a quallivoglia Sacerdote, o Cherico l' insegnarieggere, strivere , suonare, cantare , e qualunque secolla, o scienda a Donne, e Fanciuile senZa Ia Nostra licenga in scritio, o des Nostro. Vtcgrio Generale, quale si data per inlegnare a Fanciuile, nelle Caledi Persone oneste, ad istanga de' loro congiunti; e contravvenendoiis' incorra la pena di studi dieci, e attre a Nostro arbitrio. . Sia parmunxe proibito a quallivoglia Sacerdote , o Cherico , chesibia 1' imministrarione, e governo della propria Casa, di coabitarn Con D ne , sita non sileno parenti strette, ancorche sessuro di buoncredito, e nome , seliga Nostra speciat licenga, e chi, essendo loto, avera bisogno di tener Serva, non podi pigliaria, o riteneria se nonsia di buouissimo nonae, e costumi, e passi l' eta di quarant' anni, solio pena di scudi venti, nulla quale incorra chi, avendola non Sinodale, non Ia licenZiera sena ' altra monigione net termine d ' un Mele, dilsiorno della pubblicagione di questo nostro Editio. gliamo ancora , che nessimo de ' predetti posta tenere in Casa
ne givocare essi a Dadi, e Carte hasse, o ad altri gi uochi di mera sortuna , proibiti cille Leg i Ecclesiastiche, e Laicali, o stare a veder giuOcare ne' raddotti, Barbetie, e Luoghi pubblici; sotio pena a' SacerdOxi, e Ordinati in Sacris, che contravenissero, di scudi quiudici, nella quale incorrano pure i Curati Rurali, che terranno Giuoco nelle loro Cale Parrocchiali, species mente in glomi, che celebratio te loro Feste , '
dede loro Compagnie; c per gli altri di prima Tonsura, e d' ordini minoti, di scudi dieci; siccome ni uno de' predetii ardisca gi uocar CO' Laici , ne fra loro Cherici in Iuoghi pubblici, ove sta frequenZa diripol alta Palla, at Palloncino, at Pallone, alia Pillotta, alle Pallottole, M a simili, solio pena i Sacerdoti, e Ordinati in Sacris, di scudi cinque 2AODi volta, e agit altri deli' arbitrio. Prob
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. Proibischiamo in olire a miti i predetii ii portare , emere nege' proprie Cale Armi di sorte alcuna , e tanto offensive, che dilatave,1otto qualitvoglia pretesto, anche d ndare a Caccia, o in viaggio, odo- ver pallare per luoghi sospetii senZa Nostra licema in stritto , o des Nostro Vicario Generale, solio Ia pena di scudi venticinque, e la per
dita deli' armi, ques pena s' incorra anco net casio, che non e Ofiervbno des predetti te condigioni prescritie neli' illeste licenm. Similivente ordiniamo, e Comandiamo, Che nelsun Sacerdote oordinato in Sacris ardisca fare, o far fare Veglie, e Bath, tanto tria Casa propria, che d' altri, e tanto di giorno, che di nolle, o prestare' a queli' citatio ad altri te loro Case, ne ballar essi, o cantu Cangoni rosane , e amorose a Veglie , e Balli , anche fatii da altri, tanto in rogo pubblico, che privato, sotio la pena in clascuno de ' predetri cali discudi venticinque, edella sospensione a Divinis per diecigiorni, da incorrerit ipso facio , riservata a Nol; e stando a veder ballare. singa precisa neccilita, o indispensabile convenienZa, o suonando Inia
strumenti di qualunque sorte a Veglie , e Balli sol mali, incorra Iapena di laudi quindici, e stre a Nostro arbitrio; e si altri Cherici. che halleranno a qualunque delle predette Veglie, e Balli, incorranola pena di lcudi sei. E se alcuno de' predetii Sacerdoti, o Cherici, terra in Casa proin
pria, o coahitera con Donne di mala vita, e fama, o sospetie , an corche Parenti in quallivosia grado , O pratichera con esse, tanto per te Case loro, che altrove in quallivoglia luogo, o Ie ricevera anis che a breve tempo in Casa propria, e conversera con aItre persone infami, e scandolose , O coabitera , o convivera con loro, incomper Ogni volta, e per clascuna trasgressione, la pena di scudi trenta. e delia Carcere a Nostro arbitrio. Final mente chiunque de ' sopraddetii andera a osterie , Bettole, Tortellai, e Grecaioli , o altri tuo glii simili , fuori che per prouu derii dei biso evole, o in occasione dei Viaggio ; interverra a Com- medie d' Istrioni, e Cantinabanchi, o stre immodeste, o recitera inescuna, ancorche modesta, e spirituale, senZa special LicenZa,ON stra, o dei Nostro Vicario Generale, quale si negliera onninamente agit ordinati in Sacris; pratichera pancacce, o crocchi, specialmen te in Iuoghi pubblici; andem in Maschera , o a Bagnarsi in luoghi rumorosi, e scoperti; intervina a Serenate, o cantem, o suonera dinotte, o di giorno per te strade, e per te piaZge, o seguitera di nolle Chi suona, o canta; o camminera dopo it suono della Campana, non Tilucendo la Luna, seneta tume, mentre non leno Curati, e Confessori,
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per occasione di Cura, O d' ajutar' Anime, incorra per la prima votita per clascuna tra ressione la pena di studi sei, e per l'alue ii doinpio, riservato pero sempre ii Nostro arbitrio, secondo la,maggiore,
O minor contumacia, e reinciden Za ; quale arbitrio ci riserviamo ancora per tuiti gli altri cali non espressi, e specificati inquello Nothio Edilto, che non abbiano la pena preseritia di Sacri Canoni, o altre Costitutioni Apostoliche, colle quali irremit Itbilmente procederemo. Eperche molli vestono l'Abito Clericale , senZa aver preso la prima Tonsura. ordiniamo, e comandi amo, che, volendo prosegui rea vestino, restino sottoposti alle ordinarioni, e pene espresse di so- ra per i Cherici di prima Tonsura, e in Minoribus, e come se sus-ero Cherici Tonsurati; sicco me dichiariamo, che, net concedere in avvenire Licenga a' Laici di Uestire it deito Abito Clericale, intendiamo, e vo iamo comprendersi, e che di fatio rellino compresi, per decoro deli' Abito Clericale, solio te ordinaZioni, e pene di sOPra respetitvamente espreste. In ultimo avvertiamo grin nobbedienti, e contumaci, che, se conarie procuretanno d' eludere i sopraddetii ordini, lieno certi, che, sebbene per l' inquiligione fallane des Nostro Tribunale , non si potessero metiere in chlaro te trasgressioni con prove giudiciali, nondimeno non mancheremo di proceder contro i tras gressori ad altre Pene arbitrarie ex sola informata Mustentia ἰ accio he quelli, Chetanto presumono, non laetemur cum male sererint. neque exultent in rebus pessimis ; sed quos Divinus rimor a malo non revocat, tem poralis saltem poena esideat a peccato. Ε il presente Edilto, assisto, e pubblicato che sa ne luoisi soliti, vostiamo che serva per prima, seconda, e terZa moniZione, e Comese tusse stato a clascuno intimato perlonal mente. Dato dat Nostro Palaggo Archiepiscopale questo di s. Febhrajo i 7o9. ab incarn.
De ossicio Parochi. vecturatio tae. Congr. Concilii super examine parosiorum in Haeentina a 6. Agusi i 628. SAcra Cong. censuit Episcopos successores posse, superveniente
rationabili caussa, etiam ex ossicio, iterum examinare, tam in Visitatione, quam extra, Parochos. quamvis Regulares, approbatos
tempore Provisionis Parochialium.
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Et pluries eadem Sae. Congr. apud Pigratieli consuli. I 33. rem. I. O apud Card. ω- Luc. dis. i6. de Paractis v. a. O per tot. . di apud Rotam deris. I 66., decis as7., decis 2S8. par. I9. recent. Decreta Congregatiovis Sacrorum Rituum e ea Iura Parochialia, . Functiones , O Praeminentias inter Parochos, O Confrater nitates Laicorum, eorumque Capellavos, O O ciales.
AD debitum imponendum finem controversiiSi quae inter rimis chos, & Constaternitatus dieculares, earumque Capellanos, Rocticiales s uper Juribus Parochialibus, & fiui stionibus Ecclesiasticis. nonnullisque P .Peminentiis , leu Pr.erogativis frequenter exoriri solent , in Sacrorum Rituum Congregatione ab Eminentissimo, &Reverendisse. D Cardinale Colloredo propositis infrascriptis Dubiis. videlicet.
rochialibus , habeant doPendentiam a Parocho in explendis funetioniabus Ecclesiasticis non Harochialibus λ
tum publicis, tum privatis , annexis Parochialibus Ecclesiis, & ab eis dependentibus, habeant dictam dependentiam a Parocho quoad dictas functioncs p
quoad easdem functiones aliquam dependentiam a Parocho, intra cujus Parochiae limites sitae sunt Ecclesiae p
privatis , sejunciis ab Ecclesiis Parochisibus , quoad diatas functiones Ecclesiallicas habeant dictam dependentiam a Parocho p
& Palmarum, sint de Iuribus mere Parochialibus p
Ignis,Seminis,ovorum,& similium,sint de juribus mere Parochialibus p
st de didiis juribus Parochialibus p
vis, sive pro Defunctis, sit de dieiis juribus Parochialibus λ
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. D. An expositio Quadraginta Horarum, & Benedictio , quae fit
super Populo, iit de diotis juribus mere Parochialibus pia. An expolitio, quae fit cum Reliquiis, vel Sacris Imaginibus.& benedictio , quae cum eis fit super Populo, sit de dieiis juribus Parochialibus pr3. An functiones in praecedentibus octo dubiis , videlicet a dubio quinto ad duodecimum expresti , peragi possint in oratoriis pri-Vatis , contradicente Parocho pt . An in dietis Oratoriis privatis Confraternitatum per Confratres statis horis recitari possint Horae Canonicae, cum cantu, vel line,
absque alia licentia Parochi pis. An in dietis oratoriis privatis sit licita celebratio Mili, privata , allentiente Ordinario Loci, & contradicente Parocho Θ16. An Capellani Constaternitatum pol snt Populo denunciare Festivitates, & Uigilias occurrentes in hebdomada, absque licentia
Parochi pi . An Parochus, invitis Constatribus, doc re possit Doctrinam Christianam in praedictis Eccleliis, A Utatoriis publicis , vel priva tis, a Parochiali divitis, & separatis pi8. An in edictis Eccleliis publicis Confraternitatum possnt
haberi publicae Conciones, etiam per totum curium Quadrages inve, vel Adventus, cum licentia ordinarii, & absque licentia Parcchi prv. An in eisdem Ecclesiis possit colebrari Milla, sive lecta, sive tantata, ante Missam Parochialum, sive lectam, sive cantatam peto. An ad Parochum spectet sacere O licium funebre super Cadaveribus sepeliendis in sepedictis Eccleliis , A Oratoriis publicis
Confraternitatum pax. An intra ambitum earumdem Ecclesiarum fieri possint Pro- Cessiones, juxta cujusque Constaternitatis inititutum , absque inter- Ventu , vel Iicentia Parochi par. An eaedem Processiones fieri possint extra ambitum dictarum Ecclesiarum, absque licentia illorum Parochorum, per quorum Tese Titorium transeundum est pa 3. An in dictis Procellionibus Capellani Constaternitatum possint deferre Stolam Pa . An Episcopo accedenti ad Ecclesias publicas Constaternitatum, quae non sint Regularium , neque proprium Rectorem Benefici atum habeant, porrigendum sit Asperstatum a Parocho. in cujus Territorio sunt sitae didis Ecclesiae pas. An earumdem Ecclesiarum. & Constatemitatum Rectores, s & C
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& Capellanos possit Parochus, cessante alio speciali, ae lagitimo tutulo, & ex iolo Jure Parochialitatis, compellere invitos ad assistendum functionibus Ecclesiae Parochialis pa6. Ait in saepedictis Ecclesiis Confraternitatum, neque Parochialibus , neque Regularibus , retineri pollit Sanctissimum Eucharistiae
Sacramentum, sine speciali Indulto Sedis Apostolicae pa . P supposita facultate retinendi, an possit infra annum p blice exponi, sine licentia ordinarii pa 8. An pol si Parochus se ingerere in administratione oblationum, vel eleemosynarum in sepedictis Ecclesiis recollectarum, vel capsula pro illis recipiendis expolitae clavem retinere pay. An in Ecclesia Parochiali Confratres , vel eorum Capessani immiscere se valeant, invito Parocho, in ejusdem Ecclesiae functi nibus, sive Parochialibus, sive non Parochialibus p3o. An Confraternitates, live sint erectae in Ecclesia Parochisi. sive extra illam, possint pro libito, & juxta uniuscujusque peculi ria Spatu tu , Congregationes suas facere , absque interventu , vel Iicentia Parochi p31. An pol sint propria Bona administrare, ac de illis disponere, absque ulla dependentia a Parocho p3a. Quando Parochus eisdem Congregationibus intersit de mandato Ordinarii , & tamquam ejus Delegatus, an possit suffragium duci livum ferrep & quatenus A1lirmative. 33. An etiam suifragium duplex Sacra eadem Rituum Cougreg. re mature discussa respondendum esse ceu iι
Ad Secundum Assirmativeo Ad Tertium Negative Ad Quartum Negative. Ad Quintum NegariUπ-
Ad Sextum Negative; sed Senedictiones Mulierum , Κ Fontis Ea
ptismalis fieri debere a Parochis Ad Septimum Negative, prout iacet. Ad octavum Negative, prout jacet; sed spectare ad Parochos. Ad Nonum Negarive , prout jacet; sed spectare ad Ecclesiam di-
gniorem, . ad formam Constitutioiam Leonis X. la 22. g. r .
Ad Decimum Negative, prout jacet; scd lieere Confratribus dumis taYat in Festivitatibus solemnioribus ejusdem Eccletiar, vel Oratorii , ut ia Brundusina sub die prima Junii 16oi. Ad indecimum Negative. Ad