Delle istorie fiorentine

발행: 1838년

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PREFAZIONE VII

deli opera sua: Sicch quella toria che alla morte di Co-simo it vecchio ovea condursi in verso quella' det uca Alessandro, e sors pisi lire, a termine eschinamente con a morte di orengo it Magnifico. uoi isguardare ilprimo libro come uia econdo grandi OSO Proemio in che si

dichiarano te pili remote agioni delia decadenχ della liberili forentina, i modo con heri Medici levandosi sopi a glialtri si secero citia lini principi in citi libera, 'accorta eoperosa politica di iovanni e di Cosimo, a condigione dis iren e di oscana 'Italia alia morte di quest' ultimo. Ιire libri eguenti ii spongon cla conglura di Dioti salvi Neroni o de suo compagni, e la guerra che opo si ebbea anno vii liero ii quale quantulaque men valentes di

Cosimo eli 'ingegno aveva Vissuto abbaStanga concivi per praticarne a maravigii a te arti Nel quinto libro compa-xisce Orengo, che riverit principe con tuliano mediantela savia pieth di Tommaso oderint, dopo represso Iosciagurato assalto et Nardi contro rato, si acquisi ri-putagione vi uom sermo ei propositi e Veggente de suturo, merc i anni delia venturata Volterra. 'et esto,dopora' incidenga deli ammaggament di Galeaggo Duca di Milano troverat narrata con bella haestria a conglura

de' aggi. 'et settimo da guerra Heli' indomito disto IV contro medici Neli' ultimo te scalire pratiche di orengo per stabilire uti aequilibrio si otentati H Italia, percrescere e assicurare i domi mi et Suo Omune, a singolarinente per Jerma cla lotenga delia sua Casa. Ecco

in poche inee 'insieme delle tori forentino dimichol Bruto te quali quanto stan belle per connession di parti, per varieth 'avvenimenti, per importanga di Tatii, ia-

M poicho in uno storico si uol molio pili che lagiuiligiosa cella e 'accorto ordinamento elle materie, Ora da ricercare come i nostro Autore portasse ii grave carico che si tolse. ossicio deli storico registrar sedul-

mente i passato a documento degli uomini avvenire. Ἐ

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Junque suo debit narrare a Verita e per narraria sad mestieri che abbia pol ut e Olut prima intra claria,

poscia diri candidamente. At quat esset to gli ora' uopos are ii possibile per ede quante id pii autentiche

gior parte, quelli che anno critio innangi a tui; maprincipalmente poSare gni ast egione gni nimista gni

studio di parti, e accontare te OS State non quali pur-Vero, ne quali Si Olle che paressero, a quali suronorealinente. Per riSpeti a tutio quest disset tano atquantote storie di Michel Bruto. Uomo che Vide per troppobreve tempo a citi nostra e la vide menti e gli era in una condigione per cui OrSe non VeVa agi di procac-ciarsi te notigi di che uno torico abbiSOgna; Omo, Pgiungo, che Onobbe a natura i costumi e sange de'Fio- Tentini, men permn Severo Same satio da lui medesimo,

che per i apporti e per il ludigio di persone passionale

quindi non veritiere 'Po ovo crivere Ome altri avea Seritio O quando Volle Sotirarsi a queSto Servaggio, ovo giudicare secondo ii depost di uomini tuiti, uti medesim Pensare e quindi SOVente non reco et Suo acconi quella SchielleZZa, che, poste condigioni diverse, 'Vi avrebbe per BVVentura potui recare percho criti Ore non Florentino. Id mi initiove punio a questa sentengara' ave egli protestato in una sua lettera a Tingi di aper tanto innanginello pili recondite cos di irenge quant mai aper O-teSSe persona in Firenge nata cho pii bene ave de toti vero per i che voleva narrare negli altri otio libri; ma per i che spetia agi otio che abbiamo, e ii eguit di questa presagione orae hie note OStreranno Vidente-

Dalla resagione apposta ali odigione elleratorio Florentine di Michol Bruto atta in Veneti 176 apparisce che ogli si sece rate Domenicano in . Marco di irenge. E alla vita di tui seritia a Maggucchelli si ileva che

nel 156 si parti a Veneria per venire in Firenete, e che ne 156 Se n Cruit , e si trovava a Lucca Druic te it Bruto ub essere stato in FirenZ POCO Pisi di ii anno, la maggior arte et quai tompo probabit mente a novi Zia DOmentCurio, ei ebbe Per Conseguenga a praticare con gente divolissima ulla memoria de celebre Savonarola.

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Cio che di vovo ei seppem per apporti di amici ornotigia 'antiche scrit ture ireSSOch lutio compres Dei primo libro Questo, che per i lato della novitii, a mi avviso, o l eZZo pili regeVole di tutia 'Opera, ne sa

percioccho in osso o St Orico, merco a disamina deloi nucci,cheben si Vede Ver egi aVuta Otto gli Occhi Scuoprea inaravi glia gi' intrighi de Medici per salire in potenga. Non limen anche qui acile o scorger 'uomo, ii quale,

di satio lo lato di irenge a tempi di iovanni o di

Cosimo it ecchi non era eramente quale Michel Brutoc lo ritrae. A dii tui, a sola parte de Medici nutriunambigion di tirannide, a parte a versa schieti amore diliberth Ma Ome queSta non Suo esseriunt la condigione de popoli liberi che Son presso a Servaggi O, OSi a non erapunto a condigione de popol forentino. Quando un regno una repubblica cade per violenZa di citia lini, tu cho lapotenZa di hi cerca palesemente novilli, altri mali piu intrinsec son agione di quella Ovina; percioccho altrimentila possessione attuale, i legit timo imperio, a cognigione de los arge lili stato, 'assuesagione de popoli, 'amor deli ordine che natura impresse et uor degli Omini, uarenti Scon il presente reggimento, ed Urono a chi tion ils reno elle cose juti poderosissimi, solio it cui pes in ivatori restano sinat mente chia ciati Ma invidia, ambigione, Vari Zia re cupidigi d Ogni maniora rodendo otio Sotio lo stat e disti uggendone te Orge, O Urono lacero vacillante at novello signore siccho questi sorte delia concordia de suoi ha da dargi sol ochi colpi per sedet si sicuro suile ovine. I tiranni di Roma 'onde mai, Spento illa, si levaron sit, se non alia parte a Silla ne- mica Non o durique iudicar rettamente, quando a liberta vvilita o alle struit con a tirannide ripular ei

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sostenitori di quella tutio Virtu, tutio vigio ne autori diquesta che a iustigia della causa tuti non ne antificai dissensori Vanti pure a liberta forentinari suo Catonii suo Bruti i suo Bibuli in ella nutri anche i uia Crassici suo Antonii i suo Lepidi uomini devoti ali an bigione, avversi a Medici non per odio deli tirannidem per astio dei tiranni. di alto anche si a pili chiari personaggi di queste torie, Luca illi congiurava aidanni di iero Medici per crescercia sua riputagione e giliti Oppa e non bene acquislata in citi libera Agnolo Acciaioli per vendicarsi 'un iudigio sorse iusto proserito

con suo anno itaZZi per esse principi OV era principi orengo e Giuliano quasi neSSuno Per SOCCOrreretilla repubblica che periva. se anche te memori dique tempi non mostra Sser qua era 'animo di costoroche parevano ostenitori delia libertis i sospetii te discordi i tradimenti, onde si laceraron a vicenda a che Casa Medici comiticio a sopi astare sino a checla non si tot feci'as- Soluta signoria, comprOVerebbero a verit delia mi sentenga. vrebbe unque i nostro torico adoperato piuSBViBmente, Se non riSparmiando a parte de Medici rea di ambigione riprovevole, Vesse giudicato con verita anche

che chiunquo prende a scri Vere a Storia de rivolgimenti di uti popol per gran parte di sua materia a delitii:

che molli ne commette a parte oppreSSa come a Vitto ,riosa e se 1 illa in que tenipi tu che in altricia virtu, cio avviene percho aliora dat tristi messa a tu peri-

Olire a rettitudine dei iudicare, quelli che sonversati elle storie delia nostra citici desidere1 anno et Bruto talor maggiore Veri licita, pessissim maggioreeSal terga Di questo disetto douranno incolpar id altri cho

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colla testimoniunga di qualche Storico sedet da lui ve-dulo , e specialinente con quella di acopo Ammannati Cardinat di avia, critiore assai Schietto purch non partidi cos sue, a narragione ne pare tu eritieran a non

cos polcho gli manca quest' ultimo hiar lume. Aliora prende per sua principat uid ii Machi avelli. O chi notis cho it Machiavelli; o percho uomo 'acutissimo intendimento Delia politica riputasse conveniente at en ella patria serinare in SS i dominio 'un solo; o perchovedendo ormai disperato ii aso delia liberi florentina

non si volesse a proprio anno iacere di onesta costanga; percli finalmente SperaSSe, Ve Osse accella a nuovi ignori a sua persona, diciende men duro mediante i suo iconsigi a luogo nativo i giogo dei recente servaggio chinon a che i Machi avelli elle Sue storie o tutio devoto a Casa Medici Chi non a che, quantunque VCSSe Vulo

tutio 'agio di consultare gli archiv pubblici, si convinto da critiori pili diligenti e dati' istesso Michel Bruto et

libro primo di vere accomodato alia narragione i saltipiutiost che 'salti a narragione Insomnia hi non sache egi d storico id elegante che veridico Or dunque, essendosi ii nostro utore attenuto a tui, specialinente negli ultimi quattro libri, acile it congetlurare cheparteciph de' suo disetti . cc it percho, rivestiti, coni' oveggo dimichel Bruto, di una certa magniloque Za i conoetii et Machiavelli, troverat malinenato, come Oi diro, uno dei tu animosi ontefici che mal si ossero, ii qualedove bene at Machiavelli dispiacere perci, contro a medice prepotenZa steti intrepidamente: ecco it percii Lo-rengo Medici che a di vero si uom grande ma SUPPUusare amaravigii tuiti gli artifigii di politica non innocente, ii Sar presentat come uom degii pressoch intuito di altissima ammiragione ecco it percho it aggiro e la urberia usui per talor te odi che arebber debitentia prudenra Schielia e generosa vi o anche di piu: cio che it Bruto, avendo res a suo duce ui autore il

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tu:ili tui uno Scopo diversissimo da suo, e di ado sando di istaceat sene, o costi ello a fur violenga per dir Osialia sua propria natura. Op ta meta deli 'Opera e nonii patra tu i medesimo di prima per modo Che Crederat penta in uicia sollecitudine ella liberi florentinach gi sis illamente gli calda v il petio e lo edrai dubitos ne suo gludi Zii quasi ripi ovare io che vanti ap-PrOVava, Odar uello che blasima va. De quat ultimo diserto

non se a vero dire dei tutio scevro Deppur ne libri 11-lecedenti avvenendo anche in questi che quando eguitai Machiavelli favorisca a quella medeSima parte alla 'IUBle, tillo rcho gli scrive secondo a SentenZa Sua dissa OriSCe. Serba memoria di questo, e Sapra per quat agione qual-che volt si contradice, per quat agione quando ha qualcheargonient in Suo avore si accapiglia con quello che Ordinariamente o Suo duce e maestro per qua ragione si-

Dat si qui det to agevoi cosa dedurre che Michel Bruto ebbe assa impedimenti per struire i et tori collaverit de suo acconto Ma non tras uro di arto per altroverso. 'isti uire se ossicio antissimo deli Storico e per bene adempterio, debbe egli primieramente cegliere ConSavio discernimentori salti a narrarsi conciossiach diquelli che soli di poco illevo e Onde a nostra Vita non suo Vere ammaestramento, e molio meno di quelli chePOSSon render Peggiori li omini, egit Sarebbe Onia Sciarne ricordanga. lire a cio, a documento deli'av- Venire giover assaissimo te agidni egit avxenimenti intraCCiare, e porre it per lio Ortirono sit O disgragiato

felice e di hi in essi ebbe precipua parte lascia sedet mente dipinta a natura e i costumi e te usange e leanteriori vicende e gni ense e gni male non solo degliindividui, a glandio elle cliti e de' popoli, dichiarare: Assincho, polendo alle agioni medesime derivare i me-

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ΡREFAZIONE XIII

triste venture declinare e te tete apparocchiat si Nella qua parte embram che abbi Michel Bruto assa merito: angi dire che si egii stato uno de pili solleciti di re-

carmella tori quella savia critica chelai agona che discutech giudica con discernimento Vaghissimo egi si mostra dicondurne a morali consideragioni per ammaestramento delia Vita e in questo, quantunque non di 1 ad prenda troppol tuon della cattedra, e non abbia 'arte araVigliosa de Machiavelli 'isti uire mentre acconta; a tutiOStos diletti di dichiarare iungitissimamente e conciSe SentenZedi queli' aut Ore, e troppo spesso ripeta in diversa oggia

maesta gentilegra Circa pol l delineare a natura dei Silo personaggi e non ii parrh sempi e selice come coluiche o sacile a scordarsi di essere storico, e a Prender leparti di oratores abbandonato a levare at ciet quelli cheloda, a pignere Deli' abisso uelli che iasima quasi chedimentichi non esset salit in ama pressoch mai Omotri Sto che non avesse qualch bella parte, non SSerVi Stat preSSOcho mai uom virtuoso et quale non OSSe dari Prendere qualche rit evante disetto No a chi iudicarettamente uo placere che talora que medesimi, de'quali in uti luogo disse gran bene, in uti altro vituper Stra-

rer con me percho io voglia auditi alle tori certiane idoli di che molli prendono assa placere costili digragia rissetta che o storico propriamente deito non o nosci litore di cronache o di memorie, sicci, gli OnVengadi abbassarsi a racconto di minute e talor ScandalOSe

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largarci oscit inamente; a professa 'istruire gli omini mediante i racconto 'avveni menti importanti narrati congravit e con decoro ii perch gli antichi tolsor di mano alia loro Clio come troppo Vile Strumento a chitarra, et deiter invece 'epica tromba. Ne o di perci cherae storie non debbano recardiletion ma Oltrecho quest deve provenire ali accorto ordinamento elle parti, di che abbiam gi data odo alnoStro Autore anche la torica narragione, quando, bensatia, ne rapisce OaViSSimamente Per quella Saran Sempreletti e ammirati come aravigliosi rodoto e Senosontes ra' Greci, Livio e Sallustio rari Latini. Questo regio derivante per uti lato alla oggia dello stile non sorbitosoverchiamente, a polito e leggi adro proveniente per 'altro alla potenga della antasia che conloche maeStre-voli pennellate rappresent i atti come se accadeSSero sotiori nostri occhi, e ci colpisce 'animo mediante a bentemperata viveZZa elle immagini, elle sentenge questo pregio, i diceva, misello che accomanda e storie ailetiori Siccho essi non sappian Osarie sincho eo finirdeli' ultima pagina non sinisce a speranga di queli 'inno- Cente iacere. Per rispello alia quat parte ello storico, se non uo arsi ode a Michel Bruto di maestria et

descrivere, Olto certamente gli e ne ex per a gravit e spesso anche per la Orga elle SentenZe e ne avrebbe assai pili se natura gli osse Stata cortes di ningegno pili vivo Che diro dei suo Stile Sulle prime per

avventur ii avulserat he i Bruto abbia tollo ad semplare Sallustio ma ove tu Seguit a leggerio, i avverrhili trovare in esso una OVente magnifica a spesso inutile dissusione Strana pol o non rare volte a forma dei uolperiodi percioccho in questi inZeppa te ante OSe e Siavvolge e Si lavvolge per ante male intricate te, e si lascia indietro ii oggetto principale per modo, Che SenZa

sublimith di concelli diventa scuro questo disetto da Utarsi Singolarmente Dei primi quattro libri, ove in

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pili 'un luogo, encho a vero ire io vi abbia adoprato studio ungo e salicoso, dubito assa di ver penetrato ilvero concelto deli' Autore. Ma negli altri quattro, O percho vesse a materia pi sacile, o percho eguitasse piud accosto ii Machiavelli, o percho men gli correggesSe; Io stile o pili chlaro e tu scori evole, e Si egge pili Volentieri. Vuo pol a verit che o non acci levars al- lamente i Bruto elle concioni, e quali mi palon quasi tutio 'un merito singolare e si a te attre uella dei so-xusciti forentini a Senato di Venegia Dei libro III o tale, mi Senno, da non temere ii paragone elle tu belle

di Sallustio e di Livio Macit regio principalissimo diqueSte storie mi parci' eleganga delia avella in che Michel Bruto te et lava. In quest lo diret proprio eccellente: Sicchῆ, si a quanti anno critio in latino opo it risor-giment delle lettere, non aprei hi meglio dimichel Bruto abbia aggiunt i eleganga degli antichi Tanta la pureZZa e la proprieth de vocaboli e elle rasi lanobili is delia digione, a naturaleg a deli' iperbato, a te gladria de' modi, i suo magisterio insomma Deli' adopi arque linguaggio , che si crederebbe esse egi nato Deli'aim re secolo di Cesare, di Sallustio e di Cicerone. questo io dico percho non gli si ii Oppo Cemato pregi dat mi volgariggamento per ioccho essendo Ormai tempo di a di esso qualche parota, vo' cominciar alproteStare candidamente non potersi punt per me rendereali Autore ella mi materna avella queli'eleganga di che maestro ScriVendo con una lingua non sua. Ben Sarebbeda desiderat si heri volgariggamento di ederigo Alberti

docho it poco che ce De o rimasto, clo it proemio e laletlera a Tingi, ben ne a sede che Michel Bruto non avea da inVidiare uti tradultore valentissimo a pili celebrati si a Latini ora Greci. di alto a chi non dispiaccia largheZZa e liberta foverchia in recar da Una in un'altra lingua te scrit ture, it lavor deli Alberti devo

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parere eccellente Di assa minor conto mi embra ilvolgariggamento elle tori de Bruto lasciatoc da Cav. Lionardo uini e attribuito per errore dat an Moreninella sua Bibliografia torica della Toscana a tonardo Brunt. Seppi di uon ora est Sterne n Semplare BDO-scritto, e sorse 'autograsse, Della Biblioteca et Granducanostro OVrano Feci ei tanto sollecite pratiche ali esset todi poterio leggere , e sui compiaciuto et mi desiderio corteSi3Simamente Ma Oc dopo, essendomi accorto di non pote impetrare da quest volgariZZamento altro bene hequalche et modo cli lingua, de quale non limen gli ho obbligo e gragia, edtaVendone inolire aequistat anch 'io uneSemplare manOSCritto, non ebbi 'uopo ' usare uel benefigio Leratorie dimichel Bruto salironai in tanto ridoche ebber anche chi e reco in rancese e it h. ignor Giuseppe Molini ricercatore indefesso delle memori Spe tanti alia nostra patria che siston in Francia, ne ri-trovo in Parigi una tradugione ella Biblioteca deli Arse

colla de Documenti di toria Italiana ec impreSSa, non molio, in Firenge. Angi gli tesso mi sibiva con tutia gentileZZa di procurat mene uia aggio, qualor ne fossi Stato Vago ma non mi parve di Overe per tal Osa distrari eque valent uomo alle utilissime sue icerche. I dunque Osso ire con verit d esset mi 1 OVat a solo a solo con nout ore , dissicile per avventura pili clie non si crederebbe, e senZa jut di glosse e di omenti e anche di tradugioni che a rances non a vidi e uella dei uini , ove in ei a d uopo consultaria , qua Si SemPrei nosorabile mi negava risposta. O chera a me de to non per CCUS3re altrui, a Per SCUSare me teSSO: perci Occhochiunque o punio punt esercitat in questa maniora dilavori a quanto si sacile prendere abba gli O, ct anche SenZaalterare ii significato deli 'espressioni sar ire agi scritiori tuti altro che quello che veramente intefero mentre, quandosiavi hi vi abbia studiat supra prima di noi, ne VVerte

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