Uffizio dei defonti secondo la volgata glossa latina parafrasi italiana

발행: 1781년

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amor Vostro amo, e vostio amare in prosiimomio come me stesi .

Dio mio, percb. amo sopra ogni eosa lavostra somina e perstitissima Boni, , mi pento eon tutio it citore di avervi omeso e propo go risolatamente col vostro sento ajuto di non peccare mai pia, e di fuggire te occasioni promine dei peccato.

Breve preghiena per la mattina.

Mio Dio, vi adoro con tutia l' umiit, ; Virendo urazie delia vostra misericordia verso dima: vi offerisco ii mio corpo , la mia anima, e tutio cio che sono ; e perchh r umana deho-lezga non puo nulla teneta di Voi, vi prego ad jutarmi colla vostra gr/tia, assinchε tutio citiche farci e soTrirb oggi, na per vostra gloria, e per la remissione dei miei peccati per mez eto dei mio Signore Gesa Cristo . Cosi si a . Signore Dio Onnipotente che mi avete fatio arrivare at principio di questo giorno, salvat

mi con la vostra poteneta, assinλε in tutio questo giorno non cada in alean peceato ; ma che

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fima, per mezeto dei mio Signor Gesst Cristo vo tiro Figliuolo, ehe Vive, e regna con voi neli unit, delio Spirito Santo, per tuiti i secoli de' se- coli. E cosi fia. La verona Santa, e tuiti i Santi intercedano per me appresso it mio Signor Gesa Cristo , per ottenermi di emr soccorso, e salvato per loro

Il Signore onnipotente stabilisca i miel giorni

e te mie arioni nella sua senta pace ; mi guardida ogni male idi mi conduca nella Vita eterna eper sua misericordia te anime de' Fedeli che mno morti, riposino in pace. Cosi sia. Breve Pnghum per la Sem. io vi adoro, mio Dio, che siete qui presente; io vi lodo, vi amo, e vi riconosco eome Padre delle misericordie, e vi rendo graZie contuito is mio euore per meaeto dei mio Signor Gesu Cristo vostro unico Figliuolo , di tuiti gliemetti delia vostra bonia, e carit, verso di me. Μio Dio, fate, che tostia in un' attenta guar-dia di me steG; e che io sia sempre vigilante; percit E il Demonio mio nemico orando in torno

a me, come ua leone che rugge , cerca quale

oo, Per poter divorario, come sua preda. DP temi, Signore, foreta di resistersit, edi perseverare sempre sermo vella vosira Fede. io

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Io vi prego mio Dio, di visitare queae abit

Eone, e di allonianarne tuite te insidia dei Demonio mio nemico; i vostri Angeli Santi abit no in em per conservarini la pace; e th vostrahenedietione sia sempre con me per i meriti di Gesu Cristo mio Signore. Cosi sia. Il Signore Onnipotente, e misericordioso, ilndre, e li figli uolo, e Io Spirito Santo mi dia una nolle tranquilla, ed un felice fine, mi bene' dica, e mi protegga sempre. Cosi sia. Vergine Santa Μadre di Dio, pregate per me.

Angelo mio Santo vegliate in torno a me .

Tulli i Santi e Sante Hi Dio, pregate per me. Quem Atti, e queste Preci distribuite ma ρω- den a nel nomo, e nella sertimana forman quemesere ii di divo iisne ranto necessat= anche come meoli per la coltura deuo Ditito, e per eccitar quegii

aftti ne di cuone, este son proprj H un Cristiano . Fieni sono i libri di mille Ora ioni vocali, e γ' ἡ chi con superstibone quasi vi sis attaccato alia par

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oveta anche ii Leitore net Salmo XL. flamparo a cas. a u QPPortuno inparecchio per ut Santa Comunione, e net Miserere, net De pro fundis, net Verba mea, net Domine ne in s rore tuo eo te piis belle Prentem per avanti, e

per Opo ta Confissione . Oitte peris i Salmi flampati net conso detr in io, merita qui riser in nita La bellifima Ora ione Ante oculos o ch' esas a di S. Amno, o di Urbano VIII., o di S. μflino, di che si rogiona da nes msse observa ionidierno it Salmo LXXVII. Ogni giorno, ma θωciatmente prima, e doso la Confessione, e in qua Me grau rya vvlio, ἡ ben cosa adattata it recitare questa tenerissima Ora ione, di cui ta paras asi che qui ne diamo , fervita per concluser queste se ere fatiche ιι ANte oculos moi, Domine, euφαδ no a ferimur, ct plagas, quas accepimuδ, conferimuἷ .a di pensamuδ malum , quod fecimus , minu4 est, quod patimur ; majua est quod metemur.

. Peccati penam sentimus sty peccandi pertin

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Ecco te nostre colpe, ecco te pene, Che sostrimino finor . In giusta lance Peliamo e rune, e r attre. Ah ch'ε pur poco Cio, che sostiriamo, e pia gastighi. o Dios Meritiamo da te τg quanto ε magglore Delle pene sotarte ii nostro errore l4 Sentiam de' falli it peis, eppur contenti Non siamo ancor, pur noi Pecchiam.

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emendat.

e Si exspectaa , non corruimur si vindicas, non

s Confitemur, in correctione, quod Simus, Obrupiscimur post visitationam, quod flevimur .ro es extenderis manum , facienda promittimus isi suspenderi gladium, promissa non solvimus. 0 di ferias, Hamamus ut parcar; si peperceri i

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Cost viviamo, e non si cambia tutanto , L'antico rio tenor.

6 I 'alma h gi, stanea Da si orribit tempesta

Battuta, e scota, e non si plega ancora , La superba cervice .

Noi non ci emenderem: se ci gastisbi, mi troppo breve il lautio 'Deli' emenda sar, .

Siam dei gastigo a plangere i delitu, E a consess,rgli, e POi, Gi, passati gli astanni, ed i martiri, Ci scordiamo de 'pianti, o de' spiri. IO Se la mano a noi gi, stendi, Ti giuriamo amore, e sede, Μa se ii fulmine sospendi , Siam pur facili a manear. Ah, perdonaci, gridiamo, Se seristi l E se perdoni ,

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Rattempri it tuo rigor Renda it suo nome amabile

Pili grati l nostri prieghi, E nulla, o Dio, si niesbi

A tanto intercessor.

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