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DIALOGO DELLE LAUDI DE CATHAIO ILLA DELLA S. BEATRICE PIA DE GLI OBICI.MOresimi. Portia. P mitti clamo unda, re poeti con a Signora Beutrice
remo iche i ho da dira di molle colle. O R . Hregi per mio co si fio, seruo amate uoi tesso, no lasciaret ludor dol. rissima c. agnia tu gli occhi 'orecchie uo lsre obibi ere si comerio limosi pasceranno. M O R. se i uostro viso, πι uostra lingua serta tali quersi muttina,quali siem relli ho cono tuti; lueste, recchi , era est occhi non brameranno altro cibo P in T. O'gra uertu, it dilentare lina giouine; che non dite colui nouelle coni Signora Beatrice in presineta der Alamanni, o de Vari hi qm O R. con 3κelli tu mi e honore i tacere, chel ret onare ma uentur e L uostra,che no crediate di uoi medis ma ioche o ne prouos che L fauola di Narcisso fa,cilmente rinouareste R. o che silete delibera
i di, foedermi tuitauia conuod fallie quasi pogitate dire, che pariando ti ueritu, non postate non biasi armisi che soti sanciussi, non sono alta a resisterui, far lega coliarchi; illiale uor
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Μ O R. o mi pariat de cvore, non attramente
non ardisco di dirioui P in Placemi molio chepaura di des iacermi,uouamente uisa uenuta eL Panimo iche cistesigno che Eoi mi amate talinque, come amici, a qui inanzi scuramente nouellaredite o poetaret de casi nitet, senza temere, che iochiam alcano che M'interrompa, ne che risi 'onda per me. M O R. De casi ostri cloe adire deli beliezza, de ualor, de a uertu nostra, non possos rche io non parti macie miel, che non sono altro chedisideri ardentis mitriui in tutio 'uni steranza, se ubi mi deste licentia, uolentieri ne partiret. P O R. u sti basta che gliscriniate . M O R.
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S illivor desse uostre lettere e persona di discreto giudicio , de queret son agioneuoli illitae , presso be egi ut si non ara uana a lettione
passione 4be questi monti suranno ualli atti
Per Dio ecco fati sint cosa qui son canne, paludi; colu ardono is si questo io, Oltra Plis d'ognialtro fume , non uisempre Pingiu; a strana: mente mouendos inor discende olor sale , collerare mie occhi miracolose dicetio desse qualiter ludor nouita maniormente sendo augurio de hostro bene , iiquale io amo, sidero, intenidere uolentieri. M O R. Uno istes principio e cagione de gli effeti che ubi aedete , eru'dicunt altri
non minori miracoli , che non curate , o,'infingete di non aedere. P O R. Deb per gratia fatem norta cota carione, che set Pimprendi, non cedo alGenoui, ne a Manio. M O R. Io se a prendo una uolta , non cedo a Gioue ne a Mercurio P in Come adlinque , non a tenendo finsigna reieci', in Mostraroluui di ontano con si eui didenti rugioni , he uoi diret ella e dessa P O R. I Ciolo i ii Sole nominarete , che ecdgion 'ognicosa micile nulla; se non mi dite in che modo, a che ne succia it telo ad cathai , cotali effetti meraullios. M O R. Licagione be poco appreses uti addituro , non e it clato , ne i suo plancti,
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che non douem merauigliarci se gli effetti, beella produce, sono miracoli per distinguere ilmio partire , non e miracolo de maniori se post a far a natura , he una cosa med simia, in An plintoc in un'hora sita in se tessa dolce amara fpido crudele holtra di ciosa fame, fici ..
ta morte di cia uno , be a conosce P O R. Certo si , michi e tale se non Amore M O R. Vna donna chelas ilia. Nominatela questa donnu. M O R. Portice ii suo nome. P in Lingua falsa, ostigiarda , mais 'acco res da conde parole it breue risio che e serui Maprego Iddio che luella dona miracolosa ui nonii ami,nema creda che ubi Pumiate se non mi dite i suo mome. Μ O R. Si con patio che se non quanto mi placera, mai ad altrui non o ridiciale P in Son contenta. M O R. O ingegno diuino iure hora a tua uertud e possibile hepartando de mira coli det Cathaio non auediate chei donni, bene ecagrone, non e altri, chen Signora eatrice ρPO R. Hora credo che d douero mi fauelliate
percioche gliocchia uso, ismbianti, ueri testi moni deI'animo , sura tutio la retione secretaoria de uero si concorda conde parole ma quat pauiri, o usibezza di di sugie uot haver tuu nelnostro animes perihe i nome honorato della Signo dira Beatrice nelius Feaza det mi , quasi or ne fungo, sepeliste, Iruttalle rem O R. I uostro nou
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mes elitto da me per dignissimo tabernacolo , ne tro' quale, in sud altare d'Amore si riponesse , ilmio Dro persequat os se dicuna uoltu uo in hiis no e Ionores, que o facci . fo bene iche nolfucciam ne te is oue,non potendo ad D 'horatocca commano , o edere te reliqui de santi; ferri, e ni marini delarche loro diuolamente abbraceciam . Dunque da qui duunt , accellando it mio sacrificio , non uisa graue , che ne a uoce de uostronome , mentre io' chiam honoro ianimamia contemplando it suo paradisio , possa adorare ildiuino di Beatrice . Forse a tempo di maniore solennita, rarro suo ri inpropria forma a sua imagine gloriosa aliaquale i mortali di saluars siderosi feriranno i or uoti per sauditi ingratiar noua sua pieta. POR O he odo houi di M O R. Non pariat si alto ;cbe se iliarchi ut udisse murauigilare, uorrebbe intenderne id cegiones cus il noes stro ragio namento, con mia grandis ima nota si romperessenet mezo P O R. Non e it Varchi cticos pocogiudicio , he partando con a Signora et coni Alamanni; gli ad ultro attendesse, be a uederit e udirli., O R. Questo e uero auitauia it tiaemor di hi ama , non ba lene he net gouernii anche io uorret , qualunche uoltu uoi ni partate, chemi partast si bassamente .cia parota non mi, spe
alo recchi , he io non toccassii, gustus i. P O R. Perdonatem Signor mio uoi siet troppo golosio , volere assaviare ilian il suono dedera role.