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nmbasei adori di Lombaedia tali uoi sar te aiolia dat tango
sumptum prouuVium . . . . alla vondetia . . . di assollo. .ehi doemionii. . . ae a dolia ovilo pace. so ni,dd in Napoli. . . . . tutio prostitierat O. . a. eo eodoro ni cisalpini. . . .nnitellissima compatim anto. od odoollon1a di lavoro . . . questo. grosso risa a aeollo tuo progisiere. a . . . o propulsarii. .......
in Lombardia . . . o eiurato otio tali voi saPele . . . 16lio dat tango. . sumptuum profluvium. . . . a . nila vodella. ..........di aseolfo otio dormionii. . . . a dolia ei vil pae . . . . so no an id in Napoli itillo it prostii fortito eoneodoro ni transalpiui . . . . . antictissimo proverbio di lavoro maravigii Si. . . . . .
grasse Pisa. suo proghi oro . a propulsarii . . Tullia Ia pres'nte Θρνa oon p/sa ta iro Doltimi p nostra solio In quarontista se sella Le99ρ, essendosi auomptato a quianto olla prosor Do. Poreis saranno riptituti apoe r, stulti quelli escmplari cho non garanno muniti dolin propria frma deli'Mfore.
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D1LLO STABILIMENTO POLiGRΛFICO DI FILIPPO CIRELLI
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s' abhiano una chiarano ligia dolio persone edullo e se. Dopo lo narrate basia gliu dol pontificato coli' imperio, Ognun Vede chia ramente, come o quanto imperadore e
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Cassinosi in questo tollo hun disserenti da quelli di una volla. It pontificato di Gregorio VII, di Alossandro III 0 d'Innocon o III
ad ora ad ora colluva innangi alia imperiale polonga, C rien-trava ne i consini puramento ecclesiastici, non det tutio, porch hquella p0derosa rosis longa dei successori d'Innocongo non aecenna n disperagione , ma a Stanehogga di sor e , subbunoquello det puro sacerdorio sos sero e Saraiano Sempro gloVani
od infore. Tulli gli ordini roligiosi do ovano prostare nihil O alpapa o come a 3 icario di Cristo, e como a guardiano o dispensatore dolio civili ragioni, domo socero i Cassin0si nol lompocho i papi imprendevano quosla guardia o questa dispensnZiOne, volenti i pop0li, contrastanti i principi. Ma aliora cos loro O erano Venturiori, o Vergini nollo convingioni religi 080, perciliquoi santi monaci di S. Benodesto pol vano QSSore, eo me sui Ono, Convenienti Strumenti dei pontis ual0, o por in santita dolia vita, o per levatura di Stato temporale; per cui en fravano pii is adiimunto nullo cor i. Di quo sto su chlaro argomenio l'abatuDesiderio, clie man0ggid o tenno in rispullo i Normanni dolia Romana Sedia. Ma quando in monarchia imperiato crebbo adisinisura dopo in morio d' Innocongo, irasando quo' confinisognati dat papi, e come uia colosso che Sol rasta, gillo Ombra
Sulla papale Sudia, creb uia dii illo, chu i popoli conobbero quando su l0ro imposto, stupro la bulla idea della religione,
somhignando in saecla at successor di S. Pietro scomunicante e lonto Sp0ZZaro collo scoliro quoltu chiavi, che rivor irono i
mente cogi' imporadori, od i bono tollini perdos toro l'antica missi0nu, e perchi, i principi non oratio religiosi come una V illa, e pure lili tu corti si chiussero se non surono pili necessibili a' monaci. I pontufidi si volsoro ni popoli, e maSSi me a quelli cui pili pusaxa it novollo dii illo imperiale di Barbarossa, ci0h ai Lombardi, chiam an doli alia indipundonga di uia signore , Che non ora n bu0n dii illo signoro; perelth non leva vati trono sulla gius ligia da commularsi ira lui o i suggelli, ma
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mane glare queSto nuOVO merio, Si Ossori vano adeon et i si alidi S. Francoseo o di S. Domonico, como quolli cho essendo di froseo congrugati orano in Sul primo servore, o pili eloea- monto ut bidiva no ni papi Sendo Veramente pOVeri, non
roggie orano deputati, ma a stabile e caldo concioni, ohodo vexano traportare te menti popolari dat vigio alla vir u ,riscaldariu o natiou lo alla dis sa doli' apostolica fodia controcoloro clie d una sola calona volevano incasonare o Chiosa o
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verso i quali i pontosidi si addimos ira rono favorevoli, decoran-d0li di dignis 1 di cardinali, o consormando voechi diplomi. Αquesto torno di anni narra Tolompo da Lucea q) od altri, come
che papa Alossandro IV offerisso a S. 4 ominaso d'Aquino, Choall0ra ora in Colonia solio ii magistero di Alberto Magno, i 'Abagia Cassinusu, o eliu quesio non abhia Voluto accellar quoli' incarido. Nulla di cib lo cario Cassinest: ma non pare incredibilo it satio; o guardando alla uindici det sanio, o alle disperatu condigioni dolia Badia, h saetio ancho trovare lacagi0ne di quot risi illo. Fu oletio pol per volonia dei monaei uia Theodino vos ovo di Acerra ad abalo, ii quale ando a giurare sede illi a Mansi odi. Urbano lo depose per cib, od anche perclidera impertinenlo quot sar da vescovo o da abate ad ian lempo. Non So per quanto tempo rimanesso vitulo it seggio badiale, perchb non iramandarono gli antichi l 'anno dolia olegione od ulla d opos igi0no di Th00dino. Allo miserabili condigioni dolia Badia preparava Ollimo rimedio papa Urbano IV depulando
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santita di costumi, ii quale era nolo alla papale corte, essendos lato cappellano di A lessandro IV. Urbano lo scelso a logi iuro ii romimento dolia statia Badia Cassinese, improme florulosidoppia utilila, i una che Sarobbe tornata a tui, preponendo a Mon o-Cassino ian france Se , che non mi ebbe guaslato maangi ajutato allo eoso di Angio, i 'altra at monaui; clio invo rod0VeVano inuovere a compassione it Vicario di Cristo in quollos talo cosi deplorabile in Cho Orano. Urbano dimorante in Orviolo mandavagli bolla, cho log-gosi in quos o Archivio c0n suggello di pi0mbo, nolla qualedopo avor discorso delia dignita delia Badia Cassinoso, o dolia veneragione di che era degna pol suo solidalore S. Bonodotio, lamenta lo stato di Vedovanga in cui li Oxavasi, o dico neeessaria la subita dos tinagione di uno Sposo elio in risiorisca. Dichiara irrita o nulla la ologiono satia dat ro Manspodi nolla porsona di Theodino vesco vo di Acerra, c0meelth non pote vaSi preporro Capo a Chiosa o capitulo nol regno Stelliano songa procedenso preeolio deli' apostolica fodia ; o lui Boi nardo dielitari, setolio d'ogni vineolo colla Badia Lirinenso, doputandolo ad ahalo Cassinoso, come qui gli cho incorrotio dicos lumi, setosariato o maturo di consi io, melio poteva ri- spondero ni suoi desideri divo duro rimulata in m 'glio in badia. 1263ὶ Boi nardo se no veniae a logi iuro ii possesso di Mons o-Cassino; gratulato od Onorato i poetii monaci lo acco-gli evanu , o gli animi si driggavano ad Ogni bello sperare, clio it franeoso non soco moriro in orba. Ma innangi vunga a diro dolio opsero di tui, conforo dot salii do' quali i monaei sui Ono Spestatori. Erano seorsi ire anni dallii ologio no di Bornardo no' qualipoco o nulla di buno ebbe poluto stare, perutili regnando lut ora Maiis redi, lo c0su dolia Badia stelloro lsi ovo l'obbe rovinatus odorigo. In tanto Mansredi non cadulo d'animo apparocchia
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va a fuit uomo lo dis se, massime in S. Germano, alia volta di cui Cario diri gava ii caminino: Tedoschi, Pugliosi se tuli 'iSaraconi di Lucora xi posse a guardia, Olfro i cithadini o molia gente dei patrimonio di S. Benedollo condolii a combas fero. Hoc a Janula o ii monas pro parimensi sorti siento dov0vano sarios la ai vegno tali frandosi. It conto di Casurta mando innangia Leprano per impedii gli ii passo : ma costui Covando noli 'animo disperata vondet a contro Mansredi, ii quale, comenarrano aluunt, gli 0bho ssor ala la in glie, ribulib alto Si ovo: o Cario songa uia trar di spada, onlrb ii reainu. Aliora glioechi dolio selagurato Mansi odi stelloro intenti alia munila
S. Germano, O spornva clio, non volendo ii s rancoso lasei arsi
ris agno di aeque avrobbogii ssas Io o consumalo l'esorciso ; mai giorni corsuro sereni, o quelli che guardavano in terra non secero quella rosis longa cho douexano. I Fu solamentec0mbal tuto dat Saraconi, i quali oransi allogati suori in cilla Su la costa dol monto, occupando in terra di S. Piotro a mo-n Si ero , o serratisi uel piceolo anfiteatro antico, cho tu loravedosi. Ed aliora mi ponso clio in qu ulla stiria di gusti raandasSoro rovinato molle dolio an lienglie dei municipio Casi nate, cho retiosi in piodi moni o i popoli insolvati vhi vano purVenuti barbari, ora crollavano per mano ii 'in civiliti uomini. Cadilli morti nulla misellia mille o cinqueeenso Saraceni, icristiani et 'orano donlro S. Germano, sussu vitta di animi,sOSSe corrugione, si arrosoro reprendo te porte a Cario, chexi ontro ii di dolio constri. Como dulla Rocea Janula o dat mona Stero su Vedulo suontolaro sullo mura dolia citici labandiora fingi ina s0nga osperimento di fortuna , i presididi Mansi sedi volanoro anehu a subita dedi tono. Aliora abale Bernardo Medondosi liboro dalla guarnigione intromessa nulla