Storia della badia di Monte-Cassino : divisa in libri nove, ed illustrata di note e documenti

발행: 1842년

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lat si uno dogli abali Cassinosi cho pili dogli altri beneficarono nil a Badia, o pre Sero grande parto negli avveni monti det loroiumpo. Ed 0gli mi vieno assai adeoneio innangi, in lumpi, in cui variarono te sorti doli' italiano pa0so por opera dei ponti'sicato Romano, o spuet almonto quollo dol reamo di Puglia, te quali multigioni in diriggaxano i ponto siet, at quali su n0n ignobile strumento quos lo Boi nardo; porcliti appaja come Dei passati sucoli in storia di questo conobio, s' inuesti ai tutio a quella civile dei nostro papso. Da quot lompo clio Foderigo Ilse0n ibbu i papali bonosχὶ, sino alla morto di Mansi odi, tu toto ssorχo dei pontificato su ubito ad ostii pare da queste regionita nemica casa di Suoxia, o certo cho su grandissima vis foria quolla che riporib Roma nol trionso di Cario, porchi, Man- si odi ora divenulo lanio polonio in Italia por l'aeei QSCimen lodulla parte Ghibullina, cho saecva pili paura di qualui que

impera lore di Alomagna possessoro doli' Italia. uesio h unlempo famoso nulla storia det papato, in cho su sol trali 0 da grandi calamita, tu quali non pol evano forminarsi illat cuna

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comportare i papi come principi laicali, n0n polevano permot-lere como sommi sacerdoti. Imporoechh quella invereconda progonio di basiardi, che logi iuva Ogni riverenga at matrimonio, quot chlamare e careZgare i Saraceni in ei illi Cristiana, cioli in Lucera, mens re con tanto impolo di sede a correvano i soguaei di Cristo in Oriento a scaeuiarii dalia cista sania ;quello starsenu pultorulo innangi ni fulmini det Vaticano, erano peccati che andavano furiosamento a coggare te solidamenta dol pubblico diristo, dico la religione, Illi potevano portarsi in pastu da uti Vicario di Cristo. Da questo consoguilli quella cOStanga che quasi per successione si tramandarono ipapi Innueongo filossando Urbano o Clemente, dalla quale avrebbero dovia o rimelloro, o agi' infelici successi dolio loro armi net reamo contro Mansredi, O alle Vani aggiose profferte cliu questi suco loro. Chi non si leva coli' animo a consido raro Ome te angidos o colpo fossoro in que' lempi det illi pubblici, dara sompro dot duro o dol lurholento at pontusici. 'abato Bernardo sin des lem po nol quale ora in Lirino, ossondo stato eappellano di papa Alossandro IV, conosceva in quali distret e trovassest la Chiesa ; o percio quando gli veniae a mano la papalo bolla cho lo depillava alia Badia Cassi nosse, comprese lut a la grandeZZa dolia missione, o lo Scopo cuidovova mirare. Ι 'olovagio no di Cario di Angit, ut trono di Sicilia ora l'opera a compiorsi, da cui dipundova la salute dolpontificale dominio, od a quosla pose anche Ogli la mano conanimo volent ei OSO, o perchb ora devotissimo at papa, e perchis, OSSendo Proxen Zale, amma tanto innalgamento di ProvenZale principe. Inflatii osor fando Clomonio it re Cario a favori ro ilCaSSinese, consorvando gli inlatii gli antichi dii illi i , scrive vagii cho quoli'abalo Boi nardo, ii quale ora stato da iungapezga bandilore dei suo nonae o apportas oro di onore, aliora con iusto gelo vegliava at go verno di quelle regioni, in cui

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Benemerito di Cario, amalo dat ponto eo, Bernardo non incontrava impedimonio di sorte a rilevare la Badia, o tornaria anche pili splendida di quello otio fosso stata innanZi. Non x'ha diibbio, clio Cario rasso lato cho si fosso sui trono di Nap0li avrebbe poluto s0guir tu posio dogli antecessori Suevinoli'abbassare la solidalo polonga o nul distruggere, o meglio lasciar nel nulla, quella dogii occlesiastici, come partito pili Vanlaggioso at principato. Ma papa Clementu avuva imbria

l animo volto pili suori por aggrandirsi colla sign0ria dis irenZe, che denim, non avendo avulo, morio Mansredi, Meun nemico p0lonio domestico, sino alla venula di LOrr

Re Cario ora Venulo assai p vero nul reamo, o di danaio abhisognava Ollromodo si por sonursi sui frono, Si per Volgere Ie armi in Toseana a porcuo foro in parte Chibollina, depulato dat pontusice. Percili sinu se assai duramente i laesulii Sug-

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ganleggiare, specialmenio per la xodoxa di Mansi odi Sibilla,chiusa ancora in Lucora, o dissesa dat Saraconi. Tutiavolia tra- portalo dat dosiderio di abbatiero i Ghibollini o dati'ambigione di signoroggiare uti gloria o lulta Italia, esei dat reame perandare in Toseana. Papa Clemento Clio ben conosceva te interne condigioni dei rea me, e como da quot pugno di Saraconicon Sibilla polova venirnu uri gran danno allo cose di Cario, nil oporo mollo it Cassin sese Bernardo a tener in freno Lueora colla sorga. Nogli antichi iunipi gli abali di Monl0-Cassinosurono eceollonii strum senti dei pontificulo in queste regioni. Seri vova Clomonio a Nic colo suo cappellano 2 . CAVer riSasi pulo c0mo i Saraceni di Lucera levatisi a ribellione, loe vicino parti det reanae inses lamero, a l0ro congiunt si certie tradituri, solo di nonae Cristiani ; v0lundo frontomiare ae questi mali, specialmen e durante ilassensa di Cario, aver

e gli somministrasso suo a mille Onco illoro, a sua inclitusta, e clio avova dato in Sorbo a certo BonaVentura, e Suoi com-

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morire, per limore di e sensuro canonicho. Se cib MSSe Vero ,h a diro cho l 'abato si ii ovasso a quolla terribile halla glia did agitae0ggo. Nh dubito, che so per te mani det Cassinesu suconSegnato Errico a Cario, colui dovelle cederio a patio chenon Si versasse ii sangue dei prigioniorO : non essendo stata

volonia dot pontusico se degit occlesiastici quel seroee gludi Zio , pser cui l'ultimo ram pollo dolia casa di Suo via venisse sagi ist- calo at timori dol nu vo ro di Ρuglia: angi ii papa blasimo 2 l'Operato da Cario, o non sti papale sentenga quel mollo; Vita Corradius mors Caroli, vita Caroli mor3 Corradini: mada ghibellini coni ala , o mossa in hocea dei sanio pontefice Clemente IV. Certo h, che ogli, mentro gli animi pendeVano indorli su i dos lini di Cario, Bernardo su sedetissimo riuialore dei papali disogni in torno alla os lusiono dei giovano SVovo dat trono di Puglia, o cib manifestasi da gli austeri giuiliai

Che QSercito verso que'suoi vas falli, che si lacero ira portare dati'amor dolio coso nuove, disertando Cario, o favoreggiando

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mentro l'abale foe0samente teneva per Cario, corse fama, chequalelie monaeo macellinasse di dare ii monastero a Corra-

t' animo alia Lombardia, per assoggultat si te cilia di quella rogione ago gnando alla signoria di fulta Italia. La Tosean agili p0n leva dat suoi cenni, imperandola come Vieario depulato dat papa, od ai divisamenii d 'Italiana monarchia angieli hcontra dire it ponte sice, aiulava con tulli i nervi. E panni, che tuosto desiderio dolia Romana cor tu vonisso da duu lodovo-lissime ragioni, i 'una presente, Ioniana l'altra. La prima si

ora it riunire gli animi discordanti per quelle pestifero sagioni

Guolsa o Ghibellina, preponendo a tulti Un comuno signore ;l'altra ora Opporro agi' imperadori di Lamagna a dis sa doli' apostolico Seggri, compatio e polente S largo, quale Sarebbes lato un principe di s ulla Italia, n0n tornando pili utili op deroso te democrario LOmbarde, Sitervale dat part0ggiaro dolio cillli, e conculeale da que' temporanei governatori opodesta, che sviavano i populi da quella via, in che volovaliit p0ntificato Romano. Ι 'abba timento dolia parto Ghibellina, la cadula dei duo pili sorti sos logni che questa s'avosse, suoso da Doara od Oberto Polavicino, ii seggio imperiale vacante, rano fulto favorevoli circos lange a tanta opera. 1269ὶ Manon si restringovano in Italia i desidori di Carlo : ogli inco-

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la Sua potenZa, volgendo te armi anche contro Michole Paleologo, che avexa nul 126 1 tollo it trono di costantinopolia Baldovino impera loro Ialino. Per maturare questi due divisamenti: eho orano pure quelli di Roma, ad porὼ l'abalus assinose. Luggo in una Cronaca, i) chu Cario invio ambaseia lori di Lombardia, i quali tenta ero un generale partamento in Cremona coi messi dolio ei illi Lombardo, o su deliberatodella spontanea suggegione di fulto questu a Cario. Ad ale uno citia piaeque ii partito, ad altro parve sufficiente aver quel

principe amico, ma non Signore. Percib quoslo disegno ando a V uoto, ma non inlanlO, Che Cario, non Ottenula la signoriadi fulta Lombardia, non offenesse tribulo ed alloanga da moliecilla. Non so se ira questi ambasciaturi spediti da Cario perirat ar la suggogione dei L0mbardi, sessu l'abalo Cassinoso;

do Corbaro , od Erardo d'Arnoy chorico , per irallare conL0rengo Tiopolo, succedit O l ' anno innangi a Rimero Zeno, di una toga ira Cario e la Repubblica, ondo aiulare allo scaccialo imperadore Baldovino, con cui gili orasi congiunio per parentela. Ρub adunque benissimo congellurarsi, chequella Stessa ambasceria cho trafth in Cremona dogli assaridi Lombardia, ira lasso in Von0gia quelli di Oriente. In quel temp0, e proprio nul principio dei regno di Cario, i destini di questo prindipo si lenovano lanio congiunti a quelli

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reggiare col Greeo impora loro ; o a Cario cupidissimo clieora di vodor tornato at trono bigantino Baldovino, non pareVavonii gli piceola ulit illi dat lo stringui si in paron tela coli'Un- oro. Era morio it ro Stesano IV, cui successo it fgliuolo, sandi ullo ancora, Ladislao V di lat nonae, it quale ave va una sorolla chlamata Maria. Ι 'Angi0ino desiderava cliu questa fosso data in moglio a Cario suo primogenito soprannomina lo

e merch ii suffragio dolio vostro proci u i meriti det B. Bene-ς dotio, scorti da Cristo, dopo multi travagii, vari puricoli diet mare o di terra, i quali a narrare tritamento sarobbo uti andare troppo per te iuncte. Ono revolmonio adcolli dat re o dae iusto ii rogno d'Unghoria, abbiam condo sto a solico ed ultimo e formine i negogi, cho ei obbo assidati la real maesta, e socondo i suoi desideri se comandi. Abbiamo congiunti in e matrim0nio i figli di utili ambi i ro con i sponsali solenne - mente celebrali, formali od assicurati con tu tu lo possibili et inaniore di sui missimi ripari, o con porpetua alleanga die scambi evoli soccorsi contralia ira te duo reali casu, ad onore di Dio , a presidio delia Romana Chiosa, a sermissimo

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c soslegno di sensi ambi i re. Ρoichii Meserto vi h nolo il valoro la gloria dei re nostro signoro, non ii inestieri pariarne ;e la possanga dei quale si manifesta como venulagii da Dioe per te varie battaglio trioniale ; o la torribilo fama di tot lac tremaro i euori ai ribulli di Cristo, at suoi numici se a iusti ie barbari. Ma ta ea sa di Ungliseria ha una incredibile potenga, e sed aleurto insessabitu mulo di oseruili ; in guisa cho nelle e parti di oriunto o di tramontana nun h chi osi ii mii veroe d'un piodo, ove it glorioso re mu0va ii poderOSO eSercito, ee qualora minacei entrare lo stato di polento principe ; impe-ε rocche la maggior parte dei regni e signorio di orisente ee di iramontana O per conquisio, o per parentele, gli Siae solio. Adunque con questi duo principi strutti con Si solennec alleanga, o imparentati Con si grando vincolo, ii rogno dissi Sicilia, come Sembraci, aura a menare allegregga di questoc Sabballismum . Ed h sorga a nomici ionero a freno loe procaei lingue, p0ichh la divina prouxi leuga ha talinente assortificato it re nostro signore, cho tulit i principi abbiano

si a lemur di tui, Ogli di nessu no. 4 comune allegreZga Vie abhiamo significata l'angidus a cagione di contento. Si ame disp0sli ad imprendere ii viaggio primu . a tornare si at monaStero, ed a rivedervi, conad desideriamo. Vol potc sale, di piauere a Cristo, di Osservar la rogo la, di lenervie in pace e concordi, di conservar m0ndo te anime, di pregare per noi, e durare nelle buone opere. Stato sani, quali vie desideriamo , e prosperato in lutio. Dato in Sara ii di duo-c decimo di Dieombro nulla XIII indigione. sin un'altra epistola indirilia at reflore dolia Badia, cheuon So Chi Sia, anche narra dol huono an dare dei negogi dalui condotii in Ungheria, o della prospera salute Sua e dei compagni. Pol gli aggiunge animo a tener tofo tu brigliedella giurisdigione ; a sare che non languisua l'agricoltura , che siano collo e mollipticale te viguo: o Che longano vigorelo suo ordinagioni, delle quali diro in prosioguo. Son due alire epistole Serille a ques O reli0re , nella

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Conla come in Sua ambascuria, o it si ullo di questa sta an data

a sangue at papa ud ai cardinali. 1271ὶ Giungova l'abale Bernardo in Vilorbo nul Novembre , sc0rsi duo mesi dat laelegione di papa Grogorio X ulla S. Sode, che per dise0rdiadi soli quindici cardinali 0lo fori ora stala vacante per quaSilre anni. Peraltro trabalo non tro, b in Vilerbo it papa, perelisicos lui giungo in Italia da Soria, ovo ii ovavasi l'olutio Tubaldo,

selico insessione det Cassinoso in Linoeria, mos ira la continuagionu dei divisamenti delia Romana corte di aggrandire Cario, e multerio in sor u da ridurru solio la sua dominagionui ulta Italia ; od ai quali diu sumensi concora exa it Cassin0So , chiarendoci col diro, avero operata l'alleanga coli Ungliero perta gl0ria di Dio, o presidio dolia Romana Chiusa. li pontifidat

Voleva usare dei tempo progioso, cho era quello delia Vacangadella sedia imperiale, por isbarrare te porto doli' Italia inlaceia a qualunque imperadoro, lo che non pote a conSequire Senga infrenare quello ambigioni municipali dello ro pubblicho Italiano per unita d' imperante. Ed in questo io trovo grandis Sima temperanga de' ponte fiet, che potendo Soli, QS inlata caSa Sueva, moniaru ad Italiano principato, nol secero, contenti di x odor nullimiti doli'antica signoria, guarent ita la

principe. E parini, eho su sossero stati mono temperanti se hpermesso partare in lal guis a) avi rubbero arrecato ali Italia

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