Storia della badia di Monte-Cassino : divisa in libri nove, ed illustrata di note e documenti

발행: 1842년

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di ea dot domestici. Se ogni popolo Si alga e traseorro, Ove per poco nol preme la mano dei suo Signore, corrivo e socosodi liburta quant'allto mai h quolio cho sunto si levato dat e0llo it glogo di laudato signore. Uri irens aget anni, in cui quasi dejelli di seggio non imperarono gli abali, surono has evoli alia gente dei patrimonio di S. Benodo lo a saro quollo elio sanno tu ii i sos tralli da signoria laudato, di eo g0dorsi in paceii proprio, Senga pagar decimo, set fimo, surge sed altro. Aleunidu'vassalli orano addotii alia collivagione de' campi, o a questi gravava un tribulo che terrat, eo addimandavasi, che impor-

lava logliere sem pro una parte dei ricollo ij o di vino od oglio, o di biado o di altro si ullo di terra, e portario ali'ahate ; altria ερὶ victio di cavallo δervilium equi ud orano gli uomini di arma che orano parali at cenno badiale per guerruggiare,od orano osenti det te malico, o dolii liberi. Ora avvonne, ehoat cuni , a sare perpetuo quelle franchigio, che te pessimo condigioni dolia Badia loro concedovano, adollaxans in figlio aleuia liboro, pol a questo disposando una si glia, di anuariola in libera tramuta vano loro famiglia. Disonesti matrimoni, at quali consortava ii desiderio di si ancarsi dat peso solidalo. Tra coloro cho si adoperavnno in tui guisa sui ono gli abitantidi S. Elia, terra cho a fro milia dat lo radici dei Monl0-Cassino glace in bella p0stura at pie di degli Appennini, che corrono

in orno alla vallo di S. Germano ; angi penSandosi, eSSere venula a termine la polonga du'monaei, Osarono a Danearsi inlulla lihorla. Misuro tu mani addosso ad uti Andrea monRCO, ehe re tore moderava quella lerra a nomo doli'abale, o serito locrudelinente, to ammaggarono. Questo su segnate di apertaribsellione in cui ven ne fulta in terra. 1 Santeliani non voltero pili sapere di monasti, lirannide grida rono loro reggimento, a

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la Romana o Napoli lana corio, maledicendo agit abali, od aim naci reflori, ritraondo te miserio dolia patria, onestando di gonoroso si orgo di lihorla J'am margamonio di Andrea, supplicii ovoli chised sendo favore et o li formassero nolla ricuperata lihorlli. Ma i tompi oratio mulali; Cario, o Clemente amaVano

Bernardo, tali volovano tumulti nol ruamo : songa una parolacho almeno li allus in gasse, caeci arono di loro prosonga quei mossaggi, i quali tornali alia terra, annungiarono, non QSSere soccorri foro, ossore in balia doli'abale irato. Boi nardo aceor

ta terra ab hallu e ; una casa munita come castello a capo di Un anno SOrgesse net paeso, si anga de' nu ovi rotiori. Cogi

decretava at primo rompere dogli Silegni, pol si apposiosi unGiovanni di Casamiceiola doli oro in logica o modico di Cario

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S. Germano in compagnia di pubblico nolaio a vigilare luitele terre dolia signoria, perelth dei poderi sacesse poeuliare numerarione ; e te rendite o ii dare de' coloni ponesse arassegna: a quali Significava, delle contribu Zioni non fallo per lo passalo l'ahate non chi edere ragione ; ma obbligarii in prOSi eguo , minaceiandoli di pone occlesiasticho. I ra idocumenti di questo libro produri b una dolio inquis igioni sat te per te terre, accib sappia chi mi leggo che cosa erasoggiacoro a seu late sign0re i). Questa universale raSSegna dol patrimonio su sci illa in tre Codici cho portano questo ti-lolo δε νοείrum Dornardi abbatiis. Difficile opura su qu0sla dirieon turre te eo se allo flato in cui erano prima di Fe derigo II, dico, it ripi gliare infero dominio fullo persone e su te eos ed0'vassalli. Ma egii condusse la cosa a b non porto per doppiaragione, perchh nolle condigioni colle quali papa Urbano IV chiamb at frono di Napoli Carlo 'in ora quesia, che egli doveva

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ni monaei duo miglia a di moneto d'oro . si poligione di S.

della Badia uri convolato po'srali di S. D0monico, net quale oggi abitano gondarini. si ueste cose sae0va Bor nardo non Solo per amici ia di S. Tommaso, ma anche pur rendet si pius Vorevole it Romano soggio, cui orano carissimi gli ordinidi S. Domonico o di S. Francoseo, perchh i Domunieani sor-xirono bonissimo it pontoseo quando batia ima collo Suevo. Bernardo erasi musso in punio di polente barone : e trale lori se tornato in balia do' Cassinosi non li vano it ricordarennchu di Pon leuorxo, in cui abalo Bernardo spe liva giudici per ministrare in gius tigin ' , creava uti conteStabile, uia prolonotario, creava cavaliori se nobili. Ma ora anche mestiere

Fia anche a questo provvodulo. Stabilito it glorno, cons0lenne pompa l 'abalo se eo osporro ii Sagramento noli 'aula det capit0lo, sed in quosla, salii convenire t reflori datio ferro Che g0Vernavano, chlami, a partamento i monaei. Proserito iln0tajo, cho doveva sormare is frumento dolio coso da stabilirsi, in x ista di sacra corimonia, Cristo in Sagramento, it Codice degli Evangeli suit 'altare, comproso gli animi di molia pieta, e pensavano gravo bisogna radian arti in quel luogo, o Chia-marii a grande giuramento. Grave nulla persona e negli alli

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stra congregarione su reverenda ni mi ei oechi, consor latrico

e di consigito alia mi a p0Ph0χχa; mai qui vota isto tralli da piue grave negogio, come t 'odierno, nul quale meno dogli iij iiii e di umana pruilonga dobbiamo giovarci, cho dei consisti et di Dio, che qui vi ho sposio in Sagramento. Qui non sonoe ragioni a pondo raro, non incor eg/0 di sinu, non istudio die meZZi, non Contras o di opini0ni; uno h il partito elio vi doe ad abbraeclaro, uno it m 2 go, una la mente; risiori mento

e di disciplina pur salvaru gli spirili, buon volui o ni consi glio. Banditi di sodo, balostrali nol si dolo dat lo iro dolio Suevo, e su la iniquita dui destini, elid, rollo it vincolo di si asellanga,

C so' lacero te loggi, o stet oro n0glolle. Ora risoris a la pace, e rimonali nulla Badia i dispersi , accresciuia in nostrae compagnia, rilexi imo te loggi, ammendi amo it passaloe ViVere, e quasi di natura ris alii, componiamo i costumie in guisa, cho la rieordanga de' virtuosi maggiori non stae vitupero dei prosunti. Vi v uolo santi la fgli uolanga di Dio, vi xuole santi it monasti eo sngramento, vi vitule santi la pieta

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e vigio domos lieo' in lati dubbi ergo non anderet, se non vie sossi traportato dat in memoria di molli, Che sui ono O son- naeolii si ministratori, o largiti dissipatori dei conso. Νb, c per Dio, non nolle vostro mani, Ina sulla tonaba det saniod Archimandrita surono lasciale lo pioloso obtagioni d i sodoli:

si curatete , Sorbatulo , non te locente , Che sono Cosa di Dio .

in volgard ii prologo.

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ε foeilo. Porcio coloro cho si sanno ad insegnare SapienZa,t non debbono an lar corcando sol figli 0 10, ma it mi gliore c

e dolia sua dolirina. Laondo quoi missuri, che innangi sui onoe Come nequa Scura nollo nugolo det ciet O , squarciato da capo a'piodi ii volo dot 10mpio, Cristo manifesta non Soloe at ponte fice, cho sol O , od una sola fiala on frava nul Santo, e ma anche a ius fi ehu on fravano ii templo. li modosimo dopoc ii suo risurgimento apri ii sonso dolio Sertituro, at discepoli, e che orano lutio amore di dentro, o cio hi degli oechi oste-ε riori, perchi, non eo noscessero colui, elio pol eo nobher O nele rompuro dei pane. Cristo adlinquo, virili e sapionga di Dio, e reso facile la sua dottrina, purchi, a sua imilagi no i dolioric curassoro la facilita, rompsessero ii volo dolia oscuris a nolisee loro dotirino; o ponendo in chlaro la SapienZa, sponendo a luce tu eose os euro, rompessero ii pano ni sanciuili die mente, o ministrassero la noli ia dolio Serit ture a 'inserinie infeliciti. Τ0nondo quoslo posto ii boatissimo Bonodolio uel lac Sua rogola, mostro comu la sua dot trina sosse piana, e dae u0mo prudonte. Ε per accennare alla voco dot trina, bone

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e precetii ; e come si vada innangi nulla virili pol gradi doliae umilth. a comporro in persellissima inaniora l' interiore ode QSleriore uomo. Questa sua dottrina Certo cho h rogolaro,

e lui prodotta ii qualo nullo ineussanti instili agioni, Vogliando, e non si di parti dat tu porto della Sapionga, d alta holi 011 a die cui ora foeosissimo amatore) h a mara vigilare cho mi venitue cordando di pili sauit se sp sigione se com0nto dolla rogo ac dot nostro B. Padro, massime elio Sinargilo aba te, Paolo et Piotro diaconi monaei Cassinosi, spia nando ae rura lamento e qualunque apparentu dissile olla, vi lasciarono io loro sposi-e Zioni sortite, cho consorvate nulla biblio foca det monasturo.

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e controversia, se lullo it Contentito nulla regola Siano pre-

celti. Le quali cose ben ponderate, non pare rimanga piue diibbio di sorte da se torro ; angi chiodun domi di aggiungionie agit angi delli comenti, paro cho vi pronda fastidio dullae doleo ga det molo ministra fovi por altri, o dei bollo stiloc aggragialo di retorici fori. Ρer serino luggiamo, cho quele sapientissimo Salomone, pol cho s' obbu Dio concedente)e quella larghogga di euore, adop0rasso it si glio di cor a Modo-e Va, per arte dei qualo surono lavorati gli stupondi vasi dele templo. It B. Benedotio, nostro Salomono, di maravi glioso e lavorio cos russo uia sompio di spiris uale saliura, alia qualee opera, Voglia it Clelo, che io sia troxalo dogno di portar

e te quali vi espongo, non stano inio, ma di altri. Prendo texit ad unque , o si aselli ditellissimi, mio gaudio e corona, e noli 'amplosso dolia cari 1 questa oporte eivola di comenti, e elio con incessanti poligioni mi chiodosio di sporvi. i Fino nil'innalgamento di Grogorio X al soggio pontificalelo cosse di Cario d'Angli, orano andato prosperissime, e pare Va,che in prosieguo avesse a giungere a pili grande potenZa.

Egli speravit, este pol matrimonio di Calorina sua sigila eolfigli , di Baldovino II, caediato dat irono di Costantinopoli da Michol e t aleologo, polosso dilataro J'imp0ro ancho negli stati

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chiarissimo argomento. Michele Paleologo era uomo di mente RSSat acuta, e como Greeo non aveva a fravagliarsi molio per trovare artifigi per cavarsi d' impaeeio. Lo nolava mollis- Simo re Cario, e ne paventava la potenga assai vicina, perchlida Brindisi a Durnggo h brovo trat o di mare. Pensi, farsicatiotico Romano. Sposse at ro di Francia S. Luigi ii piutoso diViSamento , scongiurandolo pol sangu0 di Gosti Cristo ad adoperarsi presso i cardinali ora vvoto ancora it seggio papalo) pere lili tonussero a freno re Cario, effundo sinat mentegiunto it sospirato gloria o di vodor riunita la Chiosa suis malicadi Costantinopoli a quolla di Roma ; posasse la suria dolio armi, perchh volova proprio avvorata quella boala unith digregge o di pastore. Che cosa pol s'avesso nol euore it Paleologo quando era preso da questa apostolica carita, non s5 : certo cho in prosieguo gli salii la sede, o torrit, scismalico. Venulo at irono pontificale Gregorio X, uomo veramente di Dio, o desiderosissimo di paus, it Greco addoppio lo istangst, in modo cho questo pontende non dubith della sincera conversione det Paleologo , o se ne allietb ultro modo , Si per

anche pel molio bene cho impromet evasi da imporadore salto allolico nogli assari di terra sania. Compreso l'animo delpensiero di una crociala , della uni no do' Groci o di una necessaria risorma dei clero , bandi uia concilio da lensersia Lione, ovo si sar buro deliberali questi gravissimi negoZῖ. Scrisse ni Paleologo, cho volosso intervenire di persona a luella Sinodo, o per m0gro du'suoi Aproerisarii. Micholo non voltu andarvi, porch. Cario io ritenova in eas a molto occupatonet preparat si a qualelio aSSallo.

Α Cario non antlaxa a sangue questa Conversiono dei

avrobbo poliato dar corso alla sua ambigione in Oriente, funga

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