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rono e conformaron a de' loro nomi la Scritia realo. Coloro cito p corii monte orano ventiti nulla idolatria franeoso, leva-rono a ciolo te gius te provVidonge; altri prosondi investigatori dolio ragioni dei popolo se dolia oconomia degli stati, bia sima-rono ii bando, como non sussciento ad isradicare la voechia planta dolio societa religioso ; altri, o non pochi, di euore olli monto Italiani, o schivi di prostiturione, altramente pensavono. Videro nolla pubblieagione dei patrimunt sacri, noldi violo dolio associagioni religioso o dolio vesti monasticho lapili ribalda violagiono dei diritti doli'uomo, clio mai si a s alaal mondo; videro una s frontala usurpagi no dei diritti doliachiesa, Solo giudico cho prosiodo allo associarioni o disso ia-gioni roligioso, ubbidionii alle tomi dolio stato ; videro chiusu mollo sonti di riccho ga, in cui it principe polova attingere, configlialo o fallo aulorovolo dat diritio pubblico pili potentudet privato; videro una profonto dilapidagi no di boni dolproprio pauso salia da sorosituri eroditori , cd impo veri reuiuppili l'orario dot comuno; videro sinat monte nulla forma
di quot bando, elio commemora voechi Servigi, ConSOrVRZione dei sacro suoco dolia ragione, Seonosconga brutale, ed unas irannide feonose tuta sino a quel tempo nello terro italiche,
sp0gli det loro patrimonio, suos fili doli'abilo monasti eo, congregati Solo per volonta dol Buonaparte a guai dare ilibri od i codici. I a Badia su dolia con nuOvO VOCIbolo Stabilimonio, o l'abalo Dirollore : ma perli Sempre OVernatilo i nugogi spirituali dolia Diocosi Cassinose. Fui Ono
peraltro degni di commenda tono que' monaci, Clio non disertarono la famosa Badia, o sol bene per osteriori formenon Senabi RSSero monaci, monaci orano nul durare in lut fi
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perseeugioni dei principe so Spultos0. Coloro cho giotrono doli'aboligione monastica, impagienti, che ancora fossero glisvos fili monaci nella Badia, e cho sues lito abato roggosso laDiocosi, assalicarono ii malo ingogno in pessime Opere. Fa-
ns segioni ali' antico governo, dare ricovero ni s guaci di Fra Diavolo, ne' secreti claustri lenorsi concilὶ osigiali allo stato. Il si osco dominante, porchli temente, preStaVn sede, e Comun dava, si guardassero dat soldati i monaci noli a Badia domo inprigione, o in S. Germano l'abalo. Rimasoro questi iungamentuprigionistri o guardali, disettando dei necessario , perch hdoxovano dividoro ii vilio eoi soldalo guardiano, od ii siscoera lardo pagalore delle pensioni. Durb lunga perga la pri-gionia, o non suron O mai trovali in monis loro bridianti, illini ro che offendosso at principe. Comprovata Pol satio l'innocenga do' monaci, ii govornos rancoso su pol mono corrivo ad aggiungere sedo at dolatori. Pol cili su nolla Badia certa calma durante la dominagionudol l lural: angi di costui obboro a lodarsi i monaei como di principe che su Sempro pronio soccorritore ni loro bisogni. Ognuno con0See come, e per quali opere, it ponte ficu fio VII si travagliasso per la ordinagione di Ogni eos a nulla Chiosa dopo lutio quello sconvolgi monio che arreearono i ConquiStatori. Ma peculiare opera pose at risurgimonio doliotro Badio nol roamo di Napoli, Monle-Cassino, Cava o Monte Vergine ; e quelli nugogiatori papali pel Concordalo Otton noro da Fordinando l'osoeugiono dolia volonili di Pio. Ad unquo por reale seritia i Cassinosi rivos trono l'antico abilo, suronomonaei di nuovo, ma non polli loro rostituirsi ii patrimonio antico . Nel regio decreto dicovasi ; avossero una rondita dii 9,00o ducati; ma ira per dissicolici di possesso, sed impos lenianuali, quosli ducali realmonte non passavano ii num oro di I , OOo. Se fosse allegi eZga ne i monaei por questa risu seita-Zione, Ognuno facit mente pub pensare ; o Sebbene la memoria doli'anticu stato sosse acerba in paragone dei presente ; pure
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vitati parovano gi condissimi. Tultavolta conturbava gli animi la incertogga di prolungata esistenga. Poetiissimi monaci RVangavano : dei vocetii alc uni morti, at uni tramitiali in preti secolari, orano disvoggali datio discipline monasticho, e non te desideravano ; amatori dei vivere monastico non erano, per te te richo standosi di sonoslanti negli animi in ido di m0naco, e porchh morat mente povera la compagnia dei Cassin est non avova queli' esterne Sombi ange che consoriano ad ontrarui. Si aeuolsero gio vanelii ad educare, ed in questirinxerdi sporanga di larda sed incerta succe8sione. Cosi oratio te cose neli' anno I 82O quando per nuo Vecommorioni d0llo stato, la Badia accolsu militari presidi, Stet toro i monaci, ma lementi, eho tu vecchie pingite anc0r Sanguinose non si riapi issero : e non manub chi dalla bigon-cia dei Partamonio Napolitano incominutasse ad in aspririecon voci di nu ova soppressione. Ma sui on Soffocati que' partario dalia pocho ga dei patrimonio Cassinese, e dalla subita inu tagione dot pubblici negori. Ed occomi at tormine di quos a povera salica, cui se non basib l' ing0gno, supperira in parte ii hilon volere, e llum a re che Sempro ho avulo a pubblicare documenti di anticho grandeZZe, Sulle quali piab ripusare con placere l'animo dei presenti Italiani. Dissi con placere, perchh h elii aro nolleCOSe dello sinora, como in meggo at turbinare dogli uniani casi questa Badia Cassinoso ora in si ore , Ora lacera e lem' peStala per esterni nemici, ora informa per domestici vigi, sum pro si appresenti ali' animo dei loggitori con quelle vo nerande senibi ange, ehu lo deltero te c0nservulo lettere edarii ne' tempi oscuri, o quel S. Bene det tu padro di illi' illustre Compagnia religiosa, cui su patria tutia Europa. Ε perbalia superbia forestiora, cui l' ignoranga della Storia pasSatae preSerile sa apporei maneanga di civilici e di sapienga, Ogniis aliano polrsi rispondere, additando questo monte Cassinese; N0i da quel soggio xi ammaestram m0. Ma pulche questo
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pensistro pos rebbe indui re in questa Sentenga, cioli, a vocellia O gia compluta messione, Succedere Sterile os is longa, mi si concedano poche parole, te quali Siano come abito a rivos ire quosla Badia, cho filiora io ho mos trala nuda, o late proprio quale essa b Stata, o mostra ela quale oggi viva infaceta alta Chi sa o lo stato, Sebbene Π0n ancora Sia Venutandi dominio dolia floria. Ε innangi tralio giova considerare, cho p0ielth nulla hnuovo solio it solo, o lutio h bene, come sal tura di Dio, consoguila, che te mulagioni clie noi vodiamo e nulla natura, O nolle foetelli, non sono clie forme, te quali suariatamenturivos o no O i corpi nullo loro mutagioni, o lo intelligongo notio loro opstragioni, immobile la bonici doli 'ossore. Ε l'ordino, o quindi la felicita, slara in questo, cho la mutagione
n saro, cliu quella polenga al bun sare diventi operativa, murchnpputato in novisa dolle forme, clae Sono fullo te relagi nidulla grando famiglia degli uomini. Ora velle si nella picei lasami glia Cassinose questa sol male mutagione, la quat' h cometimore vitale elio non isgorga da esterne sonti, ina dat vo Chio troneo, che non ancora ii Succo . Angi, volendo a pili levato cagioni rimoniare, assermero, che cio confugii ita da
s frumenti ad0perali ad uia bene, ossore Sempro convenientialia proiiugione di altro buno. In salsi eruditu lo poelio menticlio sono in quesia Badia dat doctimonii dot passato, saltu pilivstggenti Sul presente, con moli'alacrita e caldogga guardano nil'avvenire. Ad alimentare la sus tangiat vita dolia rinascenso Compagnia, Ig0gnano a quella Separagione degli animi dalla terra e ricongiungimento at Clelo , in che h vita monastica :oporano uel ministero doli'altare, o in quello dolia sapienχa,
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o dolio Stalo, o it Duilo det loro ossero. Forso questu iniel Irole non troverauno ascollo negli animi ancor prosi dat lamemoria di quella morale agonia, clie palivano te compaginiemonasticho at venir de' seandosi , ultimi anuliti di iunga egrand'osis tenga: ma io non falliri, at vero, illi per amore di Slemperata modestia, sarb onia alia gius tigia : od i tempi s0niali che ii velare o lacere polrobbu parere pili rastinato studio
co, ed h come picei lo semen 1 o di monaci : indiriggano ilseminario dolia Diocosi Cassinusu, eho Ora Si compone di SeS- Santa giovani. La cura dolio loro anime, o la coltura dolio loromenii nollo se longo h considata at monaci ; percili allu calte-dro dei Domini, dolia 4 eologia M0ratu, det Diritto Canonico, dolio seiungo rarionali sono depulati monaci. Tuli' i chorici dolia Diodosi che ascondono agit ordini, innangi andare nquesti, si rauco gono nulla Badia agit spirituali usui uigi, purdat monaei moderati; o cib hen qualtro voltu ranno. Ε nulla
Basilica uii' amministragionu non inferro ita det Sagramento delia Perii longa. Noli'anno 184 et solo coloro Clie uel tempopaSquale per ragion dul preculto della Chiosa venia ero Sauli sienti por la Penitenga o la Euearistia, sur0110 heu due mila, como su chlaro dat numero degli a testati. In lanio, si orniti di materiali arg0 menti, dico di danajo, divisano utili pubblicagioni di anticho seri ture doli'Archivio, o dol non insecondo divisare valgano a pro Va que8te POVere S Orie , che per monasticho satieliu vengono in luce. Id dio benedica agli silargi, o li longa in busna via. Oscure saliel, perchh, essendo troppo tontane dat primi lempi, non rice vOnoda questi luce di sorte ; modeste, perchh operate in solinga cnon cit adina Badia, o percili al co verto da qualunque amoredi umana gloria. Ma O Sc0n0Seiule, O non credule, mirabit
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mento fulano at buoia volere, che non distratio lo spirito dat rumoroso favore O flavore dogli uomini, va pili diritto a Dio. Ma s'h a diro come o peretili questo assalicarsi per la Chiusa o por lo stato in lanio sconsorio di mergi, dii b, cho la disciplina m0nassica, Dio concedente, Stasi rinvigorita, e per sanio proposito di chi suurasta, e per docile talento di chi soggiaco. I popoli camininano e van presto : e la Chiosa ci chlama per unire te sorge, a preeorrere ed in diriggare quel molo alla vera Luco cho illumina ogni uomo. Se ad unque li ale uno, cui Ver-ranno a mano questi libri, stando e fastidito dogli umani casi,ng0gnante a Dio, e cupido di salirvi per carita ose rei lata versola Chiosa o lo stato, n0i gli flendi amo in mano, a Stringeria in sanio sodali io. Eniri in questa Badia a posare sui se poterodi S. Bene dolio: o sorso quot constro, innangi a cui s'inelii- nano rivor illi trudici socoli, dat si uia fremito di vita, ed ipOSleri aggiungeranno a queste nite, pagine pili e0ns0lanlidelle storio Cassi neSi.
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1 Inlorno ait 'anno in cui S. Benedello sondb la Badia, uod i ta notas. Vol. I. pag. 76. Inlorno pol ait 'anno di sua morio sono discordanii gli antichi scritiori ; o sebbene io abbia seguilo it parere dei Muratori Ann. d'Ιt.) nulla narragione dei primo libro di questa floria, tu lavolla parmi, che la sentenga det Mabillon o di altri si a pili probabile: questi asserinano essere a vvenula la morte det Santo Deli'anno 543. 2) Ignora si dei temp0 dei g0verno di cias cun o di questi primi successori di S. Benedello. Bonito cessi, di governare colla ro vina delmonistero arrecata dat Longobardi. Vedi n0la D. Vol. I. pag. 79..
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Angulo III Italiano 1363 1366 9 Maggio Aboli sit
Abuli Commendalari Ludovico Searampa dati an no 145 ali' an no 1465 26 Margopa lo II sommo ponto ficu