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cui si volsero pili caldo te curu de' monaci, perchh Su questicon sui ore pili bestiale si menarono i si anceSi, e conteneVano cose, la perdila dultu quali, sat ebbo Stata cagione di lut opi QSSO qualunque gente incivilis a. Stessero tu mani ni libri,do' quali molli lacerarono e dispersero pes monastero, e potia sarcino ad alimonio di suoco. I 'uscio doli'Archivio, pure liliri covorto di lamine di serro, irasse in certeZZa quo' rapaei,
qui quel pio religioso Eprico Gallota , cho multo satius oaxea Spese nollo studio di quello anticho serit ture, raddoppible preghiero a ginocchio plegato, che non volQSSero toecarequelle pregiose serit turo ; ma uno di quelli, andando in bestia, gli scaricli sui collo uia solidente di scinii farra, ehu lo seri nSangue. L'umile monaco, sun a prossor ire parola o di dolore O di s Jogno, si rifrasse: ma incontrato da ale uni ustigiali, ostin terrogato di quot sangue che gli c0rrova dat collis, o dulseritori, pol chh nu intefero pieta, non vollo manifestare Cosa, cho avrebbo potulo nuocere ni ne mico percussore, a canSareombra di venitalia. Insuri arono Spiuia amente in quoi sun luario di an liua sapion a, rimoscolarono fultu lo serit ture, luget larono at suo lo, te dispersero sino nogli orti, lo adoperaron a ad involgore cibi ; sti apparono ud infransuro i suggulli dat diplomi, lacerarono molli codici; o pol nul bul m0g10 doli' archivio multo serit uro abbrueiarono. Eu pro uvidet acli Dio cho fulto ii monis foro non andasse in flamma. Ma uella Chiosa su abominagione o desolagione ad uutompo. Corsoro di silato ait 'altare ovo nil ora si la Santa Lucaristia, coli'olsa dolio spado ruppuro quella porticuiuola ullusori a uel labori colo, ii Sagramento , o dato di pigito alla 'issido se la portarono colle Santo ostio, orrendo a dii sit Chosacessero eos toro det Sagramento non Sappiamo ; certo choalla vista di quoi sagriiugio , ii Galloia proso da uia saniora 'capriccio Si si tib boecono per terra, o con servida sol loci ludine Si mise a cereare, se ale una di quelle Ostie confugi alo
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s osso ca Iuta ; ma nulla trox b. fili Ora proso it buon monaeo da grande Sconsorio, singilioZZando e dolorando per lania irriverenga sagri toga, si soco ulla colla dei monaeo Fudorici cho scomalo di spiriso, sontivasi venir mono la vita per quol
da usaro noi sanii missori, tu quali per antichila o per occul- longa di lavoro sarobbero stolo a di nostri una maravi glia. Tra questu ora quot pallio rogalalo a S. Bonodosio dat grancapilano Consalvo , che indossa 'a quando trionsante OnlrbNapoli, o dol quato su narrato noli antecedente libro. Ad un- quo tutio quollo et u rima nova dolio antiche ricchoggo supredato, od ecco Como. Volloro quo' repubblicani aggiungere lo schurno o lo hos se a quot sagrilego Saucomanno. Prima di irasportar suori dolia Chiusa quelle santu vesti, Se le
Gli assi tali pol a voco di salmi con incomposte voci CantaVanota Marsiglioso, o corto Pangonolle da bor lollo, cho ad Ora ad ora interronis ovano con iscoppi di grossu risa, proverbiandosi avicenda per la vis a cho citiscuit sacova di Se con quolle strano vosti addosso. In tanto nul coro ritto tu piodi era certo uomo, he con alliSSima voce cantaxa Salmi, ina c0n lanta verita di
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armonia, eho dava a conoscere, tui QSSero elierico O si a te, o Sapulo di quoltu cose, tenendo aperto innangi uia messale Oilia breviario. Non manca rono a quella cerimonia di bestio anche i somari, porchh coloro per portare la preda, a, evano
intro dolii in Chiosa ancho gli asini, i quali si aggiravano
nulla casa di Dio, ma non pro sanandola lanio quanto i loro condullori. Potchli sui ono sagi di qu gli schurni o contumulio contro Dio e la sua religiono, si divisuro la preda, facundo abrani quellu sacro vosti, sed abbruciandolo per cavat ne i 'Oro O l 'argento eli' ora nol lessulo. Volovano ancho dar di manonile canno doli' organo, ma riStelloro, rattenuli dat capi pie gali dat te proghiuro du' monaci. Volgova a sera quot sui stissimo glorno, o stanchi manon contenti dol guasio e dot Sacco, si misero quo' prodoni n ogg0vigilare nol modo it pili stomperato det monito. Dolluabbat tute porto, o dei libri accessero molli suo hi noi dormi-lori od anehu nulla bibli loca, in torno a cui siti alati si de toro a Uu Oeere carni; O quelle flamine addoppiavano la vis la dique' si rennii, collo Ombro cho ne riti aevano Sullo mura. Fiero
spoliae lol Si uecidovano animali da vitio, si tracannava vino, Si So igna/Zava; ed a veitorii, se non li avusso salta sede contraria it luogo in cli 'orano , avresti det O , color a moro uomini di nuovo monito, aspolianti usa Columbo choli scoprisse. Tultavolsa non rimetto vano quo' pochi monauid allu Santo curo: allenti si aggirmano tra quei crapulanti, od impudendo, cho it suoco non si dilatasse da quolio Oseenissime cono. Ma ovo sermnvano l'occhio su di toro, sonti vano chiudorsi l'anima dat dolore, uodendo ut bastior doliusiam me, russu divino, involuero di si, Zi Cibi, purgamene,
o pagine di libri, o brani di pinnutu, o di altra ecclesiastica Suppellottile.
Cosi corso la nolle : at rompore dei glorno su chia malo a raceolla, o immanti non se oscit Ono di monis oro i si ances i. O italo lasciassero questa Badia non ii a dire : non rimane vanochu te mura: it rimanente, quaslo, O brucia O, O rapito. Soli
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si a gis avnno nui vasti dormitori i poetii monaui , musi c
rollami, libri, liggi an cor sumanti, carni moggo abbrus lota Q. Non sape vano dei sarsi ; ma respirava no : quando certa gente,
dux ano , e precipitavario dat te fines ire per recaria con loro :di QOS Oro non sep post, se sos sero regi o repubblicani, certocli 'ora se hiunia di inivio.
Chi vo leva da S. G0rmano ii monis toro alla vel la dos monte in quella terribile nolle , pare va clie racchiridesSe uia 'ardente fornace , perelisi ii su0co ac so in mille parti dat
si ancosi mandava una tris lissima luee dalle sit ire : ma avo loro S. Germano dat monte era pili lagri inevole spe tacolortuita divampava e consuma va8i. I soldati esto venia ero a Monto Cassino orano dolia colonia a condolia dat generale olivior :la quale dopo aver eon uri continuo SsOlgorae di cunnoni investita la citia, cho invero non sece resistenZa se ne togliamo qualche colpo iratio con que' cannoni di Veliotri ) lainondo tu ita con immensa suria. Un cento cin quanta cilla lini cadituro sollo it serro francesse, o te pili solenni ribaldorio diquesto monito surono commesse dat soldati. Non perdona rono a susso ad ota nulla ssi onate ga delle loro libidini, si abban- dona rono ad Ogni pia stupida ferocia. Nullo vie vellexansi gl iuecisi Oscenamente glacere cogit animaZIali animali; e tron-cato it capo at cadaveri, alia Sanguinosa cervice ada laxans lusio di porci, od a quosli umano teste; tutio ora immerso nolsanguo nul vino e noli'olio, che dispultosamente avexano dissus
per tu vie. Thimolitii Primicerio dolia collegiala di S. Germano od ii Nungiati Arcipi olo, xonerandi per anni, e per Singolare vir-lii, i quali non axe vano cessato in quolla tempesta, di osor citare con ardentissimo animo gli ussi es dei loro ministero, caditor ira sisti datio spado, simo per disendore una On in cognata lalla lieonga militare, l'altro per avore vituperato dati'allare,oxe di si esc0 axuva sagi isealo, te sag rileghe irriverenge verso
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le sanio immagini. Martiri enlrambi, sed osompio at chorici della cos an a negli ussici sacerdotali, o nolla dis usa dellaver illi. Troppo an dorci per te lunglie se volossi tritamente con-lare a quali palimenti conducessero i Francosi l'abalo, choripulavano aut oro Od anima dot sollexamento do' rogi in S. Germano. Pere id conchiudo , clio l'abale con quo' ire vocchi in sui mi, subhone Sosilaissero quolio che lulla S. Germano pali, Camparono quaSi per SoVrumano soccorso la vita ; e come la
ian Za , e primo ira ossi ii prolato Cassinoso, ii quale, comeriseppo it glorno 26 Giugno l'ingrosso in Napoli dolio armiregie , si rech in Chiusa e pontificalmonte canto meSSa, urendimento di gra/ie per la riportata vilioria dat regi. Disseun'omilia at popolo usortandolo alia sede verso it principe, ari conoscere it pali O male como gius lo gastigo delle non p0che
iniquita commessu nullo passalo rivolligioni, o ad ammendare
su lovato l'alboro dolia liberta seco fosso innalgare una colonia i , Su della quale pose una croco, monumento delia riconcilia-χione col principe. I 'abato non lasci ava modo Clio fosso Staton testimonia re pubblicamen e l'amore clie portava, e che mai
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gli ora eadulo dat l'animo, at regnante signore , e per USare curto lavaem a quella macchia clio vo levano i rogi nolla
tellera pastorale os i latrico di ubbidionga alte polusici pubbli-Che, qualuitque esse soSSuro, stando la repubblica. Stemperati Ossequi surono pol quelli rusi a Rodio, condultoro di calabrosi russeSchi , che andava ad os loggiare in Roma i Francosi ;
Siglio : ma lo noligio che ventuano di Napoli oratio tali, clieri questi u a pili bassi consigii consor lavano. Non contonio l'abale di questo lontano testimonialigo dis uduith al suumno , volle sartio ancho doliu pili vicino. Risa- puto dolia venula dei re nolle aeque di Napoli su navo briua nica , serisso u i diriggb a lui una lettera, in cui con plutosupariolo rilrasso it multo patire suo o dolia Badia per manis rancosi, volo nilogii lare argumentare dalla granderaa dei palimonii la sodo inviolata. Alia lettura lenite diotro OSSO abato, cho di persona visito it re : tornb, e diSSe, che te aceO-
1801ὶ duos tu opero deli 'altatu miravano a doppio sinu,n Sgonaborare dati'animo regio i sospetii, o ad attiraru i suoisguardi s ulla diserta Badia. Con questo proponimento si volseancho al nuovo pontufice Pio VII, it qualo essendo monaco Benedellino-Cassinose, poleva pili largamento aprire ii ctiore allo lamen agioni dei confra ulli. Ognuno intende quello clie
s lango dolia Badia di S. Giorgio, in cui su pubblicato papa. Ma d bello qui recare la risposta di Pio.
e Dilutio figli uolo , salute od apostoliea bonodigione. e Onorati da Dio dolia dignita doli'apostolico principato , ac- cogitauio gli uillet dolio gratulagioni tuo o dulla Cassinosue famiglia, clio governi, o te significagioni di rixuronga o di OSSequio vorso di not. Lo quali per serm0 lanio pili grate cie loria irono, quanto h pili grande la beni volonga cho portia-κ ino a questo tuo monis toro; impurocchii h di quoli'ordine, et det quale si pur gi000udo it ricordaret, uia lem po QSSer not
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e grandogga o dissicotta doli' improso umeto, proglii amo ile Padro dot lumi quotli uti di celeste gragia, a complere e l 'apostolico ministero. Tu ci soccorri, e ci uti fulta questae famiglia collo tuo progi, toro a Dio, perche la pDeheZZae nostra non dannisichi alia caltolica Chiosa, cui fourastianio; e e porchh colui, cho solo sit uso ad operare meraviglie, mellae late ian norbo nolla nostra sacchogga, da non falliro aie configli dolia sua provvidonga. Ci plange l'anima, cliee questa casa in lanio rimescolamento di coso abbia lanio e calamita patito ; o dosidoriamo, cho fullo it monis toro riso-e Ii Sca in guisa, clio possa rivos lii si deli' antico splendore oe decoro di disciplina, per cui si ite in foro per tanto corso die sucoli ad odisicagiono dolia Chiosa. Nol cho ii promuttiamue ii Π0Stro uto, per quanto polremo ossore giovevoli collae nostra opera od apostolica auiorilli, facundo in guisa, choe mal sia a desidorarsi ii nostro favore nol giovare a codeStasi famiglia. Insanio conosconio at luoi uiuet, a lo od ai luoi e monaci, cui porti amo isviscerato amore, alseltu OSamen leg concediamo l 'apostolica bonodigione, quat documento dulla
malo in Pio VII quella vecchia osperiunga, che ove Sia110 insidiu
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iro alla mano. Pio nei fortunevolissimi tempi in cui russo laChiosa non lascili cadorsi dati 'animo it ponstero doli'Oedine di S. Bono letto, e massime delia congregagione CassineSe, di cui su alunno : ma su sobrio dispensa loro di favori, inguisa clio in questi non su certo rico oscius O monaeo Cassi-noso. Τulli Olla Una grande conoScenga gli h do vula daquosia Badia di Monte-Cassino ; perchb in quella generale sommorsione degli ordini religiosi, se quelIa ebbe una spinrangu a riwrgere, non d' altri venivalu cho da Pio; o su disatti loriab a vita, principale autore dei beneligio su quos Θ
Λi furori stoi domagogi succosse in Fraucia la monarchia imperiale des Buonaparte, it qualo cui volo dolio aquiles dolio legioni francesi , o con tu tu quello iperboli di parolo o di modi palpis cosi bene it groppono ui Francosi impennati, chemiso loro uri giogo lurchuseo; ma holita, perchib dorato, eiulto fronχulo degli allori di Austorii Zgo o di dona. Da capola guerim; di nuuio sugato it principe dat limori di venturi iaceSi, non pili ropubblieani, ma imperiali. Massona, de loda Napoleone Figlio dolia vi toria, conduceva l'eSurcii QOul ob ordinando di Napoli nomico a Francia ; e con tui an lava Cluseppe Buonaparte, con questi titoli: Principe franoo- ,
doli' osorcito condolia dat Massona. Era abalo D. Aurelio Vi-Sconti, uomo di tanta doleo ga di costumi, che a Vederio Solo,om sorga di amario: ii quale, benelio insermo di golia, pure si se condurro allo Scalo dui palaggo per necogliere it Buona-Parte. Certo cho coloro i quali ricordavano tu ribaldorio dolchampionos, dui Mallidit o di altri di questa pasta, maravigii , uno a Vodoro como quot grande Eleliore fosso uii vero sorodi gentile/χa: inchini, parotolle molatu, SorriSi piat inV ore,
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s laso. Tullo su risatio: dol voechio non rimaso cho in memoria. La mia mente non si leva n lanio da Son longiare sulla
natura dolio logistagioni. Dirb solo elio collo voechio diseiplinosurono aboliti i seudi; o percili l'abalo di Monlo-Cassino nonsu pili signoro solidalo ; surono chiusi i convolati Q lo Badio, od i patrimoni di quos lo surono pubblicati ni fisco; o p reio Monte-Cassino dol)O li edici socoli, non per serocia di barbari, non per stiria di guerra, ina per irovati di nuovi legislatori,pori. Ma polchi, chi mi legge possa giudicare doli' aboli 1ione dogli ordini roligiosi, s'abbia qualelio cosa dei famoso bando dei grand'Εlelloro, ira mutato in ro di Napoli.
e La sor a dello coso obbliga ogni Dagiono a se uiro si pili o mono lentamento ii movimento impresso. Gli ordinie religiosi, i quali han roso lanti sorvigὶ nui tompi di barbae rio, Son divoniali mono utili pur osset to dei successo mod0- simo dolio loro isti fugioni: Ia nostra sania Religione, Ormate gloriosa e trioni ante , non li pili ridolia a ssuggir la perse- inigi Ono nolla Oscurita diri chiostri ; gli altari sono orollic anelio noli' interno dullo famiglio : it clero secolare corrie Sponde alia nostra fiducia, sed a quella dei n0stri populi. I 'amore dolio arti se dolio seiunge dissuso generalinente, log Spirito colonialo, commoretalo o militare han largali luti' ie governi di Europa a rivolgere verso questi Oggetli impor
e manlenimento di surgo considerabili di terra o di mare portae la necessita di grandi risorino in altro parti dolia oeonomia
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e dei loro numici. e Considerando nulladi mono cho dobbiamo conciliaree quesii principi col rispello da cui fiamo penetrati verso et quo' lu0ghi colubri, cho nui tempi barbari raceolSero e con- si Servarono ii suo co sacro della ragione, sed ii doposito dolio
si Vmano cognigioni, everso que' Santuari eo tanto ris pultabilie agit occhi nostri per te adoragioni pili speciali du' nostri populi. g Ε volendo traflaro con giustigia o bonovolonga quellie ira i nostri sudditi che sono oggi membri degli ordinisi religiosi: e Udito ii nostro Consigito di Stato, abbiamo ordinaloe o Ordiniamo quanto Siegue.
e Aur. 1. Gli Ordini religiosi dolio rogolo di S. Bonodollo, e di S. Bernardo, o te loro diverso niuiliagioni conosciti te solio e it nomo di Cassinosi, Olivolani, Colos lini, Verginiani, Cui e losini, Camaldolosi, Cis torciensi e Bernardini sono Soppressie in lutta la ostensione dei nostro regno.Q ART. 2. Le proprielli appartenenti a dolii ordini sonoe riunito at demanio delia corona, e Saranno Vendule a pro-
e sillo dot vonditori dello stato e Aur. 5. Lu biblio lucho od archivi o iussi dopositi dole libri o do'manosurilli os istonii nolle Badio di Monlo-Cassino,
e dolia Lava o di Montevergine vi saranno conservati ed acere-e seiuli, merch lo disposiχioni particolari, che ei riserviamo e di dare. In conseguenga Sono occe tuate dalia disposigi noe doli'art.' 2.' tu casu di abitagione colle loro adjacenge, ede una villa per clascuna dello dolio Badio, sed i mobili cho vie esistono, per u So di quolli, Cho vi saranno destinati. e ART. 6. La custodia di dotii depositi h considala nol
g gno rim plaggeremo ira gi' individui dogii ordini soppressi e Sulla prop0Sigione dei nostro ministro dei culto