Storia della badia di Monte-Cassino : divisa in libri nove, ed illustrata di note e documenti

발행: 1842년

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lo vidissitudini dolio forme apportano alia hassa Sosianga omaleriale O morale. 1796) filiora nullo testo pullularono certo Son longe , Sisnodarono certe Voci, clio socero paura nol santuario o nollo corii ; per cui quando su quel terribilo suoppio delia rivolu-χione si anceso, i principi si guardavano , o preparavansi ad ins0lito ballagitu ; i choridi se massime i m0naei si sentivano traportati a rovina da una mano, Clio non ora quella dei barbari, ina pili poderosa, o diret quasi mistoriosa at loro intollo ti. Tropidavano gli animi ancho nolla Badia-Cassinese, D in fullo it suo patrimonio, per quello che SentiVano eSSQ- re intervenulo in Francia: purlulsavia net moni Stero odii S. Germano velle vasi una es teriore allogreZZa , per Certo avulso, ii re Fordinando I passare per quella cilla, salire avellere la Badia, o pol an dare ali' sola od Arpino. Λ rogia pei Sona, rogali apparoechi ordinava l 'abale ; lo vio dei patrimonio Cassinese, per cui ora per dare it re, subitamente siri lucessero a m0glio ; il palaggo badiale in S. Germano, edes inalo stange in monistero si rondesSero poeO men O Cheregie, per isquisito/ga di addobbi; tu vitiua te si proparassero lati quali convenissero a principesulio inibandigioni ; u duo reliquiari d'Oro per grand0gga sed eccellenga di lavoro , si leneSSero in Serbo , per sarne uia presente al re ; archi dili tonsi se luminarie si proparassero nulla cillli di S. Gormano. ueste ed altro molle eoso disp0nova l'abalo, per testimoniaruit principe, tui per grado e polonga non Solo, ma per deVO-gione od amore andaro innangi agit altri baroni det ream0. Ma oecoli in meggo a quosli apparocchi di sesto venire uia messaggio ali' abato con lotiora dol ministro Aetola, cheroeava, ii re soprasSedere alia partonga, per inserinith SOprav- venula at principe eroditario; losto che questo risanasse, non indugerobbo a venire : non rimettosse dagli apparecchi, porchh tornorobboro gratissimi ali'animo regio. Subbono iusti aggiungessero sede alia tollera dei ministro, puro, Oltro allain formilli det principe, pensarono lare in opp0 al viaggio del

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ni Venire.

Erasi formato n0' configli det re lenor fronto at ropuli-blicani, levaru in amni tutio ii r amo; o it principale nurbo doli' esui cito condurru a campoggiaru lo sponde dei Liri. Arria avano ad ora ad ora in S. Germano i rogi d opulati allasor magione det campo, allo provigioni doli' esui cito; e conquos si uia caldissimo bando a concitaru i popoli alle armi adisosa dolia religione o dot trono. A tuit' i vescovi od anchoati' abalo su in diriggata una lotiora, la quale significava loro, essere volonia dei re, ehu i pastori adoperassero ogni meZZodi religione a porsuadero i popoli, di combaltero per l'onor di Dio u la salvogga dolia patria ; chse a pubbliche preci e prediche e prouossioni inlundossero tutio giorno. I 'abale Ossoquentissimo ni reali comandamenti seco per te stradu pili frequenti di S. Germano pubblicare la lotiora per hostea del-l 'arci pro tu o di qua tro parrochi. Si accesero gli animi per quosli bandi, o multissimi dol patrimonio Cassi neSe Corsero volontari ad ingrossare l' ego rei o napolitano.

dotio di Messapia, collo insogno spiogato, ni suo no di militari Strumenti, che pol su s0guito da lullo l'oferetio dos inalo allaguai dia dei regno su lo spondo dei Liri ; o dallo flesso rol ordinando. Questi, lumendo doli' aure, osson dola State, seruili la sua stanga in Monl0- Cassivo ; o pure id tuit' i capi militari, i lusorieri doli' esui cito venitur O a stare eon tui, Oduna guaria igione di dueeonto granatiori . Un osore ito soritis- Simo, provigioni abbundanti, danajo mollo in men di duom usi un milionu se duoeonio mila ducali surono rocati di Napoli nolle regio casso in Monlu - Cassino in dava bene a sperare, edit ro si mos trava fidoniissimo nullo suo sorgo. Corto, a Vellere como sossero volenturosi di ballagito qu0'S0ldali, a veiluru

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di millo ducati, o di sol muli per uso doli' osurcilo. I 'Aeton Significava ait 'abatu con una lettera, i 'animo det re gratificarsidi quel dono.

In lanio it re non aveva posa : at rompere dei glorno Scendova dat monto e pon evasi a rassognare te mili te, ad accos tum arte con stilo battagitu allu vere. E como suntlva Certa conten logga a veilerio eo si heno in asset to e sedulissime, volle, clio in iusto loro splendoro od in bella ordinanga Silenossero in armi it glorno in cui ora per arrivare in S. Germano la regina Maria Carolina di Austria ; ud egit stessu simiso a comandario. Insat i ii di novo di Luglio, laseiato perlompissimo it moni siero, si mi su ad ordinare te schiero, eseguito da uno Sluolo di generali, ne percori uva tu sile, o leam mirava. Como su presso S. Germano la rugina, vi su uulrarre di cannoni, ed un saluto di armi ; sed ii re si posv acavaleare a saneo alla sua carrogga, invitandola a vedere che poderoso Ssorgo sosse quello che pende va dat Suoi conni. Giuiali in S. Gormano i reali personaggi, prosero Subito lavolla dei monis toro ; o quivi l'ahato di quo' duo reliquiari d'oro angidolii soco dono alia regina, clie con molle dimestichumaniore ne lO ringi agib. Non vuOle la ragiono di questa storia delia Badia, cheio dica de' vari casi di quos to essercito che per circa tre anni camp0ggid te terre badiati, e como per uniane iriStigie, persuria di malallio, o per inseruiu sedi divenisse scenio ed impo-

Fino a cho si videro te rogio mitigio altendate net plano, subhunc tu vittorio dei generale Buonaparte saceSSero paura, Speravano bene i monaui, o non pensavano ali'aVVenire, non

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dei ro, e doli 'oste sua poderosa. Ma at cadoro deli'anno 98 si videro ri tornare suggenti e sporporale, quello mitigio aridale p000 tempo innangi u guerreggiare raecolle e minaceiOSe :su grando lo scoramento in lusti gli animi, o lumevasi ad Ora ad ora, eho i franeosi ontrassero uel reame per la via di Copran O. S'interroga vano i suggili da Roma, uia nulla di

incorto pili do i chiodonii. Ma oltro alla fuga dei soldali, misenolla disperagione it ri torno det maresciatio do Bourearit, ilqualo con duo miglia a di soldati passando per S. Germano, sucu gittaro at si uine lutio te provigioni, cho vi orano. Laquale prOVvidonga accensinua a vicino arrivare dei Fran si;

nul quale pons iero surono gli animi consorinali dat ritorno proci piloso det re Fordinando da Roma. Solo in Capua ora

qualcho ssor o doli'avvilito esurcito , ovo it Maeli creduva arrostare t 'impoto franeoso, o salvare la capitale. Nel quale

Vano ad Ora ad ora l'Osto numica, paurosi od incorii deli 'animoche recassero questi torribili ropubblicani. Ρiolosa vis a saeova in eos ornatu S. Gormano; uomini donne sanetulli os ivanodalle casse, od ingombravano in via clio porta a Napoli, per multei si in salvo, allo spatio do' soldati di Maeli. In tanto i si ancosi uel Dicombro dot 1798 impossessatisi dolio alturo d'Itri o dolia munitissima battoria di S. Andrea, con Subito moto Volsoro por Loriola o Pastolia, o tardi giun- soro nolla vallo dei Liri, per lagitare la riti rata a de Bourcard. Ottennero Sora, Isola, Arpino, pol campeggiarono Aquino, minacciando S. Germano. In fuit' anno lare dol giorno 29 Dicombro surono visti dodici cavaliori presso l'antico ansitea

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una mano cli dragoni collo spade fguainate apparuero preSSO S. Germano inseguenti aleunt suggitivi doli' osordito Borbo I leo, e quella pOVera gente, clio abbandonando la citia, cercava in altri luoghi uia ricovero. Τra quosla ora it vos 'Ovodi Segni, ii quale cogit altri pali nulla pubblica via lo spo-gliamento d'ogni sua cosa o sin dolio vos li. Questi dragonion trano sinat mento S. Germano, e pulchb il palaχgo badialoi, ii pili grando odisigio, o locato nolla ostrema parte meridionale dolia cilla, a questo venituro di silato quo' cavaliori. Entras anu la corio, uno di loro alliso ad una sinostra l'abato Cassinoso D. Marino Lucarelli, Homo grave di anni, o reversendo per dolet o temperati costumi; e lo si orgli con grida oiorribili minaceo a scondero nolla eorte. Arros usi it Vonorando

t' arma da suoco, e villanamento fruganilogii la persona, em inacciandolo di morto , chio iuvagii quanto si avosso di progioso. Quos o salto chiari tuiti di qual ragga fosso la pro-

sutilissima invasione si anceSQ. Ritratiosi l'abato nullo sue stange con pochi monaei, e

gli nil iggiamenti sui ono proparati, o gli ospiti non indugia-

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Dapprima uia conto soldali a cavulla ontra no in Citta,

rinVenulo, si usta rono ag 'impaurili monaci uti lori sente diconlumultu. E quolia su in prima volla, clio e inlusero nella sol in ga Badia lo voci di forestiora soroe in . Tornato it Matthioti in S. Gormano, su messo in grando

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ma i sospolii dolia sede mal serina dei popoli, dello conventi- cole dei glacobini, o pocli 0χχa di animo saecvano precipitarei consigit, o rovinare gli assari. fille tro oro dolia sera giunso in S. Germano ii lenonio colon nullo, nihil ante di campo di Mach, Andrea Ρignatolli con uia corriero di gabinullo o duutro inbelli, per negoχiare uia armis tigio col generato Champi ,-nol. Cost ut ii di primo dot 1799 gi inse in S. Germano condito mila soldati, capo dolia colonita si ancuso , di cui condu- ceva l'avanguardia it partito Mattinuit, coi generali di brigata Bonami, Beriliter, Maedonald, i quali tuiti prosero flanχa nulpalaχgo badiale, o degi' inermi o pacifici ospiti con subito ire,

Superbia corsor lava la hassuZZa dolia ineli iusta, o in codarda rosa dolia munitissima Gaeta, di cui avexa ricoxulo si esca noti in . Era soria noli' animo doli' abatu qualcho Spuranga di mi-gliore avxonire, pensandosi cho l'ambas oria dot Pigna elli non undasse a v uolo; ma pote lili questa su vana, Si acereb-boro i timori, o multiplicarono i puricoli. Egli su iratio ulla

prosunga di Chiam piones, cho con certa Serit turn ulla mano,

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lon erogga dolia coscionga di quel generale voleva con qual-che volo co nos laro la ribaldoria dogii ordini. 1 'abato od im0naci disporando di poter piogare a ragione la Superbia deli' imperante , o di poter raceogliere la Sinisurata contribu-Zione, quasi osciti di mente, non pensavano clie prepararSi alla morte. Al uni voechi religiosi tentarono con umili rimo- Strangu loreo re l'animo dolio Chiampionos da quollo immoderato consi io: ma colui in cando per bestiato furore, licaccib di camera, minaceiando e suilla neggiando quella SVenturnia tua veneranda cani gio. filiora su nul monistero sation88ai piutoso: per quietare tu sfrenato Voglie de' chio lenti, o Salvare l'abalo, si lolso dat losoro dulla Chiusa quoli 'argento, che avangava det gili dato at principe per te necessita dolio Stato ; eroci incensiori e duo grandi statue di argento ramguranti i SS. Bonodolio o Scolastica si calarono in S. Germano

dai pono trali dolia Basilica quo' duo santi simulacri, su un

arnaro ii prosunto, perchi, soccorsi da pili grando memoria dipaSSala quiete, quasi velle vano in quelle statue, ch'escixanodallo sanio mura, in dipartila o l'abbati dono dei Santi prolet tori che r presentavano. Rimasero dolentissimi, o QOisguardi accompagnavano qu gli ultimi avangi dolio antidhurice heZZe, eho non orano pili per lornare. Nh voglio lasciar Con Silongio cho ira lo eo Se pregio Se mandate at generales rancose sit ancho it sum so dipinio di Rassaelo, rappresentante la saera famiglia: cosi quo' monaci disperati di salute, ponovano in mani sanguinose e ribalde quel monumento diarti, cho la mano dei divino Urbinate condussu in seno alla pace, o Sulto la ispiragione doli'eterno Bello. Solo tronta milii ducali si pol ultero raceogliere per ra sonoro lo surio det si ancoso da qualche salto pili violento. Maleon lento , o dopo avere COSiretto colle armi in pugnol'abale a segnare dei suo nomo carie di eam bio di onorino

quantita di danaio, sciolsu la briglia io Chiampi onus a quo i

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dei patrimonio di S. Bonodello avova portato agit abali CaSSinest come a signori solidali, su splondidamentu manifesta lasede di quello torro Cassinosi, eho glacetono di th dei Liri, S. Giurgio, S. Apollinaro, S. Andrea, Vallus redda, S. Ambr0gi0. Gli abitanti di quosl0, como risopperO Stando ancora in S. Germano io Chiam pio not co'su0i si ancosi) la preda che evano salia i sores tori sulla Badia dei molio dan ο, o dulla Sacra Suppello stilo tolla alia Basilica, o dulla tirannide clie

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ta loro venula. I si an usi elio avo vano fenulo la Via di S. Germano non avovano Sperimens ni O di che Sapessero armi napolitano, maquelli voniali per la via di Abi uno condo ii dat Mnerali Mountur, Rusea, Lumo ine, si chiari rono presso Popoli, cho ludi Napolitani fino aliora suggonti avovano citori u bracciada voti l taliani. Altro sanguinoso documento n'obbo it Maedonald presso Capua o Caiarao , ovo con generoSo S rL respinti dat Roeca romana, sorio od onorato cavatiore, seriti igonomii Matthiou o Roisgorata, di bon cin quoeento soldati, ira morti seriti e pri gioni, sit scomo i 'osomito si ancoso. I seritiorano si asportati in S. Germano, o la loro vista accende vanui popoli la spurniam di rilovano in regia causa. Insatti laplebo si armavit, inflammavata la impotente voce dei chorici, o di animi libseri da quollo Osigialo imporio di capi stranteri, in sui mi di sudo, eo pro si di cu oro, prorumpe vano a terribilis illi con quella virlu, eho nogli ordinati esseruiti su spesso voltu in vigilacchoria, per viloχga o tristigia doctipi. Tropidavano icondolliori si ancosi strotti a concilio in Vonafro : ultimi odisperali consi gli doli boravatio. Polovano fornare te cose inbuono Sinto ma coloro cho modo ravano i destini dol reamst, orano stati domi dat lo umidigio inglosi, prima di ossorio datio inimici Zio si ancosi. Fugato it principe, v uolo l'erario, Venutiali aporto i compressi umori repubblicani, versalo n0n podo Sangue franeese per mano di animosa o di sordinata plube, nulla pili popolosa cilici illi talia una misera mano di stranteri

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