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giali uell'eseguire alcun Atto, Cattura, Processo, O SentcnZa pertinente a quello, o abbiano ostem, o osset illano, o minaccino d'ossendere nella roba, uella persona, o neli' ouore alcun Testimonio, o
DenunZiatore, o Ministro di esso S. Ufigio, o gli abbiano citiainati, o chlamino col nome di Spia, o altri nomi odiosi, o che configlino,
o mortino, o abbiano consi gliato, o ewrtato alcuna Persona a non consessarct, e tacere, O a naSCOudere in qualsivoglia altro modo laverita at S. Ufigio. Clio ne'giorni proibiti dati a S. Chiesa abbiano mangiato, o man-gino, o abbian dati, o diano a inangiare, senZa la debita licenZa , cibi interdetii dalla detia S. Chima. Che abbiano avulo, o che abbiano Libri, o scrilli, che contemgano Erosio, o Libri d'Eretici, che traitano di Religione, seneta ramtorita della S. Sede Aiκ stolica, o che gli abbiano letti, o tenuit, ostam pati, o salti stanapare, o dis est, o gli lenano, O tengano, o stam-pino, o sacciano stampare, O disendano Sotis quaisivoglia pretesto, o coloro; ovvero tengano libri di NegromanZia, Magia, o contenenti Incantesimi, Sortilagj, e simili Supersti Zioni, massime con abusodi coso Sacro, ed altri contenuti nominata mente, o virtualmente, esplicita mente, o implicitamente, cosi net sacro Indice Romano,
come in altri Editii det S. Usuio, e quelli, i quali simit mente a,
hiano introdotio, introducano, o sacciano introdurro nella Nostra Giurisdigione, o estrarre da essa i prodetti, o altri inmigilanti Libri. Dichiarando, che per la predetta espressione de' si da Not specificati, da rivelarsi come di sopra, non escludiamo gli altri casispellanti ai S. Utigio, cho per altro ne' Sacri Cationi, Decreti, Cosii iugioni, e Bolle de'Sommi Ponteiici, sono comprest. Avvertendo, che a questi Nostri precetti non soddissaranno, nos' intendano soddissare quelli, che con Bullettini, o Letiere Senranomi, e cognomi degli Autori, o in altra maniera inccria, desse quali niun conto si liene net S. Usietio, pretendessero rivelare i delinquenti. E dalla deita scomunica, e pene, nelle quali i dis bidienti in- Correranno, non I Otra alcuno essere assoluto, che da Not, o dat Supremo Tribunale det S. Utigio di Roma; nh sara assoluto se prima giuridicamente rivolando i detii Eretici, o soletu d'Eresia, comedi sopra, non avera soddistitio. 22 Disitiam by Corale
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er ouviare ad Ogni inconveniente, che I Ut esse a cadere a Causad'introduZione, ostrapione, O reten Zione di Libri, revochiamo tu itele Licenge, che potessero essere state date da' Nostri Predecessori,
di tener Libri pro ibiti; e voglianio, che tuiti quelli, che avrannosi salii Libri gli lMrtino esset livati iei ite at S. Usigio vitio pena di Scomunica, se spirato it sopi addet to termine di dodici glorui, non
gli averanno consegnati, dalla quale non lic,ssano essere assoluti Senon da Eoi, o dat Supremo Tribunale det S. Ufigio di Roma , includendo auco Deli' istessa pena gli Sta inpatori, e Librai. ordinia mo a'Doganteri, o Guardiani delle Porte, Librai, Me Canti, e a qualunque altra forta di persone, che non ardiscatio d'i trodurre, nh di ricevere restiet tiva metite Libri portati da attre partis massinae in Balle, o in fagotti, e introdotii, non gli sballino, nhsleghino, senZa nostra licenm, ode'nostri Deputati, solio pena della perdita di essi Libri, e attre a nostro beneplacito ; e ComaudiaIno, che non s' traggano Lihri alc uni da qnesta, ed attre Citta , Terre, o Luoghi di questa nostra Giurisdiatone, o suori di essa seum nostra licenZa, O de'nostri Deputati in iscritto.
Conserini amo, ed in novi amo tuiti gli ordini salti da' nostri Antecessori lier ii Librat, Stain tori, Intagitatori, Pittori, Eredi detrultimo Volonta, circa gli Stud j, o Librerie de'Delanii, conforme allaregoti decima de'Libri proibili; ordinando, che nussu no possa Vendero, o sar vendere solio i Portici con banchetti, o in panieri, o inceste; o ne'Mercati o nelle Piagete, o per te Vie, a modo di Rivendugliolo, o in qualunque altro modo, in questa nostra Giurisdigi ne Libri, Storie, Figure, Carte, e qualitu lia altra cosa Stam Pata , henchh minima, seuZa nostra licenZa, o de Deputati da Noi , sotto pena delia perdita de'Libri Storie ec., e alue a not arbitrarie. A'Clariaiani, Canumbanchi, e altro Persone Vagabonde , Comaudiamo solo pena delia perdita delle robo, e attre da importi a N
siro arbitrio che non ardiscano vendere, donare , o presiar Libri, Scrit ture, o Carte Stam pate, o Scritto a mano, ou vero Figure iuquesta Nostra Giurisdigione, seneta Nostra licen Za, O du' Nostri deputati in iscritto. Dissiligod by Corale
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Cornatidianao, che muno Souo tu liene dOvute a' Fautori d'Er tici, resperitva mente, ardisca traitare, ragionare, Serivere, o mandariettere, IviliZete, bullettilai, avulsi, ambasciate instruZioni, ne sar cenni, ne con voce, ne Cou Zu soli, ne in qualutique modo a'Carcerati
det S. Uligio, ue procurare di sat ere da esst quaisivoglia cosa in pr gludifici delle Cause di deito S. Uligio. Siano avvertiti tuui i Superiori di quulsivoglia ordine, Religione, CongregaZione, o Compagnia , ec. di pubblicare ogni Anno it Decreto d'Urbano VIII, di sita. de publicandis Constitutionibus vectantibus ad S. inscium,nel giorno presisso in esso, stato poscia prolungato per tutio it mesod'Agosto; o Ι'altro δ' Alussandro VI l. pure di s. m. clie comi ucia , Licet alias, etc. da pubblicai Si Ogni primo glorno di Margo, e pro sentino in questo S. Uligio, o maudino at Supremo Tribunale delS. Usiaio di Roma, Fode autentica dulla pubblica Ziouo di essi , o non soddisticendo putitualineute alle loro obbligagioni, si tirocedera alle pene conteuute in quelli. E quelli, i quali sanuo , hanno avula, o hanno notigia di qual-
E Perb avvisiamo, e net Signore ammonia mo tulit i Fedeli anoi sotaciti, che avendo cognigione di qualsivoglia cosa spetianto at S. Ufigio, per zelo detronor Divino, per disesa della S. Fede, perl'estiri azione deli'Desie, desse quali nota v' e cosa Petaiore , e Per
caritativamente denunZiargit, deponendo it vano timore desserchi mali Accusatori, Spie, o con altri titoli ingluriosi , introdotii dat Demonio, e da'suoi semaci, nomici della Santa Fede, ad essetto, clienon simo gastigati i pro uatori deli'istessa, si vada sempre piurassicando, in estendendo la peste deII' Eresia, considerando , chesiccome, a chi avulsasse ii suo Principe, quando nella Gita vi sosses petio di peste, non si deve altro titola, cho di Mon Suddito , odi Cittassino dissensore det heu pubblico: cosi clii avulsa it S. Uflato
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ne'casi sud letti, non merita altro titolo, che di buon Cristiano di- selisore della S. Fode Cattolica, per la quale it vero Cristiano e o, bligato a spargere it sangue , e cooperare alla salute deli' Aninae redemo col sangue preZioso di nostro Signore Gesii Cristo; olire chePossano assicurarsi, clie i loro nomi non saranno mai pubblicati neat donitii etiato, ne ad altra Persona.
E pereste dat rol)era de' Consessori in questi particolari dipende grandemente ii servigio di Dio, e ii bene privato e pubblico,
comandia mo a tuiti i Reverendi Consessori clie Deli' amministraruit Sagramento delia Penitenga usino co'loro Penitenti diligenZa d'interrogare sopra quei capi, che stimeranno, respuitivamente necessari allo persone, cosi de' principali delinquenti, come partecipi e consapevoli in qualsivoglia modo di essi delitii, avulsandrati, chenon denunZiandogli, come sopra, non gli POSwno asSolvere. E finalmente eon assetio paterno e caritativamente eSortia moturii quotli, che per fragilita umana, o per Suggestione det Demo. IO, D Per altra causa avessero errato, o diset talo in quatitvoglia uelle sud lette cose spetianti ai S. Eligio, a voler quanto prima sl ontaneamente compari re avanti questo S. Tribunale, denunZiando loro si essi, sed i con silici come sopra, assicurandogli, che Saranno ricevuli e traitati con pieta e misericordia, e saranno tenuit segretissimi, ed in questa maniera flaggiranno quelle pene, te qualisarebbero loro inevitabili, quando da altri scissem denunZiati. Ed assinche questi ordini Nostri vcngano a notigia di tuiti, en sunO Possa Pretendere ignoranga, comandiamo in virtu dello Spirito Santo o di Santa ObbedienZa, e sottolwna delia sospensionea Divinis, a iuiti i BR. Proposit, Arcipreti, Plevant, Priori, Reti ri, o Economi di Chiese, sottoposti alla Nostra Giurisdietione, chodebbano pubblicare tre volte I' Anno ii presente Edilto, cloh nella Festa det Santissimo Sagramento, in una mmcuica deli' Avvento, e in un'altra della Quaresima, in tempo, che sia tu Chiesa maggior concorso , e numel O di potvito; te quali cose comandiamo ancorasotio lwna uella privaZione de' loro Ufigi a tutii i R R. Abati, Primri, Guardiani, Prelaosii, Retiori, Corretiori, Presidenti, o Vicari, ed altri Sulaeriori de'Regolari, o Cousessori di Monache, che r sitelliva mente eseguiscatio co' Sudditi loro Dei luogo solito a publiearsi simili ordini. Diqitig Corale
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E tuiti i predetit, sotto te suddelte Pene resPettivamente, termine quindici glomi dentro Firenae, douranno dar I ede in iseritio a questo S. Ufigio d'aver salta tal Pubblicaetione, e termine Dii mesu suori di Firenete; e di pili sare attac re alia Porta principale delle loro Chiese una copla di quest' Editio, in modo, che nou si l)ossa rimuovere, ne distac rei facilitiente, ed un'altra nella Sagrestia, o altro pubblico lurio loro. Ed iuolire tuiti i Predicatori, sotto pena delia Privagione delloro Usigio, douranno Ogni Anno sare racccnnata pubblicaetione in una Domenica delI' A vvento, e in una della Quaresima. Ed in sede e . Dato net S. Usigio di Firenge, tuogo della Nostra Resu 'denga, uel Convento di S. Croce li 3o. Luglio a 23 i.
Caneelliere deI S. Orio di sirenae.
Indiatum Urbani VIII. Pro prae niendo ingracisitatem singulis annis jejunium Vigiliae S. Ioannis Ba istae, de quo Tit i. Cv. X. Num. IO. Ad perpetuam rei memoriam. Cum Jejunium, in quo humiliandae
Sunt animae nostrae Deo, non solum persecta virtus, Sed ceterarum
virtutum sundamentum sit et sanctificatio; ipsiusque jejunii summa
non stet in sola cibi abstinentia, minusque fructuose esca corpori Surutrahatur, nisi mens revocetur ab iis, quae animae saluti obesse certa
sunt; Gregis Dominici cura humilitati nostrae, nullo licet merito rum suffragio, desuper commissa merito postulat, ut quae Sauctae , Matris Ecclesiae praecepto indicta jejunia trasgrediendi ansam Prain, bere possunt, ea pastoralis Vigilantiae ministerio, quantum cum D mim Possumus, salubriter removeamus. Exponi si quidem Nobis
nuper fecit Venerabilis Frater Cosmus Archiepiscopus Florentinus, quod ipse pie considerans, ob sestum diem, ludicraque et alia, quae in Vigilia Nativitatis S. Ioannis Baptistae in Civitate Florentina oc- Dissiligod by Corale
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i74 ADDITIONES casione Festivitatis hujusmodi, seu alias celebrautur Di sunt, inas ita Daque conviciiii Iloliuli, alluc Iaroinde confluentis sequentia in , abusum circa jejunii praescriptae vigiliae transgres,ione ui duduiuirrepsisse; idcirco honoris L ei, e aut iliarum salutis Zelo motus, ut Orienti ex praemissis scandalo tandem obviam iretur, Nobis humiliter supplicari secit, ut super hoc Apostolicae sollicitudinis nostrae Paries interponere, aliasque Opi Fortune Iirovidere dignaromur. Nos pastoralem ipsius Cosmi Archiepiscopi sollicitudiuein in I,raemissis plurimum in Dornino commendantes, non potuimus laudabitu hujusmodi desiderium liraecipuo charitatis allectu non Complecti. It que suptilicationibus ejus nomine Nobis Super hoc humiliter porrectis inclinati, Eidem Cosmo Archiepiscopo per liracseutes committimus et mandamus, ut in Civitate morentina dumtaxat, Vigiliam festi Nativitatis Sancti Joannis Baptistae praescriptam, quae fit die xxiii. mensis Junii in xx II. diem ejusdem mensis auctoritate Nostra arbitrio suo transferat; itaut si translationem hujusmodi vigore praesentium ab eodem Cosmo Archiepiscopo ieri contigerit, ii, qui praecepto jejunii dicta die xxii. mensis Junii satisfecerint ad aliud jejunium in eadem Vigilia minime teneantur. Non obstantubus Constitutionibus, et ordinationibus Apostolicis, ceterisque contrariis quibuscumque. Datum Romae apud Sanctum Petrum sub annulo Piscatoris die xxn. Februarii nDC. XXXI. Pontisicatus ii stri Anno octavo. M. A. Maraldus.
Edictum D. Iosephi Mariae Imrtelli Archiepiscopi
Florentini pro rite accipiendo Sacramento Confirmationis ,
de quo Tit. II. CV. III. num. ultimo.
I noda cho, per disposigione deli'Altissimo, ci trovammo incaricati
dei grave peso di questa numerosa Diocesi, ei se sommamente aeuore it provvedere, che te cose sacrosante di nostra Religione se sero amministrate col demio e splendore insegnatoci dalla S. Chima Nostra Madre , assistita sempre dat Divino Spirito , e che instemeancora si mantenessero in osservanga te pio e Sante determinaetionide'Nostri Prodecessori sempro intenti alla maggior Gloria det Signore. Ma perchi sta te molle cose da noi riconosciuie bisognose di
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iii fornia in occasione di Visita, si dolia Campagna, gia per la Misericordia det Signore assai avangata , come delia Clita uti iniamento intrat,resa, non e doli ultime, ii vcdere la Poca stima, per non direla grave irreverenga, elie si pratica d'ordinario da' Fedeli net rideavere it Santo Sacramento della Cresima, e grinconvenienti, che ne procedono dat non prendere te dovute memorie dei Consernaaii, secondo ordinano ii Rituale Romano, te Sinodali de'dostri Predecessori, e speciat mente di MOnsig. Tominam Buonaventura della Gli rardesea di gloriosa ricordanZa rael suo Sinodo det II Io.; percio rinnovando te sud lette delii eraZioni, ordiniamo e comandiamo colpresente Edilto quanto al=Presso, clodi. Che claschedian Paroco in tuti e te Domeniche da quella deita in Albis, sino alia Pentecoste, saccia la mitrina particolare a quoi BagaZZi, non minori perti di Sette anni, che saranno da esso stimati capaci det Sacramento dolia Cresima, con isplegar loro Pimportanetaod officacia det medesimo. a. Che riti Ovati capaci, gli accompagni cou la Fedo firmata di propria mano, nulla quale ospriuia it Nome det RagaZZo o Ragaggada cresimarsi, troi nonae e casato det Padro, e Titolo det Ia Cura, alia quale sono sottoposti, Per poturgii registrare at Libro da tenerat etc. nella Nostra Chiosa Metropolitana. 3. Volendo, che tuite te Fedi sieno consormi, e per tor via daognuno qualunque occasione di Scusa, senesaranno Stampare in quantita sufficiente ; ed i Piovani per tempo manderanno alla Nostra Cancelleria per quel numero, che averanno di bis no per dispensare alle Cure subalterne de'loro Pivieri; il medesimo saranno i morochi si dolis Citta, come Suburbani etc., te quali pol sottoscritto da loro, douranno riportarsi nen'atto della Cresima a chi sara sopradi eio deputat . 4. E perchh ci preme sommamente tale InstruZione, Vogliamo, che non si ammella alcunodi qualsisia stato, che non abbia la Fedesuddelta dei proprio Paroco. 5. Per levare reni confusione nen'atto d'amministrare deito Sacramento, olire l'inviolabile separagione de'Maschi dalle Femmine,il primo glorno delia Pentecoste s'amministrera solo a quelli della Campagna, per i quali saranno determinati i due giorni sementi a
clusione di quelli della Citta.
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6. Cho nivno si patia di Chiesa se non dopo, che da Not saradaia Ia Benedigione.
7. Essendo necessario, che apparisca sempre la certeZZa a chiunque d'aver ricevuto tal Sacramento, si terra Percio uti Libro, net
quale in rani Anno si registreranno i Nomi e i Cognoini, ii Novis det Padre o delia Parrocchia di quelli, che saranno stati Cresimati. 8. Quando pol da noi in occasione di Visita, o in altra congiun, tura Sara amministrato questo Sacramento, i Parochi dei Cresimati osseruiuo Io suddelte regole si deil' Ιnstriigione, como delle F cili, Per potergii sar descrivere net suddetto Libro. 9. Per quelli, che suori della Nostra Diocesi richi ederanno d'e
sere Cresimati, sara determinato nella Nostra Chiesa chi esanaina- tigii e ritrovali capaci, poma loro sare I Attesta Zione, e con quella, e non altrimenti saranno ainmessi, accio sieno descritti in uti Libroa lyarte, come ordineremo ec.
Per ultimo ricordiamo a tuiti i Parochi robbligo che hanno dicooperare con Not alia maggior gloria di Dio, at decoro delia sua Chiesa e sacre langioni, siccome at vantaggio, che da questo ne ri- traggono te Anime a Noi, e alia loro cura solio ste, sperando dat laloro vigilan Za, o attenetione ogiii piu puniuale e sedete obbedienZa; per non obbligarci, in caso di irasgressione , a quelle Pene, che -- rebbero necessarie, da imporsi a Nostro Arbitrio ec. Dat. dat Nostro Palagi Arcivescovale li 27. Aprile I 26.
Nomenico Maria Borghigiani Cancel. Arctum. de mand. Constitutio 45. Innoc. XII. qua consimantur Indulgentias ab Innoc. PP. XL concessae Pro comitantibus Sanctissimum Sacramentum, dum ad In mos promatico defertur, et aliae quoque conceduntiande quibus Tit. II. Cap. IV. Num. IT. Debitum Pastoralis ossicii, quo Catholicas Ecclesiae Regimini
Divina dispositione praesidemus, exigit, ut ad augendam Fid Iium religionem, Promovendam quo Animarum salutem pia chariatate intenti, spiritualium gratiarum concessiones, quae a Romanis Pontificibus Praedessoribus Nostris, ad incitaudam , fovendamque Dissiliam by Corale
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eorumdem Fidelium erga Sanc.issinium, Augiistissi iliumque Corporis, et Sanguinis Domini Nostri Iesu Cliristi Sacramentum, pietatem, atque devotionem provide, et salubriter emanasse noscim-tur, Apostolici muniminis Nostri lintrocinio roboremus, ejusdemque Sauctissimi Sacramenti cultum uberiori coelestium munerum elargitione, quantum Nobis ex alto conceditur, ampliare studeamus. Alias siquidem felicis recordationis Innocentius Papa XI. Praedecessor Noster omnibus, et Singulis utriusque sexus Christifidelibus, tam in Alma Urbe nostra, tunc sua, quam alibi ubicumque Loc rum it egentibus, qui praelatum Sanctissimum Eucharistiae Sacramentum, cum ad Iufirmos pro Viatico deserrctur, devote comitati fuissent , ac pro Christianorum Princilium concordia, haeresum extirpatione, ac S. Μatris Ecclesiae exaltatione pias ad Deum preces effudissent, quacumque vice id egissent, si eum lumine, septem annos, et totidem quadragenas, si vero sine lumine illud, ut praesertur, comitati fuissent, quin yae annos, et quinque quadragenas respective de injunctis eis , aut alias quomodolibet per eos debitis poenitentiis, in forma Ecclesiae consueta, sub certis modo, et forma tunc expressis, misericorditer in Domino relaxavit, et alias prout in ipsius Innocentii Praedecessoris literis desuper in simili forma Brevis dio prima Octobris I 678. expeditis, quarum tenorem praesentibus pro plene, et Sussicienter expresso, ac de verbo ad ve hum inserto haberi volumus, uberius mutinetur. Nunc autem Nos, memorati Sanctissimi Sacramenti venerationem in dies magis magisque augeri, Piumque, ac laudabilem , quem benedicente D mino in Urbe praefata, ex qua bonorum operum Exempla in omnes Christiani orbis partes diffunduntur, Sacratissimum hoc salutis nostrae pignus, cum ad infirmos desertur, decemius comitandi morem
certis desuper dilecti filii Nostri in eadem Urho Vicarii in Spiritualibus Generalis auctoritate Praescriptis regulis, institui curavimus, ubique Locorum, et Gentium extendi, et propagari summopere cupientes, Concessionem a memorato Innocentio Praedecessore, sicut praemittitur, factam, ac desuper expeditas ejus literas praefatas, auctoritate APostolica lenore praesentium approbamus
confirmamus, et innovamus, illisque inviolabilis Al, tolicae firmitatis robur adiicimus. Praeterea omnibus, et singulis utriusque s
xus Christifidelibus, ubicumque existentibus, qui I itimo aliquo
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impedimento detenti, Sanctissi inum Eucliaristiae Sacramentum sul,radictuin, cum illud ad infirmos deserri contigerit, iterwnaliter comitari nequiverint , sed tameia lumen, seu facem per alios ea occasione deserendam miserint, et ut Irraesertur oraverint, quacumque Viee id egerint, tres annos, et totidem qua .dragenas de injunctis eis, seu alias quomodolibet per eos debitis lubenitentiis in forma Ecclesiae ConSuela Iaarum serie relaxamus. Praesentibus perpetuis suturis terni viribus valituris. Voltianus aiu-tem, ut earumdein Iiraebentium literarum tranSumPtis, seu exemplis, ctiam impressis, manu alicujus Notarii publici subscriptis, et Sigillo Personae in Ecclesiastica uiguitate constitutae munitis eadem prorsus fides tam in Iudicio, quam extra illud ubique Locorum ha beatur, quae haberetur ipsis praesciatibus, si forent exhibitae, vel ostensae. Datum Romae apud Salictam Mariam Majorem, sub Annitio Piscatoris, die 5. Januarii i699. Pota iiii catus Nostri Anno
I. F. Card. Albanus. Sommario di decie In laenze.
lii adeo inpagna it Santissimo Viatico agrInserint con tu me accuso, guadagna anni Sette dundulgenZa, ed attrettante quarantene. Chi accoinpagna senZa lunae, anni cinque, ed attret tante qua .