Decreta synodi dioecesanae Florentinae celebratae in ecclesia metropolitana die 24. Septembris 1732

발행: 1830년

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ADDITIONE

struetione, e ordini da osseroarsi Per fur l' Orazione continua in forma di Quarantore. vendo Ia Sani ita di N. S. Papa Innocengio XI. conceduto allaCitia di Firenete rItidulgenra Plenaria per l'EsposiZione continua dot Santissimo Sacramento per Breve della Santlia Sua solio ii di 31. Lusio 168i., la quale se pol consermata duli altri Sommi Pomtesici suoi Successori, in ultimamento da N. S. Papa Clemente XI. Regnante, sotto ii di 3o. Agosio i7w., ed avendo insieme i Nostri

Predecessori satio pubblicare alcunt Ordini, secondo I Instrugione da osservaret in Roma, concernenti it decoro di simit Fungione: Nolad etatio di conserinarne ogni Piu esatta OSSemanZa, e Per Pro ve-doro at buono indiri Ego di quest'opera, comandiamo, e v glianao, eho inviolabiliuente si pratichi quanto si prescrive appresso. In Ciascuti luom deputato stia it Santiss. Sacramento espostodue glomi, e duo notti continue, o non si deponga da un Iurio, se prima non e GPosto neli altro; e perche cib segua, insalii hil montes'osseruera questa regola, che clii respone, Procuri che sta cflκ sto

un Seguo dei SS. Sagramento ornato con festoni, o altro simile, sic- come a capo della Strada vicina, peresie sta noto a chi passa, essere

ivi roragicius delle Qua rantore. Si tenga a la Porta della modosima Chiem dalia parte di dentio, o di suori, come torna Piu comodo, un Tappeto, o Portieragrande ben serniata, clie saccia forma di bussola, con lasciare spagio adcguato da'lati per entrare, e u scire it Popolo, o stia in forma tale, cho non si possa mai vedere it Santiss. Sagramento dalla Strada, contenere in essa, o vicino ad essa in tu o patente la Lista dello Qua-rantore , aceto Ognuno vedeudola, possa Successivamente sal ero il

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pane a Festa per avulso dei Popolo, e per eccitario alla devogione; o Pistereo si saccia la mattina lirima, che si debita comiticiare la Messa deli'Est,osigione: Sicconae la mattina, che dovera terminare roraZione, ava nil la Messa della Delmsigione, por convocare ii P polo ad intervenire a tal sinZione.

L'Altare sopra dei quale doura stare it Santissimo Sagram oesposto, che per quanto h Iγossibile sia l'Altar maggiore deve essere ornato est Lumi, e parato quanto piu solenne si Potra, con it suo Pali otio blanco, avvertendo di coprii e I Immagine, O Statua, che visia, e che gli apparati da mel tersi nella Tribuna, e per Clitem non

sicino Istorie, o cose profane; e per re er maggior devoZione, si procuri, che vi sta uti lκico d'oscurita, ina nou tauto, clie rechi inciamiam a chi entra ad Orare.

Sopra it medesimo Altare sta un Tebernacolo, o Trono con ilsuo Baldacchino proiviretionato di color blanco, e Corporale, o Pallada lueorvi sopra it Santissimo net suo intensorio, d di cui giro dexeesser pleno di raggi, avvertendosi , che it Santissimo stia nes tuompili eminente, e che non vi sia appresso ornamenti, che ne impediscan Ia vista, nh vi stan'attorno Reliquie di Santi, nsi Statue de'm

desimi, non escludendo pero quelle degli Angioli, e molio meno visi i Unghino Figure detranime det Purgatorio di quessivoglia materia in quelle EsposiZioni, che si sanno in suffragio di quelle Anime.

Ardano sempre auauti di esso almeno sedici Lumi di cera, quat-iro sul plano deli'Altare, set avanti ait intensorio, o sei nes primogrado, e doue, secondo la possibilita, s'accenderanno in maggior numero, si tirocuri at possibile , che si leno tuiti contiuuamento ac si suor che la uolte, nella quale se ne terranno ac si almeno dieci. Esu la sera per la Chiesa si metiano Lumi sufficienti per evitare la

AlrΑltare, dove stara it Santissimo esposto, non si douerauno celebrare attre Messe, che quelle, colle quali si dovera principiare, ct finire rormione, e tanto l'uua, cho l'altra deve dirsi uel Santissimis, ta quale, se sara Solenne, si dira come Voliva lγro re gravi, colla

Gloria, e col Credo, senZa alculia CommemoraZione, e si Potra inim

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De cantassero due, cies una desta P esta, e una det Saniis. Sagr Diento ne' quali glomi caniandosi la Messa, si cantera la correme, cin ta commemorarione det Santissimo, la quat commemoragione si sara sempre in tui te lου Messe net tempo deIl' inagione. Dovet mi non si cauta la Messa, si dira la Votiva dei Santissimo, scora Cloria, e senZa Credo, con te dovute commemorazioni, e simili sa-robbe lodevole, eho sossero tuite rati re; e ne'giorni, ne' quali non si possono dire Messe Volixe private, che sono te Domeniche, igiorni doppi, o i giorni dentro l' Oitave deli Episania, della Resur rezione det Signore, e delia Pentecoste, e sua Vigilia, con quelladella Nativit, det Signore, si dira la corrente, con la cominemorazi ne det Santissimo, da sarsi dopo te attre Oragioni, che corrono O di Precetto, O di Rubrica, e cosi in linte I'alire durante roragione.

In quei luoglii pol, dove e obbligo di Messa Conventuale, e cheper P EsposiZione si deve, e pub cantarii la Messa det Santissimo, quella in tal mattina s' anticipi, o ne' due giorni susseguenti si eanti ad aliro Altare, non dovendosi sar Coro ali' Altare det Santissimo

Si proibisco aucora dalia Sacra Cini gregagione de'Riti, con Decreto de' a. Dicembre 1684. che net tempo deli'EsposiZione reg Iarmente si celebri no Messe di Requiem, e si cautiuo Anniversari, quantunque l'Utietio di quel giorno per altro animetiesse tali Messe.

E cib a' servi ancora con tuita vigilatim in tuite Ι'stre Espositioni straordinarie.

Venuta rora d incomiactare la sungione deli'Espougione, si pn curi di dar principio alla Messa in tempo, che come si is dotio, almono delI' Ave Maria di Meeteto glomo it Santissimo sta e sposto sul Trono: E consecrate due Ostie, avanti che ii Celebrantu abbia lim-sa la Purificaetiolis uel Calice, aperto Gl Diacono, o alim Sacerdoiseon Stola rostensorio, e satin prima genusessione, collochera inesso colle sue mani it Santissimo Sagramento, e genuflettendo ditiuovo, e serrando il medesimo Diacono dentro i sues soliti cristalli, lo siluera uel meZm deIl' Miare sopra it Corporais, tirando, Dissiligod by GOrale

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da parte ii Calice, vorso la banda deir Epistola, proseguendosi poldai Celebrante la Messa, con raccogliere i stam menti, e porgii net

Calice, o se in emo vi sieno specie unite det Sangue, reverentemente te pigli prima di ricevero ii vino della purificaetione. E finita labi in con cluelle cerei non te, cho sono insegnate da'huoni Autori, ilSacerdote, salta neΙ megm deit' Altare la genuflessione, scenda nelpiano dei Prestiterio, o satia in meZZo con i Ministri Sacri genu-ssessione utroque genu , venga coli essi da Parte in cornu Epistolae, e quivi prese da essi te Tonacelle hianche seneta Manil)oli occorrendo mutario) o dat Celebrante ii Piviale, sermandogliene di nangi ilDiacono, ritornino in meZZo a sar nu a Simile genuflessime, e saliti , ii Colebranto suli' ultimo scalino, venendo l' Accolito, che si porra genusiusso Cou it Turibolo, metia l'Incenso in tre veste, cloenei meZZo, d alia parte destra, e dalla sinistra dei Turibolo, fungaben trio, porgonilogii seneta osculi il Cucclitalo it Diacono inclit- nato, con tenere la Navicella. Cio latio s'inginocclii noli istosso Iuo-gO stula Predella , o ricevulo it Turibolo per mano det Diacono ilqualo non hacia ne it Turibolo, nh la mano det Sacerdote , incensiit Sautissiino con tre incensate, iacendo profonda reverenZa innare

zi, e dopo, algandogli in quel mentre i,. Ministri it fregio dei Pi- via Iu da anabe Io paxti , stando gia genus si un gradino piu hasso. Rit,reso it modesimo Diacono it Titii bolo di mauo at Sacerdote, i

sa piaua, preso dat Celebri tutu it Pi viale, sara tuite te sopraddeltecose uu Sacerdote vestito di Cotta, che Dei prendero ii Santissi inousera la Stola Posto at suo luogo it Santissimo, terminam Ι'Inno, eduliosi cla' Cantori it v. e dab Celebranto l' Oranione, intonerannoquelli te Lilanio do' Santi, te ipiali compite, dira it Colebrante te Preci genuflesso, e Ie UraZioni ritto, te quali ordinariam ute saranno quelle, obe seguono dopo te modesinae Litante, se per qualcholastante necessita da dioi, O Nostro vicario non saranno ordinate altro Proei particolari. Finite lutis te Ormioni, e terminato semprecon i Versem Dominus octiscum. Exaudiae nos, etc. et inlidelium Diuiti co by Cooste

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Animae, starii ii Celebranio geniissesso ad orare per quat clio breve iei ii po, ditioi, suceiido uel litano des Presbiterio lai genuflessione

utroque genu , tot era in Sagrestia , mota coprendo la testa primad'essure uscito uel Presbiterio, o alquanto idiatano tali' Alia ro.' 'Iii qtielle Cilicse pol, dove e numero competenta di Sacerdoti, o ca cita di luom, si permette lare la Prodessioue crit Saniissimodontio laetb alia in ud ima siluesa , e questa si sacci a salinono dalia

Metropolitana , e ua quella, uti e lita ira 'il Giro, nul quat viaso, finitata Messa. Cauta ta, prese da uinistri Sacri te Tot uelle hi anche senta Maiiilioli, bisogna udo validi te, e dul Cel brante it Pivialui eon losolite genusessioni, come wpra, e messo l 'Ince o in due Turi li,ed incensa io col primo it Santissimo, sit porra it Velo blanco soprato spatio det Celebrante da uu'Accolito cou l'ajuio do' Ministri, Dii Diacono si ri Egera, o satia la gemastessione tu sileago deli': AItaro, piglierit it Santissimo in Piedi, porgendo lo at Sacerdote stansles se intonando in quel ment rei Cantorii ii Pangs da cantarsicon Pausa Propor Zionata, Si data principio alia Processioile, dat laparte deli Evangelio, per i ornare da quella dei I Epistola. Riportatoil Santissimo ali' Aliare, ii quale lo porgera it Sacerdote in pidui alDiacono genuflesso sulla Predella, che lo P era sulla Meum, e deposto ii Velo umerale , e incensa toto, it medesinao Diacono porter, ii Santissimo at suo Iuogo sul Trono alta Pubblica AdoraZi Oue, sonandosi stat tanto i organo, e aliora si cantora it Tanitian ergo etc. e a suo tempo da'Cantori it v. Panem de Coelo, at quale s'aggiun . Alleluia ne i Tum po P quale, e tu tutis rottava dei Corpus Domini, e dat Colebrante i Oraetione: e dipes Ie Litavie, come sopra In tal Processione s' usi se in pro Baldacellino blanco, portato dable Persono piu degne, con Torcetti, e Lumi in numero sufficiente, e si osseruiuo tutis te cose prescit ite dagii Auiori uella Processione solenne dei Corpus Domini. In tutio it tempo delle Quarantore assistino dis Outiliuodus Sacerdoti con te Crat te, e Siole, hunc lie stano Rugolari, a piedi deglis lini delI' Aliare, orando incessantemente tanto di gior uo, che dinotte, con cambiarsi ad ogni ora, o nelle Omi,agiae de Secolari, sebbene v' assisteranno d'ora in ora due , o pili Constatri vestitidelle loro Cappe, coci. istar sein pro in ginocchioni con molia revereura, i,er dar buon'esempio a quelli cliu velagono ali' OraZione, uDiqilirco by Cooste

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184 ADDITIONE Sorando con voce bassa, I er non impedire gli altri, ad omi modo visia sempre pronio almeno vn Sacerdote, e un Cherico, per prov-vedere a Dello potesse occorrere, e l' istesso s' osservi nello Chi odi Monache , benchh le niedesi me Religiose stiano a vicenda conti-

numente in orazione.

Si tenga in Sagrestia di claseun tumo un Orivolo a polvere, I eraolsare a temim la muta de' Sacerdoti, e Consi atri lier assistere laloro ora, e sarebbe anco lodevole dar segno ad Ogni ora colla Campana minore delia Clatera, tanto di giorno, come di nolle. Niun Secolare, benche vostito con Sacco di qualitu lia Compagnia , ardisca d'andare d' in torno ali' Altare per aggiustare Lumi,

o sar'altro che occorra, ma doura essere uti Sacerdote, O almeno unCherico cola Cotta, colla quale, sopra it proprio Abito, dovi anno comparire anco i Regesari tuiti. Avveritamodi piu, che ogni persona di qualsiv lia condigione, o Ordine, per Decreto della Sacra ComgregaZione de' Riti i0. Aug. 165 I. avanti it Santissimo Sagramento posto, accostaudosi, o partendosi da esso, deve sare Ia genus Sione con ainbo te ginocchia Piegate. In ordine pol alta persona det Sacerdotes, cho celebra la Messa privata nelle Chiose, este hanno P EsposiZions delis Quarantore,fi' insinua esservi Decreto della inedesima Sac. Congreg. 6. Sept. 638. , che mentre passa avanti I' Altare, in cui sta esposto ii Sagramento , dol, 3 satia r adorarione colla geniissessione scoperto il Po , algandosi lo rimpra. Nel tempo della preddita oragione, o in altro rip igioni, d vendosi iam, secondo te Liceuge ottenute, qualche Predica, o breve Discorso, it Predicatore stia sempre col capo scoperto, e in piedial l ossibile, non approvandosi ii col rire con velo Ι'Ostia Sacra o sendo, come dice it Baulari par I. ωρ. IO. n. I 4. coutro la Rubri a.

Si prothisce espressamente tanto agit Uomini, che alle Donuedi qualsivoglia condigione, e sotio qualunque pretesto, I'entrare uel Presbiterio, o dentro i Balaustri deli' Altare, dove sta rapostoli Santissimo , convenendo , che deito Iuno resti det tutio libero per i Sacerdoti, e Consi atri destinati per assistere ali' inagione, equesto s' osservi in qualsivrilia mposigione, che si saccia anco I erbreve tempo, con legittima sacesta, in qualutique altra occasione. Diuili od by Cooste

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Celebrandosi te Messe agit Altari, clae sono in vista di quello, do ve h esl,osto ii Santissimo, o vicino a quello, i Clicrici, cne scr-vono, non suos titio ii Canil anello at Sanctus, e au'Elevagione, per non disturbate quelli, clio stantio attuat mente intenti an 'adora Zione det medesimo Sagra inelito. Le Chioso, dove sarii l' ora Eione delle Quaranior . douerauno Ia sera stare alteri . sinianto vi sana Poliolo Pororare; nia Perclie non pub darsi in clo uti ora determinata, Ci 1 inicitiaino alla devota Pruden ga de'Sagrestani, i quali anco di nolle i Utranno peri uellero I 'ingresso a gli Vomini; non to Permetiendo in modo alcuno alle Donne, dopo cite sara Passata la ni eZZora di nolle.

Non si iungano in Chiesa Bacili, o Casse ito per te Limosino, nisvadano Cherici, Confratri, o altri accat tando per Clitesa; o in altomeno i Poveri, i quali doveranuo stare atquanto suor delia Portadella Chiosa; si a cura de'Susteriori, e Sagrestani di tener persone,

che assistano alle Porte, per evitare in Ogni modo si grando incoi1-

veniente.

Lamati ina, clae si Mura terminare t 'Oragione delle Qua rantore, avanti cho si comitici la Messa, si suonino te Campano sol Citi tenaciale come wpra; avvertendo pero che non si termini tal fungione primache si a passata la meZZ'ora dopo it suono deli 'Avo Maria di Megetogiorno, come si h det to di sopra. finita la Messa, e con te do vute ceremonte, o genussessioni Pr in dat Sacerdote in cornu Epistolae it Pi via tu hiarico, e tornaio ne lmegEO deit Altare, s'ingi noculatera sulla Predulla dei inedosi ino, coui Ministri a I suo luogor Aliora s'intonoranno cla'Caii lori te Lilanio, te quali si uite colle sue Preci, o Oragioni, seuga dire it . Fidelium Animae, it Sacerdote, messo P Iiiccuso noΙ Turi holo, inccnsera alwlito it Santissimo; e quello incensato, s'intonera it Pange lingua , o ii Diacono, o atro Sacerdote calera it Santissimo in ton lio, clie stasul P Altare , quando si canta ii Tantum ergo, e delia in filio dat Sacerdote l'Oragione, ricevera genustesso it velo suile si alle, e ri Eandosi, e salo iido ali'Altare, voltera rostensorio, pigliandolo colis mani velate e voliandosi at Popolo dalla irarie deli Epistola, dara adesso col Santissimo la Bouedigione , con terminare in imsario sul-I'Altare ii circolo dati a banda dei Vangelo, sacendo unico genu ia-nangi, e dom la geuussessione. Dimii genuflesso delGrra it Velo, e

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i86 ADDITIONESstara quivi sinclah dat Diacono, o alii O Sacerdote Sia riposto it Sa tissinio nul Ciborio illi ivi, O fisso o amovi bile per tat' essetio, dentro dei quale voverebhe essere una l/isside per collocarvulo, men tre, perb il Ciborio non ςia cosi capace, che contoda inunte capisca l'Ostensorio. OSSurvatulo it Diacono iaci ri implo, che, se e capace deur ostensorio , si devota O sare dite sole gemissessioni, cloi, liri ina dipigliailo o a vanii di serraro ii Ciliorio: Se pol 'liaesto non siisse calvice, se ne ibi anno qualtro, una Salito cho Sara, Pallia, dolio averaperio it Cilbmrio, la Pisside, o i Cristalli deli' ostensorio, la terga dol)o aver prcso it Sagramento, e liostolo in delia Pisside prima diserraria, o rutilina prima di surrare dotio Cit mrio. Dovo pol si doura sare la Processione, terna in alete Litante colle sue 1'reci, e oraZioni, eis incensato, o aptivesSO Calato, e lγosato ilSanli,si ino suli Altare, o messo it Volo alle spalle det Sactii dote, si porgera dat Diacono ii Santissilia O in mano ali is iusso, net medesimo modo, Che wpra, e sonandosi stat tanto l'Orgatio, e intonando i Canis tori I Iulio, si comiti rura la Processione; osservandosi in Essa quanto si e det to in quella deli Espostgione, o in line ritvisto suli' Altare ilSantissiluo, vi inesso Pincenso, o incensa toto, si dica it Tantum ergo, etc. e duita che avorii ii Sacerdote rora Zione, clara la Benedigione. Non ardisca alcian Rut lore, Curato o Sagrestano, lauto Secolare, cho RegOlare, suori deli ordine assegnato dolle Quarantore, d'espo re, o fare est Urre it sautis,tino Sagramento, sotto qualsivoglia Prete-Sto, o consuetudine, nis Per cause gravi, O Per Inserint, senZa espre sa Licenga sottoscritia, o da Noto dat nostro Vicario, con Osser v re it ienatim, che douora durare l'Espostgione , da asscgnarsi nullo suddet te Licen Ee, e non altrimenti. Neit Esliosigioni imi privato in causa d Infernii notas'esponga ilSagramento suovi det Taberna colo, tria si ponga alia hocca det meis desimo, o la Pisside colici ta di velo luanco, o tin Pic colo ostens rio coper Io ait Cor' SO in inaniera, che nota si possa veder i 'ostia Sagra, pcr Decreto della Sac. Congr. de I iii 27. Maggio I 3., comenei Sino lo Ι lorentino dei 1637. Tutii i sopradetii ordini devota inviolabit mente osse marsi , eon tu ito quello ut pia potesse occor rei calla giornata at Nostro Deliu lato, solio gravi pene, da i in Porsi a Nostro arbitrio.

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ADDITIONES

Edictum super norana satisfaciendi Missarum obligationi s a D. Iosepho Muma II artelli Archiepiscopo emissum, de quo Tit. II. CV. V. Num. 16.ielilodendo ii debito dei Nostro Pastoral Ministerio, che non siti ascuri dat cauto Nostro di Pratteare tuti e quelle diligonete, che Possono latii 1aci linente condurci ai consegii intento dei line cla NOidesiderato, ed espresso con altro nostro Editio emanato solio di Isi. Setteuthre deli' anno precedente , quat' h di renderct a Las tangacerti Par quanto uitiana mente εi Duo) che in questa nostra Di gesi restino punt ualitiente adempite te Ille disposiZioni, riguai clanti speciat mente la colebra Zione di Messe; Ecl essundo gia state recalaitate per reflatio sud letto tu esecuetione delle Nostre procedenti ordinaetioni, quasi tutio lo Portate de gli Obhligiti delle Coppelle, ad altre Usigiatii re stabilite in questa Nostra Diogesi, a riserva ii 'al- cune livi: he, quali supiκ nglii alno, Che Hon altrimenti stario statetras curate, che COI anotivo ut qualche ragionevole iiDiκ ten Za damam inarsi da Not non' atto di dOver procedere contro i contumaciairesccuZione delic Peuc gia commina te; quindi e , che in sequela dei gia detio, avianio credulo di douer Publilicare altro Edilto, edi venire alle infra serit te ordinaetioni. Coinandi amo per tanto, che net Primo Gennaio susseguente per ei aseuna Sagrestia di qualuiaque Chiesa, Oratorio, Compagnia, . e generali acute di qua lunque altro Lilogo Pio esistente nella Citta e Diogesi Nostra, in cui si celebrino i Divitii Sauli IiZj, si riu-novino te Vaceli et te, e che queste fiano coi alioste di tante Carte, che servir possano per descrivei vi solamente quel numero di Messe, cho ciascuna delle sopraddet tu Chioso h solita, ed e tenuia di sarcelebrare in uri anno, e non Piii olire Per P adempimento du'Pr prj obbligiti, e tale Ordinaetionc vogliamo, che s' osservi anco neglianni susscguenti, tali aetate che do, ra ossor cura di ei ascitu Sagre, siano, che iaci Primo di Ceunajo di clascun anno in Ogni Sagrestia si a gia preparata Ia nu a Vacchetla, rii glieudone astatio la vcC-chia, la quale doura custodirsi da esst Sagrestant con sonam a sedet ta e diligeneta, non permetiendo ad aleuno ii comodo , e Ia sacolia Dissiliam by Cooste

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i 8S ADDITIONES di rivederia, e molio melio di agglutigui vi alculia postilla o descriZi ne percitu tali quali rostcranno describlo e torminale dei te Vaccliettenei 3 i. Diceilibre di clascim' aimo, vogitaino, che ci statio I edel-niente riportate, cousbritie aptaresso si dira.

Clic in quelle Clite se, Oratori, Coint,agule, e altri Luoghi, ne' quali si trovano scindato Cappelle, clie Olbbligatio i Ret lori alia cclebraZione di Messe, sic tio tuli uti i Sagrest alii Della soritia Zioite e c Stru Zioite della Duova Vacclietia d' impostare a lii incis,io di essa ilΤitolo o Titoli di ei asciuia Cappella, osservarido it Seguento mei do, cloe: A cat,o delia i rima carta dolia Vaculi et ta scri veranno: exempli gratia: Camella S. Antonio Obbliga pzotidie, eccetiuatone ii riseoso o sc r Obbligo sbsse is 'altra natura, ne descri vera no la precisa filia lita; e quando ui citi nou abbialao si cura tiotigia, Si contoniora uno ii 'inas, istar sola inculo it Titolo di de ita Cat,pella, lascia miti in hi anco la descrigione degli oblitigii l. 1 alta de ita imp Stat tira, lasecranno tante carte bi auctae, clio Possatio servire in queli' a iiDO ni Reliore di deito Benusi Zio, o ad altro Sami dote, clio peresso sod dissua, per ivi ilescriversi Og iii volt a clie a vera celebrato, e n quest' istes o lite tollo i prodetti Sagrestani conti ira cranno dilitat' impostatura de II' altro Cappelle, che si trOvano son date nulla lororESpectiva Clsiem ; avvo Pleiado seni pre, che ira l' impostatura deli' una, e detral ira Calipella vi res lino iante carie hianctio, cho sieno sussi ciciati iter la desurietione di quello celebra Zioiit, che richiedera annua linente clasciui Benefigio secondo te loggi della propria solad Zione, e terminato, che averanno ii registro di tui te te Cappelle, secondo I' ordino di sopi a tireseritio, di i litto it rimanente della Vacchetia Potranno valers enc non' i siesso modo, clie hanno Pratbcato si io at prosente, procurati do che ivi puniualmenie si descriva

no tutii qiicili, che giornat mento celehrci anno Della prude ita Chiesalier gli altri obbligiti particolari dolia iiiodosima, con questa sola disse- Ton Za, ebe i Rcitori, o altri Usipiali di Deiaefigj eretii nella prodetia

Chiosa, oltro at descrivorsi nulla Vacche ita an dante gi Orno iter glor-no, Si CCO me hanian liraticato siti'ora , clourantio ancora descrivorsigi Ornali ne ille solio I ' in illos latura dolia propria Cappella, perche asae eid intendi amo ni cis litigargii est iressa inente; e si lirocedera Conlutio it rigore uelle liene at nostro athitrio riservate Coiatro Haitrascurasse rade inpi metuo di questa nostra Particolare ordinaZione. Dissiligod by COra le

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